Registro delle Unioni Civili. Il Consiglio Comunale di Siracusa dice si. Sullo: "Prova di sensibilità".Cantiere popolare:"Troppi voltagabbana"

Il registro delle Unioni Civili diventa realtà a Siracusa. Dopo la proposta dell’Amministrazione e con l’ok del Consiglio Comunale, Siracusa diventa la seconda città siciliana in cui è attivo. Ventritre i voti favorevoli, due i contrari e due gli astenuti.  Ad attendere la votazione del consesso, fino a tarda ora, c’era anche l’assessore alle pari opportunità, Silvana Gambuzza, ovviamente soddisfatta del risultato. Hanno salutato con favore la decisione le associazioni Arcigay e Stonewall, con in aula i presidenti Armando Caravini e Tiziana Biondi. Caravini ha anche preso la parola in aula.”Dopo anni di battaglie per l’ottenimento di quello che rappresenta il primo importante passo di un percorso di civiltà ed emancipazione culturale e sociale, la comunità Gay Lesbica Bisex e Trans di questa città ha ottenuto un primo riconoscimento effettivo delle loro famiglie e dei loro legami affettivi”. In Consiglio Comunale  superato “lo scoglio” di undici emendamenti presentati  dall’opposizione. “Erano offensivi ed inopportuni. E persino dai toni discriminatori”, accusa Caravini che parla poi di “una pagina storica scritta a Siracusa”. Subito dopo il risultato favorevole, Arcigay e Stonewall hanno “festeggiato” in piazza Duomo (foto). Soddisfazione per l’esito della seduta viene espressa dal presidente del consiglio comunale, Leone Sullo. “Abbiamo dato un’importante prova di maturità e dimostrato di essere aperti e sensibili alle istanze della società”.   In direzione opposta si muove il commento di Cantiere Popolare. Il segretario provinciale, Peppe Germano riserva parole durissime ad alcuni esponenti politici che, secondo Germano, sarebbero improvvisamente diventati “cattocomunisti”., animati dalla volontà di “compiacere l’ideologia del gruppo dirigente”. Germano crede che “ci siano cose piu’ importanti delle unioni civili: la gente è allarmata perché i figli non trovano lavoro- ritiene il segretario di Cantiere Popolare  –  per il crescendo di delinquenza e violenza, per la decadenza economica del centro storico, per una presssione fiscale eccessiva. E’ interessata alla Tares, al taglio ai servizi esseziali, ai problemi degli anziani, al degrado giovanile” . Per Germano, “l’apoteosi dell’assurdo sarebbe che a sostegno dell’iniziativa adottata dal Comune si siano espressi personaggi di provenienza cattolica e che altri, senza il necessario coraggio, abbino preferito abbandonare l’aula proprio nel momento della votazione”.




Sardegna devastata dal maltempo. In caso di fenomeni naturali violenti, Siracusa pronta a rispondere

Rischio  idrogeologico, bombe d’acqua, sistemi di allerta e prevenzione. Quanto successo in Sardegna riporta in primo piano temi sensibili anche per il territorio siracusano. Come reagirebbe Siracusa di fronte a fenomeni naturali così insoliti quanto potenti? Per trovare la risposta, abbiamo cercato quante più informazioni sul piano di protezione civile comunale. Con una sorpresa positiva: Siracusa si è dotata di un vero e proprio piano di emergenza, con modelli di intervento calibrati per ogni rischio come incendio, sisma, nube tossica o dissesto idrogeologico. I modelli non rimangono sono sulla carta perchè la loro messa a punto e gli eventuali aggiustamenti vengono tarati in occasione di periodiche e massicce operazioni di esercitazione. Ricorderete nei mesi scorsi quella che ha interessato l’area di Epipoli dove è stato simulato uno scenario di intervento post terremoto. Ad inizio del 2014 verrà realizzata una esercitazione sul rischio idrogeologico. Un’organizzazione complessa, alla quale stanno lavorando gli uffici di protezione civile comunale. Interessati, questa volta, saranno il quartiere Neapolis, la zona di Tivoli e con ogni probabilità nuovamente Epipoli. Il coordinamento di ogni attività è affidato al settore con sede in via Elorina. Sebi Tuccitto, funzionario tecnico-scientifico del centro operativo comunale di Siracusa, sottolinea la validità del piano di mobilitazione del personale che prevedere l’utilizzo di 900 dipendenti comunali, tutti perfettamente aggiornati e operativi in caso di necessità, con funzioni precise assegnate in ogni singola zona della città. Ma per una pronta ed efficace risposta serve anche la collaborazione dei cittadini. Che vanno informati: rischi possibili, comportamenti da tenere e quant’altro. “Abbiamo realizzato e stampato depliant informativi. Li distribuiamo durante gli incontri che organizziamo nelle scuole. Ma nulla vieta che chi volesse possa venire nella sede di via Elorina a ritirarne gratuitamente una copia. Oppure consultare l’apposita sezione del sito ufficiale del Comune di Siracusa”. In linea di massima, valgono comunque i consigli di normale prudenza. “In caso di forti piogge, per esempio, meglio spostarsi solo in caso di assoluta necessità e raggiungere i piani alti degli edifici”, per evitare i rischi collegati ad allagamenti ed esondazioni. Bisogna a questo punto dire che Siracusa gode di un vantaggio naturale che, secondo i tecnici, dovrebbe metterla a riparo da situazioni di tale portata. Lo stato dei canali di gronda e dei fiumi viene, poi,  costantemente monitorato. E al Consorzio di Bonifica 10 sono state segnalate dagli uffici comunali alcune situazioni che richiederebbero un intervento di pulizia, pare ancora in attesa di risposta. I ponti sui fiumi non preoccupano. “Il loro stato può essere definito buono”, spiega Tarascio con evidente riferimento soprattutto a quello sull’Anapo. Ma cosa succede quando viene diramata dalle autorità un’allerta meteo? “Le comunicazioni ci arrivano da Palermo. Nel comunicato non ci sono previsioni esatte ma viene riportato quello che potrebbe succedere. Significa che non ci dicono quanti mm di pioggia cadranno ma si parla di eventualità di venti di burrasca piuttosto che piogge copiose e simili. Noi dobbiamo applicare quello che prevede il piano di protezione civile comunale, quindi subito una verifica immediata dello stato dei canali e dei fiumi che possono trasformarsi in insidie”. Se l’allerta prospetta fatti di una certa violenza, si sottopone all’attenzione del sindaco l’eventualità di ordinanze ad hoc, come quelle che dispongono la chiusura delle scuole. Una prassi di sicurezza, applicata di recente in un paio di circostanze, l’ultima nel marzo 2013.




Siracusa. Parla Giacchetti. "Tutti tutelano il Centenario Inda. Ma serve lo sblocco dei fondi"

“Ho chiesto al ministro Bray la disponibilità di fondi per proseguire con l’organizzazione del Centenario dell’Inda”. Sono le parole scelte dal commissario straordinario della Fondazione Inda, Alessandro Giacchetti, per spiegare il momento attuale. Giacchetti ieri è stato invitato in commissione cultura, a Palermo, nella sede della Regione. “L’incontro è stato sereno. Ho spiegato quello che abbiamo fatto dal mio insediamento ad oggi. Ho confermato, per quanto posso sapere, che non ho mai avuto dubbi di sorta sulla correttezza dell’operato degli amministratori Inda, anche del passato”, racconta su FM Italia Alessandro Giacchetti. Nel suo intervento telefonico durante RadioBlog, la trasmissione condotta da Mimmo Contestabile, ha ribadito come difficile sarebbe eventualmente “bluffare” sui conti. “L’attività di gestione avviene con il controllo di un magistrato della Corte dei Conti. Tutte le delibere vengono poi inviate al ministero per ulteriore vigilanza. Sono comunque a disposizione di tutte le autorità, anche giudiziarie”, spiega ancora il commissario della Fondazione. Che ha avuto modo di ribadire  a Palermo all’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris, la necessità di tutelare il Centenario Inda. “La mia preghiera è di fare in modo che l’appuntamento si svolga in clima di intesa e collaborazione proprio per la straordinarietà della manifestazione. Con la Stancheris abbiamo un rapporto di cordialità istituzionale anche se visioni non coincidenti nella vicenda. Ma siamo entrambi dell’idea che l’Inda è una realtà unica. Mi ha assicurato che la Regione si impegnerà a far si che le celebrazioni si possano svolgere con massimo successo”. Servono però i soldi. Senza non si…canta messa. “La sospensione dei contributi regionali ha congelato l’attività organizzativa dell’Inda. Non posso prendere impegni senza soldi. Alla Regione e allo Stato ho chiesto la disponibilità di fondi. Ho informato di tutto anche il ministro Bray”. Risolto, intanto, il giallo sulla presenza ieri mattina della stessa Michela Stancheris a Siracusa. Aveva annunciato di voler recarsi in Procura, in viale Santa Panagia, per presentare ai magistrati le sue carte. Alla fine non è arrivata. I documenti, pare, invece si.




Siracusa. Querelle Zito-Asp, l'assessore Borsellino: "Le richieste dei deputati vanno assecondate"

“Strigliata” dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino all’Asp di Siracusa. Secondo indiscrezioni, che potrebbero trovare conferma in giornata, la querelle tra l’azienda sanitaria e il deputato regionale del “5 Stelle”, Stefano Zito avrebbe registrato, dopo la netta presa di posizione del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, anche quella della titolare della rubrica della Sanità. La componente dell’esecutivo retto da Rosario Crocetta avrebbe scritto ai vertici dell’azienda di corso Gelone, ricordando l’obbligo, per l’Asp, di assecondare le richieste di documenti e atti dei parlamentari siciliani in quanto parte integrante del lavoro che svolgono per conto dei cittadini. Un diritto, quello di ottenere risposte da parte degli enti pubblici, che secondo Borsellino sarebbe “insopprimibile”. La disputa è partita alcune settimane fa, quando all’ennesima richiesta di atti e dati da parte di Zito, la dirigenza dell’Asp avrebbe risposto di non essere tenuta a farlo,v isto che si trattava, secondo l’azienda, di richieste che esulavano dagli obblighi di legge e intralciavano il lavoro degli uffici amministrativi e rallentandolo, visto che l’elaborazione dei dati richiesti avrebbe impegnato  il personale in tali richieste anziché nelle mansioni ordinarie




Antiracket, risarcimento al titolare di un agriturismo. Aveva denunciato gli estortori

Lo Stato vicino alle vittime di racket o usura, anche nel siracusano. Domani alle 11 verrà, infatti, consegnato il decreto che dispone il risarcimento alle vittime di fenomeni estorsivi al titolare dell’agriturismo Villa Carrubba, di Sortino. La cerimonia avverrà nella sede della Prefettura di Siracusa. L’agriturismo venne gravemente danneggiato lo scorso 5 febbraio da un attentato incendiario chiaramente legato al racket delle estorsioni. In breve tempo, grazie alle denunce ed alla collaborazione delle vittime, è stato possibile assicurare i responsabili alla giustizia. Da luglio Villa Carrubba ha riaperto le porte.  Dalla Prefettura di Siracusa sottolineano come questa vicenda “rappresenta un caso emblematico di ribellione da parte delle vittime e della società civile al sistema del racket delle estorsioni che, in pochi mesi, si è concluso positivamente per coloro che hanno denunciato, sostenuti dalle Associazioni e dalle Istituzioni”. Pochi giorni dopo veniva distrutto da un incendio doloso anche un immobile, nelle campagne di Sortino, di proprietà di Mauro Magnano, esponente storico del movimento antiracket e attuale presidente regionale della FAI (Federazione Antiracket Italiana). Immediata la reazione della società civile di Sortino.

 




Lettera di Alessio Lo Giudice: "esclusi, ma lo sforzo e il risultato restano straordinari"

Pubblichiamo una nota dell’assessore Alessio Lo Giudice sulla esclusione della candidatura di Siracusa dalla corsa per il titolo di Capitale Europea della Cultura.

“Abbiamo sin dal principio inteso la candidatura come un felice pretesto per dare vita ad un’inedita programmazione concertata delle politiche culturali che fosse in grado di unire un’area vasta; quella rappresentata, non a caso, dai 19 Comuni del Sud Est che hanno aderito al nostro progetto. Il risultato, per quanto ci riguarda, è stato straordinario, testimoniato anche dagli evidenti apprezzamenti che abbiamo ricevuto da parte della commissione in sede di audizione. La straordinarietà del risultato è data dalla qualità europea dei progetti presentati, dall’imprevedibile portata della partecipazione della società civile, considerata la paternità della maggior parte dei 130 progetti che sono in cantiere, dalla coerenza culturale che il tema della frontiera ha consentito di ottenere. Ma i risultati di questa inedita tensione progettuale si sono colti già in questi mesi considerando tutti i soggetti con cui siamo entrati in contatto per la realizzazione dei nostri programmi culturali e che hanno percepito il fattore attrattivo di una terra che ha finalmente deciso di programmare per tempo.
Per queste ragioni, il bello viene adesso. La programmazione europea 2014-2020 sta per avviarsi e, per la prima volta forse, possiamo dire di essere già pronti con il nostro patrimonio progettuale. Non a caso, la nostra adesione alla rete delle città candidate, la rete Italia 2019, ci ha già garantito di far parte di un progetto ambizioso supportato anche dall’Anci e dalla commissione di valutazione delle candidature, presto al vaglio del Governo e del Parlamento. Un progetto che, se approvato, condurrebbe al finanziamento, tramite lo strumento dei PON, di molti dei progetti di tutte le città candidate che hanno aderito a Italia 2019, e quindi anche di alcuni dei nostri progetti.
Alla luce di tutto ciò, possiamo dire di aver intrapreso la giusta strada, in grado di condurci ad un’efficace valorizzazione del nostro territorio e ad una visibilità internazionale. Questi risultati sono stati ottenuti grazie al lavoro del personale del nostro Comune e di professionisti di altissimo livello che hanno donato alla città e al territorio la loro competenza e il loro tempo; grazie”.




Il commento. Siracusa, sogno infranto da una Europa "ignorante"

Caro Steve Green e caro ministro Bray, l’avete fatta grossa. Certo, escludere Siracusa e il Sud Est al primo giro di selezioni per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 non è solo farina del vostro sacco. Ma la firma in calce alla decisione della commissione mista, si. E quindi anche la responsabilità “morale” di un atto di poca cultura. Cosa hanno i sassi di Matera o il barocco scopiazzato di Lecce o ancora il centro storico di Cagliari (?) e i mosaici di Ravenna più delle “pietre” che trasudano storia e cultura da Ortigia al Temenite? Ha ragione Tony Zermo, giornalista de La Sicilia, che parla oggi di una “Europa ignorante”, nel senso che ignora – direbbero Aldo, Giovanni e Giacomo – che “c’è più storia nelle pietre di Siracusa che in tutte queste sei città presclete messe assieme”. Paghiamo la distanza dal cuore dell’Europa che non guarda alle sue frontiere se non con fastidio, come nel caso dell’emergenza immigrazione. Siamo gli europei lontani e poveri, custodi di un passato ricco di cultura e di un futuro con qualche speranza. La prima è che cambi la percezione dei nostri territori, penalizzati in partenza perchè “sud”, perchè “frontiera d’oriente”. Senza vittimismo, a noi sta bene così e ne siamo pure orgogliosi. Il valore il Sud Est lo ha mostrato in tutta una estate di sbarchi, catene umane in spiaggia e salvataggi. Abc della cultura. E in mille altre occasioni, senza sfogliare i libri di storia. Non per questa commissione di esperti poco attenti. “La  cultura non sta nei libri, ma sta soprattutto nei monumenti antichi che rappresentano la storia della civiltà umana”, scrive ancora Zermo. Come non condividere. Valutazioni che lasciano uno spiraglio alla solita, italica dietrologia. Ma siccome a pensar male non si fa peccato, parlare di sponsor esterni capaci di “pesare” nelle scelte di “cultura” non parrebbe del tutto errato. Non è reato, gli sponsor fanno parte dei progetti presentati dalle varie città. E allora, però, si abbia almeno la decenza di parlare di capitale della cultura e del marketing, tutto sarebbe così ancora più chiaro in origine. Con orgoglio, pazienza Siracusa. E cara Santa Lucia “perdona loro perchè non sanno quel che hanno fatto…”




Istituto Superiore di Scienze Criminali, workshop a Siracusa

Si apriranno lunedì mattina all’Isisc, l’Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali di Siracusa, i lavori del workshop sulle “Indagini Finanziarie e Recupero dei Beni Sottratti”. Fino a sabato 23 novembre, circa 20 procuratori e investigatori di polizia che si occupano di contrasto alla corruzione e al riciclaggio, provenienti da paesi dell’area Mena (Nord Africa e Medio Oriente) si confronteranno nella sede del prestigioso istituto siracusano. Il workshop è organizzato in cooperazione con il Basel Institute of Governance, con sede a Basilea, in Svizzera, e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC). I partecipanti provengono, nello specifico, da Egitto, Iraq, Libia, Marocco, Sudan del Sud, Tunisia e Yemen. I partecipanti al workshop entreranno in contatto con esperti internazionali, dando vita ad un proficuo scambio di esperienze in materia di contrasto alla corruzione, con ampi spazi per l’interattività e la discussione.




"Pmi Day", Piccola Industria e gli studenti in azienda

Per il quarto anno consecutivo, la Piccola Industria di Confindustria Siracusa, guidata da Silvia Saraceno, ha aderito alla Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, organizzata dalla Piccola Industria di Confindustria. “Pmi Day” è rivolta ai giovani studenti delle scuole medie superiori e si è svolta  presso lo stabilimento della Artiplast di Augusta, azienda che si occupa di lavorazione di materie plastiche. Quaranta gli studenti coinvolti, alunni delle terze classi del Liceo Scientifico “L. Einaudi” di Siracusa. I ragazzi sono stati accompagnati dalla dirigente, Teresella Celesti, e dalle professoresse Ivana Giliberto e Lucia Valeri.




Siracusa guida la classifica siciliana delle pensioni assistenziali. Terza in Italia

Siracusa è la terza città in Italia per numero di pensioni assistenziali. Lo dice l’Istat nella sua ultima analisi territoriale sui trattamenti pensionistici e beneficiari, svolta in collaborazione con l’Inps. Il 30,3 per cento dei trattamenti pensionistici erogati a Siracusa sono di carattere assistenziale. L’analisi, inoltre, conferma che in Sicilia le pensioni sono le più basse d’Italia: nella maggior parte dei casi, sotto i mille euro. Una pensione su sei, inoltre, è inferiore ai 500 euro al mese. Un dato che pone la Sicilia al penultimo posto in Italia, seguita dalla sola Sardegna. Eppure – dice sempre il rapporto Istat – la spesa pensionistica nella regione è aumentata del 3,7% rispetto al 2010 ed incide per il 20,14% sul Pil regionale.