E’ l’estate dei rifiuti fuori controllo. Si lamentano i siracusani, restano sorpresi i turisti di fronte a cumuli di spazzatura quasi dappertutto. Dalla città alle contrade marine, il passaggio alla differenziata un anno dopo è ancora caos, per svariati fattori e responsabilità, dall’ideazione del servizio alla sua gestione sino alla partecipazione dei cittadini. Manca lo spazzamento delle strade, pochi i cestini portarifiuti e i cassonetti verdi rimasti hanno dato vita al fenomeno del “waste shopping”, ovvero l’andare in giro alla ricerca di uno dei supertiti per buttare i propri rifiuti non differenziati.
L’associazione Rifiuti Zero Siracusa boccia senza appello la situazione attuale. “A fronte di un canone mensilmente e puntualmente corrisposto dal Comune di Siracusa al gestore, il cambiamento di gestione della raccolta dei rifiuti, il cronoprogramma della raccolta porta a porta nelle diverse circoscrizioni della città si è fatalmente arrestato, con inosservanza del capitolato di appalto vigente, determinando la situazione paradossale in cui adesso Siracusa si trova e cioè quartieri in cui la raccolta differenziata porta a porta è iniziata, altri in cui non è chiaro se sia partita e funzionante ed altri ancora, come il quartiere Tiche, da avviare nonostante la tempistica prevedeva la conclusione di tutto per inizio giugno e poi per fine luglio”, lamenta il portavoce Salvo La Delfa.
E non valgono come la alibi la sentenza del CGA, l’annullamento del contratto, le proroghe, la gara “breve” e tutto il resto.
“La sensazione è quella di una città lasciata da sola nel momento più importante della sua storia di gestione dei rifiuti. Sarebbe stato necessario questa estate coinvolgere tutti, creare task force, interessare le associazioni, la cittadinanza attiva, gli enti, scendere nelle strade anche con scopa e paletta, per raggiungere l’obiettivo di avere una città pulita. Ma nulla di tutto questo è accaduto. Segnali di vita sono stati dati solo dalle associazioni che animate di tanta buona volontà, passione e determinazione hanno voluto organizzarsi per la pulizia di alcune zone, con l’unico obiettivo di essere di esempio per tutti gli altri cittadini, per l’amministrazione, per il gestore”.
Nè l’amministraizone nè il gestore, quindi, hanno inciso in questa fase critica, finendo per brillare per assenza.
Per questo è fondamentale, dopo una estate caos e scoraggiante, conoscere “il piano esecutivo per i prossimi mesi, conoscere la situazione della raccolta porta a porta quartiere per quartiere, sapere come si intende fronteggiare l’incremento delle quantità delle diverse frazioni di rifiuti nelle contrade marine e come procederà la gestione dei rifiuti in città in questa fase di rientro dalle vacanze”.
L’associazione Rifiuti Zero Siracusa è pronta a rimettere in campo e gestire il gruppo di ispettori ambientali volontari che possono essere una risorsa (“finora pochissimo utilizzata”) per la gestione degli illeciti. Ma i volontari non bastano. L’ufficio Ambiente del Comune di Siracusa va potenziato e riorganizzato sulle esigenze della città. “Perché l’obiettivo non è solo raggiungere il 30% come ora richiesto dalla Regione ma è raggiungere il 65% richiesto dalla Normativa Europea”. Un miraggio per una città che danza sul baratro dei rifiuti per strada.