Per una felice e difficilmente ripetibile congiunzione astrale, il parco archeologico di Siracusa può finalmente diventare realtà. C’è la volontà politica, c’è la volontà tecnica e – per una volta – c’è anche intesa. Per la Regione, l’autonomia gestionale e finanziaria della grande area archeologica di Siracusa sarebbe una iattura: mica facile rinunciare a circa 4 milioni di euro di incasso all’anno (sbigliettamento). Dall’altro, Siracusa si troverebbe così una seconda “industria” tra le mani: lavoro, sviluppo, maggiore cura e promozione della Neapolis.
L’assesore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, è fortunatamente un tecnico che conosce il mondo delle soprintendenze. E non è un caso che alla nascita oggi del parco archeologico di Segesta abbia voluto sottolineare che “la Sicilia deve avere tutti i Parchi previsti e in breve tempo. E’ un impegno che sento di dovere onorare nella convinzione che la rinascita dei Beni culturali siciliani non può che passare per un sistema di gestione moderno e snello. Questo quello che la Sicilia e i siciliani meritano, dopo anni di gestione non all’altezza del valore storico culturale di siti straordinari per bellezze archeologiche e paesaggistiche”.
C’è una lista di 17 parchi in attesa di istituzione. Eloro al punto 14, Siracusa al punto 15. Ma nella visione di Tusa, Siracusa ha la precedenza. In questo è importante anche il lavoro di pressing e raccordo con Fabio Granata, assessore alla cultura e da tempo insieme a Tusa in mille battaglie sui beni culturali, a partire dalla legge del 2000 che istituisce i parchi archeologici siciliani. Da non sottovalutare il ruolo del neo soprintendente ad interim, Calogero Rizzuto, che in perfetta sintonia con Tusa e Granata è pronto a metter mano anche alla riperimetrazione dell’area archeologica siracusana, da spingere fino alle mura dionigiane ed al castello Eurialo. Non è un caso che anche l’assessore Granata abbia espressamente detto che “l’istituzione del parco di Siracusa è il senso stesso del mio assessorato”. E allora via, che si finalizzi uno dei più grandi sogni della città che boccheggia in cerca di un modello di sviluppo, spesso rallentano da troppa politica chiacchierona. L’assessore regionale vuole istituire il parco siracusano. Il soprintendente è pronto a definire tutte le carte. L’assessore comunale non ha intenzione di esitare. Vista così sembra fatta se non fosse che dalle parole bisogna sempre passare ai fatti. Sport non sempre praticato nella Sicilia che non cambia mai velocità. Ma una congiuntura astrale di volontà politiche e tecniche come quella attuale difficilmente si ripeterà. Chi ha tempo (e voglia), non aspetti tempo.
Istituire il Parco archeologico di Siracusa significherebbe dare vita ad un ente che avrà autonomia scientifica e di ricerca, gestionale, amministrativa e finanziaria. Il parco potrà utilizzare in proprio le cospicue entrate che derivano dalla vendita dei biglietti di ingresso e che si traducono in azioni immediate di valorizzazione, manutenzione del territorio, attività di promozione, scavi archeologici, attività scientifiche: tutte cose oggi impossibili, come anche solo tagliare le erbacce.
Dall’approvazione della legge regionale del 2000 che ha previsto i Parchi archeologici nell’Isola, ne sono stati istituiti solo tre: Agrigento, Naxos-Taormina e Selinunte-Cave di Cusa. “In 18 anni solamente al parco della Valle dei Templi sono stati applicati i criteri che lo rendono realmente autonomo dal punto di vista finanziario, scientifico e gestionale. Ciò ha consentito uno sviluppo straordinario rispetto agli altri parchi”, ricorda Tusa. “Il numero dei visitatori ad Agrigento ha avuto un incremento di circa il 30 per cento ogni anno, raggiungendo il milione di visitatori e ricevendo quest’anno il Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa”. Il modello da seguire è questo, se si vuol fare l’interesse delle comunità locali che si è chiamati ad amministrare.
Intanto festeggia Segesta. Il prossimo sarà Pantelleria. Siracusa attende, trepidante. La sfida, per chi vuol bene a questa città ed a chi vi abita, è da vincere. Ora.
per la foto-mappa si ringrazia Siracusa Turismo