Rosolini-Noto, 4km di autostrada a una corsia. On. Gennuso: "la apro e vado in Procura"

“Se non verranno tolti i birilli che si trovano nel tratto autostradale tra Rosolini e Noto, sarò io a farlo”. La provocazione, rivolta al Consorzio Autostrade Siciliane, è del parlamentare regionale Pippo Gennuso che torna a chiedere l’azzeramento dei vertici del Cas con l’invio di un Commissario.
“In questa Sicilia tutta pirandelliana è davvero scandaloso che a due anni dal completamento del tappetino d’asfalto di 4 chilometri del tratto Rosolini – Noto della Siracusa – Gela, si debba viaggiare su un’unica carreggiata. Gli automobilisti che vi transitano, ma soprattutto i pendolari che ogni giorno partono da Rosolini per andare a Noto, Avola e Siracusa, sono oramai stanchi di fare gimkane. Non c’è ragione per tenere chiusa una carreggiata. Se questa situazione dovesse ancora perdurare, mi vedrò costretto a rivolgermi all’autorità giudiziaria, considerati i silenzi del Consorzio, ribadisco che è un ente inutile e mangiasoldi, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture”.




Il sottosegretario Faraone e la sua fitta giornata siracusana

Fitta giornata siracusana domani per Davide Faraone. Il Sottosegretario all’Istruzione, parteciperà alle 9.00, ad un incontro al Palazzo comunale di Floridia. Floridia è una delle aree che la regione ha indicato per la realizzazione di una delle 52 scuole innovative previste dalla legge 107/2015, finanziate con 350 mln di euro e per le quali è previsto un concorso di idee rivolto ad architetti e ingegneri, il cui bando verrà pubblicato all’inizio della prossima settimana. Si tratta di scuole pilota, altamente innovative, ecologiche, funzionali alla didattica.
Alle 10.00 a Siracusa inaugurerà, insieme al sindaco Giancarlo Garozzo, la nuova banchina del Porto Grande di Siracusa, realizzata grazie ad un finanziamento statale di 28 milioni di euro.
Alle 11.00, il Sottosegretario, presso la Sala espositiva ex provincia (via Roma n.31), presenterà il suo libro “Sottosopra. Come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”.
Il Sottosegretario Faraone, alle 16.00, si recherà quindi a Ferla, dove parteciperà all’inaugurazione dei lavori del cantiere dell’ala ovest dell’Istituto Comprensivo “Valle dell’Anapo”, un progetto inserito nel piano nazionale di edilizia scolastica #scuolesicure, finanziato con un un importo di 470 mila €, che prevede la la realizzazione di nuovi servizi igienici, impianti per l’acqua, installazioni e quadri elettrici, fornendo anche la struttura di un idoneo isolamento termico e impermeabilizzazione della copertura, e la messa in opera di nuovi infissi ad alta efficienza termica.




Siracusa. Il reliquiario della Madonna delle lacrime a Roma per la veglia di papa Francesco

Il reliquiario della Madonna delle Lacrime è esposto oggi a Roma. Nella mattinata a San Pietro, sull’altare della confessione. Nel pomeriggio, a partire dalle 18, accanto a papa Francesco durante la Veglia per “asciugare le lacrime” (diretta tv sat 200). I fedeli i tutto il mondo hanno così il modo di venerare la reliquia siracusana, nel mese dedicato alla Madonna.
Preghiera e storie di vita, bagnate da lacrime e asciugate dalla fede, scandiranno questa intensa veglia di preghiera per esprimere l’opera di misericordia spirituale “consolare gli afflitti”. Durante la celebrazione Papa Francesco farà distribuire ai presenti, come simbolo di conforto e speranza, l’Agnus Dei, un oggetto di devozione da lui benedetto. Realizzato con cera bianca in forma di un ovale, l’Agnus Dei donato dal Papa reca da un lato l’impronta dell’Agnello Pasquale e dall’altro il logo del Giubileo della Misericordia.
A scortare il reliquiario della Madonna delle Lacrime c’è una delegazione siracusana guidata dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo. Con lui don Andrea Zappulla, don Salvatore Caramagno, don Enzo Candido e don Luca Saraceno. Si tratta dei sacerdoti del Santuario e dell’ex rettore che l’alto prelato ha voluto con sè in questo viaggio. Ieri pomeriggio sono stati ricevuti dal Santo Padre in Vaticano.




Siracusa. I sindacati bocciano Crocetta: sabato in mille a Palermo per dire basta

Investimenti, infrastrutture, ambiente, riforme. Sono i quattro grandi temi della vertenza Siracusa che sabato prossimo, 7 maggio, la delegazione siracusana di Cgil, Cisl e Uil (guidata dai rispettivi segretari generali: Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò), porterà a Palermo alla manifestazione regionale indetta dal sindacato unitario.
Un lungo corteo che attraverserà le vie del capoluogo regionale e si chiuderà con gli interventi dei segretari regionali Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone.
“A Palermo confluiranno oltre mille persone da Siracusa per far sentire la propria voce”, anticipano all’unisono i tre segretari. “Anche il nostro grido dovrà arrivare al governatore regionale Rosario Crocetta che dovrà dimostrare maggiore sensibilità verso i problemi, anziché pensare a continui cambi di assessori che non portano a nulla. Si fanno troppe inaugurazioni, troppi annunci di nuovi protocolli ma nei fatti non si muove nulla”, insistono Zappulla, Sanzaro e Munafò.
“Prendete la Formazione professionale con lavoratori licenziati, poi ci sono i lavoratori forestali, quelli del settore industriale, gli edili, la scuola, i pensionati, i giovani. Non c’è un settore che non è stato toccato da una crisi che ormai dura da troppo tempo e per il quale il governo regionale non è riuscito a invertire la rotta. Tre anni e mezzo per valutare un governo sono più che sufficienti e il bilancio è stato fallimentare”, l’amara conclusione dei sindacati a pochi giorni dalla manifestazione regionale di protesta.




Centocinquanta studenti siracusani visitano la Camera dei Deputati

Centocinquanta alunni provenienti dalle scuole della provincia siracusana (Archimede, Nino Martoglio, Tucidide e Giovanni Verga di Siracusa; Salvatore Quasimodo di Floridia e Domenico Costa di Augusta) hanno visitato quest’oggi la Camera dei Deputati. A guidarli anche la deputata del Pd, Sofia Amoddio.
“Prima della visita, ho organizzato con tutti loro un incontro presso la sala dei gruppi parlamentari e ho avuto il piacere di intrattenermi con i ragazzi e con gli insegnanti sul tema del valore delle istituzioni democratiche.
I ragazzi hanno posto molte domande, segno del loro interesse e della loro curiosità. “Se i giovani sono incentivati alla conoscenza della vita democratica diventeranno dei cittadini migliori”.




Pedofilia, il pontefice ringrazia l'associazione avolese Meter: "Proseguite con impegno"

Papa Francesco ha rivolto il suo caloroso saluto e pensiero all’Associazione Meter, fondata dal sacerdote avolese don Fortunato Di Noto e impegnata da decenni contro la pedofilia. Lo ha fatto durante il Regina Coeli di ieri. “Vi ringrazio per il vostro impegno, proseguite con impegno”, le parole che il pontefice ha rivolto ai rappresentanti di Meter, presenti in piazza.
“Non dobbiamo tollerare gli abusi sui minori. Dobbiamo difenderli e dobbiamo punire severamente gli abusatori”, è quindi l’appello di Francesco che non esita a definire la pedofilia “una tragedia”.




Don Prisutto: "Caro presidente Mattarella, perchè non è venuto ad Augusta?"

Don Palmiro Prisutto è l’arciprete di Augusta noto per le sue battaglie contro l’inquinamento industriale. Iniziative su iniziative, condotte negli anni con instancabile pervicacia. Dal 2005, ad esempio, rinnova tramite la Prefettura di Siracusa la richiesta di una visita del presidente della Repubblica ad Augusta.
“Ora il presidente è stato invece a Noto. E scegliendo di organizzare una visita nella città barocca ha scelto la via più comoda”, accusa il prelato. “La visita di un Presidente della repubblica durante il proprio mandato è un motivo di onore. Ma la visita ad Augusta sarebbe stata un onere”, punge don Prisutto. Che poi si rivolge direttamente al prefetto, Armando Gradone. “In questa provincia non esistono solo cose belle. Per questo aspettiamo Lei ed il presidente per un’altra visita, nella zona nord”.
Augusta, insomma, vuole un segno di presenza dello Stato. A maggior ragione dopo le ultime notizie e indiscrezioni sul gioco di interessi che starebbe dietro alle nomine al porto, hub centrale per il petrolio in Italia. “Sembra che invece la linea sia di tacere appositamente di Augusta”. Che eppure “è una città laboriosa ma ferita”, insiste Don Prisutto. “Da Cossiga in avanti chiediamo attenzione, qui anche i morti sembrano avere un peso diverso come accadde per le vittime del terremoto del 1990 e i danni collegati. Pure allora, dalle istituzioni, neanche un cenno per Augusta. Che però vale l’1% del Pil nazionale. Prendere senza dare…”, l’amara conclusione dell’arciprete della Chiesta Madre.
foto: Ansa




Con la mamma di Lele Scieri si aprono le audizioni in Commissione: "lo Stato non ha dimenticato"

Con l’audizione di Isabella Guarino, la mamma di Lele Scieri, si sono aperti i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta per fare luce sulla morte del parà siracusano, rimasta avvolta nel mistero dall’agosto del 1999.
“Quella della signora Scieri è stata una audizione molto importante perchè ha permesso a tutti i componenti della commissione di inquadrare questa terribile vicenda in un contesto umano e familiare”, ha detto la presidente della commissione, l’on. Sofia Amoddio. “Stesso discorso – prosegue Amoddio – vale per gli atri auditi della giornata: Carlo Garozzo, Federica Gallitto e Daniela Leggio in rappresentanza dell’associazione Verità e Giustizia per Emanuele, che da 16 anni chiede a gran voce che sia fatta luce sul caso”.
Per Sofia Amoddio questo è il segnale che “lo Stato non ha dimenticato e che le istituzioni hanno il dovere di ricercare la verità”.




Fare luce sulla morte di Lele Scieri, via alle audizioni in Commissione d'inchiesta

Da giovedì 7 aprile via alla audizioni della Commissione d’inchiesta sulla morte del parà siracusano Emanuele Scieri. “Ascolteremo la mamma di Emanuele, Isabella Guarino, una donna tenace che non ha mai smesso di lottare, e Carlo Garozzo, rappresentante del Comitato Verità e Giustizia per Lele”, anticipa la presidente della Commissione, Sofia Amoddio.
“La commissione acquisirà i documenti ufficiali e farà un lavoro dettagliato di ricostruzione su quanto è avvenuto nella caserma Gamerra di Pisa dove il 16 agosto 1999 è stato trovato morto il parà siracusano. Una morte avvenuta in un luogo ristretto e molto controllato e che, tuttavia, deve trovare ancora spiegazioni credibili: reticenze ed omertà sono emerse nello svolgimento delle indagini della magistratura civile e militare. Quando lo Stato giudica lo Stato – aggiunge Amoddio – spesso abbiamo avuto sentenze zoppe, archiviazioni, omissioni imbarazzanti. Abbiamo fortemente voluto questa indagine perchè non può essere tollerato che qualcuno possa morire in circostanze misteriose all’interno di un presidio dello Stato, nell’indifferenza e nella mancata assunzione di responsabilità”.
La Commissione vuole fare luce sui aspetti trascurati dalle indagini “con l’obiettivo di chiarire effettivamente le responsabilità di terzi nella morte del giovane paracadutista”. Dalla vicenda Scieri venne fuori lo scandalo dello Zibaldone del generale Celentano, 120 pagine di citazioni goliardiche, volgari, battute razziste e sessiste e una lunga lista di soprusi per le reclute.




Versalis e il suo futuro: "non ancora chiuso con Sk Capital ma Eni cerca partner"

Le Commissioni Attività produttive riunite di Camera e Senato hanno ascoltato oggi in audizione Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di Eni. Ha risposto alle domande sulla situazione di Versalis e sulla vendita al fondo statunitense SK Capital.
“Ha spiegato che la trattativa non è ancora chiusa e che il negoziato dovrebbe durare ancora un mese”, racconta Sofia Amoddio. “Abbiamo fortemente ribadito – prosegue – le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati sul fondo SK Capital e l’Ad di Eni ha dichiarato che senza le giuste garanzie finanziarie nessun accordo verrà siglato con il fondo straniero”.
Descalzi ha ribadito che si è tenuta una gara pubblica, che nessun fondo italiano ha partecipato e che SK Capital ha fatto l’offerta migliore dopo avere accettato i paletti imposti da Eni sul piano industriale e occupazionale. “Il manager ha specificato che nell’ipotesi in cui non si dovesse chiudere l’accordo, Eni sarà comunque costretta a cercare un altro partner finanziario perché non si trova nelle condizioni di investire 1,5 miliardi di euro. Da parte mia – conclude Amoddio – fino a quando i termini dell’affare non saranno definitivi e chiari, manterrò le preoccupazioni per il futuro della chimica e dei suoi lavoratori”.