L'operaio Isab è sceso dalla torretta del pontile Santa Panagia

E’ sceso poco prima delle 15, dalla torretta del pontile Isab di Santa Panagia, l’operaio 36enne Ivan Baio. Dopo una lunga trattativa con la Digos, l’uomo ha deciso di interrompere la sua eclatante protesta cominciata ieri mattina per chiedere attenzione sul suo caso. L’operaio parla infatti di vessazioni e mobbing oltre che di continui demansionamenti che avrebbero finito per ridurre quasi al minimo il suo stipendio. La versione dell’azienda – ufficiosa – offre spiegazioni e letture differenti.
Domani si ritroveranno nuovamente tutti attorno ad un tavolo per un accordo transattivo per chiudere il rapporto di lavoro. “Non voglio più far parte di questo gruppo”, dice Baio provato dopo 36 ore trascorse sulla torretta.
La notte, segnata da temperature vicine allo zero e pioggia, l’ha trascorsa coperto con il suo giubbotto e una sciarpa. Alcuni amici hanno cercato di fargli arrivare una coperta utilizzando un drone. “Li ringrazio”. A seguirlo, al di là della recinzione dell’area industriale, i suoi genitori. “Vuole difendere il suo stipendio e il suo posto di lavoro ma lo accusano di stare facendo tutto per soldi”, si sfoga al telefono la madre.




Allievi Ufficiali all'Accamedia Aeronautica, informazioni sul concorso in Distaccamento

Pubblicato il bando unico per l’accesso alla prima classe dei corsi regolari delle accademie militari, dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare. La scadenza per la presentazione delle domande in qualità di allievi ufficiali è prevista per il prossimo 9 febbraio.
Per l’Accademia Aeronautica, che ha sede a Pozzuoli (Na), sono 84 i posti messi a concorso per l’accesso al corso “Turbine V”, suddivisi in: 55 del ruolo normale dell’Arma Aeronautica (di cui 48 del ruolo naviganti, specialità pilota e 7 del ruolo delle armi), 16 del ruolo normale del Corpo del Genio aeronautico, 5 del ruolo normale del Corpo di Commissariato aeronautico e 8 del ruolo normale del Corpo Sanitario aeronautico.
Possono partecipare ai concorsi concorrenti, anche se alle armi, di entrambi i sessi che abbiano compiuto il 17° anno d’età e che non superino il giorno di compimento del 22° anno di età al 31 ottobre 2015 e che abbiano conseguito o siano in grado di conseguire al termine dell’anno scolastico 2014-2015 un diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale
On-line, sul portale del Ministero della Difesa, è possibile scaricare il bando di concorso ed ottenere maggiori informazioni sul concorso. Anche la trasmissione delle domande di partecipazione dovrà avvenire esclusivamente in via telematica, previa registrazione nella sezione “concorsi on line” del portale del Ministero della Difesa.
Per i residenti a Siracusa, informazioni ed assistenza sui concorsi in atto possono essere ottenute rivolgendosi al Distaccamento Aeronautico Siracusa di Via Elorina (dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00), mentre inizieranno a breve le conferenze di orientamento presso gli istituti superiori di Siracusa.




Siracusa. A rischio taglio i treni per Roma e Milano, On. Zappulla: "Non siamo figli di un Dio minore"

Cinque treni a lunga percorrenza dalla Sicilia per il resto d’Italia a rischio taglio. Con l’entrata in vigore dell’orario estivo Rfi potrebbe eliminare i treni che collegano Siracusa e Palermo con Roma e Milano. “Si emargina la Sicilia dal sistema di collegamento ferroviario con il resto del Paese”, lamenta il deputato nazionale del Pd, Pippo Zappulla. “E’ una provocazione giustificare la scelta con la carenza di viaggiatori e di merci perché è chiarissimo che senza interventi di ammodernamento, investimenti per la velocizzazione e potenziamento del sistema ferroviario si disincentiva in modo clamoroso l’utilizzo del trasporto su rotaie. Se poi, addirittura, si costringe il cittadino a doversi recare a Messina o con mezzi propri o con treni regionali per poi traghettare autonomamente per Villa San Giovanni, Rfi sta decidendo deliberatamente di chiudere di fatto le ferrovie siciliane”, denuncia con forza il parlamentare.
“I siciliano vengono trattati come figli di un Dio minore: noi abbiamo bisogno e pretendiamo un sistema integrato, forte e moderno, dei trasporti e le ferrovie sono un pilastro insostituibile. Se dal mese di giugno sarà confermata questa scelta si troveranno a rischio più di 5oo posti di lavoro: parlo degli operatori marittimi a Messina, dei manovratori, macchinisti, capi treno e addetti alle cuccette, personale della manutenzione e aziende di pulizia…”. Ecco perchè Zappulla ha presentato un’interrogazione al ministro Lupi chiedendo al Governo di intervenire con urgenza nei confronti delle Reti Ferroviarie Italiane.




Siracusa. L'Associazione degli Edili a caccia di progetti subito cantierabili

Ha preso carta e penna e ha scritto a tutti i sindaci della provincia e al commissario dell’ex Provincia Regionale. A loro Massimo Riili, presidente di Ance Siracusa, chiede un elenco di progetti che possono essere subito cantierabili. E questo per inviare subito dopo il 30 gennaio la lista a Roma, per pianificare un veloce utilizzo di risorse disponibili che potrebbero essere dirottate anche su Siracusa.
Privilegiati sono gli interventi e le opere mirate ad incrementare il livello di sicurezza del territorio, di ridurre il rischio idrogeologico, di riqualificare gli edifici pubblici, le scuole e le reti urbane.
“Confido – dice Riili – in una collaborazione fattiva delle Amministrazioni affinchè di fronte alla crisi senza precedenti che l’edilizia sta vivendo, con questa rapida ricognizione si possano trovare progetti pronti da portare a finanziamento e si possa aprire qualche cantiere che rimetta in moto, anche parzialmente, l’economia della provincia. La struttura tecnica di Ance Siracusa è pronta a collaborare con le Amministrazioni locali per ogni chiarimento e suggerimento utile a rispettare i ristrettissimi tempi imposti dal Governo”.




Rilasciato il motopesca sequestrato in Egitto. L'Alba Chiara prosegue nella battuta di pesca "per ammortizzare i danni"

E’ stato rilasciato dalle autorità egiziane il peschereccio Alba Chiara di Siracusa, dirottato ieri al porto di Alessandria per accertamenti. A dare l’annuncio è il presidente regionale dell’Associazione pescatori marittimi professionali (Apmp), Fabio Micalizzi che ha raggiunto al telefono satellitare il comandante del motopesca siracusano, Raimondo Sodano. Lui e gli uomini del suo equipaggio, però, non rientreranno in Italia. “Resteranno a pescare nel Mediterraneo per ammortizzare le spese”, dice Micalizzi.”Gli hanno sequestrato il pesce e il peschereccio ha subito danni durante il fermo da parte dei militari egiziani. Per questo presenteremo un esposto alle Procure di Catania e di Siracusa perchè si è trattato di un abuso da parte delle autorità egiziane”. I pescherecci – oltre all’Alba Chiara è stato sequestrato anche il Jonathan – si trovavano in acque internazionali. Anche perché il blue, box che è un sistema di controllo satellitare, in caso di sconfinamento manda un segnale in Italia e non è avvenuto.
Il deputato Pd Sofia Amoddio si è affrettata a spiegare che “non si tratta di un problema politico, di sicurezza o di terrorismo, bensì di un problema giuridico.L’equivoco sarebbe nato dal fatto che i pescherecci si trovavano all’interno di quella che viene definita zona economica esclusiva”.
Il motopesca siracusano era stato “sequestrato” ieri, intorno alle 17.30, dalle autorità egiziane. A bordo dell’Alba Chiara, come fa sapere l’armatore, Nino Moscuzza, “ci sono 7 persone, 6 extracomunitari e il comandante che è di Pozzallo”.




Bonifiche: stanziati 783 milioni per Priolo. Il ministro Galletti: "La Regione in ritardo"

Anche il ministro dell’Ambiente si è accorto del problema delle bonifiche che non partono nel sito di interessa nazionale di Priolo. L’area – che comprende anche Siracusa, Melilli e Augusta – è “la più problematica d’Italia”. E per questo, il ministro Galletti ha tirato le orecchie ad una Regione che, in materia, nicchia. “Non ha ancora implementato il testo di accordo con le schede intervento richieste dal ministero dello Sviluppo Economico”, ha detto in aula durante il question time. Ma il responsabile dell’Ambiente ha anche ricordato i 60 anni di storia industriale nel siracusano, decenni trascorsi in gran parte senza “normative ambientali con fenomeni gravi di inquinamento”, fenomeni che hanno toccato terreno e falde acquifere con “problematiche connesse alla salute dei cittadini che sono ben chiare al governo”, ha detto ancora Galletti.
Poi l’annuncio: per le bonifiche sono stati stanziati 783 milioni. “Di questi, 106 subito disponibili. Gli altri 677 sono coperti da risorse programmatiche, non ancora disponibili”. I 50 milioni di competenza del ministero sono già stati trasferiti al Commissario per le bonifiche in Sicilia “e quindi sono nella disponibilità della Regione”. Poco meno di 4 milioni sono già stati spesi per interventi, tutto il resto no. “Al Sin di Priolo sono stati destinati dal Ministero altri 10 milioni di euro. La Regione ha dimezzato il finanziamento originario di 50 milioni, portandolo a 25. Le risorse attualmente disponibili per la formalizzazione del nuovo accordo di programma quadro rafforzato ammontano a complessivi 82 milioni di euro”. Il ministero, ha poi ricordato Galletti, dal 9 settembre ha fornito le sue proposte di integrazione dell’accordo. Se tutto è fermo, insomma, bussare a Palermo.




Stato di calamità per l'agricoltura della provincia siracusana: c'è l'ok della Regione

I danni della gelata di Capodanno con il duro colpo inferto alle strutture ed ai raccolti agricoli in giunta regionale. L’Assessore Regionale dell’Agricoltura, Nino Caleca, ha illustrato la situazione di grande disagio che stanno vivendo gli agricoltori delle provincia di Siracusa dopo le perturbazioni meteorologiche che si sono verificate nella notte tra il 31 dicembre ed il primo gennaio scorso, definite “gravi”..
Crocetta, di concerto con i suoi assessori, ha concordato sulla necessità di autorizzare l’avvio alle procedure per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità. Prima però vanno completate le necessarie attività tecnico amministrative di ricognizione ed acquisizione delle richieste di risarcimento per i danni subiti.
Caleca lo aveva anticipato agli agricoltori riuniti a Marzamemi la scorsa settimana ed ha ribadito anche questa volta la volontà di concretizzare gli impegni assunti col territorio.
Entro dieci giorni al massimo dovrebbe essere definito il lavoro propedeutico per la dichiarazione dello stato di calamità.




L'addio di Aman Resort. Siracusa Turismo: "così poco affidabili per investitori privati"

Oltre alla semplice contrapposizione tra “ambientalisti” e “cementificatori” – bega in salsa locale – cosa pensano gli esperti di politiche turistiche della “fuga” di Aman Resort da Siracusa? Per trovare una risposta, abbiamo girato la domanda a Seby Bongiovanni di Siracusa Turismo, la società con partecipazione maggioritaria della Camera di Commercio che dal 2011 si occupa con buon successo di Destination Management Organization (DMO).
“A prescindere da dove dovrebbe essere fatto, sono altre le valutazioni da fare in questo caso”, esordisce Bongiovanni. “Un marchio internazionale di prestigio, che sia Aman Resort piuttosto che Four Season o un altro brand dell’extralusso, dà un ritorno di immagine e popolarità alla destinazione che non si può nemmeno quantificare. Dobbiamo pensare che queste catene fanno promozione a livello mondiale. Immaginiamo allora la pubblicità a New York del marchio, con l’inserimento di tutte le località in cui le sue strutture sono presenti, in questo caso anche Siracusa. La destinazione così si qualifica da sola e diventa importante perchè il marchio mondiale diventa garanzia di qualità. Queste non sono strutture che investono in ogni dove e a caso ma scelgono accuratamente i territori su cui realizzare resort”.
Poi Bongiovanni mette sul tavolo anche una considerazione di ordine prettamente manageriale. “Se, ipotizziamo, Aman Resort investe a Siracusa il suo competitor si informa, cerca di capire perchè quel territorio e non un altro. Insomma, si genera interesse per la nuova meta con una sorta di effetto emulazione che non deve necessariamente tradursi in investimenti a catena dei grandi gruppi ma in un complessivo aumento di qualità del turismo e degli operatori del settore. Premetto che gli investimenti devono avvenire nel rispetto di norme e leggi, anche ambientali”.
E cosa succede, invece, se un investitore – specie straniero – viene messo in fuga un territorio? “Il rischio concreto è che quel territorio finisca per venire considerato poco affidabile e non riesca ad attrarre più capitali privati”, risponde secco Seby Bongiovanni.
Intanto, Siracusa Turismo si gode le sue buone performance in termini di promozione turistica sui social media. Nella settimana a cavallo del nuovo anno, la pagina pubblica su Facebook (Fanpage) di Siracusa Turismo ha registrato un importante numero di interazioni organiche, ossia non a pagamento. “Un risultato eccezionale, soprattutto se confrontato con le performance delle pagine delle maggiori destinazioni turistiche di carattere regionale gestite da enti istituzionali, come riportato dai confronti ufficiali estrapolati da Facebook. Interazioni superiori a realtà come Visit Trentino o Turismo in Veneto e secondo solo alla Regione Toscana. Al di là di questo risultato eccezionale, legato anche al successo di alcuni post che hanno raggiunto oltre un milione di visualizzazioni, il tasso di interazione della pagina di Siracusa Turismo normalmente si aggira tra il 25 e il 30%, un dato che la pone sempre oltre media”.




Zona industriale, uno studio: "le bonifiche salverebbero 47 vite l'anno. Ma chi inquina non paga"

Nel polo petrolchimico siracusano chi inquina non paga per il danno ambientale. Lo sostiene il nuovo dossier dei Verdi, curato dal portavoce nazionale Angelo Bonelli. Nel triangolo Melilli-Priolo-Augusta, come nel resto d’Italia, ci sono fabbriche e industrie in funzione o dismesse che hanno inquinato – “come ha certificato una Procura o un’altra istituzione di Stato”, spiegano gli ambientalisti – e non hanno mai versato un euro per risarcire i danni al territorio e ai suoi abitanti.
Angelo Bonelli ha preso in esame gli ultimi dieci anni di maxi-inquinamenti provati e ha calcolato che tra il 2004 e il 2013 le aziende italiane non hanno pagato danni per 220 miliardi di euro. Perchè, in molti casi, è sopraggiunta la prescrizione penale, seguita poi da quella economica.
Nel petrolchimico siracusano, “solo per disinquinare l’area servirebbero 10 miliardi a cui vanno aggiunti i danni sanitari e ambientali arrivando a quota 12 miliardi”, spiega Bonelli che in più occasioni è stato a Siracusa per verificare di persona la situazione.
Uno studio dedicato al sito di Augusta-Priolo e di Gela sostiene che la bonifica dell’area salverebbe 47 persone l’anno e farebbe risparmiare 10 miliardi di euro in trent’anni sul fronte sanitario. Ma le bonifiche qui sono ferme, con il Governo nazionale che scarica sulla Regione che nicchia o tutt’al più vivacchia.
Eppure i fondi negli anni sono stati stanziati. Che fine hanno fatto? Gran parte spesa in progettazione. Altri finanziamenti rischiano di essere persi per lentezza burocratica varia e ben assortita.
“Chi ha inquinato e attentato alla salute dei cittadini in Italia non ha mai pagato. Le conseguenze economiche di questo danno ambientale sono state elevate negli indotti dell’agricoltura, della pesca, nel turismo e nel commercio. Elevate e poco studiate”, denuncia ancora una volta Bonelli.
(foto: al centro, Bonelli nel corso di un sopralluogo nel siracusano)




Aeroporto Fontanarossa, cessata l'emissione di cenere riprende l'attività dello scalo

Riaperto questa mattina l’aeroporto di Fontanarossa. Cessata l’emissione di cenere da parte dell’Etna – che ieri aveva rallentato l’attività dello scalo fino alla chiusura – riprende a pieno l’attività. Lo conferma un’asciutta nota inviata alle redazioni dalla Sac, la società che gestisce l’aeroporto catanese.