“Basta etichettarci come cementificatori selvaggi”. Massimo Riili non ci sta e dopo qualche giorno di riflessione sbotta sul dibattito nato dopo l’articolo pubblicato dal Corriere della Sera sul “caso” Siracusa. Un pezzo con alcune informazioni “fantasiose”, secondo il presidente dell’Ance, l’associazione degli edili di Siracusa. “I costruttori non hanno alcuna intenzione, né interesse, ad una espansione edilizia sconsiderata in nessuna parte della città, e ancora meno nelle aree di pregio che danno valore alla città ed al patrimonio immobiliare esistente e futuro. L’assioma ‘cemento zero’ è un simpatico slogan elettorale, ma deve essere coniugato in termini realistici che potrebbero essere ‘cemento nuovo solo di qualità e senza occupazione di nuovo suolo in periferia’, sintesi che ci vede sicuramente d’acccordo”, spiega Riili che prende di mira anche le istituzioni locali.”Agiscono ormai come meteore impazzite e così, tanto per fare un esempio, il nuovo Sindaco di Pachino poche settimane fa scopre che il Piano Paesaggistico impedisce qualsiasi sviluppo urbanistico e perfino agricolo della sua città. Siracusa ha provato a presentare le proprie osservazioni quando la Sovrintendenza ha partorito il piano paesaggistico senza tenere in alcun conto le previsioni degli strumenti urbanistici dei Comuni interessati. Nessuno ci ha risposto. Ad oggi, quel piano paesaggistico impedisce molte iniziative, spesso tutt’altro che invasive”. C’è poi la vicenda Parco Archeologico. “Sceneggiata. Il progetto – attacca il presidente di Ance Siracusa – è stato abbozzato su planimetrie superate da non meglio precisati esperti della Sovrintendenza, in aperto dispregio delle raccomandazioni fatte dal Consiglio Comunale di Siracusa nel dicembre dello scorso anno, ingenerando ancora una volta confusioni e creando opposti schieramenti sicuramente non utili ad uno sviluppo ordinato della città”.
Frecciatina anche per “quei politici che prendono le informazioni da internet”. A loro, Massimo Riili ricorda che il Tar ha sancito che “il Parco Archeologico attualmente risulta tamquam non esset, essendo solo una mera proposta di perimetrazione del Parco pensata dall’ufficio in assoluta autarchia, che non esplica alcun effetto sulla edificabilità dei suoli colorati in tinte pastello più o meno gradevoli, in quanto il Parco sarà istituito ed avrà efficacia solo dopo innumerevoli e lunghissimi ulteriori verifiche, modifiche e passaggi di competenza palermitana”.
Gli edili siracusani confermano il loro rispetto per i patrimoni archeologici e paesaggistici della città, ma solo quelli veri. “Basta lezioni, men che meno da gruppuscoli più o meno autoreferenziali che urlano a gran voce le loro personalissime convinzioni, rappresentando una residuale minoranza dell’opinione pubblica”, abbozza senza citare direttamente gli ambientalisti.
“E poi sarebbe il caso di smettere di parlare di poteri forti. Noi come Ance abbiamo chiesto sempre regole certe e nessun arbitrio nel rilascio di pareri e autorizzazioni”, commenta rigettando alcune delle tante accuse piovute nelle ultime settimane.
“Siamo sicuri che il nuovo Assessore Regionale ai Beni Culturali, con la novità di un economista a gestire il nostro patrimonio storico, saprà valutare senza pregiudizi la realtà produttiva della nostra città per attuare quello che lui stesso ha definito una scommessa epocale per la nostra intera Regione”.