Siracusa. Operatori sanitari a lezione per prevenire il rischio Ebola. "Nullo per Siracusa e Augusta"

Il rischio che il temuto virus Ebola possa raggiungere Augusta o Siracusa sotto la spinta dei flussi migratori “sfiora lo 0. Ma è giusto che l’autorità sanitaria si muova, come sta facendo, per predisporre un piano in grado di azione”. Così ci diceva qualche giorno fa il direttore dell’unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Gaetano Scifo. E nell’ottica di quella dichiarazione si inserisce il corso per fronteggiare l’eventuale emergenza Ebola che ha visto ieri mattina al Rizza di viale Epipoli la presenza di un centinaio di operatori sanitari. Il corso è organizzato dall’Azienda Sanitaria Provinciale. Si tratta di lezioni teorico-pratiche sui comportamenti da tenere e i protocolli da seguire nel caso di arrivi di pazienti “sospetti”.
Ma un rischio di questo tipo, ci tengono a ribadire gli esperti locali, è quasi nullo. “I focolai di infezione sono infatti concentrati in Guinea, Sierra Leone e Liberia da dove non si muove nessuno verso la Libia per poi approdare sulle nostre coste. E anche se questo avvenisse, bisogna considerare che l’Ebola ha un periodo di incubazione che va dai 2 ai 21 giorni, in un periodo medio che oscilla tra gli 8 e i 10 giorni. Visti i tempi necessari per giungere in Libia, un ipotetico malato non farebbe insomma in tempo a toccare la sua meta perché morirebbe, è triste dirlo, prima. Certo – conclude Scifo- laddove dovesse registrarsi un caso di Ebola in Libia allora il rischio di contagio aumenterebbe. Ma per il momento non è così e dunque non possiamo che stare tranquilli”.




La Procura punta le sue attenzioni verso l'area industriale. Richiesti dati e documenti

Sarebbero 5 le aziende dell’area industriale siracusana verso cui la Procura starebbe concentrando le sue attenzioni nell’ambito delle inchieste sull’inquinamento. I cinque impianti sarebbe tutti concentrati nell’area attorno Priolo.
I magistrati – come rivela il Giornale di Sicilia – avrebbero richiesto l’invio di documenti e autorizzazioni e sarebbero anche stati avviati i primi interrogatori. Non ci sarebbero al momento persone iscritte nel registro degli indagati. Emissioni e autorizzazioni ministeriali al centro delle indagini.




ICity Race 2014: Siracusa migliora ma non va oltre il 97.o posto. Terza in Sicilia

Sono stati presentati a Smart City Exhibition, la manifestazione europea sulle tematiche dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti in programma fino a domani a Bologna i risultati del rapporto ICity Rate 2014. Realizzato da Forum Pa, mette in fila le 106 città italiane “smart” sulla base di 72 indicatori statistici – che vanno dal valore aggiunto per unità di lavoro ai followers twitter delle amministrazioni comunali – per descrivere la situazione in sei dimensioni: economy, living, environment, people, mobility e governance, secondo uno schema consolidato nelle analisi internazionali delle smart cities.
Rispetto alle edizioni precedenti, ai tradizionali indicatori “standard” sono state affiancate una serie di variabili “smart”, più direttamente collegate alle dinamiche di innovazione tecnologica e sociale.
Siracusa guadagna tre posizioni rispetto all’analisi 2013 ma rimane ancora “impantanata” nelle zone basse della graduatoria. Posizione 97 su 106, immediatamente dietro Catania (96) e prima di Enna (100), Trapani (102), Caltanissetta (103) e Agrigento (105). Miglior performance siciliana, Palermo (82), quindi Messina (94). Le città più smart d’Italia sono Milano, Bologna e Firenze.
“ICity Rate è uno strumento gratuito a disposizione di tutti coloro che operano nelle città e che vogliano capire i processi in corso. Fornendo un set unico di indicatori come completezza e trasparenza, è strumentale alla diffusione di una nuova cultura di governo delle città che metta la conoscenza al centro dei poteri decisionali”, spiega Gianni Dominici, direttore generale di Forum PA e curatore della ricerca per Smart City Exhibition.
classifica irc




Inquinamento e miasmi: la Procura acquisisce gli incartamenti. "Indagini in fase embrionale"

Come anticipato da SiracusaOggi.it, la Procura di Siracusa ha moltiplicato le sue attenzioni sul fenomeno dei miasmi e più in generale su di un possibile inquinamento di origine industriale. In una nota, il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, parla di “indagini in fase embrionale”. Sarebbero una decina i filoni di inchiesta, alcuni aperti in seguito alla presentazione di esposti di cittadini. Quello che si vuole accertare non è solo una responsabilità delle industrie – tutta da verificare al momento – ma anche possibili irregolarità sulle procedure per il rilascio delle autorizzazioni Aia. In Procura vogliono vedere chiaro anche sui controlli operati dagli organi deputati: se, cioè, sono avvenuti sempre nel rispetto della normativa ambientale.
In questo quadro si inseriscono i faldoni acquisiti nelle ultime ore dagli uffici della ex Provincia Regionale: gli uomini del Nictas hanno chiesto i dati registrati negli ultimi due anni delle centraline di rilevamento. Poi hanno visitato gli uffici dell’Azienda Sanitaria Provinciale per acquisire, pare, dati relativi alle patologie tumorali, e infine gli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente.
(foto: zona industriale)




Grigliata mortale: non ce l'ha fatta il siracusano ustionato a Bagheria

Non ce l’ha fatta Antonio Nesti. Il 65enne siracusano si è spento al Civico di Palermo dopo quattro giorni di agonia. Era rimasto gravemente ustionato mentre cucinava la carne al barbecue.Nesti si trovava nella veranda dell’abitazione del genero, in via Costanza d’Altavilla, quando è stato investito dalle fiamme della brace. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, con ustioni nel 70% del corpo.




Rischio Ebola con i flussi migratori? Lo specialista: "Eventualità nulla per Siracusa e Augusta"

Siracusa e Augusta, terre di sbarchi per eccellenza: hanno accolto – e continuano ad accogliere – migliaia di migranti. Stranieri in arrivo da varie zone dell’Africa, nei giorni in cui in Europa è scattato l’allarme Ebola.
E in tanti si erano convinti che il siracusano facesse parte di quelle zone geograficamente più esposte all’importazione del pericoloso virus. A smentire queste voci è il dottore Gaetano Scifo, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa. “In questo momento – spiega – è importante tranquillizzare i cittadini siracusani, e siciliani più in generale, perché il rischio Ebola è davvero bassissimo. Certo – aggiunge – è giusto che l’autorità sanitaria si muova, come sta facendo, per predisporre un piano in grado di azione, ma è necessario fare chiarezza. Quella dichiarazione intempestiva che additava le terre di sbarchi come zone più a rischio per il contagio è infatti anche stata smentita ufficialmente dall’associazione di infettivologi italiani che hanno precisato come la possibilità che con i flussi migratori giunga a Siracusa o Augusta un malato di Ebola, sintomatico o asintomatico, sfiori lo 0%. E la spiegazione è chiara: i focolai di infezione sono infatti concentrati in Guinea, Sierra Leone e Liberia da dove non si muove nessuno verso la Libia per poi approdare sulle nostre coste. E anche se questo avvenisse, bisogna considerare che l’Ebola ha un periodo di incubazione che va dai 2 ai 21 giorni, in un periodo medio che oscilla tra gli 8 e i 10 giorni. Visti i tempi necessari per giungere in Libia, un ipotetico malato non farebbe insomma in tempo a toccare la sua meta perché morirebbe, è triste dirlo, prima. Certo – conclude Scifo- laddove dovesse registrarsi un caso di Ebola in Libia allora il rischio di contagio aumenterebbe. Ma per il momento non è così e dunque non possiamo che stare tranquilli”.




Siracusa e i miasmi. L'assessore Italia: "Nuovo dispositivo per monitorarli. Pressing anche su Asp per leggere bene i dati"

Il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria a Siracusa si dota di uno strumento in più. Un dispositivo che consentirà di controllare in tempo quasi reale e con cadenza quotidiana cosa respirano i siracusani. Tutto direttamente da palazzo Vermexio. Il sistema sarà “inaugurato” la prossima settimana, come anticipa a SiracusaOggi.it l’assessore all’ambiente, Francesco Italia.
“Come amministrazione abbiamo quintuplicato gli sforzi su tematiche ambientali. Adesso siamo in grado di capire cosa respiriamo e quando avvengono gli sforamenti. Ma sulla base di questi dati che metteremo subito in rete, attraverso il sito web del Comune, ci aspettiamo anche risposte da parte di altri soggetti”. L’Azienda Sanitaria Provinciale in primis. Perchè per decifrare cifre e percentuali del sistema di monitoraggio servono conoscenze da chimico. Magari un chimico che possa anche spiegare alla popolazione se una determinata sostanza è pericolosa o meno, se lo è in caso di esposizione acuta o cronica, come eventualmente difendersi.
“Noi non abbiamo possibilità d’intervento. Vediamo lo sforamento ma, a differenza di quanto succede per le pm10 con il blocco del traffico o le targhe alterne, il Comune non può fare nulla”, spiega Italia. “Siamo in pressing costante su Regione e Governo. Dal prossimo anno dovremmo sedere con diritto di parola al tavolo per le Autorizzazione Ambientali. Così potremo capire cosa è necessario fare. Sono dell’idea che dobbiamo prima ridurre e poi eliminare queste puzze. Non siamo contro le industrie, anzi vorremmo anche collaborare perchè il polo industriale possa diventare un avamposto di sostenibilità per tutta Europa”.




Augusta e Siracusa, le somme spese per i migranti fuori dai conti del Patto di Stabilità

I Comuni di Augusta e Siracusa non dovranno rispettare il Patto di Stabilità relativamente alle spese sostenute per l’accoglienza dei migranti. Lo ha stabilito il Governo centrale che ai Comuni siciliani che stanno fronteggiando l’emergenza sbarchi di questi mesi. Inoltre il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, destinato all’accoglienza dei migranti, è stato aumentato di cinquanta milioni di euro. Le somme sono state stanziate dal Governo nazionale nell’ambito del cosiddetto decreto “Stadi”. Le nuove risorse sono destinate all’ampliamento delle strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Aumentata da dieci a venti le Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato politico.




Siracusa, Lentini e Augusta: temperature da record, fine settimana in spiaggia. Da mercoledì il maltempo

Più estate che autunno, anche nel fine settimana. E’ un weekend di super-caldo in Sicilia, e Siracusa non fa eccezione. Cappotti ancora chiusi in armadio, chi può sceglie ancora il costume per ritagliarsi qualche ora sotto il solleone. Le temperature massime raggiunte, in fondo, invitano: 32°C a Lentini, 30°C a Siracusa, 28°C ad Augusta.
Merito o colpo di quell’anomalia termica che sta regalando al mese di ottobre un primato senza precedenti. Anche domani le previsioni annunciano temperature ben al di sopra della media. E saranno in tanti a raggiungere le località di mare per approfittare del “prolunghino” d’estate. Un caldo che proseguirà ancora fino a martedì 21, prima dell’arrivo dell’uragano Gonzalo che da mercoledì inizierà a sferzare anche la Sicilia facendo crollare le temperature e provocando forte maltempo, venti impetuosi e mareggiate.




Miasmi a Siracusa, interrogazione al Ministro dell'Ambiente. Amoddio

Il fenomeno dei miasmi a Siracusa finisce in Parlamento. La deputata del Pd Sofia Amoddio ha presentato un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente. La Amoddio ha chiesto un intervento urgente “per adottare il piano di risanamento della qualità dell’aria, il piano di monitoraggio regionale e un inventario delle sostanze inquinanti ed insalubri presenti nell’aria”.
La parlamentare democratica ha spiegato come la “situazione a Siracusa e nei Comuni all’interno del Sito di Interesse Nazionale è diventata insopportabile e i cittadini hanno diritto a risposte e fatti certi”. E cita il rapporto di allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esposto in Procura presentato da un comitato spontaneo di cittadini per ottenere chiarezza sul fenomeno dei cattivi odori e sull’attendibilità dei controlli. “Ma poco o nulla è stato fatto sia a livello nazionale che a quello regionale”, denuncia la Amoddio. “Siamo ancora in attesa degli interventi di bonifica a fronte dei 106 milioni di euro assegnati nell’ultimo accordo di programma e, nel frattempo, i dati forniti dalle centraline dell’Arpa Sicilia e della provincia regionale mostrano degli sforamenti impietosi dei valori di alcune sostanze. Il tempo passa inesorabile e si porta via la salute dei cittadini della nostra provincia”, la dura accusa.
Per la deputata Pd è arrivato il momento che “il Ministro inviti l’avvocatura distrettuale dello Stato di Catania ad esercitare le facoltà ed i diritti connessi alla persona offesa nel procedimento penale certamente avviato dalla Procura della Repubblica di Siracusa a seguito dell’esposto presentato dai cittadini di Siracusa; e ancora, che rivaluti il provvedimento di rigetto della richiesta di partecipazione del Comune di Siracusa al procedimento di riesame dell’AIA dato che Siracusa ha nel proprio territorio, fonti di immissione rilevanti in atmosfera come il pontile carico/scarico di Santa Panagia. Infine, credo sia arrivato il momento di realizzare il sistema di monitoraggio S.I.M.A.G.E. (Sistema Integrato di Monitoraggio Ambientale e Gestione delle Emergenze, ndr), simile a quello presente nell’area industriale di Porto Marghera”.