Il video del tragico incidente sulla Siracusa-Catania: i fotogrammi dello schianto

Immagini sbiadite, riprese dalle telecamere dell’Anas piazzate lungo l’autostrada Siracusa-Catania. In questi fotogrammi si vede arrivare il pesante furgone che di lì a poco, prima dell’ingresso in galleria, piomberà sugli operai a lavoro lungo la corsia di emergenza, trascinando per alcuni metri uno dei mezzi di servizio, provocando tre morti e un ferito grave.
Sono state messe a disposizione dalla polizia stradale e riprese da diversi siti web di informazione.
Clicca qui per il filmato.




Piano anti-ebola, la Regione vara il programma. Ospedali in rete "ma niente allarmismi"

“La Sicilia non rischia più di altre regioni”. L’assessore regionale alla Sanità,  Lucia Borsellino, presenta il piano ribattezzato anti-ebola che domani sarà varato dalla Regione e allontana gli allarmi circolati negli utlimi giorni. Da lunedì corsi ed esercitazioni per formare infermieri e medici del “triage”, quelli cioè che hanno il primo contatto con chi arriva al pronto soccorso. Ma la particolare formaziome sara’ rivolta anche al personale dei reparti di malattie infettive. Saranno i primari di Infettivologia a guidare i corsi. Nel piano della Regione, gli addetti anti-ebola dovranno saper distinguere esattamente i sintomi e usare le attrezzature speciali per le malattie infettive altamente contagiose come l’Ebola. Per gli ospedali siciliani attivata anche l’intesa con il centro di riferimento nazionale di Roma, “Spallanzani”. L’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino lunedì guiderà il vertice con tutti i manager della Sanità siciliana e in primo piano all’incontro ci sarà anche il contrasto all’Ebola. Mario Palermo, dirigente del Servizio di Igiene pubblica della Regione, in questi giorni lavora senza sosta sul piano anti-Ebola della Sicilia: “Stiamo facendo rete con tutti i reparti di Malattie infettive e le strutture sanitarie. Corsi ed esercitazioni riguarderanno tutto il personale che lavora negli ospedali. Soprattutto chi opera al Triage e al front-office. Sono loro il primo filtro”.
 
 




Ebola, "Sicilia potenzialmente esposta al rischio contagio per via degli sbarchi". L'allarme della Società Italiana Malattie Infettive

Ebola adesso fa paura anche in Europa. Una paura preventiva, ripetono i responsabili della sanità nei vari paesi dell’Unione e non solo. Ma è chiaro che si guarda con il giusto interesse all’evoluzione del fenomeno. In questa fase di prevenzione si guarda anche al rischio di “importazione” della malattia, specie in quelle regioni costiere presso cui sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai paesi africani.Secondo la Società Italia Malattie Infetttive e Tropicali la Sicilia, per motivi geografici, sembra essere la regione più interessata al potenziale contagio.   “Il lungo tempo di incubazione, fino a 21 giorni, dell’infezione da virus Ebola – rileva la Simit in un comunicato – può comportare la probabilità che un individuo asintomatico proveniente dai Paesi endemici manifesti la malattia al suo arrivo in Europa”. Ma “è anche vero che nelle diverse regioni italiane sono attivi sistemi di sorveglianza e, inoltre, procedure per i casi sospetti possono essere messe in atto in collaborazione con i due Centri di riferimento, quali l’istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma e l’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano”. Ad Augusta doppia è la barriera di controllo in occasione di sbarchi. Un primo screening sanitario viene svolto a bordo delle attrezzate navi della Marina Militare e un secondo una volta giunti a terra, secondo i protocolli stabiliti che vedono i sanitari dell’Asp a fianco delle squadre di Medici Senza Frontiere.




Rosario Crocetta su FM ITALIA: "Regionali replay, fatto locale che non influisce sugli equilibri politici". E la Sgarlata…

“E’ un fatto troppo locale perchè il governo regionale possa darvi peso”. Il presidente della regione, Rosario Crocetta, liquida così, in poche battute, il ritorno al voto in 9 sezioni tra Pachino e Rosolini per l’inedito replay della tornata elettorale regionale del 2012. “Certo, mi sarei augurato che vicenda fosse stata risolta diversamente, ad esempio attraverso il riconteggio delle schede”, ha poi aggiunto durante il suo lungo ed esclusivo intervento telefonico su FM ITALIA, durante RadioBlog. “Questa comunque è la sentenza, dura lex sed lex”, la chiosa. “Per gli equilibri politici regionali comunque è una vicenda ininfluente. Io non mi recherò in visita in questi giorni nè a Pachino nè a Rosolini. Non voglio prendere parte all’agone per questo o quel deputato. Chiunque verrà eletto, sarà il benvenuto. Ma basta tirarmi in mezzo anche con dichiarazioni al limite dell’offesa. La mia bontà ha un limite. Da ora in avanti, chi mi calunnia verrà querelato”, avverte nel suo intervento Crocetta.
Il presidente ritorna anche sulla vicenda Sgarlata, il caos alla soprintendenza di Siracusa (tre cambi al vertice in un anno, ndr) e le polemiche sui poteri forti. “Sulle istituzioni pubbliche non devono esserci ombre. Troppi veleni, gruppi che si attaccano. Io credo anzitutto che ci siano responsabilità del passato, perchè non mi spiego altrimenti come le coste siracusane siano state cementificate. Verrò a Siracusa per risolvere la vicenda della soprintendenza. Quanto alla Sgarlata, sul piano politico il suo caso ci ha creato problemi. Ma non entro nel merito se la piscina sia stata realizzata o meno violando norme, ci sono organi competenti per questo”.




Barbie Santa Lucia di Siracusa. I vescovi siciliani contro due artisti argentini

La chiesa siciliana si scaglia contro Pool Paolini e Marianel Perelli. I due artisti argentini hanno “creato” una particolare collezione di Barbie in versione religiosa. Trentatrè esemplari tra cui anche una Barbie Santa Lucia. Faranno parte dell’esposizione “The Plastic Religion” ma i vescovi siciliani bocciano seccamente l’iniziativa.  L’agenzia dei vescovi “Sir” definisce una “provocazione” l’opera dei due artisti argentini.
Oltre Santa Lucia, ci sono anche le versioni Barbie – riferisce sempre l’agenzia dei vescovi – con santa Giovanna D’Arco, la Vergine di Luján o Maria Maddalena, la Vergine di Lourdes e pure quella di Fatima, con i tre pastorelli a corredo. “C’è anche la componente maschile della coppia di plastica  quindi ecco il fido ed eterno fidanzato Ken nei panni di Gesù, san Rocco, san Sebastiano e, per il politically correct, di Buddha”, si legge nell’editoriale dei vescovi, nel quale si fa notare anche che però manca un Ken in versione Maometto.
“La religione è davvero così di plastica che si può ridurre la devozione a oggettistica?”, si chiedono i vescovi siciliani confortati dal fatto che le installazioni artistiche (“vogliamo chiamarle così?”, si domandano con sarcasmo, ndr ) “non arriveranno mai nei negozi”.




Roma. Vertice sulle Aia per le industrie a Roma: il debutto di Siracusa, l'assenza di Augusta e Melilli

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro al Ministero dell’Ambiente. Si doveva parlare di Autorizzazioni Ambientali (Aia) con particolare riguarda al polo industriale siracusano. Ma il vertice, a cui per la prima volta ha partecipato anche il Comune di Siracusa con l’assessore Francesco Italia, si è chiuso con il rinvio di ogni decisione relativa alla concessione delle Aia. Se ne riparlerà ad ottobre quando dovrebbe essere convocato  il tavolo tecnico con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Arpa e tecnici dei Comuni del triangolo industriale ma non il capoluogo.
All’incontro odierno mancavano i rappresentanti dei comuni di Augusta e Melilli: quest’ultimo è quello che ha rimesso in discussione la concessione delle autorizzazioni di impatto ambientale.




"La farsa di Siracusa con i partiti estinti": ecco come la Repubblica racconta le elezioni suppletive di Rosolini e Pachino

La storia delle elezioni regionali bis, quelle da ripetere in nove sezioni tra Pachino e Rosolini due anni e molti cambiamenti dopo finisce oggi su La Repubblica. Per il quotidiano nazionale è “la farsa di Siracusa con i partiti estinti”. Così si legge nel titolo di un lungo articolo firmato da Emanuele Lauria.
Nel pezzo si ripercorrono velocemente le vicende che hanno condotto all’indizione della nuova tornata per il 5 ottobre. “SI chiamano suppletive. Nell’Isola non c’erano mai state. Stavolta, salvo sorprese (ancora possibili) legate a una pronuncia in extremis del consiglio di giustizia amministrativa, si svolgeranno in due paesi in provincia di Siracusa: il replay delle elezioni regionali del 2012, ma soltanto in nove sezioni di Pachino e Rosolini. Novemila votanti, defunti compresi. Perché tutto dev’essere esattamente come due anni fa: così ha stabilito il giudice e allora anche il corpo elettorale non cambia…”, scrive sarcastico Lauria.
Inevitabile la sorpresa di chi, da fuori, si imbatte in questa vicenda. “Sulle schede i votanti troveranno simboli di partiti che non esistono più: come il Popolo della libertà di Berlusconi oppure Futuro e libertà di Fini”, aggiunge infatti il giornalista de La Repubblica.
E del caso si occuperà domattina anche Radio 24, con Alessandro Milan nel suo 24 Mattina.




Un catamarano prodotto a Siracusa incanta al salone nautico di Cannes

E’ prodotto da un cantiere di Siracusa uno dei pezzi più ammirati al salone nautico di Cannes. Si tratta di un catamarano di 62 piedi, prodotto dalla Setmarine, al suo secondo modello. Il suo nome è 625 Sail e con il suo design unito alla cura nella realizzazione della barca e il suo prezzo contenuto ha colpito l’attenzione dei visitatori. Concepito per la crociera veloce, con ampi spazi aperti, il 625 Sail è un catamarano semi-custom di 19 metri.
Le linee d’acqua e il disegno dello scafo sono opera dell’architetto Toni Punzio, mentre le linee di design sono firmate da Ilenia Indaco. L’ispirazione parte dall’artigianato siciliano di livello, integrandolo con concetti di design moderno.
Il 625 Sail è il secondo modello della gamma Sail, il primo, presentato lo scorso anno, sempre qui a Cannes, è il 455 Sail, un catamarano di 45 piedi da crociera veloce.
(foto: la dinette del 625 Sail)




Crocetta vuol denunciare la Sgarlata: "chi sbaglia deve pagare". Lei si difende, "calunnie"

Finisce in prima pagina su La Repubblica Palermo il “caso” della piscina dell’assessore regionale Maria Rita Sgarlata. Una vicenda che era finita nei giorni scorsi al centro delle cronache locali per via di alcune indiscrezioni che la collegavano alla rimozione di Beatrice Basile dall’incarico di Soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa. “La piscina abusiva dell’assessore, nuovo caos in giunta” è il titolo dell’articolo di Emanuele Lauria che racconta anche della decisione del presidente Rosario Crocetta di denunciare la Sgarlata, siracusana considerata in realtà una “fedelissima” del governatore. “Chi sbaglia deve pagare”, sottolinea Crocetta e sono parole che suonano come una bocciatura politica. Neanche di fronte al caso del flop del Piano Giovani l’ex sindaco di Gela era stato così diretto contro un esponente della sua giunta, in quel caso l’assessore Nelli Scilabra.
La redazione siciliana de La Repubblica racconta l’excursus del caso Sgarlata. Partito da una relazione arrivata in regione a fine agosto. “Cinque pagine in cui gli ispettori del dipartimento Beni culturali sollevano pesanti sospetti sui lavori che l’assessore Mariarita Sgarlata (che proprio quel ramo d’amministrazione ha diretto fino ad aprile e che ora siede al Territorio) ha realizzato nella sua villa di contrada Isola, a Siracusa. Su tutti, una piscina prefabbricata fuoriterra realizzata, assieme a un pavimento in teak e a un solarium, entro il limite dei 150 metri dalla costa”.
Dal dossier sarebbe partita una ispezione, conclusa il 13 agosto. E da lì, sono le conclusioni de La Repubblica, sarebbe partito “un procedimento di sospensione nei confronti della soprintendente Beatrice Basile. Privata delle sue funzioni e sostituita da Calogero Rizzuto, proprio per le presunte irregolarità in casa Sgarlata su cui hanno fatto luce gli inviati da Palermo”.
Maria Rita Sgarlata – che parla di “Metodo Boffo” ai suoi danni – si difende con un comunicato stampa. “Da più di una settimana sento riecheggiare sui giornali i termini abusiva, sospetta e altro in riferimento alla piscina fuori terra prefabbricata che ho poggiato sul mio giardino quest’estate. Pur potendolo solo comunicare agli organi preposti, come prevede la normativa, ne ho chiesto l’autorizzazione perché ho pensato che se come cittadina potevo allinearmi ai comportamenti comuni, come assessore non potevo permettermi alcuna leggerezza. Ma essere assessore non può e non deve privarmi dei miei diritti di cittadina. Le notizie calunniose quindi non rispondono in alcun modo a verità e per contrastarle, a difesa del mio buon nome e del mio operato, ho già dato mandato ai miei legali di procedere. Nessun abuso è stato commesso: siamo davanti ad un castello maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata, per la quale è stato richiesto regolare permesso per quanto, in qualunque sito on line, manufatti di questo tipo vengano proposti in vendita proprio perché esenti da richiesta di autorizzazione e realizzabili con una semplice comunicazione. Mi sembra evidente che si voglia strumentalizzare l’argomento con fini che non sfuggirebbero neanche al più ingenuo dei Siciliani. Convinta della correttezza delle mie azioni, ho chiesto io al presidente Crocetta di trasmettere il rapporto ispettivo dell’attuale direttore dell’Assessorato ai Beni Culturali, Rino Giglione, alla Procura della Repubblica al fine di dissipare ogni dubbio sul mio operato. C’è un altro enigma, meritevole di approfondimento in sede giudiziaria, che riguarda la facilità con cui tutti hanno avuto accesso ai documenti (lo ha ammesso a chiare lettere giorni fa un noto imprenditore edile siracusano in una conversazione pubblica su Facebook) ad eccezione della sottoscritta che ha dovuto chiedere l’accesso agli atti, come è giusto faccia ogni cittadino onesto. Rimettendomi serenamente al giudizio degli organi inquirenti, qualora contrariamente ad ogni logica e presupposto che a me oggi sfugge, dovessero risultare responsabilità dirette e personali, non tarderò un minuto in più a rassegnare le mie dimissioni nelle mani del Presidente”.
 




Ivan Lo Bello sferza la politica: "la Sicilia muore, servono nuove ricette. Imprese e sindacato lo hanno capito"

Sono destinate a far discutere le parole di Ivan Lo Bello. Il presidente della Camera di Commercio di Siracusa e vicepresidente nazionale di Confindustria ha spiegato la sua ricetta per far uscire la Sicilia dalla crisi in cui è precipitata. Una crisi economica e sociale su cui la classe dirigente avrebbe più di una responsabilità. “La Sicilia muore. Imprese e sindacati lo hanno capito, la politica no”, spiega Lo Bello dalle colonne de La Sicilia.  Non solo dito puntato. “Discutiamo su un progetto per l’Isola”, invita il presidente della Camera di Commercio di Siracusa. Il 2014 si conferma anno negativo per le imprese. “Il 2015? Dipende dalle scelte che faremo, la crescita non è un fatto automatico”. I sindacati, Cgil in testa, chiedono pragmatismo e porgono una mano alle imprese che vogliono creare lavoro. “E noi siamo pronti a raccogliere questa mano – commenta – Con il sindacato da anni abbiamo un significativo rapporto e collaboriamo su temi generali e locali. Lo dimostrano un’unita’ di intenti e richieste comuni nel corso delle manifestazioni, come quella recente che abbiamo fatto a Palermo. La crisi e i disservizi, l’immobilismo della politica hanno unito sindacati ed imprese. E quando l’obiettivo è salvare la nostra terra non guardiamo certo al ruolo ma a una visione comune”. Lo scenario da mutare rimane però inquietante.  “La verità è che abbiamo vissuto per decenni pensando che la spesa pubblica e non quella delle imprese bastasse a prosperare. Avevamo un mercato drogato dalla spesa pubblica. Poi ci siamo svegliati bruscamente: la spesa pubblica è finita. E ora l’imperativo categorico è tornare sul mercato, sennò la Sicilia muore. Imprese e sindacato lo hanno capito, la politica no”.