La Cassazione conferma la Commissione Tributaria di Siracusa: cartelle nulle in caso di avviso irregolare o accertamento omesso

Le cartelle esattoriali e gli avvisi di mora sono nulli se l’accertamento fiscale è stato omesso o è stato notificato in modo irregolare. La Corte di Cassazione ha dato ragione la sentenza 235 del 2012 della Commissione Tributaria Provinciale di Siracusa. Contro quel pronunciamento aveva presentato ricorso Riscossione Sicilia.
Non solo, il contribuente che vuole contestare la pretesa tributaria può farlo chiamando in causa anche solo uno tra Ufficio delle Entrate e agente della riscossione. Lo scrive il Sole24Ore.
La vicenda ha interessato un contribuente che aveva proposto ricorso contro una cartella ricevuta dall’agente della riscossione, chiedendone l’annullamento in quanto non era stata preceduta dalla notifica dell’accertamento. Il ricorso veniva accolto dalla Commissione Tributaria di Siracusa e impugnato davanti alla Commissione Tributaria Regionale dall’agente per la riscossione che, in quanto unico ente chiamato in causa, lamentava la carenza di legittimazione passiva. La Ctr prima, e la Cassazione dopo, hanno ritenuto infondata la censura proposta.




Da Catania appello per la Basile: "Crocetta scongiuri la revoca", chiede SiciliAntica

La rimozione di Beatrice Basile dall’incarico di soprintendente ai beni culturali di Siracusa diventa un caso regionale. Dopo le prese di posizione degli ambientalisti siracusani ed alcuni esponenti del Pd, interviene a difesa della Basile l’associazione etnea SiciliAntica. “Dopo avere superato indenne il ricorso del suo predecessore, adesso deve subire, immeritatamente, l’avvio dell’iter di revoca della sua nomina. Tale provvedimento, a nostro parere, rappresenterebbe una gravissima minaccia al patrimonio culturale della città aretusea, sopratutto in vista delle importanti decisioni che, a breve, andranno prese su aspetti urbanistici e ambientalistici determinanti per il futuro della città di Archimede”, scrivono i rappresentanti dell’associazione culturale. “Nel ribadire la totale solidarietà alla dottoressa Basile, che in tanti anni di servizio presso l’Amministrazione Regionale ha sempre operato nell’esclusivo interesse della collettività, SiciliAntica auspica che il Presidente della Regione Rosario Crocetta intervenga autorevolmente per scongiurare tale immotivato provvedimento”.
 
 




Siracusa. Il prefetto convoca Don Prisutto, prete contro l'inquinamento industriale. E le associazioni scrivono al Procuratore

Potrebbe essere ad una svolta la battaglia avviata dalla Chiesa siracusana contro “le morti silenziose” nel triangolo industriale della provincia. Dopo la decisione dell’Arcidiocesi di sposare l’iniziativa di Don Palmiro Prisutto, parroco di frontiera di Augusta, con l’invito a tutti i sacerdoti del territorio di fornire dati sulla mortalità per tumore da inserire in un registro  parallelo a quello ufficiale, il prefetto, Armando Gradone ha convocato questa mattina il parroco di Brucoli per un incontro nella sede dell’ufficio territoriale di governo. Un passaggio importante, da cui potrebbero scaturire ulteriori decisioni. Don Prisutto avrebbe sottoposto al prefetto una lettera inviata anni fa all’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con cui il sacerdote augustano, facendosi portavoce delle famiglie che hanno subito dei lutti a causa di tumori, stigmatizzava il mancato intervento del Governo in difesa del territorio.
E intanto alcuni gruppi e associazioni a difesa del territorio, in particolare “Popolo Inquinato” di Siracusa, Gela, Milazzo e molti altri, hanno inviato una lettera denuncia al procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Segnalate quelle che sembrerebbero omissioni di atti e interventi mai avvenuti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica nelle 3 aree a rischio siciliane. In particolare, per quel che riguarda il siracusano, “oltre ad non esserci i dovuti controlli negli impianti, carenti e poco attendibili sono le centraline sulla qualità dell’aria”, lamentano i referenti delle associazioni. “Si evidenzia anche il grande conflitto di interessi esistente. Manca una normativa ad hoc riguardante l’inquinamento industriale dell’aria che si respira, ma i Comuni consentono ancora all’industria, attraverso il Cipa  di stare all’interno di una rete di rilevamento pubblica attraverso un protocollo di intesa istituito nel 2005 per contrastare tale inquinamento. Ci chiediamo: è normale che chi deve essere controllato diventi controllore di se stesso? E’ normale che l’industria attraverso il Cipa, il cui presidente è anche il coordinatore del registro tumori della Sicilia orientale, debba controllare la qualità dell’aria delle centraline della provincia alla stessa stregua di una Arpa, che è l’organo di controllo istituzionale? Ma allora è per questo motivo che l’Asp Siracusa non fa correlazioni tra il dato ambientale e patologie tumorali nonostante Arpa e provincia inviano loro i dati degli inquinanti petrolchimici non normati ma comunque rilevati?”. Interrogativi che attendono una risposta mentre la Procura mostra sempre più attenzione per il fenomeno.




Cassibile-Rosolini, fine settimana da bollino rosso

Saràancora un fine settimana da bollino rosso sulla Cassibile-Rosolini (tratta in esercizio della Siracusa-Gela) pertanto si raccomanda particolare prudenza da parte del Cas. Nota la causa dei problemi, i restringimenti di carreggiata con conseguenti ripercussioni sulla circolazione. In particolare in prossimità della barriera di Cassibile dove solo un varco è aperto.
 
 




Siracusa quinta provincia in Italia per liti fiscali e seconda in Sicilia

In provincia fioccano le liti fiscali. Per numero di ricorsi pervenuti alla commissione tributaria, Siracusa è quinta in Italia. Lo evidenzia la classifica del Sole24Ore “Il Paese dei Litigi”. Lo studio è basato sui dati del ministero della Giustizia e mostra con chiarezza come nel Meridione si concentri il maggior numero di cause (civili, tributarie e procedimenti penali). A guidare la graduatoria è Reggio Calabria, seguita da Foggia e Catanzaro. Siracusa si tiene vicina alla media nazionale di 71 processi ogni mille abitanti ma spicca il volo quando si tratta di liti fiscali, finendo dritta in top ten con 8,6 ricorsi per mille abitanti che le vale il quinto posto, alle spalle di Catania (9,2) e davanti a Ragusa ed Enna (8,1).Ecco le prime dieci: Lecce (10.5), Reggio Calabria (9.9), Caserta (9.8), Catania (9.2), Siracusa (8.6), Enna e Ragusa (8.1), Cosenza (8), Agrigento (7.8), Vibo V. (7.7).




Siracusa. Legge sull'acqua pubblica, nessuna impugnativa del Commissario dello Stato

La smentita, secca, viene affidata ad un comunicato stampa. “La mia legge sull’acqua pubblica per la provincia di Siracusa non è stata impugnata dal Commissario dello Stato”. Il deputato regionale Enzo Vinciullo mostra così tutta la sua sorpresa per una voce che negli ultimi giorni ha preso a girare dopo quanto successo per il caso Palermo.
“Non solo il Commissario dello Stato non ha impugnato la legge, cosa che non poteva fare dopo che, precedentemente, ne aveva decretato la validità, ma, anzi, impugnando il provvedimento legislativo per la provincia di Palermo, ha voluto ulteriormente riconoscere la bontà della mia legge, tant’è vero che anche gli amministratori della provincia di Palermo, i Deputati e lo stesso Presidente Crocetta hanno dichiarato di volere, ora, una legge fotocopia alla nostra”, spiega Vinciullo.
Che attacca quanti, nel siracusano, hanno alimentato dubbi e nuovo caos nella gestione del servizio idrico. “Dimostrata, semmai ce ne fosse bisogno, la pochezza amministrativa di chi si lascia andare a simili dichiarazioni”, taglia corto. “Assicuro tutti, la legge continua ad essere valida, operativa e costituzionalmente corretta.I gufi stiano in silenzio”.
 




Noto e Marzamemi, sopralluoghi per le riprese del sequel di "The Passion"

Il sequel del film “The Passion” di Mel Gibson sarà girato il prossimo anno in Sicilia. L’annuncio lo ha dato nelle scorse settimane il produttore americano Vito Bruno, ospite del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Adesso arrivano le prime indiscrezioni sulle location scelte per i sopralluoghi prima delle riprese di “Mary mother of Christ”, questo il titolo del proseguimento ideale del film fortemente voluto da Gibson e girato a Matera.
L’Etna ma anche le campagne poco fuori Noto e la spiaggia di Marzamemi potrebbero fare da set ideale per la nuova produzione cinematografica a stelle e strisce. Primo ciak tra  febbraio e marzo del prossimo anno. Nel cast, Ben Kingsley e Julia Ormond.




Indebitamento delle famiglie: la provincia di Siracusa al primo posto in Sicilia

Le famiglie della provincia di Siracusa sono quelle più indebitate in Sicilia. Il dato emerge dall’analisi dell’ultimo studio della Cgia di Mestre che parla di un “passivo” medio accumulato con le banche e gli istituti di credito pari a 16.191 euro. Rispetto all’inizio della crisi (2007) netta la crescita del debito: +32 %. Siracusa, 63.a in classifica nazionale, precede persino Catania (66) e Palermo (73). La provincia aretusea è comunque al di sotto della media nazionale pari a 19.251 euro.  I dati sono riferiti al 2013.
A livello territoriale, denuncia l’Ufficio studi della Cgia, le province più “esposte” sono quelle lombarde. Al primo posto troviamo le famiglie residenti nella provincia di Monza-Brianza, con un debito di 27.544 euro; al secondo posto quelle di Milano, con 27.505 euro e al terzo posto le residenti a Lodi, con 27.281 euro. In fondo alla classifica nazionale, invece, si piazzano le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con un debito di 8.742 euro, quelle dell’Ogliastra, con  8.435 euro e, all’ultimo posto, quelle di Enna, con 8.371 euro.
Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.
Dall’inizio della crisi (anno 2007) l’incremento del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici è stato del 35,1 per cento, anche se dopo il picco massimo toccato nel 2011 le esposizioni sono in calo. L’inflazione, invece, sempre tra il 2007 e il 2013 è aumentata del 13,4 per cento. “Premesso che i territori più indebitati sono anche quelli dove i livelli di reddito sono i più elevati – spiega il segretario della Cgia, Bortolussi – è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di  significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare solo fino ad un certo punto”. Per la Cgia, però, si sta facendo strada un fenomeno molto pericoloso: “La maggiore incidenza del debito sul reddito – conclude Bortolussi – si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli: è evidente che con l’ aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione  del reddito disponibile questa situazione rischia di peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura assuma dimensioni preoccupanti”.




Tecnologia: internet a banda larga anche in zone non adeguatamente coperte da servizi di telecomunicazione

È ormai appurato che la tecnologia WiMax rappresenta una svolta per la diffusione della banda larga, laddove gli investimenti per il cablaggio da parte dell’operatore incumbent Telecom Italia e degli altri gestori, proprietari di infrastruttura propria, sono in forte ritardo ed in grave difficoltà, dovuti ad una cronica insufficienza di risorse economiche dedicate, nonché ad una grave/sensibile contrazione degli investimenti nel Mercato.
Con il progetto SiWiFi, Siportal ha raggiunto il duplice obiettivo che si era prefissata: costruire una rete multiservizio di accesso, trasporto e raccolta interamente monitorata, gestita e sviluppata da Siportal; ridurre il divario digitale nelle zone coperte, offrendo servizi di connessione ad Internet e telefonia altamente performanti.
Questo progetto ha visto Siportal protagonista di un investimento di oltre 2 milioni di euro, che ha permesso di coprire già qualche decina di siti in Sicilia e, entro il prossimo biennio, garantirà l’ulteriore apertura di altri “Punti di Presenza”, portando ad almeno 100 gli impianti presenti su tutto il territorio italiano.
In tale scenario si inquadra la recente apertura dei POP a Siracusa, con il dichiarato intento di coprire un vasto territorio balneare della provincia – da Ortigia a Fontane Bianche, da Belvedere a Cassibile passando da Floridia e Solarino – caratterizzato da zone estese, in parte sprovviste di adeguati servizi di telecomunicazione, in parte caratterizzati da elevate esigenze di banda con caratterizzazione stagionale.
Miglioramento delle potenzialità di connessione ad uso pubblico e privato, incremento ed allineamento agli standard europei in merito ai servizi internet offerti ai turisti, possibilità di servire luoghi difficilmente raggiungibili, e per le caratteristiche geografiche del territorio e per le eccessive distanze dai più vicini impianti cablati, sono stati gli input che hanno spinto Siportal ad una rapida realizzazione dell’infrastruttura WiMax in questi fantastici luoghi a sudest dell’isola.
Per la realizzazione dell’infrastruttura di rete, nulla è stato trascurato: tutti gli impianti, costruiti secondo le più recenti disposizioni in materia di sicurezza e rispetto per l’ambiente e per la salute del cittadino, sono stati realizzati dopo un attento studio di V.I.A., approvato dagli organi competenti. Anche il posizionamento delle antenne ha seguito uno scrupoloso studio sia al fine di ridurre al minimo l’impatto con le bellezze naturali del territorio, sia per garantire la massima copertura possibile.
In quest’ambito, Siportal rappresenta appieno l’idea di innovazione che sta cambiando gli attuali equilibri competitivi tra i servizi di connettività della old generation con quelli più rivoluzionari e performanti della new generation: gli impianti già realizzati e attivi sono infatti tutti LTE ready per poter navigare in Internet fino a 80 Mega.




Ebola e immigrazione: il sindacato degli infermieri preoccupato. "Risorse e interventi inadeguati"

Il continuo arrivo di migranti sulle coste siciliane rende l’opinione pubblica particolarmente “vulnerabile” su alcuni allarmi. In materia di sicurezza. E negli ultimi giorni sul tema della salute. I media parlano di emergenza ebola in Africa. E inevitabilmente ci si chiede se la Sicilia è pronta a fronteggiare una eventuale – oggi inesistente – emergenza. Lo fa, ad esempio, il segretario regionale del sindacato Coordinamento Nazionale Infermieri, Calogero Coniglio. “Sono fortemente preoccupato – racconta – per la salute degli operatori sanitari, dei pazienti e dei cittadini siciliani”.
In Friuli Venezia Giulia è stata istituita una task force multidisciplinare in grado di far fronte a eventuali situazioni di rischio legate alla febbre emorragica da virus ebola. E in Sicilia, dove si registra il maggior numero di sbarchi di immigrati, le strutture sanitarie sono pronte? Ospedali, Infermieri, medici siciliani sono formati e preparati? Sono gli interrogativi che il sindacato  pone alla Regione, ribadendo la necessità di potenziare la vigilanza sanitaria al fine di evitare il “rischio contagio” – oggi, ribadiamo, molto basso – di ebola, tubercolosi, scabbia e malattie infettive varie.
Giuseppe Spada, dirigente sindacali nell’Asp di Siracusa, ritiene inadeguati gli interventi e le risorse messi in campo delle autorità regionali e locali. “Ad esempio mascherine e camici di carta monouso in ospedale non sono adatti. Già il sindacato della polizia ha fatto segnalazione e richiesta proprio nei luoghi di sbarco”.
Negli ospedali di Siracusa e Augusta sono stati diverse decine i  ricoveri  di migranti con malattie infettive acute febbrili di tipo epidemico (varicella, scabbia). Il Ministero della Salute, in una relazione, ha spiegato che in questi casi  è previsto l’isolamento e l’avvio agli idonei trattamenti terapeutici.
A “rischiare” sono gli infermieri, i medici, il personale sanitario e gli stessi agenti di polizia, che spesso nelle operazioni di soccorso non sono cautelati a sufficienza e soprattutto i degenti.  Sindaci, direttori di unità ospedaliere, dei pronto soccorso, di malattie infettive, aziende sanitarie, Prefetture, non si sono ancora incontrati ufficialmente per affrontare il problema.