Siracusa. Nek Nomination, anche in provincia l'assurda sfida sul web a chi beve di più. "Così si muore". Video

Un “gioco” estremamente pericoloso, un fenomeno importato dagli Stati Uniti,  che sta  prendendo piede anche in provincia di Siracusa. Si chiama “Nek Nomination” e, nel mondo, ha già mietuto delle vittime. Prevede che dei ragazzini si mettano alla “prova” bevendo tutto d’un fiato una bottiglia di Vodka, birra o qualunque altro alcolico, davanti ad una videocamera che possa testimoniare il superamento dell’assurda sfida. Il video viene postato su Facebook e, al termine, vengono nominati altri amici chiamati a misurarsi alla stessa maniera, creando una catena. Diversi giovani siracusani si starebbero facendo prendere la mano da questa “moda” . Sul web circolano parecchi di questi  video, riconducibili a giovani della provincia di Siracusa, che li commentano come fossero “trofei” e lasciando chiaramente intendere che la prova a cui intendono sottoporsi non è di certo una sola, ma prevede di “migliorare” la propria “performance”. A lanciare l’allarme è la presidente dell’associazione Familiari Vittime della Strada, Mirella Abela. “Quanto sta accadendo anche in una piccola realtà come la nostra- spiega Abela- è preoccupante. Ho voluto parlarne pubblicamente, non solo per esprimere disapprovazione, ma anche per richiamare tutti noi a quelle regole che dovrebbero impegnare gli adulti, e ancor di più i genitori, in prima persona. E’ indispensabile spiegare con chiarezza ai propri figli che ognuno di noi ha una responsabilità personale e sociale. Non è possibile tollerare che ci si possa divertire tirando giù in dieci sorsi una bottiglia di Vodka , nominando tre amici e invitandoli a fare altrettanto perchè questo significa coinvolgere buona parte dei ragazzi della nostra città. Nei video- prosegue Mirella Abela- ho riconosciuto volti e famiglie di appartenenza. Non si tratta di giovani disagiati. Fanno parte di famiglie per bene e in qualche caso anche note”. La presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strada ricorda il pericolo a cui questi ragazzi espongono sé stessi e gli altri nel caso in cui, dopo avere portato a termine la loro prova, si mettano alla guida di un’auto o di una moto. Ma anche rimanendo in casa le conseguenze possono essere davvero serie e, come è già accaduto, perfino letali. Mirella Abela lancia un appello ai genitori, sollecita “l’impegno delle famiglie a fare particolarmente attenzione a tutti i movimenti dei propri figli, a partire dai social network, che possono rappresentare un importante specchio della vita dei nostri ragazzi. Non credo che qualcuno possa offendersi se ho lanciato l’allarme su un fenomeno che presto, in assenza di un freno, potrebbe portarci a conoscenze di un incidente o di un malessere. I nostri giovani devono capire che è assurdo spendersi in questa assurda moda, che il cambiamento che spesso auspicano, puntando l’indice contro gli adulti, deve partire anche da loro, a partire dalla consapevolezza che ci sono delle responsabilità a cui non ci si può sottrarre”.




Imprenditori siracusani alla manifestazione di Roma. Miceli (Cna): "Politica economica disastrosa"

“Un messaggio chiaro e unitario, almeno 80 mila imprenditori in piazza e, tra loro,una folta delegazione della provincia di Siracusa”.Gianpaolo Miceli  segretario locale della Cna Giovani descrive così la mobilitazione nazionale di oggi, indetta da Rete Impresa Italia e culminata nella manifestazione di Roma. I piccoli e medi imprenditori chiedono al Governo una serie di misure in grado di salvarli dal baratro. Casartigiani,Cna,Confcommercio e Confesercenti hanno voluto far sentire in questo modo la loro voce.Miceli ricorda alcuni dati. “Il 94 per cento del tessuto produttivo italiano è rappresentato dall’artigianato e dal terziario.L’incidenza della tassazione sui profitti ha raggiunto il 66 per cento, superando del 20 per cento la media europea.Basterebbe già questo per far comprendere le difficoltà a cui gli imprenditori vanno incontro”. Miceli parla di una burocrazia asfissiante e costosa, da 30 miliardi di euro l’anno. “La buona riuscita della manifestazione di oggi –  prosegue Miceli- è il sintomo di un malessere diffuso. Gli imprenditori di solito – fa notare – non scendono in piazza. Il fatto che questa volta lo abbiano fatto e con questa partecipazione è sintomatico di una situazione che, senza un’inversione di rotta, non potrà  che peggiorare”.




Spese Pazze dei Gruppi all'Ars. Bufardeci dai pm risponde alle contestazioni: un viaggio a Roma, la manutenzione della sua vettura e alcuni assegni

Poco più di tre ore. Tanto è durato l’interrogatorio dell’ex capogruppo di Grande Sud all’Ars, Titti Bufardeci. E’ il secondo siracusnao ascoltato dai magistrati palermitani che stanno indagando su presunte spese pazze dei gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale. Bufardeci, a differenza di Cappadona, decide di rispondere alle domande dei pm Agnello De Montis e Battinieri. Ad accompagnarlo l’avvocato Paolo Ezechia Reale. Una volta uscito, l’ex sindaco di Siracusa di dice sereno.
Dalle carte sembrerebbe siano intanto emersi nuovi “casi”. Un pranzo romano nei giorni degli internazionali di tennis, pare, con moglie e figlia detratto dalle spese del gruppo parlamentare. Versione che sarebbe stata smentita da Bufardeci che ha parlato di attività politica. Tra le spese che gli vengono contestate ci sono pure 500 euro per l’acquisto di diverse cassate anche se la firma sull’assegno è di un’altro politico, l’onorevole Franco Mineo.  Ci sono pure i soldi usati per una bolletta intestata all’onorevole Michele Cimino. E anche questo pagamento è stato disconosciuto da Bufardeci. Si è parlato anche del rimborso dei soldi per il carburante e la manutenzione della macchina di Bufardeci, per un totale di 35 mila euro. “Ci siamo accorti che ci sarebbe stato un notevole risparmio se avessimo utilizzato come auto del gruppo la mia vettura”, ha dichiarato a livesicilia.




Sciolta la prognosi: fuori pericolo il bimbo di 23 mesi caduto dal balcone. Oggi il "risveglio"

Non è più in pericolo di vita il bimbo di 23 mesi ricoverato al policlinico di Messina dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione, a Siracusa. I medici dell’unità di terapia intensiva pediatrica hanno sciolto la prognosi, pur tra le ovvie cautele del caso. Il piccolo, assistito dalla mamma, non è più mantenuto in stato di coma farmacologico. Oggi è stato effettuato il cosiddetto risveglio, dopo che le “finestre” operate nei giorni scorsi avevano tutte dato segnali incoraggianti. E’ stato quindi estubato e non è più assistito da macchine nella respirazione. Le sue condizioni generali vengono definite buone. Il polmone destro, osservato speciale nei giorni scorsi, si sarebbe stabilizzato. Così come i valori degli organi interni.
(foto: dal web)




Siracusa con Catania e Ragusa meta appetibile in bassa stagione con "Sicilia d'inverno". Oggi la presentazione

C’erano anche il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, e il presidente della Camera di Commercio aretusea, Ivan Lo Bello, alla presentazione ufficiale dell’iniziativa di destagionalizzazione turistica “Sicilia d’Inverno”. Da mercoledì 19 febbraio e fino al 13 aprile chi vuole volare in Sicilia e pernottare, ad esempio, a Siracusa può farlo a prezzi convenienti sul portale www.siciliadinverno.it. Con Garozzo e Lo Bello c’erano anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco, il segretario generale della Camera di commercio di Catania, Alfio Pagliaro e i rappresentati Sac (Società aeroporto di Catania). “Sicilia d’inverno” è infatti promossa dal gestore dello scalo etneo in collaborazione con le Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa e con Siracusa Turismo. Finalità dell’iniziativa, che nasce dal felice esperimento “Siracusa d’inverno”, è incrementare i flussi d’arrivo durante il periodo di bassa stagione, uno degli aspetti più deboli dell’offerta turistica in Sicilia.
I prezzi offerti sono concorrenziali anche grazie ad un contributo di viaggio rimborsato dagli albergatori per incentivare le presenze di visitatori provenienti dall’Italia. Ivan Lo Bello ha evidenziato come “la Camera di commercio di Siracusa, da sempre in prima linea nel cercare come possibile di implementare i flussi turistici diretti verso la Sicilia orientale, punti molto sul programma che ritiene davvero una modalità esemplare per lo sviluppo dei territori”.
“Il progetto – ha spiegato Seby Bongiovanni, presidente del consorzio Siracusa Turismo – “propone una destinazione molto appetibile come il Sud Est della Sicilia attraverso un’azione di marketing innovativo che viene incontro alle esigenze e alle aspettative dei viaggiatori, con una proposta ricca di offerte e che centra anche importanti obiettivi strategici per lo sviluppo futuro: mettere insieme centinaia di albergatori su un progetto condiviso, permettere un riscontro economico immediato agli operatori, consentire un ritorno mediatico in grado di accrescere in termini positivi la popolarità e la reputazione della destinazione, e quindi a renderla più competitiva”.




Siracusa, città intollerante? Il caso del nigeriano violento e la reazione dei siracusani

La notizia del nigeriano 36enne che ha prima importunato i clienti di un supermercato chiedendo ripetutamente soldi e poi si è persino spinto a minacciare uno dei dipendenti con un pesante blocco di cemento ha colpito profondamente l’opinione pubblica siracusana. Sulla pagina Facebook di SiracusaOggi.it molti sono stati i commenti. Ne riportiamo alcuni: “rimandateli a casa. Non ne possiamo più”; “la colpa è anche nostra. Fanno pena e gli diamo qualcosa. E questi sono i risultati. Via da qui”; “mandateli tutti via!”; “mettetelo in un gommone e riportatelo da dove è venuto”; “ma perche’ permettono a questi di fare quello che vogliono! Sono distribuiti in tutti i semafori , in tutti i supermercati a cercare soldi, se non li dai ti minacciano. Ma perche’ non ci pensa nessuno a mandarli via”; “fateli venire qui a tutti questi emigranti e poi vedete quello che succede. Ormai non se ne può più”; “in altri paesi europei tutto questo non è permesso, non appena arrivano li rimandano indietro al loro paese” e così via.
Sulla vicenda è intervenuta anche la segreteria provinciale di Forza Nuova. “Atti come questo avvenuto  a Siracusa hanno una sola soluzione: prendere l’aggressore e rimpatriarlo immediatamente nel suo paese d’origine”. E per dribblare sul nascere le accuse di razzismo, il movimento di estrema destra puntualizza che “un atto del genere serve ad allontanare il pericolo di violenza che alloggia nelle nostre città”.
Ma Siracusa è diventata una città intollerante? La domanda nasce “spontanea” assistendo a questo florilegio di opinioni. Pochi mesi dopo l’emergenza migranti e le scene di accoglienza che hanno anche commosso il capo dello Stato, certamente non si è di colpo risvegliata xenofoba e razzista. Ci sono comunità di stranieri da tempo inserite nel tessuto cittadino, basti pensare a Cassibile, al campo rom dei Pantanelli e alla Borgata. E nessuno qui si sognerebbe una crociata per un colore di pelle diverso.
Però Siracusa ora ha paura. Ha paura che la disperazione possa produrre situazioni imprevedibili e difficili da gestire a sangue freddo. Perchè di disperati – da qualunque parte provengano – è pieno ogni incrocio. Mendicanti ai semafori, mendicanti al parcheggio, mendicanti ai supermercati. Siracusa ha paura forse della sua stessa “tensione” latente, in un periodo di crisi che a qualche economista ricorda scenari post bellici. E così basta un singolo episodio di cronaca per dar fiato alla “paura”. Non dell’altro perchè diverso, ma dell’altro perchè disperato e – nell’immaginario – potenzialmente disposto a tutto. Siracusa non è intollerante, al di là di alcune esplosioni verbali. Vuole solo sentirsi più sicura.




Polemiche Inda. Stancheris: "Polverone per nascondere lacune organizzative. Servono progetti". Lunedì sarà a Siracusa

Michela Stancheris e la Fondazione Inda. I rapporti tra l’assessore regionale al turismo e l’istituzione siracusana non riescono proprio a decollare. “Eppure sono una delle poche che vorrebbe parlare e promuovere bene l’Inda”, spiega l’esponente del governo Crocetta al telefono su Fm Italia, durante RadioBlog. E’ informata sulle polemiche scoppiate a Siracusa dopo il caso della “svista” della Regione che, alla Bit di Milano, non ha inserito nel calendario principale degli eventi promozionati le rappresentazioni classiche al teatro greco. Per di più nell’anno del Centenario. “Non ho voluto replicare perchè le polemiche fanno solo male all’Inda. Avrei consigliato di evitare”, dice serena la Stancheris. “L’impressione è che la Fondazione voglia una corsia preferenziale. Bene, non è più questo il metodo. Non è la Regione che deve andare in giro provincia per provincia ad invitare ma devono essere enti e associazioni interessate a proporsi, con progetti seri, secondo i bandi regionali. Per cui, se la lamentela è che l’Inda non è stata invitata, io rispondo: non ho invitato nessuno”. Secca e perentoria, l’assessore al Turismo non si nasconde. “Il commissario straordinario Giacchetti mi ha chiamato solo lo scorso giovedì, giorno di apertura della Bit. Era chiaramente troppo tardi. Eppure già a luglio avevo avvisato la Fondazione, chiedendo un progetto per le fiere”. Ma in assessorato non sarebbe arrivato nulla. Motivo per cui l’Inda ha “saltato” l’appuntamento di Milano. “Comunque ho rassicurato Giacchetti: al prossimo appuntamento, quello di Berlino, l’Inda ci sarà. Basta un progetto sensato e non ci saranno problemi, come non ci sarebbero stati per la Bit”. E per dimostrare ulteriormente che non ha nessuna preclusione verso l’Istituto del Dramma Antico, Michela Stancheris annuncia che verrà a Siracusa per la prima della stagione del Centenario. “Ma voglio pagare il biglietto”, aggiunge in puro stile bergamasco, sorridendo. In realtà, l’assessore sarà in città già lunedì per una conferenza stampa congiunta con il commissario straordinario Giacchetti nel salone del palazzo Inda di Corso Gelone.




Il bimbo di 23 mesi ricoverato a Messina rimane in coma farmacologico. Rinviato il "risveglio"

Continua ad essere mantenuto in stato di coma farmacologico il bimbo di 23 mesi ricoverato da tre giorni al policlinico di Messina. Il piccolo è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva pediatrica dopo esser caduto dal balcone al primo piano della sua abitazione a Siracusa. L’equipe medica, con in capo la dottoressa Eloisa Gitto, ha preferito rinviare il momento dell’estubazione. Pertanto rimane intubato e assistito nella respirazione. Una decisione di cautela perchè la situazione del polmone e degli organi interni rimane ancora delicata. Il bimbo ha comunque risposto positivamente nelle finestre di risveglio ed ha riconosciuto la mamma, che non lo abbandona un solo istante. La prognosi sulla vita rimane ancora riservata.




Dopo l'assoluzione, parla Ugo Rossi: "Siracusa non mi è stata vicina. Ma da lì mi hanno cacciato e lì devo tornare"

“Questa vicenda è ancora lunga da raccontare”. Esordisce così l’ex procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi. Accetta di buon grado l’invito di Fm Italia e SiracusaOggi.it e commenta la recente sentenza del Tribunale di Messina con cui è stato assolto nella vicenda dei cosiddetti veleni in Procura. Ma prima di dare voce alla sua soddisfazione, spiega subito che “ci saranno sviluppi lunghi”. Primo sassolino tolto dalla scarpa.
“Ho dimostrato in maniera inconfutabile che io sono una persona senza ombre nella sua attività di magistrato. Ho sempre operato con il massimo delle garanzie e della trasparenza. Questo emerge dalla sentenza di assoluzione con la formula più ampia. Ed è l’aspetto positivo di questa vicenda”. Quanto al resto, Ugo Rossi – trasferito ad Enna con funzioni da sostituto – ha le idee chiare. “In altre sedi avrò le giuste soddisfazioni”. Quali che siano è facile capirlo seguendo il suo racconto. “Ho subito una vera persecuzione da parte degli organi istituzionali,a cominciare dal ministro (Cancellieri, ndr) con provvedimenti che sono sconosciuti al Csm. Un capo di un ufficio può essere trasferito  ma mai a fare il sostituto ad Enna. Pensate che sono stato trasferito con un fax nel giro di 5 giorni”. Senza entrare troppo nel dettaglio, Rossi è convinto che vi siano state “una serie di condotte che denotano la volontà di distruggermi. Per quali motivi? Saranno presto chiari”, si limita a far sapere.
Di certo c’è che non finisce qui. Anzi, Ugo Rossi è pronto a passare all’attacco. “Le amarezza che mi sono state riservate richiedono riparazione. Ci vorranno mesi, forse un anno. Ma questa strada la percorrerò interamente compiendo tutti i passi legali per la piena soddisfazione che merito”. Compreso anche il ritorno a capo della Procura di Siracusa. “Tornerei, certamente. Rifiuterei  la presidenza della prima corte di Cassazione per tornare. Ma non per un amore particolare verso una città che non mi è stata mai vicina in questa vicenda. Da lì sono stato cacciato e lì devo tornare”.




Aggiornamento: gravi ma stabili le condizioni del bimbo siracusano caduto dal balcone. Preoccupa un polmone

Assistito dai medici del’equipe di terapia intensiva pediatrica dell policlinico di Messina e dai due genitori, il piccolo caduto ieri dal balcone della sua abitazione ha trascorso una giornata tranquilla. La prognosi sulla vita resta riservata, rimane mantenuto in coma farmacologico indotto, intubato e ventilato. Le condizioni neurologiche non desterebbero particolari preoccupazioni e sono state controllate operando delle finestre di risveglio a cui il piccolo paziente avrebbe risposto positivamente. Ma oltre ad un forte trauma cranico, il bimbo ha riportato una forte contusione al petto. E delicata è proprio la situazione polmonare. All’arrivo all’ospedale di Siracusa, nelle fasi di primo soccorso, si è subito effettuato un drenaggio. Adesso, a Messina, si segue l’evolversi della situazione con il controllo della dottoressa Eloisa Gitto che guida l’unità. E’ ancora presto per ipotizzare di stubare il bimbo, la cautela dello staf medico del policlinico peloritano è massima.