“No ai calcoli “fai da te” degli importi relativi alla Tares. E’ il Comune a dover effettuare tutti i conteggi , per inviare successivamente ai contribuenti i relativi bollettini di versamento con tutte le indicazioni necessarie per verificare la correttezza dell’imposizione”. “Progetto Siracusa” mette in guardia i siracusani da alcune presunte “sviste” dell’amministrazione comunale. La lista che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Ezechia Paolo Reale ha preparato un “vademecum di informazione fiscale”, da distribuire in città, per evitare che, la mancata conoscenza di alcuni aspetti legati a diritti e doveri del contribuente rispetto alle principali tasse, possano tradursi in un danno per i cittadini animati dalle migliori intenzioni. In tema di Tares, Ezechia Reale raccomanda a chi riceve i bollettini per il pagamento della maggiorazione dovuta allo Stato di verificare che non abbiano già effettuato tale pagamento. “Più volte- osserva l’ex assessore l’amministrazione comunale ha fissato scadenze non corrispondenti a quelle previste dal regolamento comunale. E’ possibile, quindi, che qualcuno abbia già effettuato il versamento e che, comunque, l’importo gli venga nuovamente chiesto per difetto di registrazione nel sistema informatico del Comune”. Prevedibile, per “Progetto Siracusa” che l’ultima rata della tassa sui rifiuti sia molto alta “perchè dovrà coprire l’aumento di circa 12 milioni di euro che la Tares rappresenta per le casse comunali rispetto alla vecchia Tarsu”. Un’incidenza media che, secondo l’osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, ammonterebbe a circa 407 euro a fronte dei 365 euro di Catania, dei 336 di Agrigento, dei 139 di Cremona o dei 150 di Reggio Calabria. Il 2014 sarà anche l’anno dell’imposta unica (pare debba chiamarsi “Iuc”), in riscossione già dal prossimo maggio. Ezechia Reale non lesina critiche ai 18 consiglieri di maggioranza che hanno approvato il regolamento Tares e che “Progetto Siracusa” definisce “esercito dello sceriffo di Nottingham”, chiaramente un’accusa. La proposta avanzata al Comune, a questo punto, è quella di “alleviarne il peso, disponendo una riscossione rateizzata”. La richiesta sarà portata in consiglio comunale, attraverso un atto di indirizzo da sottoporre all’assise cittadina. Altro tema spinoso, affrontato stamane in conferenza stampa, quello relativo alle esenzioni o riduzioni a cui avrebbero diritto i cittadini che ne hanno fatto richiesta ed hanno precisi requisiti. “Per il 2014- mette in guardia Ezechia Reale- non varrà la proroga concessa per l’anno precedente a chi godeva di tali benefici con la vecchia Tarsu. Questo vuol dire che la nuova tassa potrebbe essere riscossa senza tenere conto di alcuna agevolazione, se non a partire dal giorno in cui il contribuente ne farà richiesta”. Un “labirinto” quello descritto da “Progetto Siracusa”, visto che “il cittadino è stato impossibilitato a presentare tempestivamente la domanda, per il semplice fatto che il regolamento comunale contenente questa previsione è stato pubblicato all’albo pretorio soltanto il 23 gennaio scorso, pochi giorni fà”. Punto da affrontare, anche in questo caso, in consiglio comunale. Fondamentale, per l’ex candidato a sindaco, che i” cittadini siano consapevoli dei loro diritti e ne pretendano il rispetto, a partire dal non doversi sorbire ore di fila in un ufficio per sapere quanto pagare di Tares, ma attendendo a casa che il Comune faccia nient’altro che il proprio dovere, sapendo che non potrà essere pretesa alcuna sanzione per il ritardo, né interessi di mora”. Poi un’ulteriore nota polemica. “Del resto- osserva Ezechia Reale- per recapitare ai cittadini 58 mila inviti di pagamento il Comune di Siracusa si è anche avvalso di una società esterna, chiamata a consegnare le lettere entro il 15 gennaio scorso, per la rispettabile somma di 150 mila euro”. “Progetto Siracusa” ritiene, inoltre,che molti degli avvisi di accertamento inviati per presunte incongruenze riscontrate nei pagamenti dell’Imu 2011 non abbiano fondamento. “L’Imu- ricordano gli esponenti della lista – non esiste più dal 2012 . Il pagamento che adesso il Comune chiede risulta in molti casi non dovuto, non solo perchè numerosi cittadini sono perfettamente in regola, ma anche perché in altri casi, la cifra richiesta riguarda la prima casa e le pertinenze, nonostante dal 2010 tali immobili siano stati esentati dal pagamento, dunque nulla è dovuto. Si può chiedere l’immediato annullamento dell’avviso- conclude Ezechia Reale- Lo si può ottenere in prima istanza, con una richiesta indirizzata al Comune in autotutela e, in caso di inerzia o risposta negativa, proponendo ricorso alla Commissione Tributaria. Alcune organizzazioni sono disponibili a supportare gratuitamente i contribuenti in questo grave momento di difficoltà”.