Veleni in Procura: quattro assoluzioni e due sentenze di non luogo a procedere

Nessun colpevole. Quattro assoluzioni e due sentenze di non luogo a procedere per chiudere il caso dei cosiddetti veleni in Procura. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Messina, Monica Marino, ha assolto Maurizio Musco, ex pm a Siracusa  trasferito a Palermo su decisione del Csm; Ugo Rossi, ex procuratore capo aretuseo e oggi pm a Enna, anche lui trasferito proprio per il suo coinvolgimento nell’inchiesta; Roberto Campisi, ex procuratore a Siracusa e oggi aggiunto a Catania; l’ispettore di polizia, Giancarlo Chiara. Avevano tutti deciso di esse processati con il rito abbreviato. Non luogo a procedere per l’avvocato Piero Amara e per l’imprenditore Alessandro Ferraro.
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di abuso di ufficio. Il pubblico ministero, al termine delle requisitoria, aveva chiesto condanne da quattordici a quattro mesi.




Siracusa. Autostrada fino a Gela, ritardi su ritardi. I 19 km per Modica pronti solo nel 2018

Capire quando sarà completata la Siracusa-Gela in tutti i suoi 130,80 chilometri è operazione che sfida ogni potere divinatorio. Ad oggi, la cosiddetta autostrada è attiva fino a Rosolini, in totale 40 km realizzati in diversi lustri. Tra magagne varie ed immancabili, non ultima quella relativa al casello di Cassibile ed al suo gemello in costruzione.E poi, in ordine sparso, l’asfalto, i ritardi, il blocco dei lavori, le inchieste. Insomma, per concorrere alla carica di eterna incompiuta ha le carte in regola.
Sono in ritardo anche i lavori per la costruzione dei lotti 6+7 e 8 quelli che da Rosolini “allungheranno” la lingua d’asfalto fino a Modica. In totale 19 km. Ultima previsione per il completamento di questa tratta: maggio 2018. A cui è possibile aggiungere l’ineffabile chiosa del “se tutto va bene”.
Secondo l’ultimo cronoprogramma stilato dal Consorzio Autostrade Siciliane, i lavori saranno consegnati alla ditta che se li è aggiudicati il 24 marzo di quest’anno. Ovviamente in ritardo. Perchè in ritardo si sarebbe mossa anche la Commissione di gara. Sempre secondo la nuova tabella di marcia, il lotto 6 insieme a qualche opera dei successivi – vale a dire il viadotto Scardina – sarà completato entro il dicembre del 2015. Opere ultimate a febbraio 2018, male che va maggio. E si arriva a Modica. Da Modica a Gela mancano altri 80 chilometri. E, con questa media (6 km all’anno), qualche decennio.
Visto il ritardo accumulato – che peraltro aveva messo a rischio anche  il finanziamento europeo – la Regione ha deciso di procedere con un unico appalto per assicurare subito la copertura finanziaria con risorse comunitarie, del piano di salvaguardia e del Cas. Lo ha spiegato al parlamentare regionale siracusano, Enzo Vinciullo, l’assessore alle infrastrutture Cartabellotta. L’esponente di Ncd ha pungolato la Regione sui ritardi accumulati. Al punto che lo stesso Cartabellotta ha dovuto ammettere che “i tempi di attuazione si sono dilatati in maniera consistente, tali da non potere assicurare la funzionalità dei lotti 6+7 e 8 nei tempi inizialmente previsti”. Una presa d’atto, braccia allargate e portate pazienza. In fondo, Siracusa – vista da Palermo – è così distante… Specie se i collegamenti autostradali continuano ad essere miraggi.




Priolo. Sit-in dei socialisti in piazza Quattro Canti, Signorelli: "Subito la bonifica del Vallone Monachella, inquinato dal catrame"

L’area è stata posta sotto sequestro la scorsa estate, dopo il rinvenimento di una vecchia conduttura dismessa di prodotti bituminosi, impregnata di una sostanza nera e catramosa. Sono trascorsi oltre sei mesi, ma nessuno ha provveduto a bonificare il Vallone Monachella, distante non più di 50 metri da un pozzo dell’acquedotto municipale di Priolo. E’ questa la ragione per cui questa mattina, fino alle 13, i Socialisti di Priolo, supportati dalla federazione provinciale Psi di Siracusa, protestano in piazza Quattro Canti. Un sit-in con cui i socialisti priolesi chiedono un intervento immediato e risolutivo. Hanno avviato una petizione, “da inoltrare alle autorità competenti- spiega il segretario, Ulisse Signorelli – perché si bonifichino immediatamente le condutture dismesse, il suolo ed il sottosuolo, anche a salvaguardia del vicino pozzo”. Il sit- in di oggi è stato preceduto da diverse denunce sui giornali e sui social network. “Non è, però, purtroppo accaduto nulla- conclude Signorelli- ed il liquido che fuoriesce, si ritrova ad oltre un centinaio di metri dalla tubatura, continuando nella sua marcia inquinante”.




Omicidio colposo plurimo: che condanna rischia Restuccia, l'uomo alla guida della Ypsilon grigia

Abbiamo chiesto all’avvocato Michele Mauceri perchè all’uomo alla guida dell’auto travolta dal torrente è stato contestato l’omicidio colposo plurimo. “Gli inquirenti hanno evidentemente riscontrato nella condotta del guidatore delle irresponsabilità tali da risultare determinanti nel rapporto di causa/effetto. La prima, la più evidente, è la constatazione che dentro l’auto vi fossero sette persone. Un numero spropositato per quel tipo di vettura, specie perchè a tre porte. Immagino che il magistrato abbia subito valutato che quattro persone sedute dietro equivalga a limitare, se non annullare, le possibilità di movimento dentro l’auto”. Chi era seduto dietro si sarebbe, insomma, ritrovato in trappola una volta travolti dall’onda di piena. “Non credo – prosegue l’avvocato Mauceri – che il magistrato abbia tenuto in considerazione nella formulazione dell’accusa l’eccessivo rischio costituito dalla decisione di procedere comunque. Immagino, piuttosto, pesi di più sull’accusa il carico eccessivo che ha reso la macchina meno agile in manovra, aumentando la superficie esposta alle acque. Un altro fattore che, dovrà essere provato, potrebbe aver trasformato l’auto in una bara”. Per Antonino Restuccia, il 32enne che era alla guida dell’auto, si sono aperte ieri le porte del carcere. “E il processo potrebbe concludersi con una condanna non inferiore a tre anni”, ci spiega Michele Mauceri. “Nel caso di un patteggiamento, probabile che si arrivi a due anni e sei mesi. Meno, non credo proprio. “.




Maltempo. Il premier Enrico Letta: "pensiero va a vittime di Noto"

Da Abu Dhabi, dove è in visita di Stato, il premier Enrico Letta da voce al cordiglio della Nazione per quanto avvenuto a Noto. “Il pensiero va alle vittime di Siracusa”, afferma in conferenza stampa il presidente del Consiglio. “Sono stato tutto il giorno in contatto con il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, che mi ha informato sulla situazione del maltempo che è stata molto particolare e grave in alcune zone”.
 




Siracusa. "Santa Lucia ha voglia di tornare", l'emozione del presidente della Deputazione e l'importanza dei "segni"

Giuseppe Piccione ha 54 anni. Di professione fa l’avvocato ma da due anni a questa parte è anche il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Ha seguito da vicino gli incontri sull’asse Siracusa-Venezia che hanno preceduto l’annuncio dell’arcivescovo Pappalardo. Una settimana fa, l’alto prelato annunciava ai siracusani che il corpo di Santa Lucia sarebbe tornato nella sua città dal 14 al 22 dicembre prossimi. In attesa dei dettagli, che saranno illustrati nel corso di una apposita conferenza stampa, Piccione accetta di buon grado l’invito di SiracusaOggi.it e racconta le sue emozioni. Che è poi come dar voce alla devozione di Siracusa, felice e commossa alla notizia. Una notizia che era nell’aria e che il presidente della Deputazione custodiva forse gelosamente già da qualche mese.
“Santa Lucia ha voglia di incontrare i siracusani”, dice con voce chiara. “Lucia ha voglia di tornare”, aggiunge subito dopo. Una sensazione che ha avvertito in prima persona, quando “sono andato a Venezia, nella chiesa che custodisce le sue spoglie. Per la prima volta in 54 anni ho servito messa. Ed ho avuto la netta sensazione che Lucia volesse tornare nella sua città”. Il racconto di Piccione è tutto in prima persona e scorre veloce sul filo dell’emozione. “I segnali ci sono. Intanto il fatto che la nostra realtà quotidiana è diventata difficile, Siracusa ha bisogno di Santa Lucia. E viceversa: basti pensare alle presenze record registrate in occasione dell’ultima festa dedicata alla Patrona, con un numero di confessioni mai visto prima. E anche per San Sebastiano la partecipazione è stata incredibile. Cosa vuol dire tutto questo, vuol dire che abbiamo bisogno di riferimenti certi in questo momento complicato. E Lucia lo è, con la sua testimonianza e il suo messaggio. E’ la nostra ancora di salvezza”, racconta accorato Giuseppe Piccione.
Il  ritorno di Lucia a Siracusa, dieci anni dopo la “prima” storica, servirà allora a rilanciare il tema dell’attenzione verso gli altri. Un invito a rinsaldarsi, come società, come siracusani, nel segno di Lucia. “Era ricca, era bella, era nobile. Ha rinunciato a tutto, distribuendo ai poveri. Un gesto concreto di solidarietà verso chi soffre”. Potrebbe essere il tema portante della nuova visita della Santa alla sua città.
Poche ancora le certezze sul programma. Di sicuro non sarà una cerimonia di ricordo del decennale quanto piuttosto una nuova testimonianza. Le spoglie della Santa – si tratta solo di una ipotesi – potrebbero arrivare in volo, come a riprendere quel discorso che si era interrotto dieci anni prima, con quell’elicottero partito dalla stadio De Simone che portava via le spoglie della martire, al termine di una visita storica, tra le lacrime di migliaia di siracusani in piazza Santa Lucia. E sarebbe un altro segnale.




Siracusa. Padre Carlo D'Antoni, fine di un incubo: sentenza di non luogo a procedere

Assolto padre Carlo D’Antoni.  Il gup del Tribunale di Siracusa ha emesso sentenza di non luogo a procedere in ordine a tutti i reati ascritti. Il parroco della parrocchia di Bosco Minniti era stato posto ai domiciliari nel 2010 dal gip di Catania che gli contestava i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’illecita permanenza di stranieri nel territorio italiano, falso ideologico in atto pubblico e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Padre Carlo, ritenuto un prete di frontiera spesso autore di iniziative di sensibilizzazione verso i migranti che spesso ospitava nei locali della parrocchia,  sarebbe stato inserito – secondo le accuse dell’epoca – in una presunta organizzazione criminale che aveva la sua base logistica proprio nella chiesa di Bosco Minniti a Siracusa.
Avrebbe gestito, in concorso con altre persone tra cui un avvocato, la permanenza in Italia di extracomunitari di origine cinese e nigeriana producendo e rilasciando, dietro lauti compensi, documenti falsi necessari per ottenere i permessi di soggiorno per asilo politico o protezione.
Ieri l’attesa sentenza di non luogo a procedere che ha fatto esultare gli avvocati difensori di padre Carlo D’Antoni, Sofia Amoddio e Marzia Capodieci.




Società. Sei di Siracusa se…chiedi a Roberto Cafiso l'analisi sociologica su "Sei di Siracusa se…."

Il giochino è diventato virale. Una domanda azzeccata, un social network e il gioco è fatto. Su Facebook impazza l’amarcord siracusano. Con ironia, una spolverata di malinconia e tanta voglia di partecipazione. E sono gli ingredienti del successo, straripante, del gruppo “Sei di Siracusa se…???”. Oltre 7 mila iscritti per una comunità virtuale in continua espansione. E ognuno dice la sua, raccontando pezzi della Siracusa che fu. I personaggi, i luoghi, le frasi e i tormentoni termometro, negli anni, della siracusanità.
Un fenomeno a metà tra l’amarcord e il sociologico che abbiamo analizzato insieme allo psicoterapeuta Roberto Cafiso. Che ci racconta così il successo del gruppo (https://www.facebook.com/groups/1435579900010687/?fref=ts) su facebook. “Il presente è incerto, il futuro fa paura e porta molta gente a rifugiarsi in un periodo passato, ricordato e idealizzato come migliore e più sereno. C’è la voglia di andare a guardare Siracusa com’era. Era una bella città, popolata da bella gente”. Con i suoi personaggi e le sue follie, con lo sfottò sempre pronto ma senza cattiveria. “Guardare indietro è utile, senza passato non c’è futuro. Ci ricorda le nostre tradizioni, perse con la globalizzazione”.
Chissà se oggi Jano ‘u Sceriffu avrebbe una sua pagina fan su Facebook. O se ci si ritroverebbe sulla piazza virtuale per discutere di marmitte polini per il vecchio “Si”, di “acio” e “ciccio u babbu ra via assenale”. Cafiso mette in guardia sull’aspetto patologico del rifugiarsi nel passato idealizzato a dispetto di un presente incerto. “E’ un atteggiamento depressivo come se non si sapesse vivere il presente e progettare il futuro. Molti di quanti scrivono sul gruppo hanno oggi dei figli. E se si rifugiano solo nel revival rischiano di non trasmettere loro la speranza che è la dote principale”.
Che poi anche quelli anni idealizzati avevano i loro bei problemi. Però ci si incontrava di più, si parlava di più. Ci si conosceva, erano tempi umani e senza eccessi tecnologici. “Anche se piccola, Siracusa oggi si è spersonalizzata”, concorda Roberto Cafiso. Ricordare è anche segno della voglia di identità, una siracusanità allargata su 364 giorni perchè in uno vince già: 13 dicembre, Santa Lucia, tutti siracusani.




Siracusa. Tares e Imu 2011, "Progetto Siracusa": "Attenzione alle false convinzioni. Ecco a cosa hanno diritto i cittadini"

“No ai calcoli “fai da te” degli importi relativi alla Tares. E’ il Comune a dover effettuare tutti i conteggi , per inviare successivamente ai contribuenti i relativi bollettini di versamento con tutte le indicazioni necessarie per verificare la correttezza dell’imposizione”. “Progetto Siracusa” mette in guardia i siracusani da alcune presunte “sviste” dell’amministrazione comunale. La lista che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Ezechia Paolo Reale ha preparato un “vademecum di informazione fiscale”, da distribuire in città, per evitare che, la mancata conoscenza di alcuni aspetti legati a diritti e doveri del contribuente rispetto alle principali tasse, possano tradursi in un danno per i cittadini animati dalle migliori intenzioni. In tema di Tares, Ezechia Reale raccomanda a chi riceve i bollettini per il pagamento della maggiorazione dovuta allo Stato di verificare che non abbiano già effettuato tale pagamento. “Più volte- osserva l’ex assessore l’amministrazione comunale ha fissato scadenze non corrispondenti a quelle previste dal regolamento comunale. E’ possibile, quindi, che qualcuno abbia già effettuato il versamento e che, comunque, l’importo gli venga nuovamente chiesto per difetto di registrazione nel sistema informatico del Comune”. Prevedibile, per “Progetto Siracusa” che l’ultima rata della tassa sui rifiuti sia molto alta “perchè dovrà coprire l’aumento di circa 12 milioni di euro che la Tares rappresenta per le casse comunali rispetto alla vecchia Tarsu”. Un’incidenza media che, secondo l’osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, ammonterebbe a circa 407 euro a fronte dei 365 euro di Catania, dei 336 di Agrigento, dei 139 di Cremona o dei 150 di Reggio Calabria. Il 2014 sarà anche l’anno dell’imposta unica (pare debba chiamarsi “Iuc”), in riscossione già dal prossimo maggio. Ezechia Reale non lesina critiche ai 18 consiglieri di maggioranza che hanno approvato il regolamento Tares e che “Progetto Siracusa” definisce “esercito dello sceriffo di Nottingham”, chiaramente un’accusa. La proposta avanzata al Comune, a questo punto, è quella di “alleviarne il peso, disponendo una riscossione rateizzata”. La richiesta sarà portata in consiglio comunale, attraverso un atto di indirizzo da sottoporre all’assise cittadina. Altro tema spinoso, affrontato stamane in conferenza stampa, quello relativo alle esenzioni o riduzioni a cui avrebbero diritto i cittadini che ne hanno fatto richiesta ed hanno precisi requisiti. “Per il 2014- mette in guardia Ezechia Reale- non varrà la proroga concessa per l’anno precedente a chi godeva di tali benefici con la vecchia Tarsu. Questo vuol dire che la nuova tassa potrebbe essere riscossa senza tenere conto di alcuna agevolazione, se non a partire dal giorno in cui il contribuente ne farà richiesta”. Un “labirinto” quello descritto da “Progetto Siracusa”, visto che “il cittadino è stato impossibilitato a presentare tempestivamente la domanda, per il semplice fatto che il regolamento comunale contenente questa previsione è stato pubblicato all’albo pretorio soltanto il 23 gennaio scorso, pochi giorni fà”. Punto da affrontare, anche in questo caso, in consiglio comunale. Fondamentale, per l’ex candidato a sindaco, che i” cittadini siano consapevoli dei loro diritti e ne pretendano il rispetto, a partire dal non doversi sorbire ore di fila in un ufficio per sapere quanto pagare di Tares, ma attendendo a casa che il Comune faccia nient’altro che il proprio dovere, sapendo che non potrà essere pretesa alcuna sanzione per il ritardo, né interessi di mora”. Poi  un’ulteriore nota polemica. “Del resto- osserva Ezechia Reale- per recapitare ai cittadini 58 mila inviti di pagamento il Comune di Siracusa si è anche avvalso di una società esterna, chiamata a consegnare le lettere entro il 15 gennaio scorso, per la rispettabile somma di 150 mila euro”. “Progetto Siracusa” ritiene, inoltre,che molti degli avvisi di accertamento inviati per presunte incongruenze riscontrate nei pagamenti dell’Imu 2011 non abbiano fondamento. “L’Imu- ricordano gli esponenti della lista – non esiste più dal 2012 . Il pagamento che adesso il Comune chiede risulta in molti casi non dovuto, non solo perchè numerosi cittadini sono perfettamente in regola, ma  anche perché in altri casi, la cifra richiesta  riguarda la prima casa e le pertinenze, nonostante dal 2010 tali immobili siano stati esentati dal pagamento, dunque nulla è dovuto. Si può chiedere l’immediato annullamento dell’avviso- conclude Ezechia Reale- Lo si può ottenere in prima istanza, con una richiesta indirizzata al Comune in autotutela e, in caso di inerzia o risposta negativa, proponendo ricorso alla Commissione Tributaria. Alcune organizzazioni sono disponibili a supportare gratuitamente i contribuenti in questo grave momento di difficoltà”.




Siracusa. Il commissario Ato, Buceti, replica alla curatela Sai 8: "Inerzia di chi? Hanno sempre avuto gli aiuti richiesti. Persa occasione per tacere"

Il commissario straordinario dell’Ato Idrico, Fernando Buceti, usa una sola parola quando gli si chiede delle accuse che la curatela fallimentare di Sai 8 ha lanciato al consorzio ed ai sindaci: “sbalordito”. Il tono di voce è pacato come sempre, ma Buceti non è tipo da usar giri di parole. “Possono dire quello che vogliono, non mi toccano. Tanto più che non capisco neanche da dove nascano queste dichiarazioni”, spiega al telefono con la redazione di SiracusaOggi.it. Poi la stoccata: “non perdono mai occasione per tacere. Dovrebbero prendere esempio da altri”, dice sibillino. “Il mio stile è quello di lavorare e replicare con i fatti. Quale inerzia? Io mi spendo personalmente per il consorzio Ato lavorando anche 16 ore al giorno, senza ricevere un euro e senza assicurazione. Da dove abbiano preso spunto per una simile uscita, ripeto, non lo so. Chiedete a loro. Io posso dire che tutte le volte che mi hanno chiamato era per chiedere aiuto e lo hanno ricevuto. Ho creato incontri con dirigenti regionali, mi sono prodigato con successo per far loro ottenere uno sconto sul costo dell’energia elettrica da Enel, hanno ottenuto gli aiuti tecnici che volevano ed economici con prestito quando richiesto”, elenca ancora il commissario Buceti. Da perfetto uomo di Stato con un trascorso integerrimo che parla per lui, Fernando Buceti ricorda che “esistono delle regole e io intendo rispettarle. Per me il resto è aria fritta. Credo nello Stato e mi ritengo una persona perbene”.
Sul futuro del servizio idrico in provincia di Siracusa, il commissario dell’At “benedice” la società d’ambito Siracusa-Priolo (“stiamo lavorando per accelerare al massimo. Sono stato a Siracusa ed ho già incontrato il prefetto”) e allontana il ritorno dei privati (“io non seguo eventuali trattative private. L’acqua deve tornare pubblica, come vuole la Regione e il mio assessore. Facciano i loro incontri ma alla fine devono passare da me, perchè la concessione ce l’ho io”).