Piano di lottizzazione "Siracusa 2". Il punto di vista degli ambientalisti

Gli ambientalisti non hanno dubbi. Le 501 villette da realizzare a Tremmilia sono “l’ennesima colata di cemento laddove ora c’è campagna”. Il refrain del “sei un cementificatore” rivolto a chiunque avanzi un progetto che prevede una qualsivoglia urbanizzazione rimane di gran moda. Ma in questo caso troverebbe un più deciso appiglio nell’alto rischio idrogeologico della zona individuata per il progetto “Siracusa 2”.
Problema in parte mitigabile con la realizzazione del canalone di gronda, per il quale – spiegano da Sos Siracusa – è necessario approvare una variante al PRG. Senza il previsto canalone non può essere approvato il piano di lottizzazione. Ma chi vuole realizzare l’insediamento ha già annunciato di essere disposto a realizzarlo a proprie spese e seguendo le indicazioni degli uffici comunali.
Esigenza diversa l’esistenza in loco di beni da tutelare. Sos Siracusa segnala in particolare “Villa Bonanno, che ingloba al piano terra, la chiesa San Pietro ad baias; in prossimità della stessa corre un tratto dell’antico acquedotto Galermi, fatto costruire da Gelone nel 480 a. C.”.
Ai consiglieri Comunale di Siracusa che questa sera dovrebbero pronunciarsi sull’argomento, gli ambientalisti rivolgono una domanda: ” a cosa serve un’ulteriore espansione edilizia oltre il consolidato perimetro urbano a Siracusa?”.
La richiesta degli ambientalisti è sempre la stessa: non approvare il piano di lottizzazione. Ma il commissario ad acta di nomina regionale potrebbe avocare a se la scelta, esautorando un Consiglio che da l’idea di non voler prendere posizione.




Sala Randone, oggi lo sgombero dei migranti che vi hanno passato la notte

E Sala Randone si adatta ancora in centro di prima accoglienza per migranti. In poco più di 190 hanno trascorso la notte su giacigli di fortuna all’interno del contenitore culturale di via Malta. Sono alcuni dei siriani arrivati l’altra notte a Siracusa. I centri di accoglienza “regolari” sono al collasso. E in attesa di nuovi accreditamenti – che spettano alla Prefettura – ci si adatta con quello che offre il territorio.
Ovvero Sala Randone, prima chiesta al Comune per svolgere al chiuso alcune procedure di identificazione e poi divenuta, in pratica a tutti gli effetti, un centro di prima accoglienza non ufficiale.
Oggi ci sarà lo sgombero e i migranti saranno alloggiati in altre e più idonee strutture. Dall’amministrazione comunale mostrano crescente insofferenza per la “nuova” (temporanea?) scelta di destinazione d’uso. Il sindaco parla di situazione igienica al limite: all’intero di Sala Randone ci sono solo due bagni. E continua a ricordare come a breve dovrebbero partire i lavori già finanziati per rendere sempre più accogliente la sala. Accogliente si, ma per spettacoli e spettatori.




Immigrazione, ispettori ministeriali a Siracusa

Ispettori del Ministero oggi in visita a Siracusa. Accompagnati da dirigenti della Questura hanno visitato i centri dove vengono ospitati i migranti che sbarcano sulle coste siracusane. Sopralluogo al centro di accoglienza Umberto I, a Priolo, presso Sala Randone e altre strutture. Sorpresa filtra dal Comune di Siracusa per la richiesta di visitare Sala Randone. Il contenitore culturale, a breve interessato da lavori per migliorarne la sua funzione, è stato gentilmente concesso – su richiesta della Prefettura – in un paio di occasioni per rendere possibili le pratiche di identificazione previste dalla legge. Pare che vi siano stati ospitati migranti anche per una notte, con materassi forniti dalla protezione civile e poi riportati al centro Umberto I. La preoccupazione di alcuni dirigenti comunali è che Sala Randone venga adesso considerata, anche dal Ministero, come luogo “usuale” e non “eccezionale” per operazioni di questo tipo.
Le visite degli ispettori erano state programmate per tempo e rientrano in attività di routine in materia di immigrazione.




Candlelight, fiaccolata a Siracusa

Una fiaccolata in memoria delle vittime dell’Aids. Partenza stasera alle 21 da piazza San Rocco e arrivo in piazza Duomo, a Siracusa. E’ l’appuntamento con “Candlelight”, promosso da Arcigay Siracusa
L’obiettivo è ricordare alla popolazione che l’infezione da Hiv è una realtà ancora presente, che non colpisce solo alcune categorie di persone ma è veicolata da comportamenti a rischio. Siracusa, spiegano da Arcigay, ha il triste primato di essere la prima provincia in Sicilia per numero di contagi annuali rispetto alla sua popolazione.  “Il nostro scopo con Candlelight è portare nuovamente l’attenzione su un tema tabù come l’Aids, per ricordare a tutti che è possibile proteggersi”.
Testimonial dell’evento candlelight il senatore del Partito Democratico, Sergio Lo Giudice, presidente onorario Arcigay.




Siracusa, caldo umido e tornano le zanzare

Ondata di caldo umido fuori stagione e in alcune zone di Siracusa torna a proliferare la fastidiosa zanzara tigre.  Il comitato cittadino “Per Siracusa”, coordinato da Michele Buonomo, ha chiesto all’assessorato Ambiente e Igiene Urbana un piano straordinario di  disinfestazione in tutta la città.

“Contesti  fino  a qualche anno fa vivibili sono diventati un tormento – dice Buonomo – e la situazione risulta particolarmente critica negli spazi urbani densamente popolati o residenziali. L’incuria di alcuni cittadini e di ambienti pubblici  non perfetti sotto il profilo igienico-sanitario fa attecchire definitivamente la zanzara sul territorio. Chiediamo con estrema urgenza un piano di disinfestazione che normalizzi le condizioni igieniche in alcune zone”.
Per Buonomo è poi il caso di iniziare a programmare  per marzo del prossimo una campagna di  disinfestazione antilarvale “trattando tutti i canali urbani, le fontane pubbliche e i tombini stradali con  prodotti di tipo biologico e, dove necessario, di tipo chimico”.



Casello di Cassibile, effettuato il sopralluogo

Chiesto a gran voce dalla Polizia Stradale di Siracusa, il sopralluogo sulla barriera della Siracusa-Gela si è fatto. Senza grosso clamore, venerdi 11 ottobre i tecnici del Consorzio Autostrade Siciliane, quelli dell’Anas e personale della Polstrada hanno visionato il casello costruito all’altezza dello svincolo di Cassibile. Tante polemiche, due incidenti, un esposto in Procura. Situazione “calda” con la stessa Stradale in pressing perchè le situazioni critiche si sarebbero moltiplicate, al di là degli incidenti in sè, in quel tratto dell’autostrada.
Gaspare Sceusa, ingegnere, è il direttore tecnico del Cas ed ha partecipato al sopralluogo in questione. “E vorrei subito chiarire che la progettazione non è mai stata messa in discussione men che meno la realizzazione del secondo casello nell’altro senso di marcia. Abbiamo voluto verificare tutti insieme come è possibile migliorare l’approccio e l’ingresso alla barriera posto che quasi nessuno rispetta le indicazioni di limitazione di velocità”.
Per il Consorzio delle Autostrade Siciliane la “colpa” di tanto clamore sarebbe anzitutto degli automobilisti indisciplinati che ignorerebbero di passare in un’area di cantiere (“noi lavoriamo lì ogni giorno e ci sfrecciano accanto a velocità sostenute”) e poi della gran cassa mediatica dovuta all’incidente occorso alla scorta del presidente della Regione, Crocetta (“ma sa quanto pesa la struttura in cemento che hanno spostato con l’urto?”).
Di certo, il casello non si tocca. Non sparisce nè si smonta. “La struttura non è invisibile. La segnaletica c’è ma adesso la miglioreremo ulteriormente”, dice ancora Sceusa. Nel dettaglio, a breve arriveranno i tabelloni da piazzare come segnaletica orizzontale e con la Polstrada si è deciso di anticipare le strisce gialle e i cartelli di limitazione di velocità.
“E’ la prima volta che assistiamo a tante polemiche. Due incidenti su migliaia di vetture in transito è percentuale ben al di sotto della media. Il progetto non si discute. Ha ricevuto tutte le approvazioni del caso e rispetta ogni norma”.
I pendolari siracusani si abituino a rallentare. E dal 2014 a pagare. Perchè con il nuovo anno la Siracusa-Gela diventerà a pagamento. Certo, non è completa e arriva fino a Rosolini. “Ma a fine mesi saranno appaltati i lotti 6,7 e 8 fino a Modica”. A piccoli passi, verso Gela.

(foto: repertorio)




Emergency resta a Siracusa sino a novembre

Come anticipato nei giorni scorsi da SiracusaOggi.it, è stato rinnovato il protocollo d’intesa con Emergency per il proseguimento dell’attività di ambulatorio mobile tramite Polibus.
La firma è avvenuta in Prefettura, a Siracusa. L’attività proseguirà per i mesi di ottobre e novembre nel piazzale del centro di prima accoglienza “Umberto I”.
Aumentano gli operatori di Emergency addetti al servizio (da 4/5 a 7/8). Da segnalare anche il coinvolgimento dell’IStituto Autonomo Case Popolari che ha messo a a disposizione degli operatori di Emergency gli alloggi realizzati alla Giudecca.




Siracusa, Ragusa e Catania: siglato protocollo

Siracusa, Ragusa e Catania insieme per un piano strategico per lo sviluppo da sottoporre al Ministero della Coesione territoriale. E’ l’idea di Ivan Lo Bello, presidente della Camera di Commercio di Siracusa. Subito accolta dal commissario dell’ente camerale di Catania, Dario Lo Bosco, e dal commissario di Ragusa, Sebastiano Gurrieri.
Il protocollo d’intesa tra le camere di commercio è  stato firmato sabato a Ragusa, nella sede della Camcom iblea.
Lo Bello spiega lo spirito dell’iniziativa. “Non si può più pensare singolarmente, territorio per territorio. E’ limitante per le possibilità di sviluppo economico che, se estese ad un’area vasta, diventano davvero ambiziose e più credibili anche per l’accesso a fondi comunitari”.
Siracusa si trova stretta a tenaglia tra Catania e Ragusa, infrastrutturalmente più dotate: porti, aeroporti, strade. La collaborazione, e quindi il piano d’area vasta con le altre due province, diventa anche motivo stesso di sopravvivenza in un sistema competitivo per Siracusa e le sue imprese.
L’idea di un piano di area vasta è portata avanti con forza anche dal Tavolo Permanente per lo Sviluppo e l’Occupazione di Siracusa.




Il racconto di Elio Vincenzi. "Il dna e poi andremo a riprenderla"

“Nella tristezza del momento, sono sereno. Si chiude un percorso di dolore complicato, iniziato diciotto mesi fa”. Al telefono la voce è ferma e non tradisce emozioni. Elio Vincenzi è in macchina, sta rientrando a Priolo dopo avere trascorso la giornata a Catania. Era stato convocato ieri, una telefonata per annunciargli che avrebbe dovuto guardare delle foto di oggetti rinvenuti accanto al corpo trovato dai sub nel relitto della Costa Concordia.
Una notte di attesa, durante la quale ha ripercorso “il saliscendi delle speranze che si alternavano” degli ultimi mesi. Poi, al mattino, con la figlia Stefania, si è recato in questura a Catania. Per lui la formale cordialità dei funzionari, uno anche della Costa Crociere, e poi la triste formalità.
Tre foto da guardare, per capire se gli oggetti trovati accanto a quel cadavere potessero permettere di individuarlo con una certezza quasi totale, prima ancora del risultato del test del dna comunque disposto dalla Procura di Grosseto. Vincenzi guarda le immagini, le scruta. Una borsa, un paio di scarpe, una catenina. Non ha dubbi. Nè lui, nè la figlia Stefania. “Quegli oggetti appartengono a mia moglie Maria Grazia Trecarichi”. Tutto d’un fiato.
“Nella sfortuna di quanto è accaduto, almeno adesso possiamo confidare di riportarla a casa”. Bisognerà attendere lo sta bene della procura toscana. Poi il corpo potrà essere consegnato ai familiari e seppellito non a Priolo ma a Leonforte, il paese di origine della Trecarichi, nella tomba di famiglia. “Potremo così celebrare il funerale e almeno avremo un posto fisico dove andare a trovarla e piangere”, racconta Vincenzi.
Più provata la figlia Stefania, in silenzio. “Per lei rimane un momento terribile”, sussurra con dolcezza e viene da immaginarlo mentre la rassicura con lo sguardo.
Il corpo è stato ritrovato verso la fine della nave, sul ponte tre, a una profondità di dieci metri dopo la rotazione del relitto. Prima, quella zona era sommersa da 35 metri d’acqua. “Lo hanno ritrovato dove non mi aspettavo. Mia moglie era sul ponte 4 ma immagino che la forza dell’acqua sia stata tale da portarla da tutt’altra parte. I resti non avrebbero subito l’offesa del tempo ma chiaramente si trovano in mare da quasi due anni. Non importa. Aspettiamo la formalità del test del dna e dopo andremo a riprenderla”.




Casello di Cassibile: il punto della situazione

Il giorno dopo il pacifico sit-in di protesta, il leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, conferma l’intenzione di presentare un esposto in Procura. “La magistratura deve verificare la regolarità del casello sulla Siracusa-Gela”, questo in sintesi il suo pensiero. Nei prossimi giorni, come anticipato da SiracusaOggi.it, sarà l’Anas ad inviare una squadra tecnica – probabilmente da Catania – per opportune verifiche, dopo le forti sollecitazioni arrivate dalla stradale di Siracusa.
Il “famigerato” casello si guadagna anche le attenzioni del mondo politico.  Questa mattina, il deputato regionale Enzo Vinciullo si è recato in Prefettura, a Siracusa. “Ho chiesto al prefetto di convocare i rappresentanti del Consorzio Autostrade Siciliane, unitamente al dirigente della Polizia Stradale, dell’Anas e di tutti gli Enti che nel tempo hanno concesso le autorizzazioni. Stanno sorgendo troppe problematiche nella complessa gestione del casello di Cassibile”, dice Vinciullo. Che poi aggiunge: “non possiamo assistere a ulteriori episodi che possano mettere a repentaglio la vita dei cittadini”.
Il parlamentare del Pdl si augura che la convocazione della riunione arrivi in tempi rapidi. “Altrimenti – commenta con ironia – i dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane saranno riusciti nell’impresa di costringere i cittadini della provincia di Siracusa a ritornare ad utilizzare la Strada Statale 115”, boicottando la Siracusa-Gela nel tratto in esercizio.