Frontale e carambola, pauroso incidente a Cassibile con due feriti

È di due feriti il bilancio del pauroso incidente avvenuto questa sera lungo via Nazionale, a Cassibile. Quattro le auto coinvolte in uno scontro la cui dinamica è al vaglio della Polizia Municipale di Siracusa, intervenuta sul posto insieme ai Carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, dopo un frontale tra due auto, una avrebbe carambolato contro una macchina che stava sopraggiungendo mentre la seconda ha urtato un’auto in sosta, finendo la sua corsa su un’aiola.
Le cause dello scontro sono in fase di accertamento della Polizia Municipale, che sta conducendo i rilievi.
I due feriti sono stati condotti in ospedale per le cure del caso.




Nuovo ospedale, fuoco amico: Carta, “Fondi ex art.20? Schifani mostri l’accordo”

Il giorno dopo la visita del presidente Schifani a Siracusa, la voce critica che non ti aspetti arriva dalla maggioranza. Giuseppe Carta, deputato regionale in quota Mpa e presidente della commissione Ars Territorio e Ambiente, chiede notizie certe sui 100 milioni extra annunciati dal governatore regionale. “Non risultando alcun accordo formale ad oggi siglato con il Ministero della Salute per l’impiego delle risorse ex articolo 20 legge n. 67/1988, alle quali fa riferimento il Presidente della Regione, chiedo di conoscere, in concreto, dove si possano reperire le risorse necessarie alla costruzione dell’Ospedale, che da troppi anni attende di vedere la luce”, dice senza troppi giri di parole.
Non solo una dichiarazione destinata alla stampa, Carta ha anche depositato un’interrogazione con cui chiede informazioni sul reperimento degli extracosti per la costruzione dell’ospedale di Siracusa.
“Il progetto definitivo per la realizzazione dell’Ospedale di Siracusa ha un costo complessivo di 348 milioni di euro, 148 milioni di euro in più rispetto al costo preventivato. L’incremento è dovuto all’aggiornamento dei prezzi ISTAT e ai necessari adeguamenti connessi alla classificazione sismica”, spiega l’on. Carta, illustrando parte della lunga storia per la realizzazione del nuovo nosocomio siracusano. “Riguardo agli  extracosti erano circolate, a mezzo stampa, rassicurazioni da parte di esponenti politici di governo, relative ad una presunta reperibilità delle risorse aggiuntive nella programmazione FSC 2021-2027. Poco meno di 7 miliardi di euro da distribuire in dodici diversi ambiti. Ad una prima lettura della ripartizione molte perplessità sono sorte riguardo alle cifre destinate alle strutture ospedaliere. I 250 milioni previsti non basterebbero per la realizzazione dei nuovi ospedali quali ad esempio quello di Gela e l’Ismet 2. La coperta appare indubbiamente troppo corta, e a farne le spese è l’Ospedale di Siracusa”. Una posizione che sembra più in linea con le critiche dell’opposizione che con la posizione del centrodestra che, invece, si è compattato sulle rassicurazioni di Schifani.




Ex Casa del Pellegrino, il Cga dà ragione al Santuario della Madonna della Lacrime

L’edificio dell’ex Casa del Pellegrino torna nella disponibilità della Basilica Santuario della Madonna di Siracusa. E’ l’effetto della sentenza del Cga di Palermo che ha accolto il ricorso presentato dall’ente religioso, annullando il provvedimento del Comune di Siracusa del 29 luglio 2020 con cui Palazzo Vermexio aveva dichiarato decaduto il comodato d’uso gratuito in vigore perchè l’edificio sarebbe stato concesso a terzi.
Quell’edificio venne concesso in comodato d’uso nel 1997 dal Comune di Siracusa all’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime”, al fine di adibirlo ad accettazione servizio e ospitalità dei pellegrini. La convenzione aveva durata di 50 anni. Ad aprile del 2000, l’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime” chiese al Comune di Siracusa il nulla osta per l’espletamento dell’attività gestionale della Casa del Pellegrino, attraverso la costituenda società “Casa del Pellegrino s.r.l.”, optando per una gestione svolta quindi tramite una società commerciale. All’epoca venne concesso il nulla osta, “…purché in conformità agli scopi sociali che hanno dettato il comodato d’uso di cui al contratto del 22-10-1997…”.Quella gestione non fu particolarmente fortunata. Si è conclusa con il
fallimento della srl e la stipula di un contratto di affitto di azienda con la Madonnina soc coop. In questo contratto è poi subentrato il curatore del fallimento Casa del Pellegrino. Questo contratto d’affitto di azienda è comunque peraltro cessato, a seguito della vendita all’asta (fallimentare) del complesso dei beni aziendali, acquistato dalla Aprotour ovvero un’associazione di fedeli della Madonna del Santuario che ha comunicato al Comune di Siracusa di aver acquistato i beni per evitarne la dispersione post fallimento e quindi donarli al Santuario.
A marzo del 2020, però, il Comune di Siracusa ha notificato l’avvio di un procedimento di revoca e decadenza del comodato d’uso originale, contestando “presunte violazioni ed inadempienze addebitabili al Santuario”. La principale: il Santuario avrebbe “ceduto a terzi” il comodato e la disponibilità dell’uso dell’immobile, variandone altresì la destinazione d’uso. La terza sezione del Tar aveva accolto la tesi di Palazzo Vermexio avverso la quale è stato presentato ricorso al Cga.
Per il Consiglio di Giustizia Amministrativa “risulta evidente l’errore di giudizio in cui è incorso il giudice di primo grado” quando ha ritenuto che il provvedimento di decadenza emesso dal settore Patrimonio del Comune di Siracusa “facesse piena prova, sino a querela di falso, dell’affermazione contenuta nel provvedimento stesso ‘che l’immobile era detenuto dal 21/09/2018 dalla La Madonnina Soc Coop. a r.l. in ragione di un contratto di affitto d’azienda non comunicato al Comune di Siracusa’”. Una querela di falso che non c’è mai stata ma non per questo – secondo il Cga – è elemento su cui poggiare l’esito della vicenda. Anche perchè l’affermazione in questione si basa “su una interpretazione della documentazione acquisita nell’ambito della istruttoria procedimentale” e non su di un vero e proprio accertamento.
Non solo, il Cga rimarca anche che “dall’esame del contratto di affitto di azienda (…) non emerge affatto che tra i beni aziendali (…) sia compreso l’immobile comunale in comodato; anzi, detto bene è espressamente menzionato (…) per rilevare che ‘il suddetto immobile è di proprietà del Comune di Siracusa ed è stato concesso in comodato all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime’ e che il comodatario ‘ha, poi, concesso in godimento la struttura alberghiera alla Casa del Pellegrino e taluni attrezzature, mobili ed arredi con scrittura privata del 15 giugno 2000 registrata a Siracusa il 14 novembre 2000’”. Quindi l’edificio ex Hotel del Santuario (e già Casa del Pellegrino) non rientrava nel complesso dei beni aziendali oggetto di affitto “rimanendo fuori dal compendio aziendale ceduto in godimento”.
Il Comune di Siracusa è stato condannato anche al pagamento delle spese di giudizio del doppio grado,pari a 5.ooo euro.




Annullata la visita del ministro Piantedosi a Siracusa, effetto combinato Pisa-Sardegna?

Alla fine, il ministro Matteo Piantedosi non verrà a Siracusa. La sua visita, inizialmente prevista per domani (mercoledì 28 febbraio)è stata “cancellata” a poche ore dall’appuntamento. Il programma era stato definito da giorni, il titolare del Viminale avrebbe dovuto inaugurare l’ostello per lavoratori agricoli stagionali di contrada Palazzo a Cassibile e il progetto Acca per il contrasto al capolarato; poi l’accademia sartoriale creata in via Bainsizza a Siracusa in un bene confiscato alla mafia; e infine partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Fibrillazione in Prefettura per l’organizzazione di ogni aspetto della visita, dalla sicurezza ai tempi. Poi, però, questa mattina, la comunicazione arrivata da Roma: il ministro non andrà a Siracusa. E’ la seconda volta che “salta” sul filo di lana la venuta di Piantedosi: era infatti atteso dall’allora prefetto Giusi Scaduto per l’inaugurazione della sartoria sociale della Borgata. Anche in quel caso, rinvio con promessa di nuovo incontro. E il nuovo incontro avrebbe dovuto avvenire domani. Invece, anche questa volta, nulla di fatto.
Il Comune di Siracusa andrà avanti comunque con il programma e domani inaugurerà il rinnovato ostello di Cassibile, destinato ad accogliere braccianti stagionali straniera in regola con i contratti e permesso di soggiorno. Portato a 220 posti letto, con nuovi servizi, aprirà le sue porte ad inizio marzo, in contemporanea con la stagione di raccolta nelle campagne siracusane.
E’ verosimile che le polemiche che si sono abbattute sul Viminale in queste ultime giornate – dopo le manganellate al corteo degli studenti – possano aver influito. Come anche l’esito delle elezioni regionali in Sardegna con la prima sconfitta della destra meloniana.




Inaugurazione dell’ampliato Ostello di Cassibile per lavoratori agricoli stagionali

Domani 28 febbraio, alle ore 14:30, alla presenza del Prefetto e del Sindaco di Siracusa, dei rappresentanti della Regione Siciliana e delle locali autorità civili e militari, sarà inaugurato il progetto “ACCA – Azioni di contrasto al caporalato” in esecuzione del quale è stato realizzato l’ampliamento a 220 posti della capacità ricettiva dell’Ostello per lavoratori agricoli stagionali, sito nella frazione di Cassibile.
All’evento doveva presenziare  anche il ministro Matteo Piantedosi. Il programma era stato definito da giorni, il titolare del Viminale avrebbe dovuto inaugurare l’ostello per lavoratori agricoli stagionali di contrada Palazzo a Cassibile e il progetto Acca per il contrasto al capolarato; poi l’accademia sartoriale creata in via Bainsizza a Siracusa in un bene confiscato alla mafia; e infine partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. E’ la seconda volta che “salta” la venuta di Piantedosi: era infatti atteso dall’allora prefetto Giusi Scaduto per l’inaugurazione della sartoria sociale della Borgata. Anche in quel caso, rinvio con promessa di nuovo incontro. E il nuovo incontro avrebbe dovuto avvenire domani. Invece, anche questa volta, nulla di fatto.
Il Comune di Siracusa andrà avanti comunque con il programma e domani inaugurerà il rinnovato ostello di Cassibile, destinato ad accogliere braccianti stagionali straniera in regola con i contratti e permesso di soggiorno. Portato a 220 posti letto, con nuovi servizi, aprirà le sue porte ad inizio marzo, in contemporanea con la stagione di raccolta nelle campagne siracusane.
Il progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del “PON Legalità FESR/FSE 2014/2020” per un importo pari a € 1.675.453,18. Sono state raddoppiate le unità abitative (da 17 a 34), installati n. 16 prefabbricati adibiti a servizi igienici, attivato il servizio di portierato e guardiania notturna, predisposta un’area mensa attrezzata anche per la preparazione dei pasti oltre ad un locale lavanderia. È, infine, previsto uno sportello salute in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa.
I fondi ottenuti sono stati impiegati per l’attuazione di interventi di riqualificazione urbana attraverso la realizzazione di un archeo-parco per favorire la sempre più forte inclusione dell’area dedicata all’Ostello nel tessuto cittadino.
Il prossimo 1 marzo, con l’inizio della stagione agricola, l’Ostello sarà riaperto e ad oggi risultano opzionati 150 posti.




Risorse da destinare alla Siracusa-Gela. Risoluzione M5S in Commissione Bilancio all’ARS

“Stiamo presentando in commissione bilancio una risoluzione che mira a recuperare i fondi che sono andati persi per quanto riguarda le strutture sanitarie quali l’ospedale di Gela, Carini e Siracusa e trovare i fondi all’interno di questa riprogrammazione che destini coperture per realizzare opere che i siciliani attendono da anni come la Siracusa – Gela. Vediamo da che parte sta Schifani”. Sono le parole dei deputati M5S all’Ars, Nuccio Di Paola e Stefania Campo, a proposito dello Schema di accordo per lo Sviluppo e la Coesione presentato dal governo Schifani in Commissione Bilancio all’ARS.
“Dei 6,8 miliardi della dotazione complessiva del Fondo di Sviluppo e Coesione – dichiara Stefania Campo – il governo regionale individua 12 aree tematiche. Per le infrastrutture, sottratti 1,3 miliardi assegnati per il ponte, restano 1,15 miliardi cioè poco più di un miliardo per tutte le infrastrutture siciliane, cifre assolutamente irrisorie se si pensa a tutte le opere di cui necessita la nostra Isola. L’assessore Aricò in questi giorni aveva preso impegni ben precisi per il completamento del lotto 9 della Siracusa – Gela di cui c’è già un progetto esecutivo e che la precedente programmazione aveva finanziato con 350 milioni. Ad oggi del precedente finanziamento non c’è più traccia ma nemmeno dell’impegno assunto da Aricò che prometteva di destinare ulteriori 150 milioni a quell’impegno. Impegno minimo e già ritrattato. L’assessore Sammartino presente durante i lavori di commissione, ci ha assicurato che si sta lavorando a un nuovo accordo di programma ANAS- MIT per finanziare tutti i lotti fino al Lotto 16, ovvero quello del territorio di Gela. Bene anzi doveroso che il governo nazionale intervenga dopo lo scippo fatto alla Sicilia, ma visto che ad oggi non ci sono impegni assunti e non c’è certezza di date, chiediamo che si riveda il miliardo assegnato alle infrastrutture inserendo almeno il Lotto 9 che è già pronto per essere appaltato e che riconfermerebbe il finanziamento precedente più l’integrazione. Alla nostra isola servono certezze, infrastrutture che inneschino collegamenti fra le città e intermodalità, opere sicuramente prioritarie rispetto a tutto” – conclude il deputato M5S.




Ias, le grandi aziende vanno via. E anche Augusta si defila, “avremo nostro depuratore”

Neanche la presenza a Siracusa del presidente della Regione e della commissaria per l’adeguamento del depuratore consortile di Priolo ha chiarito i dubbi su quello che sarà il futuro dell’impianto. Nato negli anni 80 con una formula allora innovativa, un mix tra depurazione industriale e civile, oggi sconta poca manutenzione e meno investimenti. Dopo l’intervento della magistratura, con provvedimenti del governo nazionale e regionale, diviene ora (e finalmente) possibile un necessario piano di adeguamento. Ma le condizioni del polo industriale sono, nel frattempo, cambiate. Al punto che la stessa neo commissaria Giovanna Picone deve ammettere che ad oggi bisogna valutare qual è la richiesta di servizi di depurazione prima di pianificare interventi.
Le grandi aziende – le industrie – hanno chiaramente lasciato intendere che non intendono più servirsi di quel depuratore consortile, preferendo realizzarne di propri. Isab sud ha già il suo tas, gli impianti nord si stanno attrezzando come anche Priolo Servizi, Sonatrach e Sasol. Nel giro di pochi anni, quindi, le grandi aziende saranno “autonome” per la depurazione dei reflui industriali. Ed a quel punto, a cosa servirà il depuratore consortile? Quella struttura pubblico-privata richiede oggi un costo di gestione annuo stimato tra i 10 ed i 14 milioni di euro. Somme a cui si riesce a fare fronte grazie al canone mensile di utilizzo versato proprio dalle grandi aziende. Senza, è difficile immaginare che i soli comuni di Priolo e Melilli – parziali utilizzatori del depuratore – possano far fronte all’intero costo di gestione.
Si potrebbe immaginare un coinvolgimento di Siracusa, con una linea che dirotti nell’impianto consortile quanto oggi finisce nel porto Grande. Ma anche in questo caso, il Comune capoluogo non può certo garantire lo stesso gettito delle industrie. La soluzione potrebbe allora passare da Augusta. La città megarese non ha depurazione e faticosamente sta seguendo un percorso che dovrebbe portare alla realizzazione di un impianto ad hoc. Possibile utilizzare l’esistente depuratore consortile anche per Augusta?
Il sindaco Giuseppe Di Mare taglia corto: “No”. Una posizione che spiega poi in dettaglio. “Inutile tirare in ballo adesso Augusta, andava fatto tempo fà quando nessuno voleva e chissà per quali motivi. Oggi non è un percorso fattibile”. Anche perchè la città di Augusta sta portando avanti un percorso proprio per la costruzione dell’essenziale impianto di depurazione. “Fino a qualche anno addietro anche io ero convinto di questo percorso con Ias. Non se ne è mai fatto nulla. Adesso abbiamo una progettazione ormai definita ed in procinto di andare in gara per il nostro depuratore, non ci sono più le condizioni”, dice Di Mare.
Impossibile pensare di annullare tutto adesso ad Augusta e ripartire dalle progettazioni. “Altro che vantaggio temporale, accumuleremmo solo un ulteriore ritardo. Cosa che non possiamo permetterci. Inoltre, ricordo come qualche anno fa la struttura commissariale portò in aula uno studio di comparazione delle due alternative sulla depurazione e quella che portava in Ias venne scartata per svariati motivi economici e strutturali. Augusta avrà presto un impianto di depurazione ma sarà il suo”.




Depurare i reflui di Siracusa nell’impianto Ias, primi ok: “Non confluiranno più nel Porto Grande”

L’idea è, in linea di principio, condivisa dalle diverse parti in causa ma occorre avviare una serie di valutazioni tecniche prima di poter affermare con certezza che i reflui depurati di Siracusa ancora sversati nel bacino chiuso del Porto Grande, saranno “affidati” all’impianto Ias, una volta superata l’attuale fase di transizione.
Il sindaco, Francesco Italia ne ha parlato ieri pomeriggio con il presidente della Regione, Renato Schifani e con il commissario Ias Giovanna Picone, in città per l’insediamento in prefettura del tavolo tecnico con funzione consultiva per l’attuazione degli interventi di adeguamento del depuratore consortile di Priolo. Da parte di entrambi sarebbero arrivati segnali di apertura. L’idea, insomma, non viene esclusa a priori. Al contrario appare percorribile.
“In passato- spiega il primo cittadino- ne ho parlato anche con i nostri deputati. Tanto Schifani quanto il commissario valutano con favore la soluzione prospettata di un collettamento dei reflui del capoluogo presso il depuratore consortile Ias, con cui andremmo finalmente a completare, con delle modifiche, un progetto realizzato parecchi anni fa ma rimasto incompleto”.
Altamente improbabile che i tempi possano essere celeri, se si considerano i punti interrogativi che riguardano in questo momento l’Ias. Come spiegato ieri dal commissario Picone, si dovrà attendere la ricognizione sullo stato dell’arte, per poi realizzare il piano industriale e – questo l’intento espresso- la riqualificazione dell’area sulla base delle normative in tema di tutela della salute e dell’ambiente.
Risolvere la questione reflui con la soluzione prospettata sarebbe, secondo il sindaco, la migliore soluzione possibile. “Mi auguro che questo progetto possa essere realizzato il prima possibile- commenta ancora- sia per la parte che riguarda il funzionamento dell’Ias, con le relative ricadute, sia per le opportunità di sviluppo a cui possiamo accedere”.
Il Comune di Siracusa dispone di una parte di tubature subacquee proprio nel mare del Porto Grande. Fanno parte di un vecchio progetto, rimasto incompleto, realizzato diversi decenni fa. “L’idea in quel caso era quella di realizzare un impianto di depurazione autonomo-ricorda Italia- Adesso potremmo fare qualcosa di più semplice e sostenibile dal punto di vista dei costi”.
Collegare le tubazioni pre-esistenti al depuratore consortile, infatti, non dovrebbe costare più di un milione di euro secondo le stime effettuate dai tecnici comunali.
Si tratta di un impianto datato ma Italia puntualizza un elemento basilare, se si immagina di dover portare avanti l’idea sottoposta a Schifani e Picone.
“Abbiamo effettuato dei sopralluoghi specifici – chiarisce il sindaco- e lo stato in cui versano le tubature è buono, tanto da poterci permettere di procedere con le operazioni di completamento dell’impianto, abbandonando solo in parte l’idea originaria”.




Droga e armi alla Borgata, arrestati due uomini di 20 anni

Due uomini di 20 e 21 anni sono stati arrestati dai Carabinieri di Siracusa per detenzione abusiva di armi, munizionamento e stupefacenti.
I militari, nella tarda serata di ieri, hanno effettuato una perquisizione domiciliare rinvenendo circa 700 grammi tra cocaina, hashish e crack, oltre a materiale per il confezionamento e la pesatura e 2.335 euro in banconote di vario taglio ritenuti provento di spaccio, nonché 2 pistole, di cui una con matricola abrasa, e circa 90 cartucce.
L’abitazione perquisita, situata nel quartiere “Borgata” di Siracusa, presenta le caratteristiche di un laboratorio per la lavorazione e lo spaccio di stupefacente con l’accesso protetto da una porta in ferro con una feritoia al centro, richiudibile solo dall’interno.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso il carcere “Cavadonna” di Siracusa, come disposto dall’Autorità giudiziaria.




Aumenta il costo di concessione del teatro greco, Spada: “Tutelare spettacoli classici”

“L’aumento del costo di concessione del Teatro Greco di Siracusa rischia di essere un danno grave per lo svolgimento della stagione di rappresentazioni classiche”. A lanciare l’allarme è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico. La Regione Siciliana ha recentemente recepito una norma nazionale – il Decreto Ministeriale dell’11 aprile 2023 che disciplina la determinazione minima dei canoni per la concessione d’uso dei beni in consegna a istituti e luoghi della cultura statali – che aumenta in maniera esponenziale il canone di concessione per l’utilizzo del monumento.
“Dai 150 mila euro attuali – aggiunge Spada – si passerebbe a circa 710 mila euro, tra i 340 mila di canone, i circa 200 mila da calcolare sul costo dei biglietti e i 170 da corrispondere al Parco Archeologico di Siracusa. Per questo ho presentato una richiesta di audizione urgente in V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, in cui sono stati convocati il direttore generale dei Beni Culturali, l’assessore al ramo Roberto Scarpinato e il sindaco di Siracusa in qualità di presidente della Fondazione Inda. La norma nazionale prevede che gli enti partecipati dallo stato, come l’Inda, non debbano essere soggetti all’aumento del costo di concessioni, ma nel recepimento da parte della Regione Siciliana questa parte è stata esclusa”, spiega Spada.
“La realizzazione della stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco è fondamentale per la provincia di Siracusa, non solo dal punto di vista turistico ma anche da quello economico grazie all’indotto non indifferente di spettatori provenienti da tutto il mondo”. Ecco perchè, secondo il deputato Pd, bisogna scongiurare ogni rischio.