“Il tuo futuro, che impresa” con i Giovani Imprenditori di Confindustria Siracusa e Junior Achievement

È tornato l’appuntamento con la manifestazione promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Siracusa, “Il tuo futuro, che impresa”, in collaborazione con Junior Achievement, che si è svolto lunedì 19 alle ore 9 nella sede di viale Scala Greca di Confindustria Siracusa.
Il programma di educazione imprenditoriale, giunto alla seconda edizione, intende avvicinare i giovani alla cultura del lavoro e fornisce loro un orientamento concreto per affrontare il futuro. Quest’anno vedrà coinvolti oltre cento ragazzi delle Scuole “Megara” di Augusta, “O.M.Corbino” di Siracusa, “T. Gargallo” di Siracusa, “E.Fermi” di Siracusa e “E.Majorana” di Avola.
Gli studenti saranno accompagnati dalle giovani imprenditrici e imprenditori di Confindustria Siracusa, che agiranno da mentori, o “dream coaches”, guidandoli attraverso le fasi di ideazione, sviluppo e presentazione dei loro progetti imprenditoriali.
Questo processo, ricco di contenuti e strumenti consolidati, mira ad agevolare lo sviluppo di competenze trasversali (soft skills), fondamentali nel percorso di sviluppo degli studenti. L’iniziativa è infatti riconosciuta ai fini dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento e rappresenta un’occasione significativa per gli studenti di approfondire tematiche imprenditoriali attraverso un approccio pratico e interattivo, utilizzando i contenuti e gli strumenti del percorso formativo di JA Italia “Idee in Azione”.
Attraverso 30 ore di attività interattive, gli studenti impareranno a lavorare in team, a pensare in modo critico, introducendo concetti di innovazione e imprenditorialità con esercizi per analizzare i problemi e trasformarli in opportunità di impresa.
“Il nostro scopo è quello di ispirare gli studenti a coltivare le proprie competenze, a collaborare e a analizzare con spirito critico le dinamiche d’impresa. – afferma Sean Neri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Siracusa – Attraverso questo programma, auspichiamo che i giovani studenti vedano nei problemi delle opportunità, escogitando soluzioni con approccio proattivo: per ogni problematica, infatti, c’è una soluzione da inventare, lavoro e valore da creare, nuovi rimedi da escogitare. Credo fortemente che le nuove generazioni potranno svolgere un ruolo decisivo sul nostro territorio nel facilitare processi di vero cambiamento, indicando le soluzioni con una visione d’insieme. Qualità e vigore del futuro del territorio dipenderanno soprattutto dalla somma dei nostri sforzi collettivi”.




Chiusa a tempo l’autostrada Siracusa-Catania, viabilità alternativa fino a giovedì

Chiuso da oggi e fino a giovedì 22 febbraio l’autostrada Siracusa-Catania, dalle 9:30 alle 16:30. Ancora una volta il provvedimento si rende necessario per consentire lo svolgimento di un’attività di formazione dei Vigili del Fuoco all’interno delle gallerie.
La viabilità alternativa – nelle ore di chiusura – rimane affidata alla sola strada statale 114, nel tratto tra il bivio per Augusta e il ponte sul fiume Simeto.




Parco Eolico nel Canale di Sicilia, la Fiom “candida” Marina di Melilli e Punta Cugno per costruire le torri

“Importanti opportunità per la zona industriale di Augusta con il nuovo Decreto Energia, approvato lo scorso dicembre e convertito in legge il 7 febbraio scorso”.
Lo sostiene la Fiom Cgil, il sindacato dei metalmeccanici attraverso il segretario provinciale Antonio Recano ed il segretario regionale Francesco Foti, che intravedonola possibilità che il territorio possa avere un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica ed energetica. Il riferimento è in particolar modo all’articolo 8 della legge, “Misure per lo sviluppo della filiera relativa agli impianti eolici galleggianti in mare”, che prevede “la creazione di un
polo strategico nazionale nel settore della progettazione, della produzione e
dell’assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali
allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare”.
Per questo progetto sono stati individuati due porti del Mezzogiorno, Taranto e
Augusta che hanno a disposizione gli spazi, le infrastrutture necessarie e le
competenze nel campo della movimentazione di pale eoliche e nel caso del porto di
Augusta anche nell’offshore. “Nel perimetro prospicente la rada di Augusta,
all’inizio degli anni 80’ -ricordano Recano e Foti- si realizzò una grande intuizione che vide nascere da un progetto congiunto – Sindacati, Enti locali, Associazioni Datoriali e Regione
Siciliana – un polo metalmeccanico d’avanguardia candidato alla costruzione di
piattaforme petrolifere OFF SHORE nelle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli.
Lo sforzo economico della Regione, che finanziò con 60 miliardi di lire l’acquisto delle
attrezzature, favori la nascita del consorzio ITALOFFSHORE, che caratterizzato da una
manodopera altamente professionale acquisì importanti commesse e per oltre 10 anni
diede lavoro ad oltre 2000 lavoratori metalmeccanici.
Questa straordinaria intuizione insieme all’esperienza Si.Te.Co, azienda che ha dato
lavoro a circa 700 metalmeccanici fino al 2010 nel campo dell’Eolico- proseguono i due sindacalisti- ha rappresentato forse l’unica vera occasione di diversificazione produttiva ed occupazionale, purtroppo finita miseramente nell’indifferenza della politica e stritolata dall’inadeguatezza degli imprenditori locali”.
Con questa premessa, “i metalmeccanici pur ribadendo il ruolo centrale di
un’industria socialmente ed ambientalmente sostenibile, quale settore indispensabile
per l’economia, la ricchezza e il lavoro del nostro territorio e dell’intera economia
siciliana, sono convinti che il polo industriale siracusano abbia le potenzialità per
intercettare le opportunità offerte dalla transizione e affermare un diverso, moderno e
competitivo modello industriale, ma per fare occorrerebbe riportare le aree di Punta
Cugno e Marina di Melilli allo spirito originario di quella intuizione, costruire un nuovo
modello industriale che in chiave green affranchi da un’opprimente monocultura
industriale. Queste aree, oggi sottoutilizzate, potrebbero essere riqualificate per
sviluppare progetti coerenti con il “decreto energia” licenziato in questi giorni o
candidarsi alla costruzione delle torri eoliche da utilizzare nel progetto presentato da
RENEXIA per la costruzione di un impianto eolico offshore nel canale di Sicilia.
La Fiom è convinta che spazi importanti e officine attrezzate, imprese qualificate e
maestranze specializzate, fondali marini adeguati, rappresentino ancora oggi un
insieme di condizioni e caratteristiche difficilmente riscontrabili in Italia che se
valorizzate potrebbero intercettare importanti progetti e traghettare il nostro
territorio verso un nuovo modello industriale, capace di dare lavoro a migliaia di
metalmeccanici che vogliono essere protagonisti del cambiamento. E se fino a questo
momento la politica e il sistema delle imprese sono rimasti a guardare- aggiungono i segretari della Fiom provinciale e siciliana- occorre mettere insieme sindacato, movimenti, associazioni, cittadini perché rimaniamo convinti che a decidere le sorti del petrolchimico può essere solo la lotta che saprà esprimere il territorio”.
Per Foti e Recano servono “politiche industriali chiare”, occorre aprire un confronto
con Politica e Governo, per condividere strategie e linee di intervento pubblico che
convoglino investimenti in un’ottica di salvaguardia dei settori strategici della nostra
economia come l’energia, scongiurando un pericoloso processo di desertificazione
industriale, soprattutto al Sud.




Quattro parcheggiatori abusivi sanzionati in Ortigia, la domenica della Municipale

Quattro posteggiatori abusivi sono stati sanzionati dalla Polizia Municipale di Siracusa. I quattro erano “in servizio” nella zona del Molo Sant’Antonio e di via Eritrea. Approfittando dell’invitante domenica, mite e soleggiata, che ha attirato numerosi visitatori nel centro storico di Ortigia, hanno ben pensato di piazzarsi nelle aree di sosta.
La Municipale lì ha sanzionati per esercizio abusivo dell’attività illecita. Nel corso dei controlli elevate anche 2 sanzioni per infrazioni al codice della strada, 2 elezioni di domicilio e 60 avvisi di accertamento per mancata esposizione del tagliando di sosta o perché non risultante dall’applicazione Easy Park.
Non sono mancati i controlli repressivi per le vie della città, anche mediante street control, attraverso cui si sono riscontrate una trentina di infrazioni al codice della strada.




Omicidio a Lentini, sorvegliato speciale freddato sotto casa

Omicidio questa mattina a Lentini, poco dopo le 11. La vittima è un 38enne sorvegliato speciale. Secondo una prima ricostruzione, il killer – non è ancora chiaro se con il contributo di un complice – lo avrebbe atteso sotto casa e non appena ha varcato il portone, gli ha esploso uno o più colpi al volto. Una vera e propria esecuzione in stile mafioso.
A chiamare i soccorsi, alcuni passanti. Le indagini sono affidate ai Carabinieri che hanno condotto le prime analisi sulla scena del crimine. Raccolte anche le prime testimonianze, utili a ricostruire gli ultimi movimenti della vittima e la rete di rapporti intessuta. Acquisite anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti tutto attorno all’area in cui è avvenuto il delitto.




Incendio di via Elorina, primi risultati Arpa: benzene, metacrilato e acroleina

Arpa Sicilia ha reso noti i primi risultati delle analisi compiute dopo l’incendio di via Elorina. Sono stati prelevati tre campioni di aria ambiente con canister ed è stato effettuato un campionamento per la determinazione delle diossine in aria, utilizzando infine anche i dati delle centraline fisse dal 12 al 17 febbraio.
I campioni di aria prelevati con i canister, in prossimità dell’incendio, evidenziano la presenza di composti tipici dei fenomeni di combustione, quali benzene, metacrilato, acroleina. Sostanze che possono essere prodotte dalla combustione di materiali plastici, plexiglass e vernici ad esempio. Segnale anche questo della presenza di discariche abusive, anche con presenza di rifiuti speciali. Lievi sforamenti che diminuiscono nel prelevato il 17 febbraio.
Le analisi condotte nell’area di via Columba non evidenziano livelli significativi di composti organici volatili.
Dall’analisi dei dati delle centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria (le più vicine sono Teracati e Pantheon) emergono concentrazioni medie orarie di benzene più elevate di quanto si osserva di norma negli agglomerati urbani, in cui non sono presenti impianti industriali.
Inoltre, è stato superato il 16 febbraio il limite della concentrazione media giornaliera per il PM10 nella stazione Pantheon e il valore guida OMS della concentrazione media giornaliera di PM2.5 (15 μg/m3) sia nella stazione Pantheon che Teracati.
Per i livelli di diossina, bisognerà attendere ancora qualche giorno per gli esiti dei campionamenti in continuo condotti con apposito macchinario arrivato da Arpa Ragusa.
Nessuno dei valori riportati nel report pubblico consultabile sul sito di Arpa Sicilia permette di ipotizzare la presenza di amianto. Questo anche perché le fibre di amianto derivano da fenomeni di abrasione e una volta immesse nell’ambiente possono essere rilevate nelle polveri e con analisi al microscopio di alta definizione.




Emergenza case, allarme Sunia “1600 famiglie in attesa di un alloggio, più di 800 a Siracusa”

“Sono oltre 1.600 le famiglie che hanno bisogno di un tetto, tra richiedenti di casa popolare e sfratti; a fronte di ciò, nessuno stanziamento e nessuna misura per affrontare tale emergenza abitativa. Nel solo Comune di Siracusa sono più di 800 le famiglie che da oltre un ventennio sono in attesa dell’assegnazione di una casa popolare”. Sono le parole del segretario provinciale del Sunia Siracusa, Salvatore Zanghì, che denuncia una situazione a Siracusa.
Una quadro di grave disagio, con la speranza che le istituzioni possano trovare una soluzione. “A Siracusa mancano politiche abitative adeguate per migliorare una situazione ormai insostenibile”, sottolinea Zanghì.




Inferno in via Elorina: come è partito quel rogo devastante? Cosa abbiamo respirato?

Il giorno dopo l’inferno di via Elorina, sono diversi gli interrogativi che attendono risposta. Come è partito il rovinoso incendio, di più che probabile origine dolosa? Perchè c’erano tutti quei rifiuti in plastica e amianto in una vasta area sottoposta a diversi vincoli di tutela, ambientale e paesaggistica? Cosa hanno respirato i siracusani per ore, con l’acre odore di plastica bruciata (e non solo) sino a questa mattina nell’aria? Perchè non ci sono state comunicazioni ufficiali di Protezione Civile rivolte alla popolazione ma solo iniziative singole (canali social del sindaco)? Tutte domande che attendono una risposta da parte delle istituzioni locali.
Solo alle 19 di ieri sera, a quasi sei ore dallo scoppio dell’incendio e la chiusura delle strade adiacenti, l’invito a chiudere finestre e porte nelle zona limitrofe. Nella tarda serata sono iniziati i rilievi e campionamenti di da parte di Arpa Sicilia, per capire in quale proporzione sono finite nell’aria diossine e ipa (idrocarburi policiclici aromatici) e con quale rischio per la popolazione. Da questa mattina sono iniziate le prime analisi di laboratorio su quanto prelevato tramite canister. Per quanto utili, i canister sono però tarati sulle sostanze collegabili alla zona industriale e non a combustioni come quella generata dal rogo di via Elorina. Ecco perchè ieri notte è stato messo in funzione un particolare strumento arrivato appositamente da Arpa Ragusa: serve a misurare le diossine. Fino all’una di questa notte continuerà a ricercare la presenza di quelle pericolose sostanze nell’aria del capoluogo. Deve infatti lavorare su un campionamento di 24 ore almeno. Saranno poi i laboratori di Arpa Palermo ad esaminare i risultati.
Il Comune di Siracusa ha attivato già ieri il Centro Operativo Comunale, la sala di coordinamento delle attività. Ed è stato Palazzo Vermexio a spingere per l’intervento di Arpa, sotto le centinaia di chiamate di cittadini preoccupati ed in cerca di notizie.
Per tutta la notte, Vigili del Fuoco e Protezione Civile hanno monitorato la zona dell’incendio, per evitare che un nuovo cambio di vento potesse generare una ripartenza delle fiamme. “Ce la siamo vista brutta”, confidano a mezza bocca dopo oltre dieci ore di lotta contro l’incendio e il vento. Dieci mezzi, un elicottero e squadra da Ragusa e Catania – insieme alle associazioni di Protezione Civile ed alla sala operativa comunale – mobilitati per un tempo infinito. Anche questo dà la misura di quello che è successo.




L’inferno in via Elorina, l’assessore Pantano: “Il piano del Comune ha funzionato”

“L’emergenza di ieri pomeriggio è stata affrontata, per quanto possibile, nel migliore dei modi. In pochi minuti abbiamo messo in piedi un piano di azione risultato efficace”.
L’assessore comunale alla Protezione Civile, Enzo Pantano replica a quanti, in queste ore, accusano l’amministrazione comunale di non essere stata in grado di adottare le misure necessarie per fronteggiare una situazione imprevista e che si è andata, nelle ore, complicando tanto da rendere indispensabile l’intervento di squadre a supporto dei vigili del fuoco da altre province siciliane e dell’elicottero.
“I nostri uomini, a partire dalla polizia municipale- spiega Pantano- insieme alle altre forze impiegate e ai volontari sono riusciti in meno di mezz’ora a mettere in sicurezza le attività commerciali di quella zona, lo stabilimento Tekra, scongiurando il rischio di conseguenze molto più serie. Basta considerare che abbiamo evitato che il fuoco raggiungesse un deposito di carburante dell’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana e che nemmeno l’attività che si occupa di vendita di legname è fortunatamente stata toccata dalle fiamme. Sarebbe il caso di riconoscere i meriti e non solo di puntare lo sguardo sugli aspetti che sembrano negativi. A noi sembra che tutto sia filato per il meglio, ovviamente per quanto possibile in un contesto come quello che si è venuto a creare ieri”.
I risultati dei rilevamenti dell’Arpa saranno disponibili a metà della prossima settimana. Sarà, in questo modo, possibile sapere quali materiali sono andati a fuoco e pertanto quali sostante sono state sprigionate nell’atmosfera in quelle complicate ore.
“Attendiamo questi risultati- prosegue Pantano- che serviranno chiaramente anche alla magistratura. Nel frattempo sono stati rilevati elementi tali, nell’appezzamento in cui il rogo è divampato, da far partire procedure a carico dei proprietari”.
Il dubbio che possa essere stato bruciato anche amianto serpeggia da ieri. “Il rischio dovrebbe essere stato scongiurato- prosegue Pantano- Il fuoco non è arrivato dove è stata notata la presenza di eternit. Disporremo di informazioni certe, tuttavia, soltanto nei prossimi giorni”.
Sul tema fondamentale della comunicazione delle emergenze in città da parte dell’amministrazione comunale, Pantano ricorda da una parte che chi è iscritto al servizio ha ricevuto dei messaggi da parte del Comune. Questo non basta a “coprire” l’intera cittadinanza. “L’amministrazione comunale sta predisponendo un nuovo sistema- preannuncia l’assessore alla Protezione Civile- Si tratterà di un servizio di messaggistica che raggiungerà tutti i cellulari”.




Quei 12 candelotti nascosti in casa alla Mazzarrona, “pericolo per l’intera zona”

Sono stati fatti brillare questa mattina i 12 candelotti sequestrati nel corso del blitz antidroga condotto in largo Russo, a Siracusa. Erano nascosti nell’armadio di una camera da letto, dentro un sacchetto, in uno degli appartamenti sottoposti a perquisizione. La loro potenza è stata definita “micidiale”, di certo non delle “semplici” bombe carta.
Cosa volevano farne gli arrestati? Questa è una delle domande a cui stanno lavorando le forze dell’ordine. “Intanto è stato importante toglierle dalla disponibilità della criminalità organizzata”, sottolinea Genevieve Di Natale, a capo della Squadra Mobile della Questura di Siracusa. L’esplosione di un solo candelotto avrebbe potuto causare danni notevoli e mette i brividi pensare che tutti e 12 fossero uno accanto all’altro, dentro un sacchetto, nell’armadio di un appartamento: inconsapevolmente, l’intera palazzina è stata esposta ad un rischio enorme. “Il modo in cui erano conservati era un pericolo per tutta la zona”, conferma Di Natale.
E anche per questo aspetto è giusto allora sottolineare l’importanza del blitz interforze scattato ieri, in una delle zone maggiormente “sensibili” della città. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono entrate in azione in maniera coordinata e dopo attente attività di indagine che hanno permesso di eludere anche il “controllo” affidato ad un sofisticato impianto di videosorveglianza. E mentre le unità cinofile scovavano quasi un chilo di sostanza stupefacente varia, inclusi 2 grammi della nuova e pericolosa Wax, il fiuto del cane anti-esplosivo in forza alla Polizia ha guidato al ritrovamento dei 12 candelotti.