Tragedia delle Foibe, oggi il Giorno del Ricordo: cerimonie nel siracusano

Il 10 febbraio l’Italia celebra il Giorno del ricordo, una solennità civile nazionale durante la quale si commemora la tragedia delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Cerimonie anche nel siracusano. Il primo appuntamento ad Avola, al parco delle Rimembranze, alla presenza delle autorità civili e militari. Un mazzo di fiori è stato deposto sotto alla targa del Giorno del Ricordo.
Nel pomeriggio a Siracusa, alle 18.30, nella parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon, messa in suffragio per ricordare gli infoibati. Tra loro anche due siracusani del capoluogo: Biagio Sicuso e Salvatore Corsale.
In entrambi gli appuntamenti, presente l’associazione culturale Lamba Doria insieme ai rappresentanti delle amministrazioni comunali.




Minorenni col vizio del crimine, a Noto tre episodi in pochi giorni

In due distinti interventi, la Polizia si è “occupata” di tre minorenni di Noto. Un primo è stato accompagnato in una comunità, come disposto dal Gip del Tribunale per i minori di Catania. E’ accusato di furto aggravato e danneggiamento.
I fatti si riferiscono ai primi di novembre scorso, quando il ragazzo, in ben due occasioni, su sarebbe introdotto in esercizi di ristorazione del centro storico della città di Noto. Rotte le vetrate con pietre, avrebbe messo le mani su un bottino complessivo – in monete – di 40 euro, due tablet e diverse bottiglie di vino e spumante (queste ultime per un valore complessivo pari a Euro 600).
Poco tempo dopo, a metà gennaio, il giovane avrebbe tentato un ulteriore furto ai danni di un secondo esercizio di ristorazione. Non riusciva nel suo intento perchè il vetro blindato della porta di ingresso non si infrangeva se non parzialmente.
Al giovane viene contestato anche il reato di danneggiamento ai danni di un edificio pubblico, l’istituto comprensivo “Pitagora” di Noto: dopo aver scavalcato il muro perimetrale della scuola, avrebbe scagliato dei massi di grosse dimensioni contro diversi infissi.
E a seguito di molteplici atti predatori commessi ai danni dello stesso ristorante, finisce in comunità un altro minorenne netino. Già noto agli agenti operanti per le sue numerosissime pendenze, con l’aiuto di un complice maggiorenne che fungeva da “palo”, si introduceva in più occasioni ed in orario notturno all’interno del locale e, con l’ausilio della torcia del telefono, rovistava nel registratore di cassa per poi impossessarsi del denaro.
Arresto nella flagranza invece per un terzo minorenne netino, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Lo scorso 7 febbraio, veniva fermato mentre transitava a bordo di uno scooter a velocità sostenuta nei vicoli del centro storico. Piuttosto nervoso, è stato sottoposto a perquisizione. E’ stato così trovato in possesso di 400 euro in banconote di piccolo taglio, arrotolate ed occultate nella biancheria intima. Occultato all’interno dell’imbottitura del giubbotto indossato aveva un panetto di circa 100 gr di hashish ed un involucro di cellophane termosaldato, contenente circa 2 grammi di cocaina. Arrestato, è stato collocato presso il centro di prima accoglienza.




Truffe sentimentali sul web e Revenge Porn, fenomeno dilagante: come difendersi?

Aumentano i casi di estorsioni a sfondo sessuale, le truffe sentimentali e, più in generale, i casi in cui, trincerandosi dietro false identità, criminali approfittano della buona fede di utenti per guadagnare illecitamente denaro.
Nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Noto hanno arrestato due uomini che, fingendosi donna su un sito di incontri, hanno estorto denaro ad un giovane utilizzando foto a sfondo sessuale “autoprodotte” come elemento di ricatto. Il capitano Mirko Guarriello, che guida la Compagnia dei Carabinieri di Noto, affronta il tema e fornisce elementi utili per difendersi.
È davvero impossibile sincerarsi dell’identità di un utente del web?
“Non è impossibile, ma occorre sicuramente prestare attenzione. Infatti, tra i reati informatici più diffusi vi sono proprio l’estorsione a sfondo sessuale (cd. Sextortion) o la truffa sentimentale (cd. Love scam). In entrambi i casi, i criminali utilizzano dei profili falsi, creati ad arte per attirare la nostra attenzione. I numeri, purtroppo, ci dicono che si tratta di un fenomeno fortemente diffuso, che colpisce tutti, uomini e donne, di tutte le età. In generale i criminali contattano la vittima sui social, inviando una richiesta di amicizia ed utilizzando immagini di uomini o donne avvenenti. Dopo aver scambiato i primi messaggi, piano piano si crea un legame con il truffatore, che inganna la vittima spingendola a credere che l’interlocutore ricambi i suoi sentimenti. Nel corso di questo scambio di messaggi, di volta in volta vengono condivisi dettagli sempre più intimi, fino ad arrivare in alcuni casi ad accettare di partecipare a videochiamate o comunque scambi di fotografie erotiche che, vengono videoregistrate dai criminali. A quel punto, i truffatori cominciano a chiedere alla vittima somme di denaro, anche rilevanti e che, a seconda dei casi, possono arrivare a raggiungere le centinaia di migliaia di euro. Tuttavia, basta adottare alcuni accorgimenti per capire se si tratti di un profilo autentico oppure no. Innanzitutto bisogna fare attenzione alle foto che sono pubblicate. Generalmente i profili “falsi” hanno poche foto oppure solo post recenti. Inoltre, è improbabile che vi siano commenti o “like” sotto eventuali post. Nel caso in cui si intraprenda una conversazione via chat, inoltre, è importante prestare attenzione al modo di scrivere, che spesso è pieno di errori grammaticali e l’interlocutore cercherà di accelerare la conversazione con frasi “spinte”. In ogni caso, bisogna evitare di inviare proprie foto intime, assicurandosi che il proprio volto non sia visibile”.
Lo scambio di materiale pornografico in rete è reato? Cos’è il revenge porn?
“Lo scambio di materiale pornografico in rete di per sé non è reato. È sicuramente reato scambiare, pubblicare, scaricare o detenere materiale pedopornografico. Per quanto riguarda invece materiale pornografico che riguarda persone adulte, anche “autoprodotto”, diventa reato se la diffusione o lo scambio del materiale pornografico avviene senza il consenso delle persone rappresentate. Un caso esemplare è proprio quello del revenge porn, ossia la pubblicazione di immagini pornografiche che avviene ad opera di uno dei partner dopo la rottura della relazione come vera e propria vendetta nei confronti dell’altro partner. Il revenge porn, però, rientra nella più ampia categoria della pornografia non consensuale. Al riguardo, è bene sottolineare che con la legge n. 69 del 2019 del cosiddetto “Codice Rosso”, è stato introdotto il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, con cui viene punito non solo il revenge porn ma anche la pubblicazione, lo scambio e la diffusione a qualsiasi titolo di immagini pornografiche non consensuali”.
Se si ritiene di essere vittima di revenge porn o di ricatti sul web, come ci si può difendere?
“Nel caso in cui si ritenga di essere vittima, quale primo strumento di tutela, occorre sicuramente sporgere denuncia presso la più vicina Stazione Carabinieri, o comunque presso un ufficio di polizia. Oltre alla denuncia, nel caso in cui si sia vittima di revenge porn si può innanzitutto richiedere al gestore del sito la rimozione del contenuto, oppure, nel caso in cui si abbia un fondato timore che immagini a contenuto sessualmente esplicito possano essere diffuse senza consenso, è possibile presentare una segnalazione al Garante della Privacy attraverso il sito istituzionale del Garante. La segnalazione può essere presentata non solo dagli adulti, ma anche dai minori”.
Dopo la denuncia si può richiedere la cancellazione dei propri dati in rete?
“Sì, come evidenziato si può richiedere la cancellazione sia prima della denuncia che dopo, richiedendolo direttamente al gestore del sito dove i propri dati sono stati pubblicati, oppure al Garante della Privacy. È bene comunque ricordare che non è possibile assicurare una cancellazione assoluta dei propri dati dalla rete. Per questo, la prima forma di difesa è la prudenza. Bisogna evitare di diffondere i propri dati personali e le proprie fotografie. Una volta pubblicati sfuggono al nostro controllo e diventa di fatto impossibile la loro cancellazione una volta diffusi”.
E se si viene ricattati, cosa fare?
“Sicuramente non bisogna cedere al ricatto e all’intimidazione. Se viene richiesto denaro, non bisogna assolutamente pagare. Infatti, dopo aver pagato la prima volta, non si può escludere che verranno richiesti ulteriori pagamenti e infatti, nella quasi totalità dei casi, le richieste estorsive non si interrompono con il pagamento della somma richiesta, anzi. Dopo aver pagato la prima volta le richieste si fanno spesso più insistenti. Come dicevamo, è importante denunciare subito, recandosi alla Stazione dei Carabinieri più vicina che, come dimostrato dalla recente operazione portata a termine dai Carabinieri di Noto (SR), potranno aiutare la vittima ad interrompere quello che è destinato a diventare un vero e proprio incubo”.




Vaccinazioni obbligatorie, tempi lunghi. Il caso Pachino

“Ritardi inaccettabili nella campagna di vaccinazione: solleciteremo l’Asp affinché si possa affrontare il problema con determinazione e tempestività”. Sono le parole di Salvatore Lorefice, presidente regionale di Udicon Sicilia.
I ritardi nella campagna di vaccinazione obbligatoria, negli ultimi mesi, stanno causando preoccupazione e disagio in diverse comunità della provincia. Dal capoluogo Siracusa, con le prime date utili per prenotarsi online a maggio, sino ai lunghi tempi di attesa di Pachino, nessuna disponibilità sino ad ottobre.
“La vaccinazione obbligatoria – ha dichiarato Lorefice – rappresenta un pilastro fondamentale nella lotta contro le malattie infettive e nel mantenimento della salute pubblica. Tuttavia, abbiamo già ricevuto tantissime segnalazioni di ritardi che stanno compromettendo il regolare andamento della campagna”.
I ritardi sono dovuti alle difficoltà logistiche a causa della carenza di risorse umane, che non consente una programmazione delle giornate nei diversi presidi sanitari del territorio.
Le cause di questi ritardi sono dovute alle difficoltà logistiche derivanti dalla carenza di risorse umane, che non consentono una ottimale programmazione delle giornate nei differenti presidi sanitari del territorio.
“Siamo certi – ha spiegato il presidente Regionale Udicon Sicilia – che il nuovo direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone, agisca con prontezza per identificarne le cause e adottare le misure necessarie per risolvere il problemain tempi brevi”.




Siracusa, commemorato Giovanni Palatucci. Il Questore depone un mazzo di fiori

Il 10 febbraio del 1945 moriva Giovanni Palatucci. L’ex Questore di Fiume è stato commemorato a Siracusa, con una sobria cerimonia a cui hanno partecipato anche il prefetto Raffaela Moscarella e una rappresentanza di Poliziotte e di Poliziotti. Il Questore Roberto Pellicone ha deposto un mazzo di fiori dinanzi alla stele dedicata a Palatucci, nell’omonimo largo a pochi metri dalla Questura aretusea.
Giovanni Palatucci nacque a Montella, provincia di Avellino, il 31 maggio del 1909. Nel 1937 venne trasferito alla Questura di Fiume come responsabile dell’Ufficio Stranieri e poi come Commissario e Questore reggente. Nella sua posizione di funzionario dello Stato conobbe l’impatto che le leggi razziali avevano sulla popolazione ebraica. In quel contesto, con coraggio e vivida umanità, riuscì a salvare circa 5000 ebrei dalla follia nazista.
Il 22 ottobre, venne arrestato e trasferito nel campo di sterminio di Dachau dove morì pochi giorni prima della liberazione, il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni. Nel 1990 è stato insignito dell’onorificenza di “Giusto tra le nazioni”. Nel 1995 lo stato Italiano gli ha conferito la Medaglia d’oro al merito civile. Papa Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX secolo. Nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione ed è stato proclamato “Servo di Dio”.




Gli agricoltori in protesta, “Giornata importante, ora risposte concrete entro un mese”

Il presidio dei trattori in via Columba, a Siracusa, verrà rimosso nella giornata di domani (10 febbraio). Nelle ultime ore sono arrivati segnali positivi in serie e gli agricoltori non ritengono pertanto utile alla causa continuare ad occupare – pacificamente – l’area del piazzale dell’ex scalo merci.
Le prime risposte sono arrivate dalla Prefettura di Siracusa, in ordine alla risoluzione di problematiche locali che pesano sulle aziende agricole ormai vicine alla disperazione. Massimo Blandini, uno dei leader della protesta provinciale, si dice soddisfatto di quanto accaduto nelle ultime ore. “E’ stata una manifestazione importante e pacifica. Credo sia andata benissimo. Il prefetto ci ha ricevuti e ha preso visione delle nostre richieste. Ci ha garantito che si attiverà subito per le cose più urgenti”, dice al termine di una giornata iniziata di buon mattino. La delegazione degli agricoltori era composta da otto persone. “Sentiamo la vicinanza delle istituzioni locali. Alcuni sindaci si sono presentati spontaneamente a Siracusa, questa mattina. E un paio di politici regionali e nazionali ci hanno contattato, assicurando interventi. Lo apprezziamo”, aggiunge.
La situazione della provincia di Siracusa, a differenza delle altre siciliane, risente in maniera particolare della siccità. “Non piove da sei mesi. Il prezzo del foraggio si è triplicato e la siccità è gravissima. Abbiamo dei fondi, europei e regionali, fermi per varie pastoie burocratiche. Per noi è prioritario che quei contributi per le aziende vengano sbloccati”. Ma bisogna fare tutto in fretta, un mese al massimo. “Altrimenti saremo costretti a tornare in piazza. Se non cambia l’andazzo, molte delle nostre aziende non arriveranno a primavera”, lancia l’allarme ancora Blandini.
Primi segnali arrivano anche dal governo regionale che proclamato lo stato di calamità per la siccità. Da Roma, la premier Meloni apre all’esenzione Irpef ma solo per redditi sotto i 10mila euro. Gli agricoltori, però, chiedono una misura più ampia e senza distinzioni per fasce censuali. Il caro gasolio e la decontribuzione per gli under 40 altre richieste avanzate al governo, ancora senza risposta.




Protesta dei trattori, ecco il documento consegnato alla Prefettura di Siracusa

Al prefetto Raffaella Moscarella gli agricoltori e gli allevatori della provincia di Siracusa hanno consegnato un documento. Ecco cosa c’era scritto:

“Ci siamo riuniti per discutere delle cause che hanno portato alla crisi del settore agricolo e delle possibili azioni risolutive per superarle. Le principali cause che mettono in crisi le aziende riguardano l’aumento dei costi di produzione. Questi diventano insostenibili per le aziende, considerando che il ricavo totale è inferiore al costo di produzione, con conseguente chiusura di molte aziende del settore; a questo proposito si chiede:

• Controllo dei prezzi di vendita alla produzione, per consentire alle aziende di produrre almeno un reddito minimo per la sopravvivenza e per fermare le speculazioni finanziare in atto, che portano un danno economico alle stesse;
• Cancellazione IRPEF;
• Fermare la speculazione in atto sulle energie rinnovabili, attuando una serie di interventi mirati a favorire l’utilizzo di energie alternative, creando una nuova economia che abbia come obiettivo l’affermazione delle aziende Agro-energetiche;
• Ridefinire le riforme politiche e gli ambiti di applicazione della PAC, in modo da poter realmente dare un contributo alle aziende. Di conseguenza si richiede la presenza di una delegazione formata da agricoltori e allevatori ai tavoli tecnici, al fine di tenere in considerazione le problematiche reali del settore e orientarsi verso obbiettivi della PAC più produttivi;
• Deroga dei contributi previdenziali;
• Sgravio fiscale del gasolio agricolo da qualsiasi forma di tassazione;
• L’erogazione dei contributi bloccati a causa delle situazioni debitorie;
• Riprendere la legge Saccomandi Mannino;
• Applicare normative più chiare e restrittive sulla salubrità alimentare di prodotti esteri;
• Attuare provvedimenti validi sul rischio incendi, per il controllo degli stessi;
• Applicare la figura del “Contadino Custode”;
• Azioni contro il deprezzamento dei prodotti agricoli;
• Divieto d’ingresso dei prodotti esteri di qualità inferiore agli standard Europei con controlli più efficaci;
• Favorire il consumo delle produzioni nazionali in modo che i prezzi del mercato non siano influenzati drasticamente dai prodotti esteri;
• Riduzione di passaggi burocratici al fine di abbattere le tempistiche di assegnazione dei bandi;
• Erogazione dei contributi delle misure a superficie.

RingraziandoLa anticipatamente per la sua cortese attenzione, chiediamo alla Signoria Vostra di attenzionare alla Regione i punti che possono essere risolti nelle tempistiche più brevi, favorendo lo sblocco dell’erogazione di contributi, in modo che le aziende possano iniziare a fronteggiare questo stato di crisi”.




Protesta degli agricoltori, Scerra (M5S): “Detassazione Irpef piena e credito d’imposta”

“Gli agricoltori siciliani meritano risposte serie. Hanno sollevato problematiche reali che zavorrano uno dei settori più importanti per il nostro Paese. È urgente che si ritorni ad una detassazione Irpef completa e per tutti, nel settore, senza divisione per fasce di reddito. Bisogna rafforzare il credito d’imposta sul gasolio agricolo e reintrodurre la decontribuzione per i nuovi imprenditori agricoli e per gli under 40. E nello stesso tempo si deve ripristinare Agricoltura 4.0, cosi come era stata concepita in precedenza”. Sono le parole del parlamentare Filippo Scerra (M5S) che, davanti al dilagare delle proteste dei trattori – oggi in cento hanno sfilato oggi nel centro storico di Siracusa – individua le priorità.
“Questo governo è responsabile dei problemi dell’agricoltura italiana e siciliana, non può voltarsi dall’altra parte. Meloni e Lollobrigida governano da un anno e mezzo, e inoltre il commissario europeo alle Politiche agricole è un esponente dei Conservatori, il partito della presidente del Consiglio. Dimostrino almeno con i nostri agricoltori, di volere mettere una toppa alle scelte sbagliate di questo anno di Governo”, conclude Scerra.




La protesta dei trattori: oltre 100 mezzi a Siracusa, incontro in prefettura

Una partecipazione oltre le aspettative questa mattina a Siracusa alla protesta dei trattori , per la quale era previsto l’arrivo di 60 mezzi.

A sfilare verso l’ingresso di Ortigia c’erano, invece,oltre 100 trattori, segno di una preoccupazione particolarmente sentita dagli agricoltori siciliani, sia per le questioni europee, da cui la protesta ha avuto origine, sia per le vicende squisitamente regionali.

In tarda mattinata il  prefetto, Raffaella Moscarella ha incontrato la delegazione e diversi sindaci dei comuni della provincia a maggiore vocazione agricola: dal sindaco di Sortino, Enzo Parlato al primo cittadino di Buccheri, Alessandro Caiazzo ed al sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio.

I trattori hanno sfilato in maniera ordinata partendo dalla zona Umbertina e fino all’ingresso del centro storico, con un presidio nel piazzale ferroviario di via Columba.

Pronto un documento con le rivendicazioni degli agricoltori, consegnato al prefetto perché se ne faccia portavoce con il Governo, di cui è esponente nel territorio.

Massimo Blandini, rappresentante degli agricoltori, ribadisce la necessità di “avviare un dialogo concreto e proficuo per affrontare i problemi che stanno attanagliando il settore con conseguenze pesanti sul comparto. Vogliamo solo essere ascoltati- spiega- e trovare un punto di incontro innanzitutto sulle emergenze da affrontare. Occorre poter avere garanzia sullo sblocco dei fondi a noi destinati ma fermi per una burocrazia insopportabile, rivendichiamo l’esigenza di un’attenzione reale, forte, sulle importazioni fuori norma e abbiamo bisogno di una mano sul tema del caro gasolio che ci mette in serie difficoltà. A questo, in Sicilia e nella nostra zona per quanto riguarda le nostre imprese, si aggiungono le conseguenze della siccità per la quale dovrebbe essere richiesta la dichiarazione di stato di calamità, così da poter contare su una boccata d’ossigeno”.

In merito all’istituzione di un tavolo di unità di crisi alla Regione, tuttavia, le posizioni delle sigle di categorie e dei singoli agricoltori si sono differenziate. All’invito dell’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, insomma, non hanno aderito tutti e tra chi l’ha fatto, non con lo stesso entusiasmo.

“Noi abbiamo scelto di agire slegati da qualsiasi appartenenza- spiega Blandini- perché possa prevalere il problema e non la sigla e perché nessuno possa pensare a logiche diverse da quella della ferma volontà di salvare il comparto e di sostenere quest’importante fetta di economia”.

Per la protesta dei trattori di oggi il Comune di Siracusa ha disposto modifiche alla sosta ed alla raccolta dei rifiuti. Sulla viabilità, gli effetti della manifestazione saranno limitati a via Malta (a partire dall’incrocio con via Somalia), a riva della Darsena e al primo tratto di corso Umberto, fino all’incrocio con via della Dogana. In queste strade, fino alle 16, resta in vigore il divieto di sosta con rimozione obbligatoria. Il provvedimento esclude i mezzi di soccorso, quelli delle forze dell’ordine e quelli delle persone diversamente abili titolari di stalli di sosta individuali.




Agricoltura, per la siccità dichiarato lo stato di calamità naturale

(cs) Il governo Schifani, nel corso della seduta di giunta di questa mattina, ha dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità severa nell’intero territorio regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino. La Sicilia è l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. Stessa situazione si ritrova in Marocco ed Algeria. Una condizione che sta danneggiando agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’Isola per tutto il 2023. L’allevamento degli animali è il settore più colpito per l’assenza di foraggio verde e la mancanza di scorte di fieno danneggiate dalle anomale precipitazioni del maggio dell’anno scorso.
Il governo regionale ha quindi incaricato l’Unità di crisi istituita di recente e ora integrata dai dirigenti dei dipartimenti Bilancio e Programmazione, di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole garantendo sufficienti volumi d’acqua.
“Ringrazio il presidente Schifani per l’intervento tempestivo – dice l’assessore Sammartino –. La Sicilia è l’unica regione d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. La situazione meteorologica degli ultimi mesi ha comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi impedendo una regolare irrigazione dei terreni per sostituire la mancanza delle piogge. Siamo consapevoli delle criticità e stiamo mettendo a punto tutti gli interventi necessari per sostenere e salvaguardare il comparto agricolo e zootecnico e i prodotti della nostra terra”.