Mancano medici, l’Asp fa appello ai neo laureati. “Solo uniti risolleviamo sanità pubblica”

Mancano 300 medici nella pianta organica dell’Asp di Siracusa. Una carenza significativa, subito segnalata dal nuovo manager Alessandro Caltagirone. Senza camici bianchi, difficile dare una sterzata all’andazzo. E allora ecco che in pochi giorni sono stati pubblicati bandi, intanto per incarichi di sostituzione. Ma entro l’autunno l’Asp di Siracusa conta di dare il via alle procedure concorsuali per le assunzioni vere e proprie. I medici servono nei vari reparti degli ospedali e per i servizi di ambulatorio e territoriali. I fondi per le assunzioni ci sono, si tratta – ha spiegato Caltagirone – di somme non spese negli anni scorsi.
In questa fase, lo sforzo principale viene destinato a tamponare la grave carenza di medici negli ospedali del siracusano. Un appello viene rivolto in particolare ai giovani neo-laureati che paiono poco attratti dalla sanità pubblica. “Li invito ad aderire ai nostri bandi, specie per le aree più critiche quali, ad esempio, quelle dei Pronto Soccorso. E mi sento di rassicurarli perché, nell’immissione in servizio, saranno costantemente affiancati da personale medico esperto, considerato che per molti di questi giovani medici potrebbe trattarsi di una prima esperienza nei reparti dell’Area di Emergenza”, dice Caltagirone. “Solo uniti possiamo risolvere le criticità del sistema sanitario di questa provincia”, ricorda ancora il manager che punta così anche al senso di responsabilità sociale e di appartenenza dei giovani neo-laureati.
Ai bandi è possibile partecipare anche senza attestato del corso di BLS, BLSD o PBLSD. “Possono specificare nella domanda che stanno procedendo ad iscriversi al corso e, successivamente, trasmettere pec di avvenuto conseguimento dell’attestato. In alternativa, acquisire informazione presso l’Azienda o l’Ordine provinciale dei Medici cui abbiamo chiesto la disponibilità”, aggiunge Caltagirone. Ed anche questo spiega quanto urgente sia trovare personale medico dopo anni di procedure a vuoto.




Qualche motivo di ottimismo per credere possibile la costruzione del nuovo ospedale

Dopo un anno, il 2023, trascorso senza sostanziali passi avanti e condotto a strappi tra ricorsi, soldi mancanti e nuove nomine, le speranze di arrivare davvero a posare la prima pietra per il nuovo ospedale di Siracusa si riaccendono improvvise nel 2024. Presto per parlare di strada in discesa, ma con uno sforzo di ottimismo sembra quasi di poter scorgere – in lontananza, per carità – il primo traguardo.
I motivi che sembrano quasi convincere che sia possibile vincere la prevalente disillusione sono diversi e vanno ad incidere sui due principali motivi di ritardo e preoccupazione. Intanto l’aspetto economico. Servono altri 147 milioni oltre ai 200 già messi a disposizione. Tutta colpa di extracosti legati all’aumento delle materie prime ed a sopraggiunte necessità progettuali. Ci sono? Il nuovo manager dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, ha confermato che il presidente della Regione, Schifani, ha assicurato la disponibilità di 100 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Ne mancano però altri 47 (di milioni) all’appello e potrebbero essere recuperati con ricorso al progetto di finanza o “scommettendo” – nella migliore delle ipotesi – su ribassi di gara tali da rendere comunque sufficiente l’attuale dotazione finanziaria.
C’è poi lo spauracchio ricorsi. Nel giro di poche settimane, però, la struttura commissariale per la costruzione del nuovo ospedale ha incassato dal Tar un paio di pronunciamenti positivi. Prima sugli espropri di terreni per pubblica utilità e più recentemente sul ricorso contro la revoca e decadenza dall’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, presentato dal R.T.P. costituito dallo Studio Plicchi in qualità di capogruppo mandataria con Milan ingegneria spa, Areatecnica srl a socio unico, Sering ingegneria srl, Ava arquitectura tecnica y gestion sl. Il Tar di Catania non ha accolto il ricorso ed ha anzi definito “in linea con una corretta gestione” il comportamento complessivo tenuto dalla struttura commissariale, nel corso dello svolgimento anticipato delle prestazioni dedotte nella procedura di affidamento e nelle more della stipulazione del contratto.
Senza la spada di Damocle di quel ricorso pendente, con un commissario straordinario in sella dopo mesi di vacatio e con rassicurazioni autorevoli sulle somme disponibili (che dovrebbero però finire prima o poi in un decreto di finanziamento), può partire il conto alla rovescia: sessanta giorni per il progetto esecutivo.




Caro-mutui, rimborsi fino a 3 mila euro: via alle domande. Ecco come ottenerli

Una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro e tempo fino al 29 febbraio per presentare le richieste di contributi a fondo perduto per l’abbattimento del costo dei mutui a tasso variabile per l’acquisto o la costruzione della prima casa in Sicilia.
Al via da questa mattina alle 10:00 la presentazione delle domande, da inoltrare esclusivamente online, attraverso il sito Incentivi Sicilia Irfis .

Beneficiari possono essere persone fisiche, residenti in Sicilia, intestatarie o cointestatarie di mutuo a tasso variabile e con un Isee inferiore ai 30 mila euro.

Il contributo a fondo perduto viene concesso nella misura del 50 per cento della quota degli interessi corrisposti con il pagamento delle rate del biennio 2022-2023, per un importo massimo di 3 mila euro, 1.500 per ogni annualità. Indispensabile essere in regola con il pagamento delle rate.
La misura, approvata dal Parlamento regionale su proposta del Governo viene gestita da Irfis FinSicilia Spa.
Il termine entro il quale le istanze possono essere presentate è fissato per le 17:00 del 29 febbraio 2024. In caso di mutuo cointestato, sarà possibile presentare due diverse domande che daranno diritto a distinti rimborsi.
Per inoltrare la propria richiesta occorre raggiungere il sito internet https://incentivisicilia.irfis.itaccedendo con Spid o carta nazionale dei servizi.  Dopo l’invio della domanda, il cittadino che abbia eseguito correttamente la procedura avrà una ricevuta di presentazione e trasmissione dell’istanza.
Il 4 marzo 2024 sarà pubblicato sul sito Irfis, (www.irfis.it ), l’elenco dei soggetti richiedenti il contributo in possesso dei requisiti, che a partire dalle 12:00 del 5 marzo ed entro e non oltre il termine perentorio delle 17:00 del 15 marzo 2024 dovranno caricare i documenti previsti, che sono: il contratto di mutuo vigente negli anni 2022 e 2023, l’attestazione bancaria relativa agli importi maturati e pagati nel 2022 per quote interessi a tasso variabile, documentazione da cui si evincano gli importi maturati e paganti nel 2023, come gli estratti dei conti bancari, il numero di protocollo Inps e la data di rilascio dell’attestazione Isee, reperibile presso i Caf, i patronati o, telematicamente, attraverso il sito dell’Inps.

 




De Simone lascia il gruppo consiliare di Fdi e passa al misto

Il consigliere comunale Damiano De Simone lascia il gruppo di Fratelli d’Italia. Da diverse settimane si susseguivano indiscrezioni circa una sua adesione a Forza Italia, specie dopo l’incontro a dicembre con il presidente Schifani a Palermo, insieme a Luigi Gennuso (FI). Per il momento, però, De Simone aderisce al gruppo misto.
“Prassi e metodologia operativa non consentivano più la continuazione dell’attività istituzionale all’interno del gruppo di FdI”, spiega De Simone in una nota. “Per valori e principi resto un uomo di centrodestra, da indipendente continuerò mia azione nell’interesse esclusivo della comunità siracusana, nell’ambito dell’area politica di riferimento”. E sembra essere un primo passo verso Forza Italia attorno a cui potrebbe nascere un grande gruppo di delusi, provenienti da Fdi, Italia Viva e Fuorisistema.
Restano in FdI Romano e Cavallaro. I meloniani contavano su ben 5 consiglieri eletti subito dopo le elezioni. Ma prima l’addio di Porto e Recupero e adesso quello di De Simone.




Nuovo ospedale di Siracusa, commissione Ue approva risoluzione del parlamentare Spada (Pd)

La risoluzione del deputato regionale Tiziano Spada (Pd), sul nuovo ospedale di Siracusa, è stata approvata all’unanimità in Commissione Ue, con cui impegna il Governo della Regione “ad attivare ogni iniziativa possibile, sia politica che amministrativa, per il reperimento delle somme necessarie a finanziare il fabbisogno complessivo, pari a 147.844.837,66 euro, aggiuntive rispetto alle risorse attualmente stanziate per la completa realizzazione dei lavori”.
Una risoluzione, sostenuta anche da Carlo Gilistro (M5S), presente in Commissione, che invita inoltre il Governo regionale “ad interloquire con il Ministero della Salute e con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministeri, nonché a svolgere in modo celere ogni atto utile per il reperimento delle suddette risorse nell’ambito delle somme stanziate nei Fondi extraregionali, tra cui, in primis, il Fondo sviluppo e Coesione 2021-2027 o eventuali risorse riprogrammabili non spese nell’ambito dei cicli di programmazione precedenti”.
Il documento impegna, inoltre, il Governo della Regione “ad attivarsi con ogni iniziativa possibile, sia politica che amministrativa, per creare celermente i presupposti al fine di procedere nel tempo più breve possibile con la progettazione esecutiva dell’opera e la conseguente realizzazione della medesima”.
Iniziative “non più rinviabili” a detta di Spada e Gilistro, “a tutela della salute dei cittadini che non possono ancora attendere ritardi e lungaggini – concludono i due parlamentari regionali – per la realizzazione in tempi celeri di una nuova struttura ospedaliera, per fronteggiare gli effetti sulla salute e socio-economici derivanti dall’emergenza pandemica”.




Sos parcheggi, il consiglio di Bruno Marziano: un multipiano al posto dell’ex tribunale

Ok le piste ciclabili. Bene i bus pubblici che iniziano a dare segnali di presenza. E ben vengano i mezzi elettrici. Ma per Bruno Marziano manca sin qui un elemento essenziale per ridurre il peso del traffico a Siracusa: un parcheggio. “E’ urgente affrontare in modo deciso e rapido il tema dei parcheggi pubblici per evitare sosta selvaggia e il quotidiano caos”, spiega l’esponente Pd, ex assessore regionale.
Dove trovare lo spazio ideale per un parcheggio, magari multipiano e in area strategica? “Da anni a Siracusa nel cuore della città esiste una sorta di buco nero e cioè l’area su cui insiste l’ex tribunale di piazza della Repubblica. Pur non conoscendo la situazione proprietaria dell’immobile, mi permetto però di lanciare un’idea: acquisire l’immobile e tutta l’aria circostante per realizzare un parcheggio multipiano che alla luce dell’altezza dei palazzi circostanti può avere una sua dimensione senza disturbare l’ambiente circostante”.
Secondo una stima empirica, Marziano ipotizza che si potrebbero così realizzare circa 300 posti auto. “Una parte la si potrebbe destinare ad uso gratuito o agevolato per i residenti delle aree circostanti e la parte più ampia per il parcheggio degli automobilisti che se ne vogliono avvalere”, aggiunge Marziano.
Dove trovare i soldi per l’eventuale acquisizione e realizzazione del parcheggio? “O si trovano i soldi pubblici o si cerca chi ha i soldi e lo si incentiva ad investire, ma il problema va affrontato”, insiste l’ex presidente della Provincia Regionale di Siracusa.
Nelle settimane scorse, però, il delegato Neapolis Giovanni Di Lorenza aveva anticipato la volontà del gruppo privato proprietario dell’immobile di realizzare una iniziativa commerciale. Sull’ex tribunale si è consumato per decenni un contenzioso tra Comune di Siracusa e la proprietà.
Ad inizio anno, inoltre, l’amministrazione comunale ha presentato un progetto urbano con 5 nuove aree di sosta e collegamenti anche via mare. Attese nelle prossime settimane conferme e dettagli sull’opera e il relativo cronoprogramma.




Via Mineo è tornata a doppio senso, dopo l’ordinanza: via il cordolo, limite a 30kmh

Con una ordinanza dirigenziale del settore Mobilità, viene disposto ufficialmente il ritorno a doppio senso in via Mineo, a Siracusa. La piccola strada che collega Sant’Orsola con Scala Greca è divenuta un piccolo caso cittadino, da quando è stata realizzata la pista ciclabile che – occupando buona parte della carreggiata – ha giocoforza costretto a rendere a senso unico per le auto quella stradina, spostando però il peso del traffico su via Augusta e via Lentini.
Dopo le prime lamentele dei cittadini, l’assessore Enzo Pantano aveva disposto alcuni sopralluoghi e analisi che hanno convinto circa la necessità di tornare al doppio senso di circolazione su via Mineo. Una notizia anticipata da SiracusaOggi.it alcuni giorni addietro e che adesso trova conferma nel provvedimento del Comune di Siracusa.
Acquisite le note della Questura di Siracusa – con oggetto le criticità relative alla possibilità di invertire il senso unico di marcia in via Mineo – e quella della Polizia Municipale relative al traffico generatosi nell’area, si dispone “nuovamente il doppio senso di circolazione nella via suddetta, garantendo una continuità della mobilità
ciclabile (…) tra via Mascalucia e viale Scala Greca, attraverso l’istituzione di strada ciclabile urbana, così come previsto dall’articolo 2 comma E-bis del D. Lgs. 30”. Vale a dire che il cordolo sparirà e le ciclabili saranno “solo” disegnate sull’asfalto.
Il provvedimento è diventato esecutivo solo dopo l’installazione della relativa segnaletica stradale. “Dalla data di apposizione della prescritta segnaletica stradale in via definitiva, in via Mineo” si dispone “l’istituzione di
strada urbana ciclabile a doppio senso di circolazione, con limite di velocità non superiore a 30 Km/h e priorità per i velocipedi”, si legge nell’ordinanza. Oggi dovrebbe essere già apposta la segnaletica provvisoria.




Qualità dell’aria, Arpa Sicilia: “trend stabile nel 2023”. Nel siracusano problema ozono

Arpa Sicilia ha pubblicato le prime valutazioni sulla qualità dell’aria per l’anno 2023, in linea con le altre Agenzie ambientali del Paese. Sono state prese in considerazione tutte le stazioni presenti in regione, con almeno il 75% di copertura nell’arco dell’anno. La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, gestita da Arpa Sicilia, è costituita da 60 stazioni. Di queste, 53 sono state utilizzate per il programma di valutazione.
L’Agenzia pubblica i dati giornalieri, una volta validati, sulla pagina web dedicata di Arpa Sicilia (clicca qui). Disponibili anche i dati delle stazioni e le mappe di previsione quotidiane su tutto il territorio regionale.
Cosa rilevano le stazioni Arpa? In 58 stazioni viene misurato il biossido di azoto (NO2), in 57 il PM10, in 33 il PM2.5 e in 35 l’Ozono (O3).
Quanto al PM10 ed al PM2.5 “non sono stati registrati superamenti dei limiti della concentrazione media annua, ma vi è stato il superamento del limite sulla concentrazione media giornaliera del PM10 in tutte le stazioni, senza mai superare il numero di superamenti concessi dalla norma (35)”, spiega Arpa Sicilia.
Passando al biossido di azoto ed all’ozono, i dati registrati dalle stazioni fisse mostrano, nel 2023, il mantenimento dello stato della qualità dell’aria nella maggior parte delle centraline appartenenti al programma di valutazione.
Il superamento dei limiti di biossido di azoto, su media annua, è stato registrato in due stazioni di traffico: una nell’agglomerato di Catania e una in quello di Palermo.
Per l’ozono superamento del valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (120 μg/m3) in 24 stazioni su 26. In particolare nella zona industriale di Siracusa con la stazione Melilli (47 superamenti) e nella zona Enna (35). Il valore obiettivo dell’ozono, ottenuto come media del numero di superamenti per il triennio 2021-2023, è stato superato in cinque stazioni di monitoraggio: Enna (39), CT-Parco Gioeni (35), Melilli (34), SR-Via Gela (31) e Solarino (30). Inoltre è stata superata la soglia di informazione, pari a 180 μg/m3, come media oraria, in tre stazioni, in particolare una volta a Siracusa-via Gela, tre volte ad Enna e 17 a Melilli. Nessuna stazione ha mai rilevato il superamento della soglia di allarme.
Il confronto dei dati monitorati con i limiti previsti nella proposta di nuova Direttiva della Commissione Europea, pubblicata a fine ottobre 2022 e con obiettivi da raggiungere entro il 2030, nonché con i valori guida emanati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2021, indica peraltro che le concentrazioni monitorate, anche nelle stazioni dove attualmente i limiti di legge sono rispettati, sono superiori in larga parte ai valori limite proposti.




Troppe persone a piedi investite, ecco sette nuovi attraversamenti pedonali rialzati

Sono sempre più numerosi a Siracusa gli incidenti stradali che vedono coinvolti pedoni. Attraversare la strada, anche sulle strisce pedonali, non mette al riparo dal sopraggiungere di un’auto o di una moto. Ed anche se ad alcune persone si può rimproverare il fatto di sbucare all’improvviso, senza controllare, rendendo quasi impossibile una frenata, è però chiaro che il problema principale passa dalla distrazione (e dalla maleducazione) alla guida di troppi.
Per cercare di aumentare il grado di sicurezza urbana, è stata disposta dall’amministrazione comunale la realizzazione di una serie di attraversamenti stradali rialzati. Quasi come dei dossi, per invitare i mezzi di passaggio a rallentare per non decollare o schiantare le sospensioni. Sul modello di quelli realizzati lungo via Tisia, sono in corso i lavori per crearne di nuovi in via Piazza Armerina; in via Luigi Monti; in viale Santa Panagia; in via Canonico Nunzio Agnello; in via Gela; in via Gregorio Asbesta. Grazie alle economie, dovrebbe esserci spazio anche per un ulteriore attraversamento pedonale rialzato in via Augusta. Non sfuggirà che nelle strade indicate si trovano delle scuole, istituti comprensivi o superiori. Gli attraversamenti pedonali rialzati sorgeranno nelle vicinanze.
I lavori iniziano oggi e si dovrebbero concludere il 29 febbraio.




Rimborsi Caro Mutui, esordio con proteste: “Impossibile inserire la domanda”

Esordio tutt’altro che lineare per la piattaforma di Incentivi Sicilia Irfis nella sezione dedicata alle domande per la richiesta di contributi a fondo perduto a sostegno dei cittadini alle prese con il caro- mutui per l’acquisto o la costruzione della prima casa.
La misura, che riguarda chi ha un Isee inferiore ai 30 mila euro, intestatari di mutui a tasso variabile, prevede che le istanze possano essere inoltrate online a partire da questa mattina e fino al pomeriggio del 29 febbraio. Leggi qui
Numerose, tuttavia, le proteste. Collegandosi al sito, infatti, come indicato sul vademecum predisposto e come da Avviso pubblicato dalla Regione Siciliana, la sorpresa per molti è stata quella di scoprire di essere in coda con migliaia di utenti prima e di dover attendere, senza scollegarsi e senza toccare nulla, il proprio turno per poter inserire la propria richiesta.
Attendere, insomma, qualcosa come 2 mila e 500 utenti, con un tempo medio di inserimento della pratica che può aggirarsi, nel migliore dei casi, intorno ai 15 minuti ciascuno. Comprensibili, dunque, i nervosismi e il dubbio che possa trattarsi di una misura a cui, concretamente, sarà difficile accedere.
La speranza è che quello che si è verificato questa mattina sia l’effetto “click day” (non lo è ) e che quindi soltanto nella fase iniziale si registri un simile affollamento che ostacola un agevole inserimento della propria documentazione.
Prevedibile, del resto, che i siciliani intendano cogliere un’occasione che potrebbe davvero dare una boccata d’ossigeno a quanti sono alle prese con il pagamento di mutui a tasso variabile che negli ultimi due anni sono vertiginosamente aumentati, tanto da rendere sempre più difficoltoso il rispetto delle scadenze di pagamento delle proprie rate.