Fiera del Mercoledì, Melfi: “Ok nonostante l’emergenza rifiuti, il lavoro di squadra funziona”

“Nonostante le difficoltà legate all’emergenza rifiuti, la Fiera del Mercoledì si è svolta ieri in maniera regolare e non era scontato”.
A sottolinearlo è il consigliere comunale Matteo Melfi, anche nella sua veste di segretario provinciale dell’Associazione Ambulanti. Melfi parla di “un lavoro di squadra che ha sortito un grande risultato”. Melfi racconta di avere incontrato, nei giorni scorsi, “gli ambulanti, esortandoli-spiega il consigliere di maggioranza- a differenziare bene i rifiuti e a lasciare l’area quanto più pulita possibile, raccogliendo buste e cartoni, in modo tale da facilitare il lavoro degli operatori ecologici. Da parte loro ho riscontrato grande disponibilità e apertura.Da qui, l’ok dell’amministrazione comunale, un lavoro di squadra anche tra gli assessori Edy Bandiera, Salvo Cavarra e Giuseppe Gibilisco, il comandante della Polizia municipale Stefano Blasco, l’Annona e l’Ambientale”. Matteo Melfi era già intervenuto sabato pomeriggio, scongiurandola chiusura totale, per il giorno successivo, del mercato di piazza Santa Lucia in seguito all’ordinanza emanata dal sindaco Francesco Italia “Gli ambulanti che avevano acquistato prodotti deperibili come frutta e verdura – spiega – avrebbero subito un danno notevole da questa situazione.Il sindaco ha dimostrato sensibilità nei confronti degli operatori del settore”.




La “favoletta” della differenziata per pagare meno e la fallimentare realtà dei rifiuti

“I cittadini si sono ormai disamorati della raccolta differenziata. Abbiamo raccontato la favoletta che con la differenziata avrebbero pagato meno e invece i costi continuano ad aumentare. Certo che i cittadini si sono stancati”. Le parole di Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, colgono nel segno. Per i Comuni, aumentano i costi di conferimento in discarica, che si traducano in aumenti Tari per i contribuenti. Ormai, anche i più corretti si sono stancati: troppi problemi nella gestione dei rifiuti e poche misure a tutela degli onesti.
Le percentuali non mentono e riflettono il fallimento della raccolta differenziata in provincia di Siracusa, terz’ultima secondo i dati del recente ecoforum rifiuti di Legambiente con una percentuale del 52,1, lontanissima dall’obiettivo minimo del 65%. Tolte alcune virtuose eccezioni (Sortino, Ferla, Canicattini e Floridia oltre il 75% e poi Melilli e Avola sopra il 70%), il dato è sconfortante ma aderente alla realtà. La differenziata siracusana, con un ancora pesante ricorso alle discariche ed agli abbandoni massivi di rifiuti, è un fallimento. Il secco residuo (l’indifferenziato) rimane dopo anni ancora la frazione più “pesante”. Insomma, non si differenzia per davvero. E non è un caso se nessun comune siracusano rientra nella speciale classifica dei comuni rifiuti free di Legambiente, ossia quelli con una produzione di rifiuti indifferenziati sotto a 75 Kg per abitante. Insomma, la popolazione produce molta spazzatura e la butta senza dividerla. Per disaffezione, visti i risultati; ma anche per quelle che Musumeci definì limiti culturali dei siciliani”.
Con la più grande discarica d’Europa (Sicula a Lentini) nuovamente attiva, problema risolto? “Sarà un’estate segnata dalla crisi dei rifiuti. Non credo in una normalizzazione della situazione, oramai viviamo in costante emergenza continua. Manca la programmazione, l’emergenza è gestita come fosse l’ordinario”, rincara il sindaco Stefio. C’è voluta una seconda ordinanza emergenziale, dopo la prima non attuabile, perchè la Regione venisse a capo (per ora) del problema. “Provo delusione e amarezza per le decisioni affrettate della Regione che neanche concorda con gli amministratori giudiziari di Sicula Trasporti il da farsi. La prima ordinanza scritta senza confrontarsi e poi rispedita al mittente perchè non attuabile. Siamo smarriti, nelle mani di chi non trova una soluzione”, attacca Stefio sindaco del centrosinistra. Ma non fa sconti quando ammette che sul tema hanno fallito destra e sinistra, in Sicilia. “Da trent’anni manca un vero piano rifiuti e da trent’anni non arrivano segnali verso la soluzione dei problemi. Da sette anni, però, c’è continuità di governo regionale, avrebbero Avuto tutto il tempo per dare delle risposte. Invece non arrivano segnali”.
Prima o poi, intanto, le discariche esauriranno del tutto la disponibilità di spazi. Continuare a mettere la spazzatura sulle navi e spedirla in Europa ha fatto – e continua a fare – lievitare i costi. “Allora si sbrighino a fare i termovalorizzatori, dopo attente e precise verifiche su sostenibilità ambientale”, dice il primo cittadino di Carlentini che conosce da vicino la realtà della discarica. “Il termovalorizzatore potrebbe essere una soluzione ma vanno fornite tutte le garanzie in tema di salvaguardia dell’ambiente”.
Anche i sindaci hanno le loro responsabilità. Se, da una parte, è vero che la Regione alle volte sembra non in condizione di gestire le emergenze, dall’altra nelle città manca (da anni) la capacità locale di correggere e reprimere fenomeni come l’abbandono di rifiuti in strada. Si segue la via della sensibilizzazione, ovvero fiato sprecato. “Ogni sacchetto di spazzatura è un voto…”, osserva qualcuno evidenziando quella disaffezione e scollamento dei cittadini. Due realtà parallele – quella raccontata dalla politica e quella vissuta su strada – che raramente collimano e si toccano.




Shock anafilattico dopo antibiotico: “Ospedale senza allergologi, visite annullate”

Dopo uno shock anafilattico, prenota una visita, necessaria per verificare a quale antibiotico sia allergico. Quando, dopo due mesi, si presenta all’appuntamento all’ospedale Rizza, gli viene risposto che lo specialista è andato in pensione a maggio e nessuno l’ha sostituito. La visita, quindi, non può essere effettuata.
Il racconto di un lettore di SiracusaOggi.it mette in evidenza le conseguenze concrete del problema della carenza di organico nella sanità pubblica della provincia, che in questo caso riguarda gli specialisti. In provincia di Siracusa, secondo quanto comunicato al malcapitato cittadino, le strutture sanitarie pubbliche non dispongono di un allergologo. Occorre rivolgersi altrove o alla sanità privata, con costi che possono essere particolarmente alti.
“Quando mi è stato comunicato che il mio appuntamento era da ritenersi annullato- racconta Andrea- mi sono innanzitutto chiesto come mai nessuno mi abbia avvertito, per evitarmi un viaggio a vuoto. Mi sono rivolto agli uffici della Direzione ma l’unica risposta che mi è stata data è stata una conferma della carenza di organico, non solo relativa alla figura dell’allergologo. Ho presentato un reclamo ma il problema resta tale e quale: devo rivolgermi ad altre strutture, in altri territori. In questo momento non ho nemmeno la possibilità di scegliere la strada delle cliniche private, visto che sono disoccupato e non posso permettermi spese così importanti. Certamente, se mi dovesse capitare qualcosa e dovessi aver bisogno urgentemente della somministrazione di medicinali, non avendo potuto verificare esattamente la mia allergia, rischio nuovamente uno shock anafilattico, potenzialmente, com’è noto, fatale. Mi sembra assurdo che un medico vada in pensione e nessuno possa sostituirlo. A questo punto devo vivere con il terrore. Chi gestisce la sanità pubblica non mi garantisce in questo modo un’adeguata assistenza in caso di necessità. Mi sembra un controsenso e mi provoca grande amarezza”.
L’Asp fa sapere di avere predisposto un nuovo regolamento per il diritto di accesso alternativo alle prestazioni specialistiche prenotate. Il direttore generale, Alessandro Caltagirone, in particolare, ha reso  noto che “nel caso in cui dovessero pervenire richieste di attivazione del percorso di tutela, così come previsto dalla legge, da parte di cittadini ai quali, in occasione di prenotazione tramite CUP non è stato garantito il rispetto del tempo massimo di erogazione, è loro diritto avere a disposizione una procedura  per il raggiungimento dell’obiettivo o per il rimborso delle spese, sia attraverso strumenti telematici con accesso tramite Spid dal sito internet aziendale, che attraverso la metodologia tradizionale tramite gli sportelli URP”. Il paziente potrà anche scegliere uno specialista di suo gradimento e chiedere il rimborso secondo precise modalità (leggi qui) .




Lavori in ritardo per via Lido Sacramento, l’impegno: “Riaperta in sette giorni”

Dopo settimane trascorse in silenzio, l’assessore Enzo Pantano torna sul caso via Lido Sacramento. Sperava in un cantiere attivo e operativo a metà giugno ma invece i lavori per riasfaltare la strada, da parte a parte, non sono ancora partiti. Nonostante la disponibilità dei fondi, il progetto esecutivo e lavori affidati. Concatenata a quell’intervento era anche la riapertura del tratto chiuso da ottobre del 2021. L’incastro però non si è realizzato.
“Anzitutto mi dispiace per questo ritardo. I lavori per la scarifica e la posa del nuovo asfalto in tutta via lido Sacramento sono stati affidati dal Genio Civile che ha la disponibilità delle somme regionali assegnate. Il Comune di Siracusa si è occupato del progetto e del direttore dei lavori, il rup resta però il Genio Civile”, premette Pantano.
Poi l’elemento di novità. “Abbiamo diffidato l’impresa: deve consegnare entro 5 giorni i documenti che ancora mancano. Li attendevamo già sette giorni fà, circa. Avevamo fatto un sopralluogo due settimane addietro e sembrava tutto pronto. Forse sono pieni di cantieri attivi altrove. Purtroppo la burocrazia non ci consente di iniziare se non abbiamo tutti i documenti previsti. Non possiamo quindi obbligare l’impresa. L’unica cosa che possiamo fare è la diffida. Senza questo ausilio da parte dell’impresa, non supereremo l’impasse”.
In realtà, ci sarebbe un modo per arrivare quanto meno alla riapertura del tratto chiuso di via lido Sacramento dove sono stati completati da tempo i lavori di messa in sicurezza della falesia. Potrebbe essere lo stesso Comune ad asfaltare i due “pezzi” di strada ancora oggi interdetti al traffico, per riaprirli subito dopo e poi partano quando sarà tutto pronto i lavori per un nuovo manto su tutta via lido Sacramento. Una soluzione verso cui premono quanti da tempo sono penalizzati dalla chiusura della strada e pensano che finalmente fosse finita l’odissea con il completamento dell’intervento di messa in sicurezza.
“Se entro questa settimana la ditta non ci risponde con i documenti mancanti, prendo l’impego di far asfaltare e riaprire i tratti chiusi di via lido Sacramento. Mi fa rabbia sapere che così pagheremo due volte per lo stesso lavoro. Ma se non ci sono altre soluzioni, farò così. La burocrazia ci mette in questa condizione di impotenza. Spero ancora nel buon senso. altrimenti procederemo di nostra iniziativa.




Nasce una nuova rotatoria in viale Teracati, all’incrocio con via Luigi Spagna

In poco più di mese nascerà una nuova rotatoria a Siracusa. Dopo quella su viale Paolo Orsi, all’incrocio con la cosiddetta panoramica, adesso via ai lavori per realizzarne una anche su viale Teracati, all’intersezione con viale Luigi Spagna. L’ordinanza del settore Mobilità indica un periodo di cantiere dal 27 giugno al 31 luglio. Ovviamente la strada non verrà chiusa al traffico ma la mobilità nell’area – piuttosto caotica – risentirà del previsto restringimento di entrambe le carreggiate e lo stazionamento dei veicoli interessati ai lavori.
Istituito il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto interposto tra il civico 35 e il
civico 39 nella carreggiata con direzione di marcia corso Gelone; e nel tratto interposto tra il civico 126 e
l’intersezione con via L. Spagna, nella carreggiata opposta. Ad eseguire i lavori sarà la ditta CON.PRI. s.r.l.
Con la nuova rotatoria – di dimensioni contenute rispetto alle “sorelle” già realizzate l’estate scorsa poco più avanti – sparirà un tratto di spartitraffico, consentendo di invertire la marcia anche all’altezza di via Luigi Spagna. Gli spazi di ingresso e manovra in rotatoria saranno indicati sull’asfalto con segnaletica verticale e con appositi cordoli.
Acquisirà piena funzionalità quando partirà la sperimentazione anche della rotatoria prevista al posto dell’impianto semaforico di via Costanza Bruno-Teracati-Necropoli Grotticelle. Una sperimentazione che avrà inizio solo nei prossimi mesi e che, in parte, seguirà il precedente che risale al 2003.




Tre nuovi rimorchiatori “eco friendly” per i porti di Siracusa e Augusta, questa mattina la benedizione

Questa mattina, presso la banchina 4 del Porto Grande di Siracusa, si è tenuta la cerimonia di benedizione dei rimorchiatori Ortigia, Città di Augusta e Città di Siracusa. Si tratta di mezzi della flotta di Rimorchiatori Augusta Srl, società concessionaria del servizio di rimorchio portuale nei porti di Augusta, Siracusa, Catania, Pozzallo, Milazzo e Messina, facente parte del Gruppo Rimorchiatori Mediterranei.
I mezzi, costruiti dal Cantiere Turco Sanmar Denizcilik Makina Ve Tikaret A.S, sono di tipo RAMPARTS 2400SX MKII ASD, e hanno una capacità di tiro a punto fisso pari a 60 tonnellate ciascuno.
Il rimorchiatore Ortigia è destinato alla concessione di rimorchio del Porto di Siracusa, mentre i mezzi Città di Augusta e Città di Siracusa sono destinati alla concessione di rimorchio del porto di Augusta.
Considerando la scelta del Gruppo Rimorchiatori Mediterranei i adottare tecnologie innovative e sostenibili mediante la costruzione di unità di tipo “IMO TIER III”, i nuovi rimorchiatori sono dotati di marmitte catalitiche per la riduzione delle emissioni di Nox (ossidi di azoto) prodotti dalla combustione.
La cerimonia di Benedizione, ospitata dalla Capitaneria di Porto di Siracusa, è stata celebrata da don Giuseppe Mazzotta e ha avuto come madrina d’eccezione la signora Garozzo, moglie del Presidente Onorario di Rimorchiatori Augusta, Aldo Garozzo, recentemente scomparso.
Alla cerimonia hanno partecipato il Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, Contrammiraglio Antonio Ranieri; il Comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Capitano di Vascello Andrea Santini; il Comandante della Capitaneria di Porto di Augusta, Capitano di Vascello Domenico Santisi; il Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo, Capitano di Fregata Stefania Milione; l’Ingegnere Giovanni Sarcià dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale; l’Assessore alla Portualità del Comune di Augusta Tania Patania; il Vicesindaco del Comune di Siracusa Edy Bandiera; i rappresentanti dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia, Aldo Vernengo e Francesco Moscuzza.
Presenti, inoltre, i principali stakeholders della Società tra i quali il Presidente di Confindustria Siracusa Giampiero Reale, i rappresentanti delle principali industrie del polo petrolchimico siracusano, Sonatrach, Goy Energy, Versalis, Brown2Green, Sasol; i rappresentanti degli agenti marittimi, delle organizzazioni sindacali, dei principali operatori ed associazioni portuali e degli altri servizi tecnico nautici.
Per la Rimorchiatori Mediterranei sono intervenuti l’Amministratore Delegato Matteo Coppari e il Managing Director Italia Alberto Dellepiane. Per la Rimorchiatori Augusta, presenti il Presidente Carlo Garozzo e l’Amministratore Delegato Giovanni Dipasquale, che hanno coordinato i lavori della Cerimonia, i dipendenti della Società.
I nuovi mezzi rientrano nel piano di ammodernamento della flotta del Gruppo Rimorchiatori Mediterranei, tra i primi operatori di rimorchio portuale nel mondo con headquarter a Genova, circa 170 mezzi tecnologicamente all’avanguardia e oltre1.000 dipendenti operativi in Europa, Asia e Sud America.
Con le sue controllate Rimorchiatori Mediterranei eroga i propri servizi in 18 porti tra cui Genova, Salerno, Augusta, Siracusa, Milazzo, Messina, Catania, Ravenna, Ancona e altri scali e, all’estero, nei porti di La Valletta (Malta), Floro (Norvegia), Singapore, in alcuni terminal in Colombia e in diversi scali in Malesia, oltre a essere presente attraverso partecipazioni strategiche nel porto di Trieste e al Pireo (Grecia).




“Siracusa: Il Regno del Possibile. Rigenerazione Urbana e Sviluppo Sostenibile”, il convegno di Ance Siracusa

Ieri pomeriggio, nella sede di Confindustria Siracusa, si è svolto il convegno di Ance Siracusa ” Siracusa: Il Regno del Possibile. Rigenerazione Urbana e Sviluppo Sostenibile”. Un parterre di relatori si sono succeduti con interventi finalizzati sul presente e sul futuro della città, con il coinvolgimento di Università di Catania, IACP Siracusa, Comune di Siracusa, Ordine Ingegneri e Architetti della Provincia di Siracusa, Fondazione Sviluppo Sostenibile, Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale e RFI.
Sono stati affrontati temi come Le Green Infrastructure in area urbana; le Nature Positive Cities; Il dialogo tra Progetto Rigenerativo e Tecnologie Adattive; Rigenerazione Urbana ed interventi di Edilizia Residenziale Pubblica; Siracusa nel Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale; Waterfront Siracusa: riconnessione ecologica e verde periurbano Il nuovo Parco Urbano nell’ex scalo ferroviario di Siracusa. Questi i focus delle riflessioni proposte dai relatori, esperti provenienti dal mondo accademico, delle professioni e della pubblica amministrazione.
“Nella nostra città è fondamentale la trasformazione di aree in stato di abbandono in luoghi vitali, come il waterfront di via Elorina, perchè possono innescare un impulso straordinario, creando opportunità di sviluppo sostenibile per i cittadini e per i turisti”, ha sottolineato il presidente di Confindustria Siracusa Gianpiero Reale. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di ANCE Siracusa Paolo Augliera: ” La nostra Associazione ha, da tempo, implementato la collaborazione con l’Università di Catania, attraverso ricerche e borse di studio per gli studenti di Architettura, al fine di immaginare un futuro possibile di Siracusa. Progetti di rigenerazione urbana che oggi vengono presentati a tutti gli steakholders istituzionali, idee per il futuro che il Comune, le Ferrovie dello Sato, la Soprintendenza, il Parco Archeologico, possono ulteriormente sviluppare in sinergia per fare in modo che diventino realizzabili”.
Il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha ricordato l’impegno e il “proficuo lavoro della sua Amministrazione per i progetti di rigenerazione urbana, anche in partnership con Ance, che stanno cambiando il volto della città e il suo rapporto col mare”. Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile ha sottolineato come “è necessario mettere a punto strategie a partire dalla necessità di riportare la natura in città. ” Il tema della nature positive city è la sfida per città più salubri e resilienti”. Un tema che nell’intervento del professore Fabrizio Tucci, Coordinatore del Green City Network è stato ulteriormente sviluppato attraverso diversi esempi di città europee. Consuelo Nava, Esperta di Progettazione Ambientale, dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, ha ricordato che ancora attendiamo una legge sulla rigenerazione urbana e ha ricordato il ruolo della progettazione ambientale e delle tecnologie digitali nei programmi e progetti rigenerativi. Gianfranco Pignatone, Direttore Strategie e Affari Istituzionali RFI ha presentato il progetto della nuova Stazione di Siracusa. Francesco Di Sarcina, presidente del Sistema dell’Autorità Portuale della Sicilia Orientale ha sottolineato il lavoro sinergico per una giusta visione delle città in rapporto col mare. Argomento che Luigi Alini, della facoltà di Architettura UniCT, ha poi ricondotto al contesto siciliano e alla città di Siracusa, a partire dai modelli di scenario sui cambiamenti climatici che vedono la Sicilia orientale tra le aree più colpite.




Energia elettrica da fonti rinnovabili per Augusta, accordo tra GreenGo e Sasol Italy

Accordo tra GreenGo e Sasol Italy per fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili per il sito industriale di Augusta. Nello specifico, Sasol Italy Spa, branch italiana del gruppo multinazionale sudafricano Sasol, ha formalizzato un accordo con GreenGo, società specializzata nello sviluppo di impianti di generazione di energia a fonte rinnovabile, per la fornitura di energia elettrica green per i suoi siti industriali italiani di Augusta, Sarroch e Terranova. Per GreenGo, assistita da Parola Associati, si tratta del primo corporate power purchase agreement (PPA), sottoscritto nell’ambito della road map volta a diventare un IPP (Independent Power Producer) nel contesto della transizione energetica italiana.
L’accordo, di tipo pay-as-produced, nasce dall’impegno per la sostenibilità a lungo termine di Sasol Italy e ha come oggetto la somministrazione da parte di GreenGo di energia elettrica proveniente da cinque impianti fotovoltaici presenti in tre regioni italiane per una capacità complessiva di 24,5 MW. Nello stesso accordo, Sasol Italy provvederà al ritiro e alla gestione del bilanciamento dell’energia prodotta all’interno del proprio portfolio di acquisto per i siti italiani.
Si prevede che gli impianti, attualmente in fase di realizzazione e costruzione, entreranno in esercizio commerciale nel primo semestre del 2025 e produrranno 45 GWh annui, andando a coprire più del 20% dell’energia complessivamente consumata dai siti industriali di Sasol Italy.
L’accordo, di durata decennale, entrerà in vigore dall’entrata in esercizio commerciale degli impianti e prevede un sistema innovativo di pricing con una remunerazione del prezzo zonale con sconto dinamico, un floor price, anch’esso dinamico, in grado di garantire l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici, e un cap price che permette a Sasol di proteggersi da eventuali shock di prezzi.
“La valenza dinamica del sistema di pricing consente di offrire al PPA un’estrema robustezza commerciale al contratto traguardando la sostenibilità economica del nostro primo investimento come IPP” – dichiara Carlos R. Zanol, Head of PPA and Regulation in GreenGo che continua “Raggiungere un elevato livello di bancabilità e un adeguato sistema di garanzie è stato l’obiettivo strategico di questa operazione con un player globale come Sasol”.
“Questa partnership si inserisce in una più ampia strategia all’insegna della sostenibilità di Sasol Italy attraverso l’utilizzo crescente di quote di energia rinnovabile per i propri siti industriali italiani, dove tale impegno pluriennale rappresenta la dimostrazione concreta di una responsabilità sociale verso l’attuazione della transizione energetica e verso il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni”, aggiunge Sebastiano Durante, Manager Strategic Sourcing Energy & Emissions di Sasol Italy.




Ex Lido Polizia, demolizione e ricostruzione: diventerà un belvedere

Sarà ricostruita e probabilmente diventerà un belvedere o – a questa ipotesi starebbero lavorando gli uffici comunali – un parco giochi. La piattaforma dell’ex lido della Polizia, all’Arenella viene demolita in questi giorni, con un intervento gestito dal Comune con fondi della Protezione Civile, relativi ad interventi di somma urgenza. Si tratta di circa 100 mila euro per la messa in sicurezza dell’area (demaniale). L’intervento riguarda principalmente il costone roccioso pericolante. Dopo la demolizione, la piattaforma sarà ricostruita. Sotto la battigia, come spiega l’assessore Enzo Pantano, sarà realizzata una palificata analoga a quella di via Lido Sacramento. La nuova piazzetta sarà delimitata con un muretto a secco, tale da rendere anche gradevole l’impatto estetico. Gli interventi dovrebbero concludersi nel giro di poche settimane.




“La squadra aggiuntiva non basta, grave carenza di automezzi”, le preoccupazioni dei Vigili del Fuoco

“La squadra aggiuntiva non basta, a causa della carenza di automezzi rimane a terra”. A dichiaralo sono le Organizzazioni Sindacali CONAPO-USB dei Vigili del Fuoco, che specificano di essere “venute a conoscenza tramite la stampa locale dell’implemento del dispositivo AIB 2024 (Antincendio Boschivo) partito lo scorso 24 giugno il quale avrà termine, salvo clima e meteo avverso, il prossimo 13 settembre 2024”.
Infatti, dopo l’allarme sul ritardo accumulato nel rinnovo della collaborazione tra Regione Siciliana e Vigili del fuoco, nella giornata di ieri, sono arrivate le risorse per avviare la campagna di contrasto ai temibili roghi boschivi. Il finanziamento regionale serve per potenziare le squadre aggiuntive antincendio, secondo una convenzione annuale che resterà operativa fino a venerdì 13 settembre. Con i 2,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, sono previste azioni sia di prevenzione che di contrasto agli incendi.
Ma le Organizzazioni Sindacali frenano e precisano che “il Comando Vigili del Fuoco di Siracusa in questo momento particolare, in piena stagione estiva, si trova con una situazione degli automezzi di soccorso in grave sofferenza, per una gestione del settore senza una programmazione ben precisa. Abbiamo chiesto, a partire dal mese di aprile, di conoscere la situazione dei mezzi disponibili, secondo la convenzione CNVVF- Regione Sicilia. – continuano – Ci siamo ritrovati con automezzi non idonei: un’autobotte pompa e una campagnola, un fuoristrada senza modulo antincendio”.
In merito alla squadra aggiuntiva per i Vigili del Fuoco di Siracusa le organizzazioni sindacali evidenziano: “copre una situazione ordinaria giornaliera, ma solo dalle ore 8 alle 20 di interventi per incendi boschivi e interfaccia urbano-rurali. Questa situazione è stata rappresentata anche al Prefetto di Siracusa. – sottolineano- Siamo seriamente preoccupati per quelle giornate da bollino rosso e per la risposta che il Comando dei VVF di Siracusa può e deve dare alla popolazione. Preme sottolineare che il cittadino comunica la prima richiesta di soccorso al numero unico 112 e dunque ai Vigili del Fuoco, i quali devono dare risposte immediate in condizioni di particolare pericolo nel quale si viene a trovare la cittadinanza. I Vigili del Fuoco sono una componente primaria per presenza capillare sul territorio e capacità di risposta, ma deve essere supportato da altri attori e dalla stessa struttura che mette in campo automezzi e risorse straordinarie. Ribadiamo che attualmente in Sicilia come nel resto d’Italia vi è una carenza di personale VVF a causa di una gestione dei concorsi dei passaggi di qualifica miope e senza programmazione”, concludono le Organizzazioni Sindacali CONAPO-USB dei Vigili del Fuoco.