Asta della solidarietà di AISM, consegnati i tre panettoni artigianali

“Bisogna esserci. Con il tempo, con l’amicizia e anche noi partecipiamo con i nostri prodotti per dare un piccolo contributo. Una delle cose più belle è avere persone che si avvicinano per partecipare insieme”. Franco Neri ringrazia i siracusani che si sono aggiudicati i tre panettoni nell’Asta della solidarietà di AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e Pasticceria Alfio Neri. I tre panettoni artigianali “Tradizionale”, “Pistacchio” e “NerodiNeri”, a quest’ultimo prodotto è stata accoppiata una bottiglia di Marsala della cantina Florio, sono stati consegnati da Franco Neri alla presenza del presidente AISM Siracusa, Alessandro Ricupero.
Una raccolta fondi per supportare la sezione provinciale dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Siracusa nelle quotidiane attività di supporto alle persone con sclerosi multipla. Circa 800 persone in provincia di Siracusa sono affette dalla malattia del sistema nervoso centrale. L’Aism di Siracusa è in grado di garantire servizi di informazione e orientamento, supporto psicologico, consulenza legale, trasporto assistito, disbrigo pratiche.
“Grazie a Franco Neri, promotore di questa iniziativa e grazie a tutti coloro i quali hanno partecipato all’Asta e naturalmente a chi si è aggiudicato i panettoni – ha dichiarato Alessandro Ricupero -. Convivere con la sclerosi multipla non è facile: è una malattia della quale oggi non conosciamo ancora la causa e soprattutto la cura. Ma oggi possiamo convivere con la sclerosi multipla e noi proviamo a migliorare la qualità di vita delle persone che quotidianamente la combattono”.




Bancarotta, ai domiciliari noto imprenditore della ristorazione siracusana

La Guardia di Finanza di Siracusa ha notificato nei giorni scorsi una misura cautelare ad uno dei più noti imprenditori del settore della ristorazione, Antonio Spuria. L’accusa è di bancarotta. A disporre il provvedimento è stato il Gip del Tribunale di Siracusa. L’imprenditore è stato posto ai domiciliari.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, sarebbero scattate all’indomani di un accertamento legato ai debiti nei confronti della Pubblica amministrazione. Le ulteriori verifiche avrebbero poi disvelato l’ipotesi di bancarotta.




Carenza di medici negli ospedali, l’Asp: “Troppi in malattia, temporanea contrazione”

Dopo giornate di silenzio, l’Asp di Siracusa interviene sulle roventi polemiche attorno alla carenza di medici ospedalieri ed i problemi registrati in alcuni reparti tra Lentini, Siracusa ed Avola. “Con riferimento alla problematica inerente l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Umberto I di Siracusa si ritiene opportuno precisare che su 13 medici in organico ben 11 sono in servizio e nella Pediatria di Lentini su 10 medici in organico sono in servizio 10 medici. Alcuni di questi medici per malattia o congedo parentale non si sono presentati in servizio per cui i reparti hanno subìto una temporanea contrazione che rientrerà non appena gli stessi torneranno al lavoro”. E’ quanto dichiara il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra.
Ieri, in una comunicazione interna, il primario della Terapia Intensiva Neonatale di Siracusa faceva ad esempio presente che in servizio erano rimasti appena 5 medici a Siracusa, proprio a causa delle assenze per malattia e congedo familiare. Sulle elevate assenze per malattia, la stessa Azienda Sanitaria parrebbe interessata ad azioni di verifica ed approfondimento.




Allarme sanità a Siracusa, Di Mauro (Mpa): “Dannosa questa mobilità tra ospedali”

Sale la preoccupazione a Siracusa, con l’opinione pubblica che assiste spiazzata ai problemi della sanità pubblica. Alessandro Di Mauro è il presidente del Consiglio comunale del capoluogo. E non resta in silenzio, dopo avere raccolto l’ennesimo allarme dei cittadini. “Ho assistito alla polemica tra Antonio Rotondo ed i Cannata. Non voglio dare giudizi però è innegabile che le cose vanno fatte nei modi giusti. E’ corretto che la zona sud abbia un presidio sanitario efficiente, ma è pur vero che questa mobilità improvvisata che ci si è inventanti per evitare una tollerabile chiusura momentanea di Ostetricia ad Avola sta danneggiando il livello di assistenza sanitaria a Lentini e Siracusa”, dice l’esponente Mpa.
“Di solito, il capoluogo è sempre stato il punto di riferimento della sanità siracusana, per tanto motivi. In questa fase storica evidentemente si fanno altre scelte. Ma, mi chiedo, sono le scelte giuste? Ora siamo addirittura alle prese con il problema terapia intensiva neonatale a Siracusa e siamo costretti a trasferire le gestanti altrove. Nei paesi civili non funziona così”, aggiunge con una punta di rabbia Di Mauro.
“Anzichè potenziare le cose cosa positive e che funzionano, qui nel siracusano le stiamo zavorrando. Rapido riassunto: prima si è deciso di penalizzare l’ospedale di Noto, adesso tocca a Lentini e Siracusa. Si cambi subito registro, se l’interesse è la qualità dell’assistenza sanitaria a tutta la provincia. Le soluzioni applicate oggi sono sbagliate; no doppi o tripli turni, che svuotano i reparti. Servono assunzioni, rafforzare gli organici”.
Il presidente del Consiglio comunale ne ha parlato anche con i colleghi di Noto e Lentini (vicini al Mpa, ndr) ed insieme hanno richiesto l’intervento del deputato regionale Giuseppe Carta. “Sta predispondendo una interrogazione in Ars. Non si può togliere a Siracusa tutto quello che c’è da togliere. Vi immaginate se da Pedara provassero a spogliare uno dei reparti degli ospedali di Catania? Qui invece succede. Non voglio dare colpe, ma la salute dei miei concittadini va tutelata”.




Reparti ospedalieri senza medici, Scerra (M5S): “Colpa dei tagli di una politica miope”

Anche il deputato Filippo Scerra (M5S) mette nel mirino la situazione che si è creata negli ospedali del siracusano, a causa della carenza di medici amplificata in queste giornata da congedi per malattia o familiari. “Non ho intenzione di entrare nella polemica sulla chiusura o non chiusura del punto nascita di Avola. Una classe politica che abbia un minimo di visione deve innanzitutto comprendere le ragioni che hanno portato all’attuale crisi della Sanità italiana e, soprattutto, di quella Siciliana. Il sistema sanitario della nostra Regione è in uno stato comatoso a causa dei tagli e definanziamenti voluti negli anni da una politica miope; soffre per una carenza di personale mai contrastata, con il ricorso a sistemi di precariato poco allettante per professionisti capaci; soffre per la scarsissima capacità di gestione a livello regionale”, analizza il parlamentare cinquestelle.
La situazione siracusana sarebbe un esempio di questo andazzo, sostiene Scerra. “In tale contesto bisognerebbe ricercare le soluzioni e non scaricare le responsabilità, facendo finta di non averne. Responsabilità che in questa regione stanno in capo ai governi di centrodestra, a dir poco disastrosi per la sanità. E non è da meno il governo Meloni che oggi sta dando il colpo di grazia alla sanità pubblica per sostenere quella privata. Il Governo di centrodestra continua con tagli e definanziamenti”. E mette in fila alcuni numeri: “nel 2024, ad esempio, si arriverà al 6,4% di investimenti in Sanità rispetto al Pil, nel 2025 al 6,2%, nel 2026 al 6,1%. Come se non bastasse è stato sferrato un attacco anche alle pensioni del personale sanitario, poi rettificato solo parzialmente. Inoltre delle risorse del Pnrr destinate alla Sanità, per l’incapacità di questo Governo rischiamo di perdere circa tre miliardi e la percentuale di fondi spesi sui 16 miliardi complessivi è un numero risibile. Di fronte a questi numeri impietosi e ad una situazione evidente a tutti i cittadini, trovo fuori luogo che il centrodestra si produca nel solito clichè ‘la colpa è di chi c’era prima’. Chi governa il Paese e la Regione è direttamente responsabile di questa situazione”, l’affondo di Filippo Scerra.
“Oggi servono medici e servono in fretta – conclude – altrimenti diventeranno all’ordine del giorno le battaglie di campanile tra ospedali vicini, con turni e spostamenti insostenibili per i pochi medici disponibili e conseguente diaspora verso la sanità privata. A chi governa oggi, ricordiamo che ha la responsabilità delle scelte per il presente e per il futuro”.




Sanità siracusana in crisi, Nicita (Pd): “Il silenzio dell’Asp e le strumentalizzazioni locali”

Il senatore Antonio Nicita (Pd) raccoglie l’allarme sulla sanità siracusana lanciato dell’ex primario dell’Umberto I di Siracusa, Antonio Rotondo (clicca qui). Negli ultimi mesi è stato un susseguirsi di momenti critici, da Pachino a Lentini, da Siracusa ad Avola. “Ma all’allarme di Rotondo non ha risposto l’Asp di Siracusa, bensì gli onorevoli Cannata (Luca e Rossana, ndr). Invitiamo, in ogni caso, gli on. Cannata a non strumentalizzare politicamente una grave vicenda, proponendo il vecchio adagio ‘la colpa è di chi c’era prima’ e ad unirsi, invece, alla giusta protesta dell’ex senatore Rotondo”, le parole di Nicita.
Sul fronte politico, l’esponente dell’opposizione rimprovera al centrodestra di aver “perso l’occasione delle due leggi di bilancio appena approvate a Palermo e a Roma per risolvere alcune delle emergenze sanitarie nella provincia di Siracusa”.
Quanto all’attualità, Nicita denuncia un’abitudine per cui “nella provincia di Siracusa, si preferisce gestire le risorse umane nella nostra sanità con assegnazioni, turni, designazioni che indeboliscono tutti i presìdi, minandone la funzionalità ed esponendo a rischio i pazienti, anziché lavorare per incrementare le risorse umane ed economiche”. Il riferimento è al Punto Nascita di Avola, le difficoltà di Pediatria a Lentini e la recente vicenda problematica dell’Utin di Siracusa. “Dal momento che alcune decisioni della Asp provinciale appaiono irrazionali, oltre che inefficaci, e persino rischiose – prosegue Nicita – è del tutto naturale chiedersi quali logiche la sorreggano. Ci chiediamo: i cittadini vogliono presìdi operativi, funzionanti, efficaci sicuri o vogliono servizi intermittenti e a rischio?”, si domanda il senatore dem.
“Va ribadito che la corretta gestione di una buona struttura sanitaria è basata certamente sulla competenza, ma anche su una adeguata organizzazione. L’ attuale carenza di pediatri, come anche di altri specialisti, si protrarrà ancora per parecchi anni in quasi tutto il Paese e può essere risolta solo grazie a scelte politiche lungimiranti e ad adeguate risorse. E non con micro interventi locali di breve respiro e localistici”. Parole che tornano a suonare come un riferimento diretto alla vicenda Avola.
Intanto il senatore Nicita con i colleghi Furlan e Rando ha annunciato il deposito di una interrogazione al Ministero su tutte le emergenze della sanità in provincia di Siracusa, richiedendo l’invio di ispettori per ricostruire le decisioni adottate in questi anni”. Tra i punti sollevati all’attenzione del ministero della Sanità ci sarà anche la verifica del rispetto in provincia di Siracusa dei criteri sulla rete ospedaliera. E all’orizzonte è pronto anche ad esplodere la nuova polemica: il ritorno di Oncologia a Siracusa da Avola, dove venne temporaneamente trasferito durante la pandemia.

in foto, la sede della direzione Asp a Siracusa




Punto Nascita Avola-Noto, Cannata Vs Nicita: “Poca attenzione all’assistenza”

Non accennano a raffreddarsi i toni del dibattito scaturito dalla vicenda legata alla gestione del Punto Nascita dell’Ospedale Di Maria di Avola-Noto e del reparto di Pediatria dell’Umberto I di Siracusa.
Dopo la dura presa di posizione del senatore Antonio Nicita del Partito Democratico che (a seguito delle dichiarazioni dell’ex primario di Pediatria di Siracusa, Antonio Rotondo) ha invitato il parlamentare Luca Cannata di Fratelli d’Italia e il sindaco di Avola, Rossana Cannata “a non strumentalizzare politicamente una grave vicenda, proponendo il vecchio adagio ‘la colpa è di chi c’era prima’ e ad unirsi, invece, alla giusta protesta dell’ex senatore Rotondo” (LEGGI QUI)
Al senatore Nicita, “che parla di rispetto dei criteri nell’ambito della rete ospedaliera- la replica del parlamentare Cannata – ricordo che la sanità già col il decreto legislativo 502/92 era stata concepita in rete e tutto il funzionamento si basa su tale concetto per aumentare la sicurezza di cittadini e operatori. E questo vale anche per la zona sud della provincia – prosegue il parlamentare FdI – A differenza di quanto scrive Nicita, da circa 40 anni è tramontata l’arcaica sanità a cui si riferisce pensando ancora solo agli ospedali comunali. Le norme prevedono, in questa provincia, ospedali diversi gestiti da un unico ente (l’Asp) e sempre per legge si prevede che in caso di necessità il personale possa essere mobilitato temporaneamente tra le strutture della stessa provincia in caso di necessità. Quindi, se un ospedale si trova in organico il 100% dei medici pediatri, è immaginabile chiedere che alcuni medici turni – a 80 euro l’ora oltre lo stipendio – possano essere coperti all’ospedale di Avola (e viceversa) a 720 euro a notte invece di chiudere un punto che nella sua piena operatività ha 500 parti l’anno. Il senatore Nicita-conclude Cannata- forse non sa che chiudendo quel reparto non solo crea un disagio per gli utenti della zona sud della provincia, ma anche un sovraffollamento all’Umberto I o creerebbe la scelta di andare all’ospedale di Modica (quindi fuori provincia) con un grosso danno erariale dovuto a mobilità passiva per l’Asp di Siracusa. Ecco perché è necessario potenziare servizi i sanitari e non chiuderli soprattutto per dare assistenza a mamme e bambini di cui pare non interessi a Rotondo e Nicita”




“Nozze di sangue”, il teatro Massimo di Siracusa splende con Lina Sastri

Lina Sastri regala grandi emozioni sul palcoscenico del Teatro Massimo di Siracusa. Non a caso è una delle attrici più apprezzate del panorama teatrale italiano. Diretta da Lluis Pasqual, regista che ha aperto quest’anno la prima alla Scala di Milano, non sbaglia un tempo o un fiato in “Nozze di sangue”. Due le repliche a Siracusa per una storia di amore, tradimento, vendetta. Un fatto di cronaca raccontato da Federico Garcia Lorca nel 1933. Lo spettacolo ha acceso gli animi degli spettatori grazie alla presenza costante, per tutta la durata della messinscena, dei musici Riccardo Garcia Rubì, Carmine Nobile e Gabriele Gagliarini.
Prosa, danza e canto sono stati gli ingredienti che ne hanno decretato il successo. A pochi chilometri da Granada, in una campagna arida, durante una festa di matrimonio, la sposa fugge con un lontano parente. Lo sposo tradito li insegue e si finisce a coltellate. Quelle che si porteranno dentro il dolore per tutta la vita sono le due vittime del dramma: la fidanzata e la madre. Lina Sastri ancora una volta dà prova della sua abilità e poliedricità. È sia madre che figlia e nel doppio ruolo riesce ad emozionare e a mantenere sempre alta l’attenzione dello spettatore. Sul palcoscenico la musica spagnola e il flamenco che accentua ancora di più la passionalità del dramma. Sul palcoscenico Roberta Amato, Giovanni Arezzo, Ludovico Caldarera, Alessandra Costanzo, Elvio La Pira, Gaia Lo Vecchio, Giacinto Palmarini, Floriana Patti, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo.




Porto di Augusta, progetto da 110 mln per realizzare una linea ferroviaria

Una linea ferroviaria per collegare il Porto di Augusta a vantaggio del traffico dei containers e della velocità nei tempi di trasporto delle merci.

Ne prevede la realizzazione un progetto del valore complessivo di circa 110 milioni di euro, reperiti in gran parte attraverso il Pnrr.

Il progetto di fattibilità tecnico-economica è in fase di approvazione. L’iniziativa rientra nell’ambito dei piani dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale per il futuro dell’infrastruttura. LEGGI QUI

La realizzazione del collegamento su rotaie con la linea principale di Rfi rappresenta per il Presidente dell’Autorità Portuale,  Francesco Di Sarcina “di una tappa importante nel percorso che vede Augusta proiettata nel futuro, soprattutto come hub di transito per container in Sicilia. Il porto sarà dotato di una preziosa infrastruttura ferroviaria: dall’insediamento della mia governance, abbiamo ottenuto una revisione sostanziale del progetto da parte di Rfi, che inizialmente prevedeva solo il binario di presa e consegna del piazzale di carico lontano dal porto (quello che si farà nella prima fase, già finanziata), quindi grazie a successivi fondi, al cui reperimento la AdSP sta fattivamente lavorando, partirà anche il completamento delle opere con una bretella ferroviaria, di circa 250 metri, che scenderà dalla linea di presa e consegna fatta in prima fase, fino alle banchine del porto così da caricare i treni direttamente in banchina. Un’esigenza fondamentale, non prevista nel progetto originario, pensata per soddisfare il vantaggio ferroviario che consiste nell’accelerare i tempi di carico e scarico – prosegue Di Sarcina – in questo senso esprimo un sentito ringraziamento a Rfi ed al commissario Filippo Palazzo per gli sforzi fin qui compiuti”.

Per il sistema portuale della Sicilia Orientale è in programma una rimodulazione, già iniziata, in tema di gestione dei containers, che da Catania vengono condotti (l’attività è iniziata nei mesi scorsi) ad Augusta . I trasferimenti dovrebbero essere completati entro marzo.

“I benefici del collegamento ferroviario vanno visti nel lungo termine – spiega Di Sarcina – in quanto col Ponte e con gli ingenti investimenti sul territorio dell’isola in corso di realizzazione, sarà rilanciata la modalità di trasporto ferroviario delle merci, oggi marginalizzata dall’attuale assetto della rete. Un miglioramento evidente ne deriverà, in ogni caso, a prescindere dal Ponte. Augusta potrà certamente essere all’avanguardia e competitivo nel Sud Italia, senza sovrapporsi  nelle sue attività a porti come quello di Gioia Tauro, ma svolgendo un ruolo diverso e non sovrapponibile”.

 




Incidente di via Don Sturzo, si cerca il pirata della strada. “E’ solo questione di tempo”

“E’ solo questione di tempo”. L’assessore alla Polizia Municipale di Siracusa, Giuseppe Gibilisco, si sbilancia. E si mostra fiducioso sull’identificazione del pirata della strada che ieri ha investito e lasciato sull’asfalto una donna che attraversava via Don Sturzo sulle strisce pedonali. Dolorose fratture ed altre lesioni il peso di quanto accaduto. Con l’amarezza e la rabbia dell’omissione di soccorso. L’auto responsabile dell’investimento è infatti fuggita dalla scena. E ventiquattro ore dopo l’accaduto, non emergono segni di pentimento: nessuno si è presentato spontaneamente alla Municipale o alle forze dell’ordine.
Ma perchè l’assessore si mostra così sicuro? Gli investigatori della Polizia Municipale avrebbero già in mano una serie di elementi utili per risalire all’auto pirata. I testimoni oculari hanno indicato una vettura con tanto di marca e modello, e sono dichiarazioni tutte concordanti. Inoltre hanno fornito numeri e lettere della targa, in maniera quasi completa. “E’ solo questione di tempo, identificheremo il responsabile”, ripete calmo Gibilisco.