Ubriaco, lancia bottiglie sulle auto in sosta: denunciato (ed espulso) straniero irregolare

Ubriaco, lanciava delle bottiglie di vetro contro le auto in sosta in via Pascoli, a Pachino. Per bloccare il 47enne tunisino sono intervenuti gli agenti di Polizia. Al momento dell’identificazione, l’uomo ha però fornito dei dati falsi ai poliziotti, al fine di nascondere la propria posizione irregolare sul Territorio Nazionale.
Dopo gli accertamenti di rito, agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura gli hanno notificato l’espulsione del Prefetto di Siracusa, con contestuale ordine del Questore a lasciare il territorio dello Stato entro 7 giorni.
Il 47enne è stato denunciato per ubriacatezza molesta e false attestazioni a pubblico ufficiale. E’ stato anche segnalato alla competente Autorità Amministrativa perché trovato in possesso di una modica quantità di hashish per uso personale.
Le auto non hanno riportato danni significativi.




Dramma in carcere ad Augusta, detenuto trovato privo di vita. Indagini sul decesso

Un detenuto nel carcere di Augusta è stato trovato provo di vita. Il decesso, secondo quanto affermato da alcune fonti dei sindacati di Polizia Penitenziaria, sarebbe avvenuto nella serata di ieri.
Le cause della morte non sarebbero ancora state chiarite. Indagini in corso per capire cosa sia accaduto nel settore in cui l’uomo, italiano, era ristretto. Attesa anche per la decisione della Procura di Siracusa che potrebbe disporre l’autopsia.
Cordoglio per la morte del detenuto è stato espresso dal Sippe, sigla del sindacato di Polizia Penitenziaria che rilancia il tema delle difficili condizioni all’interno del carcere di Augusta.
Nella primavera scorsa, nella struttura detentiva megarese si presentò per una visita ispettiva il Garante regionale della per i diritti dei detenuti, Santi Consolo. Nella relazione seguente al sopralluogo, parlò di “celle fatiscenti, prive di bagni con doccia, pochi educatori e quasi assenti gli psicologi, con un tasso di sovraffollamento del 140%”.




Siracusa batticuore, va sotto di due e poi ribalta il Canicattì 3-2

Quanto ad emozioni, nessuno può lamentarsi al De Simone. Gara folle tra Siracusa e Canicattì, con cinque reti e ribaltone da colpo al cuore. Vince la squadra di Cacciola, dopo avere chiuso i primi 45 minuti sotto di due reti. Poi, nella ripresa, agli azzurri bastano 180 secondi di magia per iniziare il 2024 con un successo.
L’inizio, come detto, non è stato dei migliori per il Siracusa. La pausa per le feste sembrava aver tolto brio ad Alma e compagni che a sorpresa si ritrovano sotto al 36′, con Tedesco che porta avanti gli ospiti. La doccia gelata è però il raddoppio in pieno recupero, siglato da Iezzi.
Sotto di due reti, Cacciola inizia allora a ridisegnare la squadra con un paio di mosse tattiche che permettono di rimettere in moto l’attacco atomico degli azzurri. Ci pensa il solito Alma a suonare la carica, al 54′. Basta un giro di orologio per il pari, con Suhs che fa urlare di gioia tutto il De Simone. A questo punto, la vittoria sembra davvero possibile, dopo la grande paura del primo tempo. E così, al 57′ Forchignone completa l’opera e regala tre punti al Siracusa.
Vince anche la capolista Trapani, con la solita uscita fuoricampo del loro presidente che adombra sospetti “su certi ribaltamento in altri campi”. Si attende che la Lnd dia ad un certo punto un segno della sua presenza.




Polemiche al Porto: “Nessun preavviso per pianificare azioni straordinarie”

La Msc Sinfonia questa mattina era ancora guardata a vista dai rimorchiatori che ieri hanno “recuperato” la grande nave che, a causa di una tromba d’aria, aveva rotto gli ormeggi. La conta dei danni all’interno del porto Grande di Siracusa è elevata. Altre imbarcazioni sono state travolte nello scarroccio dell’imbarcazione da crociera. Distrutti i pontili privati del Marina Yachting. Ed anche le banchine del porto hanno riportato danni da urto. E non è certo rimasta indenne neanche la Sinfonia.
Quest’oggi, squadre di sub specializzati hanno controllato le condizioni dello scafo, sotto il livello del mare. La scarsa visibilità sott’acqua non ha aiutato.
“La portata eccezionale dell’evento di ieri non ha lasciato il tempo per una pianificazione delle azioni da intraprendere”, spiegano dalla Società consortile Porto di Siracusa. “Sebbene le previsioni del vento non lasciassero intendere il reale pericolo dell’evento che si è poi verificato, le folate hanno causato la rottura degli ormeggi della Msc Sinfonia e lo scarrocciamento della stessa sulla banchina numero 4, dove la poppa, sbattendo, ha causato il noto danno. La Compagnia Rimorchiatori, già presente in porto, ha prontamente assistito la nave e garantito, superata la fase emergenziale, il pronto recupero della situazione e il riapprodo in sicurezza”, aggiungono dalla società che segue e cura gli approdi.
Quanto alla Sinfonia, “il Comandante ha prontamente azionato il salpancora, cercando di supplire alla rottura dei cavi. È stato un evento non immaginabile, anche per la sua particolarità temporale”.
La struttura portuale “ha ampiamente retto, con le bitte che, nonostante la rottura dei cavi, non hanno subito danno alcuno. La security portuale ha poi, fino a tarda sera, garantito l’ordine e la sicurezza di chi é stato chiamato per ristabilire le condizioni di praticabilità”.




Il giorno dopo la paura, le accuse: “assurdo ormeggiare così quella nave”

Il giorno dopo la tromba d’aria e la grande paura per la nave MSC Sinfonia che ha rotto gli ormeggi in porto, tengono banco le polemiche. Una prima stima dei danni parla di circa due milioni di euro, ma il conteggio viene aggiornato di ora in ora. Spinta dal vento e dalla mareggiata, la grande nave ha causato danni alla banchina del porto Grande e poi ha travolto diverse imbarcazioni provate, ormeggiate poco distanti. La delicata operazione di recupero e messa in sicurezza è stata condotta con scrupolo e non senza rischi. Ma diversi oggi sono gli interrogativi sollevati. Ci si domanda, ad esempio, se gli ormeggi fossero stati rafforzati una volta diramata l’allerta meteo. È pur vero, però, che la Protezione Civile segnalava un alert giallo, non di grande rischio come invece in presenza di un grado di allarme arancione o rosso. E la tromba d’aria, per quanto imprevedibile, non era certo da allerta meteo gialla.
Ma sono soprattutto le parole dei responsabili dello Yacht Club Lakkios, con sede nel porto Piccolo di Siracusa, a fare rumore quest’oggi. “Riteniamo che l’incidente accaduto sia di una gravità inaudita. È fuori da ogni regola di buona marineria ormeggiare una nave alta 54 metri, lunga 275 e con una stazza di 65.000 ca tonnellate perfettamente incidente alla direzione del vento di oggi, con un angolo di 90º. E questo soprattutto in considerazione dell’intensità del vento”, le parole che valgono come atto d’accusa. “In attesa che le autorità competenti chiariscano e si capiscano le volontà e le scelte decisionali intraprese dai Comandanti, rivolgiamo il nostro più affettuoso, umile e incoraggiante abbraccio ai titolari del Marina Yachting Siracusa, completamente distrutto non dalla forza della natura, ma dall’imperizia umana”, è la chiosa finale dell’intervento pubblicato sui social dai responsabili del Lakkios (uno è il consigliere comunale Ivan Scimonelli, ndr). L’utilizzo del plurale “Comandanti” pare voler toccare più livelli di responsabilità: lo staff tecnico della nave e persino la stessa Capitaneria di Porto.




Il forte vento sorprende Siracusa, grande nave rompe gli ormeggi in porto

Giornata dell’Epifania segnata da allerta meteo gialla. A Siracusa pioggia e grandine hanno sorpreso quanti si trovavano in giro, complice il giorno di festa. Ma è stato soprattutto il forte vento, una sorta di tromba d’aria, a causare i problemi principali.
Vigili del Fuoco a fatica riescono a rispondere alle decine di richieste di intervento, in particolare tra Noto, Siracusa e Fontane Bianche. Ma è al porto Grande che si sono vissuti attimi di pura tensione. La nave Sinfonia della MSC, da alcune settimane in sosta tecnica a Siracusa e senza passeggeri a bordo, ha rotto gli ormeggi. Danneggiata anche la banchina, con i rimorchiatori chiamati ad un complesso intervento di soccorso per recuperare la gestione della nave ed assicurarla agli ormeggi in diversa e più riparata posizione.
Notevoli danni causati dal vento e dalle mareggiate alle imbarcazioni dei pochi distanti ormeggi privati. Situazione in constante controllo. La Protezione Civile rinnova l’invito a limitare in sicurezza gli spostamenti, tenendosi lontani da coste esposte.
Segnalati diversi alberi piegati o abbattuti dal vento, alcuni anche lungo via Elorina. Diverse le tettoie trasportate via dal vento. In Ortigia, dehors danneggiati dal vento. Attualmente sono circa 40 gli interventi in corso da parte dei Vigili del Fuoco. Nessun danno a persona.




Chiusa e poi riaperta in poche ore Ostetricia ad Avola, l’Asp: “rimodulati i turni”

È durata appena 24 ore la sospensione di Ostetricia ad Avola. L’attività del punto nascita del Di Maria è ripresa grazie ad un piano di sostituzioni che ha permesso di colmare quella carenza di medici alla base del precedente provvedimento di momentanea chiusura. La notizia della sospensione aveva causato forte amarezza nell’opinione pubblica.
In poche ore, grazie ad una rimodulazione dei turni, è stato possibile risolvere il problema. Ma è evidente che la coperta sia corta per i nosocomi siracusani. La carenza di medici ospedalieri è emergenza nazionale ed inizia a fare sentire il suo impatto anche in provincia di Siracusa.
Nelle settimane scorse il punto nascita di Avola era finito anche al centro di un caso mediatico e politico, seguito da un sopralluogo del deputato regionale Gilistro. L’Asp, in una nota del suo commissario straordinario, rispedì al mittente ogni critica, fornendo numeri di assoluta sicurezza circa medici disponibili ed in servizio e la loro corretta distribuzione tra Lentini, Siracusa ed Avola. Altre polemiche investirono poi anche la Pediatria di Lentini.




Capodanno di paura, anziana sequestrata e rapinata in casa a Siracusa

Un inizio d’anno nuovo all’insegna della paura per una donna di Siracusa. Era appena rientrata dal veglione in famiglia, accompagnata dal fratello nel suo appartamento lungo viale Scala Greca. Una serata allegra, il brindisi, gli auguri. E poi, improvviso, un incubo.
Qualcuno ha suonato alla porta. Pensando che fosse ancora il fratello, l’anziana ha aperto senza guardare dallo spioncino. E si è trovata davanti due malviventi, armati e col volto travisato da una sciarpa. Mentre uno dei due teneva bloccata la donna, invitandola a restare contro il muro, l’altro arraffava quanto poteva parrebbe del denaro in contante nella disponibilità della donna. Minuti di comprensibile panico, sino a quando sono andati via, facendo perdere le loro tracce.
Le indagini sono in corso e sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Siracusa. Già acquisite le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, presenti nell’androne del condominio. Dalla visione potrebbero arrivare elementi utili per risalire all’identità dei rapinatori. Rinvenuto anche un piede di porco. Gli investigatori stanno considerando ogni altro pezzo di questo inquietante episodio.




Foto sui social con la pistola in pugno, denunciata coppia: arma sequestrata

Un selfie per il loro profilo social: uomo e donna abbracciati e lei con la pistola in pugno ed il dito sul grilletto.
La foto non è sfuggita agli agenti della Squadra Mobile di Siracusa, che hanno denunciato l’uomo, 35 anni e la moglie, di 36, entrambi già noti alla giustizia.
L’accusa di cui dovranno rispondere è di procurato allarme.
L’episodio risale al 31 dicembre, quando la coppia ha aggiornato la propria immagine del profilo social, che li ritraeva in pieno centro abitato, con lei che impugnava una pistola apparentemente autentica, nel gesto che lasciava intuire l’intenzione di premere il grilletto.
Scattata la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto una pistola a salve Bruni modello 92, sottoposta a sequestro.




Carta e Germano, alta tensione tra Autonomisti e Popolari con Solarino al centro

Tra Peppe Carta e Peppe Germano è ormai scontro totale. Il primo è sindaco di Melilli, deputato regionale e leader provinciale del Movimento per l’Autonomia; il secondo è il sindaco di Solarino e nome forte dei Popolari siciliani. Le accuse volano incrociate: al centro della contesa c’è il Consiglio comunale di Solarino, dopo le dimissioni di sei consiglieri vicini al primo cittadino e la decisione della Regione di dichiarare decaduto il civico consesso, con tanto di commissario straordinario.
“A Solarino è in atto un attacco alla democrazia. Chiediamo le dimissioni del revisore dei conti e del commissario straordinario”, ruggisce Carta. “Assistiamo alla nomina del revisore dei conti, scelto da un software elettronico che ne sancisce la genuinità dell’elezione, ma che fortunatamente o malauguratamente estrae un dirigente del partito di cui il sindaco Germano è vicesegretario regionale”, aggiunge. “Senza voler insinuare dubbi sulla correttezza delle operazioni – prosegue Carta – riteniamo che sia doveroso chiedere che questo sia sostituito con una persona super partes, che non abbia vincoli amicali o di partito con il sindaco. Inoltre anche il commissario nominato dalla Regione è un caro amico del primo cittadino, questo lo apprendiamo da un video postato dal sindaco stesso. Questi elementi sono più che sufficienti per chiedere a gran voce il rispetto della democrazia e della imparzialità lesa a Solarino”. Peppe Carta aveva presentato un’interrogazione urgente in Ars per “salvare” il Consiglio comunale di Solarino, verificando la possibilità di una surroga dei consiglieri. “La mia interrogazione è stata inascoltata. Noi non abbassiamo la guardia a Solarino e siamo pronti ad altre azioni per riportare la democrazia e l’imparzialità”. E sembra la premessa di un ricorso contro il decreto del Presidente della Regione che dichiara decaduto il Consiglio comunale di Solarino.
“Il sorteggio avviene con una piattaforma online immodificabile, lo abbiamo effettuato in seduta pubblica e in streaming. Più limpido di così non potevamo”, commenta dal fronte opposto Peppe Germano. Il sindaco di Solarino aggiunge poi che i candidati era 550 professionisti. “Il revisore dei conti (Liuni, ndr) ha fatto parte del mio partito (Cantiere Popolare, ndr), è vero. Ma non ci conosciamo. Solo quando ci siamo parlati, dopo la sua nomina, ho scoperto una parentesi politica comune”. Il sindaco di Solarino prosegue anche parlando del commissario straordinario chiamato a sostituire il Consiglio comunale: Pio Guida. “Con lui, invece, ci conosciamo da tempo. Faccio politica da 22 anni, diciamo che in questo frangente qualcuno dei funzionari regionali l’ho conosciuto. Lui come altri. Ma Guida non viene a fare l’amico del sindaco, quanto il commissario nell’interesse del Consiglio comunale. Mi ha sostenuto in campagna elettorale con un post? In caso, non credo sia illegittimo”. Poi Germano chiude le porte alla polemica: “A me interessa portare Solarino avanti. Era una cittadina fuori dai radar della politica provinciale e adesso sono successe diverse cose belle, dallo sport all’economia. Stiamo riqualificando Solarino e la sua immagine. Non pretendo che tutti siano contenti. Dico solo fatemi lavorare e a fine mandato mi giudicherete”.
Oggi, intanto, il commissario si insedia a Solarino. “E decaduto un Consiglio comunale con le dimissioni contemporanee di sei consiglieri. Politicamente sono a me vicini, sostengono la mia amministrazione. Capire che non è che si decide una cosa di questo tipo dal giorno alla notte. Per arrivare a dire basta, evidentemente devono essere successe cose. Credo che questi consiglieri, con il loro gesto, hanno dimostrato di non voler dare spazio a richieste che niente hanno di politico. Ma non voglio portare avanti querelle personali, faccio politica. Vorrei volare sopra le piccole beghe”, dice ancora Germano. “Se qualcuno vuole continuare nella polemica, faccia pure. Io non partecipo. La Regione mi ha dato ragione, smontando le teorie alla base di certi ragionamenti delle ultime settimane. Il percorso era corretto. Può piacere o meno, ma le procedure sono corrette. Hanno annunciato ricorso? Ne hanno diritto. Non ci stanno altri comportamenti, semmai…”.