Raid nella scuola di via Calatabiano, c’è un sospettato: un uomo di cinquant’anni

Brutta sorpresa questa mattina per la scuola di via Calatabiano, a Siracusa. Nella notte ha ricevuto una visita sgradita: ignoti si sono intrufolati all’interno e hanno messo a soqquadro aule e bagni. Inevitabile la decisione di tenere chiuso oggi il plesso, rimandando a casa le prime famiglie che si erano presentate poco prima delle 8 per il normale ingresso in classe. La scuola, intitolata alla memoria di Eligia e Giulia Ardita, rimarrà oggi chiusa.
In corso la conta dei danni che purtroppo sono ingenti. Nella furia delinquenziale, sono stati staccati i cavi di rame, un pc era stato messo in busta pronto per essere portato via insieme ad altro materiale. Non sarebbe stato portato via niente alla fine, anche per l’intervento delle forze dell’ordine. Le classi e gli ambienti sono stati messi a soqquadro, anche i giocattoli dei bimbi.
L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri che sarebbero già sulle tracce dell’autore. Non essendo stato bloccato in flagranza, una volta individuato verrà denunciato.




Concerti estivi a rischio. Italia: “C’è un problema in Sicilia, appello ai deputati regionali”

Ok, i concerti si spostano dal teatro greco all’ara di Ierone con una nuova arena estiva da – ci si augura – almeno 4500 posti. Ma oggi c’è un altro problema che rischia di zavorrare – se non affossare – la prossima stagione dei grandi live a Siracusa, finalmente capace di fare concorrenza di qualità a Taormina.
Come sempre, c’entra il vil denaro. Per effetto di una legge nazionale, l’utilizzo di un sito culturale all’interno di uno dei parchi archeologici siciliani, a fini di spettacolo, richiede il pagamento – a mò di affitto – di circa 60mila euro al giorno. Una cifra considerata troppo alta e non sostenibile, nel volume delle spese che un concerto richiede già di suo. La Regione Siciliana, a statuto autonomo, potrebbe intervenire con una sua propria deliberazione in materia. Ed in effetti si parla da giorni di novità dal governo Schifani sui teatri di pietra siciliani, presto annunciate in conferenza stampa.
“Superato il nodo del luogo dove tenere gli ormai famosi concerti estivi di Siracusa, c’è ora questo problema legato alle tariffe. Giusto pagare per l’affitto e giusto riconoscere valore a questi luoghi, ma con queste cifre diventa tutto insostenibile”, dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Il Comune aretuseo è uno dei partner finanziatori della stagione dei concerti, insieme alla Regione ed ai partner privati. “Abbiamo una deputazione regionale che sta lavorando bene per Siracusa e allora rivolgo loro un appello: sollecitino gli assessori competenti ed il presidente della Regione, in modo da rivedere le tariffe dei teatri di pietra siciliani. Così rischiamo di non poter pianificare”, aggiunge Italia. “Una stagione con grandi artisti, come le ultime a Siracusa, la si programma con anticipo ed esattamente proprio in questo periodo dell’anno. Bisogna bloccare date e artisti che non puoi certo avere all’ultimo istante. Senza chiarire i costi di affitto dei teatri di pietra in Sicilia, che sia teatro greco o ara di Ierone, qui restiamo bloccati. Io siedo nella commissione regionale Anfiteatro Sicilia – aggiunge Francesco Italia – e non abbiamo potuto dare inizio alla programmazione proprio per via delle tariffe. Per questo rinnovo il mio appello ai deputati regionali siracusani affinchè portino all’attenzione del governo regionale a necessità di deliberare in materia per salvare le stagioni estive delle principali città turistiche dell’isola”.
Sullo stop ai concerti al teatro greco di Siracusa, per evitare che rimanga “coperto e protetto” e quindi poco apprezzabile dai turisti, il sindaco pare non fare drammi. “Il tema è convincente: copriamo il teatro per tanto tempo e lo priviamo alla vista piena dei turisti. All’indomani della stagione Inda, lo si renderà fruibile ai visitatori. Ha senso, sono d’accordo. E poi, a quanto pare, c’è un progetto finanziato per un’arena all’ara di Ierone e, dicono, avrà grande acustica e buona visibilità. Io aspetto di vedere prima di commentare”.




Fiera di Santa Lucia con più bancarelle ma adesso si pensa a un Mercatino di Natale

Potrebbe essere l’ultimo anno della tradizionale “versione” della Fiera di Santa Lucia.
Un auspicio ma anche un’intenzione, secondo indiscrezioni.
L’edizione 2023 vedrà una partecipazione di commercianti leggermente maggiore rispetto all’anno scorso. Un incremento di dieci operatori, che non rappresenta di certo una svolta e che continua dunque a spingere l’amministrazione comunale da una parte, la Deputazione di Santa Lucia, dall’altra, a pensare a qualcosa di diverso, di decisamente più attrattivo. Quest’anno, nelle giornate della Festa di Santa Lucia, nella piazza della Borgata ci saranno 51 bancarelle: 37 non food, 14 food (111 gli stalli disponibili).
Una Fiera stanca, in caduta libera da anni, che resiste ma non piace più ai siracusani. L’anno scorso si è registrato il minimo storico di richieste. Eppure la Fiera di Santa Lucia ha radici antichissime, si svolgeva già nel 1300 a Siracusa, prima ancora che venisse realizzato il simulacro della Patrona.
Da tempo, la Deputazione della Cappella chiede un cambio di passo. Il presidente Pucci Piccioni ha più volte invitato a guardare alle vere fiere di Santa Lucia, molto più sentite, tanto più partecipate: a Verona come a Bergamo e ad Alessandria.
Per l’anno prossimo- questa sarebbe l’idea- la Fiera di Santa Lucia potrebbe, dunque, diventare un vero e proprio Mercatino di Natale. Se si tratti di un sogno o di un progetto saranno i prossimi mesi a dirlo. Intanto, nelle giornate dedicate alla Patrona, dall’11 al 20 dicembre prossimi, nella piazza antistante la Basilica, ci sarà la Fiera di Santa Lucia di sempre, o meglio, degli ultimi, per certi versi decadenti, anni.




Euro Cup Len, scivolone Ortigia: vince Trieste, biancoverde a rischio eliminazione

(cs) L’Ortigia cade in casa (11-14) contro un Trieste perfetto ed è quasi fuori dalla LEN Euro Cup. Solo un miracolo, infatti, potrebbe tenere in piedi le speranze del gruppo biancoverde. Sarà decisiva, in tal senso, la partita di stasera tra Panionios e Primorac, con i greci che hanno due risultati su tre a disposizione per eliminare l’Ortigia. Solo una vittoria dei montenegrini, nei tempi regolamentari, potrebbe infatti lasciare ancora uno spiraglio per il discorso qualificazione, che sarebbe così rimandato all’ultima giornata, con l’Ortigia che dovrebbe espugnare Kotor e al contempo sperare che i greci perdano (ma non ai rigori) a Trieste. Calcoli e speranze che, però, sono molto lontani dalla mente dell’Ortigia, concentrata più ad analizzare quanto accaduto oggi. Davanti a un Trieste tatticamente perfetto, sia in fase offensiva sia in difesa, i biancoverdi hanno sofferto, apparendo spesso poco compatti. Il match è stato un continuo inseguimento sin dal primo tempo. Nella prima frazione, i triestini hanno mantenuto sempre un gol di vantaggio, allungando ogni volta che l’Ortigia riusciva a raggiungere il pareggio. Stesso copione nel secondo parziale, anche se nel finale, gli uomini di Bettini, trascinati da Dasic e Valentino, sono persino riusciti a portare a +3 il distacco, prima che Inaba, con una bella conclusione, segnasse la rete del 6-8 di metà gara. A inizio terzo tempo, i biancoverdi precipitano a -4 dopo appena due minuti, per via delle reti di Buljubasic e Bini. Piccardo chiama time-out e la squadra reagisce, avvicinandosi con Inaba, Ferrero e Cassia e, dopo il nuovo allungo di Valentino, agguantando il pari ancora con Cassia e Ferrero. Il match sembra tornare in carreggiata, ma all’ultimo secondo Dasic buca la difesa biancoverde. Negli ultimi 8 minuti, l’Ortigia spreca subito la superiorità del possibile nuovo pareggio, poi mentalmente cede a un Trieste cinico e implacabile, che vince con merito. Per i biancoverdi questa coppa rimane stregata, ma questa volta non ci sono recriminazioni da fare. Adesso bisogna solo fare quadrato, compattarsi e pensare al campionato.
A fine match, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, rende onore agli avversari: “Trieste oggi ha giocato una grandissima partita, nonostante non avesse il centroboa titolare. Hanno fatto lo stesso tipo di gara che il Primorac ha fatto contro di noi e quindi hanno giustamente meritato la vittoria. Gli episodi determinanti sono stati due, il primo, quando prendiamo gol all’ultimo secondo del terzo tempo, che potevamo chiudere sull’11-11; il secondo, quando a inizio quarto tempo sbagliamo l’uomo in più”.
Il tecnico biancoverde individua le ragioni di questa sconfitta che, quasi sicuramente, costringe l’Ortigia a concludere questa stagione in Europa: “Questo è il primo anno che usciamo dalle coppe in maniera così anticipata. Indipendentemente dalla difficoltà del girone e dal fatto che il nostro cammino in Europa quest’anno ha avuto molti problemi, anche dal punto di vista della presenza dei giocatori, credo però che a noi, in certi momenti, manchi un po’ di statura morale. E questo è un lavoro che va fatto nel corso dell’anno, perché arriviamo a certi appuntamenti, nei quali non dovremmo sbagliare, e puntualmente sbagliamo. È vero che oggi non eravamo nella nostra piscina, però va detto che non abbiamo giocato una buona partita, individualmente non ci sono state delle buone prestazioni”.
“Come squadra – continua Piccardo – non abbiamo dato quello che avremmo dovuto dare. Anche in fase difensiva non abbiamo giocato da squadra. Trieste è una formazione che si sposa malissimo con noi, perché sono tutti grandi e grossi e noi patiamo questo uno contro uno. Avremmo dovuto leggere certe situazioni molto prima, invece non ne siamo stati capaci pur sapendolo. Questa è una cosa che ci ha punito. Ho visto tanti isolamenti, tanti uno contro uno in mezzo alla piscina, rispetto ai quali siamo perdenti già prima di iniziare”.
Intanto, dopodomani c’è già il campionato da giocare: “Ora andiamo a casa, domattina ci vedremo e intanto penseremo a come partire per Napoli, visto che ci sono problemi di voli. Prima risolviamo questi aspetti pratici, poi avremo modo di parlare con la squadra e di preparare la gara contro il Posillipo”.




“I due papi” a Siracusa: con Colangeli e Rigillo i contrasti e le sorprese della Chiesa

Lunghi e convinti appalusi hanno accolto a Siracusa “I due papi” di Anthony McCarten, andato in scena al Teatro Massimo Comunale. Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, due giganti del palcoscenico, danno corpo e spessore ad un testo che mette in risalto il rapporto tra papa Ratzinger e Bergoglio. Tra contrasti e sorprese, improvviso umorismo e analisi storica senza sconti. La produzione italiana – unica al mondo autorizzata dall’autore – è firmata dal regista Giancarlo Nicoletti e si avvale della traduzione di Edoardo Erba.
La pièce racconta dell’abdicazione di Benedetto XVI che dieci anni fa sbalordì il mondo con la sua decisione. Ratzinger era stato essenziale per la Chiesa in un particolare momento storico; Francesco diventa invece una necessità. L’uno conservatore, l’altro riformista; l’uno freddo, l’altro aperto ai cambiamenti; l’uno con le famose scarpette rosse firmate Prada, l’altro semplice con calzature di ogni dì; l’uno sfarzoso, l’altro umile. Figli di uno stesso tempo che è però di transizione.
Colangeli e Rigillo permettono di sfiorare, fino quasi a toccare, coscienza e carattere di entrambi i Papi. Sul palco tengono sontuosamente la scena. E seppure sia storia romanzata, rivivono momenti che diventano credibili e spingono a riflessioni intime se anche un Papa può sentirsi “inadeguato”.
Anna Teresa Rossini e Ira Fronten completano il cast. La prima interpreta la suora che assisteva Benedetto XVI e che rimane sconvolta dalla confessione di voler lasciare la Cattedra di Pietro, motivo per cui inizia ad elencare tutti i problemi che deve fronteggiare la Chiesa. Ira Fronten porta sul palco la gioia e la semplicità. Drammaticità e ironia si alternano mentre le immagini di Alessandro Chiti portano a teatro la poesia di alcuni luoghi simbolo.
Dopo Siracusa, “I due Papi” è fino al 3 dicembre al Teatro Brancati di Catania.




Giornata contro la violenza di genere, il 24 novembre alla Chindemi con la Prefettura

Venerdì 24 novembre si svolgerà a Siracusa, sotto l’egida della Prefettura, una manifestazione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere. Appuntamento alle 10 nella sede centrale dell’istituto comprensivo Chindemi, dove sarà inaugurata la panchina rossa, simbolo del rifiuto della violenza sulle donne. E’ stata donata dalla seconda commissione del Consiglio Comunale di Siracusa. Si proseguirà poi in via Algeri, presso l’ex scuola dove adesso è attivo un punto ascolto dei Carabinieri.
Spazio ad esibizioni artistiche e sportive, nei riqualificati locali. “Solidarietà ed inclusione sociale contro l’odio e la prevaricazione”, il senso della manifestazione.
Nel corso della giornata sarà dato avvio all’iniziativa “Chiedi di Lucia”. E’ organizzata dalla Prefettura di Siracusa, dalle Forze di polizia e dall’Asp insieme alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore dell’industria e del commercio. L’obiettivo è di coinvolgere il maggior numero di pubblici esercizi per rafforzare la rete tra comunità imprenditoriale e residente a tutela di tutte le persone che si trovano in una situazione di pericolo.




“Fuochi” per Santa Lucia all’Ottava, c’è un problema tra calibri, autorizzazioni e postazioni

Non c’è festa di Santa Lucia senza i botti delle 8 del mattino ed i fuochi d’artificio ai ponti. E mentre si avvicina l’appuntamento del 13 dicembre, prende corpo il solito dibattito: giochi pirotecnici si, giochi pirotecnici no. Tra favorevoli e contrari – e sensibilità diverse – il confronto corre sui social. A volte con toni anche accesi. Ma che il folklore sia parte integrante delle grandi feste patronali siciliani non è certo uno scandalo moderno. Basta rileggere il Pitrè per rendersene conto.
Sia come sia, “giorno 20 i fuochi ai ponti ci saranno”. La conferma arriva dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Rimane da capire un aspetto non di poco conto: da dove saranno “sparati”? Di solito, si utilizzava l’area del molo Sant’Antonio. “Ma oggi ci sono dei manufatti a servizio del terminal crociere. Sono strutture amovibili ma spostarli ci costerebbe circa 12mila euro e la Società Consortile Porto di Siracusa non è in condizione di aiutarci. Alle condizioni attuali, dovremmo ridurre il cosiddetto calibro dei fuochi d’artificio come da provvedimento della Commissione pubblici spettacoli della Prefettura di Siracusa. Ma sarebbero talmente depotenziati da risultare quasi invisibili dai ponti”, spiega il presidente della Deputazione, Pucci Piccione.
E quindi che si fa? “Abbiamo pensato al Talete, ma la terrazza è un solaio e ci hanno spiegato che non si può fare per ragioni di sicurezza. Utilizzare una chiatta dal centro del porto? Tra affitto e procedure di sicurezza ci vorrebbero circa 30mila euro. Dall’Isola? Magari, ma dobbiamo capire dove e come per rispettare tutte le prescrizioni. Oggi dico: individuiamo un posto, una volta per tutte”, l’appello di Piccione.
Ci sono poco meno di trenta giorni per risolvere l’aspetto “pirotecnico” di Santa Lucia. Ma quanto costano i fuochi per la patrona? E chi paga? Ha risposto ai nostri quesiti la Deputazione: “Lo spettacolo pirotecnico costa 10.500 euro. A pagare è la Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Abbiamo un budget complessivo per tutta la festa di circa 75mila euro. Dal Comune di Siracusa riceviamo un contributo di 20mila euro. Per il resto, copriamo con donazione e solidarietà. Giusto per avere un elemento di raffronto, per la festa di Sant’Agata il Comune di Catania mette a disposizione 500mila euro”.




Accoglienza migranti, iniziativa del Codacons: si parte con un questionario

Parte dalla somministrazione di questionari l’iniziativa annunciata dal Codacons per l’accoglienza dei migranti a Siracusa.
L’associazione a tutela dei consumatori intende coinvolgere i cittadini, che saranno chiamati a partecipare ad un’indagine.
Secondo il Vice Presidente del Codacons Sicilia, avvocato Bruno Messina, “si vuole assicurare una strategia di accoglienza dei migranti e garantire una rete di servizi e supporti tali da fornire al migrante punti di riferimento costanti per la gestione delle principali attività da compiere una volta entrato nel territorio siciliano. In sinergia con Comuni e Aziende Sanitarie, ma anche con Prefetture ed Enti Locali, il Codacons vuole affrontare le problematiche anche sanitarie, oltre che socio assistenziali, sottese al fenomeno dell’immigrazione”.
Il Codacons ha istituito in Sicilia degli sportelli per fornire assistenza in ambito giuridico, orientamento alla legalità, nonché orientamento alla fruizione dei servizi sul territorio in favore degli extracomunitari, mettendo a disposizione l’esperienza e la competenza dei propri esperti per facilitare gli immigrati nella conoscenza della legge italiana, agevolandoli nel rapporto con i pubblici uffici, ma anche con le imprese che operano in pubblici settori come energia, trasporti, telefonia. “Assisteremo gli immigrati nelle relazioni con Enti e aziende- conclude Messina- ai fini di una partecipazione effettiva e più integrata degli extracomunitari alla vita civile del Paese”.




Crisi Agricoltura e Zootecnia, Gennuso (FI) chiede una seduta straordinaria dell’Ars

Una seduta straordinaria dell’Assemblea Regionale Siciliana per discutere della crisi che attanaglia l’agricoltura e la zootecnia in Sicilia.
Sul tema interviene il deputato regionale Riccardo Gennuso di Forza Italia.
“L’agricoltura e la zootecnia siciliana-spiega il parlamentare dell’Ars- che sono assi portanti della nostra economia, stanno vivendo una crisi senza precedenti. Gli imprenditori della nostra regione sono sempre più stretti fra le conseguenze del cambiamento climatico, con una siccità drammatica a settembre e ottobre e temperature sempre più anomale, e l’aumento dei costi di gestione e approvvigionamento, dai carburanti al fieno. Nel settore della zootecnia, l’assenza di pioggia e la conseguente assenza di erbe nutritive nei campi impedisce di avviare gli animali al pascolo aggravando ancora di più la situazione – prosegue -. Siamo ormai sul punto del collasso per questi due settori strettamente collegati fra loro. È una prospettiva che non possiamo permetterci anche per le conseguenze devastanti che avrebbe per l’intero tessuto sociale ed economico della Sicilia. In questi giorni ho incontrato decine di agricoltori e allevatori che in modo unanime lanciano un appello alla politica regionale e nazionale, al quale non possiamo essere sordi. Credo che l’Assemblea regionale debba tenere al più presto una seduta interamente dedicata a questo tema – conclude -, per valutare insieme al Governo regionale, che ha già dimostrato grande sensibilità e attenzione, quali passi intraprendere sia per affrontare l’emergenza con soluzioni tempestive sia per individuare soluzioni di tipo strutturale”.




Scuola, concluso il progetto di ActionAid: orientamento per mille studenti

I risultati del progetto di ActionAid “OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione”, le testimonianze, l’analisi di quanto emerso nel corso del 2023.
A Siracusa, nell’ambito del Festival dell’Educazione, sono stati illustrati i risultati delle attività, condotte in particolar modo nelle città di Siracusa,Palermo e Reggio Calabria. L’11 dicembre sarà la volta del capoluogo di Regione. In entrambe le città sono stati coinvolti studenti, docenti e famiglie delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
I bassi livelli di apprendimento e gli abbandoni precoci della scuola contribuiscono alla trasmissione delle disuguaglianze tra generazioni e alla loro cristallizzazione geografica. Le ultime rilevazioni ISTAT ci mostrano che, se i genitori hanno un basso livello di istruzione, venticinque giovani su cento abbandonano precocemente gli studi (contro tre su cento se almeno un genitore è laureato) e uno su dieci raggiunge il titolo terziario (contro sette su dieci se almeno un genitore è laureato) (ISTAT 2023). In questo quadro si inserisce la crescita drastica del malessere tra i giovani in età scolare, che è al contempo causa e effetto delle difficoltà di istruzione.
Per questi motivi ActionAid lungo tutto il 2023 ha attivato il progetto “OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione”, in particolar modo nelle città di Palermo, Siracusa e Reggio Calabria. In occasione della chiusura sono stati presentati i risultati raggiunti: mediante le attività relative all’orientamento, studenti e studentesse, adeguatamente supportati dal corpo docente e dalle famiglie, hanno acquisito strumenti per scegliere e perseguire con maggiore consapevolezza il proprio percorso scolastico. Grazie a efficaci attività di orientamento formativo i docenti hanno sperimentato nuove metodologie e progettato attività concrete per rafforzare l’orientamento scolastico. Con i percorsi di rafforzamento della partecipazione è aumentata la consapevolezza di studenti e docenti sulle forme di rappresentanza a scuola e sono state progettate azioni concrete per rafforzare e qualificare il protagonismo dei giovani nella vita scolastica.
“A una crisi complessa del sistema educativo come quella in atto non si può rispondere con ricette semplici. Bisogna abbracciare la complessità e questo passa necessariamente dal dare maggiore voce e maggiore potere ai ragazzi e alle ragazze sia per quanto riguarda le proprie scelte di vita, come nel caso dell’orientamento, sia per quanto riguarda il contrasto alla violenza tra pari fino ad arrivare al rafforzamento della partecipazione e della rappresentanza studentesca” dichiara Maria Sole Piccioli, Responsabile area Education per ActionAid Italia.
Attraverso laboratori in classe realizzati lungo tutto l’anno scolastico, gli studenti sono stati condotti alla scoperta e riconoscimento delle proprie capacità e dei propri desideri, per trasformarli in progetti concreti. Parallelamente sono stati organizzati incontri individuali per affrontare particolari criticità emerse rispetto alle scelte e al percorso futuro. Il tutto è stato accompagnato da visite a diverse realtà territoriali per comprendere meglio le opportunità del mondo del lavoro; in particolare, a Palermo sono state realizzate visite a Cotti in Fragranza Coop. Soc., Skip Parrucchieri e i Cantieri Culturali alla Zisa; a Catania la SIBEG Srl; a Siracusa la Lega Navale; a Noto l’Agriturismo Vita e Natura. Inoltre, per quanto riguarda la secondaria di secondo grado a Palermo gli studenti hanno elaborato una proposta di commissione paritetica docenti-studenti per discutere la didattica mentre a Siracusa hanno progettato una settimana dello studente ricca di proposte “dal basso”. Nella secondaria di primo grado gli studenti si sono concentrati sull’animazione del cortile scolastico. Il percorso che ha invece coinvolto i docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado ha consentito di delineare linee di azione comuni per un orientamento che sia davvero efficace e che sappia coinvolgere in un lavoro di rete rappresentanti delle scuole, operatori comunali e soggetti terzi, come ad esempio i centri per l’impiego e gli enti del terzo settore.
ActionAid lavora con le scuole di Palermo dal 2018, quando grazie al progetto OpenSpace, ha sperimentato un modello integrato di attività di contrasto alle diseguaglianze educative. In questo contesto, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado delle città di Palermo e Siracusa, si è attivata con “OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione”. A Palermo sono stati coinvolti l’Istituto Comprensivo Antonio Ugo, l’Istituto Superiore Piazza e il Centro Euroform; a Siracusa l’Istituto Comprensivo Lombardo – Radice e gli Istituti Superiori Insolera e Rizza.
OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione, finanziato dall’Unione Buddhista Italiana ha coinvolto più di 1.000 studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, 120 docenti e 50 genitori.