I concerti all’Ara di Ierone, al teatro greco solo rappresentazioni classiche

Stop ai concerti al teatro greco di Siracusa. Lo ha deciso l’assessorato regionale ai beni culturali retto da Francesco Paolo Scarpinato, raccogliendo anche alcune indicazioni provenienti dal Parco archeologico di Siracusa. Gli spettacoli di musica dal vivo traslocheranno all’Ara di Ierone, dove verrà allestita un’arena dalle dimensioni ancora da definire in proporzione agli spazi disponibili. Alcune valutazioni portano ad ipotizzare una capienza massima da 2.500/3.000 spettatori al massimo anche per rispondere alle esigenze di sicurezza nei luoghi.
Non che la musica, o gli spettacoli in genere, siano responsabili di chissà quali danni. Ma un monumento di quel tipo, mai restaurato, sottoposto all’azione costante degli agenti atmosferici, deve essere tutelato. Questa la linea scelta da Palermo
Il progetto è in mano al direttore del parco archeologico, Carmelo Bennardo, e segue l’idea nata a marzo scorso (clicca qui), quando infiammava la polemica su uso e tutela del teatro greco di Siracusa.
Se i tempi stretti non hanno permesso di attuare quel piano già per l’estate 2023, adesso la macchina regionale si mette in moto per tempo in modo da arrivare pronta.
Restano tutta una serie di punti da chiarire. Ad esempio, quanti posti avrà l’arena? Se dovessero essere confermate alcune indicazioni del recente passato, il palco dovrebbe trovare posto di fronte all’ara di Ierone e gli spazi per le tribune non sono certo molto ampi. Perché, allora, non pensare all’anfiteatro romano? Per tutta una serie di problemi “noti”, dall’assenza di vie di fuga all’impossibilità di aggiungere delle sedute sulle antiche strutture.
E il teatro greco? Rimarrà ancora la casa delle rappresentazioni classiche, e non poteva certo essere diversamente. Ma al termine dei due mesi di stagione Inda, si smonta: via le sovrastrutture che proteggono l’antico teatro scavato nella roccia ma che, al contempo, ne celano lo sguardo al turista ed al visitatore.
Esultano quanti hanno dato battaglia affinchè si decidesse alla fine per la tutela quasi integrale del teatro greco. Meno gli organizzatori della rassegna Stelle al Teatro, preoccupati che un luogo reputato di minor appeal, come la nuova arena all’Ara di Ierone, possa non risultare attrattivo per i big della musica italiana ed internazionale: “vogliono zavorrare l’esplosione turistica di Siracusa”, sussurra qualcuno. Dall’assessorato regionale, però, spengono subito la polemica: “è comunque un luogo affascinante, accanto ad un monumento storico come l’Ara e pur sempre all’interno del Parco archeologico di Siracusa. In più, non ci sono limiti: 12 o 120 spettacoli, non farà differenza”. E per cercare di rendere appetibile l’affare, si starebbe valutando la possibilità di abbinare al biglietto del concerto anche quello per visitare il teatro greco, magari a partire dalle 16 del giorno dell’evento. Da Palazzo Vermexio attendono di conoscere i dettagli prima di esprimere un giudizio: quanti posti, che impatto avrà sul traffico di viale Paolo Orsi, quando la struttura potrà essere pronta.
Finito qui? No, a breve il governo Schifani interverrà in maniera chiara ed univoca sui teatri di pietra siciliani ed il loro uso con una conferenza stampa attesa a giorni.

Foto dal web




Il giorno della mobilitazione regionale, in migliaia in corteo a Siracusa

Sfila a Siracusa la protesta regionale, migliaia di partecipanti al corteo organizzato dai sindacati (Cgil e Uil) con l’adesione di diverse associazioni e partiti politici dell’opposizione. A sfilare accanto ai segretari regionali di Cgil e Uil ci sono, infatti, anche Anthony Barbagallo (segretario regionale Pd) e Nuccio Di Paola (coordinatore regionale M5S).
Attesi alla vigilia circa 5.000 partecipanti. Il corteo è partito poco dopo le 9 da piazzale Marconi alla volta di piazza Archimede. In piazza – spiegano i sindacati – contro le diseguaglianze sociali e per alzare l’attenzione sugli investimenti ritenuti insufficienti su lavoro e istruzione, l’assenza di politiche industriali e contro lo smantellamento della sanità pubblica e il peggioramento del sistema pensionistico.




Non solo sindacati e lavoratori, in piazza anche Pd e M5S: “manovra toglie futuro”

Non solo sindacati e lavoratori. Questa mattina in piazza, insieme ai 6mila in corteo, c’era anche la politica. Alla mobilitazione generale di Siracusa indetta da Cgil e Uil hanno partecipato anche i vertici regionali di Pd e M5S.
“Il governo di centrodestra porta avanti una politica senza visione che sta spaccando in due il Paese”, dice il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo. “Sono insufficienti gli investimenti sul lavoro e nell’istruzione dove, in quest’ultimo caso, il ridimensionamento scolastico vedrà scomparire in Sicilia almeno 100 istituti. Nel silenzio colpevole e complice di Renato Schifani. Non va meglio con le politiche industriali mentre è oramai un dato di fatto il progressivo e continuo smantellamento del sistema sanitario pubblico. Di fronte a liste di attesa infinite, anziché investire sui medici e sugli ospedali – prosegue Barbagallo – si privilegiano le strutture private e affondano le radici nelle clientele più spregiudicate. Ma chi a stento arriva a fine mese non può permettersi cure a pagamento, in particolare al Sud e in Sicilia nello specifico”.
Anche il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola ha partecipato al corteo, insieme al deputato ARS Carlo Gilistro. “Le rivendicazioni dei sindacati sono normali rivendicazioni di uno stato di diritto come il nostro Paese che ha lavorato anni per ottenere tutele per i cittadini e lavoratori che oggi vengono spazzate via dal governo di destra. Abbiamo ribadito in maniera corale la parola basta con un governo che distrugge la sanità pubblica e l’istruzione. Basta con un governo che saccheggia la Sicilia e il Sud con l’autonomia differenziata. Basta con un governo che usa i giovani come bancomat e ipoteca il loro futuro. La nostra idea di Paese – concludono Di Paola e Gilistro – è quella che porta avanti il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte”.




Refezione scolastica, i pasti arrivano in ritardo. Scimonelli (Insieme): “Intollerabile”

Partenza in ritardo ed in salita per il servizio di refezione scolastica a Siracusa. Il consigliere comunale Ivan Scimonelli (Insieme) ha raccolto le lamentele di diversi genitori di ragazzi che frequentano diversi plessi cittadini. “Mi hanno espresso profonda preoccupazione e indignazione per il gravissimo ritardo nella distribuzione dei pasti scolastici. Oggi più plessi scolastici siracusani hanno ricevuto i pasti a partire dalle 14:15. Ritardo imbarazzante – dice Scimonelli – rispetto anche all’orario di uscita degli stessi bambini. Solitamente i pasti vanno consegnati entro le ore 12:30 e oggi diversi genitori hanno ripreso i propri figli a scuola senza che gli stessi avessero usufruito del pasto. Chiedo all’assessore Celesti di intervenire immediatamente per risolvere questa situazione, sia garantendo un servizio di mensa efficiente, ma anche puntuale”.
Scimonelli va oltre e chiede anche di conoscere le ragioni che hanno portato al ritardo odierno “ma senza l’alibi dello sciopero sindacale indetto da alcune sigle in quanto noto e comunicato da giorni e quindi avrebbe permesso di organizzarsi per tempo”.
Il servizio di refezione ha avuto tre mesi di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico, per una serie di traversie legate all’affidamento del servizio. “Gli studenti meritano di poter contare su pasti regolari e tempestivi, senza compromettere il loro diritto all’istruzione e al benessere”, dice ancora Scimonelli.




Scuola e dimensionamento, Siracusa pronta a dar battaglia per “salvare” la Chindemi

Il “nodo” Chindemi agita la scuola siracusana, alle prese con il dimensionamento scolastico. Le nuove norme porteranno alla perdita dell’autonomia di alcuni istituti che finiranno accorpati ad altri esistenti o si fonderanno per dare vita a nuove istituzioni scolastiche. La conferenza provinciale, nei giorni scorsi, ha dato il suo via libera al dimensionamento in provincia di Siracusa: dieci scuole (si pensava 9, ndr) perderanno l’autonomia, ovvero la dirigenza scolastica. Di queste, tre nel capoluogo. E il comprensivo Chindemi è una di queste, nonostante anche la Seconda Commissione consiliare avesse puntato in prima linea alla deroga per le peculiarità di quell’istituto e del lavoro che si porta avanti tra classi e laboratori. La Conferenza Provinciale ha invece accolto l’idea di fonderla con il Wojtyla (che perderebbe l’autonomia per un discorso relativo agli anni di servizio, tra gli altri criteri, della dirigente).
Finita qui? No, perchè nel frattempo la dirigente del comprensivo Vittorini – con atto deliberato dall’istituto – ha chiesto di accorpare la sua scuola con la Chindemi, che lei stessa (Pinella Giuffrida, ndr) ha diretto per diverso tempo negli anni scorsi.
“Proposta fuori tempo massimo”, tagliano corto dalle istituzioni del capoluogo. Il che non vuol dire attendere gli eventi e la decisione finale dell’Ufficio Scolastico Regionale, al netto delle indicazioni arrivate dalle province siciliane. Anzi, per la Chindemi si muove eccome la politica. Gli uffici del Consiglio comunale di Siracusa stanno contattando la deputazione regionale per un incontro a porte chiusa entro la fine della settimana. Con la loro interlocuzione, il Comune di Siracusa conta di ottenere un appuntamento presso l’assessorato regionale all’istruzione per discutere della vicenda Chindemi – e difenderne l’autonomia – direttamente con l’assessore Turano.
Il sindaco Francesco Italia e alcuni componenti della Seconda commissione consiliare dovrebbero comporre la delegazione siracusana in partenza per Palermo. E se anche quell’incontro non dovesse produrre l’atteso risultato – deroga ed autonomia per il comprensivo Chindemi – pronta la mossa successiva: ricorso al Tar. Il Comune di Siracusa è convinto che per la Chindemi valgano tutte le misure introdotte dal recente decreto Caivano.




Trasporto urbano, via i “colori” tornano i numeri per le corse: tutte le modifiche

Dimenticate i colori, cambiano i nomi che identificano le corse urbane a Siracusa. Il primo mese di sperimentazione del nuovo servizio di bus ha prodotto una serie di indicazioni, frutto delle segnalazioni e delle critiche degli utenti. Raccolte ed elaborate dagli uffici della Mobilità, hanno prodotto delle modifiche – non solo nei nomi delle corse – che hanno ricevuto nei giorni scorsi il nulla osta da parte della Motorizzazione regionale. Motivo per cui, da oggi diventano effettive.
Ecco come cambia il trasporto urbano a Siracusa. Innanzitutto, le corse (ed i bus) non saranno più indicati dai colori come è stato sino ad ora. Ad identificare le corse saranno codici numeri a tre cifre, ritenuti di più semplice ed efficace memorizzazione. Ad esempio, la linea Blu diventa adesso “123” riprendendo quel “23” che negli anni ha contraddistinto l’autobus che collegava le contrade marine con le città e viceversa.
Non è l’unica novità. Ad esempio, dall’unificazione tra le circolari Akradina ed Epipoli è nata una linea unica, per evitare che anche un piccolo spostamento in città richieda almeno due bus e due coincidenze. Su questo dato, importanti sono state le segnalazioni degli utenti. Che hanno portato, per la stessa logica, anche alla creazione di una nuova direttrice nord-sud da via Rubino (capolinea) a Belvedere (e viceversa). Novità anche per Mazzarona, sempre per rendere più a misura di anziani l’utilizzo del mezzo pubblico per spostarsi verso uffici pubblici ed edifici sanitari. Per quel che riguarda la via del Mare, salgono a 5 le corse giornaliere (erano 4) e diventeranno 9 in estate.
Cancellati i colori, questi i “nomi” delle nuove corse e dei bus impiegati: 101 Grottasanta; 102 Akradina+Epipoli; 103 Scala Greca; 104 Santa Panagia; 105 Santa Lucia; 106 Ortigia; 121 Cassibile; 122 Cassibile; 123 Strada del Mare; 124 Cimitero; 125 Belvedere.




Giornata contro la violenza sulle donne: sabato il corteo nel cuore di Ortigia

“ControViolenza…Io Ci Sono”. E’ il tema di un corteo che si muoverà sabato 25 novembre per le vie di Ortigia, partendo dal Foro Siracusano/Villini alle 10:00 per raggiungere Piazza Duomo.

Così anche Siracusa celebrerà, con un evento pubblico, organizzato in collaborazione con diverse associazioni del Terzo Settore e culturali, ordini professionali, mondo delle scuole e liberi cittadini, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

La manifestazione è stata promossa dalla giornalista Mascia Quadarella e da Samanta Ponzio, presidente dell’associazione “WonderS@mmy Ets”-  grazie al supporto del Comune di Siracusa e delle forze di Polizia per  l’iter organizzativo e l’ordine pubblico-  con l’obiettivo di far rimanere alta la guardia, scendendo in piazza senza bandiere, su un fenomeno sociale resistente ai rinnovamenti culturale e legislativo, che da diversi anni sono timidamente in atto. Commemorando, altresì, le vittime di femminicidio, per non dimenticare!

I partecipanti, secondo il dress code proposto dalle organizzatrici, indosseranno maglie rosse o arancioni (a scelta libera), che sono le tinte convenzionali caratterizzanti il tema della giornata. Rosso, come il sangue dei delitti commessi ai danni di donne, spesso giovanissime, che hanno pagato con la vita lo scotto di amori malati o il coraggio di un rifiuto, arancione simbolo cromatico della rinascita futura, e ormai colore mondiale della Giornata.

“In Piazza Duomo verranno letti i nomi delle vittime di femminicidio censite in Sicilia, dal 1956, e in onore della loro memoria verranno deposte simbolicamente delle rose artificiali- annuncia la giornalista Mascia Quadarella- .Fiori che poi verranno consegnati al presidente della Deputazione della cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, poiché la martire e patrona siracusana sembra configurarsi come una delle prime vittime storiche di femminicidio, per le cause, al di là di quelle religiose, e le modalità con cui venne perpetrato il suo martirio, secondo i racconti popolari”.

Anche quest’anno nel nostro Paese– continua la cronista- abbiamo riportato nelle pagine di nera dei nostri quotidiani oltre un centinaio di delitti ai danni di donne, spesso giovanissime, come il recente caso di Giulia, uccise per mano di chi amavano più di loro stesse. Una vera e propria emorragia di vite umane, alla quale può fungere da laccio emostatico soltanto la coesione sociale, attraverso la creazione di un osservatorio contro il disagio e i maltrattamenti sommersi. Crediamo, infatti, al di là di quelli istituzionali, nella realizzazione di uno “sportello amico” immateriale, di cui ognuno di noi può curare il front-office, giornalmente, nell’espletamento delle proprie funzioni professionali e nella gestione delle proprie relazioni sociali. Da qui, il coinvolgimento di tutte le risorse sociali del territorio. Purtroppo, infatti, la violenza fisica arriva dopo anni di soprusi silenti ed è prima che si consumino le tragedie che si deve intervenire, attivando protocolli di tutela preventiva, evitando tristi epiloghi annunciati.  Non tralasciando di educare bambini e bambine all’indipendenza affettiva, liberandoli sin dalla prima infanzia da stereotipi di genere deleteri”.

“Ho colto al volo l’idea di sostenere e partecipare attivamente con Mascia Quadarella all’organizzazione di questo evento di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne – ha aggiunto Samanta Ponzio, presidente dell’associazione WonderS@mmy- perché, ogni giorno di più, mi rendo conto di quanto ancora sia lontano nella pratica il concetto di welfare fondato sulle reali esigenze delle donne moderne. Troppe ancora sono le donne che rimangono intrappolate in rapporti deleteri, perché non messe nelle condizioni di conquistare una reale autonomia socio-economica e vengono relegate a subire, per amore di famiglie, che tengono in piedi con i loro sacrifici. Vogliamo dire basta e quando abbiamo deciso lo slogan, puntualizzando “Io ci Sono”, è per rimarcare il concetto che le donne in difficoltà non devono sentirsi e non sono sole”. 

 




Donazione di sangue in Tribunale, iniziativa dell’associazione DonatoriNati

Questa mattina i volontari dell’associazione DonatoriNati della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco sono stati i promotori di una particolare iniziativa. Nel parcheggio del Tribunale di Siracusa, con un’autoemoteca, hanno promosso azioni dirette per la donazione del sangue. Hanno ribattezzato il particolare momento “Dal sangue versato al sangue donato”..
I donatori appartenenti alla Polizia di Stato e ai Vigili del Fuoco di Siracusa, insieme ad altri appartenenti alle Forze di Polizia, alle Forze Armate, all’Amministrazione della Giustizia e all’Amministrazione civile dello Stato della provincia di Siracusa hanno donato il sangue.
L’autoemoteca è stata messa a disposizione dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, con a bordo personale medico e paramedico.
“Donare sangue è vita ed è di straordinaria importanza la sinergia Istituzioni/Volontariato. Vogliamo essere riferimento ed esempio, affinché le nuove generazioni possano apprezzare la vita”, afferma Tina Montinaro, presidente DonatoriNati Polizia di Stato Sicilia.




Pesca di frodo vicino al pontile petrolifero e subacquea, due sanzionati

Nonostante il divieto assoluto di pesca, da mare e da terra, pescavano con una rete da posta di circa 200 metri nello specchio antistante il pontile petrolifero di Santa Panagia.
Per questo la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera è intervenuta nell’ambito di un’attività a tutela dell’ambiente marino, della risorsa ittica e della sicurezza alimentare contro la pesca di frodo.
In un primo momento gli uomini della Guardia Costiera hanno sanzionato il pescatore intento ad effettuare la sua attività nello specchio acqueo interdetto a tali azioni. In nottata, invece, hanno bloccato un altro pescatore, questa volta intento ad effettuare pesca subacquea mediante l’utilizzo di bombole.
Ai due pescatori di frodo fermati sono stati contestati illeciti amministrativi per un ammontare complessivo di 2 mila euro, oltre al sequestro del pesce e dell’attrezzatura. Si trattava perlopiù di polpi, che sono stati rigettati in mare.
La normativa attualmente vigente vieta la pesca subacquea sportiva in orario notturno e mediante l’utilizzo di apparecchi ausiliari di respirazione, nonché la pesca ricreativa
mediante l’utilizzo di reti di qualsiasi tipologia.
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La famiglia del malacologo Claudio Ebreo dona collezione di conchiglie al Plemmirio

Una collezione di conchiglie del Mediterraneo sarà esposta nella sede dell’Area Marina Protetta Plemmirio, in una sezione tematica del Molo Didattico dedicato alle visite degli studenti di ogni ordine e grado. E’ il risultato di una lettera di intenti, siglata nei giorni scorsi nei locali del Consorzio Plemmirio, dalla presidente dell’Amp Plemmirio, Patrizia Maiorca, e Anna Ebreo, moglie del compianto Claudio, malacologo e artefice di una delle collezioni di conchiglie del mare nostrum più complete del mondo.
Presenti alla firma , anche il direttore dell’Amp Plemmirio Salvatore Cartarrasa e altri familiari del malacologo, tra cui i figli Luca, Lucia e la nipote Laura. Tutti stretti intorno ad Anna, firmataria della lettera di intenti, compagna di una vita intera dello studioso nato a Bengasi ma siracusano d’adozione e il cui ricordo ha destato momenti di commozione nel corso dell’incontro.
Claudio Ebreo è stato, da appassionato autodidatta di ittiologia e malacologia, il primo studioso delle conchiglie del Mediterraneo che è riuscito a farne una valutazione utile per facilitare gli scambi tra collezionisti di tutto il mondo.
“Siamo felici e orgogliosi – ha detto la presidente Maiorca – di potere esporre nella nostra sede le conchiglie che più rappresentano l’ecosistema marino dei fondali del Plemmirio e di potere offrire una collocazione idonea ad una parte, seppure limitata per ragioni di spazio, a questa bellissima quanto vasta collezione”.
Ebreo è stato anche coautore del primo volume dell’Atlante delle Conchiglie Marine del Mediterraneo dedicato ai Archeogastropoda. Nel vasto curriculum dello studioso, è presente anche l’organizzazione della mostra di malacologia su Vendicari, a Palazzo Beneventano del Bosco nel 1995, in qualità di responsabile scientifico del censimento faunistico, come è stato ricordato dal fotografo subacqueo, Alfredo Milazzo, anch’egli presente alla firma dell’accordo nella sede dell’ente gestore dell’Area marina siracusana.
Negli anni scorsi, nella nuova sede del museo malacologico di Menfi è stata dedicata una sala a Claudio Ebreo. Vanna Rotolo, ideatrice del Museo, lo ha definito nell’occasione “il padre della malacologia siciliana”.
Una vita, quella di Claudio Ebreo, dedicata al mare, con una passione assai speciale per le conchiglie, fino a farne una raccolta tra le più consistenti e importanti esistenti a livello internazionale.
Un vero e proprio tesoro, frutto di ricerche certosine, di studio e passione, che attende adesso di essere valorizzato di “trovare una sede idonea a Siracusa ed in particolare ad Ortigia” come si legge nella lettera di intenti siglata nella sede del Consorzio Plemmirio.
Un desiderio non casuale, quello espresso dalla famiglia Ebreo, in quanto nell’isolotto del mito la famiglia ha vissuto per venti anni. Il malacologo ha infatti lavorato prima all’Ufficio Tecnico del Comune di Siracusa e poi come direttore dell’Acquario Tropicale di Siracusa, a pochi passi dalla Fontana Aretusa. “Mio padre – ha evidenziato il figlio Luca – avrebbe voluto esporre in modo permanente la propria collezione di conchiglie presso il Castello Maniace, pur avendo ricevuto offerte di ospitalità dai musei di Menfi, Erice e Cefalù. Riteniamo che il mare di Siracusa debba restare a Siracusa”.
La donazione al Consorzio Plemmirio, la cui sede sorge a pochi passi dal Castello Maniace, rappresenterà la realizzazione di una parte di questo progetto.