Via ai concorsi alla Regione, c’è l’accordo. Ma i dipendenti regionali gridano allo scandalo

Con un accordo Stato-Regione, si sbloccano i concorsi in Sicilia e il governo regionale apre a 750 nuovi dipendenti.
Non potranno colmare del tutto i vuoti d’organico ma potranno, nelle garanzie fornite dal presidente della Regione, Renato Schifani, rappresentare un valido supporto, soprattutto alla luce delle migliaia di pensionamenti degli ultimi anni. La ratifica dell’intesa è arrivata nel corso della seduta di ieri della giunta regionale che ha, nel contempo, approvato il piano sul recupero pluriennale del disavanzo. L’accordo, approvato anche dal consiglio dei Ministri, prevede il superamento di alcuni vincoli in carico alla Regione Siciliana rafforzando il percorso di risanamento intrapreso dall’ente.
«Siamo soddisfatti – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – della proficua e costante interlocuzione con il Governo nazionale a partire dal ministro Giorgetti, portata avanti fin dal nostro insediamento, che sta portando risultati concreti e fondamentali cambiando in meglio la storia della nostra Regione. L’accordo varato oggi ci consentirà di riaprire la stagione dei concorsi, dando il via a centinaia di assunzioni, ringiovanendo così gli organici e dotando la Regione di professionalità che oggi mancano. Potremo finalmente far fare all’amministrazione il salto di qualità per affrontare le nuove sfide che ci attendono: dal Pnrr alla nuova programmazione, dalla transizione energetica a quella digitale. Nel contempo, lo Stato ci riconosce per quest’anno un trasferimento di 300 milioni di euro, aumentandolo rispetto ai 200 milioni del 2022, per compensare la maggiore compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria».

In particolare, le assunzioni del comparto non dirigenziale saranno effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il triennio 2023-2025 e al 100 per cento a decorrere dal 2026. Per il personale con qualifica dirigenziale, le assunzioni sono effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il biennio 2023-2024 e al 100 per cento a decorrere dal 2025.

Fra gli altri punti concordati fra Roma e Palermo, l’aumento di 70 milioni di euro degli accantonamenti annui della Regione previsti dal Piano di rientro: in cambio il Governo nazionale si impegna a concorrere progressivamente all’onere derivante dall’innalzamento della quota di compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria dal 42,50 al 49,11 per cento.

«Grazie alla riforma dell’Accordo con lo Stato – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – proseguiremo sul percorso di rigore contabile, ma al tempo stesso investendo sulla competitività della Regione grazie alle future campagne di concorsi che rimpolperanno uffici sempre più in sofferenza. Il tutto su basi di solidità finanziaria e ritrovata credibilità istituzionale, elementi che vanno nell’interesse dei cittadini e dell’economia isolana».
L’annuncio della Regione non rappresenta, tuttavia, per tutti un motivo di soddisfazione. Al contrario, Confintesa, Federazione Dipendenti Regionali parla di qualcosa di “vergognoso”. “Stipendi non adeguati al costo della vita, ritardi nei pagamenti del Ford e dello straordinario- spiega la sigla di categoria- buoni pasto non pagati da un anno, diritto alla carriera negato, nessuna prospettiva di riclassificazione del personale, nessuna ricognizione seria delle professionalità presenti tra i dipendenti regionali, contratto scaduto e mancato rinnovo dei componenti dell’ARAN”.
“Il presidente -rincara il sindacato- si reca a Roma e non rappresenta al Governo la anomalia dei 5.000 lavoratori di categoria A e B che attendono da anni la possibilità di essere riclassificati. Leggere che Schifani si ritiene soddisfatto per quanto ottenuto, senza però rendersi conto del malcontento generale dei dipendenti del comparto, che da diversi mesi mettono in atto forme di protesta nei vari uffici, appare una contraddizione che lascia l’amaro in bocca e che sicuramente inasprirà gli animi dei regionali”. Il segretario di Confintesa Antonio Russo ricorda, infine, che durante l’ultimo incontro con i sindacati, il Governo si era impegnato a “portare avanti un cronoprogramma finalizzato ad affrontare le tante importanti rivendicazioni e problematiche che riguardano il comparto. Ma tutto tace. Confintesa -l’avvertimento- attiverà tutte le necessarie forme di protesta sperando nel più ampio coinvolgimento possibile e rivendicando, per l’ennesima volta, che venga riconosciuto il lavoro effettivamente svolto dai lavoratori di categoria A e B” .




Le moto distrutte, i rottami, le sneakers: scena apocalittica al lungomare, Avola sotto shock

La comunità di Avola è sotto shock. In un tragico incidente avvenuto sul lungomare, con lo scontro tra due moto, ha perso la vita un ventenne mentre un coetaneo lotta tra la vita e la morte in ospedale. Drammatica la scena che si è presentata ai primi soccorritori giunti sul posto. Le carene delle moto accartocciate, parti saltate. Tra i rottami, spuntano sneakers nell’area circoscritta dai Carabinieri che hanno eseguito i rilievi per le indagini che dovrà chiarire cosa è successo e perchè quelle due moto si sono scontrate con tanta violenza da sbalzare i corpi a metri di distanza. nelle chat rimbalza un video piuttosto crudo, girato pochi minuti dopo l’arrivo dei soccorsi. La scena è apocalittica.
“È con profondo dolore che apprendiamo della scomparsa di un giovane avolese di appena 20 anni, a seguito di un tragico incidente stradale”, scrive sui suoi canali social il sindaco di Avola, Rossana Cannata. La vittima si chiama Sebastiano Sorbello.
“La sicurezza stradale è una responsabilità collettiva e un impegno che tutti noi, come comunità, dobbiamo rinnovare ogni giorno. Che la memoria del giovane motociclista deceduto possa essere un monito costante per tutti noi”, aggiunge la Cannata prima di rivolgere un pensiero alle famiglie. “In questo triste momento esprimo, con la mia amministrazione, le mie più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici del giovane motociclista deceduto, così come i nostri pensieri sono rivolti agli altri ragazzi coinvolti, attualmente in ospedale”. Due sono stati trasferiti all’Umberto I di Siracusa. Il più grave, nelle ore scorse, a Catania.




Drammatico scontro tra due moto, perde la vita un ventenne di Avola

E’ drammatico il bilancio di un incidente stradale avvenuto ad Avola. Nello scontro tra due moto, sul lungomare, ha perduto la vita un ragazzo di 20 anni. Ci sono anche altri feriti, tutti giovanissimi. Per uno di loro, condizioni disperate: lotta tra la vita e la morte in ospedale.
I quattro, tutti avolesi, erano a bordo delle due moto di grossa cilindrata un’Africa Twin e una Kawasaki. La dinamica del tragico scontro è al vaglio degli investigatori. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e le ambulanze del 118.




Cade dalla moto e muore, il dramma di un 56enne: forse un malore

E’ un bilancio tragico quello arriva da Avola. In un altro incidente, nel pomeriggio di ieri, ha perduto la vita un uomo di 56 anni. Secondo quanto ricostruito, stava muovendosi in sella al suo scooter quando è improvvisamente caduto. Le sue condizioni sono subito apparse critiche. In ambulanza è stato trasportato al pronto soccorso del vicino ospedale Di Maria, ma nonostante i disperati tentativi dei sanitari, il suo cuore ha cessato di battere.
La vittima si chiamava Giovanni Ferlisi. Tra le ipotesi, un possibile malore mentre si trovava alla guida dello scooter. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale di Avola che sta curando anche le indagini.
Intanto, Avola è scossa anche dal terribile incidente mortale avvenuto nella serata di ieri in un tratto del lungomare. Nell’impatto tra due moto, un ventenne ha perduto la vita. Un altro giovane è in gravi condizioni in ospedale.

foto archivio




Carta e il Mpa mostrano i muscoli: “Due assessori a Siracusa e gruppo consiliare a dieci”

“Mpa in giunta? E’ probabile, me lo auguro”, ha detto nei giorni scorsi il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Parole che sanciscono l’intesa politica a tutto campo con il partito che, nel siracusano, è rappresentato da Giuseppe Carta. Il deputato regionale degli Autonomisti incassa e ringrazia. “Aspettiamo la proposta ufficiale”, commenta in diretta su FMITALIA. E aggiunge: “Siamo riconoscenti al sindaco, perchè ha votato un uomo del Mpa come presidente del Consiglio comunale di Siracusa. A mio modo giudizio, Italia ha gestito bene questa prima parte di mandato”. Ed è questo il punto in cui arriva un “però”. Carta lo piazza per rimarcare il peso (politico) del suo Mpa. “In eventuale proposta di ingresso giunta, a noi non basterebbe un uomo solo”. Prima di sedersi al tavolo delle trattative, il Mpa piazza la sua richiesta: due assessori a Siracusa. “Siamo il gruppo più numeroso in Consiglio comunale. Siamo sei, ma potremmo diventare anche dieci…”, aggiunge lasciando aperta la porta ad un avvicinamento anche del gruppo Insieme di Foti e Cafeo. D’altronde, gli Autonomisti hanno chiuso recentemente un accordo regionale con la Lega, quella Lega di cui Cafeo è uno dei referenti in provincia di Siracusa, insieme ad Enzo Vinciullo. “Quello con la Lega è un accordo federativo che già in passato ha dato frutti. Chi oggi attacca il Mpa, dimentica di aver governato ieri o oggi proprio con la Lega”, mette in chiaro il presidente della Commissione Ars Territorio e Ambiente.
Ma se non dovesse esserci intesa sui due assessori in quota Mpa, sarebbe rottura con Italia? “Noi ci sentiamo maggioranza, vicini al sindaco. Se non entriamo in giunta, non andiamo a rompere. Siamo per un patto civico determinante per la città”, la risposta di Giuseppe Carta.




Disordini dopo Siracusa-Acireale, scattati 65 Daspo per i violenti

Dopo le denunce penali, per 65 tifosi appartenenti alle frange più violente di Siracusa e Acireale sono scattati i Daspo. Per cinque anni non potranno accedere nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive. Per i recidivi, che già erano destinatari di analoghi provvedimenti, il periodo di inibizione potrebbe essere prolungato fino a dieci anni.
Inoltre, per tutti scatterà le prescrizione della firma negli Uffici di Polizia nel giorno e nell’ora delle partite di calcio che vedranno impegnate le squadre interessate. Chi viola un provvedimento Daspo incapperà in sanzioni penali (da uno a tre anni di reclusione) ed in una multa (da 10 mila a 40 mila euro).
“Deve essere chiaro a tutti che una partita di calcio celebra lo sport e la sana competizione agonistica all’insegna del tifo appassionato – ha commentato il Questore di Siracusa, Benedetto Sanna – e deve essere scevra da ogni forma di violenza e disordine sociale, in modo tale che possa contribuire ad educare e preparare i giovani alle sfide del futuro”.




Spaccio “diffuso” e con la tessera del Rdc, sgominata organizzazione attiva nel siracusano

E’ scattata alle prime ore dell’alba l’operazione dei Carabinieri che ha colpito un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti tra Augusta e Villasmundo. Sono sette le persone indagate, raggiunte questa mattina da una misura cautelare. Secondo quanto emerso durante le indagini, avevano messo in piedi una “piazza diffusa” di spaccio, senza un luogo fisico preciso ma più punti di consegna per il traffico illecito.
Gli investigatori spiegano che il metodo scelto era quello dello spaccio a domicilio o presso luoghi frequentati dai giovani. Convinti che un simile modus operandi passasse quasi inosservato, sono invece finiti presto nel mirino dei Carabinieri.
Le consegne dello stupefacente avvenivano anche nei pressi di un luogo simbolo di Augusta, la porta Spagnola. Ma la modalità preferita era quello dello spaccio porta a porta. Chi acquistava la droga, anche per evitare sguardi dei vicini, lasciava spesso la somma nella buca delle lettere e, senza attirare l’attenzione degli altri condomini, lo spacciatore prelevava la somma lasciando lo stupefacente. Ma c’era anche chi lasciava in pegno la propria carta del reddito di cittadinanza con relativo pin, così gli spacciatori potevano prelevare direttamente la somma necessaria per il pagamento della droga richiesta.
I sette sono accusati di spaccio di stupefacenti. Nel corso dell’operazione, sequestrati anche quantitativa di droga e somme di denaro verosimilmente provento dello spaccio. In corso indagini anche per risalire ai canali utilizzati per il rifornimento di stupefacenti – che passava da Catania- da immettere nel mercato locale.




Ast lascia a terra 30 pendolari di Rosolini, sbotta Gennuso: “Dimissioni dei vertici”

“L’Ast ha lasciato a terra 30 pendolari che da Rosolini avrebbero dovuto raggiungere la loro destinazione. La motivazione? Mancanza di posti sul bus”. Il deputato regionale, Riccardo Gennuso (FI), denuncia il nuovo disservizio della compagnia di trasporti ormai avvitata in una crisi che non conosce soluzione. L’esponente azzurro chiede le dimissioni dei vertici dell’azienda “che ancora una volta – afferma – dimostrano la propria incapacità a dare risposte alle necessità del territorio siracusano e dei suoi cittadini.”
“Mi chiedo – afferma provocatoriamente Gennuso – se Ast non pensi di dover rimborsare la giornata persa ai lavoratori che oggi non hanno potuto raggiungere il proprio posto di lavoro. Mentre altre compagnie mostrano grande sensibilità e attenzione per il nostro territorio, AST, che dovrebbe prioritariamente rispondere ad interessi pubblici, dimostra la propria incapacità. Non credo ci sia alternativa alle immediate dimissioni dei vertici per manifesta incapacità.”




Nuovo trasporto urbano, il M5S: “Bene, ma servono più informazioni e pensiline”

Suggerimenti per il miglioramento del nuovo servizio di trasporto urbano a Siracusa arrivano dal gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle. Nel corso dell’ultima settimana, gli attivisti pentastellati hanno monitorato a campione alcune fermate tra corso Gelone, corso Umberto, via Catania, viale Regina Margherita, Tica e Scala Greca. Ne è emerso un quadro in chiaroscuro.
Avere ridisegnato percorsi e fermata ha spiazzato l’utenza, mentre le poche informazioni disponibili alle fermate non aiutano a far crescere appeal e percezione del servizio che – sottolineano dal gruppo territoriale del M5S – merita di essere sostenuto in un’ottica di mobilità sostenibile e integrata in città.
“Più informazioni su percorsi, fermate e orari: andrebbero messe a disposizione della cittadinanza nel sempre utile formato cartaceo. E serve maggiore confort per chi aspetta bus e coincidenze, installando delle pensiline”, i suggerimento del gruppo territoriale M5S.
“Diamo atto che il servizio a Siracusa sta gradualmente migliorando. Tuttavia, il ritardo su questi aspetti potrebbero nel medio-breve periodo allontanare anziché fidelizzare l’utenza. Già oggi, tolti gli orari di punta, le fermate sono quasi sempre deserte o poco frequentate. La media passeggeri, da nostra ricerca, pare essere scesa rispetto alle scorse settimane. E su questo incidono la poca conoscenza dei nuovi percorsi e l’assenza di pensiline per l’attesa, quantomeno nelle fermate principali”, aggiungono dal M5S Siracusa.
Nei giorni scorsi sono comparse piccole targhe a bandiera per segnalare le fermate. “Poco per rendere davvero visibile e percepito un servizio che riteniamo vada ancor più incoraggiato e seguito, nell’interesse della qualità della vita cittadina. Quello del trasporto urbano è uno degli indicatori che spinge Siracusa in basso nelle classifiche. Si sono fatti passi avanti, ma se non si chiude il cerchio con informazione e comfort, si vanifica tutto”, si legge nelle nota del gruppo territoriale pentastellato.
“Il servizio è discretamente puntuale, con una media di tre passaggi in trenta minuti. Tuttavia, scarsa era mediamente la presenza di passeggeri in attesa di salire sui mezzi, specialmente nel tardo pomeriggio, quando le fermate sono pressochè vuote. Ed è un peccato, perché proprio in quelle fasce orarie deve ‘sfondare’ il servizio pubblico, rompendo il tabù del solo uso dell’auto privata”.




Strada Spinagallo “come una discarica indiana,Provincia immobile”

“Sembra una discarica indiana ma è la strada provinciale 12, che collega Cassibile a Floridia, strada Spinagallo”.
Natura Sicula, attraverso il presidente Fabio Morreale, torna a denunciare lo stato in cui la strada versa, con un rimpallo di competenze che dipende dal fatto che si trova all’interno del territorio comunale di Siracusa, pur essendo provinciale. In altre parole, la cura e la manutenzione spetta al Libero Consorzio.
Non è una novità, purtroppo, che “in corrispondenza con la curva a gomito sotto il viadotto della via per Canicattini vengano continuamente abbandonati rifiuti di ogni genere, anche pericolosi-ricorda Morreale, che usa appellativi chiari nei confronti di chi si rende responsabile di tali comportamenti- I trogloditi -prosegue – abbandonano e la ex
Provincia bonifica. Un cane che si morde la coda”.
Secondo Natura Sicula questo non è il modo giusto per affrontare il problema e lancia per questo un interrogativo. “Le fototrappole risultano così tecnologicamente irraggiungibili alle menti del Libero consorzio? Hanno un costo irrisorio, poche centinaia di euro e sono facilissime da installare, sempre che se ne abbia voglia”.
Inutile bonificare senza far nulla per evitare che la discarica si riformi, secondo l’associazione ambientalista. “Questo equivale a buttare via denaro pubblico”. Infine Morreale fa due nomi, quello del commissario straordinario del Libero Consorzio, Mario La Rossa e quello del comandante della Polizia Provinciale, Sergio Angelotti. “Sono loro- conclude- a dover adottare la soluzione definitiva del problema”.
La strada provinciale 12 è stata anche in passato al centro dell’attenzione dell’allora Provincia Regionale di Siracusa. In diverse occasioni l’ente, attraverso la Polizia Provinciale, aveva annunciato operazioni volte alla “tolleranza zero”, con sopralluoghi e conferenze stampa in loco. In un caso fu necessario transennare l’area utilizzata per il “lancio del sacchetto”. Furono apposte delle telecamere di videosorveglianza ma tutto si è sempre risolto in una sorta di braccio di ferro tra gli “sporcaccioni” e gli organismi preposti alla repressione, fino ad oggi con una vittoria schiacciante di chi si ostina a non rispettare le regole e il territorio in cui molto probabilmente, tra l’altro, vive.