Pulizia di canali e torrenti, Priolo torna a sollecitare l’Autorità di Bacino

Si avvicina la stagione delle piogge e tornano osservati speciali canali e valloni del territorio. Il Comune di Priolo ha chiesto alla Regione siciliana la pulizia di valloni e torrenti, onde evitare che possano ripetersi situazioni di potenziale pericolo, come avvenuto in occasione degli ultimi eventi meteo avversi. La richiesta è stata indirizzata all’Autorità di Bacino, competente per istituto. “Già a luglio e poi ad inizio settembre gli uffici comunali avevano sollecitato un riscontro”, spiegano il sindaco Pippo Gianni e l’assessore all’ambiente, Christian Bosco. Adesso il nuovo sollecito rivolto all’ente regionale.




VIDEO. Furti e spaccate in Ortigia, si stringe il cerchio. Il Questore: “Sicurezza assicurata”

“I responsabili saranno individuati a breve, come è già avvenuto in passato”. Il Questore di Siracusa, Benedetto Sanna, sa quanto è importante rispondere rapidamente ad eventi criminali che turbano la vita cittadina. Ad esempio, gli ultimi casi di furti e spaccate commessi in particolare nel centro storico di Ortigia hanno generato una sorta di allarme diffuso nella popolazione. In realtà, sottotraccia, il lavoro di Polizia e Carabinieri avrebbe permesso in poco tempo di restringere il cerchio sui responsabili e, nonostante l’assenza di denunce e testimonianze, essere nella posizione di attendere solo il provvedimento dell’autorità giudiziaria per far scattare gli arresti. Questione di ore, secondo i ben informati. Il “filone” dovrebbe essere lo stesso del recente passato, quando tossicodipendenti già noti alle forze dell’ordine non hanno esitato a commettere atti criminali (le “spaccate”) pur di procurarsi i soldi per acquistare le dosi. Questo è il vero problema, il dilagare dello spaccio per offrire al mercato quella richiesta sempre più larga di dannose sostanze stupefacenti.
Ma l’ordine pubblico non è a rischio e Siracusa rimane una città sicura. “Giornalmente non mancano i servizi mirati, per dare sicurezza al cittadino. Nel periodo estivo, ad esempio, abbiamo organizzato nella notte controlli costanti in Ortigia. E non ci sono state particolari tensioni, nè abbiamo ricevuto segnalazioni relative a particolari criticità”, racconta a SiracusaOggi.it.
“I cittadini devono sapere che per qualsiasi necessità possono, anzi devono chiamare le forze dell’ordine”, sottolinea Sanna. In effetti, mentre sui social abbondano i post ed i video con annesse lamentele per l’assenza di controlli, negli uffici della Questura non arriva nessuna denuncia su presunte baby gang, risse e schiamazzi.
“Noi ci siamo, siamo presenti. E la dimostrazione è quotidiana, con gli arresti ed i sequestri continui. Anche il cittadino deve fare la sua parte, non possiamo essere ovunque e sempre. Una chiamata, in caso, e la Polizia o i Carabinieri arrivano subito”.




Il ritorno delle ex Province, Spada amaro: “Solo un folle si candiderebbe a Siracusa”

“Io vorrei sapere quale folle si candiderebbe mai alla presidenza della ex Provincia di Siracusa, in queste condizioni”. Il deputato regionale Tiziano Spada (Pd) non ha dubbi nel sostenere che il ritorno alle elezioni dirette del presidente e del consiglio provinciale non avrebbe alcun senso per Siracusa. “Ma chi mai vorrebbe mettersi alla guida di un ente senza soldi e pieno di guai? Se si vuole andare alle elezioni, servono prima le riforme e soprattutto le risorse che possano garantire il funzionamento degli uffici e dei servizi: scuole, strade, rifiuti su tutti”, dice d’un fiato.
In dissesto dal 2018, il Libero Consorzio di Siracusa non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Anzi rischia pericolosamente una seconda dichiarazione di default. “E sarebbe la fine, perchè si metterebbe a rischio lo stesso futuro dei lavoratori dell’ente, che potrebbe ritrovarsi costretto a licenziare”, mette in guardia Spada.
“Servono 30 milioni all’anno per assicurare il funzionamento della ex Provincia Regionale di Siracusa. Considerate che circa 14 milioni se ne vanno con il prelievo forzoso per il contributo alla finanza pubblica. Doveva essere rivisto e alleggerito, ma quel meccanismo continua a pesare come un macigno”, lamenta Spada.
Come è stato possibile arrivare a questo punto? “La politica ha grandi responsabilità, specie la scorsa legislatura regionale. Se il Libero Consorzio di Siracusa è l’unico ad aver dichiarato dissesto, quando altri stanno pure peggio, c’è una evidente responsabilità politica. La Regione poteva stanziare risorse extra per salvare l’ente”, analizza il deputato del Pd.
Una scarsa attenzione verso Siracusa che pare perpetuarsi. “Si, perchè anche per il servizio Asacom per gli studenti con disabilità la Regione ha trattato la ex Provincia di Siracusa esattamente come le altre siciliane, dimenticandosi che qui l’ente è in dissesto da anni e non può compartecipare alle spese. Così, il trasferimento regionale è risultato minore rispetto a quanto necessario”. Per assicurare a 320 studenti siracusani il ritorno sui banchi di scuola servirà una variazione al bilancio regionale. Per assicurare un futuro al Libero Consorzio, invece, potrebbe non bastare tornare ad elezioni.




Emergenza irrisolta, via lido Sacramento: “Passa il tempo, ancora nessuna certezza”

A quasi due anni dal medicane che ha causato quei cedimenti che hanno reso un tratto di via lido Sacramento impraticabile, si attende ancora il via ai lavori. Per la progettata parete di rinforzo della scogliera su cui poggia la strada, occorre ancora il via libera definitivo del commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico. Le previsioni dicono che bisognerà attendere il nuovo anno per il finanziamento e poi per l’avvio delle operazioni.
L’ex assessore comunale Carlo Gradenigo, oggi presidente di Lealtà e Condivisone, boccia in todo la via intrapresa da Palazzo Vermexio. “Sono passati 2 anni e mezzo dall’inizio dell’epopea via Lido Sacramento e siamo ancora qui ad aspettare notizie certe su chi, come, cosa e quando ci si adopererà per la riapertura di questa arteria fondamentale. Fa rabbia pensare che se si fosse intervenuti direttamente sulla sede stradale di proprietà Comunale con opportuni dreni, gabbionate, trincee e ogni altro sistema atto a permettere al grande volume di acqua di falda (che in quel punto trova uno dei pochi sfoghi naturali al mare) di attraversare liberamente la strada, senza trascinarla con se come avvenuto in occasione del Medicane, oggi avremmo già risolto il problema”, dice Gradenigo.
E invece “si è deciso da subito che la soluzione era un muro in cemento armato, una diga in mare. Una paratia per la quale si è dovuto interpellare Demanio marittimo, Regione, Soprintendenza e che ha reso necessaria la valutazione di impatto ambientale di un’opera invasiva in un luogo tra i più particolari dal punto di vista archeologico, paesaggistico e idrogeologico qual’è il Porto Grande di Siracusa e il cui esito, atteso fra altri 3 mesi, non è per niente scontato”, aggiunge non senza preoccupazione.
Gradenigo si augura che il progetto passi per il Consiglio comunale dove diventerà possibile ottenere risposta alle domande rimaste aperte sull’opera ed in particolare – spiega – al convogliamento delle acque di falda.




La difficile convivenza nei centri per migranti: risse, vetri rotti, spazzatura non raccolta

Spazzatura non raccolta, risse, mancanza di acqua corrente: sono solo alcuni dei problemi che “agitano” in particolare due centri di accoglienza per migranti, nel siracusano. Da alcune settimane, l’emergenza sbarchi è tornata ad interessare il territorio, chiamato a dare accoglienza agli stranieri trasferiti da Lampedusa. Arrivi a centinaia, smistati attraverso la struttura attiva al porto di Augusta e con il coordinamento della Prefettura di Siracusa.
I numeri più alti riguardano i centri di accoglienza di Melilli e Rosolini. Il primo, l’ex hotel Siracusa di contrada Spalla, è in realtà più vicino al capoluogo che alla cittadina iblea ed ospita oltre 300 stranieri di diverse etnie. Alcuni operatori denunciano le scarse condizioni di sicurezza e parlano di risse consumate anche a colpi di brandine, estintori e quant’altro. Vetri di porte e finestre infrante testimonierebbero l’evidente tensione all’interno della struttura. Secondo alcune fonti, che hanno richiesto l’anonimato, ad accendere ancor di più gli animi sarebbe l’alcol che verrebbe acquistato nella vicina area commerciale, raggiunta attraversando non senza rischia la strada a scorrimento veloce.
Non solo, le immagini che arrivano dalla struttura mostrano anche montagne di spazzatura non raccolta che, con il passare dei giorni, sono divenute ricettacolo di topi ed insetti. Una situazione al limite, quindi, anche sotto il profilo igienico sanitario.
Non dissimile la situazione a Rosolini, altro centro di accoglienza affollato e attraversato da costanti tensioni tra gli ospiti della struttura. Qui, secondo diverse segnalazioni, ci sarebbero anche problemi con l’erogazione idrica a causa di alcuni guasti alle tubazioni.
Situazioni e problematiche che hanno spinto diversi operatori a richiedere la presenza fissa delle forze dell’ordine, presenti con un presidio h24 oltre ai sempre utili controlli su chiamata o programmati.




Boom turistico di Siracusa, i dubbi di Confindustria e la replica: “Nessun errore”

“Non abbiamo sbagliato, i dati dei primi otto mesi del 2023 certificano il successo turistico della Sicilia e di Siracusa”. Il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, conferma i numeri diffusi nei giorni scorsi che sono però stati contestati dalla sezione Turismo di Confindustria Siracusa. “I dati pubblicati nel sito dell’Osservatorio Regionale del Turismo, elaborati su dati Istat, riportati e diffusi recentemente sulla stampa, prendono in esame il 2022 sul 2021: parliamo dunque del post Pandemia e della ripresa dopo il fermo. Nulla a che vedere con gli andamenti che riguardano l’anno in corso”, si legge in una nota degli albergatori di Confindustria Siracusa.
“Confermo che i dati riguardano il 2023 comparati sul 2022. E’ chiaro che sono dati in aggiornamento perchè relativi ai primi otto mesi di quest’anno. Quindi non sono stagionali ma, ripeto, riguardano i primi otto mesi di quest’anno. E sono allineati ai dati dell’Osservatorio Turistico (sotto in allegato) su base Istat. Basta fare una semplice ricerca dati demoscopici 2023. Anche Assoturismo segnala l’aumento dei flussi turistici in Sicilia nel 2023. E’ una buona notizia, perchè cercare per forza la negatività?”, si chiede Manenti raggiunto telefonicamente da SiracusaOggi.it
Viene da chiedersi se possano essere dati “falsati” dalla presenza dei numeri di b&b e case vacanze adesso soggette all’obbligo del Cir. Numeri che prima “sfuggivano” ai controlli ufficiali e che adesso, invece, finiscono in larga parte nei conteggi. “Altro che dati falsati, anzi: così possiamo dire che sono ancora più vicini alla realtà”, taglia corto il numero uno di Confcommercio Sicilia.
Ma allora il calo legato all’incendio a Fontanarossa? “Effettivamente ad agosto c’è stato un rallentamento, che però non ha inciso in maniera rilevante sui buoni risultati riscontrati negli altri mesi”, spiega ancora Manenti. “Ogni anno un problema diverso c’è sempre stato. E dico purtroppo. Anche per questo dobbiamo imparare a fare fronte comune. La Sicilia è diventata forte nel turismo, dobbiamo sostenere e spingere questa crescita invece che tirarci la zappa sui piedi, vedendo solo negatività. Siamo diventati regione europea della gastronomia per il 2025 e questa sarà un’ulteriore spinta per il 2024”, dice Manenti.
Secondo i dati diffusi da Confcommercio Sicilia, che cita come fonte il Dipartimento regionale Turismo, sport e spettacolo e l’Osservatorio turistico e dello sport (su elaborazione Istat), è Siracusa la provincia siciliana che ha registrato le migliori performance nei primi otto mesi del 2023. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ad esempio, gli arrivi sono aumentati del 94,8% (media regionale 57%). La seconda miglior variazione percentuale è quella della provincia di Agrigento con un +65,5%, poi Palermo +63,5%. Gli arrivi in Sicilia sono stati pari a 4.888.423 unità, rispetto ai 3.113.379 arrivi del 2022. Anche alla voce “presenze” la provincia di Siracusa fa il pieno in Sicilia: +74,2% con 1.201.209 presenze contro le 689.593 dello stesso periodo dello scorso anno. Le presenze in Sicilia sono state pari, nei primi otto mesi dell’anno, a 14.783.156 unità (+52,6%, 9.689.251 nel 2022). Qui in dettaglio i dati diffusi e relativi ai flussi turistici in Sicilia 2022-2023.
Numeri non condivisi dagli albergatori della Sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa. Dal canto loro, mostrano gli unici dati ad oggi disponibili e riferiti al 2022 (clicca qui).Questa la nota: “Gli albergatori precisano che i dati pubblicati nel sito dell’Osservatorio Regionale del Turismo, elaborati su dati ISTAT, riportati e diffusi recentemente sulla stampa, prendono in esame il 2022 sul 2021: parliamo dunque del post Pandemia e della ripresa dopo il fermo. Nulla a che vedere con gli andamenti che riguardano l’anno in corso. La stagione è stata, anzi, profondamente segnata nei mesi di luglio e agosto dall’incendio del terminal di Fontanarossa e dai conseguenti rilevantissimi disagi di turisti e viaggiatori. Infatti, dall’analisi dei dati che abbiamo raccolto tra i nostri albergatori la media delle perdite stimate nei due mesi luglio e agosto di quest’anno rappresenta circa il 40% del fatturato atteso e non realizzato a causa di disdette e mancati arrivi, senza considerare il danno d’immagine, suscettibile di causare ulteriori mancate prenotazioni nel prossimo futuro”.




La formica di fuoco arriva a Siracusa, primi avvistamenti. “Punture dolorose e danni”

Una delle formiche più dannose al mondo approda in Sicilia ed in particolar modo in provincia di Siracusa. Si chiama Solenopsis invicta ed è una formica dal pungiglione particolarmente doloroso. Originaria del Sud America, il suo avvistamento in Sicilia è il primo in Europa.
Ne parla la rivista Current Biology. Gli studiosi lanciano un allarme e ritengono che la formica rossa possa presto diffondersi in tutto il continente causando gravi problemi ambientali, sanitari ed economici in Italia e oltre.
Il pungiglione della formica rossa provoca dolore e occasionalmente potrebbe portare allo shock anafilattico. E’ una specie invasiva.
L’avvistamento alle Saline di Siracusa, alla foce del Fiume Ciane ha sorpreso gli studiosi, che tuttavia temevano da tempo che la formica si sarebbe spostata anche alle nostre latitudini. Hanno scoperto un totale di 88 nidi in un’area di 4,7 ettari. In realtà, nel territorio, la presenza della formica rossa non ha sorpreso troppo. Dai dati raccolti, infatti, pare che numerose persone, già da anni, siano venute a contatto con la formica e ne siano anche stati punti. Casi si sono verificati almeno dal 2019.
Secondo il modello elaborato dagli studiosi, il 7 per cento del continente europeo risulta con condizioni adatti allo sviluppo della S.invicta. Le aree urbane sono particolarmente a rischio. I grandi porti marittimi sarebbero luoghi tali da consentire alle formiche la rapida diffusione in paesi e continenti, secondo l’autore dello studio, Roger Vila, dell’Istituto di Biologia Evoluzionistica in Spagna.
In attesa che venga lanciata una campagna di “mappatura”, sulla base di testimonianze e foto scattate da cittadini che ritengono di avere avvistato la formica, a Siracusa c’è già chi racconta di avere la “il giardino della villetta invaso da questa formica”. Un lettore di SiracusaOggi.it parla della sua esperienza. “La mia convivenza forzata con queste formiche non inizia certamente oggi ma già da parecchi anni. Spesso veniamo punti e, oltre al dolore, la conseguenza è la formazione perfino di pustole. La mia villetta confina con un grande vivaio- prosegue- suppongo che la formica sia arrivata con le piante provenienti dal Sud America. Fanno formicai a punta- prosegue- guai a capitarci per caso sopra con il piede. Inutile qualsiasi tentativo di allontanarle: medicinali a siringa, metodi fai da te, cibo che dovrebbe avvelenarle e ucciderle, tutto inutile. L’Unione Europea- la sollecitazione del cittadino- dovrebbe intervenire prima che la formica rossa si diffonda ulteriormente. Vanno garantiti controlli adeguati sui prodotti importati. Il problema deve essere affrontato senza superficialità”.




Fiumi di cocaina e hashish, sgominata piazza di spaccio in viale dei Comuni a Siracusa

Ancora una brillante azione di contrasto allo spaccio di droga a Siracusa. Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura, hanno permesso di colpire un’organizzazione attiva nei portici di viale dei Comuni, nella parte alta di Siracusa. Eseguite questa mattina misure cautelari personali, emesse dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti di 5 siracusani. Sono “gravemente indiziati”, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché di detenzione di arma clandestina, detenzione abusiva di munizionamento e ricettazione.
Un trentenne è finito in carcere, un 24enne ai domiciliari (con braccialetto elettronico) mentre altri tre ragazzi di età compresa tra 20 e 33 anni, sono destinatari dell’obbligo di presentazione giornaliera entro le ore 16.00 alla Polizia Giudiziaria.
Le indagini sono partite la scorsa estate, dopo il rinvenimento di una bomba carta sul parabrezza di un’autovettura che, dai successivi accertamenti, è risultata riconducibile ad una persona vicina ad uno degli odierni indagati. Gli elementi raccolti hanno permesso di porre in luce l’esistenza di una piazza di spaccio, gestita attraverso un’articolata organizzazione con una continua attività di cessione di sostanze stupefacenti.
Lo spaccio avveniva sotto i portici di viale dei Comuni, nei pressi dell’abitazione di uno degli organizzatori. Pochi e fidati pusher smerciavano grosse quantità di cocaina e hashish, con veri e propri turni di “lavoro”.
I due principali indagati si occupavano di organizzare l’attività illecita, gestendo il rifornimento della sostanza stupefacente ai diversi spacciatori, tenendo la contabilità ed occupandosi anche della diretta cessione ai consumatori, insieme agli altri tre pusher.

Nel corso dell’indagine, sono state sequestrate oltre 200 dosi di cocaina già confezionata ed altri quantitativi sfusi di cocaina, crack ed hashish, unitamente a 1891 euro verosimile provento dell’attività di spaccio. In flagranza di reato erano stati già arrestati due degli odierni indagati (uno per ben due volte).
I due “capi” dell’organizzazione criminale detenevano anche una pistola a salve, artigianalmente trasformata in arma comune da sparo, perfettamente funzionante, munita di caricatore rifornito di tre cartucce calibro 7,65.
L’arma clandestina, sequestrata, era detenuta in circostanze di tempo e di luogo coincidenti con l’attività di spaccio, elemento che ha aggravato ulteriormente la posizione dei due indagati. Era nascosta nel terrazzo condominiale di un edificio in viale dei Comuni, nella loro disponibilità.




Riparte la scuola, l’arcivescovo si rivolge ai giovani: “ritrovate il valore del rispetto”

Inizia l’anno scolastico, con gli studenti che gradualmente ed in maniera scaglionata per classe ed istituto tornano a sedere tra i banchi di ogni ordine e grado. A loro ha voluto inviare un pensiero l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto.
“Oggi devo confessarvi che il mio animo è turbato dalle tante notizie che si rincorrono circa violenze usate da minori verso altri minori, da ragazzi che, magari condividono gli stessi banchi scolastici e, poi, si ritrovano ad
essere aguzzini e vittime di crimini efferati”, scrive nel suo messaggio l’alto prelato richiamando recenti casi come Caivano e Palermo, che hanno scosso l’opinione pubblica nazionale. “Una società che non vede nell’altro il fine, ma solo il mezzo – magari per il soddisfacimento dei più biechi istinti e per l’affermazione della forza del branco su una preda – è una società fallita, perché ha perduto ogni riferimento antropologico, nonché il senso proprio dell’essere comunità. La comunità di cui tutti facciamo parte deve avere come obiettivo principale il perseguimento del bene comune; quando, invece, uno fra noi s’impone con la forza sull’altro, si ha la frustrazione del nostro vivere insieme”. Per questo l’arcivescovo di Siracusa chiede che si incoraggi e supporti “l’opera di tutti gli operatori nel mondo dell’educazione di bambini, ragazzi e giovani”. E rivolto agli insegnanti ed ai presidi, chiede loro di avere sempre presente “che l’opera cui vi dedicate non è solo vostra, ma prima d’ogni cosa è di Colui il quale si è fatto uomo perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.
Un’abbondanza e pienezza di vita che l’arcivescovo invoca per gli studenti e le studentesse siracusane. “Vivere nel rispetto dell’altro è ciò che rende veramente uomo un essere umano”, ricorda e sottolinea monsignor Lomanto.




Tagli al Pnrr, l’allarme: “riqualificazione Stazione, ciclovia e bypass Augusta a rischio”

(cs) “La revisione del Pnrr proposta dal governo Meloni imbocca ancora una volta la strada della penalizzazione del Sud”. Lo sostiene il parlamentare Filippo Scerra (M5S) che ha presentato un’interrogazione che lancia l’allarme sul taglio delle risorse programmate (13 miliardi).
“Nonostante esista una precisa clausola che destina il 40% delle risorse del Pnrr al Mezzogiorno, con il preciso scopo di utilizzare il Piano per ridurre il gap infrastrutturale tra le regioni del Nord e del Sud Italia, il governo sembra voler sposare tutta un’altra linea”, ribadisce Scerra.
“Sono preoccupato e per questo ho chiesto notizie certe sull’ammontare delle risorse definanziate in provincia di Siracusa, e per quali progetti. Ad esempio, nella proposta del governo, si rivede la Ciclovia turistica della Magna Grecia, proprio nel tratto finale e siracusano. Le modifiche dell’investimento per il miglioramento delle stazioni ferroviarie gestite da RFI nel Sud, poi, rischiano di penalizzare proprio la riqualificazione dell’area della stazione di Siracusa. E temo che possa sparire dal quadro l’attesa realizzazione del bypass ferroviario ad Augusta che libererebbe la città dalla cintura ferroviaria con notevole velocizzazione dei collegamenti tra le province di Catania e Siracusa”.
Tagli e progetti su cui anche il deputato regionale del M5S, Carlo Gilistro, ha interrogato la presidenza della Regione per conoscere le ragioni che hanno portato a condividere i tagli sugli importanti progetti siracusani proposti dal governo Meloni.
“Mi pare piuttosto blanda anche la rassicurazione circa l’eventuale ricorso ad altre fonti di finanziamento per fare fronte ai tagli del Pnrr”, continua Filippo Scerra. “Un’ipotesi complicata, per via della natura stessa del Piano e per le regole del cofinanziamento attraverso altri strumenti comunitari”.