Sorpreso con un coltello a serramanico, denunciato 29enne

Un 29enne è stato denunciato dai Carabinieri di Siracusa per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.
Nello specifico, l’uomo è stato fermato alla guida della sua autovettura nel corso di un controllo alla circolazione stradale e sottoposto a perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico rinvenuto nel vano porta oggetti dell’auto.
Il coltello è stato sequestrato e il 29enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria mentre, l’autovettura è stata sequestrata perché sprovvista di assicurazione.




Raccontare Siracusa attraverso i volti dei suoi abitanti: “Ritratti siracusani” di Guy Mandery

Raccontare una città come Siracusa attraverso i volti dei suoi abitanti, fissati nell’ambiente a loro più consono, preferibilmente il posto di lavoro, dove meglio traspare l’essenza di ciascuno. E’ la scelta del fotografo e critico fotografico Guy Mandery – francese nato in Tunisia e siracusano di adozione. In questo contesto è nata una mostra fotografica, “Ritratti siracusani”, composta da 56 scatti che il Comune, attraverso l’assessorato alla Cultura, ha deciso di patrocinare e di ospitare negli spazi dell’ex liceo classico “Tommaso Gargallo”, in Ortigia.
La mostra di Mandery nasce dall’idea “di fermare il tempo”, dice il fotografo ai microfoni di SiracusaOggi.it. “Io vengo a Siracusa più di 30 anni fa e mi sono messo in testa di fotografare i siracusani doc. – continua – Su questo progetto ci ho lavorato per due anni. Ho fatto un reportage in prossimità, girando per le vie di Ortigia. Per me è stato un pò come tornare indietro nel tempo, anche perché ho utilizzato la prima macchina fotografica.”
L’esposizione è stata inaugurata sabato 23 novembre e sarà visitabile per un mese (nei giorni di venerdì, sabato e domenica: dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 dalle 19).

Le parole del fotografo e critico fotografico Guy Mandery.




La rinascita e il riscatto attraverso la moda: visita guidata ai laboratori sartoriali di “Tele di Aracne”

Un progetto di riscatto, di rinascita e di reintroduzione. Possiamo definire così “Tele di Aracne” che questo pomeriggio ha aperto le porte alla città. Il concept da cui nasce il progetto è il valore sociale e di inclusione che prende spunto dal riutilizzo di abiti dismessi e che vengono oggi ripensati in un’ ottica di economia circolare.
I locali di via Bainsizza 145, confiscati alla mafia, hanno accolto il pubblico in occasione di un evento speciale dedicato alla città, per raccontare i primi 60 giorni del laboratorio sartoriale “Le tele di Aracne” e per presentare le creazioni realizzate. Il progetto “Dalle stoffe ai sogni_Un percorso di rinascita” segue la presentazione delle prime creazioni sartoriali fatta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante l’Expo Divinazione e ha dato ai visitatori la possibilità di ammirare i capi sartoriali realizzati. All’interno del programma dell’accademia sartoriale è previsto un percorso socio pedagogico della durata di 5 anni diretto a uomini e donne appartenenti ai circuiti penali o a rischio marginalità; prevede un cammino formativo per i primi 3 anni con lezioni accademiche, laboratori e tirocini inclusivi; a seguire, negli ultimi due anni, prevede invece il concreto inserimento nel mondo dell’ imprenditorialità, con la creazione di una cooperativa che darà lavoro stabile a 10 giovani, che grazie alla passione, alla determinazione e alla creatività avranno un futuro di riscatto sociale reale.

Le parole di Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda, Silvia Spadaro, Responsabile comunicazione, Francesco Italia, Sindaco di Siracusa e Giovanni Signer, Prefetto di Siracusa.




Intervista al presidente Di Sarcina (AdSP): “Subito 1,5mln di euro per il Porto Grande”

Il porto Grande di Siracusa era “l’anello mancante” nella rete di sviluppo della portualità della Sicilia Orientale. La definizione è del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Di Sarcina. Nei giorni scorsi è andato a Palermo a prendere le “chiavi” del porto siracusano di cui assume adesso, ed a tutti gli effetti, la governance, nove mesi dopo la disposizione normativa che ha messo insieme il porto di Siracusa con quelli di Augusta, Catania e Pozzallo.
“Ho già disposto un primo sopralluogo del nostro ufficio tecnico. La prima cosa da fare? Sappiamo che i problemi principali sono legati ai fondali ed alla scarsa manutenzione di alcune bitte e piazzali. Cose spicciole, però mai risolte. E sono le prime urgenze da affrontare”, spiega Di Sarcina intervenuto in diretta su FMITALIA. “Alcune cose le faremo velocemente, altre richiederanno tempo. In particolare, richiederà tempo il dragaggio dei fondali della banchina 2: “è sito Sin, servirà quindi un dialogo con il Ministero dell’Ambiente. Ma si deve fare, e lo faremo. Ovviamente seguendo le procedure previste dalla legge”, spiega il presidente dell’AdSP della Sicilia Orientale.
Nel bilancio dell’ente, approvato ad ottobre, è stata prevista una spesa di 1,5 milioni di euro (entro dicembre 2024, ndr) per il Porto Grande di Siracusa. “E forse negli ultimi 10 anni mai erano state messe in campo risorse così corpose”, rivendica Di Sarcina. Difficilmente saranno spese tutte in poco più di un mese, “ma di sicuro produrremo degli impegni di spesa in modo da dare il via a tutto quello che bisogna fare nel porto di Siracusa”.
E qui è il caso di chiarire che l’AdSP non si occupa solo di manutenzione spicciola. Il suo compito principale è quello di programmare e creare le condizioni per lo sviluppo della portualità e delle aree retroportuali. “Il mio obiettivo principale – conferma Di Sarcia – è trovare la via per il migliore sviluppo possibile del porto di Siracusa, insieme ad Augusta, Catania e Pozzallo. E nel futuro di Siracusa non può che esserci il crocierismo. Francamente, sono inimmaginabili i container al porto Grande…”, ironizza. Poi si fa serio: “Faremo funzionare quello che già c’è, incluso il porto rifugio, e metteremo mano al futuro insieme ai rappresentanti del territorio. Tutto integrato con gli altri porti, altrimenti ci facciamo guerra tra di noi. Guardate, dobbiamo prendere coscienza del fatto che in Sicilia abbiamo tanti porti piccoli. Se non facciamo finta che siano un unico grande porto con tante banchine, non potremo mai essere competitivi con il resto d’Italia e d’Europa”. Ecco allora perchè diventa importante anche per Siracusa contare sulla governance unica della AdSp anche per il suo Porto Grande.
Tra i nodi da risolvere, oltre alla banchina 2, ci sono la questione ex porto turistico – oggi cantiere in abbandono – e la costruzione di una stazione marittima. “L’area dell’ex porto turistico rientra tra quelle consegnate alla mia AdSp. Dobbiamo vedere la documentazione, so che ci sono dei contenziosi. Dobbiamo capire in che stato siano e dove, per studiare come sbloccare la situazione. Anche a augusta c’erano conteziosi eterni. Li abbiamo superati, rimettendo in moto le cose”. Parole che valgono come indicazione di una direzione.
Quanto alla stazione marittima, Di Sarcina ha già un suo piano. “Un porto crocieristico serio e che funziona, non può prescindere da un terminal, altrimenti è barbarie. A Catania ci sono soggetti che remano contro, danneggiando il territorio. Mi auguro, invece, che Siracusa si dimostri più matura. La direzione deve essere quella di fare le cose e non bloccarle. Un piano ce l’ho, infrastrutturale e gestionale. Ma non basterà solo il mio impegno o solo l’impegno della AdSP. Servirà il consenso di tutte le parti interessate. Esorto tutti, allora, a capire che questa è una vera occasione di sviluppo. Mettiamo in campo tutte le energie positive e realizziamo qualcosa di buono”, l’invito del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.




Porto Grande e porto rifugio, missione rilancio: Cannata, “Ora ci sono risorse e progetti”

L’ingresso formale del Porto Grande di Siracusa sotto la governance dell’AdSP della Sicilia Orientale “è un risultato fondamentale per il rilancio della nostra città e del suo porto”. Lo dice il parlamentare Luca Cannata (FdI). “Mi sono battuto affinché questa annessione fosse inserita nella legge approvata a marzo e ho firmato gli odg collegati e sostenuto gli emendamenti al Senato con i colleghi di Fdi che hanno reso possibile questa transizione. È un traguardo importante, ma ora è necessario lavorare per dare seguito a quanto progettato”, aggiunge.
Il deputato di Fratelli d’Italia ha evidenziato le prime azioni concrete che l’Autorità Portuale ha pianificato con il suo presidente Francesco di Sarcina: “già entro la fine di quest’anno sono stati messi da parte 1,5 milioni di euro per interventi immediati al Porto Grande di Siracusa. Le priorità riguardano la riparazione del molo Sant’Antonio e il ripristino delle banchine interdette, oggi non fruibili a causa di ordinanze della Capitaneria di Porto”. Cannata ha anche ricordato il suo intervento per il porto rifugio di Santa Panagia, un’infrastruttura cruciale per la città. “Con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – ricorda – abbiamo reinserito un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, che permetterà all’Autorità Portuale anche con l’implementazione do propri fondi di avviare i lavori necessari per restituire piena funzionalità a questo sito strategico. Ma è stato un iter portato avanti anche con la sensibilità dell’assessore regionale Territorio e Ambiente Giusi Savarino, che si è mostrata attenta e operativa”.
Guardando al futuro, Cannata ha posto l’attenzione sulla crocieristica e sulle aree portuali della rada. “Il Documento di Programmazione Strategica di Sistema deve essere aggiornato per includere Siracusa – sottolinea il parlamentare di FdI – Ho già discusso con il presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina, e abbiamo concordato di iniziare il lavoro di aggiornamento il prossimo anno, in collaborazione con tutte le istituzioni politiche e territoriali. La crocieristica rappresenta un’opportunità straordinaria per la città, e dobbiamo essere pronti a sfruttarla”. Infine, Cannata ha annunciato l’avvio delle analisi per il dragaggio del Porto Grande, in particolare della banchina due, attualmente interdetta. “Dalla settimana prossima partiranno i rilievi e le analisi tecniche per predisporre la documentazione da inviare al Ministero dell’Ambiente per ottenere le autorizzazioni necessarie – conclude il deputato – Non è una questione di risorse economiche, che l’Autorità Portuale può sostenere, ma di seguire l’iter richiesto per le aree classificate come siti di interesse nazionale. Anche questo è un fronte che seguiremo con attenzione. Il porto di Siracusa deve diventare un punto di riferimento per lo sviluppo economico e turistico della città e dell’intera provincia. Questo è solo l’inizio, ma il lavoro che ci aspetta è chiaro: rilanciare l’infrastruttura portuale e farne il motore del nostro territorio”.




Cellulari e minori: allarme degli esperti, un milione di euro per la sensibilizzazione

“Siamo quasi a un punto di non ritorno. I nostri bambini rischiano grosso, va fatta qualcosa al più presto. Già parecchi i danni fatti, cerchiamo di evitarne altri”. È l’allarme risuonato forte ieri a Montecitorio durante il convegno “Smartphone e minori, i rischi e le prospettive”, rilanciato da pediatri, psichiatri, sociologi, giornalisti e parlamentari nella sala Matteotti della Camera. Ad organizzare il convegno è stato il deputato M5S Filippo Scerra, primo firmatario di un ddl che mira a vietare fino a tre anni i dispositivi digitali e a limitarne l’uso fino a 12. La proposta di legge romana ha comunque la sua origine all’Ars, in Sicilia, dove il deputato-pediatra M5S Carlo Gilistro ha depositato un analogo disegno di legge-voto che ha avuto già il via libera in commissione Salute.
“Dalla Sicilia – dice Gilistro – con la decisiva collaborazione dell’istituto scolastico regionale e la partecipazione di centinaia di scuole è partita una forte spinta alla presa di coscienza collettiva della pericolosità del fenomeno, le cui nefaste conseguenze, io, da pediatra, purtroppo osservo quotidianamente e con crescente frequenza. Purtroppo questa pericolosità è ignorata da tantissimi genitori che affidano ai propri figli cellulari e tablet per tenerli tranquilli, non sapendo che rischiano di creare loro enormi problemi. Le famiglie devono essere informate di questi enormi rischi in modo da poter mettere al sicuro l’incolumità psico-fisica dei loro ragazzi. Per questo va avviata una massiccia campagna di informazione rivolta alle famiglie e i cui primi passi potrebbero essere fatti già nell’immediato futuro. A tale scopo nella Finanziaria in discussione in queste ore all’Ars ho presentato un emendamento per destinare un milione di euro per realizzare una campagna mediatica su giornali, tv e web incentrata sul pericolo dell’uso distorto di cellulari e degli altri apparecchi digitali in tenera età e in età adolescenziale”.
Ieri a Roma sul tema hanno preso la parola numerosi esperti, tutti concordi nel ritenere che sul pericolo dell’abuso del digitale da parte dei bambini vanno accesi potenti riflettori.
“Quella che vogliamo portare avanti noi – dice Gilistro – non è, come è stato sottolineato benissimo ieri al convegno, una legge per limitare. Al contrario, è una legge di liberazione, dobbiamo liberare i bambini dalla schiavitù dei cellulari, perché, purtroppo, di questo si tratta. I bambini sono ormai schiavizzati da questi apparecchi, li usano perfino la notte e le conseguenze negative sono poi inevitabili, a cominciare da pessimi rendimenti scolastici causati dalla perdita di sonno ristoratore. E questo per non parlare degli altri contraccolpi, come ansia, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Gran parte di questi contraccolpi si possono evitare con una buona campagna di informazione su questa tematica. Sono sicuro che se i genitori fossero informati di tutti questi potenziali pericoli cui espongono i propri figli mettendogli in mano un cellulare solo per tenerli tranquilli un paio d’ore, magari mentre loro conversano con gli amici in pizzeria, si guarderebbero bene dal farlo”.




Rimpasto in slow motion, chi conta i giorni e chi i numeri in Consiglio. “Faremo messa a punto”

Assessori in carica, altri pazientemente in pectore, altri ancora con le valigie in mano. Non che Palazzo Vermexio si sia improvvisamente dotato di porte girevoli, semmai si è ormai perso il conto delle settimane trascorse senza novità sostanziali sull’inevitabile aggiustata alla squadra di governo cittadino. Tra impazienti e attendisti, i giorni scorrono. L’unica certezza è che il rimpasto ci sarà, come conferma il sindaco Francesco Italia: “è chiaro che dovremo fare una messa a punto nella squadra”. I tempi, oggi come ad inizio ottobre, sono imperscrutabili.
Ufficialmente nessuno ha fretta, ufficiosamente non mancano i segnali incrociati. Per tutti, il primo cittadino piazza il suo avviso. “L’equilibrio per amministrare si compone di diversi fattori. Se ne manca uno, cadono gli altri. E’ opportuno mantenere gli equilibri, anche in Consiglio comunale”. Anche per chi non è pratico di politichese, pare un messaggio piuttosto chiaro. Compreso da tutti gli alleati di Italia? “Io vado molto d’accordo con loro. Hanno piena consapevolezza di questa attenzione agli equilibri”, risponde sereno il sindaco.
Tra quelli che sembravano interessati ad accelerare le mosse, c’è indubbiamente il Mpa. In tal senso, eloquente l’uscita dall’aula consiliare poche settimane addietro, al momento di una votazione. Non un gesto di rottura, ma di certo un segnale agli alleati.
“Ai miei consiglieri comunali ho solo detto di valorizzare idee per il 2025. Italia ha piena delega del Mpa, con imprimatur del nostro leader Raffaele Lombardo”, spiega Giuseppe Carta, uomo forte degli Autonomisti siciliani. “Dobbiamo ora concentrarci su alcuni temi per il 2025: rifiuti, viabilità, servizi e come migliorare ulteriormente l’immagine della città. Quanto alle classifiche sulla qualità della vita, nelle cose si arriva piano piano. La crescita di questi anni è innegabile. Il problema è collegato ai servizi. Vi assicuro che alzeremo l’asticella anche per quel che riguarda gli indicatori della qualità della vita. Dentro cui, deve essere chiaro, ci sono cose che dovevano esser state fatte decenni addietro a Siracusa…”, analizza ancora Carta.
Si, ma il rimpasto? “A Italia chiediamo di rendere la coalizione più larga, attraente e collegiale in Consiglio comunale. Oggi non possiamo ragionare più in termini di maggioranza o opposizione. Dobbiamo dare all’assise cittadina il ruolo principale che merita nell’inquadrare e affrontare i problemi maggiori della città. Questa è una giunta mista, è chiaro che c’è un pò di centrodestra, un pò di centro e un pò di centrosinistra. Si mettano insieme le forze – dice Carta – e ci si metta nelle condizioni di dare risorse ai dirigenti ed agli assessori in modo da poter risolvere e sistemare temi e vicende, con la giusta serenità per programmare”. Insomma, non c’è fretta. Ma i numeri in Consiglio sono oggi dalla parte del Mpa che, tra le righe, chiede spazio ed anche prima della chiusura dell’anno.




Sanità, bocciate le performance dell’Asp di Siracusa: tra le peggiori per mortalità evitabile

Il report Agenas sulle performance della Aziende Sanitarie pubbliche boccia l’Asp di Siracusa. La sanità provinciale aretusea (dati 2023) non raggiunge una valutazione sufficiente, finendo in modo poco lusinghiero tra le 30 che in Italia arrancano, per dirla con un eufemismo.
Il monitoraggio dell’agenzia governativa per i servizi sanitari regionali si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende sanitarie territoriali, inoltre, sono state suddivise in cluster in considerazione del numero di cittadini presi in carico: meno di 250.000 abitanti; tra i 250.000 e i 400.000 abitanti; trai i 400.000 e i 700.000 abitanti; superiori a 700.000 abitanti.
Il risultato del mix di tutte le aree analizzate porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione
complessiva buona, 53 con valutazione intermedia, 30 “rivedibili”.
L’Asp di Siracusa viene nettamente bocciata alla voce “presa in carico dei pazienti” (assistenza domiciliare, tempestività interventi del 118). E’ tra le cinque peggiori in Italia insieme a Lanciano-Vasto-Chieti, alla Asl 2 della Gallura, Asl Caserta e Asl Napoli 1 Centro.
Va male, anzi malissimo, alla voce “mortalità evitabile della popolazione nella fascia 0-74 anni”. La mortalità evitabile è calcolata attraverso due voci: le cause prevenibili (quindi mancate vaccinazioni, errati stili di vita, incidenti e suicidi e altre carenze di prevenzione primaria) e le cause trattabili (diagnosi precoci e qualità delle cure). L’Asp di Siracusa è, ancora una volta, tra le peggiori 5 d’Italia in compagnia dell’Asl Napoli 3 Sud, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 1 Centro.
Per quel che riguarda il dato generale, la “peggiore” in Sicilia risulta l’Asp di Enna. Ma non è certo uno di quei campi in cui si possa giustificare tutto con “mal comune, mezzo gaudio”. I dati sono finiti al centro di una interessante analisi firmata da Milena Gabanelli per DataRoom del Corriere della Sera.




Crollo nella notte nel borgo antico di Cassibile, detriti in strada. “Tragedia sfiorata”

Paura nella notte a Cassibile. Poco dopo le 23, una delle costruzioni del borgo antico all’ingresso sud della frazione è improvvisamente collassata. Un crollo che ha riversato decine di detriti sulla strada, nei pressi dello svincolo autostradale. Solo la fortuna ha voluto che in quel momento non vi fossero auto di passaggio. “Tragedia sfiorata”, commenta il consigliere comunale Paolo Romano (FdI), ex presidente della circoscrizione.
Dopo l’allarme lanciato da alcuni passanti, sono intervenuti sul posto i Vigili del Fuoco per garantire la messa in sicurezza della strada. Ma adesso bisognerà verificare l’intera tenuta statica del vasto complesso del borgo antico: una buona parte corre parallelo alla via Nazionale, arteria principale che taglia Cassibile da nord a sud prima di diventare ss115.




Rifiuti, il M5S attacca: “E’ scomparsa la tariffa puntuale mentre aumentano le discariche”

“Siracusa arranca nella gestione dei rifiuti” e questo dato preoccupa non poco Cristina Merlino, portavoce del gruppo territoriale M5S di Siracusa. Non migliora il dato della raccolta differenziata e restano le tante criticità del servizio nel capoluogo aretuseo. “Da tempo il Comune di Siracusa non pubblica i dati sulla raccolta differenziata. Forse perché dopo il passaggio fisiologico dal 10% al 50% non c’è più stato alcun progresso? Ma che fine hanno fatto i tanto attesi ‘strumenti già predisposti’, annunciati in campagna elettorale per fare il salto e arrivare al 65% di raccolta differenziata? La ‘tariffa puntuale’ che dovrebbe far pagare a ciascuno in base a quanti rifiuti produce? I fondi del PNRR per la costruzione dei nuovi centri comunali di Raccolta? Quale sarà la verità sul CCR Arenaura e l’attesa infinita per l’apertura di quello a Cassibile? Domande lecite che meriterebbero una risposta”.
Ma il M5S Siracusa torna anche su un argomento già affrontato in passato: “Non dimentichiamo la figura del direttore di esecuzione del contratto (DEC) che avrebbe il compito di vigilare costantemente sull’esecuzione dei vari aspetti del servizio di igiene urbana. Torniamo a chiedere trasparenza attraverso, ad esempio, la pubblicazione degli stati di avanzamento redatti mensilmente dal DEC sulla gestione del servizio, perché sono troppe le ombre e i disservizi a discapito dei cittadini”.
Problema centrale è l’eccessiva quantità di indifferenziata, ormai raccolta quasi quotidianamente. “Hanno notato gli addetti ai lavori che i rifiuti indifferenziati vengono raccolti più volte durante la settimana anziché solo il giovedì, come da calendario? Cosa pensa di fare l’Amministrazione contro quei cittadini e attività indisciplinate che continuano a conferire in maniera errata sia per quanto riguarda gli orari che i giorni? Cosa sulla giungla di carrellati disseminati in tutta la città senza il minimo ordine e decoro? Cosa è stato fatto contro le utenze Tari fantasma, visto che le ultime meritevoli azioni risultano datate novembre 2022? Chiediamo, ancora una volta, risposte su un servizio essenziale che incide sulla qualità della vita, sull’ambiente e, da non sottovalutare, anche sul lato economico, visto il recente aumento di oltre un milione di euro del costo del servizio per il 2024”.