Operai al lavoro senza dispositivi di sicurezza: sospesa attività in un cantiere edile

In un cantiere edile, gli operai lavoravano in assenza di misure di protezione. I carabinieri della Stazione di Pachino e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa hanno per questo denunciato un imprenditore di 57 anni, che dovrà rispondere di violazione della normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro. La violazione è emersa da un accertamento ispettivo condotto nel cantiere che si trova in località Calafarina. L’attività è stata immediatamente sospesa. Applicate, inoltre, le sanzioni amministrative previste, per un totale di 21 mila euro. Il legale rappresentante dell’impresa è stato, appunto, denunciato.




Un coltello a farfalla addosso, denunciato 37enne di Noto

Porto illegale di un coltello. Gli agenti del commissariato di Noto hanno denunciato un uomo di 37 anni, residente nel comune barocco. Nel corso di  servizi di controllo del territorio, rafforzati nel centro storico della città barocca in occasione della presenza di numerosi turisti nella stagione estiva, i poliziotti, diretti da Paolo Arena, hanno notato il trentasettenne che, alla vista della polizia, mal celava un certo nervosismo. Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, gli agenti hanno avviato la perquisizione, trovandolo in possesso di un coltello “a farfalla”.




Guida in stato di ebbrezza: scatta la denuncia per un 54enne

Sorpreso alla guida in stato di ebbrezza alcolica.
Gli agenti del Commissariato di Priolo Gargallo, durante un servizio di controllo del territorio, hanno denunciato un uomo di 54 anni, residente a Melilli. Bloccato e sottoposto a controllo, visto l’esito, per l’uomo è, appunto, scattata la denuncia.




Nuovo incidente sul lavoro, grave un operaio schiacciato da pesante carico

Lotta tra la vita e la morte al Cannizzaro di Catania l’uomo rimasto vittima questo pomeriggio di un nuovo incidente sul lavoro. E’ accaduto all’interno di un’azienda nel territorio di Augusta. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio sarebbe rimasto schiacciato da una pesante lastra di marmo, durante delicate operazioni di carico-scarico.
Immediata la richiesta di soccorso. Sul posto è arrivato il 118, con richiesta di elisoccorso. L’uomo è stato trasportato al trauma center della struttura sanitaria etnea e sottoposto ad un intervento chirurgico. Le sue condizioni rimangono gravi.
Le indagini sull’accaduto sono affidate ai Carabinieri. L’area è stata sottoposta e sequestro e la Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta. Da settimane i sindacati unitari portano avanti una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. In provincia di Siracusa è il quarto grave incidente in poco meno di due mesi.

foto archivio




Strigliata alla Municipale: “dovete multare”. E Gibilisco pensa a un nuovo comandante

Con la stessa grinta con cui lo abbiamo visto saltare e vincere sulle pedane di tutto il mondo, Giuseppe Gibilisco sta adesso affrontando questi primi mesi da assessore comunale. Deciso per natura, conta i passi e fissa l’asticella: sempre più in alto. Adesso, per ridare un’immagine ed un peso alla Polizia Municipale, la cui presenza, francamente, è poco percepita (e rispettata) dalla popolazione.
Oltre ad essere uno straordinario atleta, Gibilisco è anche un militare della Guardia di Finanza. Ed ai vigili urbani siracusani riuniti ha fatto un discorso chiaro: “il problema è uno: quando qualcuno commette un’infrazione e voi fate finta di non vederla, lì iniziano i guai. Volete tornare ad essere apprezzati dalla gente? Se vediamo qualche infrazione, anche il semplice lancio del mozzicone di sigaretta, dobbiamo sanzionare. Nel momento in cui iniziamo a mettere le mani in tasca alle persone, lì inizierà il rispetto. La prima volta ci manderanno a quel paese, la seconda sbufferanno ma dalla terza si guarderanno bene dal fare infrazioni perchè sanno che la Municipale c’è e sanziona”.
Non una semplice uscita motivazionale, è proprio quello che Gibilisco chiede ogni giorno agli agenti. Qualcuno sorride, altri annuiscono ed applaudono. In effetti, il primo problema della Municipale di Siracusa è l’immagine: a dispetto dell’impegno di una trentina di unità, per il resto i vigili urbani non godono certo del vento favorevole dell’opinione pubblica.
Per recuperarlo dopo anni di lasciar andare, ecco pronti tre interventi per incidere sull’umore (e sull’operatività) della Municipale di Siracusa: “ci stiamo impegnando per avere 14 nuovi vigili nell’immediato; a breve avvieremo la progressione verticale per altri ufficiali che però devono avere le caratteristiche ed il polso per farlo; e bisogna nominare un nuovo comandante della Municipale”.
Con un linguaggio chiaro, senza politica di mezzo, Giuseppe Gibilisco dice proprio così. Una bocciatura per l’attuale comandante, Enzo Miccoli? “No, per nulla. Miccoli è una persona straordinaria ma è oggettivamente oberato di lavoro. Io sogno un comandante di formazione militare”, spiega in diretta su FMITALIA. L’assessore un nome in testa lo ha già. “E’ un persona con cui io ho lavorato: piazzavamo microspie, abbiamo arrestato gente, partecipato ad operazioni importantissime, stimato dalla Procura e dai magistrati tutti. Metto i miei beni personali a garanzia di questo nome. Se vogliamo cambiare, lui è la persona giusta. Se invece vogliamo continuare a fare finta di nulla, andiamo avanti così ma nessuno si lamenti”.




Lite tra condomini finisce a colpi di pistola: panico in via Don Sturzo, denunciato un uomo

Attimi di panico ieri pomeriggio in via Don Sturzo, a Siracusa. In una palazzina del rione popolare della Mazzarona, sono stati esplosi alcuni colpi di pistola. Le indagini sono affidate alla Polizia, intervenuta poco dopo quello che sarebbe stato il violento epilogo di una lite tra condomini.
Secondo una prima ricostruzione, dopo qualche parola di troppo i due sarebbero passati alle vie di fatto: calci e pugni fino a quando è spuntata una pistola. Secondo quanto trapela, l’arma sarebbe stata caricata a salve. Due i colpi esplosi, non ad altezza d’uomo.
Il doppio sordo boato ha creato il panico nella palazzina popolare. Una telefonata al numero di emergenza ha allertato la Polizia. L’uomo che ha esploso i due colpi è stato denunciato.




Il comprensivo Verga è una scuola “fantasma” tra Cga e codice meccanografico

L’istituto comprensivo Verga vive la sua strana estate, sospeso nel “limbo”: la scuola siracusana esiste ancora o verrà divisa in tre tronconi, ridistribuiti ad altrettanti istituti del capoluogo? Nel mezzo, famiglie e docenti attendono di capire come tutto cambierà.
Nei giorni scorsi è arrivata la sospensiva disposta dal Tar che ha stoppato l’applicazione della soppressione disposta dalla Regione, su ricorso presentato dal Comune di Siracusa. Tecnicamente una buona notizia, non fosse però per la circostanza che l’assessorato regionale ha impugnato il provvedimento al Cga, con udienza il 7 settembre. La querelle conoscerà la parola fine a poche settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico, quando sarà tardi per ogni mossa.
Nell’attesa, pare siano aumentate le richieste di nulla osta per iscrivere i ragazzi in altri istituti comprensivi: le famiglie sono preoccupate e non riescono a leggere bene la questione. Così si rischia che, ben prima del Cga, a decretare la soppressione del Verga sia la fuga in atto verso altre scuole. In apprensione anche i docenti: il 31 luglio si sono chiusi i termini per le graduatorie delle supplenze, ad esempio. E i docenti di ruolo non possono indicare come scelta il Verga perchè privo di codice meccanografico, ovvero di quella combinazione alfanumerica che rappresenta il certificato di esistenza in vita di un istituto scolastico.
Insomma, la soppressione del Verga per ora è stata sospesa dal Tar “ma non per questo la scuola esiste adesso come istituzione autonoma”, lamenta Michele Mangiafico (Civico4). “Palazzo Vermexio ha creato le condizioni perchè si consumasse il sottodimensionamento necessario per far sparire questa scuola e salvarne altre in prospettiva”, è l’accusa di Mangiafico. Dietro quelle parole si nasconde uno scenario da cane mangia cane: dal prossimo anno – a meno di deroghe – la soglia di alunni iscritti per mantenere l’autonomia scolastica passa a 900. Ecco perchè i numeri del Verga (512) diventano oggetto di attenzione per l’intera macchina scolastica del capoluogo. Se non possono servire a salvare l’istituto di via Madre Teresa di Calcutta – potrebbe essere il pensiero – aiuteranno altre scuole a restare con dirigenza autonoma.
“Quella scuola che a parole viene elogiata per il ruolo svolto in una zona di frontiera, nei fatti è ritenuta sacrificabile per salvare le altre”, sintetizza amaro il leader di Civico4 che, seppure fuori dal “palazzo”, continua a mostrarsi fiero oppositore della giunta Italia. “La verità è che nessuno difende veramente le famiglie degli alunni del Verga”.
Un apposito decreto regionale, invero, pare invitare l’Ufficio Scolastico Regionale a mettere mano alla questione anche relativa al codice meccanografico, in ottemperanza della sospensiva. Ma se non accadrà nel giro di pochi giorni, quasi inutile attendere il Cga. Troppe questioni rimarrebbero in ballo, tra queste anche l’adozione dei libri di testo. E certo non le si potrebbe risolvere il 7 settembre. Il tempo è poco, la strada è stretta.
Il Comune di Siracusa ha dato mandato all’avvocato Domenico Trapanese di difendere la scuola Verga anche davanti al Cga. “Il tema, dal nostro punto di vista, è chiaro e condivisibile: non è solo un affare di numeri, per quanto il Verga li abbia. Quello è un istituto di frontiera capace di svolgere un ruolo educativo tarato, anche con i suoi progetti, sulle necessità di un’area definita sensibile. Non la si può trattare alla stregua di una scuola normale”, spiega il legale a SiracusaOggi.it.




Autosalone distrutto dalle fiamme, il proprietario: “Ho perso tutto”

“Era tutto quello che avevo: il mio lavoro, il futuro che stavo costruendo per me e per i miei figli, la voglia di migliorare, di crescere. Tutto distrutto e un enorme punto interrogativo per quello che sarà”.
Salvo Gibilisco è il proprietario dell’autosalone del Villaggio Miano andato completamente distrutto dalle fiamme mercoledì scorso, la giornata terribile in cui gli incendi hanno devastato la provincia di Siracusa come altri luoghi in Sicilia.
“Erano le 15 circa- racconta Gibilisco- Stavo riposando a casa quando una telefonata mi ha avvertito che il fuoco stava iniziando a bruciare due delle nostre auto”. Gibilisco ricorda pensieri che si accavallavano velocemente, senza capire bene cosa stesse accadendo ma con la certezza di dover fare presto, di dover fare qualcosa per evitare quello che, purtroppo, invece, è comunque accaduto.
“Ho tanti amici- racconta- e in molti hanno tentato in tutti i modi di aiutarmi. Quando sono arrivato in viale Epipoli la devastazione era già in corso. Sembrava l’inferno. Ho fatto di tutto, mi sono buttato tra le fiamme nel tentativo di spegnere il fuoco. Sono riuscito a salvare solo cinque auto. Il resto è carbonizzato. Sono stato tirato fuori dai vigili del fuoco, non volevo andare via, volevo fare qualcosa. Alla fine i carabinieri mi hanno portato via, mi hanno detto che la prima tutela riguarda la vita, in questo caso la mia”.
Di richieste di risarcimento, di verifiche dell’accaduto, di scartoffie e rapporti con i vari enti e compagnie assicurative si occuperanno i suoi legali.
“Io non so nemmeno cosa pensare adesso- dice- So che devo andare avanti, che ho una famiglia che dipende da me, mi darò da fare, non so ancora come e non so in quanto tempo. Avevo investito tutto nel mio autosalone e continuavo a farlo ogni volta che ne avevo la possibilità, per dare un valore sempre maggiore alla mia azienda. Non ho più niente- conclude- Devo metabolizzarlo”.




Inferno di fuoco a Cavagrande, distrutti 8 ettari di bosco in piena riserva naturale

Ci sono volute sei ore di lavoro ininterrotto per riuscire a domare l’incendio che ha colpito la riserva naturale di Cavagrande del Cassibile. Forte il sospetto che, anche in questo caso, possa esserci dietro la mano dell’uomo. Il rogo presenta un conto ambientale pesantissimo: circa 8 ettari di macchia mediterranea e bosco naturale di leccio sono stati ridotti letteralmente in cenere. Un nuovo, duro colpo per la biodiversità della zona, pochi giorni dopo le fiamme a Pantalica.
Il primo allarme ad ora di pranzo, ieri. La situazione sembrava in controllo, poi in pochi minuti il cambio di vento e forse qualche altro innesco hanno causato un nuovo inferno di fumo e fiamme, concentrato nel vallone di Cugno Mola.
Due squadre del Corpo Forestale hanno lottato duramente con il fronte del fuoco che avanzava implacabile. Dall’alto, impiegati due canadair ed un elicottero antincendio. In totale, sono stati operati oltre 60 lanci per domare l’incendio che aveva avvolto le impervie alture.




Caretta-caretta, i record 2023 del siracusano: prima schiusa d’Italia e 43 nidi censiti

“La Sicilia, famosa per le sue bellezze naturali e il suo ricco ecosistema marino, sta assistendo a un eccezionale boom di nidi di tartarughe Caretta caretta durante questa stagione estiva. Ad oggi, 31 luglio 2023, siamo a quota 105”. Barbara Torrisi, consigliere del WWF Sicilia Sud Orientale, fatica a trattenere l’entusiasmo di fronte a questi incoraggianti dati. “Queste affascinanti creature marine, protette dalla legge italiana e internazionale, hanno trovato nel litorale siciliano un ambiente ideale per la deposizione delle loro uova, in particolare nella Sicilia Sud Orientale dove sono stati censiti 70 nidi, in particolare la provincia di Siracusa vanta 43 nidi di cui ben 16 sulla spiaggia di Isola delle Correnti, un vero e proprio record”.
Un altro primato? Sempre nel siracusano, con la prima deposizione e la prima schiusa d’Italia: “Sulla spiaggia di Morghella, alla quale si aggiunge una schiusa da nido non segnalato nella spiaggia di san Lorenzo che ha visto emergere ben 90 neonate”.
La Caretta caretta, nota comunemente come tartaruga comune, è una specie che svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino. Le femmine raggiungono le spiagge dove sono nate, le nostre coste, dopo un lungo viaggio attraverso gli oceani, spesso percorrendo distanze considerevoli. Giunte a destinazione, cercano le spiagge sabbiose e isolate dove deporre le loro uova, dando vita a un momento di grande importanza per la conservazione di questa specie minacciata.
“Grazie allo sforzo di molti volontari, delle autorità locali e soprattutto della dottoressa Oleana Olga Prato, presidentessa del WWF Sicilia Sud Orientale – spiega Barbara Torrisi – la sensibilizzazione del pubblico riguardo l’importanza di proteggere le tartarughe marine è aumentata e il numero di nidi di Caretta caretta registrati quest’anno ha segnato un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. E’ stato superato il 2020, anno in cui sono stati censiti 80 nidi. Questo è un segnale positivo per la salute dell’ecosistema marino e una testimonianza dell’impegno delle comunità locali verso la conservazione della fauna selvatica”.