Arrestato ed espulso 30enne della Costa d’Avorio: era illegalmente rientrato in Italia

Agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un 30enne della Costa D’Avorio, rientrato illegalmente in Italia. L’uomo era stato espulso dal territorio nazionale, con provvedimento del Prefetto di Milano, a luglio del 2019 per poi essere rimpatriato. Avendo fatto rientro in Italia prima che fossero trascorsi i 5 anni previsti, è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria l’immediata liberazione con contestuale nulla osta alla sua espulsione.
Il cittadino straniero, pertanto, è stato posto a disposizione dell’ Ufficio Immigrazione per le successive incombenze.




Accordo Carabinieri-Confindustria: militari a scuola di inglese, consegna degli attestati

Si è concluso il periodo di formazione di 20 carabinieri, che hanno seguito un percorso di apprendimento della lingua inglese, a seguito di uno specifico protocollo d’intesa, stipulato con Confindustria e le aziende Isab e Sonatrach lo scorso aprile. L’accordo prevedeva 40 ore di lezione per ciascuno dei militari individuati dal comando provinciale dei carabinieri, nell’ottica di migliorare l’accoglienza turistica nel territorio. Domani, Mercoledì 26 luglio, alle 9:00 nel giardino della sede di “The Academy of English”, in via San Marziano, a Siracusa, si terrà una breve cerimonia di consegna degli attestati ai Carabinieri che hanno partecipato con successo all’iniziativa.
Saranno presenti Gian Piero Reale Presidente di Confindustria Siracusa, Rosario Pistorio, AD di Sonatrach Raffineria Italiana, Giancarlo Metastasio di Isab, il Colonnello Gabriele Barecchia, comandante dei carabinieri in provincia.
La premessa dell’iniziativa, esplicitata nel protocollo d’intesa stipulato lo scorso aprile, partiva dall’idea che “Confindustria e le Aziende ad essa associate partecipano al processo di sviluppo della società italiana capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale del Paese”. I carabinieri avevano l’esigenza di formare parte del proprio personale alla conoscenza della lingua inglese al fine di fornire assistenza e protezione ai numerosi turisti stranieri che in tutti i mesi dell’anno frequentano numerosi le località turistiche della provincia.




Brucia la provincia di Siracusa, fiamme da nord a sud: riaperta l’autostrada

Non c’è tregua per la Sicilia orientale: un’emergenza dopo l’altra. Il giorno dopo il black-out, la settimana inizia con la provincia di Siracusa in fiamme. Dal primo pomeriggio gran lavoro per Vigili del Fuoco, Forestale e Protezione Civile chiamati a correre da nord a sud, con un fronte di fuoco che – complici le alte temperature – si sviluppa con rapidità.
L’autostrada Siracusa-Catania è stata chiusa fino alle 18.30 tra gli svincoli di Priolo ed Augusta. Un incendio nei pressi del bivio per Melilli ha generato una densa nuvola di fumo, visibilità ridotta.
Gli incendi più insidiosi si sono sviluppati alle spalle della raffineria Isab sud, nella zona industriale alle porte di Siracusa; un secondo a Città Giardino (sterpaglie) ed uno sulla 194 Carlentini-Lentini dove alle 17.30 è arrivato anche un canadair per fornire assistenza dall’alto.
In fiamme anche la zona sud della provincia di Siracusa: i principali roghi hanno interessato Portopalo, dove una casa di riposo è stata evacuata, e il borgo di Marzamemi. Parzialmente interessate delle serre. Ad Avola, in contrada Piccio, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per un incendio in uno stabilimento balneare con due squadre ed un’autobotte. Fumo denso anche poco distante Cassibile.




Incendi in Sicilia, Schifani: “Attenzione alta e monitoraggio costante”

«Massima attenzione e costante monitoraggio della situazione incendi, che in Sicilia è in continua evoluzione. Sono in collegamento e aggiornamento con il coordinamento operativo del Corpo forestale e con la sala operativa della Protezione civile, che ha rilevato oggi 43 incendi nel territorio regionale. Oltre un centinaio gli interventi eseguiti dal Corpo forestale sui roghi, che, alimentati dal vento di scirocco e dalle temperature altissime, hanno bruciato ettari di macchia mediterranea, soprattutto fra Palermo e Catania». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la moltitudine di incendi sviluppati oggi in particolare nella provincia di Palermo, dove si riscontra la fetta più ampia di roghi segnalati alla sala operativa della Protezione civile. Anche per la provincia di Siracusa è stata una giornata infernale: fino alle 18.30 interrotta l’autostrada Siracusa-Catania, incendi a Melilli, Priolo, Portopalo, Agnone/Augusta, Lentini.
“Ringrazio la Protezione civile, il Corpo forestale e i vigili del fuoco impegnati in queste ore difficili, e in condizioni proibitive per le temperature, nelle operazioni di spegnimento degli incendi anche con l’ausilio di mezzi aerei. Sono 107 gli interventi del Corpo forestale effettuati oggi in tutta la regione, con 174 squadre al lavoro e 788 addetti; 35 i velivoli, fra regionali e nazionali, impiegati. La nostra attenzione rimane altissima tenuto conto che per domani l’ondata di calore prevista è massima nelle tre città metropolitane e che il rischio incendi sarà ‘alto’ nelle aree di Palermo, Trapani, Enna, Messina Catania e Siracusa e ‘medio’ per le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Per questa ragione invito i siciliani ad allontanarsi prontamente dalle aree di pericolo in caso di incendio e ad allertare immediatamente i vigili del fuoco”.




Pronto soccorso, audio sui social: “Siamo 9 medici, dovremmo essere 25”

Nuova bufera social sul Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. Virale la video denuncia postata da un ragazzo, Vanni il suo nome. Migliaia di visualizzazioni e condivisioni tra Facebook e Instagram. Il “caso” non è nuovo: ore e ore di attesa prima di ricevere assistenza. Ma il fattore di novità è l’audio, attribuito ad una dottoressa in servizio nel reparto di emergenza e registrato a sua insaputa. Un autentico sfogo, con alcuni passaggi che colpiscono e restano impressi: “siamo 9 dovremmo essere almeno 25, nessuno vuole venire a lavorare qui”; e poi ancora “questo reparto è a rischio chiusura imminente”; fino all’accusa “la direzione lo sa e non fa nulla”.
L’autore del video-denuncia è noto anche per la sua passione da film-maker. Raggiunto dalla nostra redazione, ci racconta l’accaduto. “Ho accompagnato mio padre al Pronto Soccorso poco prima delle 18. Ha una storia clinica particolare a causa di alcuni ictus: non parla, non cammina. E’ invalido. Era stato lasciato su di una barella, in codice giallo. Ho richiesto allora attenzione per il suo caso, inseguendo questa dottoressa che faceva la spola tra le varie stanze. Ad un certo, lei stessa ha spalancato le porte del reparto ed è venuta fuori a parlare con noi che eravamo all’esterno. Ed è a quel punto che ho fatto partire la registrazione”, spiega Vanni.
Uno sfogo dettato dalla frustrazione. “Non riusciamo a fronteggiare l’alto flusso. Dovremmo essere 25 (medici, ndr) e siamo 9. Non si presenta nessuno a lavorare in questo posto. Abbiamo denunciato e la direzione se ne frega. Non possiamo continuare così, questo pronto soccorso è a rischio imminente di chiusura. Non ce la facciamo più. Non c’è personale per visitare”. E poi ancora: “Sono pronta ad andarlo a dire dovunque”. Sin qui l’audio registrato.
Vanni spergiura sull’autenticità dello sfogo. “Camice e cartellino, lavora lì al Pronto Soccorso. Possono confermarlo tutti quelli che erano in sala d’attesa con me”. E c’è si dice sicuro di avere anche riconosciuto ed identificato la dottoressa in questione. Secondo alcune indiscrezioni, la stessa professionista sarebbe in procinto di lasciare l’ospedale di Siracusa per lavorare nella sanità privata.
Il problema è nazionale: mancano i medici ospedalieri, sono poco incentivati e le strutture pubbliche sono spesso meno attrattive del settore privato. Il caso dei Pronto Soccorso siciliani in emergenza è più volte finito all’attenzione della Regione, con diverse audizione di Commissione e Sottocommissione Sanità dedicate al tema. Alcune forze politiche – il M5S, con Carlo Gilistro ed il gruppo regionale – hanno suggerito il ricorso ai medici in pensione ed agli specializzandi, fino al termine dell’emergenza dovuta alla carenza nazionale di ospedalieri.
La sofferenza del comparto sanità non è nuova, come spiega il segretario provinciale della Fp Cisl, Daniele Passanisi. “Abbiamo più volte denunciato la situazione, l’ultima durante il nostro focus ad aprile. Era chiaro che con le ferie sarebbero venuti al pettine tutti i nodi. Colpe? Troppo facile additare qualcuno. Diciamo che non guasterebbe l’aumento del tetto di spesa per la provincia di Siracusa. Una decisione – dice il sindacalista – che compete all’assessorato regionale e che metterebbe l’Asp nelle condizioni di procedere con assunzioni nel comparto sanità. Ad oggi, il tetto di spesa per Siracusa è troppo basso rispetto alla popolazione residente”.
Il paventato rischio “chiusura” al momento non trova comunque conferme. Sebbene nessuno possa negare la complessità del momento per la sanità siciliana e, in particolare, per l’ospedale di Siracusa.




Emergenza caldo, si fermano i metalmeccanici della zona industriale

I metalmeccanici della zona industriale di Siracusa si sono fermati questa mattina. Assemblea spontanea alle portinerie Sud per chiedere orari e condizioni di lavoro tarate sull’emergenza ondate di calore. I lavoratori che operano per conto di una committente in Isab, hanno raccolto la solidarietà dell’indotto e dei sindacati.
Al di là del caso particolare, il tema interessa l’intera zona industriale siracusana. Le alte temperature hanno causato qualche comprensibile malore nei giorni scorsi, come confermano anche i sindacati che spingono per il ricorso alla cassa integrazione per le ondate di calore e ad un orario di lavoro ridotto (7/11) per evitare le fasi più calde della giornata.
Tra le forme di tutela richieste alle aziende del polo petrolchimico, anche l’attivazione di punti ristoro e punti acqua e l’avvio di una sorveglianza sanitaria per evitare che patologie pregresse possano negative influire sulla sicurezza del lavoro. Tra pochi giorni, il 27 luglio, incontro con la sezione metalmeccanica di Confindustria Siracusa per arrivare alla stipula di un protocollo sicurezza con l’obiettivo zero incidenti, anche dal punto di vista ondate di calore.
Intanto, un’azienda che opera nell’area industriale di Siracusa – la Icos Serbatoi – comunica di aver interrotto la propria attività fino al 27 luglio. “Considerato il perdurare delle temperature di questi giorni, che hanno fatto registrare punte di 47 gradi, alla luce dei bollettini meteo diramati dalla Protezione Civile che confermano il protrarsi dell’emergenza, la Icos serbatoi, tenendo fede alla tutela dei lavoratori come responsabilità principale del datore di lavoro, ha deciso, anche in considerazione del periodo feriale, di interrompere le proprie attività dal 21/07/23 fino al 27/07/23”, si legge nella comunicazione firmata dal dirigente Salvatore Costantino. “Ogni anno – prosegue – si assiste a situazioni straordinarie, dettate dal caldo, con cui bisogna imparare a convivere. È auspicabile ambire ad un tavolo permanente nella zona industriale che faccia fronte comune per gestire sia questa che altre emergenze in modo organico, scongiurando danni per i lavoratori e per l’economia dell’intero comparto”.




Mafia e trasporto merci su gomma: confiscati beni per 2 milioni di euro

I Carabinieri hanno eseguito un decreto di confisca beni per circa 2 milioni di euro. Il provvedimento riguarda il 50% delle quote societarie di una ditta di trasporti catanese, ritenute riconducibili a Ciro Fisicaro. L’uomo è un esponente di spicco del clan mafioso Nardo di Lentini.
Il provvedimento è frutto di una articolata indagine patrimoniale avviata nel 2011 dal Nucleo Investigativo con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. E’ stato ricostruito l’assetto patrimoniale della società che opera nel settore dei trasporti di prodotti ortofrutticoli provenienti dalla Sicilia e diretti in tutto il territorio nazionale. Nel 2013, l’attività investigativa ha portato al sequestro preventivo di numerosi beni e aziende e all’arresto di un uomo ritenuto la “testa di legno” cui erano state intestate fittiziamente le quote della società oggetto di confisca.
Le indagini hanno dimostrato che Fisicaro, detenuto da oltre 20 anni dopo essere stato arrestato insieme al boss Sebastiano Nardo perché ritenuto responsabile di una serie di omicidi e di associazione mafiosa, gestiva dal carcere gli affari della ditta di trasporto intestata al cugino Giuseppe Mauceri, fratello di Mario già condannato per associazione mafiosa e ucciso nel 2009 ad Agnone Bagni.
Secondo la Corte, inoltre, grazie proprio alla spendita del nome di Fisicaro, il cugino avrebbe ottenuto nuove commesse, ampliando così l’attività imprenditoriale.
L’operazione dei Carabinieri si aggiunge alle recenti confische ai danni di altri esponenti del sodalizio mafioso che hanno permesso di sottrarre al clan Nardo beni per oltre 52 milioni di euro, sferrando un duro colpo alla cosiddetta “imprenditoria mafiosa” specializzata nel settore del trasporto su gomma di ortofrutta.




Il comprensivo Verga “conserva” l’autonomia: sospeso il provvedimento di accorpamento

Sospeso il provvedimento della Regione di accorpamento dell’istituto comprensivo Verga di Siracusa con altre scuole cittadine. Nelle ore scorse è arrivata l’ufficialità della sospensione, in seguito al ricorso al Tar presentato dall’amministrazione comunale.
L’assessore alle Politiche scolastiche, Teresella Celesti, non nasconde la soddisfazione. “Siamo stati vigili, presenti e pronti a tutelare che non si disperdesse il know how del Verga, presidio importante di formazione nel quartiere Bosco Minniti. Certo bisognerà lavorare molto, d’intesa con la scuola, per garantire il permanere delle condizioni di garanzia dell’autonomia scolastica. È opportuno rivendicare l’azione lineare di questa Amministrazione che, in attesa del pronunciamento del Tar, non ha ritenuto di enfatizzare sentimenti donchisciotteschi, convinta che l’ azione politica debba essere sorretta da conoscenza, onestà intellettuale e accompagnare i cittadini alla comprensione di situazioni nuove e che comunque non attengono alla competenza degli Enti Locali”.




Tamponamento in autostrada: lunghe code in direzione Melilli

Lunghe code in autostrada da questa mattina, all’altezza dello svincolo di Melilli. A causarlo, un incidente stradale tra due veicoli. Nulla di grave, un tamponamento senza feriti. Le operazioni di gestione del sinistro, tuttavia, hanno comportato una serie di disagi di cui gli automobilisti in transito hanno fatto le spesse per ore. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso stradale, gli uomini della Polizia Stradale, inviati dalla sezione di Catania. La situazione dovrebbe tornare alla normalità non appena le operazioni post incidente saranno ultimate.




Cabina elettrica a fuoco a Melilli, incendio in contrada Bondifè: “Nessun danno grave”

Incendio ieri sera in contrada Bondifè, nel territorio di Melilli, nei pressi del centro commerciale e di un circolo sportivo, poco distante dalla statua di San Sebastiano. A fuoco, una cabina elettrica. Immediate le operazioni di soccorso,affidate ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile. Il rogo è stato domato in circa mezz’ora. Il sindaco, Giuseppe Carta entra più nel dettaglio. “Quando siamo stati affidati del rogo divampato – racconta- sono immediatamente partite le procedure per mettere al riparo i cittadini. In quell’area, oltre alle attività, ci sono anche case sparse. L’incendio è stato prima circoscritto e poi spento, in tempi celeri, quelli dettati da una situazione che, in questo periodo, è del resto di particolare allerta”. Nessuna conseguenza sull’erogazione di energia elettrica nel territorio comunale. “Ci sono da giorni alti e bassi- spiega il primo cittadino- Problemi intermittenti ma situazione sotto controllo”.