Melilli. Attivi gli ambulatori di Otorinolaringoiatria ed Endocrinologia, potenziata Neurologia

Nuovi titolari per gli ambulatori specialistici di Melilli. Simona Quartararo si occuperà della branca di Endocrinologia, Rita Micalef di Otorinolaringoiatria, a cui si aggiungerà il Salvatore Gulizia a potenziare la Neurologia.
Il sindaco, Giuseppe Carta evidenzia l’impegno in corso “per garantire la migliore assistenza sanitaria possibile per i cittadini della “Terrazza degli Iblei”.  Il risultato raggiunto è figlio della sinergia tra ASP e Comune, a seguito dell’interlocuzione con i vertici dell’Azienda Sanitaria in merito ad iniziative da intraprendere rivolte all’incremento, miglioramento e potenziamento dei servizi  del Poliambulatorio di Melilli”. 
Il primo cittadino parla di un “dialogo costante con i vertici dell’Azienda Sanitaria ci sta permettendo di raggiungere gli obiettivi prefissati sin dall’inizio con la mia amministrazione comunale, ovvero rendere il poliambulatorio area principale dei servizi sanitari-conclude il sindaco e deputato regionale – nel comune di Melilli, un luogo dove poter offrire ampi servizi alla collettività”.




Rubano uno scooter e tentano la fuga dai carabinieri: bloccati e denunciati

Ricettazione e porto di oggetti atti ad offendere. Denunciati due giovani, di 25 e 21 anni. I carabinieri della stazione di Avola, durante un controllo del territorio nella zona del Lido di Noto, hanno intercettato i due a bordo di uno scooter. Alla vista dei militari, i giovani hanno tentato la fuga. Tentativo risultato vano, in quanto raggiunti in pochi istanti , bloccati e identificati. Gli accertamenti compiuti sul motociclo hanno fatto emergere che il veicolo era stato rubato poco prima ad Avola. Durante la fuga, inoltre, i giovani hanno tentato di disfarsi di un fucile da sub munito di arpione. A seguito di perquisizione personale, infine, il 25enne è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. Il motociclo è stato restituito al proprietario.




Salvo Carnevale nella segreteria regionale Fillea, elezione anche per Margherita Lo Presti

Con 42 voti favorevoli su 42, il segretario generale della Fillea Cgil di Siracusa, Salvo Carnevale, è stato nominato componente della segreteria regionale Fillea. Con lui eletta anche Margherita Lo Presti, 39 anni, ingegnere edile. Nel corso della relazione del segretario generale Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio, è stato dato ampio spazio ai temi del green build, della rigenerazione urbana e del contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore dei lavori pubblici e privati e nel sistema delle forniture, temi ripresi puntualmente dai tanti intervenuti al dibattito. Alla riunione hanno partecipato anche il segretario generale Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e il segretario generale Fillea nazionale, Alessandro Genovesi, a cui sono state affidate le conclusioni dei lavori




Economia, Martines (Ceo Gruppo Eneron): “La Sicilia sia la nuova Cupertino”

Per lo sviluppo di tecnologia “verde” da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica la Sicilia rappresenta una sorta di grande laboratorio naturale a cielo aperto, dove non mancano le materie prime – a cominciare da sole e vento – che, tuttavia, da sole non bastano. E allora ecco che l’idea di provare a trasformare la Sicilia In una sorta di nuova Cupertino (uno dei templi dell’hi-tech) può ben diventare un progetto concreto a condizione che si riesca a superare quell’innegabile gap ancora oggi esistente tra aree diverse del Paese che rendono fare impresa al Sud una vera e propria… impresa rispetto a quanto accade nelle zone più strutturate d’Italia.
L’analisi è del CEO del Gruppo Eneron e di Onda Più, l’ing. Luigi Martines, nel corso della tavola rotonda svoltasi nell’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania, in occasione del sesto appuntamento del tour L’Economia d’Italia: il viaggio de L’Economia del Corriere della Sera tra le eccellenze del Paese.
Nel corso dell’appuntamento Martines ha anche illustrato in quale maniera il Gruppo Eneron – al quale oltre a Onda Più che serve circa 15mila utenti, dislocati soprattutto sul territorio siciliano, fa riferimento anche Energit, una delle più longeve aziende attive sul libero mercato dell’energia, che serve in maniera prioritario il mercato della Sardegna – ha affrontato e superato la grande crisi energetica del 2022, un vero e proprio annus horribilis. “Un esempio di autentica resilienza – ha spiegato il CEO Martines – e di orgogliosa reazione: siamo riusciti a garantire, anche nei momenti più difficili, il migliore equilibrio possibile tra sostenibilità ed efficienza, in un percorso di consapevolezza condiviso tra fornitore e consumatore. Un banco di prova non da poco per un Gruppo che svolge il proprio ruolo di prosumer company, ossia un’organizzazione capace di intervenire tecnologicamente sui consumi dei singoli per generare energia sul territorio, affrancarsi dalla rete e generare nuova cultura di consumo, basata sul risparmio, sulla sostenibilità e sull’economia circolare”.
Martines ha, infine, posto anche l’accento sul fatto che alle aziende del Sud oltre ad un deciso ammodernamento delle infrastrutture materiali servono anche nuove ispirazioni e talenti: “Il capitale intellettuale – ha concluso il CEO del Gruppo Eneron e di Onda Più – è quello che fatichiamo a intercettare e a trattenere. Ed è quello che fa la differenza per una cultura d’impresa più solida e visionaria”.




Militari italiani sull’Orizzonte, incubo finito: motopesca in direzione della Sicilia

Poco dopo le 19, da Roma è arrivata l’attesa telefonata. All’altro lato del telefono c’è Nino Moscuzza, l’armatore del peschereccio Orizzonte attaccato questa mattina da una motovedetta libica, in acque internazionali. Dal Comando Generale confermano che i militari italiani hanno raggiunto l’imbarcazione siracusana e sono saliti a bordo. Hanno constatato i danni ed i segni lasciati dai proiettili. L’equipaggio è scosso, ma in buone condizioni generali. La tensione aveva giocato un brutto tiro al comandante, nelle ore precedenti: aveva accusato un mancamento.
“In questo momento, stanno cercando di governare la nave e recuperare quanta più attrezzatura da pesca possibile”, spiega l’armatore al telefono da Siracusa. Non è ancora chiaro come funzionerà il ritorno in porto: se con la necessità di trainare l’imbarcazione o se invece si troverà un modo per renderla governabile, scortandola sin quasi dentro il porto Grande.
Intanto, un sospiro di sollievo dopo ore di attesa e angoscia, con l’imbarcazione alla deriva ed esposta al rischio di un’altra incursione.
Adesso toccherà alle Autorità Italiane chiarire l’accaduto con la Libia. I pescatori locali, però, raccontano di “soliti comportamenti”. E questi soliti comportamenti sarebbe simili raid per rubare telefoni satellitari, radar e altre attrezzature tecnologiche di bordo.
Una volta saliti a bordo dell’Orizzonte, i libici hanno infatti preso il telefono satellitare in dotazione. La sim sarebbe stata distrutta. Tutto è avvenuto sotto la minaccia delle armi e ad un certo punto, a bordo, si è tenuto anche il sequestro. La prima raffica aveva danneggiato tubi e timone.
È stato lo stesso equipaggio a raccontare le fasi convulse dell’attacco ad un aereo militare italiano subito inviato nell’area per la ricognizione. In contatto sui canali UHF hanno scambiato le prime informazioni. Poi l’attesa dei soccorsi, con l’invio di una nave militare sul posto. E finalmente, poco dopo le 19, quasi 13 ore dopo l’attacco, l’arrivo delle divise con la bandiera tricolore ed il sospiro di sollievo dell’incubo finito.

Foto generica dal web




Peschereccio siracusano attaccato dai libici: alla deriva. “Stanno bene”

Il motopesca siracusano Orizzonte è stato attaccato nelle prime ore del mattino da una motovedetta libica. Secondo quanto riferisce l’armatore, Nino Moscuzza, l’imbarcazione navigava in acque internazionali. Sarebbe stata inseguita e quindi fatta oggetto di una raffica di mitra.
Dammi sono segnalati alla cabina di comando ed al timone. La schede del telefono satellitare sarebbe stata sottratta dai libici, una volta saliti a bordo. Ecco anche il motivo per cui l’allarme è scattato in ritardo.
Non ci sarebbero feriti tra i componenti dell’equipaggio del peschereccio siracusano.
L’ex assessore regionale alla Pesca, Edy Bandiera, oggi vicesindaco di Siracusa ha fatto da tramite con le autorità italiane, per organizzare le operazioni di soccorso. L’Orizzonte è alla deriva, perduta la costosa attrezzatura per la pesca. “Stanno tutti bene e come amministrazione comunale stiamo facendo il possibile”, spiega Bandiera. Per i soccorsi, ipotesi invio di una unità della Marina Militare.
“L’Amministrazione comunale è vicina ai pescatori dell’Orizzonte e a tutta la marineria siracusana ancora una volta oggetto di un attacco in mare da parte di motovedette libiche. Siamo in contatto con l’armatore e le autorità statali affinché le operazioni di salvataggio degli uomini e di messa in sicurezza dell’imbarcazione possano avvenire nel minore tempo possibile. Episodi come questi ripropongono ancora una volta le tematiche dello svolgimento in sicurezza del lavoro svolto ogni giorno dalla nostra marineria nel Mediterraneo. Alle famiglie e all’armatore Nino Moscuzza l’incondizionata solidarietà della città”, dice il sindaco Francesco Italia.

Foto archivio




Peschereccio attaccato dai libici, Schifani: “Inaccettabile, in contatto con la Difesa”

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha commentato quanto accaduto questa mattina con l’attacco all’equipaggio del peschereccio Orizzonte, della marineria di Siracusa, avvenuto a circa 95 miglia dalle coste della Libia.
«L’attacco di stamattina al peschereccio siciliano, da parte di una motovedetta libica, è un atto di estrema gravità, che va stigmatizzato con forza in quanto avvenuto in acque internazionali. Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere, che per fortuna in questo caso non ha causato vittime ma solo tanta paura. È inaccettabile che i pescatori delle nostre marinerie rischino la vita ogni giorno, soltanto perché rivendicano un proprio diritto, svolgere la propria professione. Sono in costante contatto con la Farnesina e con il ministro Tajani e chiederò nelle prossime ore un incontro con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, per discutere di come mettere in sicurezza le acque davanti le nostre coste ed evitare così che episodi intollerabili di violenza come questo possano ripetersi in futuro».




Motopesca attaccato, pressing sul governo. Scerra: “Autorità forniscano supporto”

“Le autorità italiane intervengano a supporto del peschereccio siciliano attaccato stamattina da una motovedetta libica. Una situazione rispetto alla quale vanno forniti immediati chiarimenti. Le parole dell’armatore dell’imbarcazione sottolineano una situazione di enorme rischio e pericolo. Il ministro Crosetto spieghi cosa è accaduto in maniera dettagliata e fornisca il supporto necessario all’imbarcazione italiana che attualmente è ancora in difficoltà”. Lo dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, in merito a quanto accaduto in queste ore al largo delle coste siciliane.
“Seguiamo con attenzione e apprensione la vicenda del peschereccio Orizzonte della marineria di Siracusa. In questo momento l’assoluta priorità è assicurare che l’equipaggio sia messo in salvo. Subito dopo sarà necessario fare chiarezza su quanto accaduto e denunciato dal presidente della Federazione Armatori Siciliani, Fabio Micalizzi, perché sarebbe davvero gravissimo se ci trovassimo nuovamente di fronte ad un attacco a una nostra imbarcazione in acque internazionali da parte di una motovedetta libica”. Lo dichiara la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo.




Bandiera: “Da ore alla deriva, perchè nessuna nave italiana ha soccorso motopesca?”

“Hanno sparato ad altezza uomo e fatto danni in cabina di pilotaggio. Ma la cosa più grave è che ancora a 12 ore dall’accaduto, nessuna nave italiana sia andata a soccorrere l’equipaggio del peschereccio siracusano Orizzonte”. Il vicensindaco di Siracusa, Edy Bandiera, ex assessore regionale alla pesca, è in continuo contatto con l’armatore dell’imbarcazione della marineria di Siracusa. E raccoglie, oltre alla testimonianza, lo sfogo. “E’ grave se, come riferitomi dall’armatore, nessuna nave italiana sia stata inviata in soccorso del peschereccio. L’imbarcazione è danneggiata e alla deriva, in balia delle onde e tecnicamente anche di pirati libici. Come amministrazione comunale stiamo facendo il possibile, in stretto raccordo con il sindaco Francesco Italia. Ma anche le autorità nazionali devono fare la loro parte”, aggiunge Bandiera in diretta su FMITALIA.
Le operazioni di soccorso sono coordinate da Roma. Poche le informazioni che rimbalzano dalla Capitale a Siracusa, come prassi in questi casi. Con la previsione di movimenti militari, non c’è spazio per la comunicazione. Specie in un contesto internazionale delicato come quello in discussione.
Questa mattina l’attacco, da parte di una motovedetta libica. I militari sono anche salito a bordo e avrebbero sequestrato la scheda satellitare. Cosa che ha rallentato in una prima fase anche la richiesta di aiuto. Sono sei i componenti dell’equipaggio a bordo, incluso il comandante che ha accusato un mancamento dopo la forte tensione.
“Stanno bene ma non possono essere lasciati alla deriva”, ruggisce Bandiera che da assessore regionale varò una legge che prevede anche sostegno per i pescatori siciliani vittime di simili episodi.




Il compleanno di Renzo, la madre: “Alla guida, pensateci a non spegnere sorrisi”

Oggi avrebbe compiuto 22 anni. Sarebbe un ragazzo pieno di voglia di conoscere il mondo, di fare esperienze belle: era così. Magari avrebbe scelto di frequentare l’Università, oppure no. Il suo sogno era quello di imbarcarsi, di stare sulla plancia di una nave, amava il mare. Forse si sarebbe innamorato, forse no.
Renzo Formosa la sua vita l’ha vista interrompersi tragicamente quando aveva solo 15 anni, il 21 Aprile 2017, sei anni fa. E non è “tanti anni fa”. Per la sua famiglia, per la mamma, Lucia, è l’inizio di un dolore costante, iniziato in via Bartolomeo Cannizzo, dove tutto è finito, dove un’auto contro lo scooter su cui viaggiava Renzo ha messo la parola stop al suo futuro e ha aperto la pagina sul buio: buio per la mamma, per il papà, per il fratello, per chi gli voleva bene. Si continua a vivere, certo e si proveranno delle gioie, perché è giusto, ma con il buio costante sempre dentro. Si fa di tutto per rispettare la vita, perché il valore che ha è immenso ed è questo che Lucia vorrebbe che si comprendesse. E’ per questo che da sei anni non fa che sgolarsi, che chiedere a chi si mette alla guida di pensare, di pensarci. E il compleanno di Renzo è l’ennesima occasione per parlare di sicurezza stradale. “Pensateci quando vi mettete alla guida a non spegnere sorrisi”, la sua sollecitazione. “Renzo non ha avuto la fortuna di godersi la vita perché qualcuno il 21 Aprile 2017 si è messo a giocare a fare il pilota” con tragiche conseguenze. Il 18 Luglio del 2001 i nostri occhi si incrociavano per la prima volta. Ho avuto l’onore di averti fra le mie braccia per 15 anni- dice Lucia, pensiero rivolto a Renzo-Figlio mio prezioso, il sesto compleanno che non sei qui con noi. Assassinato da chi, su un’auto senza assicurazione ti ha distrutto la vita. Oggi sarebbero stati 22 anni, ma non ho nessuno a cui fare gli auguri. Sono rimasti 15 anni per sempre e mi manca da morire”.
Lucia Sinnona sa essere lucida, razionale, determinata. Lo diventa sicuramente quando parla di sicurezza stradale. “Si deve pensare che per strada ci sia il proprio figlio, il proprio fratello,la propria madre, il proprio padre, il proprio amore, il proprio sangue- Sono stanca di vedere una città in cui chi guida non rispetta le regole. Siamo davvero tutti e sempre in pericolo. Prima di Renzo e dopo Renzo troppe vittime sulle strade”. Lucia lancia una richiesta alle forze dell’ordine: “Non posti di blocco ma servizi da svolgere girando per strada, magari in borghese. Ci vogliono autovelox ovunque, anche in città, ci vogliono sanzioni a raffica. Ci vuole tutto quello che possa servire davvero a proteggere la vita”.