L'attore Marco Bonini presenta a Siracusa il suo libro "L'Arte dell'Esperienza"

(cs) Recitare vuol dire principalmente imparare a “mettersi nei panni di un altro”. E’ questo uno dei messaggi che l’attore e regista Marco Bonini vuole consegnare nel suo libro “L’arte dell’esperienza”, presentato oggi nella Biblioteca Alagoniana di Siracusa.
L’iniziativa è della Kairos, in collaborazione con La Nave di Teseo. Una conversazione per parlare del mestiere dell’attore e del ruolo della recitazione nella gestione delle emozioni. La recitazione come dimensione multiforme che riguarda anche altri ambiti della vita fuori dal palcoscenico. Marco Bonini, attraverso la sua esperienza di attore, insegnante ed educatore, parte dell’idea fondamentale e non scontata che recitare vuol dire principalmente imparare a “mettersi nei panni di un altro” e in questa drammatica attualità, questa è sempre più una necessità.
“L’arte dell’esperienza è una riflessione necessaria sulla funzione pubblica dell’attore, dell’artista interprete – spiega Bonini -. Ossia sull’importanza della rappresentazione dell’esperienza umana. Perchè abbiamo così bisogno di rappresentarci. Ho scritto un libretto d’istruzioni che spiega in modo semplice e diretto i meccanismi intimi e filosofici che legano interprete, personaggio e spettatore. Rappresentare l’esperienza umana tramite la recitazione non è utile solo per divertirci o appassionarci con quello che vediamo su un palco in teatro, o su uno schermo, non è d’interesse collettivo solo come specchio emotivo e identitario, cosa che d’altra parte, già di per sé, sarebbe sufficiente. L’esperienza della recitazione – spiega ancora Marco Bonini – può essere anche un potentissimo strumento didattico e pedagogico. Recitare aiuta ad acquisire competenze emotive fondamentali. Gli attori sono operai delle emozioni; i nostri strumenti, i nostri mattoni, sono i sentimenti umani e l’alfabetizzazione emotiva – imparare a conoscere, riconoscere e gestire le nostre emozioni e quelle altrui – è il primo passo per recitare bene, ma anche per risolvere gravi urgenze sociali come bullismo, discriminazioni, violenza di genere e razzismo. In ultima analisi: imparare a recitare dovrebbe essere materia curriculare in tutte le scuole perché dona competenze, di cui abbiamo bisogno tutti: vuol dire imparare a mettersi nei panni degli altri”.
Sono intervenuti anche la prof. Mariangela Maresca, il prof Vincenzo Filetti e la dottoressa Cristiana Clementi.

foto da Ciak Magazine




Cantieri di riqualificazione urbana fermi, che succede ai lavori di via Agatocle/via Diaz?

Da settimane, non si muove foglia nei cantieri di via Agatocle e della vicina via Diaz. Nessun operaio a lavoro per ultimare la riqualificazione urbana degli spazi della Borgata, avviata nei mesi scorsi. L’assessore ai lavori pubblici, Edy Bandiera, conferma lo stop momentaneo alle operazioni. “Siamo fermi perchè in attesa di un’autorizzazione da parte di Rfi, proprietaria di una porzione di ex cintura ferroviaria su via Agatocle che il Comune ha in affitto. Mi dicono i tecnici che l’autorizzazione dovrebbe ormai essere imminente”, spiega l’esponente della giunta Italia.
Ma non è l’unico motivo per cui i lavori sono fermi. “In effetti si attende anche l’ok ad una perizia di variante sul progetto iniziale, depositata nelle settimane scorse. La variante offre delle migliorie emerse a lavori in corso, come la volontà di non toccare gli esistenti oleandri, spostando la ciclabile sul lato opposto della carreggiata rispetto a quanto progettato. E poi c’è un aspetto migliorativo anche per gli spazi sosta auto”, aggiunge schietto Bandiera.
Quando riprenderanno i lavori? “Stiamo seguendo con massima attenzione questi cantieri di riqualificazione. E’ stata una delle prime cose su cui il sindaco mi ha chiesto di vigilare. Non siamo contenti dei ritardi e dello stop, sappiamo di dover recuperare. Settimana prossima saremo sul posto con i tecnici ed il collega Pantano. Non voglio dare date, ma confido che la ripresa dei lavori sia imminente e senza interruzioni sino alla fine. Dobbiamo fare in modo che, appena arriveranno le attese autorizzazioni, la ripartenza sia rapida ed efficace”.




Polizia Municipale, cura Gibilisco: "Aumentare l'organico e stimolare chi ha perso smalto"

Rendere più efficace – e percepito – il lavoro della Polizia Municipale. Questo l’obiettivo che il nuovo assessore, Giuseppe Gibilisco annuncia di voler perseguire per colmare una serie di lacune che si riverberano sulla viabilità e sui controlli di competenza dei Vigili Urbani.
Si parte dai numeri e dalla nota carenza di organico che il Comando di via del Molo sconta. “C’è un grande buco di organico, e lo sappiamo. Il corpo della Municipale ha un’età media elevata e diversi agenti non possono essere impiegati su strada per patologie o per certificati problemi medici. E così ci ritroviamo con una trentina di effettivi per i servizi su strada. Sono evidentemente insufficienti. Se consideriamo gli imminenti pensionamenti, il quadro si aggrava. La soluzione esiste e ci stiamo lavorando: ci sono i temporanei – annuncia Gibilisco- e una mano d’aiuto potrebbe arrivare dall’approvazione di specifici disegni di legge, uno regionale, l’altro da discutere in Senato, attraverso i quali dovremmo avere la possibilità di attingere a nuove risorse umane”.
La linea che l’assessore intende adottare nei confronti degli agenti municipali sembra particolarmente determinata. “Sono reduce da un incontro  con il personale al Comando e ho potuto notare – racconta l’assessore – che ci sono molti dipendenti pienamente operativi e appassionati, che  lavorano alacremente con il massimo impegno. Ce ne sono altri, invece, che vanno sicuramente stimolati”.
Poi Gibilisco si fa più chiaro. “Dobbiamo garantire strumenti e condizioni adeguate – puntualizza – Incontrerò chi eventualmente non dovesse averne. Ognuno avrà dei compiti da portare a compimento e di cui rendere conto”. Intanto, sul fronte della “caccia” a quanti abbandonano immondizia per strada, sarebbero in arrivo ulteriori software da utilizzare nell’ambito della videosorveglianza a circuito chiuso. “Faremo quanto nelle nostre possibilità, partendo dalle sanzioni – annuncia Gibilisco – ma la parte maggiore deve comunque farla il cittadino, con il proprio comportamento”.
Tolleranza zero, infine, nei confronti degli operatori della fiera del mercoledì che, quando smontano le loro bancarelle, lasciano una quantità impressionante di rifiuti. “Ho effettuato un sopralluogo proprio ieri- racconta- e ho avuto modo di vedere che situazione intollerabile si ripresenta ogni settimana. Convocherò una riunione tecnica, perché i vigili presenti devono accertarsi che tutti rispettino le regole. In caso contrario, gli operatori  vanno sanzionati e, nei casi di ripetute violazioni, si può arrivare a usare la parola revoca”.




La provocazione di Foti (Insieme): "Fate le ciclabili? E allora in bici tutta la giunta Italia"

Alfredo Foti (Insieme) piazza la provocazione: “Credo nell’esempio come forma di credibilità ed autorevolezza, chi amministra dunque dovrebbe dare l’esempio”, la premessa. Poi assesta il colpo: “Invito pubblicamente il sindaco e l’intera giunta comunale ad abbandonare le autovetture ed i motocicli per muoversi preferibilmente in bici, naturalmente anche elettrica o a pedalata assistita, anche se i più colti sapranno quanto sfruttamento di risorse umane e naturali vi è dietro la realizzazione di una batteria e dietro il business dell’elettrico”.
Con sano sarcasmo, Foti – che al ballottaggio ha sostenuto Messina – si inserisce nel sempre acceso dibattito sulle piste ciclabili a Siracusa. “Una volta realizzate e completate in ogni dove, ritengo coerente che siano proprio i nostri amministratori ad utilizzarle tutto l’anno. Ricordiamo infatti che la nostra splendida città è la più soleggiata d’Italia e con temperature miti per quasi tutto l’anno. Lo step successivo per incrementare la mobilità sostenibile – insiste Alfredo Foti – dovrà essere la reintroduzione del servizio di go-bike, già in essere anni fa e poi tristemente finito in malora”.




Preghiere nelle parrocchie dopo la "profanazione" di Grottasanta: l'arcivescovo in Santuario

Ricorre oggi il 37.o anniversario di ordinazione presbiteriale dell’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto. In occasione di questa ricorrenza, l’alto prelato presiederà la celebrazioni di questa sera, al Santuario della Madonna delle Lacrime (ore 19).
Su questa felice ricorrenza, però, grava quanto successo due giorni fà nella chiesa di Grottasanta. Ignoti hanno “profanato” il tabernacolo, rubando una pisside, un calice ed un crocifisso accanto all’altare. La comunità parrocchiale non ha nascosto il suo sgomento davanti a quello che è stato definito “sacrilegio”. La diocesi di Siracusa, senza prendere ufficialmente posizione, ha però invitato tutti i sacerdoti a “guidare l’Atto di Riparazione per le offese all’Eucaristia”, ognuno nella propria parrocchia.
Dopo la messa in Santuario, questa sera, sarà proprio l’arcivescovo Lomanto ad aprire la serie: guiderà la preghiera “a seguito del gesto sacrilego compiuto nella chiesa di Maria Santissima Addolorata di Grottasanta quando ignoti hanno profanato il tabernacolo”, scrive il vicario mons. Amenta in una lettera inviata ai parroci della Diocesi.




Il caso Fratelli d'Italia, ironia Napoli su Ricupero e Porto: "Valzer da ballerini della politica"

“Non capiamo a quale titolo Giovanna Porto e Simone Ricupero volessero partecipare ai vertici di coalizione”. Scrolla le spalle il commissario provinciale di FdI, poche ore dopo l’annuncio dei due consiglieri comunali di dichiararsi “indipendenti” dopo esser stati eletti con il partito della Meloni. Giuseppe Napoli è perentorio: “La sensazione di esclusione è un loro problema, la sera del risultato del ballottaggio, ho convocato una riunione con tutti i candidati della lista, con i dirigenti di partito ed il consiglieri eletti, per l’analisi del voto e le scelte da intraprendere soprattutto per l’elezione del Presidente del Consiglio comunale. Già a quella riunione Porto e Ricupero erano assenti ingiustificati”. Ed anche alla riunione dell’indomani, nessuna notizia dei due.
“Siamo curiosi di conoscere le vere motivazioni che hanno indotto i neo-consiglieri eletti ad uscire dal gruppo consiliare ancor prima della sua formale ed ufficiale composizione, addirittura prima della proclamazione”, aggiunge non senza polemica Napoli.
Poi la chiosa sarcastica: “I valzer li lasciamo ai ballerini professionisti della politica, noi andiamo avanti sempre nell’interesse collettivo”. Il sospetto che i due possano andare a “rinforzare” l’opposizione e quindi l’amministrazione Italia è più di un semplice dubbio.
Simone Ricupero si era già segnalato per una simile scelta alla sua prima esperienza consiliare. Eletto nel 2018 con Progetto Siracusa, poco meno di un anno dopo le elezioni aderì poi al gruppo misto.




Tensioni nel centrodestra, Forza Italia irremovibile: "Presidenza del Consiglio a Messina"

“La coalizione di centrodestra continua il proprio progetto politico (…). L’azione politica delle forze che compongono la coalizione deve essere unitaria, determinata e coesa in modo da indirizzare molte azioni di governo nella giusta direzione, nel rispetto delle indicazioni uscite dalle urne nella scorsa tornata elettorale. Per questi nobili principi, siamo convinti che la responsabilità consegnata dagli elettori ai Consiglieri Comunali di centrodestra, debba trovare sintesi sia nella scelta prima e nella elezione dopo del presidente del Consiglio Comunale che nella individuazione, all’interno della massima assise, della composizione e guida delle Commissioni Consiliari”. Il commissario provinciale di Forza Italia, Corrado Bonfanti, prova a tracciare la strada per una coalizione attraversata da mille fibrillazioni. Sul nome da proporre per la presidenza, nota è la divisione tra Fi e Fratelli d’Italia, da una parte, e Mpa dall’altra. Adesso la “fuga” di due consiglieri eletti in FdI che si sono dichiarati indipendenti. Mentre Paolo Cavallaro (FdI) muove una censura pubblica all’operato della coalizione.
Bonfanti prova a tenere la barra a dritta. “Non c’è spazio per rivendicazioni di parte, oggi, ancora più di prima, serve fare emergere, per coerenza e rispetto dei siracusani, l’indicazione consegnata alla coalizione di centrodestra di continuità del proprio percorso politico e di scelta del soggetto che tale percorso, facendone sintesi, lo ha finora bene interpretato: Ferdinando Messina”.
Una risposta diretta agli Autonomisti che, invece, chiedono la presidenza per via di precedenti accordi. “Rispetto per tutti i partiti i movimenti e le liste civiche della coalizione, rispetto per tutte le persone che si sono spesi con la propria candidatura o disponibilità alla candidatura, prima, durante e dopo le elezioni, ma, soprattutto rispetto per Siracusa e i siracusani con la fermezza di chi vuole continuare ad essere protagonista, ora e in futuro, della buona politica, della politica comprensibile a tutti, credibile e riconducibile alle nostre idee. Ci sono ancora tante altre sfide da affrontare insieme e il consolidamento dei nostri rapporti con decisioni condivise e motivate, non possono che fare sperare bene per il successo finale”, la posizione di Bonfanti.




Siracusa. Tensioni in FdI: due consiglieri lasciano, Porto e Ricupero indipendenti

“Fratelli d’Italia” perde pezzi in consiglio comunale.  Giovanna Porto e Simone Ricupero, prima e quarto degli eletti nelle fila del partito, prendono le distanze dalla forza politica di Centrodestra che ha sostenuto la candidatura di Ferdinando Messina a sindaco di Siracusa e si dichiarano indipendenti, a poche settimane dalle elezioni amministrative e senza che il consiglio comunale si sia mai ancora riunito. Goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe il presunto mancato coinvolgimento dei due ormai ex esponenti del partito nella scelta del nome del presidente del consiglio da eleggere. I due consiglieri comunali raccontano che “prima delle elezioni comunali di Siracusa avevano risposto con entusiasmo propositivo alle proposte di candidatura, forti dell’idea di entrare a far parte di un partito nazionale, un’inclusione che non è mai stata, tuttavia, registrata”. Porto e Ricupero lamentano un atteggiamento che ritengono di mancato coinvolgimento, già a partire, prima delle amministrative, dai tavoli per discutere la composizione della giunta designata e delle scelte da compiere per il turno di ballottaggio. Ma il vero problema si pone in questi giorni, nell’ambito della discussione sulla presidenza del consiglio comunale, caratterizzata a loro dire da un’esclusione decisionale che i due consiglieri non digeriscono, tanto da decidere di dichiararsi indipendenti. Il malcontento emerge anche da altri versanti, con dichiarazioni particolarmente dure rilasciate, tra gli altri, dal consigliere Paolo Cavallaro, fortemente critico nei confronti della compagine di Centrodestra. Quanto accade in seno a Fratelli d’Italia, secondo Porto e Ricupero, non tiene conto “di un ottimo risultato elettorale (rispettivamente 600 e 500 preferenze), lasciando i consiglieri sono all’oscuro delle procedure poste in essere dal partito per la scelta di una carica così importante come il presidente del consiglio comunale, vedendo preclusa, di conseguenza, ogni legittima ambizione per tale ruolo”. Il modus operandi di FdI, concludono Porto e Ricupero “è per noi troppo lontano dall’idea di partito come luogo democratico, per tale ragione siamo costretti a dichiarare la nostra indipendenza dalle scelte dei leader del partito – affermano i due consiglieri – Lasciamo una compagine che nella sostanza non ci ha mai visto parte integrante, dichiariamo da oggi la nostra indipendenza.”




Che succede in FdI? Cavallaro: "Io resto, chi va via ha altri piani. Si a ricambio generazionale"

“Temo che non si sia pienamente compreso che non è stata una sconfitta, ma un disastro elettorale, di cui piangeranno le conseguenze i siracusani. Credo che sia necessaria un’analisi seria e approfondita, altrimenti il centrodestra, maggioranza tra gli elettori, continuerà a perdere le future competizioni”. Un’analisi cruda, firmata da Paolo Cavallaro, consigliere comunale eletto nella lista di Fratelli d’Italia. L’autocritica si spinge oltre: “serve un ricambio generazionale, mi auguro che i tanti che credono nell’alternativa si facciano avanti, senza esitazione”.
Non è però un anticipo di separazione. Paolo Cavallaro conferma di sentirsi parte integrante del progetto di FdI a Siracusa e quindi non seguirà Simone Ricupero e Giovanna Porto che si sono dichiarati indipendenti, poche settimane dopo il voto e senza neanche la prima seduta di Consiglio comunale. “Dispiace che non abbiano trovato il tempo per provare a dialogare con il partito, visto che sono stati assenti agli ultimi incontri in cui abbiamo ribadito il nostro sostegno a Ferdinando Messina quale presidente del Consiglio comunale. Troppa fretta, la politica è pazienza, dialogo, confronto, a cui possono e devono seguire le scelte. Ma se mancano i presupposti o è scelta sbagliata oppure le lamentele sono alibi posteriori per scelte già assunte”, taglia corto Cavallaro.




Ortigia, decoro e vivibilità: "Tavolo permanente Comune-Soprintendenza"