Trentasette migranti sbarcati a Siracusa, soccorsi dalla Guardia Costiera

Sono trentasette i migranti sbarcati poco dopo le 13 al Porto Grande di Siracusa. Tutti uomini e infreddoliti, appaiono in discrete condizioni di salute. Solo per uno degli stranieri è stato necessario il trasferimento in ospedale, per alcun accertamenti.
Sono arrivati a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto di Siracusa, impegnata dal tardo pomeriggio di ieri nelle difficili operazioni di soccorso in mare, sfidando condizioni estreme. Gli stranieri erano a bordo di una imbarcazione in difficoltà, a circa cento miglia dalle coste siciliane.




Sgominata la banda dell’escavatore, la Polizia arresta cinque uomini

Sono cinque le persone arrestate dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione ribattezzata “New Holland”. Le indagini hanno permesso di sgominare quella che era diventata nota come la banda dell’escavatore. I cinque destinatari dell’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari sono originari di Lentini e Francofonte.
L’indagine, condotta dagli investigatori del Commissariato di Lentini con il supporto della Squadra Mobile di Siracusa e coordinata dalla Procura, ha consentito di individuare il quintetto ritenuto responsabile di rapina a mano armata e plurimi episodi di furti perpetrati mediante la tecnica delle “spaccate” ai danni di attività commerciali, gioiellerie, istituti di credito e di uffici postali.
Nel corso degli ultimi mesi, la pericolosa banda ha portato a compimento una serie di colpi, avvalendosi sistematicamente di escavatori e autocarri rubati che venivano impiegati per distruggere gli ingressi delle attività prese di mira. Una volta aperto un varco, entravano e rubano le casseforti.
La base operativa della banda è stata individuata nelle campagne di contrada “Cannellazza”, poco fuori Carlentini. Lì venivano pianificati i colpi e nascosti i mezzi pesanti.
La scelta non era casuale, perché da quella area era facile raggiungere il territorio del calatino e la zona nord della provincia di Siracusa. Nello specifico, le strade interne di contrada Cannellazza permettevano una fuga più semplice laddove vi fosse stata la presenza delle forze dell’ordine, che nelle ultime settimane diveniva sempre più incalzante, tanto da prevenire ed evitare alcuni colpi che gli arrestati avevano già organizzato.
L’utilizzo dell’elicottero del Reparto Volo di Palermo ed una serie di appostamenti hanno permesso ai poliziotti di rinvenire, in più circostanze, escavatori e camion rubati nonché parte del bottino asportato in un furto a Vizzini.

Le indagini hanno consentito di dimostrare come il gruppo criminale fosse strutturalmente organizzato e caratterizzato da una spiccata propensione a delinquere. Prima della realizzazione di ogni colpo, i membri dell’organizzazione eseguivano preliminari sopralluoghi nei punti di interesse.
Tra i componenti della banda vi erano abili conduttori di escavatori, capaci di portare in esecuzione l’azione furtiva in pochi minuti e prima che le forze dell’ordine potessero giungere in tempo utile per riuscire ad intercettarli.
È stato accertato, inoltre, che i componenti del commando criminale avevano nella loro disponibilità armi e materiale esplodente, quest’ultimo impiegato per lo sfondamento degli ATM sottratti durante i colpi agli istituti bancari.
Riuscivano così a far esplodere i bancomat attraverso la tecnica della “marmotta”: un ordigno esplosivo che, una volta innescato, determinava la detonazione della cassa /.
Nel corso della nottata, i poliziotti del Commissariato di Lentini e della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere dei 5 soggetti.




La banda dell’escavatore, sette colpi per un ‘bottino’ da centinaia di migliaia di euro

Con le loro sfrontate azioni a colpi di escavatore, i componenti della banda avevano messo da parte un bottino di svariate centinaia di migliaia di euro. La quantificazione esatta è ancora in corso, ma gli zeri sono davvero tanti. In 5 sono stati arrestati al termine di un’operazione della Polizia di Stato mentre altre 2 persone già detenute sono state raggiunte da altrettante misure di custodia. In tre, invece, sono stati denunciati per aver partecipato ad alcuni colpi della banda.
Sono sette i colpi ricostruiti dagli investigatori e attribuiti alla banda degli escavatori. Il primo, lo scorso 27 luglio quando la banda ha tentato un furto con spaccata ad una gioielleria di Lentini; due giorni dopo, tentata la stessa mossa nei confronti dell’ufficio postale di Pedagaggi. L’8 agosto scorso, i componenti della banda avrebbero perpetrato una rapina a mano armata in un cantiere di Melilli e, nell’occasione, sarebbero riusciti a rubare dei mezzi pesanti che avrebbero poi utilizzato per i successivi colpi con spaccata. Il 28 agosto, ad esempio, è stato perpetrato un furto con spaccata ai danni di un distributore di benzina di Carlentini. Il 16 settembre, la banda avrebbe consumato un furto presso un supermercato di Francofonte e il 19 ottobre un altro furto con spaccata in due istituti di credito di Vizzini. Infine, il furto con spaccata ai danni di un istituto bancario di Scordia con bottino da 178.000 euro.




Auto sorprese a circolare senza assicurazione: sono 35 negli ultimi 10 giorni

Sono 35 i veicoli sorpresi, negli ultimi 10 giorni del mese di novembre, a circolare senza copertura assicurativa.
Nel caso di mezzi sottoposti a sequestro amministrativo ed affidati al trasgressore/proprietario, succede spesso che i gli stessi vengano ancora “beccati” a circolare prima del completamento della prevista procedura che ne consente l’eliminazione dei vincoli restrittivi. Di conseguenza è previsto poi il sequestro per confisca, con perdita del possesso per il proprietario.
La Polizia Municipale ha continuato e continuerà a dedicare uno specifico servizio per la contestazione ai sensi dell’art. 193 del Codice della strada. Si tratta di un’attività fondamentale che resterà in primo piano sin dall’inizio dell’anno 2025.
“Stiamo facendo un bel lavoro, impegnativo, che oltre all’aspetto repressivo, denota una grande volontà di scuotere la coscienza dei cittadini, specie alla luce dei numerosi sinistri che si registrano nel territorio comunale. – ha detto l’assessore alla Polizia Municipale, Giuseppe Gibilisco – Siamo fiduciosi nella risposta positiva della cittadinanza: è una questione di senso civico, che non potrá che ampliarsi con l’impegno costante delle istituzioni volto a promuovere il rispetto delle regole, con l’obiettivo del rispetto del prossimo”.




Via Damone, parcheggio in area a verde? Messina: “Pronto a rivolgermi alle autorità”

La realizzazione del nuovo parcheggio di via Damone rischia di diventare un “caso” e di approdare alla Procura della Corte dei Conti. Il consigliere comunale Ferdinando Messina di Forza Italia annuncia l’intenzione di ricorrere alle autorità competenti nel caso in cui l’amministrazione comunale dovesse portare avanti la linea del silenzio che avrebbe adottato fino a questo momento, non rispondendo ad un’interrogazione a risposta scritta presentata nelle scorse settimane dall’esponente di opposizione sul tema. Nel dettaglio, Messina fa notare come il nuovo parcheggio realizzato accanto alla Palestra Akradina, per 110 stalli, nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’area Tisia-Pitia, ricada in un’area che il Piano Regolatore Generale indica come S3 e pertanto destinata a spazi a verde e per lo sport. “I parcheggi, invece-puntualizza Messina, firmatario dell’interrogazione di cui non si è discusso durante il Question Time – sono indicati con le sigle S4 ed S5.La variante apportata andrebbe approvata dagli organi competenti, che sono il consiglio comunale ed il Dipartimento Regionale di Urbanistica. Indispensabile attestare la conformità urbanistica, con previsi requisiti. In alternativa si tratta di opere abusive, con le conseguenze del caso”.Privare la zona di un’area a verde prevista dal Piano Regolatore, inoltre, secondo Messina, equivale a portare in un quartiere un’ulteriore fonte di inquinamento. Il consigliere di minoranza, nel corso dell’ultima seduta dedicata al Question Time, ha annunciato anche che attenderà complessivamente trenta giorni (una ventina dei quali già trascorsi). Se entro quel lasso di tempo l’amministrazione comunale non avrà fornito la sua risposta scritta, si rivolgerà alle autorità per gli accertamenti del caso.




Sorpreso con un coltello a serramanico, denunciato 29enne

Un 29enne è stato denunciato dai Carabinieri di Siracusa per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.
Nello specifico, l’uomo è stato fermato alla guida della sua autovettura nel corso di un controllo alla circolazione stradale e sottoposto a perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico rinvenuto nel vano porta oggetti dell’auto.
Il coltello è stato sequestrato e il 29enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria mentre, l’autovettura è stata sequestrata perché sprovvista di assicurazione.




Raccontare Siracusa attraverso i volti dei suoi abitanti: “Ritratti siracusani” di Guy Mandery

Raccontare una città come Siracusa attraverso i volti dei suoi abitanti, fissati nell’ambiente a loro più consono, preferibilmente il posto di lavoro, dove meglio traspare l’essenza di ciascuno. E’ la scelta del fotografo e critico fotografico Guy Mandery – francese nato in Tunisia e siracusano di adozione. In questo contesto è nata una mostra fotografica, “Ritratti siracusani”, composta da 56 scatti che il Comune, attraverso l’assessorato alla Cultura, ha deciso di patrocinare e di ospitare negli spazi dell’ex liceo classico “Tommaso Gargallo”, in Ortigia.
La mostra di Mandery nasce dall’idea “di fermare il tempo”, dice il fotografo ai microfoni di SiracusaOggi.it. “Io vengo a Siracusa più di 30 anni fa e mi sono messo in testa di fotografare i siracusani doc. – continua – Su questo progetto ci ho lavorato per due anni. Ho fatto un reportage in prossimità, girando per le vie di Ortigia. Per me è stato un pò come tornare indietro nel tempo, anche perché ho utilizzato la prima macchina fotografica.”
L’esposizione è stata inaugurata sabato 23 novembre e sarà visitabile per un mese (nei giorni di venerdì, sabato e domenica: dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 dalle 19).

Le parole del fotografo e critico fotografico Guy Mandery.




La rinascita e il riscatto attraverso la moda: visita guidata ai laboratori sartoriali di “Tele di Aracne”

Un progetto di riscatto, di rinascita e di reintroduzione. Possiamo definire così “Tele di Aracne” che questo pomeriggio ha aperto le porte alla città. Il concept da cui nasce il progetto è il valore sociale e di inclusione che prende spunto dal riutilizzo di abiti dismessi e che vengono oggi ripensati in un’ ottica di economia circolare.
I locali di via Bainsizza 145, confiscati alla mafia, hanno accolto il pubblico in occasione di un evento speciale dedicato alla città, per raccontare i primi 60 giorni del laboratorio sartoriale “Le tele di Aracne” e per presentare le creazioni realizzate. Il progetto “Dalle stoffe ai sogni_Un percorso di rinascita” segue la presentazione delle prime creazioni sartoriali fatta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante l’Expo Divinazione e ha dato ai visitatori la possibilità di ammirare i capi sartoriali realizzati. All’interno del programma dell’accademia sartoriale è previsto un percorso socio pedagogico della durata di 5 anni diretto a uomini e donne appartenenti ai circuiti penali o a rischio marginalità; prevede un cammino formativo per i primi 3 anni con lezioni accademiche, laboratori e tirocini inclusivi; a seguire, negli ultimi due anni, prevede invece il concreto inserimento nel mondo dell’ imprenditorialità, con la creazione di una cooperativa che darà lavoro stabile a 10 giovani, che grazie alla passione, alla determinazione e alla creatività avranno un futuro di riscatto sociale reale.

Le parole di Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda, Silvia Spadaro, Responsabile comunicazione, Francesco Italia, Sindaco di Siracusa e Giovanni Signer, Prefetto di Siracusa.




Intervista al presidente Di Sarcina (AdSP): “Subito 1,5mln di euro per il Porto Grande”

Il porto Grande di Siracusa era “l’anello mancante” nella rete di sviluppo della portualità della Sicilia Orientale. La definizione è del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Di Sarcina. Nei giorni scorsi è andato a Palermo a prendere le “chiavi” del porto siracusano di cui assume adesso, ed a tutti gli effetti, la governance, nove mesi dopo la disposizione normativa che ha messo insieme il porto di Siracusa con quelli di Augusta, Catania e Pozzallo.
“Ho già disposto un primo sopralluogo del nostro ufficio tecnico. La prima cosa da fare? Sappiamo che i problemi principali sono legati ai fondali ed alla scarsa manutenzione di alcune bitte e piazzali. Cose spicciole, però mai risolte. E sono le prime urgenze da affrontare”, spiega Di Sarcina intervenuto in diretta su FMITALIA. “Alcune cose le faremo velocemente, altre richiederanno tempo. In particolare, richiederà tempo il dragaggio dei fondali della banchina 2: “è sito Sin, servirà quindi un dialogo con il Ministero dell’Ambiente. Ma si deve fare, e lo faremo. Ovviamente seguendo le procedure previste dalla legge”, spiega il presidente dell’AdSP della Sicilia Orientale.
Nel bilancio dell’ente, approvato ad ottobre, è stata prevista una spesa di 1,5 milioni di euro (entro dicembre 2024, ndr) per il Porto Grande di Siracusa. “E forse negli ultimi 10 anni mai erano state messe in campo risorse così corpose”, rivendica Di Sarcina. Difficilmente saranno spese tutte in poco più di un mese, “ma di sicuro produrremo degli impegni di spesa in modo da dare il via a tutto quello che bisogna fare nel porto di Siracusa”.
E qui è il caso di chiarire che l’AdSP non si occupa solo di manutenzione spicciola. Il suo compito principale è quello di programmare e creare le condizioni per lo sviluppo della portualità e delle aree retroportuali. “Il mio obiettivo principale – conferma Di Sarcia – è trovare la via per il migliore sviluppo possibile del porto di Siracusa, insieme ad Augusta, Catania e Pozzallo. E nel futuro di Siracusa non può che esserci il crocierismo. Francamente, sono inimmaginabili i container al porto Grande…”, ironizza. Poi si fa serio: “Faremo funzionare quello che già c’è, incluso il porto rifugio, e metteremo mano al futuro insieme ai rappresentanti del territorio. Tutto integrato con gli altri porti, altrimenti ci facciamo guerra tra di noi. Guardate, dobbiamo prendere coscienza del fatto che in Sicilia abbiamo tanti porti piccoli. Se non facciamo finta che siano un unico grande porto con tante banchine, non potremo mai essere competitivi con il resto d’Italia e d’Europa”. Ecco allora perchè diventa importante anche per Siracusa contare sulla governance unica della AdSp anche per il suo Porto Grande.
Tra i nodi da risolvere, oltre alla banchina 2, ci sono la questione ex porto turistico – oggi cantiere in abbandono – e la costruzione di una stazione marittima. “L’area dell’ex porto turistico rientra tra quelle consegnate alla mia AdSp. Dobbiamo vedere la documentazione, so che ci sono dei contenziosi. Dobbiamo capire in che stato siano e dove, per studiare come sbloccare la situazione. Anche a augusta c’erano conteziosi eterni. Li abbiamo superati, rimettendo in moto le cose”. Parole che valgono come indicazione di una direzione.
Quanto alla stazione marittima, Di Sarcina ha già un suo piano. “Un porto crocieristico serio e che funziona, non può prescindere da un terminal, altrimenti è barbarie. A Catania ci sono soggetti che remano contro, danneggiando il territorio. Mi auguro, invece, che Siracusa si dimostri più matura. La direzione deve essere quella di fare le cose e non bloccarle. Un piano ce l’ho, infrastrutturale e gestionale. Ma non basterà solo il mio impegno o solo l’impegno della AdSP. Servirà il consenso di tutte le parti interessate. Esorto tutti, allora, a capire che questa è una vera occasione di sviluppo. Mettiamo in campo tutte le energie positive e realizziamo qualcosa di buono”, l’invito del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.




Porto Grande e porto rifugio, missione rilancio: Cannata, “Ora ci sono risorse e progetti”

L’ingresso formale del Porto Grande di Siracusa sotto la governance dell’AdSP della Sicilia Orientale “è un risultato fondamentale per il rilancio della nostra città e del suo porto”. Lo dice il parlamentare Luca Cannata (FdI). “Mi sono battuto affinché questa annessione fosse inserita nella legge approvata a marzo e ho firmato gli odg collegati e sostenuto gli emendamenti al Senato con i colleghi di Fdi che hanno reso possibile questa transizione. È un traguardo importante, ma ora è necessario lavorare per dare seguito a quanto progettato”, aggiunge.
Il deputato di Fratelli d’Italia ha evidenziato le prime azioni concrete che l’Autorità Portuale ha pianificato con il suo presidente Francesco di Sarcina: “già entro la fine di quest’anno sono stati messi da parte 1,5 milioni di euro per interventi immediati al Porto Grande di Siracusa. Le priorità riguardano la riparazione del molo Sant’Antonio e il ripristino delle banchine interdette, oggi non fruibili a causa di ordinanze della Capitaneria di Porto”. Cannata ha anche ricordato il suo intervento per il porto rifugio di Santa Panagia, un’infrastruttura cruciale per la città. “Con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – ricorda – abbiamo reinserito un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, che permetterà all’Autorità Portuale anche con l’implementazione do propri fondi di avviare i lavori necessari per restituire piena funzionalità a questo sito strategico. Ma è stato un iter portato avanti anche con la sensibilità dell’assessore regionale Territorio e Ambiente Giusi Savarino, che si è mostrata attenta e operativa”.
Guardando al futuro, Cannata ha posto l’attenzione sulla crocieristica e sulle aree portuali della rada. “Il Documento di Programmazione Strategica di Sistema deve essere aggiornato per includere Siracusa – sottolinea il parlamentare di FdI – Ho già discusso con il presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina, e abbiamo concordato di iniziare il lavoro di aggiornamento il prossimo anno, in collaborazione con tutte le istituzioni politiche e territoriali. La crocieristica rappresenta un’opportunità straordinaria per la città, e dobbiamo essere pronti a sfruttarla”. Infine, Cannata ha annunciato l’avvio delle analisi per il dragaggio del Porto Grande, in particolare della banchina due, attualmente interdetta. “Dalla settimana prossima partiranno i rilievi e le analisi tecniche per predisporre la documentazione da inviare al Ministero dell’Ambiente per ottenere le autorizzazioni necessarie – conclude il deputato – Non è una questione di risorse economiche, che l’Autorità Portuale può sostenere, ma di seguire l’iter richiesto per le aree classificate come siti di interesse nazionale. Anche questo è un fronte che seguiremo con attenzione. Il porto di Siracusa deve diventare un punto di riferimento per lo sviluppo economico e turistico della città e dell’intera provincia. Questo è solo l’inizio, ma il lavoro che ci aspetta è chiaro: rilanciare l’infrastruttura portuale e farne il motore del nostro territorio”.