Carte Reddito di Cittadinanza come garanzia per i debiti di droga: denunciata pusher

Ancora rinvenimenti di droga in provincia di Siracusa. Due gli interventi principali condotti nelle ultime ore. La polizia del Commissariato di Ortigia ha sequestrato in mattinata 9 dosi di crack occultate all’interno di un’intercapedine del tetto di un casotto in legno utilizzato dai pusher della zona come nascondiglio nella nota piazza di spaccio di via Santi Amato.
Nel pomeriggio, i servizi antidroga sono stati effettuati dagli agenti del Commissariato di Augusta. Al termine di un’approfondita attività info-investigativa, hanno perquisito  l’abitazione di una donna che, da tempo, era controllata dagli investigatori mediante servizi di osservazione e pedinamento dai quali era emerso che l’abitazione in questione era frequentata da numerosi tossicodipendenti della zona. Gli investigatori hanno rinvenuto 1,20 grammi di cocaina, 15 di crack e un bilancino di precisione, oltre alla somma in contanti di 7.450 euro, presunto provento dell’attività illecita. Rinvenuti, poi, due libri mastro sui quali erano annotati nomi e crediti dei  “clienti”. Al vaglio degli inquirenti anche ulteriori elementi raccolti, a partire dalle 3 carte reddito di cittadinanza, forse usate a titolo di garanzia per i crediti derivanti dalla cessione della droga. La donna, una cinquantasettenne con precedenti in materia di stupefacenti, è stata denunciata per il reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente.




Assunzioni sotto elezioni, Giunta: "Curiosa coincidenza…". Tekra ritira l'avviso per stagionali

“E’ certamente una coincidenza, ma di quelle davvero curiose. A Siracusa succede che ad un mese dalle elezioni, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti annunci sui social la ricerca di candidati per eventuali nuove assunzioni”. A far notare la circostanza è Renata Giunta, candidata sindaca della coalizione progressista (Pd, M5S, Lealtà&Condivisione, Sinistra Italiana Federazione di Siracusa, Europa Verde-Verdi Siracusa, Area Costituente verso il partito del lavoro-Siracusa, + europa). Sui social circola da giorni il banner per le candidature, con link al sito dell’azienda Tekra che si occupa della raccolta dei rifiuti a Siracusa. “Un’azienda che assume nuovo personale è sempre una buona notizia, sia chiaro. Ma quando ad assumere è un’impresa – per carità, privata – che, però, svolge uno dei principali servizi per conto del Comune di Siracusa, a ridosso di importanti elezioni proprio amministrative, qualche interrogativo e dubbio iniziamo a porcelo”, dice a riguardo la Giunta.
“Ci domandiamo, allora, perchè la Tekra – dopo già alcuni anni di presenza a Siracusa – abbia avvertito proprio ad un mese dalle elezioni la necessità di avviare le selezioni? Immaginiamo che non avrebbe certo rischiato di chiudere o di lasciare i rifiuti in strada se avesse atteso il completamento della delicata pagina elettorale.
Per correttezza verso i tanti, troppi disoccupati di questa provincia – conclude Renata Giunta – sarebbe stato esercizio di correttezza non esporre un’azione meritoria come il voler ampliare il proprio organico, a dubbi di natura elettorale”.
A stretto giro di posta arriva la risposta di Tekra. “Per evitare ogni strumentazione, si è già provveduto a rimuovere l’avviso”, spiega una nota della società campana. Poi una precisazione: “l’annuncio di ricerca di personale, apparso nei giorni scorsi sul sito della società, è null’altro che un annuncio periodico, anzi sistematico, che viene messo in rete per la creazione di un’apposita banca dati di possibili aspiranti operatori ecologici e/o autisti, da assumere nei mesi festivi con contratto a tempo determinato, per permettere ai dipendenti di poter godere delle ferie estive previste per legge”.




"Compravendita" di candidati, Giancarlo Garozzo: "Se ci sono prove, andiamo in Procura"

Dopo la denuncia sui socil di Edy bandiera, un altro candidato sindaco, Giancarlo Garozzo, interviene sul tema della presunta “compravendita o acquisizione” di candidati nelle liste per le prossime amministrative. “Leggo con sorpresa e preoccupazione quanto denunciato da Edy Bandiera”, esordisce Garozzo che si presenta forte di un polo civico.
Poi si rivolge direttamente a Bandiera. “Caro Edy, non mi risultano, ad oggi, pratiche di questo tipo nelle mie liste e nessuno dei miei candidati mi ha segnalato azioni simili. Se tu avessi evidenze certe ed inequivocabili, ti prego di incontrarci e comunicarmele. Sarò io stesso ad accompagnarti in Procura per denunciare questo metodo che offende il senso della politica e manca di rispetto ad un’intera comunità cittadina”.




L'accusa social di Edy Bandiera: "c'è chi tenta di acquistare candidati per le liste"

Con un post pubblicato sulla sua pagina social, Edy Bandiera accende d’improvviso la campagna elettorale a Siracusa. A poche settimane dal termine ultimo per la presentazione delle liste, l’ex assessore regionale piazza il suo affondo, prendendo spunto dal celebre racconto del leone e della gazzella.
“Ogni giorno a Siracusa un candidato a Sindaco si sveglia. Sa che dovrà correre più di qualcun’altro, che tenta, in ogni modo di acquistare, ops… acquisire, un buon candidato al consiglio comunale per un’altra lista avversaria. Ogni giorno, in provincia di Siracusa, un tizio si sveglia. Sa che deve correre a utilizzare ogni mezzo per acquistare, ops… acquisire, candidati, perché altrimenti non riesce neanche a completare la lista che deve fare a supporto del suo candidato Sindaco”. Sin qui il post del candidato sindaco reduce da uno strappo con il centrodestra siracusano.
“Faccio campagna elettorale tra le gente e raccolgo questi segnali”, aggiunge Bandiera, raggiunto da SiracusaOggi.it. “Rivolgo un appello alle forze dell’ordine affinchè si facciano controlli, a partire da me e poi su tutti gli altri”, aggiunge alzando il livello della provocazione in un momento di relativa calma piatta nell’avvicinamento all’appuntamento con le urne.




Guasti e altri guai, la crisi di Ast piomba sugli studenti pendolari siracusani

La crisi di Ast sembra irreversibile. Ed a farne le spese sono anche gli studenti pendolari della provincia di Siracusa. Corse ridotte, mezzi guasti, impossibilità di far salire tutti a bordo. Ed è persino accaduto che studenti della provincia restassero bloccati nel capoluogo, dove frequentano la scuola, perchè all’uscita non c’era il bus.
Per l’Azienda Siciliana Trasporti è caos totale. A Palazzolo, dei due pullman che ogni giorno si occupavano del trasporto degli studenti, solo uno copre la tratta in questi giorni. Il sindaco, Salvatore Gallo, ha scritto alla Regione chiedendo un intervento del governo: “studenti costretti a viaggiare in piedi in un unico pullman sovraffollato, in quanto pare che l’altro mezzo sia guasto e non più suscettibile di sistemazione. Bisogna ripristinare un secondo bus”, ha scritto in una pec indirizzata anche ai vertici di Ast. “Ma non abbiamo riferimenti, non sappiamo con chi dobbiamo parlare e chi sia il nostro interlocutore”, lamenta il sindaco Gallo. Settimana scorsa è stato rinnovato, dopo l’azzeramento, il cda dell’Ast. Anche quello segnale di una crisi sempre più conclamata. E non è diversa la situazione a Sortino, come conferma il sindaco Vincenzo Parlato. “Abbiamo inviato una pec alla Regione ed all’Ast ma nel marasma di questi giorni è difficile trovare qualcuno che possa dare risposte in Azienda Siciliana Trasporti…”, dice quasi rassegnato. Idem a Canicattini. A Siracusa due mezzi fermi per guasto solo ieri, in orario di uscita dalle scuole. Crisi nera che causa disagi alle famiglie degli studenti pendolari.
“Ast ormai è nel caos più totale, annullate da un momento all’altro corse in diverse aree della Sicilia. In questo modo non si garantisce più il fondamentale diritto alla mobilità del cittadino. Questa situazione non è più sostenibile, il governo deve venire in Aula a riferire”, tuona dall’opposizione la deputata regionale catanese Jose Marano (M5S).

foto archivio




Cantiere bloccato in corso Umberto, la vicenda assume i contorni di un piccolo giallo

Assume i contorni di un piccolo giallo il ritardo nei lavori per riasfaltare corso Umberto, nel tratto parallelo a via Crispi. I tecnici del Comune di Siracusa indicano nella necessità di una variante al progetto iniziale lo stop alle operazioni in corso. A rendere necessaria la variante – secondo quanto spiegano gli uffici di Palazzo Vermexio – l’avvenuto ritrovamento dei resti di una cisterna, presumibilmente di epoca greca. Del ritrovamento è stata informata anche la Soprintendenza di Siracusa. “Ma i ritardi non dipendono da noi”, dice il soprintendente Savi Martinez con riferimento all’articolo pubblicato ieri da SiracusaOggi.it e nel quale, però, non viene mai addebitata alcuna responsabilità all’ente di piazza Duomo.
“Per sgombrare il campo da ulteriori equivoci mi preme sottolineare che i nostri tecnici hanno supervisionato i lavori in fase di scavo, periodo durante il quale non è stata ritrovata alcuna cisterna antica o altri manufatti di interesse tale da comportare ulteriori indagini. In seguito a tali risultanze è stato regolarmente autorizzato il riempimento dell’area, con una copertura adeguata a preservare le stratificazioni sottostanti, in maniera da procedere in tutta sicurezza alla ripavimentazione della sede stradale”. E le parole di Martinez confermano la ricostruzione operata da SiracusaOggi.it. Semmai lasciano intendere che la “soletta” con cui si è deciso di preservare la pre-esistenza archeologica è iniziativa dei tecnici comunali, non suggerita dall’ente che tutela i beni culturali siracusani.
“Dunque nessun ritardo da parte nostra al via libera al proseguimento dei lavori che, tuttavia sembrerebbero al momento bloccati da problemi di ordine economico e burocratico, tra la ditta Tixe srl incaricata dei lavori e il Comune di Siracusa”, conclude il Soprintendente. Una frase che sposta su un altro fronte la complicata storia del cantiere di corso Umberto. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non si tratterebbe di un problema di liquidità spicciola essendo la ditta una solida realtà locale. Il problema economico riguarderebbe, piuttosto, l’applicazione di quella norma del regolamento comunale sui lavori pubblici, recentemente introdotta, che richiede – per procedere con i pagamenti da parte della pubblica amministrazione – oltre alla correttezza contributiva (Durc), anche l’assenza di arretrati o ritardi con tributi locali o multe.
Il cantiere – secondo le previsioni degli uffici comunali – dovrebbe ripartire settimana prossima, con la variante approvata. Una versione confermata anche dall’assessore Enzo Pantano.
Una precisazione doverosa, che mi offre l’occasione di sottolineare ancora una volta il delicato compito che il personale di questa Soprintendenza è chiamato a svolgere ogni giorno in favore della tutela e conservazione dell’enorme patrimonio culturale, paesaggistico e monumentale di questa provincia. Un compito svolto dai nostri uffici con serietà e professionalità al servizio della città e di questo territorio”.




Violenza di genere, un percorso terapeutico per chi maltratta: è il protocollo Zeus

Giovedì 20 aprile, nell’aula formazione dell’Asp di Siracusa si terrà un incontro informativo dedicato ai medici di medicina generale sul “Protocollo Zeus”. Siglato il 7 marzo scorso tra la Questura di Siracusa e l’Asp di Siracusa, è un’intesa in materia di atti persecutori e maltrattamenti, che ha lo scopo di intercettare le condotte a rischio.
Il protocollo ha l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza domestica o di genere attraverso un percorso terapeutico misurato sul soggetto che maltratta. Un intervento a cura dei Servizi sanitari del Dipartimento Salute Mentale dell’Asp.
Come funziona? Subito dopo il provvedimento noto come ammonimento da parte del questore, il destinatario viene invitato formalmente a prendere contatto con gli operatori del dipartimento di Salute mentale, per accedere ad un percorso gratuito di riflessione e di aiuto sulle sue condotte moleste.
Nel corso dell’appuntamento con i medici di medicina generale verrà meglio presentato il protocollo Zeus, in modo che una maggiore conoscenza porti ad un impiego significativo della misura. L’incontro è organizzato dall’Unità operativa Formazione permanente diretta da Maria Rita Venusino e sarà moderato dalla responsabile aziendale del Coordinamento Violenza di Genere Adalgisa Cucè.
Previsti, tra gli altri, gli interventi del procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, e della dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Siracusa, Antonietta Malandrino. Il segretario provinciale FIMMG, Riccardo Lo Monaco, parlerà del ruolo del medico di medicina generale nella individuazione delle condizioni di rischio e violenza. Roberto Cafiso, del Dipartimento Salute Mentale, e Angela Micciulla del Sert di Siracusa, affronteranno gli aspetti dell’accoglienza e dei percorsi di cura per gli autori di condotte violente e degli effetti su di essi dell’utilizzo di droghe ed alcol.




Inchiesta sui "numeri" delle elezioni del 2018, prosciolti in 6 tra presidenti e segretari

Non luogo a procedere per le 6 persone finite nell’inchiesta sui presunti brogli elettorali a Siracusa, durante le consultazioni amministrative del 2018. Lo ha stabilito il gup del Tribunale di Siracusa, nella vicenda che aveva visto finire indagati alcuni presidenti e segretari di seggi elettorali, ora scagionati. L’accusa aveva ipotizzato “alterazioni” nel voto per via dei numeri non corrispondenti che sarebbero stati riportati nei verbali trasmessi da alcune sezioni elettorali.
I risultati delle urne vennero contestati da Ezechia Paolo Reale, candidato del centrodestra finito al ballottaggio con Francesco Italia, quest’ultimo poi risultato eletto. Ne seguirono un’indagine penale ed una amministrativa, combattuta a suon di ricorsi tra Tar di Catania e Cga di Palermo. Nel dicembre del 2019, il Tar annullò la proclamazione di Italia con l’indicazione della ripetizione delle operazioni di voto in 9 sezioni. Poco dopo il Cga ribaltò quel pronunciamento, consentendo al sindaco di Siracusa di tornare in carica.




Nei fondali di Ognina i resti di un cacciabombardiere: il ritrovamento firmato Portella

Si allunga la serie di rinvenimenti aeronautici del secondo conflitto mondiale nei fondali di Siracusa. Ancora una volta, il merito è del ricercatore siracusano Fabio Portella, ispettore onorario per i beni culturali sommersi, e del suo team composto da Vincenzo Carruba, Ninny Di Grazia, Luca Galanti, Marco Gargari e Linda Pasolli.
E’ la volta del relitto di un raro cacciabombardiere della Regia Aeronautica “Reggiane Re.2002 Ariete”, completamente distrutto probabilmente per un’esplosione in volo o uno schianto devastante a seguito di una cabrata ritardata, seguita alle repentine estreme picchiate che questi velivoli solitamente effettuavano dai 4000 ai 1000 metri d’altitudine.
L’identificazione è stata possibile grazie all’analisi delle caratteristiche dei frammenti rinvenuti il 28 marzo scorso dal team di subacquei guidata dal ricercatore siracusano Fabio Portella, su un ampio areale del fondale a circa 30 metri di profondità in località Capo Ognina.
Si è rivelata fondamentale l’osservazione del profilo dei cilindri del motore, compatibile con una disposizione radiale e raffreddamento ad aria, caratteristiche del motore aeronautico che lo equipaggiava. E ancora il profilo ondulato dei pannelli di alluminio compatibile con le strutture interne dell’ala, la scatola comando di carrello e ipersostentatori, il comando di regolazione delle alette del timone di profondità, la manetta irreversibile tipo “Nassetti” per il comando passo elica e le bombole appartenenti al sistema pneumatico di bordo e all’erogazione dell’ossigeno. Infine, su alcuni pannelli in alluminio, è ancora visibile la vernice di colore verde oliva scuro.
Tecnicamente il “Reggiane RE.2002 Ariete” era un monoplano ad ala bassa, a sbalzo, dalla struttura interamente metallica e fusoliera a sezione circolare in duralluminio con struttura a guscio. Era l’evoluzione dell’RE2001, equipaggiato però con un più potente motore stellare Piaggio P.XIX R.C.45 Turbine da 14 cilindri e 1160 CV, con elica tripala metallica a passo variabile. Consegnato a partire dal maggio del 1942, fu realizzato in un numero di esemplari variabili da 225 a 261, 18 dei quali modificati per essere utilizzati come “tuffatori”, analogamente agli “Stukas” tedeschi. L’esordio in battaglia di quest’aereo avvenne nel luglio 1943 proprio in Sicilia, nell’ambito del contrasto da parte delle forze dell’Asse all’Operazione Husky.
Tra il 10 ed il 13 luglio 1943, numerosi Re.2002 appartenenti al 101° e 102° Gruppo del 5° Stormo si resero protagonisti di alcune operazioni di bombardamento delle navi alleate ancorate a sud di Siracusa, fra Fontane Bianche e Avola.
L’ipotesi più probabile per l’identificazione dell’aereo è riferibile alla missione dell’11 luglio 1943, condotta da una formazione composta da 12 Re.2002 della 209^ e 239^ Squadriglia del 102° Gruppo, decollata da Crotone alle 18,10. La missione prevedeva il bombardamento delle navi da trasporto e delle motozattere presenti a sud-ovest di Capo Murro di Porco e Avola, che vennero raggiunte alle ore 19,05. Durante le fasi di bombardamento gli aerei italiani vennero attaccati dalla caccia nemica che riuscì ad abbatterne 3, questi ultimi pilotati dal Ten. Lorenzo Lorenzi, dal S.Ten. Salvatore D’Arrigo e dal M.llo Gino Buffarini.
Il confronto con la documentazione inglese, conferma che una decina di Spitfire dello Squadron 111, partiti da Safi a Malta, si scontrarono alle 19,45 tra Siracusa e Noto con aerei italiani, alcuni dei quali scambiati probabilmente nella concitazione dello scontro con i Reggiane RE2001.Le missioni e la storia del velivolo, funestate dall’impari scontro con le numericamente soverchianti forze alleate che ne decimarono i ranghi, si concludono nell’arco di una brevissima vita operativa di meno di un anno.




Maltrattava i genitori con violenze fisiche e psicologiche, arrestato un 29enne

I Carabinieri di Pachino hanno arrestato un 29enne accusato di maltrattamenti verso i genitori. Eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Siracusa. L’uomo, secondo l’accusa, con reiterati atti di violenza fisica e psicologica, ha vessato i suoi genitori con cui convive. Sono stati loro a chiedere aiuto ai Carabinieri.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto in carcere a Cavadonna, come disposto dall’Autorità giudiziaria aretusea.