Fotovoltaico, Gilistro (M5S): "Regole certe per i grandi impianti, no sacco del territorio"

“Un bene che in Sicilia ci si dedichi al tema delle autorizzazioni per i grandi impianti fotovoltaici ma servono regole certe”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle entra nel merito della questione solare. “Ok l’attenzione che finalmente si sta dedicando in Sicilia al tema delle autorizzazioni per i grandi impianti fotovoltaici – dice Gilistro-  E’ chiaro che le rinnovabili sono il futuro e nessuno si potrebbe mai dire contrario. Ciò non toglie, però, che servano regole certe per evitare una nuova devastazione del territorio. A quanti si ritrovano in questa posizione e chiedono interventi normativi, da destra come da sinistra, ricordo che il M5S ha depositato da tempo un disegno di legge per normare l’installazione degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli, a firma del deputato Luigi Sunseri. L’articolato assicura il rispetto del paesaggio ma mira anche a garantire una contropartita economica per la Regione e per i Comuni”.
Secondo Gilistro, per individuare le aree su cui realizzare i grandi impianti fotovoltaici, nel ddl del M5S, strumento “fondamentale è il Pears (Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana). Priorità alle cave dismesse e alle discariche e divieto su terreni pianeggianti e sub pianeggianti, potenzialmente idonei a produzioni agroalimentari. Chiedere delle norme ad hoc per evitare il caos non vuol dire essere contrari all’economia green, passaggio essenziale per il futuro della Sicilia, ma anzi accompagnare il cambiamento evitando-prosegue Gilistro- gli errori del passato, quando un’altra industria si è insediata sui nostri territori, prima ancora delle regole. Per i Comuni e per le casse della Regione siano previste royalties e versamenti Imu adeguatamente parametrati. Il fotovoltaico – mette in guardia Carlo Gilistro – non sia l’origine di un nuovo sacco della Sicilia ad opera di speculatori ed affaristi che marciano sulla disperazione degli agricoltori”.




Nas al Trigona, l'Asp: "Cucina affidata a ditta esterna, ci riserviamo ogni azione"

Dopo l’ispezione dei Nas che ha portato alla chiusura della cucina utilizzata per smistamento pasti, nell’ospedale Trigona di Noto, l’Asp di Siracusa precisa la sua posizione.
“L’esecuzione del servizio di ristorazione degli ospedali della provincia di Siracusa è terziarizzato, gestito cioè da una società esterna alla quale sono stati affidati anche i locali per la predisposizione della distribuzione dei pasti che vengono preparati nella sede del Centro cottura della ditta appaltatrice, e non all’interno della struttura ospedaliera, trasportati con apposito furgone e trasferiti mediante carrelli nei suddetti locali dove avviene il rinvenimento dei pasti nei contenitori sigillati e la successiva distribuzione nei reparti. Il tutto, come da capitolato di appalto, sotto il profilo igienico-organizzativo, a totale carico e sotto la esclusiva responsabilità della società appaltatrice”, spiega.il direttore sanitario, Salvatore Madonia. “A seguito dell’ispezione del Nas di Ragusa nei locali dell’ospedale di Noto adibiti ad accogliere i pasti per la distribuzione, l’Azienda ha provveduto al trasferimento immediato del servizio in altri locali, avviato una indagine interna e contestato alla ditta aggiudicataria quanto rilevato, chiedendo entro i termini previsti nel capitolato le proprie controdeduzioni nonché l’immediato adeguamento dei locali, riservandosi ogni adempimento consequenziale”.




Topi morti e sporcizia, i Nas chiudono la cucina dell'ospedale Trigona di Noto

Disposta dai Carabinieri del Nas la chiusura dei locali cucina dell’ospedale Trigona di Noto. Sono destinati allo smistamento dei pasti per i degenti ricoverati. I controlli, eseguiti a livello nazionale dal Nucleo Antisofisticazioni nelle mense delle strutture sanitarie ed ospedaliere, hanno fatto emergere gravi carenze igienico-sanitarie. Lunga la lista di contestazioni: sporcizia, scarti di ristrutturazione, addirittura topi morti e loro deiezioni. La cucina, del valore di 250mila euro, è stata chiusa.
A livello nazionale sono state sospesi o chiusi 7 punti cucina, a causa delle carenze igienico-sanitarie e strutturali riscontrate dai Nas, con le loro verifiche in contemporanea nei presidi ospedalieri sottoposti all’esame.




Travolto dal treno, perde la vita un 76enne. Tragedia a Lentini, le indagini

Un uomo di 76 anni ha perduto la vita travolto da un treno, nei pressi di Lentini. La tragedia si è consumata in pochi minuti, questa mattina, lungo la linea ferrata Siracusa-Catania. Non è ancora chiaro se abbia deciso di farla finita lanciandosi contro il treno di passaggio o se si sia trovato pericolosamente vicino ai binari. Le indagini in corso dovranno fare luce anche su questo aspetto.
Il traffico ferroviario ha subito forti rallentamenti, necessari per permettere tutti i rilievi del caso.

foto generica dal web




Edy Bandiera è il nuovo candidato a sindaco: ufficiale la sua corsa. VIDEO

Edy Bandiera si candida a sindaco di Siracusa. Lo fa con tre liste a supporto e non esclude che se ne possano ancora aggiungere. Questa la risposta alla scelta del Centrodestra, che ha indicato Ferdinando Messina come candidato alla guida del capoluogo. Dopo l’autosospensione da Forza Italia, l’ex assessore regionale ha ufficializzato l’intenzione di correre da solo. Lo sostiene l’Udc, oltre alle liste Salviamo Siracusa e Lista con Edy Sindaco. Bandiera dichiara di puntare al ballottaggio. Nel caso in cui non dovesse essere lui a spuntarla per il Centrodestra, chiarisce che, in ogni caso, non sosterrebbe Messina, essendo candidatura “non basata sul merito”.




Da Ast a Sais, le perplessità della Giunta: "Affidamento a privati dopo gara deserta"

“Meno servizi per i cittadini, più caos nel sistema della mobilità e ipoteca sul futuro”. In poche parole, la candidata della coalizione progressista, Renata Giunta, condensa così il suo giudizio sull’affidamento del nuovo servizio di trasporto pubblico a Siracusa.
“Desta stupore la formula dell’affidamento diretto a cinquanta giorni dal voto amministrativo, a seguito peraltro di un bando andato a vuoto che avrebbe suggerito maggior cautela ad una giunta che non ha mai dato corso negli ultimi anni ad una riflessione politica sistemica sul trasporto pubblico e sulla mobilità urbana, né tanto meno alla predisposizione del bando di gara europeo necessario per l’affidamento del servizio per nove anni”, spiega la Giunta.
La candidata progressista ritiene che vi sarebbero state tutte le condizioni per rinegoziare il contratto con l’azienda pubblica Ast, nelle more della preparazione della nuova gara pluriennale, “ridiscutendo flotta, linee, fermate, frequenza, priorità, costo del biglietto, sistema dei controlli, insomma qualità generale del servizio”.
Palazzo Vermexio ha scelto la strada dell’affidamento diretto ad un privato, la Sais, per due anni. “Come tutte le società private, mirerà a massimalizzare gli utili. Si servirà, non è chiaro a che titolo, di parte della flotta regionale, incasserà le entrate della bigliettazione, 4,8 milioni di contributi pubblici. Un affare non da poco per un privato che non aveva inteso rispondere alla prima chiamata pubblica…”, punge Renata Giunta.
Quanto al servizio in sè, nota dolente sarebbe la sostanziale riduzione delle corse specie verso le zone del mare, gli ospedali, il cimitero. E poi ancora “la circolare Ortigia ogni 21 minuti, ovvero un solo mezzo per decongestionare il centro storico dal traffico privato; la circolare Akradina e Grottasanta ogni 40 minuti; Epipoli ogni 45 minuti. Uno schema che ha quasi del tutto ignorato le indicazioni fornite mesi fa da questa stessa coalizione e che miravano a sostituire il sistema delle lunghe e tortuose circolari, con poche, semplici, brevi e funzionali dorsali in linea”.




Nuovo trasporto pubblico a Siracusa, critiche da Acquaviva e Moschella

Cambia il gestore del trasporto pubblico a Siracusa, da Ast a Sais. Nuovi percorsi, corse riviste ed altre novità illustrate ieri in conferenza stampa dal sindaco, Francesco Italia. Partenza il 17 aprile. Nel frattempo, prime critiche. L’ex consigliere comunale del Pd, Alessandro Acquaviva, saluta con favore il cambio di gestore (“Ast era certamente inadeguata a soddisfare i bisogni di mobilità”) ma sottolinea “alcune ombre per quanto riguarda la copertura territoriale e il numero delle corse” programmate col nuovo servizio.
“Si realizza un taglio pressochè del 50% delle corse”, analizza Acquaviva. “Ad essere fortemente penalizzate sono le contrade marine, oggi servite dalla linea bus 23 con 10 corse giornaliere. Con il nuovo servizio, gli utenti dovranno accontentarsi di sole 4 corse giornaliere che saranno certamente insufficienti a cogliere i bisogni di spostamento di tanti lavoratori e lavoratrici pendolari ma anche dei numerosi turisti che nella stagione estiva utilizzano il bus 23 per raggiungere i varchi a mare dell’area marina protetta del Plemmirio, dalla Pillirina, al faro Murro di porco e ai lidi attrezzati che insistono sul versante sud”. Acquaviva mette in evidenza come anche i collegamenti con il cimitero subiscano dei tagli: “quattro corse giornaliere, anzichè dieci”.
Su questo fronte, pronta la replica dell’assessore Enzo Pantano. “Si inizia con quattro corse al giorno ma nulla vieta di rimodulare il tutto, alla luce delle esigenze degli utenti”. Se, insomma, dovesse essere evidente la necessità di più corse, verranno predisposte.
L’ex consigliere si interroga anche sulla frequenza dei collegamenti con i due grandi poli sanitari cittadini e i numerosi istituti scolastici che hanno sede alla Pizzuta. “Se l’amministrazione avesse dato seguito alle dichiarazioni di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini per la fase di revisione del Piano urbano della mobilità, probabilmente alcune lacune evidenziate sarebbero state affrontate e risolte”.
Anche l’ex assessore comunale Fabio Moschella si mostra quanto meno perplesso. “Il nuovo contratto di servizio abbatte significativamente le corse verso le zone del mare, gli ospedali, il cimitero in un quadro di forte ridimensionamento generale del servizio. Il Comune di Siracusa, anziché negoziare con Ast un nuovo contratto ha lasciato che si andasse alla sua risoluzione. Il nuovo piano delle corse della Sais è in tutta evidenza pianificato comprensibilmente sull’interesse della stessa società anziché sui bisogni dei cittadini. Il caos della mobilità urbana segna un nuovo brillante risultato”.




La protesta di Calogero, malato di amianto: mille giorni senza tagliare capelli e barba

Da oltre mille giorni un ex metalmeccanico siracusano non taglia la barba. Sono adesso 25 centimetri di rabbia e protesta silenziosa. La sua storia è quella di tanti operai che pensavano di aver trovato un lavoro dignitoso per mantenere le loro famiglie e invece si sono trovati a combattere contro un mostro. Calogero Vicario, questo il suo nome, adesso ha 61 anni e i bronchi pieni di amianto che respirava nelle Industrie meccaniche siciliane dove ha lavorato per tanto tempo.
Quattro o cinque volte l’anno combatte con brutte bronchiti e ha un deficit respiratorio del 38%. Qualsiasi piccolo sforzo lo affatica moltissimo e deve sempre portare con sé un broncodilatatore. Negli ultimi mesi si è sottoposto a una Tac che ha, purtroppo, portato alla luce diversi noduli, ed è quindi sotto stretta sorveglianza sanitaria. Ricorda sempre che almeno 20 suoi colleghi sono venuti a mancare in questi anni a causa dell’amianto. Così come in tutte le fabbriche in cui veniva usato il minerale killer.
A fine mese l’appuntamento decisivo in un’aula di Giustizia. Il 28 aprile, curiosamente giornata mondiale della malattie da amianto, prevista l’udienza in Cassazione. Insieme ad altri 9 colleghi, Calogero Vicario si era visti riconosciuti i benefici amianto e quindi il prepensionamento. Diritti poi negati in Appello. Ora la loro battaglia è in mano ai giudici ermellini che decideranno sulle loro vite. “Quel giorno voglio esserci fisicamente. Mi andrò a sedere davanti la Cassazione. Voglio portare ancora una volta la mia testimonianza e lo farò insieme a mia figlia. Non ci aspettiamo nulla di particolare, anche perché moralmente mi sento di avere già vinto”, dice da Priolo, la sua città. “Siamo riusciti, anche grazie all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e all’onorevole Pippo Gianni, ex sindaco di Priolo Gargallo, a scoperchiare il vaso di Pandora. Nessuno prima del 2009 in Sicilia parlava di amianto. Ora ci affidiamo alla Suprema Corte, per capire se è giusto che per un cavillo dobbiamo essere trattati come delinquenti, perché è di questo che si tratta. L’Inps ci ha anche chiesto indietro il denaro che ci ha concesso dopo la sentenza di primo grado, che avevamo vinto. Negli anni abbiamo ammortizzato la spesa, ma abbiamo pagato sulla nostra pelle questa ingiustizia. E con noi le nostre famiglie. Mi è costata anche la protesta che si è concretizzata con il mancato taglio di barba e capelli. È stato difficile, anche a livello psicologico. Eppure ho sempre pensato di essere nel giusto e che non dovevo assolutamente mollare”.
Le patologie asbesto correlate sono gravissime e possono manifestarsi anche 30 o 40 anni dopo l’esposizione. Per questo l’Ona continua a lottare per i diritti delle vittime e delle loro famiglie. Si può richiedere assistenza online o al numero verde gratuito 800 034 294.




Arsenale dei caminanti, concluse le indagini per ricettazione a carico di tre persone

Sono state chiuse le indagini preliminari dei Carabinieri a carico di due uomini e una donna della comunità dei Caminanti di Noto. A dicembre del 2021, gli investigatori sequestrarono un arsenale composto da dieci pistole, munizionamento di vario calibro ed oltre 100.000 euro, nel quartiere “Arance dolci” della città barocca. L’imponente operazione dei Carabinieri seguì di qualche giorno il ferimento di un minorenne che in seguito perse la vita. Era stato colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco.
Gli investigatori dell’Arma si scontrarono con un muro di omertà e false dichiarazioni messe in campo dalla comunità nomade, alla quale appartenevano sia la vittima che l’autore dell’omicidio. Quest’ultimo venne rintracciato fuori provincia, ospitato da altri componenti della stessa comunità, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Oggi i detentori di quelle armi e munizioni, due uomini e una donna, si sono visti notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa.




Abbandono di rifiuti, Mangiafico: "Cittadini informati male nonostante spesa di 800mila euro"

Come contrastare gli abbandoni di rifiuti, specie di elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici? Non è bastato, sin qui, lo spauracchio delle fototrappole, delle multe e del sequestro del mezzo (misura di complessa applicazione).
Per Michele Mangiafico, candidato sindaco con Civico4, sono mancate le basi nell’approccio al problema. “Quando si parla di incivili, secondo la narrazione che tanto è cara all’amministrazione comunale uscente, bisogna sempre ricordare che quella stessa amministrazione, a partire dal 2019 e per sette anni, ha previsto alla voce ‘campagna di coinvolgimento del cittadino e formazione ambientale’ la cifra di 193 mila euro l’anno, ovvero 1,4 milioni di euro in sette anni proprio per l’educazione della cittadinanza alla differenziata. Come sono stati spesi?”, si domanda.

“Ci consta l’aver visto il primo cittadino e alcuni esponenti della sua giunta in un video girato presso un condominio di via Barresi per parlare con i cittadini al fine di formare una maggiore coscienza civica sull’argomento, ma a parte questa solitaria operazione di contatto con la cittadinanza, null’altro possiamo testimoniare negli ultimi tre anni e mezzo”. Secondo Michele Mangiafico è mancata una costante attività di formazione e di informazione diretta al cittadino, troppo spesso affidata al mare magno dei social network.
“Se l’obiettivo che Siracusa doveva raggiungere nel 2021, ovvero il 65% della raccolta differenziata, è
ancora oggi lontano di circa sedici punti percentuali questo va ricondotto anche al come siano state utilizzate queste cospicue risorse pubbliche, provenienti dalle tasche dei cittadini”.

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