Controlli su strada, multe per oltre 10mila euro a Noto

Agenti del Commissariato di Noto, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, nei giorni scorsi, hanno effettuato un intenso servizio di controllo del territorio, pattugliando le zone del centro della città barocca e le zone litoranee.
Sono state sottoposte a controllo 140 persone, controllando 94 mezzi ed elevando oltre 10.000 euro di sanzioni amministrative per varie violazioni al codice della strada e sequestrando 5 mezzi.




Viola i domiciliari con l'invio di messaggi: in carcere il direttore del cimitero di Siracusa

Avrebbe violato il divieto di comunicare con l’esterno e per questo il direttore del cimitero di Siracusa – attualmente sospeso – è stato condotto in carcere a Cavadonna. Sono stati gli agenti della Squadra Mobile ad eseguire l’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, disposta – secondo alcune indiscrezioni – a causa dell’invio di diversi messaggi diretti a persone esterne al nucleo familiare.
Fabio Morabito si trovava ai domiciliari dallo scorso 6 febbraio quando venne arrestato insieme ad un operaio che lavora all’interno del cimitero di Siracusa. I due sono ritenuti responsabili, in concorso fra di loro, di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsità documentale e sottrazione di cadavere. Il tutto al fine di trarre un ingiusto profitto quantificato in oltre 60.000 euro.
Il Comune di Siracusa, nei giorni scorsi, ha anticipato la propria decisione di costituirsi parte civile nel procedimento che prenderà le mosse delle indagini.




Economico e pericolosissimo, consumato da giovani e adulti: il crack spaventa Siracusa

Le forze dell’ordine hanno pochi dubbi: lo smodato uso di stupefacenti sta incidendo anche sul numero di episodi criminali, dai furti alle rapine passando per aggressioni e persino gambizzazioni. Lo “sballo” facile e alla portata di tutti presenta un nuovo conto sociale, quindi.
Polizia e Carabinieri sono impegnate quotidianamente nel contrasto allo spaccio: i sequestri di stupefacenti sono costanti. Nelle ore scorse, in via Santi Amato – nota piazza di spaccio insieme a viale dei Comuni – sono state trovate e sequestrate dalla Polizia 15 dosi di hashish, 10 di cocaina, 25 di marijuana e 11 di crack, pronte per la vendita.
Il consumo di crack è in pericoloso aumento, non solo tra i giovani. Ed allarma il ritorno della droga sintetica e a buon mercato. Bastano dai 5 ai 15 euro per acquistarne una dose e sono diverse le segnalazioni di “pipette” artigianali rinvenute nei cortili o dentro alcuni androni condominiali.
Il direttore del Sert di Siracusa, Roberto Cafiso, mette in guardia: “è sempre più alto il numero di persone iniziate al crack, anche di mezza età. Hanno spesso alle spalle situazioni familiari ormai devastate e condizioni fisiche preoccupanti”.
Cafiso mette in relazione l’uso del crack con l’elevato numero di infarti tra 40enni. “Subentrano in soggetti sani e capita anche che li stronchino. I cardiologi sanno, purtroppo, che devono indagare sull’eventuale uso di sostanze stupefacenti. Purtroppo – spiega lo psicoterapeuta – le famiglie mostrano spesso reticenza. Se, poi, le conseguenze sono estreme, i parenti non vogliono nemmeno saperlo se il loro congiunto facesse uso di droghe. Eppure nelle unità coronariche questo tipo di raccolta di dati è ormai di routine”.
Cafiso fornisce, poi, delle indicazioni alle famiglie che dovessero ritrovarsi alle prese con un familiare che inizia a far uso di questo tipo di sostanza. “La famiglia deve immediatamente attivarsi- dice il dirigente dell’Asp – deve portare subito il congiunto in un servizio pubblico come il Sert. Non basta rivolgersi al singolo professionista privatamente. Serve un approccio multidisciplinare, questo è un aspetto fondamentale. L’utente che assume sostanze stupefacenti è per sua natura o meglio, per stato di cose, bugiardo: promesse, giuramenti, manifestazione di pentimento e buoni propositi annunciati vanno presi decisamente con il beneficio del dubbio. Per i giovanissimi, tra i motivi di attenzione da parte dei genitori figura certamente un profitto scolastico che va peggiorando. Parliamo chiaro: il buon profitto scolastico non è compatibile con la dipendenza da crack. Anche eventuali segnalazioni da parte di conoscenti, nonostante il rischio che siano maldicenze, vanno approfondite: sempre meglio di un problema sottovalutato”.
Il crack è una sostanza stupefacente nata in America e diffusasi a partire dagli anni ottanta. Viene ricavata tramite processi chimici dalla cocaina e viene assunta inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli. Proprio il rumore dei cristalli che si sciolgono ha dato il nome alla pericolosa sostanza.
Gli esperti mettono in guardia: provoca psicosi, stati paranoici, schizofrenia aggressività e alienazione. E’ una di quelle droghe che produce forte dipendenza. Le conseguenze sulla salute possono anche risultare mortali.




Con la cura dei volontari, dietro al cancello chiuso sta crescendo il "Bosco delle Troiane"

Siracusa non brilla per verde pubblico. Appena 7mq per abitante a dispetto di una media nazionale di 45mq. Gli spazi dedicati alla natura, anche in città, sono appena un paio (parco Ozanam, San Giovanni) poi per il resto aiuole e rotatorie lasciate alla mercè di vegetazione infestante, piazze e viali alberati non pervenuti.
In questo scenario frutto di disattente scelte urbanistiche compiute negli ultimi 30 anni, si guarda con un mix di speranza e disillusione a quello che sarà il Bosco delle Troiane.
Sorge lungo Scala Greca, in un’area oggetto di un percorso di forestazione urbana iniziato a dicembre 2019. Sono stati piantumati circa 900 alberelli tra lecci, carrubi, olivastri e roverelle. Come stanno oggi? “Stanno benissimo e crescono a vista d’occhio”, spiega Fabio Morreale, una delle anime del Comitato Aria Nuova che si occupa del nascituro bosco urbano.
“Siamo a buon punto. Gli arbusti stanno crescendo sani. Di recente abbiamo sostituito i paletti di sostegno da un metro con altri da due metri. Capite, quindi, come stiano crescendo gli alberi. Superata la fase di attecchimento, e ci siamo quasi, non avranno più bisogno di grande attenzioni e continueranno a cresce da soli. Il Bosco delle Troiane sarà una zona a verde sostenibile al 100%, perchè non ci saranno grandi costi per la sua gestione”, rivela ancora Morreale.
I volontari del Comitato si occupano della pulizia e della cura del terreno comunale destinato a foresta urbana. Un risultato di prospettiva, quello del bosco vero e proprio, per il quale serviranno ancora alcuni anni di pazienza. Ma intanto la fase più delicata sembra superata senza problemi di sorta. E si può guardare avanti, nonostante tutto.
Si perchè non mancano i sacchetti di spazzatura che mani anonime gettano all’interno dell’area recintata. O addirittura abbandoni di lastre d’amianto davanti al cancello d’ingresso. E meno male che viene tenuto chiuso, altrimenti chissà cosa ne sarebbe stato.
“Per forza lo teniamo chiuso. Il bosco deve crescere, non può vivere stress come il pascolo. Sembra una cosa assurda, ma si ci sono mucche che pascolano in città, nella zona di Santa Panagia. Inoltre, con il cancello chiuso evitiamo che vengano calpestate e distrutte, più o meno involontariamente, le piantine che stanno divenendo alberi veri e propri”, spiegano dal Comitato Aria Nuova. “Ci dobbiamo preoccupare solo di una cosa: entro giugno, il Comune di Siracusa deve fare la trinciatura per scongiurare il rischio incendi. Per il resto, gli alberi crescono meravigliosamente”, dice Fabio Morreale.
In questi mesi, intanto, il Comitato Aria Nuova ha avviato una piantumazione di mirto lungo la via Braille, alla Pizzuta. Circa 200 piantine messe a dimora mentre da lunedì prossimo cominceranno le operazioni per il rimboschimento di 7mila mq tra via Freud e via Caduti di Nassyria, di fronte all’istituto comprensivo Archimede. “E’ un’area comunale dove piantumeremo circa 400 lecci e carrubi. Insistiamo con il carrubo perchè ci troviamo su terreni che furono della famiglia Gargallo: fino ai primi del 900 erano destinati alla cultura del carrubo”. E qualche superstite c’è ancora sui marciapiedi di viale Scala Greca. “Chi volesse aiutarci – conclude Morreale – è ovviamente il benvenuto”.




Alluvioni, esposto del Codacons a Siracusa: "pulizia dei fiumi, chiarire parole di Schifani"

Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Siracusa dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, sulla mancata pulizia dei corsi d’acqua in Sicilia e i danni causati dalla recente alluvione che ha colpito la zona sud-est dell’isola.
“I mancati interventi di manutenzione sui corsi d’acqua e fiumi in Sicilia, infatti, sarebbero fra le cause dei recenti allagamenti avvenuti a Catania, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta, con ingenti danni alle persone ed alle produzioni locali”, scrive nel suo esposto l’associazione dei consumatori.
“Le mutate e mutabili condizioni climatiche – continua il Codacons – rendono particolarmente importante la ricostruzione degli argini, la pulizia dei canali ed una manutenzione ordinaria”. Inoltre, l’associazione si chiede “che fine abbiano fatto le somme stanziate dal precedente governo per il dissesto idrogeologico in Sicilia?”.
Schifani, nei giorni scorsi, sottolineava che “le mutate e mutabili condizioni climatiche complessive ci impongono di intervenire con immediatezza per non farci trovare impreparati. Solo prevenendo possiamo arginare la forza della natura e limitare i danni a persone e cose”. Per questo, il sistema regionale non deve limitarsi “a intervenire solamente quando il danno è fatto. In decenni, infatti, non è mai stata mai fatta una serie e ragionata manutenzione sugli interi corsi d’acqua, limitandosi a lavori su brevi tratti. Non appena avremo la mappa e il quadro complessivi delle opere da fare, il governo individuerà le fonti di finanziamento europee e nazionali per fare ciò che non è assolutamente più rinviabile”.




Concerti d'estate: Carmen Consoli al teatro greco, alle origini della musica siciliana

Un viaggio tra arte, cultura e tradizione siciliana. Di più, un percorso musicale nella Sicilia di ieri e di oggi tra racconto e suoni. E su tutto, la firma di Carmen Consoli accompagnata dall’Orchestra Popolare Siciliana. Si chiama “Terra ca nun senti” ed è l’evento musical-culturale con cui la cantantessa catanese torna alle sue radici. Palcoscenico privilegiato sarà il teatro greco di Siracusa, il prossimo 15 luglio.
Quella “intellettuale del rock immersa nella tradizione”, come l’aveva definita il New York Times, dopo aver conquistato negli ultimi mesi il Sud America e l’Europa, riparte così alla sua terra con un concerto che celebrerà lo scambio e la contaminazione tra le diverse culture dell’isola, in una sorta di ​diario di viaggio che tocca partenze, ritorni, luoghi, il vissuto, gli insegnamenti dei padri, amori e malinconia.
Il titolo della serata, “Terra ca nun senti” (che riprende un suo memorabile concerto del 2008), è una dedica e un omaggio a ​Rosa Balistreri, donna e artista che, proprio come Carmen, ha portato la Sicilia fuori dal suo isolamento geografico e umano, raccontando i più deboli, i lavoratori dimenticati, le donne che nascondono i dolori e vanno avanti. Una scelta voluta dalla cantantessa che omaggia una canzone di fortissimo impatto, come tante del suo repertorio, e che esprime non solo l’attaccamento alla Sicilia, ma anche un rimprovero a questa terra straordinaria ma desolata, che spesso vede partire e morire i propri figli senza reagire.
Una serata speciale per valorizzare l’immenso tesoro della world music siciliana, che trascende i confini culturali e consente al pubblico di trovare un terreno comune attraverso i ritmi delle percussioni, le espressioni liriche, le melodie accattivanti e incantevoli dell’isola. Un incontro di suoni per divulgare la musica popolare, in ​​un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia che incanterà il pubblico e lo trasporterà in un viaggio dal passato al presente.
“Terra ca nun senti” è così un’altra tappa del percorso non solo musicale ma artistico di Carmen Consoli. Le sue canzoni agrodolci tra rock, folk-pop e elettro-acustica, scandite come sempre da una voce inconfondibile tra mille, la rendono un personaggio raro nel panorama italiano, dove la portata del suo riconoscimento internazionale è evidenziata da innumerevoli sold out all’estero e continui apprezzamenti dalla critica estera. La sua dedizione alla diffusione di potenti messaggi umanitari, attraverso le sue canzoni e le sue coinvolgenti esibizioni sul palcoscenico, la rendono molto più di una musicista.
“Terra ca nun senti” è prodotto e organizzato da Puntoeacapo, GG Entertainment e Associazione Development. E’ un nuovo appuntamento nel cartellone della nuova edizione di Siracusa Stelle a Teatro, promossa dal Comune di Siracusa con il patrocinio della Regione Siciliana.
I biglietti sono già disponibili su www.ticketone.it ed abituali punti vendita.




Verso le elezioni, la lista civica Vespri Siciliani lancia il suo candidato sindaco: Aziz

Nell’attesa di capire quali saranno le mosse del centrodestra e del centrosinistra, nello scacchiere delle candidature iscrive il suo nome il movimento politico “Vespri Siracusani”. Nato dall’incrocio di esperienze diverse, dalla destra sociale alla sinistra radicale, ha deciso di correre con un proprio candidato sindaco, al di là delle coalizioni e degli schieramenti. Il candidato a sindaco della lista sarà Abdelaziz Mouddih, per tutti semplicemente Aziz. Imprenditore nel settore della ristorazione, da decenni opera nel territorio siracusano. Tre i punti cardine del programma elettorale: rilancio economico sociale, sicurezza, vigilanza della città.
Il movimento politico si è costituito a luglio dello scorso anno. In quella occasione, venne chiarito che i “Vespri Siracusani” guardano ad alleanze a destra o sinistra ma “mai con il Movimento 5 Stelle”: precisazione del co-fondatore Giuseppe Giganti. “Si può costruire un città multicolore, che dovrà operare per l’integrazione dei nuovi siracusani, una gestione turistica brillante, un commercio ordinato. Unire le forze porterà una ventata di entusiasmo per la rinascita della città”, le parole in quella occasione di Aziz Mouddih.




Siracusa. Trasporto pubblico, Ficara (M5S): "Subito l'acquisto dei nuovi bus"

“Che l’attuale crisi dell’Ast fosse un’opportunità da cogliere per il Comune di Siracusa, lo avevamo detto subito. Ciò non toglie il ritardo e la disattenzione pluriannuale sul tema da parte degli ultimi sindaci, compreso Italia”. L’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara interviene così sulla vicenda che riguarda l’addio dell’azienda siciliana trasporti a Siracusa. Ficara ricorda “le somme ferme nelle casse del Comune (quasi 2 milioni di euro) per il rinnovo del parco autobus. Somme – ricorda l’ex parlamentare – trasferite dal Ministero delle Infrastrutture già nel 2021, nell’ambito del Piano Strategico della Mobilità Sostenibile. Siracusa beneficia di oltre 22 milioni di euro per il periodo 2019/2033; 2 milioni invece le somme per gli anni 2019/2023. Da quando, nel luglio 2021, il Comune ha comunicato al Ministero il piano di acquisto (che prevede tutti nuovi autobus elettrici e la relativa infrastruttura), pare si sia completamente dimenticato di queste somme, almeno fino alla vigilia di Capodanno quando si è ricordato di impegnarle e di voler stipulare una convenzione con l’Ast per il relativo acquisto. Viste le ultime vicende e la crisi dell’Azienda Siciliana Trasporti – dice Paolo Ficara con il M5S Siracusa – chiediamo all’amministrazione Italia di non perdere altro tempo e avviare subito le procedure per l’acquisto dei nuovi bus, con i primi 2 milioni di euro. I nuovi autobus devono restare nella disponibilità del Comune che potrà darli in gestione a chi svolgerà il servizio di trasporto pubblico a Siracusa, sperando non facciano la stessa fine dei due minibus elettrici, pagati, ma fermi nei garage da oltre un anno”. L’ex deputato evidenzia come il trasporto pubblico locale a Siracusa sia “agli ultimi posti in Italia come offerta e numero di passeggeri. “Anche su questo tema- la sollecitazione di Ficara-  la nuova amministrazione dovrà decisamente cambiare pagina, pur ricevendo in eredità un nuovo affidamento in chiusura di mandato dell’attuale giunta. Da mesi – precisa il M5S Siracusa – dialoga con quelle forze politiche che vogliono una discontinuità con il recente passato, abbandonando la strada delle chiacchiere e della fuffa per lasciare spazio ai fatti”. Con la determina 635 del 21 febbraio scorso, il Comune di Siracusa ha messo nero su bianco la volontà di cercare un nuovo operatore sul mercato, con la formula dell’affidamento diretto per un periodo massimo di due anni. Il servizio, in proroga da anni, sarebbe comunque scaduto il 31 marzo.




Sanità dal volto poco umano, disavventura dell'ex sindaco Fausto Spagna all'Umberto I

Non sono anni facili per la sanità pubblica siciliana. La percezione del livello di assistenza e della qualità dei servizi offerti è ai minimi storici per una serie di concause, da quelle strutturali a quelle umane. Su nessuna, però, il management regionale e provinciale è riuscito ad incidere più di tanto, se non per spot.
L’ultimo racconto di una “disavventura” con la sanità pubblica siracusana riguarda l’ex sindaco, Fausto Spagna. A raccontare cosa è accaduto, sui social, è la moglie.
“Non è un paese per vecchi. Un uomo anziano non è che una cosa miserabile, una giacca stracciata su un bastone”, è lo sfogo iniziale. Ma cosa è accaduto? “Dopo un’attesa di 1 ora e 30 minuti, un anziano signore finalmente è entrato nello studio dell’otorinolaringoiatra di turno dell’Ospedale Umberto I di Siracusa”. L’anziano signore p proprio Fausto Spagna. “Aveva pagato il suo ticket, aveva atteso tutto il tempo necessario, in mezzo a tanti altri pazienti, seduto nello squallido corridoio con qualche sedile divelto in mezzo ai pochi fortunati che avevano conquistato un posto a sedere. Nessuno sapeva quando sarebbe stato il proprio turno perché nessuno si era preso cura di distribuire un numeretto che facesse almeno giustizia dell’ordine di arrivo o di orario dell’appuntamento. 
Quando è entrato nello studio, la specialista aveva gli occhi bassi su qualche foglio sulla scrivania e ha a malapena risposto al saluto. L’anziano signore si è seduto nella poltrona per la visita ed il medico ha preso l’audioscopio, lo ha avvicinato ad un orecchio: è pulito, tutto ok. Lo ha avvicinato all’altro orecchio: è pulito, tutto ok. La visita è durata 7 secondi netti. Quasi 3 euro al secondo. La donna che ha accompagnato l’anziano signore ha provato a dire al medico che il problema è la perdita improvvisa dell’udito. Ma anche la specialista dell’udito non ha sentito e comunque non ha risposto. L’anziano signore, perplesso, se ne torna a casa”.
Finita qui? No, il racconto prosegue. “Compresa nel ticket pagato, c’è anche la visita audiometrica e questa mattina l’anziano signore attende un’altra ora e mezza nello stesso corridoio squallido, con il sedile divelto. Tante persone si aggirano confuse e anche oggi nessuno sa quando sarà il proprio turno. Finalmente il tecnico audiometrista apre la porta e fa entrare l’anziano signore. Lo accoglie con l’aria scocciata. E’ nervosa ed è anche piuttosto scortese, ma tanto lui è vecchio e malfermo a causa di una recente febbre e l’audiometrista capisce che non ci sarà alcuna reazione. Oltretutto è anche un vecchio per bene che non avrebbe comunque reagito alla scortesia ostentata e gratuita. Lo fa entrare in una cabina, gli fa due domande che lui non sente bene e dopo 2 minuti l’anziano è fuori dalla cabina. Lo fa sedere accanto ad un tavolino di metallo, prende appunti e dopo due minuti l’audiometrista esce dalla stanza. Ritorna con un tracciato su un foglio sottoscritto da un medico, che però non si è visto. Ora con il referto dell’otorinolaringoiatra che recita laconicamente ‘Otoscopia: MMT integra nella norma’ e con con la rilevazione audiometrica del tecnico, sottoscritta dal medico che non si è visto che svela la diagnosi di ipocusia bilaterale percettiva, l’anziano signore può tranquillamente tenersi il suo problema di improvvisa perdita dell’udito e nessuno dei medici si è curato di disporre ulteriori accertamenti o terapie. Ma una strada c’è – l’amara conclusione di Costantina Macciocu – è verso l’aeroporto, verso Milano, verso un buon centro privato di otorinolaringoiatria che possa prenderlo in cura sul serio”. Alla faccia della sbandierata (dalla politica regionale) sanità di qualità sotto casa, alle volte ed anche per piccoli problemi pare non esserci scampo: viaggio della speranza verso altri ospedali, verso altri specialisti. Verso un altro approccio, più umano e veramente sanitario.
“Nell’Ospedale di Siracusa ci sono ottimi medici e ottimo personale sanitario e qualcuno ho avuto la fortuna di incontrarlo, ma tra loro non si possono annoverare i protagonisti di questa storia”.




Incidenti: "Dovete sempre tornare a casa", le toccanti parole di Deborah Lentini ai ragazzi

L’ultima assemblea d’istituto del Liceo Quintiliano di Siracusa è stata molto di più di un momento di confronto sulle tematiche che riguardano la scuola. Al Pattinodromo della Cittadella dello Sport, i ragazzi hanno incontrato  Deborah Lentini, presidente dell’Associazione Familiari  Vittime della Strada ed il comandante della Polizia Stradale Antonio Capodicasa. Parole, quelle della mamma di Stefano, che hanno colpito ancora una volta nel segno, arrivando dritto al cuore di chi ha ascoltato il racconto del suo dolore, che è quello di una madre che perde il proprio figlio di soli 17 anni e che si può immaginare, certo, ma di certo non sentire nella sua atrocità. L’impegno di Deborah Lentini è quello di una donna che spera con tutte le forze che ha che con la sua testimonianza possa evitare altre tragedie lungo le strade. “Quanto è duro l’asfalto …”- ha detto ai ragazzi- “Dovete sempre tornare a casa, perché sulle strade si muore”. […]. Il Comandante Capodicasa ha parlato anche di numeri, freddi, crudi quanto significativi: 1 morto per strada ogni 3 ore, 9 persone al giorno che perdono in questo modo la vita.  “Occorre buon senso sulla strada- ha aggiunto il Dirigente della Polstrada- non bisogna deresponsabilizzare  puntando il dito su tutto meno che sul conducente, perché il 96% degli incidenti stradali è causato da un errato comportamento del conducente per la sua cecità attentiva.” Agli studenti ha parlato anche il docente Pino Blundo, che ha puntato l’attenzione sull’altissima probabilità di distrarsi alla guida in una società che ci vede sempre di fretta, disattenti, spesso chiusi nei nostri pensieri”. Un cambiamento radicale è quello che serve, devono saperlo i ragazzi, devono saperlo anche e spesso soprattutto gli adulti. La dirigente scolastica, Simonetta Arnone punta molto su una questione  che va oltre l’ambito stradale e diventa questione educativa, su cui la scuola e la collettività – questo il messaggio che parte dal liceo Quintiliano, anche attraverso i social – sono chiamate a rispondere. Significativa la frase utilizzata sulle pagine social della scuola per ben spiegare e sintetizzare il concetto: “Prima di me e oltre me c’è la realtà, c’è “l’altro” di cui occorre tenere conto, per cui vale la pena offrire la propria attenzione”.