Una residenza universitaria per gli studenti di Noto: 960 mila euro dal ministero

Un edificio nei pressi della sede universitaria di Palazzo Givanti, nella parte alta di Noto, con 32 posti letto per gli studenti. Sarà acquistato, secondo quanto annuncia il parlamentare Luca Cannata di Fratelli d’Italia, con i fondi stanziati dal Ministero dell’Università per un totale di 960 mila euro, destinati, dunque, al Cumo, il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, che comprende i comuni della zona sud della provincia di Siracusa. Una residenza universitaria che servirà per agevolare il percorso di studi degli universitari che sceglieranno i corsi attivi. Cannata parla di un  “traguardo  importante per i nostri ragazzi. Ho seguito l’iter da parlamentare con il presidente del Cda Rosario Pignatello- aggiunge- che ha lavorato perfettamente per la partecipazione al bando. Il nostro è stato un lavoro di squadra, anche con il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, e ciò dimostra che quando si fa squadra si vince. Una volta acquistato l’immobile, i posti saranno assegnati tramite apposito bando.




Allacciati abusivamente alla rete pubblica: due denunciati per furto di energia elettrica

La loro soluzione al caro energia era decisamente drastica, oltre che illegale: allacci abusivi delle loro abitazioni alla rete pubblica. Così, due incensurati di 40 e 43 anni utilizzavano l’energia elettrica con disinvoltura. I carabinieri della Stazione di Siracusa Ortigia li hanno scoperti nel corso di un servizio dedicato al contrasto dei reati contro il patrimonio. I due sono stati denunciati. Altri due soggetti, intanto, pregiudicati di 34 e 37 anni, sono stati, invece, sorpresi dalle pattuglie nelle campagne in periferia,a ridosso del litorale, mentre asportavano arance e limoni da un fondo agricolo. Tutti sono stati denunciati a piede libero. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.




"Giù le mani dall'Hospice di Siracusa", l'allarme di Bonomo (Mpa) per la struttura del Rizza

Due reparti dell’ospedale Rizza di Siracusa pronti ad essere trasferiti in provincia? A lanciare l’allarme è il coordinatore provinciale dell’Mpa, Mario Bonomo. Secondo quanto appreso, l’Hospice e Fisiatria starebbero per essere “spostati” in altra sede, “provvisoriamente”. Il timore è che il provvisorio possa però poi diventare definitivo. Ecco perchè Bonomo si dice pronto “a una durissima opposizione, anche fisica”.
A breve, inizieranno dei lavori che interesseranno proprio i locali dei reparti allocati al Rizza e considerati dei riferimenti importanti per la sanità locale.
L’Hospice ospita malati di cancro sottoposti ad interventi terapeutici ed assistenziali in fase terminale. Cura del dolore e supporto psicologico sono i pilastri della struttura che può ospitare 8 pazienti, in camere singole dotate di bagno.
Secondo Mario Bonomo ci sarebbe la possibilità di evitare che l’Hospice traslochi in provincia, utilizzando i locali della Rsa del Rizza, ormai dismessa. “E così, una volta terminati i lavori, l’hospice tornerebbe al suo posto, senza spostamenti e traumi per pazienti ed i loro parenti”.
Anche Alberto Palestro (Grande Siracusa 2023) è sulla linea di Bonomo. “Se qualcuno si è messo in testa , con questa scusa dei lavori, di trasferire il reparto in ospedali della provincia sappia che troverà una durissima opposizione”.




Giorni contati per Ast a Siracusa, dietro l'angolo nuova gestione per rilanciare il servizio

A dare peso alle indiscrezioni che sempre più numerose si susseguono, Palazzo Vermexio starebbe pensando di dare il benservito ad Ast. Dietro l’angolo ci sarebbe un cambio di gestore ma soprattutto un cambio di impostazione nel servizio di trasporto pubblico locale.
Prima ancora delle difficoltà economiche dell’Azienda Siciliana Trasporti e della lettera con cui minacciava di fermare i suoi bus dal primo marzo, a convincere il Comune di Siracusa della necessità di un cambio sarebbero state anche altre vicende, consumatesi in questi ultimi mesi. Anzitutto la bassa percezione del servizio da parte dell’opinione pubblica locale, con una fiducia ai minimi storici verso “i mezzi”. Tanto che lo stesso assessorato alla Mobilità ha contestato a più riprese un parco mezzi circolanti obsoleto, inquinante, non pulito e poco efficiente tra corse saltate, percorsi e orari non sempre ragionati sulle esigenze di movimento della città.
Non solo, a più riprese – negli ultimi otto mesi – il Comune di Siracusa ha chiesto di voler valutare nuovi percorsi e fermate, suggerite dagli stessi uffici comunali. Erano anche state messe a disposizione di Ast le due navette elettriche del Comune che attende ancora la sigla della relativa convenzione. Dal canto suo, l’Azienda ha ricordato l’impegno in occasione della ztl estiva in Ortigia. Ma si tratta – obiettano da Palazzo Vermexio – di un servizio comunque pagato. Insomma, come anche il vertice palermitano della scorsa settimana ha lasciato trasparire, i rapporti tra Comune di Siracusa ed Ast sono piuttosto tesi. Al punto che – approfittando delle semplificazioni nel cambio eventuale di gestore, alla luce del momento complesso vissuto dall’azienda partecipata dalla Regione – potrebbe essere dietro l’angolo (marzo) l’avvio di un nuovo servizio di trasporto locale. “Stiamo concretamente valutando altre ipotesi”, indicano voci di corridoio che rimbalzano dal settore Mobilità. Non è un mistero che ci siano state interlocuzioni con Sai/Interbus. Sono i primi nomi, non gli unici, nell’agenda dell’assessorato retto da Enzo Pantano.




Un nuovo gestore per il trasporto urbano, Cavallaro: "No, faccia prossimo Consiglio Comunale"

Sul possibile cambio di gestore del servizio di trasporto urbano a Siracusa, si infiamma subito il dibattito politico. Paolo Cavallaro, esponente di Fratelli d’Italia, non nasconde la sua sorpresa per il ricorso ad un affidamento diretto “dopo anni di immobilismo”. A non convincere Cavallaro è il fatto che “l’ipotesi di affidamento diretto, per un massimo di 2 anni, rischia di esautorare il prossimo consiglio comunale dai suoi compiti sul tema, impedendo allo stesso di assumere decisioni ponderate e organiche per un servizio di trasporto urbano finalmente effettivo ed efficace”.
Le azioni messe in campo sin qui dall’amministrazione Italia sono demolite dall’esponente di FdI: “dalle ciclabili pericolose che hanno ristretto le carreggiate e il cui uso non è stato mai incentivato, ai restringimenti di via Piave, arteria cittadina e commerciale già in profonda crisi; dalle zone 30 che, condivisibili nei principi, sono finite per togliere preziose e antiche piazze alla fruizione h24 dei cittadini, non impedendo i comportamenti illegittimi di coloro che negli orari scolastici si fermano in terza e quarta fila con le proprie autovetture, alla ZTL nel centro storico, del tutto disorganizzata”, elenca. Come a lasciare intendere che anche una mossa sul trasporto urbano sarebbe destinata a finire nella lista. “Il tpl è importantissimo sotto il profilo della qualità della vita cittadina, della riduzione dell’inquinamento e persino anche in termini di risparmi economici per le famiglie, costrette ad acquistare un’autovettura per ciascun componente per potere vivere la città. Che l’assessore Pantano oggi, a 3 mesi dalle elezioni presenti un piano, fa sorridere. Probabilmente è l’ultima parte della sceneggiata che questa amministrazione sta mettendo in atto per tentare la rielezione, tra spirali dai costi esorbitanti e ascensori sfavillanti sino a nuove pavimentazioni di marciapiedi (senza alberi) e piazze, senza alcun intervento sui sotto servizi. Si lasci al prossimo consiglio comunale – conclude Cavallaro – il compito di individuare la migliore linea d’azione per realizzare un servizio di trasporto urbano degno di questo nome, fatto di corsie preferenziali, di pensiline, di tabelle orari, di parcheggi scambiatori e navette elettriche”.




Morto nel Pta di Pachino senza medico, dopo l'autopsia i funerali di Sebastiano Morana

Saranno celebrati domani a Pachino, nella chiesa di San Corrado, i funerali di Sebastiano Morana, il 38enne al centro di un presunto caso di malasanità. La vicenda è stata al centro di una audizione della Commissione Sanità dell’Ars ed anche il Ministero della Salute ha avviato una indagine conoscitiva, chiedendo relazioni all’assessorato regionale alla Sanità. I funerali dello sfortunato 38enne sono stati posticipati per consentire alla Procura di Siracusa di svolgere l’autopsia ed altri accertamenti, nell’ambito di una inchiesta aperta dopo l’esposto dei familiari di Morana.
La morte dell’agricoltore, avvenuta nel Pta di Pachino a cui aveva fatto ricorso per un malore senza, pare, trovare un medico, ha profondamente colpito la comunità pachinese. I consiglieri comunali hanno anche occupato per protesta l’aula consiliare e chiesto a gran voce, insieme al sindaco Petralito, servizi sanitari che oggi sarebbero non di adeguato livello.
L’Asp di Siracusa ha fornito la sua versione, parlando di un infarto fulminante. “Purtroppo la carenza di medici che è un problema nazionale, ha fatto sì che il medico per quel turno non fosse disponibile. L’emergenza è stata comunque affrontata da un infermiere professionale che era di turno e che ha chiamato la centrale operativa, ha seguito tutte le linee guida, ed attivato tutte le procedure. La stessa centrale operativa si è subito attivata, ha dato tutte le indicazioni del caso. Per quello che ci riguarda, in base ai risultati dell’indagine interna, sono state praticate tutte le cure e le terapie che erano praticabili”, ha detto il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria, Salvatore Lucio Ficarra. Dal reparto di emodinamica di Siracusa avrebbero fornito le necessarie indicazioni, disponendo l’invio dei medici più vicini. Purtroppo, però, per il 38enne non c’è stato nulla da fare.




Permesso di costruire per Elemata, lo scontro con gli ambientalisti. "Non è speculazione"

Niente resort alla Pillirina, solo abitazioni “private” recuperando i ruderi presenti nell’area. La mosse di Elemata Maddalena era nota da tempo. E sin dall’aprile del 2021 aveva suscitato più di una reazione e opposizioni varie, alcune ancora in discussione al Cga.
Tra le accuse di “esproprio proletario” lanciate dalla società del marchese Di Gresy all’indirizzo del fronte del “no” variamente composto e la proposta indecente di Erlend Orye (un milione di euro per rendere pubblica l’area, ndr), nuovo passaggio dell’intricata e decennale querelle.
Il settore Urbanistica del Comune di Siracusa ha rilasciato il permesso di costruire, il documento che autorizza Elemata Maddalena ad avviare i lavori di recupero presentati in progetto, con il parere positivo della Soprintendenza di Siracusa.
Il titolo urbanistico dispone “che le opere, oggetto del presente permesso di costruire, prevedono lavori di riqualificazione con restauro e consolidamento dei fabbricati esistenti”. Nel dettaglio, i piani di Elemata prevedono la sistemazione dell’area esterna, “mediante ripristino dei percorsi pedonali esistenti”; recupero delle scale in cemento ciclopico presenti; delimitazioni su tutti i sentieri mediante legno di castagno, recupero della zona di pertinenza dei fabbricati esistenti “mediante la rimozione della vegetazione infestante e la ricomposizione della terra battuta esistente”. Previsti anche lavori di restauro e consolidamento dei fabbricati esistenti “da destinare rispettivamente a locale tecnico dedicato all’impianto elettrico (quadri e generatori) e locale per la riserva idrica e raccoglimento dei reflui a servizio dei fabbricati”. In programma anche il recupero funzionale degli altri fabbricati esistenti e destinati ad uso abitativo (locazioni turistiche?), mantenendo però “le stesse sagome e volumi”. Senza, insomma, potere costruire altri locali o spazi. ùIl permesso di costruire riguarda anche il “consolidamento e messa in sicurezza dei presidi bellici esistenti”: ipogei e strutture di artiglieria bellica, tre piattaforme circolari e un bunker, “senza alterare la configurazione originaria dei luoghi”. Vietato modificare la morfologia del sito anche durante la posa degli impianti fuori terra, “in ottemperanza al livello di tutela del vincolo archeologico esistente”.
Legambiente e Natura Sicula hanno duramente contestato il progetto, difeso dalla società che voleva costruire inizialmente un resort di lusso alla Pillirina: “troppo stupore per una riqualificazione”, spiegava nei mesi scorsi Elemata.
La vicenda, comunque, sarà discussa al Cga di Palermo dopo l’ultimo pronunciamento del Tar che non ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste. “Difenderemo in ogni sede i nostri diritti. Abbiamo sostenuto investimenti, non condotto speculazioni. Abbiamo proposto solo occupazione e sviluppo qualificato, opportunità per un territorio meraviglioso che necessita di tutele non di abbandono”, la posizione di Elemata Maddalena.




Medici per le ambulanze del 118, via al corso di formazione: come presentare le domande

L’Asp di Siracusa ha indetto un avviso pubblico per un corso di formazione di emergenza e maxi emergenza, secondo le linee guida internazionali. E’ rivolto ai medici neolaureati, medici UCA, medici di Continuità Assistenziale, ai medici non in possesso dell’attesto di formazione per l’Emergenza.
Il corso, organizzato dalla Centrale Operativa 118 in collaborazione con l’Unità operativa Formazione permanente dell’Asp di Siracusa, sarà effettuato in un arco temporale di due settimane per un totale complessivo di 100 ore. La partecipazione al corso obbligherà i partecipanti per un periodo di 24 mesi dalla data di conseguimento dell’attestato di formazione ad accettare eventuali incarichi convenzionali, con carattere di esclusività, nell’ambito dei servizi di Emergenza territoriale sanitaria dell’Asp di Siracusa con impiego sui mezzi di soccorso del SUES 118, remunerati secondo quanto previsto dai vigenti accordi.
L’avviso è pubblicato sul sito internet aziendale, nella sezione Bandi di concorso e le domande vanno indirizzate entro il 28 febbraio 2023 all’indirizzo pec cure.primarie@pec.asp.sr.it.
“Ringraziamo l’assessore regionale della Salute Giovanna Volo – dichiara il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, con il direttore sanitario Salvatore Madonia e il direttore amministrativo Salvatore Lombardo – per avere concesso l’autorizzazione regionale ad attivare, con l’urgenza che la tematica richiede, corsi compatti per la formazione sull’emergenza che ci consentirà di coprire i turni dei mezzi di soccorso medicalizzati del SUES 118. Ciò considerata, come è a tutti noto, la grave carenza di personale medico, in atto esistente, nello specifico di medici EST disponibili per la copertura dei turni di servizio, che crea giornalmente criticità nell’espletamento della regolare assistenza sanitaria in emergenza-urgenza su tutto il territorio regionale”.




Riti voodoo e prostituzione: le indagini a Siracusa, l'arresto a Foggia di una "madame"

Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, personale della Squadra Mobile di Siracusa e di Foggia, hanno arrestato una nigeriana residente a Foggia. Eseguita l’ordinanza del Gip del Tribunale di Catania, alla luce dei gravi indizi raccolti a carico della straniera relativamente a diverse ipotesi di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù, aggravati dall’aver agito anche in danno di minori, dall’aver esposto le persone ad un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica. Tra le accuse anche il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e l’autoriciclaggio dei proventi.
Le complesse attività investigative avrebbero permesso di individuare un flusso di giovani donne reclutate in Nigeria ed introdotte in Italia per poi essere avviate all’attività della prostituzione. Venivano costrette con l’inganno e la pratica dei riti voodoo, con tanto di minaccia di morte per le vittime e per i loro cari. Grazie al forte potere di intimidazione derivante dalla sottoposizione al rito “Ju-Ju”, l’indagata sarebbe riuscita a convincere le vittime a scappare dai centri di accoglienza, dove erano state allocate dopo l’arrivo in Italia.
A dare il via alle indagini, le dichiarazioni di una giovane nigeriana sbarco nel luglio del 2016 ad Augusta. Raccontava di avere intrapreso un lungo viaggio in autobus dalla Nigeria fino in Libia e da lì verso l’Italia, attraversando il mare, contraendo un debito di trentamila euro quale corrispettivo per “le spese di viaggio”. Ignara circa le sorti che l’attendevano in Italia, soltanto durante il periodo di “prigionia” in Libia avrebbe appreso della sua futura destinazione al mercato della prostituzione. Avrebbe quindi compreso di esser stata ingannata con false promesse subendo, tra l’altro, violenze fisiche e psichiche ad opera dei “sorveglianti” durante il soggiorno libico. Giunta in Italia, ha deciso di chiedere aiuto e, dopo un primo contatto con personale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, è stata sentita da personale di Polizia di Stato.
L’attività così avviata ha permesso di identificare compiutamente la “madame” nell’odierna indagata, residente nel foggiano. Secondo l’accusa, sarebbe coinvolta in numerose vicende di tratta di esseri umani anche per conto di altre “madame”.
La donna si sarebbe servita di due “formidabili” complici che in Nigeria e in Libia l’avrebbero aiutata nei vari segmenti della catena della tratta di esseri umani. Si tratta di un “native doctor” in Nigeria (addetto al reclutamento e alla sottoposizione a juju delle vittime) ed un cittadino nigeriano (addetto alla cura dei viaggi dalla Nigeria all’Italia), il quale si sarebbe occupato di ricevere le somme necessarie dalla indagata per poi provvedere alla corresponsione dei pagamenti agli “smugglers” per le prestazioni da essi erogate, all’acquisto del cibo per le migranti in transito, alla gestione dei rapporti con gli smugglers e alla scelta del soggetto in grado di soddisfare meglio e più in fretta le richieste di imbarco.
Per gli investigatori, la nigeriana arrestata sarebbe stata a capo della “gestione” – nell’arco di pochi mesi – del viaggio dalla Nigeria di almeno 8 ragazze (tre delle quali effettivamente giunte in Italia nello stesso periodo) nonché la prostituzione di due ragazze, controllando anche diverse postazioni lavorative di prostitute su strada.
L’attività d’indagine ha consentito, tra l’altro, di rilevare numerose transazioni economiche di denaro dall’Italia verso la Nigeria che sarebbero state effettuate dalla donna, utilizzando denaro proveniente dallo sfruttamento sessuale delle vittime giunte in Italia. Apparentemente priva di fonti di reddito, sarebbe invece riuscita a inviare continuamente somme avvalendosi dei servizi di altri connazionali che, al di fuori di ipotesi di concorso nel reato, avrebbero provveduto alle rimesse trattenendo una provvigione per l’attività svolta. Le rimesse sarebbero state reinvestite in pagamenti ai complici (al native doctor addetto al reclutamento e alla sottoposizione a juju delle vittime, ad un complice che si occupava dell’organizzazione e della gestione del viaggio dalla Nigeria all’Italia); sarebbero emersi tuttavia anche gli investimenti immobiliari realizzati in Nigeria.
Il modus operandi era abbastanza semplice ma efficace: l’indagata sarebbe stata difatti solita effettuare plurimi e continui trasferimenti di somme non sempre destinate alla stessa persona, attraverso soggetti che offrivano il servizio di rimesse all’estero secondo un sistema non tracciabile di informal banking.

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Scuola negata al piccolo Damiano: spunta uno spiraglio, interviene il Comune

Il piccolo Damiano potrà andare finalmente a scuola, probabilmente a partire dalla prossima settimana. Sembra essersi, almeno in parte, sbloccata la vicenda del piccolo di tre anni a cui, dopo il riconoscimento del diritto al sostegno da parte dell’Asp di Siracusa, non viene consentito di frequentare la scuola dell’Infanzia. La dirigenza scolastica, seppur disponibile nei confronti della famiglia, attende la nomina della maestra o del maestro che dovrà accompagnare il percorso del bambino. L’Ufficio Scolastico Provinciale non ha ancora provveduto. Il padre ha raccontato a SiracusaOggi.it, nei giorni scorsi, una vicenda paradossale, piena di burocrazia, che non fa che ostacolare e rallentare.  Una strada possibile – soluzione tampone- è stata individuata nella nomina, in questo caso l’ente interessato è il Comune, di un assistente Asacom, che per le ore attribuite, può bastare a consentire a Damiano di andare, anche se non a tempo pieno, all’asilo (come si chiamava una volta). Anche in questo caso, non sono mancati i problemi . L’assessorato alle Politiche Sociali aveva, infatti, inizialmente spiegato alla famiglia  di non avere più risorse a disposizione: essendo una diagnosi arrivata a metà anno scolastico, il personale era già stato predisposto, a settembre.  Ad aprire uno spiraglio è stato un incontro, a quanto pare risolutorio. Il sindaco, Francesco Italia ha seguito la vicenda, insieme all’assessore Conci Carbone e al personale degli uffici di via Italia 105. Domani o giovedì la nomina dell’assistente Asacom per Damiano dovrebbe finalmente essere effettuata. Condizionale, per il momento, anche per scaramanzia. Ma il primo giorno di scuola, dopo tanta attesa, potrebbe davvero essere imminente per il piccolo siracusano. I genitori attendono ad esultare, scappa un sorriso timido, però, seppure amaro, per le immense contraddizioni italiane. Resta, in ogni caso, ancora in sospeso l’aspetto principale di tutta questa vicenda: dell’insegnante di sostegno che potrà consentire al bambino di frequentare la scuola ogni giorno, come tutti i compagnetti, al momento non c’è nessuna traccia, né notizia. Il pressing, a questo punto, va nuovamente indirizzato verso l’Ufficio Scolastico Provinciale, a cui questo passaggio spetta, che ne ha, insomma, il dovere.

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