Il ricercatore siracusano Fabio Portella fa ancora centro: ritrovati nei fondali tre relitti aeronautici

Il ricercatore siracusano Fabio Portella, insieme al suo team di subacquei professionisti, ha ritrovato tre nuovi relitti aeronautici nei fondali di Augusta e Catania. Grazie ai suoi studi e ad una serie di prospezioni subacquee, continua a ricostruire in ogni dettaglio le fasi più cruente del secondo conflitto mondiale in Sicilia.
Portella è ispettore onorario per i Beni culturali sommersi di Siracusa, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare, e con i suoi collaboratori (Ninny Di Grazia, Linda Pasolli e Umberto Fasone) non finisce di regalare scoperte e sensazionali scoperte storiche.
Il primo di questi tre nuovi relitti identificati nei fondali, è sicuramente quello di un bombardiere bimotore inglese Vikers Wellington, rinvenuto alla profondità di 50 metri non molto lontano da Brucoli, frazione marinara di Augusta. Per quanto il velivolo sia rovesciato e parzialmente coperto da reti e fango, sono ben visibili le ali, i motori, le sospensioni con le ruote e una porzione della fusoliera che rivela l’inconfondibile struttura geodetica quale elemento distintivo. La verifica della presenza di scarichi spegni-fiamma per volo notturno, su radiali Bristol Hercules XI a 14 cilindri, conferma definitivamente l’identità del velivolo. Visto il grande numero di esemplari di Wikers Wellington perduti in Sicilia durante la II Guerra Mondiale, l’eventuale ricostruzione della sua storia non potrà prescindere dal ritrovamento di ulteriori elementi puntuali da incrociare con i dati degli archivi storici della RAF.
Il secondo relitto apparterrebbe ad un Bristol Beaufighter, bimotore multiruolo inglese ritrovato al traverso della foce del fiume Simeto, ad una profondità di 30 metri, quasi completamente insabbiato e coperto da reti. Sono visibili i motori, l’elica del motore di destra e una porzione della fusoliera. La tipologia dei motori (Bristol Hercules radiali a doppia stella) il loro distanziamento, nonché le dimensioni e la forma della fusoliera affiorante, rendono attendibile l’ipotesi identificativa.
Infine un terzo aereo, anche questo nei pressi della foce del fiume Simeto a una profondità di 18 metri, giace quasi completamente insabbiato, al punto da renderlo al momento non identificabile.
Data la relativa bassa profondità degli ultimi due siti sommersi, nell’ambito delle attività di valorizzazione, della Soprintendenza del Mare che nel caso specifico si legano direttamente all’80° anniversario dell’Operazione Husky, è possibile ipotizzare l’avvio di scavi subacquei mirati, al fine di restituire completamente alla vista le fusoliere degli aerei completamente insabbiati e trarre da essi utili spunti per la ricostruzione storica degli eventi legati al loro inabissamento.




Autore di una rapina ad Avola, arrestato in Francia: la fuga termina in aeroporto

Un avolese è stato arrestato a Parigi, in esecuzione di un mandato di arresto europeo. E’ ritenuto responsabile di una rapina a mano armata commessa nell’ottobre del 2022 ai danni di una gioielleria della cittadina. Le indagini del commissariato di Avola, su delega della Procura di Siracusa, hanno permesso di identificare l’autore ed ottenere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere già a novembre dello scorso anno.
L’indagato, però, si era reso nel frattempo irreperibile. Le attente attività condotte dalla Polizia hanno comunque permesso di rintracciarlo in Francia ed ottenere così un mandato di arresto europeo.
In collaborazione internazionale tra forze dell’ordine, sono stati acquisiti tutti gli elementi per individuare la residenza dell’uomo che lavorava nei pressi di Parigi. Così, lo scorso 23 gennaio una pattuglia del Commissariat de Securité Publique di Boulogne si è presentata all’indirizzo individuato per procedere all’arresto. Il ricercato si è dato precipitosamente alla fuga. E’ stato comunque arrestato ai varchi di sicurezza dell’aeroporto di Parigi Orly, mentre tentava di lasciare lo Spazio Schengen.




Carabinieri ed Enel insieme per la salvaguardia e tutela del territorio siracusano

Anche in provincia di Siracusa trova attuazione il protocollo sottoscritto tra Arma dei Carabinieri ed Enel, focalizzato sulla protezione dell’ambiente e delle risorse naturali. Temi approfonditi questa mattina, durante un incontro alla centrale Archimede di Priolo Gargallo.
Carabinieri ed Enel lanciano quindi sul territorio il nuovo modello di sicurezza partecipata che permetterà di affrontare congiuntamente le complesse problematiche connesse alla sicurezza e continuità operativa delle reti e delle infrastrutture elettriche, alla protezione del personale preposto alla loro gestione e al patrimonio aziendale.
E’ stato approfondito anche il fenomeno delle truffe legate al settore energetico, in particolare l’esistenza di operatori abusivi che si spacciano telefonicamente per agenti di Enel Energia per carpire l’attenzione dell’interlocutore e quindi offrire – nel corso della telefonata – contratti con terzi concorrenti. Al riguardo la società energetica ha ricordato che i numeri telefonici autorizzati da Enel Energia possono essere verificati sul proprio sito e che i cittadini possono rivolgersi ai canali di contatto ufficiali per ogni segnalazione.
L’intesa punta alla valorizzazione della presenza capillare dell’Arma e dell’Enel in tutta Italia come punto di partenza per azioni congiunte. I Carabinieri e l’Azienda energetica sono infatti presenti in ogni angolo del Paese, spesso in aree a forte valenza ambientale.
L’Arma coinvolgerà i Reparti delle Organizzazioni Speciale e Forestale, con particolare riferimento ai Comandi Carabinieri per Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, nonché per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi. Enel, attraverso le proprie articolazioni territoriali, garantirà un tempestivo scambio informativo sulle situazioni di interesse per i Carabinieri, segnalando altresì eventuali criticità ambientali, con particolare attenzione alla prevenzione degli incendi boschivi.
L’intesa prevede inoltre progetti di efficientamento energetico delle strutture di proprietà dell’Arma sul territorio nazionale e per lo sviluppo della mobilità sostenibile.
“La protezione dell’ambiente, il contrasto al cambiamento climatico e la tutela della legalità – spiega il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Gabriele Barecchia – rappresentano le principali sfide dell’Arma dei Carabinieri. L’implementazione di reparti qualificatissimi per la prevenzione e le investigazioni nel settore ambientale e la capillarità delle Stazioni Carabinieri sono i punti di forza della collaborazione con Enel, suggellate con il citato Protocollo”.
Il responsabile Enel Produzione Power Plant South, Concetto Tosto, sottolinea come lo sviluppo di questa nuova forma di collaborazione sia “in linea con il nostro impegno per la sostenibilità e la legalità, permettendoci in tal modo di garantire maggiore sicurezza alle donne e agli uomini che lavorano in Enel e alle infrastrutture aziendali che garantiscono un servizio pubblico essenziale per l’intera Comunità”.




UniAmo Palazzolo "rompe" con Tinè: "si dimetta da presidente del Consiglio comunale"

I consiglieri comunali di “UniAmo Palazzolo” chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio comunale, Francesco Tinè dopo che quest’ultimo ha annunciato di sostenere la candidatura a sindaco di Francesco Magro. “Prendiamo atto della scelta di Tinè di abbandonare il gruppo politico a cui appartiene e grazie al quale, per ben cinque anni, ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio”, scrivono Sebastiano Lamesa, Pietro Spada, Piera Giangravè e Itria Valvo.
“Non si entra nel merito della scelta, ovviamente dettata da ragioni politiche o da divergenze di visione che dir si voglia – proseguono – ma è evidente che da parte di una figura istituzionale di così grande rilievo, espressione della volontà dei consiglieri che all’inizio del loro mandato lo hanno scelto come Presidente del Consiglio, sarebbe un gesto ‘nobile per la propria comunità’ dimettersi dalla carica con effetto immediato e ‘dedicare il suo tempo’ al nuovo percorso politico che ha deciso di intraprendere, senza lesinare apprezzamenti ingiusti verso i suoi ex-ormai compagni di avventura che, alle proposte partitiche e alle opportunità di crescita personale, hanno sempre messo prima le istanze della comunità”.
Francesco Tinè, nelle ore scorse, aveva annunciato la sua adesione alla lista civica Obiettivo Comune, a sostegno di Magro. “Sono convinto che in questo modo si possa costruire un nuovo percorso di qualità, condiviso, lineare e basato sulle competenze”, le sue parole oggi contestate dagli (ex) compagni di avventura politica.




Progetto Icaro, torna l'iniziativa per la sicurezza stradale: in scena la pièce "17 minuti"

Parlare di sicurezza stradale, senza tregua, oggi più che mai. Un imperativo per il Dirigente della Polizia Stradale di Siracusa, Antonio Capodicasa. Ne parla alla vigilia delle due date del Progetto Icaro, che domani 2 e giovedì 3 febbraio tornerà in scena al Multisala Planet, con i ragazzi delle scuole superiori della provincia di Siracusa. “Se già dovevamo fare i conti con le morti sulla strada in tempo di pandemia, a maggior ragione oggi – spiega il comandante Capodicasa- che il traffico veicolare è tornato a pieno ritmo. Anche i più recenti accadimenti non fanno altro che
sottolineare quanto ancora si debba fare per raggiungere una coscienza collettiva sulla salvaguardia
delle vite umane sull’asfalto”.
II progetto Icaro giunge quest’anno alla 23esima edizione, iniziativa che la Polizia Stradale e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Siracusa, che  continuano a portare avanti questo progetto, non solo per combattere la guida in condizioni alterate da alcol e droghe, ma anche contro comportamenti scorretti alla guida, capaci di falcidiare vite umane.
Appuntamento, dunque, a partire dalle 9:00, con la messa in scena della pièce teatrale “17 minuti”, uno spettacolo che impegnerà la compagnia di Canicattini “Il Sipario”.
“Scritta e diretta da Riccardo Leonelli-racconta il Comandante-  la rappresentazione è rivolta agli studenti delle 4° e 5°  classi degli Istituti Superiori di secondo grado. “17 minuti” pone in primo piano quattro ragazzi coi loro sogni a metà strada fra l’entusiasmo e il disincanto verso un futuro che sembra non avere speranze da offrire. Il vuoto di  valori incarnato da un adulto immaturo e vanesio lascia un cimitero di esempi negativi, mentre sullo sfondo si staglia il tentativo di un Ispettore di Polizia di tracciare una strada giusta per i giovani: quella della responsabilità. 17 minuti per dire addio a chi si ama”. FMITALIA sarà media partner anche quest’anno dell’iniziativa. A condurre lo spettacolo sarà la giornalista Oriana Vella.




Nuovo commissario Iacp, i sindacati chiedono un incontro con Di Salvo

“Occorre risolvere questioni, nel nostro territorio, a tutela delle politiche abitative”. Dopo la nomina del nuovo commissario dell’Iacp, l’istituto autonomo case popolari, Salvatore Di Salvo, i sindacati Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil chiedono un incontro, per proseguire “il lavoro intrapreso con l’ex presidente Mariaelisa Mancarella,alla guida dell’istituto per circa due anni. Il nuovo commissario, dirigente regionale arriva a seguito della revoca del consiglio d’amministrazione dell’Iacp da parte della giunta, composta anche da Bartolomeo Lentini e Aldo Vernengo. Salvatore Zanghì, Paolo Gallo e Nuccio Greco esprimono gratitudine alla presidente uscente, per la “piena sinergia con cui ha lavorato insieme ai sindacati. C’è ancora bisogno di risolvere questioni nel nostro territorio, non a caso tempo fa pianificammo un Osservatorio permanente proprio con lo Iacp per studiare soluzioni e venire incontro a qualsiasi tipo di esigenza o problematica. Restiamo un punto di riferimento con le nostre organizzazioni sindacali e ne parleremo, non appena sarà possibile, con il nuovo commissario Di Salvo”.




Un ricorso al Tar del Lazio pende sul nuovo bando per il nuovo ospedale di Siracusa

Un ricorso pende adesso sui passaggi futuri del complesso iter che dovrebbe condurre alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Come anticipato nei giorni scorsi, il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con capogruppo lo Studio Plicchi di Bologna (composto da Studio Plicchi Srl, Milan Ingegneria SpA, Areatecnica Srl, Sering Ingegneria Srl e Ava Arquitectura Tecnica Y Gestion SL) ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la revoca dell’incarico di progettazione e direzione dei lavori deciso dalla struttura commissariale a causa dei tempi lunghi per l’avvio della fase definitiva.
Nel Ricorso, l’RTP respinge fermamente ogni addebito rispetto ad inadempienze e ritardi nella presentazione del Progetto di Fattibilità Tecnico Economico (PFTE), che è stato realizzato in regime di esecuzione in via d’urgenza, rispettando i desiderata e le scadenze richieste della Stazione Appaltante tanto che il PFTE completo è stato oggetto di approvazione e validazione, senza riserve, da parte di tutti gli enti e soggetti competenti che ne hanno anche evidenziato l’alta qualità.
Tra le mancanze di cui l’RTP viene accusato nel decreto di revoca, c’è anche quella di non essere disponibili a procedere alla progettazione definitiva. “E invece – si legge in una nota – nonostante la mancata stipula da parte del Commissario del contratto previsto dal bando e i numerosi solleciti trasmessi in proposito, ma nel rispetto della buona fede, è stata predisposta ad uso della struttura commissariale una buona parte di questa attività (comprese le indagini geologiche, geotecniche, geotermiche e ambientali svolte e già ultimate a totale carico del RTP, funzionali proprio alle fasi di progettazione definitiva ed esecutiva)”.
Secondo i legali del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti estromesso dall’incarico, “appare quindi, ancor più evidente, come l’intento dichiarato dal Commissario di accelerare i tempi attraverso la revoca dell’incarico all’RTP e la pubblicazione di un nuovo bando sia assolutamente mistificatorio della realtà dei fatti. Non è poi minimamente accettabile che – prosegue la nota – nella premessa del nuovo bando, si leda così esplicitamente la reputazione dell’RTP arrecando gravissimi danni di immagine, professionali ed economici”.
Il nuovo bando, pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Europea, “unitamente ad ulteriori fattori di chiara incongruenza presenti nel testo, è stato già impugnato e sarà oggetto di verifica di legittimità. Se il giudice confermerà la tesi del RTP, la nuova procedura concorsuale sarà considerata illegittima”.




Troppi debiti, finisce in liquidazione la società del bar futuristico al Maniace

La Prima Sezione del Tribunale di Siracusa ha disposto con sentenza l’apertura della procedura di liquidazione della Senza Confine srl. Si tratta della società finita al centro di mille polemiche per la realizzazione del moderno bar nella ex piazza d’armi del Castello Maniace. Di recente aveva richiesto al Demanio la possibilità di utilizzare anche la vicina spiaggetta, sotto al ponticello d’ingresso alla fortificazione federiciana, come aveva rivelato il movimento politico Lealtà&Condivisione. Un progetto che, a questo punto, deve considerarsi quanto meno in stand by. In prospettiva, la stessa concessione dell’area potrebbe essere a rischio.
Il Tribunale ha nominato un curatore per le procedure di liquidazione. Il prossimo 2 marzo, davanti al giudice delegato, si procederà all’esame dello stato passivo valutando le singole posizioni di creditori e fornitori.
Nella sentenza si parla di “situazione finanziaria strutturalmente compromessa, come si evince dal fatto che ha avuto, a partire dal 2019, risultati negativi e presenta un patrimonio netto negativo di oltre 199.000 euro, mai ripianato”. La società ha maturato un debito di 155.000 euro con l’Inps e 140.000 con l’Agenzia delle Entrate e – come si legge nel provvedimento – ha “precisato di essere nell’impossibilità di soddisfare tutti i propri creditori”. Si tratta, per il Tribunale di Siracusa, di “una situazione di irreversibile e insanabile dissesto”. Ai creditori sono stati concessi 30 giorni dalla data della sentenza per iscriversi nella massa passiva e vedere soddisfatti, almeno in parte, i diritti vantati.




Tutela dell'occupazione e riconversione green, Goi Energy presenta i suoi piani in Regione

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto a Palazzo d’Orleans Michael Bobrov, l’amministratore delegato di Goi Energy, la compagnia di Cipro che sta acquisendo dalla Lukoil lo stabilimento Isab di Priolo Gargallo. All’incontro era presente anche Alexia Bakoyannis, responsabile delle relazioni istituzionali della società.
«Ho manifestato a mister Bobrov – sottolinea il presidente Schifani – la soddisfazione del governo regionale perché sia stata trovata una soluzione definitiva alla vertenza. Una soluzione che garantirà la prosecuzione di un’attività il cui indotto è superiore ai diecimila lavoratori. Come Regione siamo sempre stati accanto al governo nazionale nel sostenerne l’impegno e nell’offrire ulteriori e aggiuntive misure di sostegno finanziario per l’eliminazione dello stato di crisi, trovando nel ministro Urso un valido e autorevole interlocutore».
Nel corso dell’incontro, dai vertici di Goi Energy è stata assicurata la continuità del livello occupazionale e nel medio periodo anche un piano di riconversione green. Schifani ha anche fatto riferimento all’approvazione del decreto legge “golden power”.
«È un risultato importante – ha detto il presidente – che riesce a dare ulteriori garanzie sul futuro dello stabilimento Isab e sulla tutela dei posti di lavoro, in vista della conclusione delle operazioni di vendita degli impianti. Un nuovo passo avanti in questa vicenda che continua a vedere governo regionale e nazionale lavorare in piena sinergia per l’intera area industriale con l’obiettivo di risolvere anche la vicenda che riguarda il depuratore».




Concerti e polemiche, clichè stantio di retroguardia più che di salvaguardia

Caro prof Paolo Giansiracusa, questa volta non sono d’accordo con lei. Magari il suo slogan “Attrezzate lo stadio, rispettate il teatro” funziona e fa presa sul pubblico dei social. Ma pensare che i grandi concerti che finalmente fanno tappa a Siracusa possano essere organizzati nel vecchio stadio comunale è errato in premessa.
Certi eventi di spettacolo “legati all’espressione contemporanea”, come dice lei, hanno bisogno di una cornice che sottolinei ed esalti lo spessore ed il richiamo dell’evento stesso. Fascino nel fascino, anche per lo spettatore oltre che per il prestigio (il “marchio”) dell’artista.
A Verona hanno un grande stadio, fanno la Serie A, ma i concerti si tengono all’Arena di Verona. Perchè l’Arena di Verona “vende”. A Roma non mancano impianti, all’aperto ed al chiuso, eppure sono le Terme di Caracalla (se non il Colosseo) ad ospitare gli eventi di spettacolo. Perchè le Terme di Caracalla “vendono”.
A Siracusa, tolta l’area della Neapolis, non ci sono aree “vendibili” come appeal, marketing e richiamo per un grande artista. Non c’è un palasport, non c’è uno stadio degno di questo nome. Proviamo, anzi, ad immaginare che tipo di presa potrebbe avere il De Simone di Siracusa (anche attrezzato ad hoc) per un big della musica di casa nostra. Si ritroverebbe a suonare in una “periferia”, tra i palazzoni della Borgata che quasi entrano nell’area del vecchio “campo”. C’è il precedente di Eros Ramazzotti, è vero. Ma se negli ultimi 15 anni non si è più fatto nulla di simile, in quel luogo, un motivo deve pur esserci. Dall’acustica alle caratteristiche del luogo. Le piazze? Vale lo stesso discorso.
Fatta questa premessa, il punto centrale resta chiaramente la tutela del monumento. Già il compianto Calogero Rizzuto aveva messo in guardia sulla necessità di non “stressare” il teatro greco che ha come caratteristica quello di essere scavato nella viva – e friabile – roccia. Ed aveva per questo “allontanato” anche i turisti, con percorsi di visita che non permettevano di salire o scendere i gradoni. Questo per dire che il problema non è quello o quell’altro evento quanto il “peso” quotidiano della fruizione costante di un monumento, tanto prestigioso quanto delicato.
Le precauzioni sin qui adottate, in attesa di restauri di cui si parla da tanto ma senza troppa concretezza, hanno comunque svolto la loro funzione di tutela. Lo scheletro protettivo in legno, con effetto camouflage, montato ogni anno dalla Fondazione Inda per schermare il teatro greco, svolge bene la sua funzione. E viene mantenuto anche in occasione dei concerti.
I sei live della stagione 2022 hanno prodotto un incasso lordo complessivo di 1,4 milioni di euro. Sono stati circa 30.000 gli spettatori, con maggioranza di pubblico “non siracusano” (55%) ed un interessante 25% relativo al dato di spettatori giunti dall’Italia continentale o dall’estero. Presenze che hanno prodotto un indotto economico tra ristorazione, ricettività e trasporti valutato attorno ai 9 milioni di euro. A completare i “numeri”: circa mille addetti locali a lavoro tra maestranze, facchinaggio, sicurezza, accoglienza; il tutto esaurito registrato nei giorni dei concerti dalle strutture ricettive e di ristorazione. Gli organizzatori della stagione siracusana dei grandi live al teatro greco hanno invitato ad utilizzare le somme che (con i concerti) entrano nelle casse regionali “per il restauro e la conservazione di questi luoghi meravigliosi, lo spettacolo così contribuisce alla conservazione e alla tutela”. Ecco, questo sarebbe un modo concreto di ragionare di fruizione ed esigenza di tutela del monumento, anche per le prossime generazioni, senza ripetere ogni anno clichè stantii e dal sapore, spesso, più di retroguardia che di salvaguardia. Ad esempio, i sei live dello scorso anno non hanno prodotto danni: nessun allarme o denuncia di questo tipo, nè da parte della direzione del parco archeologico e neanche da parte della Soprintendenza. Rendiamo la discussione più interessante: perchè a Siracusa ancora nel 2023 non esiste un contenitore per spettacoli alternativo ad un teatro scavato nella roccia nel V secolo avanti Cristo?