Palazzolo verso le amministrative: Tiné a sostegno di Francesco Magro

Due candidati alla guida di Palazzolo. Con le prossime amministrative, certa la ricandidatura del sindaco uscente Salvo Gallo. Altrettanto sicuro che si scontrerà con Francesco Magro, già in competizione alle elezioni del 2018.  A sostenerlo ci sarà anche l’attuale presidente del consiglio comunale, Francesco Tiné, che ha aderito alla lista civica Obiettivo Comune, convinto che in questo modo si possa costruire “Un nuovo percorso di qualità, condiviso, lineare e basato sulle competenze”. Pieno fermento politico, dunque, nel comune della zona  montana, in attesa del voto del prossimo giugno. Magro ha già lanciato la sua candidatura nei mesi scorsi.  Tinè è chiaro: “Insieme alla conclusione del percorso di questi cinque anni di amministrazione, la prima esperienza per me-annuncia- parte il cammino verso le prossime elezioni amministrative di giugno 2023. Chiuderò tra pochi mesi l’esperienza alla presidenza del Consiglio Comunale per la quale sono grato in primis ai Concittadini per il risultato di cinque anni fa, a tutti i Consiglieri comunali con i quali ho condiviso questo percorso ed all’attuale Amministrazione seppur nelle differenze di visione e nella mancanza di condivisione in particolare dell’ultimo periodo. Fare politica è un nobile servizio per la propria comunità ed io sono pronto a scommettermi, a dedicare il mio tempo e le mie competenze per Palazzolo”.




Smog: in Sicilia Catania e Palermo maglia nera, poi Siracusa. Il report di Legambiente

Presentato il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign. I livelli di inquinamento atmosferico in molte città italiane sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).
Per quel che riguarda Siracusa, lo studio di Legambiente si sofferma soprattutto sui livelli di biossido di azoto. Sebbene il parametro di 15µg/mc della città di Archimede sia ampiamente al di sotto dell’attuale limite normativo (40µg/mc), rimane comunque al di sopra del limite posto dall’Oms per il 2030 che è pari a 10 µg/mc. Come Siracusa anche Caltanissetta, Verbania e Brindisi. Va peggio, in Sicilia, per Palermo (35µg/mc) e Catania (34µg/mc).
Il lavoro di Legambiente quest’anno non si è limitato solo all’elaborazione dei dati registrati dalle centraline nel 2022 ma anche al loro confronto con i valori del decennio 2011-2021 registrati grazie all’indagine di Legambiente Ecosistema Urbano, all’analisi del loro trend di variazione (generalmente in diminuzione) e al calcolo della percentuale di diminuzione necessaria sia per soddisfare il limite normativo imposto dalla nuova normativa sia il limite OMS.
Mediamente ogni anno (dal 2011 al 2021) la concentrazione di NO2 nelle città italiane si è ridotta solamente del 3%. Anche le città che, come Siracusa, attualmente si avvicinano maggiormente al limite OMS (NO2 minore o uguale a 10 µg/mc) devono impegnarsi per diminuire le concentrazioni. Prendendo come esempio proprio il capoluogo aretuseo (con 15 µg/mc), nell’ultimo decennio ha registrato tasso di diminuzione del 4%. Mantenendo questo trend, non riuscirebbe nei prossimi sette anni a rientrare nei limiti OMS.
Per quel che riguarda le polveri sottili (pm10 e p2,5) Siracusa è terza in Sicilia dietro Palermo e Catania. Nell’ultimo decennio registrata una contrazione del 9%. Ma per arrivare a rispettare nel 2030 i nuovi limiti, bisogna arrivare ad un -17% apparentemente fuori portata.
Secondo l’associazione ambientalista, allora, “serve un impegno maggiore e costante che con urgenza sia incentrato a migliorare con costanza la qualità dell’aria e a garantire la salute e il benessere dei cittadini”.

foto da Legambiente.it




Rottamazione delle cartelle, Siracusa aderisce: "Niente interessi e sanzioni"

Il Comune di Siracusa aderisce alla rottamazione delle cartelle decisa dal Governo.

Le amministrazioni comunali hanno la possibilità di decidere autonomamente per quanto riguarda le proprie entrate. Nel caso del capoluogo, la giunta non adotterà, dunque, la delibera con cui – queste sono le modalità stabilite a livello nazionale- il Comune dichiarerebbe di non aderire. In altri termini, i contribuenti siracusani potranno contare sulla rottamazione di interessi e sanzioni per i debiti che rientrano nell’ambito della manovra: dall’ Imu alla Tari, passando per la Tosap e, con un distinguo, anche le multe per violazioni al Codice della Strada. In questo caso, infatti, sono solo gli interessi ad essere scorporati dall’importo dovuto. Per gli importi dovuti al Comune, interessi e sanzioni dovrebbero venir meno anche senza che il cittadino presenti la relativa istanza. Il termine entro cui la decisione dei Comuni deve essere adottata è domani, ultimo giorno di gennaio. Nei giorni scorsi, l’assessore ai Tributi e Fiscalità Locale, Pierpaolo Coppa ha fatto, con i funzionari e con gli esponenti della giunta, guidata dal sindaco Francesco Italia, il punto della situazione, analizzando i conti dell’ente per decidere il da farsi.




Negramaro in concerto al teatro greco di Siracusa, tre date a luglio per i vent'anni della band

L’annuncio l’ufficiale è arrivato poco dopo le 14. Al teatro greco di Siracusa, questa estate arriveranno anche i Negramaro. Tre date a fine luglio per l’amata band pugliese capitanata da Giuliano Sangiorgi: 19, 21 e 22 luglio. Sale subito la febbre per i biglietti, con la prevendita che scatterà mercoledì 1 febbraio, nei circuiti tradizionali.
I Negramaro festeggiamo i vent’anni di carriera con un tour particolare che questa estate toccherà, insieme a Siracusa, Roma e Verona.
“L’annuncio che tantissimi di voi aspettavano: 19, 21 e 22 Luglio 2023 i Negramaro in concerto al TEATRO GRECO di Siracusa”, scrive sui suoi canali social il sindaco, Francesco Italia.
Dopo Massimo Ranieri, un altro nome di prestigio per la nuova stagione dei concerti al teatro greco di Siracusa. E le sorprese, c’è da giurarci, non sono ancora finite.




"No all'archiviazione, non fu suicidio": la famiglia di Vincenzo Cancemi non si arrende

Il gip del Tribunale di Siracusa Andrea Migneco si è riservato la decisione sulla opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura nel procedimento scaturito dalla morte di Vincenzo Cancemi. Il corpo del 42enne venne trovato il 28 aprile dello scorso anno, nella casa di campagna a Marzamemi, dalla sua fidanzata. La tesi del suicidio non ha mai convinto la famiglia che ha dato vita ad una battaglia anche mediatica ed a diverse manifestazioni, anche davanti Palazzo di Giustizia a Siracusa.
Non è stata disposta l’autopsia ed il corpo dell’uomo si trova ancora nella camera mortuaria del cimitero di Pachino. Come raccontato all’Ansa dall’avvocato Nunzia Barzan, che rappresenta la madre di Cancemi, il 42enne non aveva mai manifestati intenti suicidi. E lo stesso video inviato da Cancemi alla fidanzata poco prima del decesso – che per la Procura confermerebbe il gesto estremo – conterrebbe elementi che, secondo i familiari, alimenterebbero dubbi. Da mesi chiedono che venga disposta l’autopsia. Cancemi presentava una ferita al capo e non indossava una scarpa. Circostanze che, come ha raccontano la madre dell’uomo anche su Indignato Speciale (rubrica del Tg5) meriterebbero maggiore approfondimento.

foto archivio




Lavori alla piscina Caldarella, l'assessore Andrea Firenze fa il punto: "Avanti spediti"

Entrano nel vivo i lavori in corso alla Cittadella dello Sport di Siracusa e propedeutici alla riapertura della piscina Caldarella. Secondo le indicazioni fornite da Palazzo Vermexio, l’impianto natatorio potrebbe essere riaperto alla fine di febbraio. A dar retta, però, al cartello esposto per legge all’ingresso del cantiere, la ditta ha tempo sino alla fine di marzo 2023 per completare i lavori di ammodernamento per l’efficientamento energetico degli impianti della piscina Caldarella.
L’assessore allo sport, Andrea Firenze, si mostra comunque moderatamente ottimista. “I lavori stanno procedendo velocemente”. In questo primo mese di operazioni in corso, è stato smantellato il locale tecnico dei boiler. Qui saranno piazzate le nuove caldaie, mentre in questi giorni si è lavorato per le nuove tubazioni. “In un nuovo locale poseremo il ciller in arrivo questa settimana. Da oggi – conferma Firenze – si stanno eseguendo gli scavi per ospitare i cavi elettrici che servono per alimentare tutto il sistema”.
Quanto all’impianto solare-termico, “l’esistente è stato tutto ripulito”. Ma la vecchia tubazione era completamente ammalorata e non più funzionante, verrà quindi sostituita con una nuova linea. “Questa settimana saranno installati 100 nuovi pannelli che ci permetteranno, insieme a quelli esistenti, di arrivare ad un impianto performante che svilupperà oltre 750 kW/calorie”. Buone notizie, queste, soprattutto per l’acqua calda negli spogliatoi. L’ultimo step interesserà l’ammodernamento e restauro del vecchio locale delle caldaie a gas, “non funzionante e risalente ad almeno 50 anni addietro”.
L’assessore allo sport difende la scelta di acquistare anche una copertura isotermica di nuova generazione. “Sarà il vero salto di qualità di tutta questa operazione. E’ quello strumento che ci permetterà di avere la piscina coperta durante le ore notturne, evitando dispersione termica. E questo inciderà anche e soprattutto sulla sostenibilità economica dell’intera operazione”. Limitando la perdita di calore, l’indomani i macchinari (alimentati elettricamente) non dovranno ripatire da zero. Il che dovrebbe limitare il conto energetico. “Il ciller elettrico servirà solo da integrazione modulare, in base alle esigenze di fabbisogno di calore”, precisa Andrea Firenze.




Bizze nel centrodestra, l'Mpa assume la guida e Carta avvisa: "Condivisione o noi altrove"

I ripetuti appelli all’unità tradiscono qualche frizione all’interno del centrodestra siracusano, chiamato alla scelta del “suo” candidato sindaco per il capoluogo. Le ultime indicazioni dal tavolo regionale sembrano aver consegnato all’Mpa il compito di indicare il nome con buona pace di Forza Italia, Lega ma soprattutto FdI.
“Per la scelta del candidato sindaco del comune di Siracusa è importante individuare subito il miglior candidato che possa rappresentare la coalizione del centrodestra. Se la decisione dovesse toccare al Movimento per l’Autonomia, che alle ultime elezioni regionali ha visto l’elezione dell’on. Giuseppe Carta, si opererà con oculatezza e celerità”, spiega una nota degli autonomisti vicini al sindaco di Melilli e presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars.
“Al coordinatore provinciale Mario Bonomo e al deputato Giuseppe Carta il compito di ascoltare collegialmente il partito per convergere su una candidatura condivisa da tutti. La speranza è quella di avere un centrodestra compatto, data l’imminenza delle prossime elezioni”. E se questa intesa sul nome da proporre (lo stesso Bonomo o Giuseppe Assenza?) non dovesse arrivare in maniera unitaria, “il Movimento per l’Autonomia si riterrà svincolato da ogni legame e quindi libero di appartenere a una coalizione alternativa”. Una frase che si può facilmente tradurre: senza intesa tra i due maggiorenti dell’Mpa siracusano, la forte corrente Carta potrebbe spostarsi verso – probabilmente – la neonata Officina Civica, con Alfredo Foti pronto ad un passo indietro come confermato nei giorni scorsi dallo stesso ex assessore comunale (“Se dovesse esserci un altro candidato, lo sosterrei. Lavoriamo tutti per il progetto”).
Poi Giuseppe Carta piazza una ulteriore stoccata. “Urge un’alternativa rispetto a quella classe dirigente che ha dato l’opportunità di far cadere il consiglio comunale, che è stata miope nella programmazione e nella scelta dei candidati e altrettanto nella pianificazione a lungo termine. La scelta della componente politica è fondamentale poiché avrà il compito di guidare la straordinaria città di Archimede”. Il messaggio è chiaro, i destinatari anche. La battaglia tutta interna al centrodestra (ed all’Mpa) è appena iniziata.




Mensa scolastica, "troppe famiglie morose": da febbraio stop ai pasti per i loro figli

Stop al servizio di mensa scolastica per i bambini i cui genitori non saldano le tariffe previste entro domani. Dal primo febbraio prossimo, l’amministrazione comunale bloccherà l’erogazione del servizio. Molto chiaro l’avviso pubblicato dal Servizio Refezione Scolastica, diretto da Giuseppe Calabretta. “Essendo ampiamente scaduto il termine dilatorio concesso- il contenuto della comunicazione- si invitano i genitori a saldare il debito pregresso relativo ai pasti fruiti dai bambini e non pagati, visibili nell’Applicazione Spazioscuola. Se in difetto, dall’1 Febbraio 2023, si bloccherà la fruizione, con comunicazioni inviate ai dirigenti scolastici”. A far storcere a molti il naso è il passaggio successivo, in cui il Comune avverte che i presidi dovranno “vigilare attraverso il personale docente sull’ammissibilità alla fruizione del servizio”. Certamente situazioni spiacevoli quelle che rischiano di verificarsi. E’ anche vero che i genitori in debito con l’amministrazione comunale riceveranno un sms in cui saranno messi al corrente del problema. Non dovrebbe, in teoria, verificarsi, dunque, la situazione in cui i piccoli si ritrovano a mensa con i compagni, senza poter consumare il pasto. La pubblicazione di questo avviso sta, comunque, suscitando polemiche nelle scuole, tra le famiglie destinatarie. Secondo indiscrezioni, la decisione scaturirebbe dalla constatazione che il numero di famiglie che non hanno pagato i pasti consumati dai loro figli a scuola sarebbe particolarmente alto.




Talete, chiuso il contenzioso con la Regione. "Possibile ora suo abbattimento parziale"

Riprende corpo e vigore la richiesta di una demolizione parziale del parcheggio Talete, a Siracusa. Il Comitato Levante Libero, che da anni si batte contro l’ecomostro in cemento, rilancia la sua idea progettuale ora più che mai attuale dopo che la Regione ha comunicato di rinunciare al contenzioso con il Comune di Siracusa.
Palermo aveva inizialmente chiesto dieci milioni di euro a Palazzo Vermexio perchè le opere realizzate negli anni 90 – e finanziate dalla Regione – erano difformi dai progetti presentati. Erano, infatti, previsti interventi sul Calafatari (poi abbattuto) e su altre strade. Ma alla fine venne solo realizzato il Talete. Nei giorni scorsi, tramite il deputato Carlo Gilistro (M5s), la notizia della rinuncia da parte della Regione al contenzioso, tramite un atto transattivo. Senza quella spada di Damocle – principale obiezione verso ogni idea di abbattimento per non incorrere in danno erariale – il Comitato Levante Libero torna a spingere per un ripensamento del luogo.
“In attesa dei dettagli che arriveranno nei prossimi giorni da Palermo, è fondamentale al fine di evitare altri sbagli, ritrovare le condizioni per rimettere insieme le energie utili, ricreare le condizioni per la nascita di un tavolo di progettazione capace, a partire dalla demolizione dell’orrenda copertura del parcheggio, di ripensare celermente tutta quell’area del lungomare di Levante con un progetto di riqualificazione complessivo, in grado di restituire alla città il suo naturale rapporto con il mare, limpido e balneabile, con un grande parco urbano dotato di spazi ricreativi e un opportuno parcheggio alberato; una vera rivoluzione per Siracusa per creare le
condizioni di una meta turistica completa e qualitativamente all’altezza della sua storia”, dice Giuseppe Implatini, portavoce del Comitato. Lo stesso Implatini ricorda come nei documenti che accompagnarono l’approvazione da parte del Comune di Siracusa dell’intervento di arte pubblica sul Talete (non senza polemiche, ndr), si legge che seppure il parcheggio nel suo “…ingombro rappresentava un elemento di grande impatto negativo nel panorama architettonico dell’isola di Ortigia…incompatibile con il contesto urbanistico circostante…l’ipotesi della demolizione non poteva rappresentare in quel momento una via percorribile…soprattutto per il pendente contenzioso con la Regione Siciliana che rendeva impraticabile ogni ipotesi di demolizione”.




Scuola: la soppressione del Verga. Civico4, "Il Comune impugni il decreto regionale"

Scuola “simbolo”, scelta per il giuramento del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il comprensivo Verga di via Madre Teresa di Calcutta è stato soppresso nei giorni scorsi dal piano di dimensionamento regionale. Plessi e studenti accorpati ad altre scuole, docenti e genitori sul piede di guerra. Non ci sono i numeri di iscritti richiesti per mantenere l’autonomia.
“La Regione ha accolto la seconda delle proposte avanzate dall’amministrazione comunale uscente (delibera di giunta numero 174 del 16/11/2022), senza neanche attendere il completamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024, come la stessa amministrazione aveva promesso che sarebbe accaduto. Un tradimento e un fallimento”, accusa Michele Mangiafico, portavoce di Civico4.
“L’amministrazione comunale impugni il decreto regionale e chieda la sospensione del provvedimento che asserisce di prendere atto della volontà espressa dagli enti locali del territorio”, l’invito del referente del movimento politico.
Mercoledì, intanto, manifestazione di protesta organizzata dalle famiglie degli studenti e dal corpo docente.