Rifiuti, premialità per i comuni virtuosi: “Non solo quantità, ma anche qualità della differenziata”

Per la gestione dei rifiuti, l’idea è quella di fissare un tetto massimo del costo della tariffa Tari e, prima ancora, dei costi di conferimento in discarica, che non devono poter variare nel corso dell’anno.

E’ una delle idee emerse dal tavolo che si è svolto in prefettura con l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, convocato dal presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giuseppe Carta del Mpa.

“Il motivo per cui si è svolto il vertice al palazzo territoriale di Governo – spiega il deputato regionale siracusano- è l’esigenza di riportare il quesito sul tavolo del ragionamento. Il dato certamente positivo emerso è la coesione degli esponenti del territorio siracusano, tutti gli attori in un modo o nell’altro coinvolti, dalla deputazione, agli enti che possono avere un ruolo. Il denominatore unico che ci ha accomunati è la convinzione di perseguire l’obiettivo di risparmio per il cittadino, chiarendo che il costo del conferimento deve essere programmato”.

I comuni della provincia di Siracusa sono certamente più virtuosi rispetto a quelli del Catanese. “L’assessore Di Mauro- prosegue il presidente della Commissione Ambiente dell’Ars- ha chiarito lo spirito dell’iniziativa: puntare sule premialità per i comuni che vantano un’altissima percentuale di differenziata, ma che sia di  qualità, non solo importante dal punto di vista quantitativo. Vuol dire- entra meglio nel dettaglio- premiare maggiormente chi, non solo separa la plastica, ma lo fa differenziando la plastica dura dall’altra.Questo incentiverà certamente i sindaci ad impegnarsi maggiormente su questo fronte, facendo un balzo in avanti importante”.

L’invito del presidente della Commissione Ambiente dell’Ars è rivolto, tuttavia, soprattutto ai cittadini. “Occorre capire che lasciare la spazzatura per strada vuol dire destinarla alla discarica, inquinare, pagare di più. A pagare di più sono i Comuni, siamo noi”. Non manca uno spunto polemico. “I Comuni- voglio ricordare- destinano il 3 per cento della Tari all’ex Provincia, affinché si occupi delle strade di sua competenza. Deve farlo in maniera attenta, perseguendo chi abbandona rifiuti, impiegando in maniera massiccia la Polizia Provinciale, anche per la pulizia delle piazzole”. Su questo specifico tema, Carta ha convocato un incontro con Anas e dirigenti. “Non possono occuparsene sempre gli altri. Dopo l’intervento del Libero Consorzio, i Comuni conferiranno in discarica, ma il lavoro deve essere fatto a monte dall’ente competente. Il 3 per cento di Tari deve servire a questo. Serve un cambio di passo- conclude il parlamentare regionale del Mpa- I siciliani non devono più essere tacciati di essere così poco attenti all’educazione civica ed alla corretta gestione dei rifiuti”.




Qualità della Vita, Siracusa 90esima nella classifica de Il Sole 24 Ore

Ennesima classifica sulla qualità  della vita. Il Sole 24 Ore ha pubblicato la sua indagine annuale, relativa al 2022.Se Bologna si piazza al primo posto assoluto in Italia, seguita da Bolzano e Firenze, per trovare  Siracusa occorre scendere in posizione numero 90, in fondo alla classifica, preceduta da Messina, che è 89esima. Un dato certamente negativo, che tuttavia registra perfino un miglioramento di 8 punti rispetto al precedente posizionamento. Magra, ma pur sempre consolazione per il territorio. Il Sud si conferma parecchio indietro rispetto al Nord Italia, mentre l’esempio di Bologna è emblematico, perché per la quinta volta in 33 anni la provincia emiliana arriva prima. Minore, invece, la qualità della vita nelle grandi città metropolitane come Milano, Roma, Torino. Volendo trovare uno spunto positivo per la Sicilia, si registrano balzi in avanti, ma non si risale dal fondo della classifica. Per trovare la prima Siciliana, che è Ragusa, si deve arrivare all’85° posto, mentre Caltanissetta è 105esima, la peggiore dell’isola. Il miglioramento della qualità  della vita più significativo si registra a Trapani, che è risalita di 12 posizioni ed è adesso 93esima. +11 per Catania, 91esima. Cresce Palermo di sette punti e significa 88esimo posto. In caduta libera Enna, che perde 8 posizioni e si attesta al 100° posto in classifica, meno 2 per Agrigento (86).

Critico il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Salvo Sorbello. “Questa classifica- spiega- mi sembra particolarmente significativa, perché misura la qualità della vita con un approccio soggettivo ed è quella Ita.Li., uno studio innovativo del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università Bicocca di Milano e riguarda il grado di soddisfazione espresso dalle persone verso la propria vita quotidiana. E’ relativa quindi alla condizione di vita delle persone ed ha interessato ben 278 comuni italiani. Purtroppo -aggiunge Sorbello- anche in questa classifica Siracusa è in fondo. Un dato sconfortante, che dovrebbe davvero allarmare tutti coloro che, a qualsiasi titolo, hanno a cuore il bene comune, perché conferma la sfiducia dei cittadini, con difficoltà di arrivare a fine mese, bassa sicurezza del quartiere, alto stress psicofisico e qualità del lavoro relativamente peggiore”.




Vessava madre, padre e nonna,40enne violento allontanato: “Clima di paura continuo in casa”

Vessava la madre, il padre e la nonna. Uomo violento di 40 anni allontanato dalla casa familiare. A notificargli la misura sono stati gli agenti del Commissariato di Avola, comune in cui risiede. Per lui è stato disposto il divieto di avvicinamento alle persone offese
La misura cautelare personale è stata necessaria poiché l’uomo, soggetto dedito all’utilizzo di alcol e di sostanze stupefacenti, in più occasioni, si sarebbe resto responsabile di  maltrattamenti nei confronti dei propri familiari conviventi, offendendoli quotidianamente e minacciandoli pesantemente.
In particolare, il 5 dicembre scorso, durante l’ennesimo episodio violento, l’uomo sarebbe arrivato ad aggredire la nonna e la madre, determinando nei suoi congiunti un clima di  timore e tensione, peraltro continuo, infliggendo alla madre, al padre e alla nonna, un regime di vita pregno di paura e di continue sofferenze fisiche, morali e psicologiche.
Dopo i dovuti riscontri investigativi, effettuati dalla Polizia, l’Autorità Giudiziaria  ha disposto l’allontanamento dell’indagato dalla propria casa familiare, con divieto di avvicinarsi ai propri congiunti, mantenendo almeno una distanza di duecento metri.




Acqua e Rifiuti, vertice in prefettura con Di Mauro: “Gestione emergenziale e a lungo termine”

Una gestione emergenziale, una  a lungo termine. Sono le due strade che l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, Roberto Di Mauro ha illustrato come programma in tema di acqua e rifiuti, durante la visita di sabato mattina in prefettura.

L’esponente del governo regionale è stato ricevuto dal prefetto, Giusi Scaduto. All’incontro hanno partecipato i deputati Giuseppe Carta, Luca Cannata, Tiziano Spada,Carlo Gilistro,  Pippo Lombardo,  Riccardo Gennuso, insieme al presidente dell’Autorità portuale di Catania e Augusta Francesco Di Sarcina, Lia Contrino per l’Asp, il presidente dell’ATI (Assemblea Territoriale Idrica) nonché sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il vicepresidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)  Paolo Amenta, il presidente del SRR ATO di Siracusa (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti per l’Ambito Territoriale Ottimale) Corrado Figura, il capo di gabinetto del prefetto dott. Alberto Grassia e come ospite il sindaco di Floridia Marco Carianni.
Di Mauro, ripromettendosi di tornare in provincia, ha dichiarato di aver iniziato un giro esplorativo in Sicilia così da poter ascoltare da vicino le esigenze del territorio.




Ristorazione, quadro sconfortante: la Polizia denuncia otto titolari, chiusi due locali

Giro di vite della Polizia di Stato nei confronti di quei locali pubblici e di ristorazione che non rispettano le prescrizioni sanitarie. Con l’ultimo giro di controlli disposti dal questore Benedetto Sanna, ed eseguiti dalla Divisione di Polizia Amministrativa, la Polizia ha denunciato 8 persone titolari di attività di ristorazione e chiuso due di queste attività. Non sono state fornite indicazioni per la loro corretta individuazione.
Scoperte “molteplici violazioni in materia di igiene e salubrità” in diverse attività controllate in particolare pizzerie, ristoranti, take away e panifici. Sono state contestate, insieme a personale dell’Asp, violazioni di carattere penale ed amministrativo che hanno comportato sequestri di alimenti scaduti oltre alle 8 denunce.
In quattro esercizi pubblici controllati è stato accertato il reato di furto di acqua, mediante allaccio abusivo alla rete idrica comunale, in alcuni casi addirittura mediante presa diretta alla condotta idrica, in altri mediante la manomissione dei misuratori. Violati i sigilli precedentemente apposti dalla società Siam.
I poliziotti ed i sanitari dell’Asp hanno accertato, inoltre, in alcune attività commerciali sottoposte a controlli uno scenario igienico–sanitario “a dir poco precario”. Casi limite: colonie di parassiti, alimenti in cattivo stato di conservazione o scaduti, totale assenza di tracciabilità degli ingredienti posti alla vendita o utilizzati per la preparazione dei cibi.
Nei laboratori “sporco pregresso, superficie del pavimento sporco, incrostazioni e grasso nei fornelli e sugli elettrodomestici in uso, derivanti da lavorazioni non recenti”.
Le pessime condizioni riscontrate hanno reso necessario il sequestro penale in due esercizi di tutti gli alimenti non corrispondenti alle condizioni di salubrità richieste dalla legge: circa 100 chilogrammi di prodotti ittici e caseari, motivo per cui i titolari di un noto esercizio di ristorazione e di un frequentato “take away” sono stati anche denunciati per le violazioni delle norme sulla sicurezza e la conservazione degli alimenti.
In un noto locale – anche in questo caso la Polizia non ha fornito elementi per la sua corretta indicazione – è stato riscontrato che il titolare utilizzava per usi alimentari l’acqua prelevata da un pozzo artesiano che, all’esito delle analisi effettuate dal personale Asp, non è risultato conforme ai parametri biologici previsti dalla legge, così da costituire un grave e immediato pericolo per la salute pubblica.
Considerato l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, con l’incremento di presenze nei ristoranti, la Polizia di Stato continuerà ad operare controlli di questo tipo, per “garantire il rispetto delle normative igienico – sanitarie nell’interesse generale della salute degli avventori e della maggior parte dei ristoratori che, con serietà, rispettano tutte le regole per offrire un servizio di ristorazione sicuro ed affidabile”, spiegano fonti della Questura di Siracusa.




Siracusa, lo sport a pezzi: che guaio la piscina Caldarella e lo stadio comunale

Il 2022 sarà ricordato come uno degli anni più difficili per l’impiantistica sportiva pubblica di Siracusa. L’elenco dei problemi è lungo e noto da tempo. I casi più eclatanti: i bagni del Palasport, la pioggia che “buca” il soffitto del palasport, la piscina Caldarella, l’acqua calda negli spogliatoi e adesso anche la copertura della tribuna dello stadio comunale che vola via in pezzi. Ma proprio le tristi vicende che hanno portato alla sospensione delle attività natatorie alla Cittadella dello Sport ed all’inagibilità temporanea della tribuna centrale del De Simone rappresentano il punto più nero degli ultimi anni di controlli e manutenzioni col contagocce, rattoppi e poche attenzioni.
Per la piscina grande della Cittadella dello Sport si attende la sostituzione della caldaia. Lavori affidati dal Comune di Siracusa, in contatto con la ditta aggiudicataria per capire come e da dove partire. E tra incontri e carte bollate, passano i giorni e si avvicinano le vacanze di Natale, altro ostacolo nel percorso complesso di ritorno alla normalità. Nonostante le promesse e le rassicurazioni dei mesi scorsi (“acqua a 28° con il solare termico”), la realtà è tutta un’altra. Mentre l’ufficio sport tenta faticosamente di darsi una nuova organizzazione, i problemi si sommano e le soluzioni arrancano.
Prendete, ad esempio, il caso della pensilina della tribuna centrale del De Simone. Alcune lastre sono volate via, a causa del maltempo di due settimane addietro. Quattordici giorni non sono stati sufficienti per risolvere l’incredibile caso. E così si chiude – temporaneamente – la tribuna, in attesa di tempi migliori. Viene da chiedersi se sia stata operazione lungimirante quella di abbattere la copertura originale, massiccia ed agile al tempo stesso, in favore di questa nuova struttura che mostra adesso tutti i suoi limiti.
Quasi ironico che i due guai, sommandosi, quasi richiamino una sola vicenda: il sogno di una piscina al coperto. Anche per ragioni di risparmio energetico e consumi di gas, oltre che di mantenimento ottima nel della temperatura, non guasterebbe. Ma a Siracusa la politica sportiva pare esser purtroppo andata via con Concetto Lo Bello. Ad onor del vero, con il Pnrr sono stati finanziati due interventi per due nuove strutture sportive: un campo di rugby alla Pizzuta ed un palasport al camposcuola Di Natale.
Ma oggi fanno notizia i guai ed i guasti. Nessuno mette in discussione l’impegno, che c’è. Purtroppo latitano le soluzioni. O richiedono tanto di quel tempo che solo un burocrate può comprendere e giustificare, ma non certo un cittadino o uno sportivo. A cui non va neanche chiesto di attendere mesi. La capacità di risposta è uno dei parametri su cui si basa il concetto di buona amministrazione.




Caro-voli, la questione all’attenzione del governo. Cannata: “Soluzioni con ministro Urso”

Messo in secondo piano dal covid, torna ad agitare i siciliani il solito “caro-voli”. Sotto le festività o in estate, volare da e per la Sicilia diventa una sfida dai prezzi esorbitanti. Se ne è accorto anche il presidente della Regione, che ha chiamato in causa l’Antitrust ed istituito un osservatorio permanente sui prezzi. Il parlamentare siracusano Luca Cannata (FdI) ha portato la questione all’attenzione del ministro Urso.
“L’insularità – prosegue Cannata- non deve penalizzare tutti i nostri concittadini che, tra l’altro, per le festività natalizie, desiderosi di viaggiare da e per la Sicilia con l’obiettivo di passare le festività natalizie con i propri familiari, si trovano a pagare esosi biglietti. Proprio per questo da giorni sono in costante contatto con il ministro delle imprese, Adolfo Urso, per trovare quelle misure necessarie, anche in termini di agevolazioni, che possano consentire di superare l’ostacolo e assicurare la continuità territoriale nel trasporto delle persone attraverso il mezzo aereo”.
Un’azione quella del parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, che prosegue su un doppio binario. Cannata, infatti, è anche firmatario di un emendamento sul tema depositato per la finanziaria in corso. “Sono certo – conclude il vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera – che grazie alla sensibilità e attenzione del ministro, come già accaduto per il tema Lukoil, riusciremo a trovare in modo celere la migliore soluzione”.




Fiera di Santa Lucia, la tradizione che sparisce: solo 41 bancarelle. “La Patrona merita di meglio”

Da domani alla Borgata via alla edizione 2022 della Fiera di Santa Lucia. Novità rispetto al passato? Praticamente nessuna. Triste e stanca, quella manifestazione con appeal in caduta libera da anni si trascina nel poco interesse cittadino. Minimo storico di richieste da parte di venditori ambulanti: appena 41 su 111 stalli disponibili. Così pochi che potranno tutti stare nel perimetro di piazza Santa Lucia, senza coinvolgere le vie limitrofe.
Se dal settore commercio non filtra alcuna preoccupazione, preoccupa invero la tradizione in via di sparizione. E dire che la fiera di Santa Lucia si svolgeva già nel 1300 a Siracusa, prima ancora che venisse creato il simulacro della patrona. “Non chiamatela fiera di Santa Lucia. E’ un’offesa per la Santa”, sbotta il presidente della Deputazione della Cappella, Pucci Piccione. “Al nord Italia hanno le vere fiere di Santa Lucia, sentite e partecipate: a Verona, a Bergamo, ad Alessandria. Qui solo tanta sciatteria, perchè? Meglio sarebbe non farla”, spiega in diretta su FMITALIA.
Il concetto è semplice: si chiama fiera di Santa Lucia, ma cosa ha di diverso rispetto a tutte quelle altre fiere che si tengono nei giorni settimanali a Siracusa? “Nulla. Non i prodotti, non la forma estetica. Bisogna fare un grande sforzo, coinvolgere altre realtà. Provare a chiamare madonnari, artisti di strada, fare spettacolo, giochi per trasformare una piazza bella e di fascino in un luogo in cui andare con la famiglia a vedere e comprare qualcosa di particolare. Non so, per il presepe, per la buona cucina. Ma ditemi che c’entra il pelapatate con Santa Lucia? Non sappiamo farla come Comune? Chiediamo a qualcun altro”, l’analisi cruda di Pucci Piccione.




Luminarie, che pasticcio. Ritardi e pezze di una storia piccola gestita male

Le luminarie natalizie in ritardo a Siracusa sono diventate un tema centrale nel dibattito pubblico e politico siracusano. Le scelte ed i tempi dell’amministrazione comunale non hanno convinto i più. Mentre nei centri in provincia è subito florilegio di lucine a led colorate, il capoluogo dovrà attendere il 12 dicembre. E l’illuminazione artistica “basic” in corso Matteotti nel giorno dell’Immacolata ha acuito il disagio della popolazione.
In questi giorni vengono montati e pali e gli elementi illuminanti proprio nelle aree “incriminate”. Ma cosa è realmente accaduto? La verità la raccontano gli atti amministrativi. Il primo dicembre, il Settore “Transizione Energetica” ha affidato il servizio di allestimento luminarie artistiche e natalizie per il periodo dal 12 dicembre al 20 gennaio. Emerge subito che restano non coperte due date importanti: l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, e la processione dell’ottava del compratrono San Sebastiano a fine gennaio.
Il 6 dicembre il dirigente del settore comunica che l’affidamento “non comprende la realizzazione del servizio di illuminazione artistica per le giornate dei festeggiamenti dell’Immacolata Concezione”. In fretta e furia viene comunque chiesto alla ditta affidataria se può illuminare le strade di Ortigia per l’Immacolata. “Interpellata per le vie brevi”, quella ditta “ha manifestato la indisponibilità a garantire il servizio per la festività dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre”.
Ma da anni il Comune di Siracusa ha sempre garantito il decoro e l’illuminazione artistica delle vie interessate alla processione religiosa per i festeggiamenti dell’8 dicembre. In più, il parroco della chiesa di San Francesco all’Immacolata ha più volte richiesto assicurazioni sulle luminarie.
Tocca allora al sindaco che, lo stesso 6 dicembre, invita il dirigente del settore “Cultura e Turismo” a provvedere “con assoluta celerità alla predisposizione degli atti per l’affidamento del servizio di noleggio di luminarie artistiche al fine garantire il giusto decoro delle aree interessate dal percorso della
processione religiosa per i festeggiamenti dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre”.
A due giorni dall’appuntamento, si fa ricorso al MePa per trovare un fornitore in affidamento diretto, individuato nella “Marcello Cannizzo Agency” per un costo supplementare di circa 29mila euro. Ma della richiesta operazione di luminarie flash per l’Immacolata non c’è traccia. Cosa è accaduto? Un piccolo giallo in una vicenda purtroppo gestita male sin da principio ed in cui, dalle carte, emerge la non prevista copertura della festa dell’Immacolata da parte degli uffici e l’intervento successivo dell’amministrazione per una pezza difficile e tardiva. Per tutti i personaggi ed interpreti di questa storia piccola, voto sotto la sufficienza.




Dopo la bufera, interim dell’Ispettorato del lavoro a Salvo Petrilla. Faranda: “Regione faccia di più”

“La Regione deve attivarsi per fare in modo che l’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa svolga pienamente le proprie funzioni”. Il segretario generale della FISMIC Confsal Siracusa, Marco Faranda, chiede interventi immediati dopo l’indagine che ha portato all’arresto del direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa.
“Non siamo giudici e non spetta a noi emettere sentenze – sono le parole di Marco Faranda – siamo certi che la giustizia farà il suo corso. Noi però dobbiamo pensare al presente e alle tante emergenze del nostro territorio ed è per questo che è necessario lanciare un segnale preciso e sopperire nel più breve tempo possibile all’attuale assenza di un direttore”. Faranda ricorda le funzioni, cruciali per la tutela del lavoro, svolte dall’Ispettorato del lavoro. “Si tratta di un ufficio – sono le parole del segretario generale della FISMIC Siracusa – che esercita e coordina importanti funzioni di controllo, tra le quali la vigilanza in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro così come le verifiche legate alla contribuzione, l’assicurazione obbligatorio e la legislazione sociale. Parliamo di un organismo con un ruolo fondamentale per garantire il rispetto delle norme nei luoghi di lavoro ed è proprio per questo che non possono esserci ritardi nella definizione di una nuova governance dell’Ispettorato. Purtroppo sappiamo bene quanto siano indispensabili controlli continui e costanti, in particolare negli stabilimenti del polo industriale”.
Per dovere di cronaca, la guida ad interim dell’ufficio e delle sue funzioni è stata affidata al direttore del Centro per l’Impiego, Salvo Petrilla.

foto da google maps