Vendita di Isab Lukoil “entro l’anno”. E il dg Maniakhine critico sull’intervento statale

Probabilmente già entro l’anno Lukoil potrebbe vendere la grande raffineria di Priolo. Un’offerta sul tavolo c’è ed è quella del fondo di investimenti statunitense Crossbridge: un miliardo e mezzo, secondo il Financial Times.
Eugene Maniakhine, direttore generale dell’impianto siracusano, ha confermato l’esistenza di trattative in una lunga intervista al Sole24Ore. “In effetti stiamo negoziando la vendita. Gli accordi possono essere raggiunti il prima possibile. Non posso parlare dei dettagli finché non saranno formalizzati. Nella situazione attuale, teniamo conto degli interessi di tutte le parti: il governo italiano e i consumatori italiani. Abbiamo investito molte risorse finanziarie e gestionali nello sviluppo di Isab ed è nostro interesse che l’azienda continui a operare e a crescere senza problemi”, le sue parole.
L’impianto continuerà comunque a produrre e – spiega il dg – non ci saranno contraccolpi per i lavoratori. “In caso di vendita dell’impianto, ci assicureremo che venga trasferito correttamente a un nuovo proprietario, evitando così qualsiasi impatto negativo sui dipendenti. Non è importante il paese di origine, ma la responsabilità sociale del proprietario. Isab è sempre stata un’azienda italiana per gli italiani e un’azienda europea per gli europei”.
L’amministratore temporaneo da parte dello Stato non fa saltare dalla gioia il board della Litasco, proprietario della raffineria Isab. Anche perchè la trattative, evidentemente, è in fase avanzata ed entro la fine del 2022 potrebbe concludersi.
Maniakhine conferma la solidità di Isab, “una società efficiente e che opera con successo” dopo anni complessi. “Ci sono stati due anni difficili a causa del Covid, (…) Isab è attualmente una società redditizia, una struttura tecnologicamente avanzata e un partner affidabile per tutti i suoi clienti, fornitori e appaltatori”.
Scongiurate le paure legate all’embargo via del petrolio russo, Maniakhine rivela al Sole24Ore che “le nostre riserve di petrolio sono sufficienti per mantenere la raffineria in funzione per diversi mesi. (…) Già adesso questo grezzo in gran parte non proviene dalla Russia”. Una notizia che quasi sorprende, anche alla luce della lamentata assenza di linee di credito per l’acquisto di petrolio da altre fonti. “Noi siamo pronti per andare avanti in condizioni nuove: abbiamo già un programma per le forniture di grezzo per dicembre e gennaio”, risponde secco il direttore generale Maniakhine.
A cui non pare essere andata giù la mossa del governo con l’intervento dello Stato nell’amministrazione della raffineria. “Possiamo garantire la prosecuzione in modo efficace ed efficiente. La gestione di una raffineria per noi non fa parte della competenza dello Stato. Tale decisione potrebbe contribuire alla chiusura dell’impianto e creare ostacoli per la vendita al nuovo proprietario”.




Percepiva il reddito di cittadinanza ma lavorava in officina: beccato dalla PolStrada

Percepiva il reddito di cittadinanza in quanto disoccupato ma, intanto, lavorava “in nero” presso un’officina. Un operaio di 55 anni, di Francofonte, è stato denunciato dalla Polizia Stradale durante un controllo. E’ emerso che l’operaio prestava la propria opera abusivamente, sprovvisto di ogni copertura previdenziale e assicurativa, pur essendo destinatario di reddito di cittadinanza.
Ogni mese riceveva un sussidio di 500 euro oltre ai soldi in nero da parte del datore di lavoro. Entrambi sono stati segnalati per omessa comunicazione della variazione del reddito e/o del patrimonio alla Direzione Provinciale dell’Inps di Siracusa ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.
Il datore di lavoro è stato denunciato per “intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera in cambio di una retribuzione sottopagata” oltre alle sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente”.
Per l’operaio avviate le procedure per la sospensione del rdc e potrebbe essere chiamato a restituire quanto indebitamente percepito.




Getta droga nel wc, i Carabinieri la trovano con l’escavatore: denunciata una 50enne

Si era disfatta frettolosamente della droga gettandola nel wc, peraltro allacciato abusivamente alla fognatura. Ma i Carabinieri, intervenuti anche con un escavatore, non hanno avuto problemi a recuperare quell’involucro contenente oltre 20 grammi di cocaina. Lo stupefacente era conservato dentro un involucro in plastica.
La donna, una 50enne di Rosolini, è stata denunciata. La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriori 10 grammi di marijuana e alcuni grammi di hashish, divisi in dosi e pronti per lo spaccio, oltre a 5.500 euro, ritenuti provento dello spaccio, nonché un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.
Quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta, la donna ha cercato di liberarsi senza troppe cautele della droga che aveva sul tavolo, gettandola nel wc. Ma i militari, certi che in quella casa si svolgesse un’attività di spaccio, sono prontamente intervenuti.




Maxi confisca ad un imprenditore: beni per 20 milioni di euro

Beni mobili e immobili, denaro, preziosi, compendi societari. E’ quanto confiscato ad un imprenditore, nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania. A dare esecuzione sono stati  i finanzieri del Comando Provinciale di Catania. Il noto imprenditore siciliano è già destinatario di decreto di sequestro in materia di prevenzione antimafia, eseguito dai militari delle fiamme gialle etnee il 13 marzo 2020.
Si tratta, in particolare, di un patrimonio del valore di circa 20 milioni di euro, costituito da 6 attività imprenditoriali, 3 fabbricati, 1 motociclo, denaro contante e diversi preziosi.
L’indagine di prevenzione  si collega all’operazione “VENTO DI
SCIROCCO”, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania della Guardia di finanza e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo etneo, all’esito della quale l’imprenditore è stato arrestato insieme a 22 persone, in quanto ritenuto responsabile di associazione di tipo
mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan mafioso etneo dei “Mazzei” (cd. “Carcagnusi”).
I successivi approfondimenti svolti da unità specializzate del GICO del predetto Nucleo PEF volti all’applicazione delle misure di prevenzione, hanno permesso di inquadrare il proposto quale soggetto caratterizzato da “pericolosità qualificata” che avrebbe vissuto abitualmente con i proventi di attività delittuose, essenzialmente consistenti nella perpetrazione continuata di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato.
La carriera criminale,secondo la Guardia di Finanza, avrebbe avuto inizio nel 2007 sotto l’egida mafiosa dello zio della moglie, all’epoca, capo del clan “SCIUTO-TIGNA”. Dopo la carcerazione di quest’ultimo capo
clan, l’imprenditore siciliano, tra il 2009 e il 2011, sarebbe finito sotto l’ala protettrice dei Mazzei, i quali si sarebbero avvalsi del suo operato per il contrabbando di prodotti petroliferi.
L’uomo, al di là delle sue stabili frequentazioni con soggetti gravati da rilevanti precedenti penali e di polizia, è risultato inoltre coinvolto in molteplici vicende giudiziarie per reati edilizi, furto continuato, associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di pagamento dell’accisa sul gasolio da autotrazione e al contrabbando di prodotti petroliferi immessi nel mercato nazionale in evasione d’imposta (Accise e IVA). Sull’indagato sono state notate rilevanti sproporzioni nel periodo considerato (2007-2017) tra le attività economiche possedute, dal medesimo e dal suo nucleo familiare, e i redditi dichiarati.  Confiscati:  4 società e 2 ditte individuali, operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi aventi sede tra Catania, Augusta e Sant’Agata Li Battiati (CT);
– 3 immobili, di cui 2 siti a Catania e 1 in Giardini Naxos (ME);
– diversi beni mobili (un motociclo, denaro contante e diversi preziosi),
per un valore di circa 20 milioni di euro.




Più videosorveglianza in otto Comuni siracusani, trasmesse le richieste al Ministero

I Comuni di Augusta, Avola, Floridia, Lentini, Noto, Pachino, Rosolini e Siracusa potrebbero presto beneficiare dei fondi del Programma Operativo Complementare (POC) “Legalità” 2014 – 2020. Somme che permetterebbero di installare o potenziare con nuove telecamere i sistemi di videosorveglianza cittadini.
Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione dei progetti da parte del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, la Prefettura di Siracusa ha trasmesso al Ministero dell’Interno le richieste di finanziamento presentate dagli otto Comuni.
Completata l’istruttoria, adesso l’auspicio di una collocazione utile nella graduatoria nazionale che sarà predisposta dal Ministero dell’Interno. “La tecnologia ha dimostrato di essere un eccellente ausilio nell’individuazione degli autori dei reati e un ottimo deterrente per quegli atti di vandalismo in danno del patrimonio pubblico cha abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future”, ricordano dalla Prefettura di Siracusa.

foto dal web




Guasto sulla condotta per Bufalaro Alto, riduzione idrica a Belvedere

Una rottura lungo la condotta di adduzione per Bufalaro Alto all’origine della riduzione di pressione idrica a Belvedere. Lo comunica la Siam che ha spiegato come, per procedere alla riparazione, sia stato necessario spegnere le relative pompe di sollevamento. La riduzione del servizio idrico potrebbe interessare anche la zona centrale di Siracusa.
“Al momento non è però possibile stabilire tempistiche, pertanto seguiranno aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook”, recita la nosta diffusa alle redazioni.

foto archivio




Ex chiesa di Sant’Anna, la Regione revoca finanziamento? Vinciullo: “Colpa del Comune”

Nuovo atto di accusa all’indirizzo dell’amministrazione comunale di Siracusa. A muoverlo è il referente provinciale di Prima l’Italia, Enzo Vinciullo. “La Regione sta per revocare i fondi per i lavori nella ex chiesa di Sant’Anna, in via Zummo, in Ortigia; 780.677,98 euro destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria del Centro di Accoglienza Sant’Anna con il Patto per il Sud”.
Sei anni dopo i lavori non sono ancora iniziati. “E la ex chiesa continua a rimanere negletta e abbandonata a causa della negligenza e della ignavia dell’attuale amministrazione comunale di Siracusa. Poteva essere demolita e ricostruita almeno sei volte, facendo il confronto con il ponte di Genova. Invece nulla di tutto ciò, qualche timida gara, qualche assicurazione alle mie numerose telefonate agli organi competenti, per il resto il nulla cosmico a cui questa scadente amministrazione comunale di Siracusa ci ha ormai abituato da quasi 10 anni”, l’accusa di Vinciullo.




Telethon, i volontari in campo a favore della ricerca: in piazza i Cuori di cioccolato

Nel salone dell’Aeronautica di via Elorina, a Siracusa, presentate le iniziative di dicembre a favore di Telethon. Solidarietà in favore della ricerca con i Cuori di cioccolato distribuiti dai volontari anche in provincia di Siracusa, in cambio di un contributo per sostenere le attività di Telethon. Nei giorni 11, 17 e 18 dicembre saranno nelle principali piazze per sostenere la missione di Telethon.
Il coordinatore provinciale Girmena ha spiegato che “da qui ai prossimi anni, prendersi cura delle persone che hanno una malattia genetica rara, vorrà dire far sì che le conoscenze più avanzate in genetica garantiscano diagnosi sempre più accurate e tempestive; tradurre le patologie ancora prive di cura in nuove terapie e salvaguardare la disponibilità delle cure sviluppate finora per tutti coloro che possano beneficiarne”.




Tentata violenza sessuale, minaccia e lesioni aggravate: 37enne ai domiciliari

Uno straniero di 37 anni, residente a Siracusa, è stato posto ai domiciliari. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare sono stati gli agenti della Squadra Mobile. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Siracusa. L’uomo è accusato di tentata violenza sessuale, minaccia aggravata e lesioni aggravate perpetrate nei confronti dell’ex compagna, una donna anch’ella straniera di 30 anni.




Acquisto di un’auto, l’intermediario intasca i soldi: denunciato per truffa a Noto

Un uomo è stato denunciato per truffa, a Noto. La vittima, un 44enne, ha consegnato ad un intermediario la somma pattuita di 1600 euro, di cui 350 quale corrispettivo per il passaggio di proprietà di un’autovettura. L’uomo avrebbe dovuto inoltrare la somma di denaro ad una concessionaria, al fine di perfezionare l’acquisto ed il passaggio di proprietà.
Tuttavia, a distanza di mesi, la vittima non poteva utilizzare il veicolo poiché non era mai stato perfezionato il passaggio di proprietà. L’attività investigativa ha permesso l’acquisizione della documentazione da cui sarebbero emersi profili di responsabilità penale dell’intermediario il quale, mediante raggiri, vendeva il veicolo, intascando la somma di denaro di 1600 euro senza mai inoltrarla alla concessionaria per definire la vendita del mezzo.