Caro-bollette, dalla Regione oltre 365 milioni alle imprese e moratoria mutui Irfis

Oltre 365 milioni di euro per le imprese che operano in Sicilia e una moratoria dei mutui Irfis FinSicilia per contrastare il caro-bollette. Sono i due maxi interventi varati dal governo Schifani nel corso della Giunta di oggi per sostenere le aziende dell’Isola messe in ginocchio dall’aumento dei prezzi dell’energia, aggravato dal conflitto russo-ucraino.
«Il provvedimento – dice il presidente della Regione Renato Schifani – va in soccorso delle imprese siciliane che da molti mesi ormai stanno subendo il vertiginoso rialzo dei costi energetici. Un aiuto che permette di scongiurare eventuali rischi di chiusura delle attività, salvaguardando l’occupazione. Già abbiamo approvato un’analoga prima misura per gli enti locali e ne seguirà un’altra. Soprattutto, il governo regionale si sta impegnando per avviare a breve un altro imponente piano di aiuti per le famiglie».
Per quanto riguarda il primo intervento, i fondi saranno ripartiti nei vari comparti dell’economia siciliana e, in particolare, 250 milioni di euro saranno destinati al dipartimento delle Attività produttive, 70 milioni a quello dell’Agricoltura e 45,7 milioni al dipartimento Finanze e credito. Saranno quindi i dipartimenti regionali a predisporre concretamente le misure con le quali erogare gli aiuti alle aziende, nei rispettivi ambiti di competenza.
Le risorse sono state recuperate dalla riprogrammazione del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2014-2020, anche in considerazione della scadenza del 31 dicembre 2022 per l’assunzione di alcuni adempimenti che avrebbe potuto determinare la potenziale perdita dei fondi.
Approvata inoltre, la moratoria sui mutui concessi da Irfis FinSicilia. Previsto per le imprese il blocco totale delle rate in scadenza tra il 31 dicembre 2022 e il 31 dicembre 2023 per quanto riguarda la quota capitale. La delibera prevede la sospensione sui finanziamenti a valere su Fondo Sicilia e Fondo unico gestione a stralcio. La Regione, inoltre, raccomanda all’istituto, nel rispetto della normativa di vigilanza, la sospensione delle rate dei mutui su fondi propri.
«La moratoria che oggi vede luce – aggiunge il presidente Schifani – è un impegno che avevamo già preso e che manteniamo nei confronti delle imprese in difficoltà per il caro-energia. Di fronte al grido d’aiuto, la Regione si pone al fianco del tessuto produttivo della Sicilia e interviene in concreto per rafforzare la risposta di sistema alla crisi».
In totale i finanziamenti interessati dalla moratoria sono 498, per una mole complessiva di debito residuo di quasi 120 milioni di euro. Saranno interessate le operazioni in status in bonis (Stage 1 o Stage 2) e in ammortamento (con le esclusione delle operazioni in preammortamento). La moratoria sarà operativa già dal 31 dicembre, anche se le aziende avranno tempo fino al 15 gennaio 2023 per comunicare l’adesione al beneficio o l’eventuale diniego.
«Manteniamo l’impegno che il governo Schifani aveva assunto nelle scorse settimane: avere cura del tessuto produttivo della Sicilia, già penalizzato dall’insularità e dalle carenze di sistema, nel quadro di una crisi che ha pochi precedenti. Grazie alla riprogrammazione che abbiamo messo a punto, recuperiamo risorse fresche per azionare la leva del sostegno della Regione all’economia isolana». Sono le parole con cui l’assessore all’Economia, Marco Falcone, commenta l’approvazione, da parte del governo regionale, del provvedimento a favore delle imprese siciliane contro il caro-bollette e sulla moratoria dei mutui concessi dall’Irfis. «Liberiamo risorse dai bilanci delle imprese e seguiamo l’esempio di importanti realtà bancarie internazionali, con l’obiettivo di ridurre l’impatto della spirale inflattiva innescata dall’aumento del costo delle energia e dalla guerra in Ucraina».




La proprietà Isab: “Pronti a collaborare con il Governo per garantire operatività”

La Litasco Sa, società del gruppo Lukoil proprietaria della raffineria Isab di Priolo, in tarda mattinata ha diffuso una nota ufficiale a seguito del decreto legge varato dal Cdm. “Litasco conferma la propria disponibilità a continuare una cooperazione piena e significativa con il governo italiano al fine di garantire il normale funzionamento della struttura”, si legge nel comunicato.
In vista delle imminenti restrizioni alla fornitura di petrolio dalla Russia ai paesi dell’Unione europea che entreranno in vigore il 5 dicembre 2022, la stessa società proprietaria degli impianti Isab “informa di essere pronta a garantire il costante funzionamento della raffineria, viste le materie prime immagazzinate per i prossimi mesi e le future consegne di petrolio di origine non russa. Da quando ha acquisito la raffineria nel 2008, la proprietà ha investito regolarmente nel suo sviluppo. Di conseguenza, Isab è attualmente una società redditizia, una struttura tecnologicamente avanzata e un partner affidabile per tutti i suoi clienti, fornitori e appaltatori”, si chiarisce nella nota per allontanare eventuali dubbi dei mercati sulla tenuta della società. “Da 14 anni la raffineria onora costantemente i suoi obblighi nei confronti di oltre 10mila italiani che dipendono dal suo funzionamento, oltre a rispettare gli impegni assunti nei confronti delle autorità italiane in materia di tasse, salute, sicurezza e tutela dell’ambiente”.




Nazionalizzata Isab Lukoil per 12 mesi, un commissario ministeriale alla guida

Con decreto-legge è arrivato il provvedimento che mette in sicurezza la produzione e l’occupazione di Isab Lukoil. La raffineria priolese è stata nazionalizzata per un anno, provvedimento prorogabile per altri 12 mesi. Sarà un commissario ministeriale a gestire l’operatività dello stabilimento, ritenuto strategico per gli asset energetici del Paese, anche avvalendosi “di società a controllo pubblico operanti nel medesimo settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza”.
Il decreto-legge approvato introduce misure a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici. In considerazione della crisi energetica in atto e considerando il quadro di tensioni internazionali, il governo mette in sicurezza “impianti e infrastrutture di rilevanza strategica per l’interesse nazionale nel settore della raffinazione di idrocarburi”. Scongiurato pertanto il rischio che a gennaio, per effetto dell’embargo al petrolio russo via mare, possa interrompersi la continuità produttiva della raffineria siracusana. L’amministrazione temporanea è stata disposta di fronte al “grave ed imminente pericolo di pregiudizio all’interesse nazionale alla sicurezza nell’approvvigionamento energetico”. Si tratta di un decreto interministeriale (Ministero delle imprese e del Made in Italy, Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica).




La soddisfazione di Confindustria Siracusa: “Riconosciuta strategicità nazionale di Priolo”

“La zona industriale di Siracusa è un polo strategico per il Paese ed a metterlo nero su bianco è il governo nazionale”. Non senza soddisfazione, Diego Bivona, il presidente di Confindustria Siracusa, sottolinea uno passaggi clou dell’intervento deciso dall’esecutivo Meloni per Isab Lukoil. Nel testo del decreto legge, l’importante stabilimento siracusano viene inserito tra gli impianti e le infrastrutture “di rilevanza strategica per l’interesse nazionale nel settore della raffinazione di idrocarburi”. Mettere a rischio la continuità produttiva di Isab Lukoil a Priolo avrebbe causato un pregiudizio “all’interesse nazionale”, recita ancora l’articolato.
Per Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa, questo è il segno “di una nuova narrazione e di una nuova percezione del polo industriale siracusano. Priolo è un punto strategico per il Paese, per il settore energetico italiano e di eccellenza per l’export. Da mesi – continua Bivona – vado dicendo che il problema della zona industriale siracusana era nazionale e non locale. Queste ultime ore lo confermano”.
E dopo questo provvedimento governativo, l’industria siracusana pare trovare nuova fiducia anche per il futuro. “Mi auguro che questa attenzione si riverberi anche sulle nuove sfide che attendono il nostro polo petrolchimico, a partire dalla principale: la sfida della transizione energetica, in cui contiamo di avere adesso altra considerazione rispetto al passato”.




Isab Lukoil “salva” per un anno: la reazione dei sindacati

“Una buona notizia a cui deve seguire però l’individuazione della soluzione definitiva”. Il segretario nazionale della Uiltec, Andrea Bottaro esprime un ottimismo cauto dopo l’ok alla nazionalizzazione per un anno della raffineria Isab Lukoil. “Subito dopo l’incontro al ministero- spiega Bottaro- avevamo individuato anche noi questa strada come unica soluzione possibile. Questo ci consente di mettere al sicuro i lavoratori per un anno, confortati anche dal buon momento che la raffineria vive dal punto di vista del mercato. Occorre, tuttavia, comprendere quali saranno le azioni da attivare per il futuro. Non dimentichiamo- aggiunge Bottaro- che sull’area industriale incombe anche un altro problema da non sottovalutare, che è quello legato al destino del depuratore consortile Ias di Priolo”. La Uiltec vede, invece, con minore serenità la prospettiva di cedere la raffineria ad un fondo d’investimenti straniero.
“Secondo noi- conclude Bottaro- sarebbe molto meglio che subentrassero  dei player industriali, che militano nel settore energetico. La raffineria, conclusa questa fase, va riconvertita”.
“Siamo soddisfatti per il salvataggio di Lukoil, deliberato ieri con decreto dal Consiglio dei Ministri. È un importante risultato non solo per lo stabilimento di Priolo ma per tutto il territorio, la cui economia è strettamente connessa alla produttività dell’impianto petrolchimico”. A dirlo sono Stefano Trimboli e Alessandro Tripoli, rispettivamente segretario generale Femca Cisl Sicilia e segretario generale Femca Cisl Ragusa Siracusa. Il provvedimento varato ieri scongiura la chiusura della raffineria Isab di Priolo, controllata indirettamente dal colosso russo Lukoil. “Sono state accolte le nostre proposte avanzata da tempo e ribadite nella manifestazione Cgil e Cisl dello scorso 18 novembre a Siracusa e nella contemporanea riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy” affermano Trimboli e Tripoli che sollecitano l’avvio di un confronto sul settore in Sicilia. “Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani da un lato e l’esecutivo nazionale – dichiarano Trimboli e Tripoli – aprano un percorso di dialogo e collaborazione con le parti sociali per il futuro dell’industria in Sicilia”.
Dichiarazione di Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia: “Il decreto del Governo per Lukoil mette in sicurezza i posti di lavoro, ma il Petrolchimico merita di più. Adesso, servono investimenti perché finalmente una realtà importantissima non solo per Siracusa e per la Sicilia ma per tutto il Paese abbia il giusto rilievo di risorsa strategica”.




Salvataggio Isab Lukoil, nazionalizzata per un anno: le reazioni della politica

«Al governo nazionale e al ministro Adolfo Urso, in particolare, desidero esprimere il mio apprezzamento e plauso per la pronta soluzione adottata con il decreto che di fatto salva la Lukoil. Desidero dare atto al ministro Urso e alla compagine governativa di aver profuso ogni sforzo e di avere mantenuto gli impegni nella direzione della salvaguardia dell’importante polo industriale e soprattutto dei posti di lavoro. La Regione Siciliana farà la propria parte accanto al governo nel mettere in atto tutte quelle misure e iniziative volte ad agevolare e garantire la sopravvivenza dell’impianto e i livelli occupazionali a rischio». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a seguito del provvedimento adottato ieri sera in Consiglio dei ministri.
“Un intervento tempestivo e deciso che tutela l’interesse nazionale e mette in sicurezza un asset strategico per l’economia siciliana e nazionale” così Nino Minardo, presidente della Commissione difesa della Camera ha commentato il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri che prevede un commissario, l’esercizio del golden power e fondi per salvare l’Isab-Lukoil di Priolo.
“Il decreto legge approvato dal Cdm – spiega Minardo – oltre a salvare Isab-Lukoil mette in sostanziale sicurezza l’intero petrolchimico di Priolo ed evita un disastro occupazionale senza precedenti. Adesso però è importante non abbassare l’attenzione sul petrolchimico, la messa in sicurezza deve essere la premessa necessaria ad una nuova strategia di rilancio e sviluppo” conclude.
“Finalmente Roma ha battuto un colpo riconoscendo agli impianti Isab – Lukoil e a tutta l’area industriale di Siracusa la centralità e la strategicità che meritano”. A dirlo è Filippo Scerra, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle dopo la decisione del Governo nazionale di porre in amministrazione temporanea gli impianti di Priolo per 12 mesi (prorogabile per altri 12).
“Già con il governo Draghi – ricorda il parlamentare – avevamo chiesto di valutare una serie di interventi per scongiurare la situazione che si è venuta a creare, operando in maniera simile a quanto avvenne nel 2011 in occasione della crisi libica con Tamoil Italia.”
Un pressing costante da parte del M5S che a fine aprile aveva rivolto un primo appello al Presidente del Consiglio Draghi per mettere in luce le problematiche del triangolo industriale siracusano, mentre a giugno avevano richiesto un incontro al Presidente Draghi e ai Ministri del Mise e del Sud, Giorgetti e Carfagna, sempre per trovare soluzioni volte non solo a tutelare quest’area industriale, ma anche per rilanciare l’economia di questo territorio
Un’azione politica culminata un paio di giorni fa con un’interpellanza al Governo proprio da parte di Scerra con cui si chiede al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, se “stia valutando di intraprendere nel breve periodo non solo una politica industriale tesa a trovare soluzioni per la crisi contingente, ma anche di promuovere una politica di investimenti per la riqualificazione, rigenerazione e riconversione del polo industriale di Siracusa nella direzione di una transizione sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico e che preveda oltre a finanziamenti pubblici adeguati, anche uno snellimento delle procedure burocratiche autorizzative.”
«Arriva il commissariamento per la Isab di Priolo: il decreto legge, che dispone l’amministrazione fiduciaria delle raffinerie siciliane che fanno capo indirettamente alla russa Lukoil, è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Esprimo gratitudine al governo nazionale per la continua collaborazione e la tempestiva risoluzione del problema. Domenica a Catania, con il governatore Schifani e l’assessore Falcone, incontreremo il ministro del Mimit, Adolfo Urso, per continuare a lavorare su questo importante e delicato problema che coinvolge numerose famiglie siciliane. Una vicenda che sta a cuore al presidente della Regione e a tutta la Giunta. Siamo costantemente al lavoro con Roma per evitare la “bomba sociale” che la chiusura dello stabilimento provocherebbe sul territorio». Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo.
“La risoluzione della crisi Isab-Lukoil è stata frutto di un lavoro svolto in sinergia con il senatore Antonio Nicita che ha permesso di salvaguardare il futuro di migliaia di famiglie” evidenzia invece Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico. “La proposta di legge, avanzata dal senatore Nicita in un emendamento depositato presso la Commissione Bilancio del Senato al decreto Aiuti Quater, ha trovato sostegno e approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e prevede l’amministrazione fiduciaria temporanea da parte dello Stato. Siamo soddisfatti della scelta del Governo di utilizzarla per tutelare i livelli occupazionali e salvare oltre 10 mila lavoratori”.
Superata la crisi, per Spada è tempo di pensare al futuro del polo petrolchimico siracusano: “Adesso occorre rilanciare il triangolo industriale – spiega il deputato regionale – mettendo nelle condizioni le imprese che insistono al suo interno di svilupparsi e creare nuovi posti di lavoro. Bisogna altresì garantire la tutela ambientale del territorio su cui sorgono le industrie e dei cittadini che vi abitano. Il prossimo passo deve riguardare necessariamente il depuratore consortile IAS che rischia di mettere nuovamente in ginocchio il polo industriale a causa della continua distrazione sull’argomento da parte del Governo regionale”.
“Benissimo il decreto legge in Consiglio dei ministri”, esulta il primo dei non eletti all’Ars per Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, pronto a subentrare in Regione a Luca Cannata. “Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro e l’impegno che il Governo Meloni sta profondendo sulla vicenda Lukoil di Priolo”, dice Michela Grasso, candidata sindaco di Priolo per le amministrative 2023 con una lista civica. “Auspico che il provvedimento sia sufficiente al superamento di tutte le criticità e che nello stesso tempo questa sia l’occasione dalla quale ripartire con una visione che comprenda un piano di rilancio di tutto il polo industriale”.




Isab Lukoil, Cannata (FdI): “Soluzione tampone che tutela migliaia di lavoratori”

“Soluzione tampone ma che risulta indispensabile per tutelare migliaia di posti di lavoro in zona industriale”.
Il parlamentare di Fratelli d’Italia Luca Cannata commenta così l’approvazione del Decreto Legge da parte del Consiglio dei Ministri, “che impedisce la chiusura degli stabilimenti Lukoil a Priolo attraverso misure a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici”
“Dove non è riuscito il Governo precedente-sostiene il deputato del partito di Governo-  è riuscito quello Meloni. Fin dal mio insediamento ho considerato questa una priorità, ho incontrato il ministro delle Imprese Adolfo Urso e posto  alla sua attenzione la questione Isab su cui siamo riusciti a dare, grazie a un attento e preciso lavoro, risposte in tempi record”.
L’Isab, insomma, viene nazionalizzata per 12 mesi. Significa che per il periodo in cui la struttura avrà il suo commissario ministeriale, non potranno esserci contraccolpi di altra natura.
“Abbiamo confermato di voler puntare sul rilancio del Polo anche in chiave prospettica con investimenti sul sito- aggiunge Cannata – In sintesi vengono definite le procedure di amministrazione temporanea anche nel caso in cui sia il governo a procedere d’ufficio, con il commissario ministeriale che può avvalersi anche di società a controllo pubblico operante nel medesimo settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza”.
L’amministrazione temporanea è prorogabile una solo volta fino a ulteriori 12 mesi. Misure di sostegno potranno essere attivate per un rafforzamento patrimoniale ai fini dell’accesso agli interventi erogati dal patrimonio destinato (Cassa depositi e prestiti) e al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione della attività di impresa (Invitalia).




Assunto come badante, ruba i gioielli di famiglia: fermato prima della fuga

Era stato assunto come badante di un’anziana coppia, ma le sue attenzioni si sarebbero concentrate sui gioielli in oro di famiglia. Per questo motivo, un campano di 45 anni è stato posto in stato di fermo dai Carabinieri di Palazzolo Acreide. L’uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio ed altro, era stato “scelto” via internet.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, l’uomo si era fatto assumere come badante ma non aveva mai assistito veramente il marito della donna che, in più di una circostanza era stato lasciato solo a casa nonostante le condizioni di salute. Insospettita dal comportamento poco professionale del badante e dalla sua improvvisa disponibilità di denaro, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri che hanno constatato in casa il furto di tutti gli oggetti d’oro.
Le immediate ricerche del 45enne hanno consentito ai militari di rintracciare l’uomo, pronto per la fuga, all’interno di un bar poco lontano con al seguito un trolley. Le successive verifiche hanno permesso di individuare a chi erano stati venduti gli oggetti d’oro, che sono stati recuperati e restituiti alla coppia. Il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’Arma dei Carabinieri è impegnata giornalmente nello svolgimento di iniziative di sensibilizzazione, presso parrocchie, centri anziani, emittenti radio televisive e teatri per informare e mettere sull’avviso gli anziani e le persone fragili sulle più frequenti pratiche di raggiro e truffe, adottate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime; malintenzionati che approcciano le vittime sia nelle loro abitazioni, sia per strada nelle circostanze di vita quotidiana. “La chiamata al 112 rimane la prima cosa da fare ogni volta che si ha il sospetto di avere a che fare con un malfattore”, ricordano dal Comando Provinciale.




Città smart, Siracusa in ritardo nel rapporto ICity Rank: 92.a insieme a Ragusa

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il rapporto ICity Rank 2022 di Forum Pubblica Amministrazione. Nell’annuale studio, i 108 Comuni capoluogo italiani vengono “valutati” sulla base dell’indice di trasformazione digitale, ottenuto come media aritmetica di otto indici settoriali, che sintetizzano 35 indicatori basati su 150 variabili: servizi online, canali social, piattaforme abilitanti, open data, apertura, WiFi pubblico, app municipali e IoT.
In vetta si conferma Firenze, seguita al secondo posto da Milano, e al terzo da un gruppo di città a pari merito: Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma Capitale e Trento. Siracusa si piazza al 92.o posto, insieme a Ragusa, con un punteggio pari a 38. In Sicilia, fanno peggio Agrigento (22) ed Enna (20). Per gli autori del rapporto, Siracusa – insieme ad altre 75 città italiane – “è in una fase intermedia nel percorso di crescita digitale”. Bocciate le 7 città di coda, con un punteggio inferiore alla soglia minima di 30.
Molto critico il coordinatore provinciale Mpa, Mario Bonomo. “Siracusa è ormai purtroppo abituata da diversi anni ad occupare gli ultimi posti nelle classifiche della Qualità della Vita. E ci siamo altrettanto abituati a leggere come gli attuali amministratori si arrampichino sugli specchi per trovare improbabili giustificazioni. Ci hanno sempre detto comunque che stavano lavorando per una Siracusa smart, al passo con i tempi. Peccato che anche nel recente Report annuale ICityRank sull’indice di trasformazione digitale Siracusa non solo non sia Smart, ma occupi soltanto il 92mo”.
Per Gianni Dominici, direttore generale di Fpa, “nel 2022 abbiamo assistito ad una forte accelerazione digitale delle città italiane, da un lato grazie al consolidamento delle piattaforme abilitanti come Spid, PagoPA, AppIO, dall’altro al supporto finanziario e operativo centrale. Molte città si sono avvicinate al modello che per anni è stato di poche realtà innovative e oggi la grande maggioranza dei capoluoghi è a buon punto nel percorso di digitalizzazione. Si può considerare conclusa con successo una prima fase, ma se ne apre una nuova, in cui è necessario stimolare la fruizione effettiva dei servizi online dei cittadini, rendere i social e le app veri strumenti di partecipazione alle decisioni, utilizzare le tecnologie per creare strumenti integrati di monitoraggio”.




Incendio nella galleria in autostrada: esercitazione di Anas con la Prefettura di Siracusa

Un incendio all’interno della galleria Serena, lungo l’autostrada Siracusa-Catania. E’ lo scenario simulato questa mattina, nel corso di una esercitazione nell’ambito del programma di attività periodiche comuni al personale delle gallerie e ai servizi di pronto intervento, previste in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale e transeuropea. Ad organizzarla, Anas Sicilia, d’intesa con la Prefettura di Siracusa.
L’esercitazione per posti di comando, coordinata dalla Prefettura attraverso l’attivazione dell’Unità di crisi, in collaborazione con il Responsabile della sicurezza, ha interessato tra le 9.00 e le 11.00 il tratto autostradale con la simulazione all’interno della galleria Serena un incendio provocato da un veicolo in avaria.
Scopo dell’iniziativa era testare e misurare la capacità di risposta e l’efficacia del piano di intervento per la gestione delle emergenze, approvato dal Prefetto, e dei collegati piani degli organi di soccorso.
Sono stati coinvolti Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Polizia Stradale, Centrale Operativa del SUES 118 di Catania, Polizia Municipale di Carlentini, Dipartimento Regionale Protezione Civile, Libero Consorzio comunale di Siracusa, Arpa e Croce Rossa di Siracusa.
“Nello scenario simulato, la corretta gestione dei flussi informativi ha costituito il presupposto per l’efficace allertamento delle strutture esterne di soccorso e di tutti gli attori coinvolti, garantendo l’adeguata tempistica d’intervento secondo le previsioni dei piani di emergenza, nonché la puntuale messa in sicurezza dell’infrastruttura con la riapertura alla circolazione”, fanno sapere fonti della Prefettura di Siracusa.