Droga, arrestato presunto pusher: in azione la Mobile e il commissariato Ortigia

Contrasto alla vendita e al consumo di droga nelle piazze dello spaccio siracusano.

Gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Ortigia hanno arrestato un giovane siracusano, 24 anni, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno. Per lui l’accusa è di detenzione ai fini di spaccio .
In specie, il giovane è stato bloccato in via Santi Amato mentre tentava di nascondere, sotto un’autovettura parcheggiata e presso un piccolo magazzino, alcune bustine di vari tipi di sostanze stupefacenti.
In totale, gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato Ortigia hanno sequestrato 30 dosi di crack, 14 di cocaina, 24 dosi di marijuana e 3  di hashish.

Il giovane è stato posto ai domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.




“Subito una legge per ripristinare le Province”: l’input di Vinciullo (Prima l’Italia)

“Le Province devono tornare in vita, si metta subito mano alla legge da modificare”.

Vincenzo Vinciullo (Prima l’Italia) rilancia con questa sollecitazione un tema rimasto in sospeso da anni.

“Come è notorio- ricorda Vinciullo- dopo l’approvazione del disegno di legge sulla soppressione delle Province, l’Ars approvo una legge, la 17 del 2017,  con la quale venivano emanate disposizioni in materia di elezione diretta del Presidente del Libero Consorzio Comunale e del Consiglio del Libero Consorzio. Provvedimento impugnato dal Consiglio dei Ministri e portato davanti alla Corte Costituzionale, che nel 2018, a meno di un anno dall’approvazione delle disposizioni legislative regionali, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della Legge 17 in quanto, a dire dei Giudici della Legge, la norma approvata violava le disposizioni riconducibili alla competenza esclusiva dello Stato in materia elettorale e ai principi inderogabili in materia della finanza pubblica”.

L’augurio di Vinciullo è che, modificando la parte della legge censurata dalla Corte Costituzionale, si possa “velocemente approvare un testo che non potrà più essere impugnato, in quanto dovranno essere rispettate e tenute in considerazione tutte le censure che sono state ampiamente esposte da parte dei Giudici della Legge.




I Cento anni dell’Istituto Rizza, inaugurata la mostra: week-end in festa

Inaugurata la mostra allestita all’Istituto Superiore “A.Rizza” di Siracusa in occasione del centenario della sua nascita.  Un’ esposizione ricca di immagini del tempo, strumenti tecnici nonché oggetti che hanno fatto la storia dell’istituto.

Al taglio del nastro, affidato al dirigente scolastico,  Pasquale Aloscari, è seguita la benedizione del parroco del Pantheon e docente della scuola, Don Massimo Di Natale.

Numerosi gli studenti e gli ex alunni presenti. Il personale scolastico e le famiglie insieme .

Un’occasione anche per vedere in azione molti studenti dell’indirizzo Turismo, impegnati in un servizio di accoglienza professionale.

Domani mattina, appuntamento alle 9:00 con il convegno “100 anni di scuola”. Saranno presenti anche la docente Renata Russo Drago,  autrice del libro “Facciamo scuola da 100 anni” e l’ex sindaco, nonché ex preside, Marco Fatuzzo.

Si proseguirà Domenica 23 ottobre 2022 , dalle  9.30, con la Festa del Centenario.




Match It Now, evento sulla donazione del midollo osseo promosso da ADMO

Sensibilizzare le nuove generazioni alla donazione del midollo osseo.
Questo lo scopo di «Match It Now», l’evento promosso da ADMO Siracusa, l’associazione dei donatori di midollo, che si è svolto ieri presso l’Auditorium dell’Istituto Superiore “Luigi Einaudi”.
L’incontro si è sviluppato attraverso una breve relazione scientifica della responsabile di sezione, Marilena Sinatra. Significative le testimonianze di due giovanissimi: Chiara Brogna, trapiantata durante la pandemia e Leandro Vinci, primo donatore di Siracusa, entrambi volontari attivi di Admo Siracusa.
“È fondamentale-fa notare Admo- permettere ai giovani di conoscere e sperimentare attraverso il valore del dono la capacità di vivere la propria vita e condividerla con gli altri. Non a caso hanno partecipato i rappresentanti delle classi quarte e quinte degli istituti superiori L. Einaudi, O. M. Corbino, M.F.Quintiliano, Rizza, Federico II di Svevia, Sacro Cuore”.




Un fedele servitore dello Stato decisivo nell’indagine sui poliziotti complici dello spaccio

In questa triste storia in cui alcuni esponenti delle forze dell’ordine finiscono arrestati perchè accusati di aver agito in combutta con i referenti dello spaccio siracusano, c’è una figura che merita una menzione a parte. Ed è quella di un brigadiere dei Carabinieri, in servizio presso la Compagnia di Siracusa. Un servitore dello Stato fedele, ligio al suo dovere di stare sempre dalla parte giusta.
Magari non è una storia di particolare eroismo, ma è prezioso – al di là di ogni retorica – poter riscontrare nelle carte dell’indagine che c’è anche chi ha saputo tenere il timone sempre dritto, contribuendo forse in maniera decisiva allo sviluppo dell’intera indagine della Dda di Catania e della Procura di Siracusa.
L’attività investigativa, infatti, si è avvalsa anche delle dichiarazioni di Cesco Capodieci, l’ex re del Bronx a capo dello spaccio a Siracusa. Divenuto collaboratore di giustizia, poco dopo l’arresto, ha contribuito con le sue dichiarazioni a fare luce sui rapporti illeciti intrattenuti nel corso degli anni con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine.
Ma il “pentimento” di Capodieci non è stato privo di ostacoli e – secondo le indagini – soprattutto di tentativi di dissuasione, alcuni operati verosimilmente dagli stessi poliziotti arrestati. Bene, solo il lavoro costante e sottotraccia del brigadiere in questione ha fatto sì che, alla fine, l’ex re del Bronx perfezionasse la sua collaborazione con i magistrati.
Un attento impegno di relazione e fiducia, in linea con il dovere di mettere i “buoni” nelle condizioni di contrastare e fermare i “cattivi”. Ed in un quadro di indagine dove spesso si confondono i ruoli, è giusto evidenziare la figura di chi fa “correttamente” il suo, con senso del dovere e fedeltà.
Secondo quanto si legge nelle carte dell’inchiesta, due dei poliziotti arrestati nei giorni scorsi avrebbero sollecitato i familiari di Capodieci affinchè scongiurassero il rischio che venisse convinto a collaborare con la giustizia. Non solo, avrebbero anche cercato di limitare “l’influenza” del brigadiere che stava invece operando per portare a buon fine l’intesa legale. Il Carabiniere non desiste e, alla fine, segna il punto. Il 21 gennaio del 2021, Cesco Capodieci manifesta formalmente la volontà di collaborare con la giustizia.
E una volta saputo di questo accordo, i familiari dell’uomo – in una intercettazione – vengono ascoltati mentre si dicono certi che le sue dichiarazioni avrebbero riguardato “guardie corrotte” che “avevano mangiato assai”. Ed in effetti, in uno dei primi verbali finiscono le prime accuse: “Posso riferire di appartenenti alle forze dell’ordine che sottraevano droga sequestrata e addirittura corpi di reato e si rendevano complici dello spaccio…”.
Ed è così che – anche grazie al fedele brigadiere dei Carabinieri di Siracusa – inizia l’indagine shock con quattro arresti e dieci indagati.




Interrogatorio di garanzia per i poliziotti arrestati: in due fanno scena muta

Davanti al gip del Tribunale di Catania, interrogatorio di garanzia dei due poliziotti siracusani arrestati nei giorni scorsi. Secondo le accuse, sarebbero stati complici dello spaccio in combutta con esponenti della criminalità organizzata.
In collegamento video dal carcere di Caltagirone e di Santa Maria Capua a Vetere (Campania), dove sono detenuti, i due – Rosario Salemi e Giuseppe Iacono – difesi dall’avvocato Sebastiano Troia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, facendo scena muta.
Ha, invece, fornito la sua versione dei fatti e respinto ogni accusa l’altra poliziotta coinvolta nell’inchiesta, Claudia Catania. La donna si trova attualmente ai domiciliari.
Stessa misura cautelare per il netino Vincenzo Santonastato che – secondo l’accusa – avrebbe fiancheggiato i poliziotti nelle loro manovre illecite. L’uomo ha preferito non rispondere alle domande.




Mafia: maxi confisca da 50 milioni di euro. Sequestrate aziende di trasporto

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di ben 50 milioni di euro. E’ stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania.
L’ingente patrimonio, costituito prevalentemente da importanti aziende di trasporto operanti nella Sicilia orientale, è ritenuto riconducibile ad un ergastolano per mafia che, nonostante lo stato di detenzione, continuava ad amministrarlo attraverso i familiari.
Si tratta di Filadelfo Emanuele Ruggeri, ritenuto organico al clan Nardo. Sigilli a due terreni a Carlentini ed al 100% delle imprese, delle quote societarie nonché di tutti i beni costituiti in azienda (157 motrici, 244 rimorchi, 6 autoveicoli e vari conti correnti di cospicua entità) delle ditte di trasporto su gomma “Ruggeri Francesco” e “Ruggeri Trasporti”, entrambe con sede legale a Lentini.
Gli stessi beni già lo scorso 7 febbraio 2020 erano stati sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca dal Tribunale di Catania, su richiesta della Ddda, nell’ambito di una attività d’indagine a carico di Ruggeri e di quelli che sono considerati suoi prestanome.
L’indagine ha consentito di accertare che le attività economiche oggetto di sequestro di fatto sarebbero sempre state condotte sotto la gestione del detenuto Ruggeri. Attive nel “lucroso” settore dell’autotrasporto dell’ortofrutta (agrumi), avrebbero operato per il tramite di persone a lui riconducibili, avvalendosi di modalità mafiose – secondo gli investigatori – garantendo così al clan ingentissimi introiti.

Il provvedimento odierno ha accolto in pieno quanto emerso dalle attività investigative. Approfondendo i profili di riconducibilità di tali attività economiche sul piano decisionale, gestionale e degli utili, le indagini hanno chiarito che le stesse “erano strumentali alle attività illecite del clan e, facendo risaltare l’evidente sproporzione dei redditi dichiarati/leciti dei soggetti in parola con il patrimonio accumulato e con gli investimenti operati nel tempo, hanno consentito di operare la confisca dei detti beni”.
Le indagini, pertanto, hanno ancora una volta accertato le modalità con cui l’organizzazione mafiosa di riferimento continua ad esercitare il proprio “incisivo potere di infiltrazione nel tessuto economico del territorio”, assumendo il controllo di settori caratterizzanti dello stesso.




Picchiata da una bulla: “Se mi tocchi muori”. E il branco attorno filma e ride

Un nuovo video shock con adolescenti protagoniste. Ancora un grave episodio di bullismo in provincia di Siracusa. Una ragazzina è stata picchiata da una coetanea mentre tutt’attorno un gruppetto di amici e amiche ride divertito, senza che nessuno intervenga per difendere la vittima. Non una chiamata alle forze dell’ordine, una parola. Nulla. E’ successo nei giorni scorsi a Carlentini, durante la festa di Santa Tecla.
Una ragazzina rimedia sonori schiaffoni, spintoni e violente tirate di capelli. “Tu non mi devi toccare”, urla in dialetto la bulla. “Se mi tocchi di nuovo muori”, arriva addirittura a minacciare. E giù ancora violenze.
Il video, realizzato con un telefonino, ha iniziato a girare nelle chat di whatsapp ed è diventato in breve virale. E’ anche in possesso delle forze dell’ordine che stanno chiudendo il cerchio per identificare i protagonisti della vergognosa scena.
Nonostante le centinaia di incontri nelle scuole della provicnia per parlare di bullismo e cyberbullismo, ancora esiste una realtà parallela di violenza e sopraffazione con protagonisti giovanissimi e ragazze.




Mercato di via Giarre: “Riqualificazione monca e troppi disagi”, la protesta dei commercianti

I container sono pronti ormai da mesi ma i commercianti del mercatino di via Giarre non sono ancora in possesso delle chiavi per poterli utilizzare. Lavori incompleti, dunque, per loro, quelli svolti per la riqualificazione dell’area, tradendo le intenzioni a suo tempo espresse dal Comune, di migliorare le condizioni di fruibilità di quell’area, anche a vantaggio degli ambulanti che vi operano.

Oggi, i commercianti di via Giarre hanno voluto dire la loro, esprimere la propria delusione e chiedere a voce alta all’amministrazione comunale di completare gli interventi, per non danneggiare il loro lavoro. Al momento, infatti, le difficoltà sarebbero diverse, per svariati aspetti.

C’è chi protesta perché il proprio stallo è in fondo alla via, isolato, laddove nessun cliente arriva mai, non essendoci null’altro. C’è poi, chi fa notare come l’impossibilità di utilizzare il container assegnato, riduca ulteriormente lo spazio a disposizione.

“Nessuna traccia- dicono- delle aiuole promesse. Si resta, invece, nel degrado, anche con cumuli di rifiuti che non vengono raccolti nonostante le garanzie”.

Il dubbio, in questo caso espresso anche dall’ex assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti, è anche che nonostante gli interventi sui pini, tagliati per evitare che le radici potessero continuare a deformare l’asfalto, le modalità di intervento non sarebbero state quelle corrette. Lo stesso Burti lamenta modalità di azione che nulla avrebbero a che fare con l’idea iniziale e punta l’indice contro il silenzio di palazzo Vermexio sul progetto di realizzazione del mercato coperto, condiviso dall’Iacp, l’istituto autonomo case popolari.

Pronta la replica dell’assessore alle Attività Produttive attuale, Andrea Firenze. “Abbiamo restituito dignità a quella zona-commenta-  ai suoi abitanti ed a breve agli operatori del mercato. Nei e con i limiti oggettivi delle nostre forze”.






Via Giarre, Italia: “Abbiamo restituito dignità al mercato, pronti a intervenire sul verde”

“Solo aspetti burocratici alla base della mancata consegna, ad oggi, dei nuovi box di via Giarre agli operatori mercatali. A breve l’ostacolo sarà superato e interverremo anche sull’allestimento dell’area a verde”.

Così il sindaco, Francesco Italia interviene sui temi della protesta dei commercianti del mercato di via Giarre, che oggi hanno voluto esprimere le loro preoccupazioni ed il loro rammarico, condivisi dall’ex assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti.

“Gli alberi- spiega Italia-  avevano distrutto il sedime, creato crepe nei muri, determinato una situazione di degrado diffuso. Nel 2018 ricordo che fu Sergio Pillitteri a promuovere un un incontro tra me e i cittadini di quella zona. Non ero ancora sindaco. In quell’occasione mi resi conto delle necessità. Nessuno fino ad allora aveva fatto nulla per via Giarre. Abbiamo dovuto rifare tutto, abbattere gli alberi, acquistare i nuovi casotti. E’ qualcosa di storico  in quel luogo, per restituire dignità a quel mercato”.

Poi il primo cittadino prosegue: “Abbiamo completato i lavori della strada ormai da settimane -ricorda- e, oltre ad aver già collocato i nuovi casotti da consegnare ai commercianti, abbiamo un bel progetto pronto per togliere le ceppaie e trasformare quell’area a verde.  Interverremo tra poco. La protesta di oggi-aggiunge Italia- si è venuta a creare per motivi meramente burocratici.  Alcuni di quei commercianti non sono in effetti ancora stati messi in condizione di utilizzare i casotti. Mi fa sorridere, però, che chi in passato avrebbe potuto risolvere i problemi e non l’ha fatto, oggi, anziché fare i complimenti al Comune, pensa anche di mettersi a capo di una protesta”. Chiaro il riferimento all’ex assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti.