Via Lido Sacramento, chiude il tratto a rischio crollo: nuova viabilità

Da lunedì sarà nuovamente chiusa al traffico via lido Sacramento, nel tratto che corre parallelo al mare, poco dopo la sede estiva del circolo Unione. Ragioni di sicurezza hanno consigliato il ricorso alla misura, già annunciata nelle settimane scorse, in attesa di poter avviare i necessari lavori di consolidamento della falesia su cui poggia la strada e posare in mare le nuove barriere soffulte.
Per bypassare il tratto chiuso, torna percorribile la bretella di collegamento interposta tra il civico 106 con senso unico di marcia in direzione via lido Sacramento. Limite di velocità 30km/h.
Istituito con ordinanza anche il senso unico di marcia nel tratto di via Lido Sacramento interposto tra il civico 106 e Strada Capo Murro di Porco (S.P. 58), con direzione via La Maddalena e l’istituzione del limite massimo di velocità di 30 Km/h.
I veicoli provenienti da via La Maddalena, con direzione via Lido Sacramento, giunti in corrispondenza dell’intersezione con strada Capo Murro di Porco (S.P. 58), avranno l’obbligo di svoltare a sinistra per quest’ultima, fatta eccezione per il traffico locale.
I veicoli provenienti da strada Capo Murro di Porco (S.P. 58), giunti in corrispondenza dell’intersezione con via La Maddalena, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima, fatta eccezione per il traffico locale.
I veicoli provenienti da via Lido Sacramento con direzione via La Maddalena, giunti in corrispondenza dell’intersezione con strada Torre Milocca (S.P. 104), avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima.
I veicoli provenienti da strada Torre Milocca (S.P. 104), giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Lido Sacramento, avranno l’obbligo di svoltare a sinistra per quest’ultima. Apposta la prescritta segnaletica stradale.




Piove, pozzanghere sul parquet del palasport: problema vecchio, soluzione nuova

Come ormai “consuetudine”, quando piove con una certa intensità su Siracusa, il palazzetto dello sport della Cittadella chiude. Attività sportive sospese o saltate per la presenza sul parquet di vistose pozzanghere. Da quasi vent’anni, ormai, si ripresenta la scena. La problematica è dovuta a delle “falle” nella copertura della struttura sportiva, da cui si infiltra l’acqua piovana.
Dall’assessorato allo sport del Comune di Siracusa hanno definito un piano di intervento. Approfittando degli imminenti lavori per installare pannelli solari sul tetto del Palazzetto, verranno anche “tappate” le falle sul soffitto. E dopo un oblio lungo quasi due decenni, finalmente dovrebbe arrivare la soluzione.
Nel frattempo, si continua a lavorare in Cittadella – puntando sempre sul solare termico – anche per la piscina Caldarella, la vasca piccola e gli spogliatoi. Risolti al momento i problemi relativi alla temperatura dell’acqua negli impianti natatori ed alla disponibilità di acqua calda negli spogliatoi della Caldarella, fanno sapere fonti dell’assessorato.




Buon compleanno istituto Rizza: la scuola di via Diaz festeggia cento anni

L’istituto Superiore Rizza compie cento anni. E per festeggiare, propone tre giorni di iniziative – il 20, 22 e 23 ottobre – pensate per celebrare la storia della scuola siracusana pensata nel 1886 e poi realizzata compiutamente nel 1922.
Allestita anche una mostra che, attraverso immagini ed oggetti, racconterà i cento anni di studi tra le pareti dell’istituto di via Diaz. L’esposizione sarà presentata lunedì 17 ottobre, alle 10, dal dirigente scolastico Pasquale Aloscari insieme a don Massimo Di Natale, docente ed ex alunno, ed alle professoresse Daniela Castelluccio e Agnese Firullo. Sabato 22, invece, in programma un convegno per ripercorrere il centenario: dalla volontà di avviare un istituto tecnico a Siracusa fino al primo corso dell’istituto tecnico comunale. Il 23 ottobre del 1922, poi, il Rizza divenne statale. E nei verbali di quegli anni, fra gli studenti, risulta un illustre concittadino: Elio Vittorini.
Le celebrazioni si concluderanno domenica 23 con la scuola aperta: nel cortile, ex docenti ed alunni festeggeranno i cento anni dell’istituto superiore Rizza.




Il senatore Nicita: “Iniziativa unitaria per il polo industriale siracusano”

“Una delle priorità che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo dovranno affrontare riguarda la gravissima crisi ambientale, occupazionale e industriale che caratterizza il polo industriale siracusano. Al rischio di chiusura per assenza di sufficienti garanzie legate alle importazioni nel settore della raffineria si aggiungono le gravissime risultanze istruttorie giudiziarie sul mancato rispetto di passate prescrizioni a tutela dell’ambiente e della salute di cittadini e lavoratori. Il combinato disposto di queste circostanze mette a rischio salute e lavoro di un indotto che interessa migliaia di famiglie”. A dirlo è il senatore siracusano Antonio Nicita (PD).
“Occorre da subito un impegno unitario che metta insieme risanamento ambientale, prospettive occupazionali, transizione ecologica e riconversione industriale con iniziative credibili, forti e lungimiranti, ricorrendo anche a parte delle risorse disponibili nel Pnrr e nelle linee d’intervento legate ai fondi europei 2021-27”, la sua proposta.




La proclamazione: Renato Schifani è ufficialmente il nuovo presidente della Regione

Renato Schifani è, ufficialmente, il nuovo presidente della Regione Siciliana. Lo ha proclamato, durante una cerimonia alla Corte d’appello di Palermo, il presidente dell’Ufficio centrale regionale per l’elezione del presidente della Regione e dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, Giacomo Montalbano.
Schifani, candidato della coalizione di centrodestra, è risultato il più votato nel corso della consultazione elettorale dello scorso 25 settembre con 894.306 voti e succede a Nello Musumeci.
Settantadue anni, laureato in Giurisprudenza, per anni ha esercitato la professione di avvocato. Entrato in Forza Italia nel 1995, l’anno successivo è stato eletto al Senato e da quel momento ha concentrato il suo impegno nell’attività politica, ricoprendo anche l’incarico di presidente di Palazzo Madama dal 2008 al 2013 e capogruppo di Forza Italia nella quattordicesima e quindicesima legislatura (2001-2008).
È stato componente della Commissione Bicamerale per le riforme costituzionali e firmatario di diversi disegni di legge, tra i quali quello sull’utilizzo delle disponibilità finanziarie per la Conferenza Onu sul crimine organizzato e quello di modifica delle norme sulla gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati per rendere maggiormente efficace questo istituto. Nel 2002 è tra i sostenitori dell’iniziativa parlamentare che ha portato alla stabilizzazione del “41 bis”, trasformando il carcere duro per i mafiosi da misura straordinaria a misura definitiva, inserita a regime nell’ordinamento giuridico.
Per domani 14 ottobre alle 18, a Palazzo d’Orléans, in Sala Alessi a Palermo, è in programma l’insediamento del nuovo presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il conseguente passaggio di consegne con il governatore uscente Nello Musumeci.




Il caro energia spinge verso un aumento le bollette idriche dei siracusani

Il vertiginoso aumento del costo dell’energia elettrica potrebbe portare ad un aumento anche delle bollette idriche dei siracusani. Se non interverranno novità sostanziali da parte del governo (Price Cap), il condizionale può anche essere rimosso ed i contribuenti aretusei dovranno prepararsi ad un nuovo salasso.
Per capire il perchè dello stretto legame tra servizio idrico ed energia elettrica bisogna fare una premessa. Le rete idrica comunale, purtroppo, è contrassegnata da una serie di perdite che mettono Siracusa, secondo recenti indagini, tra le città italiane con maggiore dispersione idrica, non essendo purtroppo il gestore titolato ad intervenire organicamente e strutturalmente, in maniera definitiva, sulle perdite idriche. Per evitare che questa dispersione causi continue interruzioni nel servizio, il gestore ha sviluppato negli anni una intelligente tecnica: mantenere i serbatoi che riforniscono la città sempre pieni, con un lavoro continuo delle pompe di sollevamento. Ma questo sforzo puoi permettertelo in condizioni ordinarie. Ora che il costo dell’energia è triplicato, si mette a rischio la stessa tenuta del servizio idrico.
Al punto che, anche da parte di Palazzo Vermexio, non è più tabù parlare di revisione del contratto. E’ una opzione prevista per legge, quando il contratto di servizio non è più conveniente per le parti, a causa di sopraggiunti motivi di forza maggiore.
Come leggere l’opzione revisione del contratto? Pur mantenendo a suo carico i rischi d’impresa e di servizio, il gestore (la Siam in questo caso) non può certo essere costretto a proseguire in perdita di esercizio, a causa di una bolletta energetica cresciuta da luglio ad oggi di tre volte circa, passando da 500mila a 1,4 milioni di euro/mese. Insostenibile. Pertanto, il contratto andrebbe rivisto limando il piano di investimenti da 1,9 milioni di euro l’anno e la stessa tariffa idrica su cui, però, determinante è Arera ed eventualmente con il ricorso ad interventi diretti di sostegno da parte del Comune. In termini tecnici, il primo passo sarà rivedere il piano Economico Finanziario, con un cambio nei costi operativi che subiscono il contraccolpo dell’aumento della spesa energetica per mantenere in funzione la rete comunale. Gli aumenti, nel caso, non sarebbero immediati ma a partire dalle bollette del 2023.
Per evitare il rischio di rincari anche nella bolletta idrica dei siracusani, l’unica speranza è un intervento concreto del nuovo governo, in soccorso dei Comuni. Price cap o aiuti economici più consistenti di quanto sino ad ora ipotizzato: ecco le uniche due alternative. Senza, diventerà inevitabile la revisione del contratto, del piano economico finanziario del servizio e dei costi in bolletta.
Se negli ultimi trent’anni vi fossero stati interventi strutturali sulla rete idrica, a cura del Comune che ne è proprietario, forse oggi le condizioni sarebbero diverse. Inutile piangere sul latte versato, ma i ritardi del passato pesano, innegabilmente, sulle tasche del presente. Palazzo Vermexio sta provando ad accelerare e correre ai ripari, in attesa di segni di vita da parte dell’Ati provinciale come da regolamento regionale.




Rete idrica siracusana fuori dai fondi del Pnrr, il Comune cerca altra strada da 25 mln

In attesa di segni di vita da parte dell’Ati provinciale, il Comune di Siracusa cerca altre vie per recuperare i fondi necessari a riqualificare la vetusta rete idrica. Il tentativo passa attraverso il Ministero della Coesione e mira alla concessione di 25 milioni di euro per due progetti che interverranno su opere pubbliche fondamentali, permettendo la creazione di un nuovo parco pozzi per l’acqua potabile ed il miglioramento ed ampliamento della struttura di trattamento dei liquami di contrada Fusco.
I due progetti, nel dettaglio, riguardano la “realizzazione di un nuovo campo pozzi in contrada Belfronte, ottimazione ambientale ed energetica, salvaguardia della falda di contrada S.Nicola” e la “mitigazione delle criticità in ordine ai carichi di portata di ingresso all’impianto di sollevamento primario dei liquami di contrada Fusco in occasione di importanti eventi meteorici”.
Le risorse finanziarie sono quelle messe a disposizione dal Contratto Istituzionale di Sviluppo “Acqua bene comune”, e cioè fondi FSC 2021-2027 e una quota delle risorse della perequazione infrastrutturale di cui all’art. 15 del DL 121/2021. Il Comune è infatti uno dei soggetti titolati a presentare le proposte, insieme ad Amministrazioni Centrali, Regioni e Province Autonome, ISPRA, CREA, Enti di Governo degli Ambiti Territoriali Ottimali (EGATO), Gestori del Servio Idrico Integrato, Autorità di distretto idrografico, Consorzi di bonifica, Commissario di Governo per le procedure di infrazione, Commissari ZES, Enti Locali.
Il primo finanziamento, quello del nuovo campo pozzi, riguarda un progetto finalizzato a garantire un incremento in termini sia qualitativi che quantitativi della fornitura idrica, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale ed economica dell’approvvigionamento idropotabile. Il progetto ha l’obiettivo di sospendere totalmente l’emungimento di acqua ad uso potabile dai campi pozzi delle contrade San Nicola e Dammusi, che ha compromesso, insalinizzandola, la qualità della falda. Gli interventi previsti consistono nella realizzazione di un nuovo campo di 14 pozzi in contrada Belfronte. Il campo pozzi emungerà dal drenaggio profondo del fiume Anapo a circa 20 m dall’alveo; ed avrà una potenzialità stimata complessiva di circa 450-500 l/sec. La proposta di sospendere l’emungimento ed abbandonare lo sfruttamento degli attuali pozzi per i prossimi 30 anni, non impedirà di poter riutilizzare l’attuale falda idrica compromessa in caso di emergenza o calamità. Il finanziamento richiesto ammonta a circa 20 milioni di euro.
Il secondo progetto riguarda il finanziamento di un intervento volto all’attenuazione del rischio idraulico causato dalla piena delle portate di fognatura mista, nera più meteorica, che giungono all’impianto di sollevamento di contrada Fusco. Il sistema di smaltimento delle acque reflue nere urbane, al momento, è caratterizzato da una fitta rete di canalizzazioni interrate per uno sviluppo di circa 640 Km con funzionamento a gravità; e da 64 stazioni di sollevamento che, tramite allacciamenti, consentono il convogliamento delle acque nere prodotte dagli scarichi degli immobili cittadini ricadenti all’impianto di sollevamento primario di contrada Fusco. Il progetto prevede la realizzazione di nuove opere tra le quali un’ulteriore vasca di stoccaggio, il miglioramento e l’ampliamento delle canalizzazioni esistenti. Insieme ad altri accorgimenti di natura tecnica, gli interventi assicureranno il controllo digitale di tutte le portate che pervengono, anche in caso di pioggia, alla stazione di pompaggio primaria di contrada Fusco. Questo consentirà lo “sfioro” sul Canale Grimaldi, e quindi sul Porto Grande, delle portate eccedenti con un grado di diluizione ammissibile; ed assicurerà sempre il trattamento ottimale dei reflui che pervengono all’impianto di depurazione di contrada Canalicchio. Il finanziamento richiesto ammonta a poco meno di 5 milioni di euro.
“Il PNRR ha negato a tantissime Ati del Sud, e tra queste anche a quella di Siracusa, di richiedere finanziamenti specifici, nonostante la presentazione di una nostra proposta”, spiega il sindaco Francesco Italia. Le regole del Pnrr erano chiare e prevedevano l’avvenuta approvazione del piano d’ambito provinciale, cosa che con ritardo l’Ati siracusana sta completando con i passaggi nei vari Comuni solo in queste settimane (hanno provveduto in 20 su 21). “Si tratta di opere fondamentali delle quali il nostro territorio ha un grande bisogno. Stiamo facendo un grande sforzo per superare questo ostacolo e ad assicurare al territorio delle opere delle quali si avverte un grande bisogno”, aggiunge l’assessore Giuseppe Raimondo.




Abbandono dei rifiuti: chi non paga la multa rischia la confisca dell’auto

Contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti, il Comune passa alla maniere forti.

Le sanzioni non bastano, visto che in molti non pagano e non cambiano nemmeno atteggiamento. La giunta comunale, retta dal sindaco, Francesco Italia, ha quindi deciso di adottare misure più “convincenti”.
In parole semplici vuol dire che da oggi, chi verrà “beccato” ad abbandonare rifiuti per strada, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e delle persone, rischia la confisca della propria auto, se ritenuta “cosa usata per commettere l’illecito”. Se, insomma, i rifiuti abbandonati sono stati trasportati a bordo del proprio veicolo, può scattare questo tipo di repressione, nel caso in cui la multa non venga pagata.
L’amministrazione comunale fa leva sulla legge 689 dell’81 ed in particolar modo sugli articoli 16,17 e 18, con cui si attribuisce all’ente la facoltà di ricorrere all’ingiunzione nei confronti dei trasgressori in determinate circostanze.
Gli illeciti legati a questo ambito nel capoluogo sono troppi e “la sanzione pecuniaria amministrativa si rivela spesso inidonea -la giunta lo mette nero su bianco- poiché in tanti non pagano e le procedure esecutive sono spesso lente e dall’esito incerto”.
La traduzione è : diventa inutile perfino multare perché in tanti non pagano e non mostrano alcun segno di inversione di tendenza nei propri comportamenti.
Via, dunque, alle maniere più forti. La Polizia Municipale può adesso sottoporre a sequestro cautelare  “le cose che possono formare oggetto di confisca. I beni confiscati saranno alienati, assegnati o devoluti a soggetti pubblici, secondo le vigenti norme in materia, da parte del competente Ufficio Patrimonio dell’Ente”.




Fuga di gas nei pressi di una scuola? “No, miasmi dai tombini scambiati per gas”

Qualche momento di agitazione questa mattina ad Avola, per una presunta fuga di gas nel plesso scolastico di largo Sicilia. Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco ed anche il sindaco, Rossana Cannata. Tutte le verifiche hanno escluso una perdita, nonostante nella cittadina si fosse diffusa anche la voce di una situazione a rischio.
“Nessuna fuga di gas e nessuna tragedia sfiorata, solo procurato allarme alla popolazione peraltro perseguibile penalmente”, spiega Cannata. Eppure in diversi hanno avvertito un odore simile al gas. La spiegazione arriva sempre dalla sindaco di Avola. “Gli odori sono da attribuirsi all’improvviso temporale che ha provocato come naturale conseguenza la fuoruscita dai tombini e dalle condotte fognarie di miasmi, come ha riscontrato il caposquadra dei Vigili del fuoco intervenuti. Anche la dirigente scolastica del plesso ha diramato la comunicazione che non é stata rilevata nessuna fuga di gas”.




Fogna in mare all’Arenella? L’Asp: “L’acqua non puzza, tutto ok” ma le analisi dicono altro

Sversamenti fognari nelle acque di un tratto di spiaggia all’Arenella?

A rispondere “si” sono gli esiti di  un’analisi affidata dall’associazione Pro Arenella ad un laboratorio privato, dopo la segnalazione partita da un bagnante e girata lo scorso luglio alla Capitaneria di Porto di Siracusa. Dopo un primo sopralluogo, lo sversamento sarebbe stato in effetti constatato. Le analisi di laboratorio hanno poi fatto emergere la presenza, in mare, di batteri coliformi, escherichia coli ed eterococchi intestinali.

Alla segnalazione partita a metà luglio, l’Asp ha risposto alla fine del mese successivo. Una risposta che, tuttavia, l’associazione dei residenti non ha affatto ritenuto soddisfacente. Nella comunicazione dell’Asp , si legge infatti che “in data 9 Agosto il Personale Tecnico del settore Prevenzione, con la Polizia Ambientale, hanno effettuato un sopralluogo tra il Lido Arenella e il Lido Le Nereidi, riscontrando uno sversamento di acque di colore chiaro e inodore, di certo non di origine fognaria”.

Una verifica soltanto visiva, dunque, senza ulteriori approfondimenti.  La questione non è, però, ritenuta chiusa dai residenti, che si basano sui risultati scientifici di esami appositamente commissionati e condotti. Per questo, alla risposta, ritenuta eccessivamente sbrigativa, hanno fatto seguire una nuova richiesta , facendo presente, tra l’altro, che l’aspetto olfattivo non è risultato determinante probabilmente perché lo sversamento è “su calcarenite a contatto con l’argilla, che ne abbatte l’impatto odoroso ma non il carico batterico. Anche la matrice solida- ha spiegato il presidente dell’Associazione Pro Arenella Alessia Munzone nella sua comunicazione- sarà interessata dalla presenza di un numero elevato di batteri fecali”.

Alla richiesta di un sopralluogo congiunto ad oggi non è seguito alcun riscontro. Nel frattempo, lo sversamento prosegue,  la stagione balneare si è conclusa e i bagnanti hanno continuato a frequentare il tratto in questione e quelli circostanti, immergendosi serenamente in quelle acque.