Cannabis terapeutica, convegno Asp nella sede dell’Ordine dei Medici di Siracusa

Di Cannabis terapeutica nel trattamento del dolore cronico si è parlato nel convegno organizzato dall’Asp di Siracusa, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). Nell’aula magna della sede dell’Ordine dei Medici di Siracusa a confronto esperti nazionali, farmacisti, psicologi e medici su un argomento sempre più rilevante in ambito sanitario.
Con il decreto assessoriale n.18 del gennaio 2020, l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana ha disciplinato le modalità per la prescrizione, l’allestimento, l’erogazione e la rimborsabilità a carico del Servizio Sanitario Regionale dei preparati galenici magistrali a base di Cannabis per uso medico, con riferimento al trattamento del dolore cronico. Tali preparazioni, trovano impiego come terapia sintomatica di supporto ai trattamenti standard, quando questi non hanno prodotto gli effetti desiderati.
Il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Madonia, è intervenuto presentando il percorso avviato dall’Azienda in applicazione del decreto regionale, un percorso scandito da documenti e procedure per regolare il management sicuro della cannabis terapeutica e che ha coinvolto anche i sistemi informativi aziendali per la creazione degli applicativi informatici per il registro unico e la gestione clinica dei pazienti.
Lavinia Lo Curzio, direttrice UOC Risorse Umane, ha spiegato come dall’inizio dell’anno l’Asp di Siracusa abbia stipulato le convenzioni con le farmacie esterne per l’allestimento e la dispensazione di medicinali a base di Cannabis ed ha rimarcato l’importanza di un’adeguata informazione alla popolazione, operando un processo di educazione dei pazienti in trattamento e delle famiglie.
Marilina Schembari, responsabile dell’Unità operativa Terapia del Dolore e responsabile scientifico dell’evento, ha messo in evidenza come disporre delle esperienze che nelle diverse regioni stanno caratterizzando il lavoro delle Aziende sanitarie, permetta un utile confronto per favorire l’adozione di soluzioni efficaci ed efficienti attraverso lo scambio delle buone pratiche.
Per favorire proprio questo scambio, il convegno è stato caratterizzato da un ampio spazio alle relazioni di due esperti di rilievo: Livio Luongo, professore di Farmacologia e Neurofarmacologia dell’Università degli Studi L. Vanvitelli di Napoli e Vittorio Guardamagna, direttore UOC Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’IEO di Milano.




“Vivrai nei nostri cuori”, striscioni e fuochi d’artificio per l’ultimo saluto a Luca

L’ultimo, commosso saluto a Luca Centofanti è un mix di composto dolore e fragore dei fuochi d’artificio. In mezzo, l’incredulità per una morte in così tenera età. Aveva 14 anni e la sua giovane vita si è interrotta d’improvviso, chiudendosi ai sogni ed ai progetti futuri, contro l’asfalto di via Algeri.
Gremita la chiesa di San Corrado Confalonieri, alla Mazzarona. Tanti ragazzi, molti poco più grandi di Luca. All’interno, una cintura di calore umano abbraccia la mamma ed il papà dello sfortunato ragazzo. Occhi lucidi e singhiozzi accompagnano l’intero rito.
All’esterno, palloncini e striscioni. Come anche nella palazzina dove Luca viveva. “Continuerai a vivere nei nostri cuori, il quartiere non ti dimenticherà mai”, si legge su uno di questi striscioni, in via Algeri, poco distante dal luogo dell’incidente. Ieri anche allo stadio gli ultras della Curva Anna hanno voluto ricordare Luca, dedicandogli un coro.

Sul fronte delle indagini, la pista di una presunta auto pirata viene ormai esclusa dagli investigatori. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale. Al momento, come atto dovuto, c’è un unico indagato, il 16enne che si trovava insieme a Luca sullo scooter di grossa cilindrata, al momento dell’incidente.




Il sindaco di Priolo ai domiciliari, le accuse: pressioni, assunzioni e denaro

Istigazione alla corruzione, tentata concussione, concussione, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici: sono le accuse mosse al sindaco di Priolo, Pippo Gianni, posto questa mattina ai domiciliari. Per alcuni dei reati contestati – secondo la Procura di Siracusa – avrebbe agito in concorso con altre persone, privati ma anche pubblici ufficiali. Sono stati denunciati in stato di libertà.
Nello specifico – spiegano gli investigatori – il primo cittadino priolese avrebbe intimato a imprenditori locali, abusando delle propria posizione di vertice dell’amministrazione comunale, la dazione di ingenti somme di denaro a società da lui indicate, al fine di favorire imprese compiacenti nell’ambito delle gare di appalto, secondo la formula del partenariato pubblico – privato, “garantendo alle stesse un diritto di prelazione rispetto alle altre società concorrenti”.
Altre “pressioni illegittime” sarebbero state poste in essere per agevolare l’assunzione di personale presso aziende leader del polo industriale siracusano. Dalle intercettazioni, è emerso che il sindaco, nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, avrebbe minacciato “l’effettuazione di penetranti controlli e verifiche, nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale”, nonché “l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano”, qualora non avessero assecondato le sue richieste.
L’attività di interferenza del sindaco – fanno sapere fonti di indagine – è stata riscontrata anche nello stesso ambito comunale, rispetto alla libertà di autodeterminazione dei funzionari dell’ente.
In questo caso, secondo l’accusa, avrebbe imposto al dirigente di settore l’accoglimento di un’istanza volta a ottenere il patrocinio di una manifestazione pubblica nonché un contributo economico per l’organizzazione della stessa, “incidendo sulla sfera decisionale del funzionario”. Atteggiamento simile sarebbe stato posto in essere nei confronti di un altro dirigente comunale, per la revoca in autotutela di un provvedimento con effetti sfavorevoli rispetto alla pratica relativa ad un lido balneare sul litorale priolese.
E ancora, sarebbe stato disposto l’annullamento di multe stradali, elevate a privati che hanno richiesto un suo intervento, “alterando il contenuto dei verbali, in concorso con personale del Comando della Polizia municipale di Priolo”.
Questa mattina è stata eseguita la misura cautelare. In contemporanea sono state svolte delle perquisizioni presso l’abitazione dell’indagato e degli uffici comunali nella sua disponibilità, con la collaborazione di militari del nucleo PEF della Guardia di Finanza.




Depuratore consortile, nuovo amministratore giudiziario per Ias. Verso stop reflui industriali

Nei giorni scorsi è stato nominato un nuovo amministratore giudiziario per Ias, la società che gestisce il depuratore consortile a servizio della zona industriale, da maggio sotto sequestro. Antonio Mariolo prende il posto di Piero Antonio Capitini. Mariolo è un dottore commercialista specializzato nell’amministrazione di impianti di depurazione.
Nel provvedimento con cui è stato nominato, gli viene espressamente richiesto di curare con sollecitudine l’esecuzione del provvedimento dello scorso maggio. Un passaggio non da poco, perchè segnala la volontà – da parte della Procura di Siracusa – di cambiare passo, dopo aver pazientemente atteso per mesi.
A maggio arrivò il provvedimento “shock”, con la pesantissima accusa di disastro ambientale aggravato e “tuttora in consumazione”, dell’aria e del mare. Venne per questo sequestrato il depuratore consortile gestito da Ias. Oltre all’impianto, destinato alla depurazione dei reflui dell’area industriale siracusana e dei Comuni di Melilli e Priolo, sequestrate le quote e l’intero patrimonio aziendale di Ias. Tra le accusa connesse, anche “l’illegittimità dei titoli autorizzatori”.
Il gip accolse la ricostruzione offerta dalla Procura di Siracusa, riconoscendo “la totale inadeguatezza dell’impianto sequestrato allo smaltimento dei reflui industriali immessi dalle società coinvolte”, tanto da stabilire che “il depuratore dovrà continuare ad operare solo con riferimento ai reflui c.d. domestici, senza più poter consentire l’immissione dei reflui provenienti dalle grandi aziende del polo industriale”.
Ed ecco il punto su cui, presumibilmente, la Procura chiede ora di accelerare dopo aver atteso da maggio ad oggi: lo stop effettivo ai conferimenti di natura industriale. Alcuni provvedimenti di questo tipo hanno coinvolto, di recente, Priolo Servizi, ad esempio.
Nel mezzo, secondo alcune fonti, vi sarebbe anche la querelle attorno ad una relazione tecnica inviata dalla curatela alla Regione e datata settembre 2022. Un elaborato in contrasto con le consulenze della Procura di Siracusa e con una consulenza redatta nel 2015 dallo stesso specialista a cui è attribuita questa recente relazione. Sembra una quisquilia tecnica ma il dettaglio, invero, non è da poco visto che questa contestata analisi avrebbe concluso valutando l’impianto capace di trattare quanto allo stato attuale recapitato in fognatura, diversamente da quelle che sono le conclusioni degli inquirenti che sono poi alla base dell’inchiesta e dei provvedimenti sin qui assunti e mantenuti.




Dopo gli incidenti sul lavoro, incontro in Prefettura per un protocollo sicurezza

Di sicurezza sul lavoro si è discusso questa mattina in Prefettura, a Siracusa. I sindacati avevano richiesto il vertice dopo la sequenza di incidenti, anche gravi, nella zona industriale siracusana. Al tavolo, il viceprefetto Alberto Grassia. “Come organizzazioni sindacali registriamo un confronto proficuo su un tema sensibile, per le sue implicazioni, come la sicurezza. Oggi non è più il tempo delle parole ma occorre, di fronte a quella che è diventata una vera emergenza, mettere in equilibrio un intero sistema e riportarlo in un giusto contesto di legalità”, commentano i sindacati Al termine. Alla riunione hanno preso parte anche rappresentati di Confindustria, Asp, Ispettorato del lavoro e Inail per cercare di costruire, ognuno con le proprie competenze, un percorso condiviso che porti alla sottoscrizione di un protocollo di intesa su appalti e sicurezza. “Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato che è improcrastinabile affrontare finalmente lo spinoso tema degli ‘appalti al massimo ribasso’, con la convinzione che la sicurezza sul lavoro non può essere considerata un costo dalle aziende, ma rappresenta un investimento e un valore fondamentale del fare impresa“.
I rappresentanti sindacali hanno ribadito la necessità di un tavolo tecnico permanente per definire regole comuni ed esigibili in materia di sicurezza e appalti. Le parti si incontreranno a breve per definire la costruzione di un protocollo condiviso su appalti e sicurezza.




Parco degli Iblei, chi vuole l’istituzione: “Conversione ecologia a Siracusa, Catania e Ragusa”

Mentre è in corso un vivace dibattito sull’opportunità di istituire il parco nazionale degli Iblei per come perimetrato al momento, 61 enti ed istituzioni locali hanno siglato un documento con cui chiedono di velocizzare l’iter. Ad illustrare il “si” al parco così come è stato immaginato in 15 anni di vicissitudini burocratiche è Marco Mastriani, nome di peso dell’Ente Fauna Siciliana.
“L’istituzione del Parco nazionale degli Iblei, oltre a rappresentare un indispensabile riconoscimento utile alla tutela e alla conservazione di un’intera area dell’altipiano ibleo compreso fra le province di Siracusa, Ragusa e Catania (…) rappresenta anche e soprattutto un concreto e nuovo modello di sviluppo che pone le sue fondamenta nel riconoscimento dell’ecoturismo come perno centrale di una nuova programmazione dei territori interessati, ponendo al centro come priorità la tutela del patrimonio ambientale, naturale, culturale e del paesaggio, verso una fruizione consapevole e responsabile degli stessi, con importanti e concreti benefici socio-economici per le comunità locali”, si legge nel documento inviato al Ministero della Transizione Ecologica.
Le perplessità dei territori interessati – attraverso sindaci e associazioni di categoria – puntano sulla zonizzazione poco ragionata che porrebbe limiti in aree già urbanizzate, i dubbi sull’ente gestore e sui fondi per garantire il funzionamento di un parco così grande.
Mastriani ricorda che “l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei rientra in linea con gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” e sottolinea poi la necessità di tutelare la biodiversità iblea (“solo nell’anno 2021, in Sicilia, compresa l’area degli Iblei, sono andati in fumo oltre 78 mila ettari di superficie boschiva e vegetazionale”). Motivi per cui “istituire il Parco nazionale degli Iblei consentirebbe di avere maggiori strumenti e risorse economiche finalizzati alla tutela, prevenzione e monitoraggio del fenomeno, oggi divenuto allarmante con dati sempre in crescita, a cui l’istituzione dell’area protetta farebbe scaturire una
notevole diminuzione degli incendi nella Sicilia sud-orientale, anche per il venir meno di eventuali speculazioni sui territori interessati”. Non è chiarito, però, come e chi dovrebbe occuparsi di questa importante tutela in una vastissima area come quella del parco nazionale degli Iblei.
Sulla validità del modello “aree protette”, le 61 associazioni non nutrono il minimo dubbio. “Dallo studio che ha preso in analisi i territori di 23 parchi nazionali, è emerso il censimento di oltre 68.000 attività produttive, con un’incidenza elevata di attività commerciali, attività artigianali, aziende agricole, attività di ristorazione e in generale al comparto diretto e indiretto del settore del turismo, di fatto in controtendenza a coloro che affermano una ipotetica paralisi delle attività economiche all’interno delle aree protette”, si legge nella nota.
E ancora: “Le aree protette costituiscono oggi un vero e grande laboratorio di nuove pratiche innovative ed
ecocompatibili, puntando sulla sostenibilità ed economia dei territori interessati, ponendo al centro le comunità locali, con piccole e medie imprese, oggi sempre di più la vera essenza del modello produttivo italiano. Oggi parlare di blue economy e di green economy, diventa imprescindibile sé non si coinvolgono e accompagnano le comunità locali verso una crescita sostenibile per attuare concretamente una vera transizione ecologica”.
Il parco degli Iblei interviene, però, anche in aree già urbanizzate o con la presenza di attività imprenditoriali o manufatturiere. Non prevedendo un modello ibrido di gestione e tutela, la zonizzazione con il sistema a vincoli crescenti preoccupa le comunità locali che intravedono piuttosto il rischio di una “desertificazione”.
Un rischio che le 61 associazioni ed imprese che firmano la richiesta di accelerare l’istituzione del parco non intravedono e smentiscono. “Si proceda, riconoscendo sempre di più l’importanza e il valore della biodiversità in Italia e in Sicilia, attuando politiche di tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e culturale del nostro paese e avviando una vera e propria conversione ecologica ma anche e soprattutto socio-economica nei territori compresi della Sicilia orientale e nello specifico in provincia di Siracusa, Ragusa e Catania”.




Verso la chiusura di un tratto di via lido Sacramento, si asfalta la traversa per deviare il traffico

Sono iniziati i lavori per asfaltare la traversa di via lido Sacramento 106, conosciuta dai più come “mora mora”. Il sottofondo in terra battuta lascia ora posto all’asfalto, dopo l’accordo tra il Comune di Siracusa ed i residenti della traversa privata che, per motivi di pubblica utilità, verrà ora riaperta al traffico veicolare per garantire la mobilità da e per la penisola Maddalena, attraverso via lido sacramento.
Una volta conclusa la posa dell’asfalto, il settore Mobilità emanerà un’ordinanza con cui verrà invece chiuso al transito il tratto di via lido Sacramento che, lo scorso anno, “scivolò” verso il mare sottostante, trascinato dalla falesia su cui poggia a strapiombo.
“Entro la prossima estate, consegneremo via lido Sacramento in perfette condizioni ed in sicurezza”. E’ l’impegno assunto alcune settimane addietro dall’assessore comunale Enzo Pantano. Il responsabile della Mobilità e della Protezione Civile assicura che nell’anno in corso partiranno i lavori per rinforzare la falesia su cui poggia il tratto di strada che corre accanto al mare.
Il moto ondoso ad i recenti fenomeni atmosferici estremi, hanno causato il cedimento della sede stradale in due punti della trafficata via, nell’area sud del capoluogo. L’asfalto è scivolato pericolosamente verso il mare, sottolineando il dissesto idrogeologico in atto. Per correre ai ripari, i fondi di Protezione Civile stanziati per l’emergenza verranno ora impiegati per creare una parete che eviti il degrado ulteriore della falesia.
Non solo, nel progetto è previsto anche l’utilizzo di barriere soffolte da posizionare in mare, a circa cento metri dalla falesia. Si tratta dei moderni frangiflutti, ovvero strutture modulari in cemento armato, posate e accostate sul fondale marino, lungo una linea continua, parallela al litorale. La loro funzione è quella di dissipare l’energia del moto ondoso, in modo da limitare l’erosione delle coste.
Fino a lavori ultimati, il tratto – poco dopo la sede estiva del circolo Unione – rimarrà chiuso, con deviazione sulla piccola ma vitale traversa che viene adesso asfaltata.




Prima uscita per la nuova deputazione politica siracusana: incontro alla Cisl, “Patto per Ias”

Prima uscita ufficiale per i neo deputati del territorio, in attesa dell’insediamento. I rappresentanti politici del siracusano hanno partecipato ad un incontro nella sede della Cisl. Il segretario provinciale del sindacato, Vera Carasi, ha chiesto “un patto forte tra sindacato e parlamentari sulla vicenda Ias. Ci sono possibili scenari che devono essere verificati per evitare che quanto sta accadendo con l’impianto consortile metta a rischio l’intera area industriale.”
All’incontro erano presenti il senatore Antonio Nicita e il deputato Filippo Scerra e i deputati regionali Tiziano Spada, Carlo Gilistro e Giuseppe Carta. In collegamento Luca Cannata.
“Incontro schietto e puntato sull’emergenza – ha aggiunto la Carasi – Sottolineata la nostra totale fiducia nel lavoro della magistratura, a noi serve trovare altre soluzioni per evitare il tracollo. Abbiamo proposto, come Cisl, la via del commissario regionale che affianchi quello giudiziario per individuare politicamente le somme necessarie per gli adeguamenti. Importante, inoltre, l’ipotesi avanzata dai parlamentari nazionali sull’opzione legge speciale sul modello di precedenti interventi. Quello di stamattina è solo il primo di una serie di incontri che faremo periodicamente – ha concluso Vera Carasi che era accompagnata dai segretari generali di tutte le categorie – Finita la campagna elettorale non è più il tempo dei lunghi discorsi. La durata dell’incontro di oggi ne è la testimonianza. Poco meno di due ore entrando immediatamente in argomento con proposte concrete.”




Canali di gronda, in corso i lavori di bonifica: Fanusa, Pantanelli, Fontane Bianche

Gli eventi meteo estremi dello scorso anno hanno mostrato tutta la fragilità del territorio siracusano. Nel tentativo di mitigare il rischio che possano ripetersi scene come quelle viste in più parti della città e delle contrade appena fuori il centro urbano. E’ ancora vivo il ricordo degli interventi del personale di Protezione Civile arrivato anche da altre province, in alcuni casi con il necessario intervento di mezzi anfibi e gommoni se non addirittura l’elicottero. E tutto questo a causa di intere porzioni di aree urbane finite invase da acqua e fango dopo le eccezionali precipitazioni che si abbatterono sulla provincia aretusea.
In queste settimane, il settore comunale della Protezione Civile ha avviato le operazioni di pulizia e disostruzione dei principali canali che garantiscono il deflusso delle acque piovane. Questa mattina, operai a lavoro per ripulire il canale Blanco, alla Fanusa. Senza mezzi meccanici, ma procedendo a mano con decespugliatori, hanno completato circa metà del lavoro. Il canale è lungo 1,4 km.

In fase di completamento anche la bonifica del canale di gronda di traversa Sorgenti, tra Cassibile e Fontane Bianche. Verso la conclusione anche le operazioni di pulizia del canale a servizio dell’area Pantanelli mentre saranno avviati a breve i lavori per il canalone del cimitero di Siracusa. Qui è emerso un dettaglio che ha fatto infuriare Palazzo Vermexio. Per permettere ad un camion di raggiungere uno dei vicini piloni dell’alta tensione, una ditta incarica dal gestore della rete elettrica avrebbe riempito con dello stabilizzante un tratto del canale, otturandolo. Motivo per cui, il Comune di Siracusa ha intimato ai responsabili di quei lavori di ripristinare, nel più breve tempo possibile, la piena funzionalità del canale.
Il problema, spesso, non è solo la vegetazione. Dentro i canali – grandi o piccoli che siano – anche rifiuti di grandi dimensioni e spazzatura abbandonata.




Le 42 sezioni senza ancora risultato, Cavallaro: “Ferita la democrazia, si assumano provvedimenti”

Dopo Ezechia Paolo Reale, anche un altro esponente del centrodestra siracusano pone l’accento sui clamorosi ritardi del sistema elettorale cittadino. “Sono trascorsi quasi 8 giorni dall’inizio dello spoglio elettorale per le elezioni regionali e ancora non si conoscono i dati ufficiali di 48 sezioni in tutta la Sicilia, di cui ben 42 solo nella città di Siracusa”, ricorda Paolo Cavallaro (FdI).
“E’ una vicenda assurda che non può essere liquidata con la solita tolleranza, come se fosse un destino ineluttabile quello che stiamo vivendo. C’è una coltre di silenzio, squarciata solo dall’avvocato Paolo Ezechia Reale che anni fa ha combattuto quasi da solo una battaglia di trasparenza, a proprie spese e senza alcun riconoscimento”, lamenta Cavallaro. Reale aveva puntato responsabilità e silenzi nell’articolo di SiracusaOggi.it (clicca qui).
I plichi usciti dalle sezioni (schede e verbali) sono finiti in Tribunale per un nuovo spoglio. Solo dopo saranno inviati invieranno i dati all’Ufficio centrale regionale. Il prefetto di Siracusa, Giusy Scaduto, in una intervista a La Repubblica ha confermato la circostanza che molti presidenti di seggio non abbiano ben compilato i verbali. “Questa vicenda non può passare senza che vengano presi provvedimenti seri, anche sotto il profilo normativo se del caso, perché ciò non abbia a ripetersi. In particolare a Siracusa la democrazia mostra ancora le ferite delle scorse amministrative del 2018, essendo rimasto ignoto il numero di preferenze ottenuto dai candidati al consiglio comunale nella sezione 82; cioè a dire che gli elettori che hanno votato in questa sezione non hanno avuto modo di incidere nei risultati, vedendo vanificato l’esercizio del proprio diritto di voto”, aggiunge Paolo Cavallaro. “Ma quello che francamente trovo ancora più assurdo è il decorso di 8 giorni per fare un’operazione di scrutinio che i presidenti di seggio avrebbero dovuto fare, come è prassi e come hanno fatto gli altri, nell’arco di alcune ore. E’ possibile mai che gli uffici centrali dei Tribunali competenti per circoscrizione abbiano bisogno di 8 giorni a fronte delle poche ore di solito necessarie? Qualcuno dovrebbe chiedere spiegazioni, i cittadini elettori hanno diritto di sapere”.
Cavallaro chiede un intervento deciso. “Le nomine dei presidenti di seggio siano effettuate in largo anticipo, con il divieto assoluto di rinunciare e con la previsione che eventuali sostituzioni le debba fare la stessa Corte d’Appello o i Comuni interessati alla sostituzione ma solo individuando i sostituti sempre all’interno dell’apposita lista tenuta dalla Corte d’appello. Il legislatore deve analizzare bene le problematiche e individuare le soluzioni migliori, perché la democrazia non è materia in cui si possono tollerare superficialità o disattenzioni”.