Lavoro, tre giornate di recruiting di Grandi Navi Veloci in Sicilia

La Regione Siciliana, attraverso i Centri per l’impiego di Palermo, Catania e Trapani e in collaborazione con la compagnia di navigazione Grandi navi veloci – Gnv e Sviluppo Lavoro Italia, ha organizzato tre giornate di recruiting, con l’obiettivo di potenziare l’organico della società di navigazione di circa 500 unità in vista dell’ingresso nella flotta di due nuove navi.
La prima tappa per le selezioni sarà il mercoledì 29 gennaio al Centro per l’impiego di Palermo in via Praga, dalle 9,30 alle 16,30. Alla giornata di incontro tra la compagnia e i candidati è prevista la partecipazione dell’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano.
Altra giornata di recruiting, sempre in Sicilia, si svolgerà giovedì 30 gennaio dalle 9,30 alle 16,30 a Trapani, al piazzale Falcone e Borsellino 26 e venerdì 31 gennaio dalle 9,30 alle 15 a Catania, in via Nicola Coviello 6.
Gli appuntamenti sono rivolti ai soggetti già preselezionati dal Cpi dopo l’esame dei curricula che, in sede di recruiting, dovranno presentare copia del proprio documento d’identità in corso di validità, il curriculum aggiornato e, qualora avessero esperienze pregresse a bordo, il libretto di navigazione e la documentazione relativa ai corsi SCTW.
I recruiting day sono, inoltre, finalizzati allo svolgimento di colloqui conoscitivi nei quali la compagnia presenta i percorsi di carriera e le posizioni di bordo aperte.




Dissesto idrogeologico, tre interventi ad Acireale per oltre 12 milioni

La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, interviene ad Acireale, nel Catanese, per mettere in sicurezza tre a aree a rischio. Le opere da realizzare sono state al centro di un incontro che si è tenuto questa mattina in Comune tra il direttore della Struttura commissariale Sergio Tumminello, il sindaco Roberto Barbagallo, il deputato regionale Nicola D’Agostino, il dirigente dell’area della Protezione civile Nicola Russo e Mario Leta, dell’area tecnica della struttura regionale contro il dissesto.
«L’attività di pianificazione dei lavori e la programmazione dei fondi – commenta Schifani – ci consentono di ottimizzare le risorse. La difesa del territorio e la salvaguardia della pubblica incolumità sono per noi attività prioritarie. Il nostro modus operandi prevede, come in questo caso, un’interlocuzione costante con i Comuni e il lavoro in sinergia degli uffici tecnici per un raggiungimento rapido degli obiettivi, nell’interesse della collettività».
Nel corso dell’incontro, il direttore Tumminello ha illustrato lo stato dell’arte dei tre interventi, che potranno contare complessivamente su una dotazione di oltre 12 milioni di euro, e sono state valutate le soluzioni da adottare. Gli interventi riguardano la sistemazione idraulica della zona Wagner (3,5 milioni), quella dell’area del territorio comunale tra San Giovanni e Aci Platani (5,2 milioni) e, infine, il consolidamento e la sistemazione idraulica del torrente Lavinaio Platani (4 milioni). La progettazione di quest’ultimo è già in fase avanzata, mentre per le altre due si sta procedendo con un supplemento di indagini geologiche, al fine chiudere la fase dei rilievi per la stesura del documento progettuale. Entro l’anno i progetti, già finanziati, potranno essere ultimati e si potrà procedere con i bandi per i lavori.




Maltempo, la Regione delibera stato di crisi per i danni a 116 Comuni: c’è anche Siracusa

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per dodici mesi per 116 Comuni siciliani colpiti dall’ondata di maltempo nei giorni 16 e 17 gennaio scorsi. Lo ha deliberato la giunta regionale nella seduta di oggi in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
Nell’elenco c’è anche Siracusa e tutti i comuni della provincia. (Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Sortino, Melilli, Francofonte).
La declaratoria consentirà di attivare le iniziative necessarie a garantire i primi interventi per la messa in sicurezza del territorio nelle aree delle sei province interessate. Secondo una prima stima, che non tiene conto del settore agricolo, i danni ammonterebbero a circa 70 milioni di euro. I comprensori maggiormente colpiti sono quelli del Messinese e del Siracusano. Il dipartimento di Protezione civile si riserva anche di proporre la richiesta di stato di emergenza nazionale, dopo avere acquisito dai Comuni tutte le relazioni sulle conseguenze del maltempo.
Il dirigente generale della Protezione civile regionale, inoltre, è stato designato commissario delegato con l’incarico di provvedere al censimento dei danni, alla redazione del piano degli interventi per la riparazione dei danni e per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, nonché per la realizzazione delle azioni di somma urgenza per ripristinare e rendere sicure le strutture stradali litoranee di Santa Teresa Riva e dei muri d’argine del fiume Alcantara a protezione del depuratore consortile di Giardini, nel Messinese.
Proprio ieri, il presidente Schifani aveva compiuto un sopralluogo sul lungomare di Santa Teresa Riva per prendere atto personalmente delle lesioni arrecate dalle mareggiate alla sede stradale litoranea della cittadina. Il governatore aveva assicurato il massimo impegno per avviare, nei tempi più brevi possibili, gli interventi necessari a ripristinare la strada e le altre strutture danneggiate e dare serenità agli abitanti.
Oltre alla Città metropolitana di Messina e al Consorzio Rete fognante Taormina, questi i 116 i Comuni interessati dal provvedimento: Città Metropolitana di Catania: Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Adrano, Bronte, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Maniace, Misterbianco, Ragalna, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Agata li Battiati, Valverde, Vizzini, Piedimonte Etneo, Mineo, Nicolosi. Provincia di Enna: Agira, Cerami. Città Metropolitana di Messina: Alcara li Fusi, Capizzi, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Gioiosa Marea, Letojanni, Librizzi, Lipari, Malfa, Mazzarrà S. Andrea, Milazzo, Monforte San Giorgio, Naso, Novara di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Patti, Raccuja, Roccavaldina, Rodì Milici, S. Lucia del Mela, San Pier Niceto, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, S. Angelo di Brolo, San Piero Patti, Santa Marina Salina, Scaletta Zanclea, Torrenova, Tripi, Tusa, Ucria, Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Malvagna, Mandanici, Messina, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Roccella Valdemone, S. Alessio Siculo, Santa Teresa Riva, S. Domenica Vittoria, Savoca, Scaletta Zanclea, Taormina, Condrò, Mongiuffi Melia, Moio Alcantara, Piraino. Città Metropolitana di Palermo: Ciminna, Ustica. Provincia di Ragusa: Acate, Ispica, Giarratana, Modica, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Ragusa.




Termovalorizzatori in Sicilia, respinto il ricorso del Pd contro la Regione

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha firmato oggi il decreto con il quale viene respinto il ricorso cautelare presentato dal Partito democratico per l’annullamento del decreto dell’assessore regionale del Territorio e dell’ambiente, che reca il parere favorevole sul procedimento di valutazione ambientale strategica dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti e sull’integrato procedimento di valutazione di incidenza ambientale e linee guida Vinca rilasciato dalla Commissione tecnica specialistica, che prevedono, tra l’altro, la realizzazione di due termovalorizzatori in Sicilia.
Il provvedimento del governatore ha recepito il parere obbligatorio e vincolante del Consiglio di giustizia amministrativa, che, nella seduta dello 16 gennaio in Sezioni riunite (presidente Gabriele Carlotti, estensore Michele Pizzi), si è pronunciato per respingere la richiesta cautelare formulata dal Pd, nel ricorso straordinario al presidente della Regione. In particolare, i giudici amministrativi evidenziano che il ricorso straordinario appare insuscettibile di futuro accoglimento, giacché inammissibile sotto un duplice profilo: sia «per il difetto di legittimazione attiva, non avendo il partito ricorrente dimostrato di possedere i requisiti cui la costante giurisprudenza amministrativa subordina la possibilità di agire in giudizio in capo alle associazioni portatrici di interessi collettivi», sia «per il difetto dell’interesse, essendo stato impugnato un parere avente natura di atto endoprocedimentale».




Caro voli, esteso a tutto il 2025 il rimborso regionale del 25% del costo biglietti

Esteso per tutto il 2025 il bonus per il contrasto al caro voli della Regione Siciliana. Prosegue, dunque, dal 7 gennaio e fino al 31 dicembre 2025 la misura attivata sotto forma di contributo del 25% del prezzo del biglietto aereo ai cittadini residenti in Sicilia, con ulteriore 25% per i soggetti con basso reddito, studenti e disabili che viaggiano da e verso l’isola. A stabilirlo è un decreto dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò, di concerto con il presidente della Regione, Renato Schifani.
«Estendiamo a tutto il 2025 il bonus del 25% del prezzo dei voli per i residenti in Sicilia – ha affermato l’assessore – certi di fare cosa gradita ai nostri cittadini che affrontano, non solo in via straordinaria in occasione delle festività, ma in ogni periodo dell’anno, difficoltà nel corrispondere tariffe aeree talvolta esagerate. Abbiamo riscontrato una risposta eccezionale a questa iniziativa per promuovere la continuità territoriale, fortemente voluta anche dal presidente Schifani per il periodo delle festività natalizie, in cui il rimborso è stato del 50% del prezzo del biglietto. Dopo l’approvazione della Legge di stabilità regionale e del bilancio di previsione, abbiamo deciso il prolungamento della misura che favorisce la continuità territoriale, in regime ordinario per tutto il 2025». I dettagli sui requisiti di accesso al bonus si trovano sulla piattaforma Siciliapei.
Sono state rafforzate inoltre le misure di controllo sulle richieste pervenute ai fini dell’erogazione del contributo per evitare tentativi di truffa che sono stati già riscontrati e prontamente denunciati dall’assessorato alle autorità competenti.




Termovalorizzatori, firmato accordo con Invitalia per la gestione delle gare

La Regione Siciliana compie un passo decisivo nella gestione sostenibile dei rifiuti. È stata sottoscritta questa mattina a Roma la convenzione che affida a Invitalia il ruolo di centrale di committenza per la preparazione dei bandi e la gestione delle gare di appalto per la costruzione dei due termovalorizzatori che sorgeranno a Palermo e a Catania. A firmare l’accordo il presidente Renato Schifani, nella qualità di Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, e l’amministratore delegato dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti Bernardo Mattarella.
«Questo accordo segna una svolta epocale per la nostra regione – dice Schifani -. La collaborazione con Invitalia ci permette di accelerare l’iter e di accedere a competenze e soluzioni che garantiranno efficienza, economicità e tracciabilità in ogni fase del progetto. Ad ulteriore garanzia della correttezza dell’intero procedimento, abbiamo chiesto all’Autorità nazionale anticorruzione di attivare la vigilanza collaborativa in materia di contratti pubblici, assicurando che tutte le operazioni siano condotte con il massimo livello di trasparenza e legalità. Il nostro obiettivo è non solo quello di costruire questi termovalorizzatori, ma farlo nel miglior modo possibile. Un traguardo che porrà fine a decenni di criticità nella gestione dei rifiuti in Sicilia».
Con un investimento complessivo di 800 milioni di euro, finanziato attraverso l’Accordo per la coesione stipulato con il governo nazionale, l’iniziativa mira a trasformare radicalmente il sistema di gestione dei rifiuti nella regione, riducendo al minimo il ricorso alle discariche e valorizzando le risorse attraverso il recupero energetico. Nel dettaglio, la convenzione, che si estenderà fino al febbraio 2026, prevede una collaborazione tra il Commissario straordinario e Invitalia per tutte le fasi del progetto: dall’analisi preliminare dei fabbisogni, fino alla gestione delle fasi della gara per l’affidamento dei lavori di costruzione.
Primo passaggio fondamentale sarà l’assistenza che Invitalia fornirà alla Regione nella predisposizione della gara, da circa 16 milioni di euro, per la redazione dei Progetti di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà rivolta agli studi professionali di tutta Europa. Il documento dovrà poi essere approvato e sottoposto al vaglio della Commissione tecnico-specialistica che dovrà dare l’autorizzazione di impatto ambientale (Via). A seguire, sarà la volta delle gare per la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Nella fase di monitoraggio, infine, il supporto sarà indirizzato al controllo sullo stato di avanzamento del progetto.
L’utilizzo della piattaforma digitale “InGate”, gestita da Invitalia, rappresenterà un valore aggiunto in termini di trasparenza e interoperabilità con i sistemi nazionali di monitoraggio dei contratti pubblici. I termovalorizzatori, che saranno localizzati a Bellolampo, per Palermo, e nella zona industriale di Catania, saranno utilizzati per il trattamento dei rifiuti urbani non riciclabili, provenienti dalle piattaforme regionali di pretrattamento, biodigestione e compostaggio. L’entrata in funzione è prevista per il 2028.




Finanziaria, scontro Schifani-Amenta: “Fa l’esponente di partito e non il rappresentante dei Comuni”

“Il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta continua a comportarsi come un esponente di partito anziché come il rappresentante di tutti i Comuni dell’Isola. Ecco perché all’interno della sua associazione aumenta di giorno in giorno il malumore e la sfiducia nei suoi confronti da parte degli altri primi cittadini. Fin quando il suo approccio sarà questo, nonostante io abbia una grande capacità di ascolto, sarà veramente difficile poter avere un dialogo con lui”. A dirlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che replica alle dichiarazioni di Amenta in merito alla legge di Stabilità approvata sabato scorso all’Assemblea regionale siciliana. Anci Sicilia in una nota ha infatti dichiarato: “Crediamo che l’approvazione della Legge di Stabilità regionale prima del 31 dicembre sia stata per l’Isola un fatto positivo, così come sia stato utile evitare il ricorso all’esercizio provvisorio”. Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia, hanno poi aggiunto: “Nel merito, però, le risorse stanziate dal bilancio regionale non vanno incontro alle esigenze reali degli enti locali. Non è prevista infatti alcuna misura per intervenire sulla debolezza organizzativa e finanziaria dei comuni dell’Isola che, in assenza di ulteriori misure, continueranno anche nel corso del 2025 a non approvare gli strumenti finanziari, a dichiarare dissesto e a ricorrere a piani di riequilibrio. D’altro canto – sottolineano Amenta e Alvano – rispetto alla gestione dei rifiuti, i sindaci ancora una volta saranno costretti, in assenza di impianti o di misure compensative, ad aumentare la TARI per cittadini e imprese. In questo senso le tante risorse stanziate per parcellizzati interventi infrastrutturali, di promozione, per feste e manifestazione varie, marketing territoriale, ristrutturazione di singole chiese, impianti sportivi e altri interventi simili, se pure hanno incontrato il favore dei territori coinvolti, non possono incidere certamente sulle criticità sostanziali e sulle proposte avanzate da ANCI circa la necessità di incrementare le risorse destinate alle autonomie locali e l’istituzione di un fondo perequativo per gli enti caratterizzati da maggiore debolezza finanziaria. È utile considerare come in Sicilia si possano conciliare alcuni dati sul benessere finanziario, che sembra caratterizzare la Regione siciliana come il relativo surplus di liquidità, e le valutazioni su possibili investimenti in titoli di Stato con la più marcata condizione di crisi finanziaria degli enti locali in Italia e con i gravissimi dati che definiscono l’Isola come la seconda regione più povera d’Europa dopo la Calabria. Riteniamo – evidenzia Amenta – che quando si affronta il tema dello sviluppo economico e degli investimenti bisognerebbe ricordare sempre che l’efficienza amministrativa degli enti locali, che in buona parte dipende dalle scelte della Regione, sia un fattore centrale: la crisi finanziaria dei comuni infatti si riversa sul tessuto economico e produttivo, oltre che sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
Non si fa attendere la replica dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. “Nella manovra finanziaria appena varata dal Parlamento siciliano ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un ammontare complessivo di circa 950 milioni. Negli ultimi due anni, inoltre, il Fondo ordinario è cresciuto di 25 milioni e sono stati stanziati ben 40 milioni per gli enti in situazione di crisi finanziaria. Si tratta di ingenti risorse che smentiscono quanto sostenuto da Amenta. Sulla minaccia di aumentare la Tari – prosegue l’assessore – attribuire responsabilità al governo, rispetto alle scelte operate in manovra, è strumentale oltre che ingrato. Abbiamo individuato le soluzioni al problema e le stiamo portando avanti. Sia in tema di rifiuti che su quello della crisi finanziaria, Amenta non scarichi pertanto le responsabilità delle inefficienze del sistema, specie alla luce dell’ultimo rapporto sulla finanza locale siciliana. La Corte dei Conti ha certificato che i Comuni riescono a riscuotere in media solo il 56,1 per cento delle somme accertate, a fronte di un dato nazionale del 73,1 per cento. Non a caso – conclude Dagnino -, siamo intervenuti sul tema con un’innovativa misura contenuta nella manovra finanziaria, volta a incentivare i Comuni: quelli che riusciranno a incrementare le percentuali di riscossione potranno concorrere alla ripartizione di un apposito fondo di 4,5 milioni di euro”.
Il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita in una nota esprime solidarietà ad Anci Sicilia, definendo il presidente della Regione Renato Schifani “scorretto e inefficace”. “Piena solidarietà al Presidente ANCI Sicilia, il Sindaco Paolo Amenta, per gli attacchi scomposti, strumentali e disperati mossi dal Presidente Schifani, evidentemente allergico a critiche nel merito. – dice Nicita – Schifani non solo non risponde nel merito alle accuse di mancato sostegno ai comuni siciliani, con misure di qualità, ma propone la peggiore strumentalizzazione ad personam. Le mancette ai Comuni non sono finanziamenti utili alla coesione sociale. La Sicilia è al collasso e ancora una volta la finanziaria regionale delle destre non è all’altezza delle sfide”, conclude il senatore siciliano e vicepresidente del gruppo Pd, Antonio Nicita.




Riqualificazione delle aree industriali siciliane, dalla Regione 100 milioni: c’è anche Melilli

Un pacchetto di interventi da 100 milioni di euro per la riqualificazione delle infrastrutture negli agglomerati industriali della Sicilia è stato varato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo. Sono fondi della linea di intervento “Infrastrutture per le imprese” della programmazione Fsc 21/27. I fondi messi a disposizione da Palazzo d’Orléans riguarderanno anche le opere di urbanizzazione primaria dell’agglomerato industriale di Melilli.
Nello specifico, cinquanta milioni di euro saranno impiegati per interventi sulla rete viaria della zona industriale di Catania. Fondi che saranno utilizzati per la manutenzione straordinaria della rete stradale interna all’area industriale, che versa in condizioni di diffuso deterioramento. «Una situazione – si legge nella relazione tecnica a supporto del progetto presentato dal Comune di Catania – che influisce negativamente sull’intero sistema produttivo e sulla qualità della vita dei lavoratori e delle imprese». Il progetto prevede il rifacimento dell’intera rete stradale, per un totale di 26 chilometri, la manutenzione straordinaria dei canali di scolo, la sistemazione del verde urbano. La conclusione degli interventi è prevista per giugno 2026.
Con altri cinquanta milioni di euro saranno finanziati gli interventi di riqualificazione infrastrutturale e di messa in sicurezza delle aree industriali siciliane contenuti in un elenco predisposto dall’Irsap. I progetti più consistenti riguardano i lavori sulla rete fognaria dell’area industriale di Trapani, le opere di urbanizzazione primaria dell’agglomerato industriale di Melilli, in provincia di Siracusa, la riqualificazione del sistema stradale dell’area industriale di Ragusa, di Carini, nel Palermitano, di Milazzo-Giammoro, in provincia di Messina, la costruzione dei canali della acque bianche dell’area industriale di Dittaino, nell’Ennese. Gli altri progetti riguardano l’esecuzione di opere negli agglomerati industriali di Aragona-Favara, nell’Agrigentino, nell’agglomerato Calderaro di Caltanissetta, in quelli di San Cataldo Scalo e di Gela, sempre nel Nisseno, nell’agglomerato di Lercara Friddi, nel Palermitano, e infine, a Modica-Pozzallo, nel Ragusano.
“Attraverso le risorse dell’Accordo di coesione – dice il presidente Schifani – interveniamo concretamente nelle aree industriali della Sicilia per risolvere una serie di problemi infrastrutturali, in qualche caso accumulatisi negli anni, che si riflettono negativamente sull’efficienza dei servizi alle imprese. Il mio governo continua a essere vicino al mondo produttivo per metterlo nelle condizioni di essere sempre più competitivo sui mercati, anche internazionali”.
“Si tratta – dice l’assessore Tamajo – di interventi strategici nelle aree e negli agglomerati industriali siciliani per adeguarne le condizioni di efficienza, funzionalità e sicurezza in favore delle imprese che vi operano. Anche questi interventi, eliminando diseconomie, possono contribuire a elevarne la competitività e la produttività, favorendo la crescita della nostra economia. Un esempio concreto di utilizzo di fondi Fsc per lo sviluppo della Sicilia”.




Ars, emendamenti alla Manovra. Gilistro (M5S): “Fondi per la manutenzione delle scuole”

Fondi per 4 milioni di euro da destinare alla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e 500 mila euro per la progettazione di un lungomare ciclopedonale naturalistico sino al Ciane ed alle Saline, oltre all’organizzazione di iniziative per promuovere l’inclusione sociale dei soggetti con sindrome di down. E’ quanto prevedono gli emendamenti presentati dal deputato regionale Carlo Gilistro nell’ambito della manovra Finanziaria all’esame dell’Ars.
“Ho dedicato molti interventi alla sicurezza all’interno delle scuole, in particolare degli istituti superiori della provincia aretusea. Ho ricevuto in queste settimane diverse segnalazioni e raccolto le notizie di stampa che hanno rimarcato la grave condizione in cui versano gli edifici scolastici – spiega Gilistro – che ogni giorno ospitano migliaia di studenti e centinaia di insegnanti e personale Ata. Alla luce del default della ex Provincia Regionale e la nota carenza di risorse che, sino ad ora, non ha permesso di programmare e realizzare a dovere lavori di messa in sicurezza e manutenzione ho proposto di destinare 4 milioni di euro ai lavori urgenti nei plessi che ospitano licei ed istituti superiori della provincia di Siracusa”.
Con un secondo provvedimento, il deputato regionale siracusano ha chiesto di destinare 500mila euro al Comune di Siracusa “per il progetto ed i lavori di riqualificazione dell’area compresa tra il Molo Sant’Antonio e la riserva naturale orientale Ciane -Saline anche attraverso la realizzazione di un tracciato ciclopedonale”.
Per quel che riguarda il campo sociale, oltre agli interventi di sensibilizzazione sui rischi delle nuove dipendenze digitali e nomofobia, “ho sollecitato l’assessorato alla Famiglia – spiega Carlo Gilistro – a destinare 1 milione di euro a progetti per sostenere e promuovere il miglioramento dell’autonomia personale, l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo dei soggetti con sindrome down”. L’accesso ai fondi dovrà essere regolamentato da apposito decreto attuativo.
Il deputato cinquestelle siracusano ha anche presentato una proposta per avviare una campagna di informazione e formazione sui rischi per la salute di giovani e giovanissimi, derivanti dall’uso smodato dei dispositivi digitali. “E’ rivolta a genitori ed insegnanti ed a tutti i soggetti che compongono la comunità educante. Per raggiungere capillarmente l’ampio e sensibile target, ho prospettato l’utilità di mirate campagne di comunicazione da sostenere e incentivare con 1 milione di euro. Una somma che produrrà vantaggi almeno tre volte tanto, a partire dal risparmio in costi sanitari derivanti dalle emergenti nuove patologie collegabili ad un eccessivo uso di smartphone e dispositivi digitali da parte dei più giovani”.




Maltempo, il governo Schifani delibera lo stato di crisi regionale: 10 comuni nel siracusano

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi regionale e deliberato la richiesta dello stato di emergenza nazionale ai sensi del Codice di Protezione civile per i danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito con nubifragi e alluvioni la fascia orientale della Sicilia dal 10 al 14 novembre. Lo ha deliberato la Giunta regionale nella seduta di oggi, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
Sono 39 Comuni interessati dal provvedimento, 10 dei quali sono nel siracusano: Città Metropolitana di Catania: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande. Città Metropolitana di Messina: Forza D’Agrò, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti.
Libero Consorzio di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa.
“Abbiamo fronteggiato la situazione con i primi interventi – afferma il presidente Schifani – e lo stato di crisi regionale ci consentirà di attivare ulteriori iniziative per le quali sarà commissario il dirigente generale della Protezione civile. La devastazione apportata dai fenomeni atmosferici ci impone di chiedere anche l‘aiuto dello Stato. Siamo certi che il governo nazionale si attiverà per consentirci di mettere in sicurezza il territorio”.
Ingente la mole di danni rilevati a infrastrutture pubbliche e private, alla viabilità e alle attività produttive e commerciali, segnalati dalle amministrazioni comunali o verificati con appositi sopralluoghi dei tecnici regionali. La stima complessiva dei danni, in alcuni casi ancora in corso, si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni.