Scuola, non convince il nuovo modello 4+2 e il liceo made in Italy. Flc Cgil, “Un esito annunciato”

Il 10 febbraio è scaduto il termine per le iscrizioni al primo anno delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. Dopo l’approvazione del disegno di legge del Senato, riformando l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2, e del nuovo liceo made in Italy, i dati mostrano che il 60,87% degli studenti siciliani sceglie il liceo.
Non covincono, quindi, le sperimentazioni del Governo con il nuovo modello 4+2 e il liceo made in Italy.
“Anche in Sicilia, come nel resto del Paese, si è registrato un flop delle iscrizioni alle sperimentazioni della Filiera Tecnico Professionale (4+2 anni) e dei nuovi licei del Made in Italy voluta dal governo. I dati comunicati dal Ministero ci dicono che in tutto il Paese solo 1.669 studenti hanno scelto la Filiera Tecnico Professionale e 375 il Liceo Made in Italy”. Sono le parole di Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia.
“Lunedì scorso – spiega – il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, ha reso noti i primi dati sulle iscrizioni, chiuse il 10 febbraio, operate in base alle scelte delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2024/2025. Un quadro complessivo che non modifica gli orientamenti emersi negli anni precedente e che vede, in Sicilia, primeggiare le iscrizioni ai licei con il 60,80% (di cui il 15,20 % al liceo scientifico), seguiti dagli istituti tecnici con il 27,68 % e i professionali con l’11,52 %”.
“Il numero di iscritti per il prossimo anno scolastico nei due percorsi sperimentali – aggiunge – sono ben lontani dalle aspettative dello stesso Ministro, il quale, tra l’altro, aveva letteralmente mobilitato tutti gli enti periferici del Ministero, sia gli Uffici Scolastici Regionali che gli Ambiti Territoriali Provinciali, per promuovere e valorizzare questi indirizzi”.
“Un esito annunciato – conclude Rizza – perché più volte avevamo provato a esporre le nostre perplessità al Ministro Valditara. Dopo il voto contrario della stragrande maggioranza dei Collegi dei Docenti, l’insuccesso della riforma della secondaria di secondo grado è testimoniato, questa volta, anche dalla bocciatura delle famiglie”.




Intesa tra Polizia di Stato e ANCI Sicilia per la prevenzione dei crimini informatici

È stato siglato ieri pomeriggio il protocollo d’intesa tra Polizia di Stato e ANCI Sicilia (Associazione dei Comuni Siciliani) per la prevenzione ed il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi informativi “critici”, essenziali per le funzioni dell’Associazione e dei Comuni locali da essa rappresentati.
La convenzione è stata firmata dai Dirigenti dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica Polizia Postale per la “Sicilia Occidentale” e per la “Sicilia Orientale”,rispettivamente dott. Carmine Mosca e dott. Marcello La Bella, in qualità̀ di responsabili del coordinamento e controllo delle attività̀ e servizi della Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel proprio ambito territoriale, e dal Presidente Paolo Amenta dell’ANCI Sicilia – Associazione dei Comuni Siciliani, a Palermo.
Con questo accordo, che fa parte del “Progetto pro-c2si”- Progetto per la Cyber sicurezza dei comuni italiani, le parti si impegnano ad adottare procedure di intervento e di scambio di informazioni per la tutela delle infrastrutture digitali e delle banche dati gestite dai comuni, ma anche l’erogazione di formazione dedicata ai tecnici ed ai dirigenti delle amministrazioni locali, che potranno così organizzare e progettare i servizi per i cittadini in maniera più sicura e resiliente.
“Le Amministrazioni locali si trovano ad affrontare l’evoluzione normativaper il corretto sviluppo economico e sociale del Paese in cui operano e l’adozione di misure di sicurezza adeguate per i propri sistemi informativi per prevenirei reati commessi attraverso la rete.In tale ambito, la convenzione firmata oggi si ispira al principio di buona amministrazione e collaborazione tra istituzioni, al fine di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività. – si legge in una nota – La Polizia di Stato svolge già da tempo, in via esclusiva, tramite il C.N.A.I.P.I.C., Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, una rilevante attività di prevenzione e repressione dei crimini informatici, di matrice comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale.”




Corso di formazione per assistenti sociali, Albano “Migliorare qualità di vita delle persone con disabilità”

Un corso di formazione rivolto agli assistenti sociali per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Gli assessorati regionali delle Politiche sociali e della Salute hanno deciso di programmare l’attività formativa per gli operatori dei 391 Comuni siciliani e i componenti delle unità valutative multidimensionali delle Aziende sanitarie provinciali. L’obiettivo è approfondire i contenuti della legge quadro 328/2000 che disciplina il sistema integrato di interventi e servizi sociali.
“L’iniziativa nasce da un’attenta analisi del bisogno sociale – dichiara l’assessore Albano – Dai territori, infatti, arrivano segnalazioni di criticità nell’attuazione dell’articolo 14 dedicato ai progetti individuali e la stessa norma risulta essere stata poco approfondita. In alcuni casi, è stato accertato che non si conoscono finalità, obblighi e compiti che spettano agli enti coinvolti. Proprio il progetto individuale dovrebbe rappresentare, però, uno strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità”.
Il progetto esecutivo dell’attività di formazione è stato redatto in collaborazione con il Cefpas, con il Garante regionale della persona con disabilità e con il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Croas). Sia i responsabili dei servizi sociali dei Comuni che i direttori generali e sanitari delle Asp avranno cura di individuare rispettivamente gli operatori della propria struttura e i professionisti dell’unità valutativa multidimensionale che dovranno partecipare al corso di formazione. Per i Comuni è prevista la presenza di un solo assistente sociale, mentre saranno ammessi tre professionisti per le unità valutative multidimensionali.




Sport, voucher per giovani: Regione pubblica il bando per l’adesione di società e associazioni

(cs) Torna anche nel 2024 il voucher per la pratica sportiva destinato ai minori dai 6 ai 16 anni. Sul sito istituzionale della Regione Siciliana è stato pubblicato il bando dell’assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo rivolto a società e associazioni interessate ad aderire all’iniziativa introdotta l’anno scorso per volontà del presidente della Regione Renato Schifani con l’obiettivo di avvicinare allo sport bambini e ragazzi delle famiglie siciliane meno abbienti.
“Dopo l’ottimo risultato dell’anno scorso, con più di 6 mila giovani che hanno potuto usufruire del voucher, – ha detto l’assessore Elvira Amata – il governo Schifani ha più che raddoppiato la dotazione finanziaria per consentire di praticare sport a un numero ben maggiore di bambini e ragazzi che, per ragioni economiche, non ne avrebbero avuto la possibilità. È una misura che ha un forte impatto sociale e culturale per i risvolti che la pratica dello sport, con le sue regole e i suoi valori, ha sulla crescita, non soltanto fisica, dell’individuo e per la prevenzione di disagio e devianza”.
La manifestazione di interesse è rivolta a nuove associazioni sportive con sede in Sicilia e affiliate al Coni o al Comitato italiano paralimpico (Cip) che si aggiungeranno a quelle che hanno partecipato l’anno scorso e inserite d’ufficio tra quelle aderenti. Ci sarà tempo fino al 23 febbraio per presentare domanda via pec o via posta mediante raccomandata.
Il voucher sportivo, del valore di 50 euro mensili, è spendibile, nelle società aderenti, dai giovani residenti in Sicilia tra i 6 i 16 anni e il cui nucleo familiare abbia un Isee non superiore ai 12 mila euro. L’importo stanziato nella Finanziaria per quest’anno è di tre milioni di euro.




Fare Impresa Sicilia, prorogate le scadenze. Cna, “Bene per piccoli e medi imprenditori”

Posticipata la scadenza per la presentazione delle istante delle imprese per il bando Fare Impresa in Sicilia. L’annuncio dell’assessore regionale Edy Tamajo: il nuovo termine è stato fissato per le 17 di giorno 11 marzo, mentre quello iniziale era il 19 febbraio.
“La Regione Siciliana ha accolto la nostra richiesta di prolungare il termine per la presentazione delle istanze di partecipazione delle imprese al bando Fare Impresa in Sicilia. Una decisione che va incontro alle esigenze manifestate da molti piccoli e medi imprenditori”. Lo dice Piero Giglione, segretario della Cna Sicilia.
“L’avviso – aggiunge – rappresenta una bella opportunità di sostegno alle imprese che vogliono investire nella nostra Regione. Tanti imprenditori tuttavia ci hanno segnalato la necessità di avere più tempo a disposizione, nonché di risolvere alcune difficoltà riscontrate durante il caricamento dei dati in piattaforma. Abbiamo pertanto avviato una proficua interlocuzione con l’assessore Edy Tamajo che ci ha comunicato la piena disponibilità dell’Assessorato in tal senso”.




Caro Voli. Codacons Sicilia, “Abolire l’addizionale comunale per ridurre il costo”

Con il periodo di Pasqua in avvicinamento si rischia un nuovo caro voli, con l’algoritmo pronto a spingere verso l’alto i prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia. Il Codacons Sicilia e la Task Forse Legale Tanasi Consumers lanciano allora un appello al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. La richiesta è di abolire l’addizionale comunale dei biglietti per ridurne  il costo. Lo rende noto l’avvocato Bruno Messina, vice Presidente Regionale Codacons.
“Infatti – spiega Messina –  l’addizionale comunale sui biglietti è una tassa che in Sicilia pesa 6,50 euro a passeggero. E come in Friuli-Venezia Giulia, in cui il Governatore Fedriga ha eliminato la tassa con una norma che, trattandosi di una Regione a statuto speciale, è stata inserita nella legge finanziaria del governo nazionale, anche in Sicilia la si potrebbe cancellare. Questo ridurrebbe il costo dei biglietti, continua l’avvocato, e per i consumatori, soprattutto per i tanti pendolari che lavorano al Nord, potrebbe rappresentare un grande risparmio. Inoltre, la diminuzione dei prezzi avrebbe conseguenze favorevoli per l’Isola. D’altra parte, i viaggi in aereo sarebbero più accessibili, favorendo in questo modo il turismo, e per di più verrebbe promosso lo sviluppo economico locale, poiché l’abbattimento della tassa potrebbe incoraggiare più persone a viaggiare, portando ad un aumento delle spese per alloggi, ristoranti e altre attività locali nelle destinazioni turistiche siciliane. Poi, va considerato che la tassa aggiuntiva sui biglietti aerei può essere ritenuta una imposta regressiva, in quanto colpisce maggiormente le persone a basso reddito che spesso dipendono dai voli economici per viaggiare. Peraltro, non dobbiamo dimenticare anche un altro aspetto: rendere i viaggi in aereo più convenienti potrebbe anche ridurre il numero degli spostamenti su strada, contribuendo così alla diminuzione complessiva delle emissioni di carbonio. Vorremmo che il Presidente Schifani si attivasse per abolire l’addizionale comunale sui biglietti aerei, perché, nell’interesse di tutti, sarebbe un passo importante verso la riduzione dei costi”, conclude Messina,




In Sicilia più della metà dei nuovi iscritti sceglie il liceo. Bene anche Tecnici e Professionali

(cs) In Sicilia lieve flessione delle iscrizioni nei licei per l’anno scolastico 2024-2025 che comunque sono stati scelti da oltre uno studente su due.In leggera crescita gli iscritti al primo anno negli Istituti Tecnici e negli Istituti Professionali.
Il 10 febbraio è scaduto il termine per le iscrizioni al primo anno delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Sono in totale 37.436 i nuovi iscritti alle elementari, 41.254 alle medie, 40.494 alle superiori.
Dalla sintesi elaborata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia emerge che per quanto riguarda i nuovi iscritti nei Licei, si è passati dal 63 per cento nell’anno scolastico2023-2024 al 60,87 per cento(55,63 per cento a livello nazionale) con una diminuzione di circa il 2 per cento.
Sono 11.188 gli iscritti agli Istituti Tecnici, in leggera crescita (+1,5 per cento) che passano dal 25,9 per cento dell’anno scolastico 2023-2024 al 27,63 per cento per il 2024-2025 (31,66 per cento a livello nazionale). Un lieve incremento (+0,4 per cento) si registra anche per le iscrizioni al primo anno negli Istituti Professionali (4.657), che passano dal 11,1 per centodell’anno scolastico 2023-2024 all’attuale 11,50 per cento (12,72 per cento a livello nazionale).
Tra i 24.649 studenti che hanno scelto il Liceo,anche per l’anno scolastico 2024-2025 è lo Scientifico in tutti i suoi indirizzi quello preferito, dal 24,74 per cento.Segue il liceo delle Scienze Umane (14,89%), lo Scientifico – opzione Scienze Applicate (14,24%) e il Classico (13,85%).
Nella scuola secondaria di primo grado viene richiesto il tempo prolungato (40 ore settimanali) solo dall’1,46 per cento delle famiglie. Prevale la scelta del tempo normale (30 ore settimanali) con il 91,07 per cento delle richieste.
“I dati sulle iscrizioni nelle scuole superiori evidenziano che il trend di crescita degli Istituti tecnici e professionali non va letto come contrapposizione tra le diverse aree dell’offerta formativa siciliana,peraltro tutte di alto livello, piuttosto come segno di una maggiore consapevolezza nella scelta sia da parte degli studenti sia delle loro famiglie” – dice il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro -.Scelte che sono frutto dei percorsi di formazione avviati nelle ultime classi del triennio delle secondarie di secondo grado come previsto dalle linee guida per l’orientamento (DM 328/2022)”.




Un “manifesto” europeo per la tutela della lingua siciliana

Il Manifesto sulla lingua siciliana sottoscritto a dicembre a Bruxelles tra università, artisti e associazioni prosegue la sua applicazione a livello istituzionale in Sicilia. Mercoledì 14 febbraio alle ore 10.00 all’Assemblea Regionale Siciliana in Sala Pio La Torre si terrà la conferenza stampa di presentazione dei nuovi provvedimenti e delle prossime tappe del Manifesto in Sicilia.
La conferenza stampa fortemente voluta dal promotore del manifesto, ovvero l’eurodeputato Ignazio Corrao, vedrà la presenza del Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, dell’Assessore dell’istruzione e formazione professionale Girolamo Turano, dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, dei professori Giovanni Ruffino e Marina Castiglione (Università di Palermo), Alfonso Campisi (Università La Manouba di Tunisi) e Vito Lo Scrudato (Liceo Umberto I di Palermo), del dirigente della Presidenza del Consiglio dott. Aurelio La Torre e in rappresentanza del mondo artistico Lello Analfino e Salvo Piparo.
“La nostra lingua – spiega Corrao – è classificata dall’UNESCO come ‘vulnerabile, è una lingua sostanzialmente in pericolo, che non si aggiorna con il passare del tempo e rischia di essere marginalizzata e dimenticata, nonostante la gigantesca ricchezza culturale che si porta dietro. Analogamente a quanto accade in altre regioni d’Europa con le lingue locali, il siciliano – che è elemento fondamentale dell’identità siciliana – va studiato, protetto e valorizzato”.
“Da qualche mese – sottolinea ancora l’eurodeputato alcamese – è in atto qualcosa di nuovo, quasi rivoluzionario: si sta cercando di mettere insieme i tanti cultori del siciliano in un percorso comune, un percorso che unisce mondi variegati che ruotano attorno allo studio e alla dedizione nei confronti del nostro straordinario patrimonio linguistico”.
“L’incontro con la stampa siciliana – prosegue – serve a far conoscere quanto abbiamo sottoscritto a Bruxelles qualche settimana orsono, comunicare i provvedimenti intrapresi e gli eventi futuri in Sicilia. Per la prima volta abbiamo messo attorno allo stesso tavolo docenti universitari, accademici, artisti, musicisti, attori, poeti, imprenditori, associazioni e rappresentanti istituzionali al fine di stabilire un percorso comune per la valorizzazione della lingua siciliana. In tale evento è stato presentato il ‘Manifesto per la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano’, che contiene obiettivi e progetti concreti”.
La conferenza stampa presso l’ARS, organizzata insieme all’Università di Palermo, sarà l’occasione per fare il punto sui provvedimenti intrapresi per tutelare il siciliano e annunciare i prossimi passi di questo percorso da fare insieme, che intende perseguire l’applicazione della Legge Regionale n.9 del 2011, coinvolgere i vertici istituzionali siciliani e sviluppare attività formative e culturali nelle scuole siciliane.
“Spero in un trasversale sostegno della classe politica siciliana nelle future iniziative per la tutela e salvaguardia della lingua siciliana” – conclude Corrao.




Pesca e acquacoltura, 116 milioni per la Sicilia dal programma “Feampa”

(cs) Sostenere l’economia blu e stimolare attività di pesca e acquacoltura innovative e sostenibili. Sono alcuni degli obiettivi del Programma nazionale del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura 21-27 (Feampa) che ha ottenuto il via libera dal governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino. La dotazione finanziaria assegnata alla Sicilia è di oltre 116 milioni di euro: la metà è di cofinanziamento comunitario, il 35% statale e il 15% regionale.

«Il nuovo programma comunitario – spiega Sammartino – si inserisce in un contesto di cambiamento radicale per la pesca e l’acquacoltura e ne guida l’adattamento economico e sociale nel quadro della sostenibilità. Gli investimenti ci consentiranno di incentivare l’avviamento di nuove imprese favorendo i giovani e di valorizzare il prodotto locale: misure in grado di stimolare la ripresa di un settore strategico per la nostra economia».

Il piano promuove la sostenibilità della pesca e delle attività di acquacoltura, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, contribuendo alla sicurezza alimentare comunitaria. Inoltre, rafforza la governance internazionale per garantire oceani e mari sicuri, protetti e puliti.

Tra le misure del Feampa: un pacchetto integrato di azioni a favore dei giovani (18-40 anni) per avviare attività di impresa; ristori per le aziende colpite da eventi ambientali, climatici e di salute pubblica; la valorizzazione delle produzioni locali accrescendo la fiducia dei consumatori verso il prodotto ittico; investimenti nel sistema portuale peschereccio e nei servizi connessi.




Acque reflue in agricoltura, la Sicilia si adegua all’Ue. “Soluzioni per arginare la siccità”

(cs) Riutilizzare le acque depurate in agricoltura, cosi come nell’industria, per usi civili e ambientali. Una scelta, nel segno dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, che potrebbe costituire una soluzione concreta alla scarsità di risorse idriche che sta mettendo in ginocchio le campagne siciliane. E’ questo l’obiettivo del decreto dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, guidato da Roberto Di Mauro, sul riutilizzo dell’acque reflue che, in linea con la più recente legislazione europea e con la legge regionale numero 4 del 22 marzo 2022, amplia e disciplina le possibilità di impiego di questa risorsa secondo parametri di qualità e precisi standard di riferimento per ciascun ambito di riuso.
La Sicilia è tra le prime regioni in Italia a recepire la direttiva Ue in materia, anticipando anche la legislazione nazionale ancora ferma al 2003, e programmando così una risposta efficace al tema della sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Si tratta, dunque, di un provvedimento innovativo, frutto di un anno lavoro congiunto con le università siciliane, le Ati (Assemblee territoriali idriche), i gestori del servizio idrico, Autorità di bacino, Arpa e Asl, che presenta enormi potenzialità: basti pensare che al momento nella regione la totalità delle acque depurate viene scaricata in natura (mare, fiumi, ecc..) e che il suo recupero potrebbe segnare una svolta.
“Il cambiamento climatico che sta stravolgendo il nostro ecosistema – dice il presidente della Regione Renato Schifani – impone scelte strutturali che non sono più differibili. Questo provvedimento, che recepisce le più recenti indicazioni europee in materia, va nella direzione giusta promuovendo un uso sostenibile e prolungato di questa preziosa risorsa, ma non è l’unica misura messa in campo per fronteggiare il rischio siccità: abbiamo finanziato, ad esempio, la realizzazione di 311 laghi artificiali, per 35 milioni di euro, e stiamo programmando gli adeguamenti necessari agli impianti esistenti. Tutti i Dipartimenti regionali sono al lavoro per soluzioni a lungo termine contro la siccità. Con i nostri fondi e con quelli del Pnrr – conclude il governatore – investiremo tutto quello che è necessario per garantire l’efficienza delle infrastrutture idriche e la sicurezza dell’approvvigionamento. Sin dal mio insediamento ho messo in chiaro che la cifra del mio governo è la concretezza e continuerò su questa strada”.
Il decreto, in particolare, disciplina l’iter autorizzatorio e fissa parametri precisi per ogni utilizzo cui andrebbe destinata l’acqua: l’Arpa, unitamente alle Asp, garantirà la conformità per il fine specifico. La produzione, lo stoccaggio, la distribuzione e l’utilizzo di quelle che in gergo vengono definite “acque affinate” saranno oggetto di un piano di gestione dei rischi che definisce i confini e le relative misure di prevenzione e individua in maniera univoca i ruoli e le responsabilità delle parti coinvolte e degli utilizzatori finali. Sarà, infine, il dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ad approvare il piano di gestione dei rischi e autorizzare il riuso, acquisiti i pareri da parte di Arpa Sicilia, della Asp competente per territorio e dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia.

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