Siracusa. Inda, spettacoli classici 2017 :incontro con i registi Baliani e Binasco

Prime tappe di avvicinamento al 53esimo ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco. La Fondazione Inda ha programmato un incontro con i registi Marco Baliani e Valerio Binasco, che dirigeranno rispettivamente  «Sette contro Tebe» di Eschilo e  «Fenicie» di Euripide. L’incontro è  in programma venerdì 21 ottobre, alle 18, nel salone Amorelli di Palazzo Greco, in corso Matteotti.
Il tema della serata, organizzata dalla Fondazione Inda insieme all’associazione «Amici dell’Inda» e alla Società Siracusana di Storia Patria, è «Il teatro e la città. Verso il 53° ciclo di rappresentazioni classiche» con i due artisti che si confronteranno sulla propria idea di teatro.

«Il 2017 è un anno particolare per Siracusa che festeggerà il suo 2.750° compleanno – ha dichiarato il Commissario straordinario della Fondazione Inda Pier Francesco Pinelli – e l’Inda partecipa a questo avvenimento con una stagione più lunga e più ricca di appuntamenti. Abbiamo preso parte all’apertura delle celebrazioni con la presenza dei bambini e dei ragazzi della nostra Accademia e con questo incontro proseguiamo il cammino insieme alla città proponendo di ascoltare e scoprire due protagonisti chiave della prossima stagione alla quale stiamo lavorando intensamente da mesi».

Ad aprire l’incontro di venerdì sera, sarà il commissario straordinario Pinelli, subito dopo è previsto un intervento di Giuseppe Piccione, presidente dell’associazione «Amici dell’Inda». A moderare il dibattito sarà Nello Amato, presidente della Società Siracusana di Storia Patria.




Siracusa. Inda, presentato a Roma il nuovo ciclo di spettacoli classici

Due tragedie (Sette contro Tebe di Eschilo e Fenicie di Euripide) e una commedia (Le Rane di Aristofane). Il cinquantatreesimo ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco è stato presentato ufficialmente a Roma dal commissario straordinario dell’Inda, Pier Francesco Pinelli, supportato dalla commissione di esperti composta da Massimo Bray, Roberto Andò, Luciano Canfora e Giovannella Scaminaci. Il ritorno della commedia,dunque, e una stagione più lunga , insieme alla riscoperta di una tragedia da tempo dimenticata sono alcune delle novità che segneranno il cinquantatreesimo ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. La fondazione riparte dai 119 mila spettatori in 42 giorni di rassegna, con un incremento nel numero delle presenze del 4 per cento rispetto al 2015 e una crescita del 34 per cento negli ultimi dieci anni. Il cartellone del cinquantatreesimo ciclo di spettacoli classici sarà dedicato al legame tra la città e il teatro nell’anno in cui si celebrerà il 2.750° anniversario della Fondazione di Siracusa. Il debutto è previsto il 6 maggio con l’opera di Eschilo e la stagione si protrarrà fino all’8 luglio. Le due tragedie si alterneranno dal 6 maggio al 25 giugno poi, dopo tre giorni di riposo, è previsto l’esordio della commedia “Rane” che sarà in scena dal 29 giugno all’8 luglio per un totale di 54 rappresentazioni, ben 12 in più rispetto all’anno precedente. Il 19 giugno verrà poi riproposta la Giornata mondiale del Rifugiato, tributo d’impegno civile in cui il territorio di Siracusa è costantemente in prima linea.“Il Festival di Siracusa è la più importante rassegna di teatro di prosa in Italia – ha ribadito il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli –. Lo scorso anno 119 mila persone hanno scelto di assistere a un evento culturale che solo l’Inda e Siracusa possono offrire. Ripartiamo da questo consenso per allestire una stagione di grande qualità”.Le tre nuove produzioni saranno condotte da registi che oggi costituiscono riferimenti importanti nel teatro italiano. Marco Baliani dirigerà “Sette contro Tebe”, tragedia che sarà rappresentata per la quarta volta a Siracusa dopo gli allestimenti del 1924, 1966 e 2005; Valerio Binasco metterà in scena “Fenicie”, l’intensa opera di Euripide che torna al Teatro Greco di Siracusa a distanza di 49 anni dall’unica rappresentazione, nel 1968. A Giorgio Barberio Corsetti è stata affidata “Rane”, inserita nel cartellone delle rappresentazioni classiche per la terza volta dopo il 1976 e il 2002, anno in cui la regia fu affidata a Luca Ronconi. I traduttori sono invece Giorgio Ieranò per “Sette contro Tebe”, Enrico Medda per “Fenicie” e Olimpia Impero per “Rane”.




Noto. Festival del balletto, due serate esclusive con National Sibiu Ballet

Torna in Sicilia l’acclamata compagnia rumena del National Sibiu Ballet. Due gli appuntamenti, in esclusiva e in prima Nazionale. Nel cortile dei Gesuiti di Noto porteranno il 12 settembre “Il Lago dei cigni”; il 13 settembre due originali creazioni prodotte dalla compagnia: “Paquita” e “Beyond Dance”. Inizio degli spettacoli alle 21.15.




Miss Italia, una siracusana in finale: Sara Barone tra le quaranta bellissime

La 20enne siracusana Sara Barone ce l’ha fatta. E’ tra le 40 bellissime che si contenderanno il titolo di Miss Italia 2016. Ha superato anche le prefinali e adesso si prepara per la finalissima di Jesolo, in diretta tv su La 7 il 10 settembre.
La solarità di Sara è stata premiata dalla commissione, presieduta da Cinzia CH Torrini e composta da Elisa D’Ospina, Elvia Grazi, Rosanna Lambertucci, Maria Mazza, Enzo Miccio, Federica Moro, Pino Pellegrino e Veronica Maya.
Per Sara Barone fascia di Miss Alpitour Sicilia Est.




Moda: due siracusane alla finale nazionale di The Look of the Year

Cala il sipario sulle finali regionali di The Look Of The Year, contest di moda e bellezza. Alle finali nazionali di Roma dell ‘8 ottobre, dopo la tappa di Cefalù, accedono anche due siracusane: Beatrice Dămileanu, 19 anni di Canicattini Bagni (Sr) e Federica Faranda, 19 anni, di Siracusa. Fanno parte della squadra siciliana, composta da 8 ragazze.




Marzamemi. Il Festival del Cinema di Frontiera alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia

Il Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi sbarca al Lido di Venezia. E lo fa in occasione della 73esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia in programma dal 31 agosto al 10 settembre. Un ponte in celluloide tra due manifestazioni cinematografiche – il Festival di Marzamemi e la mostra di Venezia – e tra due regioni – La Sicilia e il Veneto – permetterà dunque di promuovere, davanti a una pletora internazionale di addetti ai lavori e non, quello che ormai si è consolidato come il fiore all’occhiello dell’estate culturale siciliana. Quel Festival internazionale del Cinema di Frontiera, ideato e diretto da Nello Correale, con la vicedirezione affidata a Sebastiano Gesù, che ogni anno, l’ultima settimana di luglio, fa riversare migliaia di cinefili, ma non solo, nella sala cinematografica all’aperto più grande e più a Sud d’Europa: piazza Regina Margherita a Marzamemi.
Per una manifestazione unica, insomma, e una location suggestiva che adesso varcano i confini isolani. Dal 5 al 10 settembre, infatti, all’Hotel Excelsior, centro nevralgico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, una rappresentanza del Festival siciliano sarà accolta all’interno dello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo.Nella sala Tropicana, il 6 settembre alle 18, inoltre, il Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, si presenterà alle istituzioni presenti.«Nel corso della nostra presenza alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – spiega Nello Correale – presenteremo i progetti che ci legano ad altri Festival, tra cui quello cubano dell’Avana, che ci vedrà impegnati già il prossimo dicembre, la proposta di Border Festival, un network internazionale dei festival che si occupano del tema delle frontiere e dell’emigrazione e il progetto Movie in Sicily presentato da Riccardo Di Bella».



Siracusa. Per Virginia Quadarella il sogno di Miss Italia continua. La bella siracusana vola a Jesolo

C’è anche Virginia Quadarella tra le “miss Curvy” che parteciperanno alle semifinali di Jesolo sperando di accedere direttamente alle finali di Miss Italia. La bella siracusana, 21 anni, un metro e 83, ha superato l’esame del web, attraverso cui era possibile votare la propria miss “Curvy” preferita, sezione riservata alle bellezze che vestono taglia 44-52. Fisico asciutto, da sportiva, una passione per il basket ed un passato da pivot in serie B, Virginia sfoggia un bellissimo sorriso ed è proprio con il sorriso sulle labbra che affronta questa sfida, in cui spera e crede. Saranno in 19 da lunedì in poi a Jesolo. Ne resteranno soltanto due, che si ritroveranno con le altre finaliste del principale concorso di bellezza italiano a contendersi la fascia di miss.




Siracusa. Cinema in piazza 3.0: in piazza Santa Lucia il film "Io che amo solo te"

Si riaccende, questa sera, il maxi schermo in piazza Santa Lucia. L’appuntamento è quello con il cinema in piazza 3.0, in questo caso per la proiezione del film “Io che amo solo te” di Marco Ponti. Il cast, della commedia Made in Italy del 2015: Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Maria Pia Calzone, Luciana Littizzetto e molti altri ancora. Nel film con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti è Alessandra Amoroso a esibirsi sulle note di questo brano commovente.Damiano e Chiara, protagonisti della pellicola, sono in procinto di sposarsi nel loro paese natale, Polignano a Mare. Il loro matrimonio è il coronamento di una storia d’amore, ma non necessariamente quella fra i due ragazzi: il padre di Damiano, Mimì, e la madre di Chiara, Ninella, erano infatti una coppia in gioventù, ma essendo il fratello di Ninella, Franco, finito in galera per contrabbando Don Mimì, il potente locale, non aveva più potuto sposare Ninella, e aveva dovuto accontentarsi di Matilde, donna arida ma di ottima famiglia. Quali saranno le coppie destinate a rimanere insieme per la vita? E quanti altri segreti nascondono le famiglie di Damiano e Chiara? Come ormai noto, per il cinema sotto le stelle il consiglio resta sempre quello che caratterizza ormai questo appuntamento: “E puttativi a seggia”. Ulteriori informazioni possono essere reperite attraverso la pagina Facebook https://www.facebook.com/cinemainSpiazzasiracusa/?fref=ts




Marzamemi. Festival del Cinema di Frontiera: vince Leila Bouzid con "Appena apro gli occhi"

(cs) I sogni della diciottenne Farah e la sua lotta per la libertà e i diritti civili in una Tunisia che verrà travolta dalla “Primavera araba”.
Il lungometraggio “Appena apro gli occhi” di Lejla Bouzid, regista trentenne al suo primo lungometraggio di finzione, ha vinto la XVI edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera.
La storia è ambientata a Tunisi, nell’estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. L’ambientazione in un periodo recentissimo della storia della Tunisia è un’operazione che ha il pregio di sottrarre dall’oblio quei 23 anni di Ben Ali al potere, in cui paura, accusa, violenza erano espressione di un altro terrore, non certo meno soffocante di quello che si affaccia oggi sulla nazione nordafricana. All’interno di questo scenario politico-sociale assistiamo ai sogni di Farah, diciottenne appena diplomata che la famiglia vorrebbe medico. Ma Farah vuole fare la sua parte in difesa delle libertà civili, canta in un gruppo politico rock, s’innamora, vive la notte nella città. Il crescendo emozionale del film è sostenuto dai momenti musicali che riescono a sintetizzare efficacemente il contenuto di una semplice richiesta di libertà: non solo di suonare e cantare, ma anche e soprattutto di vivere. Tramite una regia che si serve delle riprese documentaristiche di luoghi reali, il racconto si accresce di una forte tensione drammatica in cui al dramma sociale vissuto dalla ragazza si affianca il conflitto con la madre.
Questa la motivazione data dalla giuria, formata dal presidente Ivan Giroud, direttore Havana Film festival e da Elit Iscan, attrice, Antonio Urrata, direttore generale Fondazione ente dello spettacolo, Donatella Finocchiaro, attrice, e Silvana Grasso, scrittrice: “Per aver saputo incarnare magistralmente l’ideale declinato al femminile di valicare “frontiere” sociali e culturali in apparenza insormontabili, in una realtà prossima alla nostra non solo geograficamente”.

Menzione speciale per la pellicola italian Fiore di Claudio Giovannesi che racconta del desiderio d’amore di una ragazza adolescente vissuto con una forza in grado di infrangere ogni legge. Dafne è una giovane problematica che finisce in carcere in seguito a una rapina, qui incontra Josh, anche lui dentro per rapina, di cui s’innamora perdutamente. Tra lettere clandestine, sguardi in lontananza e fugaci conversazioni da dietro le sbarre, i due giovani intessono una relazione che descrive l’esperienza del carcere non solo come privazione della libertà, ma anche come mancanza d’amore. Con delicatezza e pregnanza emotiva, Fiore narra della purezza di un sentimento che si eleva a speranza di poter cambiare il corso di un’esistenza che pare già segnata.
Motivazione: “Il Festival assegna la sua Menzione Speciale a Fiore di Claudio Giovannesi, esponente di una nuova leva di giovani cineasti che non esitano a raccontare con realismo temi aspri e problematici del nostro “vivere civile”, senza indulgere nel sentimentalismo del mainstream”.

Per la sezione ConCorto, la giuria formata da Egidio Eronico, regista, David Riondino, attore e regista e Andrea Stucovitz, produttore ha decretato vincitore del concorso Juliet di Marc-Henri Boulier Francia 2015, 11’
La motivazione: “Frutto di fervida immaginazione, con solidi precedenti nella narrativa di genere (si veda, su tutti, l’opera di PhilipK. Dick), Juliet ci pone interrogativi su un futuro sempre più prossimo, con un maturo ed efficace linguaggio cinematografico, unito ad una regia convincente”.
Premio speciale della giuria ex aequo a due corti d’animazione al femminile
KUKUSHKA di Dina Velikovskaya
Russia-Spagna 2015, animazione, 9’
Motivazione: “Film in animazione di ottimo livello e di avanzato grado realizzativo nella tecnica dello stop-motion, Kukushka si propone come metafora che riguarda tutti. Gli animali protagonisti del film sono visti come fratelli minori, ma hanno in realtà molto da suggerirci”.
HAIRCUT di Virginia Mori
Francia 2015, animazione, 8’
Motivazione: “In Haircut, assistiamo ad un dialogo tra due donne di diversa generazione che si svolge attraverso il linguaggio minimale e incisivo del corpo. Con eleganza formale e asciutto stile di regia, il film indaga, con originalità, momenti ed elementi dell’universo femminile”.




Marzamemi. Festival del Cinema di Frontiera, premiata l'attrice Claudia Gerini. Emozioni con Gerardina Trovato

(cs)Claudia Gerini star della quinta giornata del Festival internazionale del cinema di frontiera di Marzamemi. L’attrice è stata premiata ieri, sul palco di piazza Regina Margherita, dal sindaco di Pachino Roberto Bruno perché “ha saputo incarnare lo spirito del nostro tempo, oltrepassando con talento i confini asfittici dei generi cinematografici e cogliendo il meglio del cinema italiano. Grazie alla sua versatilità, nel corso di una prolifica carriera artistica, ha dato vita a personaggi indimenticabili, contribuendo alla rinascita della commedia italiana”.
«Dobbiamo emozionarci prima noi per far arrivare le emozioni al pubblico – ha dichiarato Claudia Gerini – perché ridere è una cosa seria, saper far ridere è una cosa seria, che sia una risata o un pianto copioso, saper toccare le emozioni del pubblico è una cosa seria. Perché il cinema, così come il teatro o la televisione, serve per aprire il cuore della gente, di quel pubblico che intesse con i vari personaggi una sorta di empatia che ci porta a pensare: ma io cosa avrei fatto al suo posto? Ed è questa la magia del racconto, cinematografico e non. Questa gioia, questa voglia di esprimere non l’ho ancora persa e spero di non perderla mai».
Un premio che l’attrice romana ha voluto dedicare «a tutte le donne – ha continuato Gerini – che si fanno in quattro per essere buone madri, mogli, sorelle. La violenza sulle donne, purtroppo, non accenna a diminuire, allora vorrei che tutti quanti, a partire dalle mamme che educano figli maschi, i futuri maschi, si impegnassero a proteggere le donne».
Claudia Gerini è stata una delle cinque stelle del Cinema di Frontiera, assieme ad Elit Iscan, Miriam Leone, Galatea Ranzi e Donatella Finocchiaro che, sotto il fico del cortile di Villadorata e sul palco di piazza Regina Margherita hanno raccontato il loro cinema.

«Il nostro mestiere – ha detto Galatea Ranzi – è fatto di molte fatiche e di molte incertezza e, spesso, di tante soddisfazioni. Ma al di là di tutto la cosa più importante è divertirsi e impegnarsi, perché per trasmettere le emozioni bisogna prima di tutto viverle».
Donatella Finocchiaro di pellicole «più al femminile – ha ammesso l’attrice catanese – mancano le storie, e di conseguenza mancano quei ruoli in grado di proporre un’immagine della donna che non sia solo tratteggiata come moglie o madre, manca quel racconto capace di proporre personaggi complessi e contraddittori. Qui dalla piazza di Marzamemi, insieme a queste splendide donne, questo bisogno diventa ancora più chiaro».
«Questo lavoro all’inizio mi faceva tanta paura – ha dichiarato la madrina del Festival, Miriam Leone -, perché la provincia è lontana. Poi, la pazienza, il coraggio, il sacrificio, la paura e la voglia di mettersi in gioco, con la fortuna che ovviamente è necessaria, mi hanno dato la possibilità di fare questo lavoro che io amo e che è un lavoro meraviglioso».
La giovanissima Elit Iscan ha parlato di una carriera cominciata a soli 12 anni «la passione per il cinema mi è stata trasmessa dai miei genitori e si è consolidata durante gli anni della scuola, anche perché la mia era una scuola un po’ alternativa, che dava molta importanza all’arte».
In “Chiacchiere sotto il fico” l’ex deputato nazionale, Fabio Granata ha presentato il suo ultimo libro “Meglio un giorno” e la “Frontiera de libro” ha ospitato una “rinata” Gerardina Trovato.
La cantautrice catanese, infatti, è ripartita da Marzamemi e lo ha fatto dopo 6 anni durante i quali si è dedicata alla produzione di un progetto dal titolo “Emozioni insieme” con Frank Nevola, che è anche il produttore di Vasco Rossi. Il primo luglio è uscito il nuovo singolo “Energia diretta”e sta infatti preparando un singolo per Sanremo. «Il mio sogno nel cassetto – ha confessato la cantautrice – sarebbe di duettare a Sanremo con Caterina Caselli, che è stata mia produttrice».
Dopo le parole la musica: Gerardina Trovato è passata da testi impegnati e di protesta ad altri che parlano di emozioni, amore e sentimenti, regalando un intenso live al pubblico del Festival. Con una voce ancora più calda ha eseguito infatti i brani “Gechi e vampiri”, “Ma non ho più la mia città”, riarrangiata con i Gipsy Kings, “Vivere”, ed “Energia diretta”.