Il Siracusa si morde le mani, in vantaggio con Parigini poi la Cavese lo riacciuffa (1-1)

Il Siracusa esce indenne dalla trasferta di Cava dei Tirreni. Ma deve mordersi le mani per avere subito ancora una volta una rimonta. Al Lamberti finisce 1-1 con gli azzurri (oggi in maglia verde in omaggio alla Patrona Santa Lucia) che masticano amaro. Erano passati in vantaggio in chiusura di primo tempo, poi la rete della Cavese in avvio di ripresa su calcio di punizione. Anche questa volta, come contro Atalanta e Foggia, il Siracusa finisce rimontato. È il secondo pareggio consecutivo per gli azzurri che negli scontro diretti con Foggia e Cavese non sono riusciti a trovare una zampata.
È Carmine Giordano a guidare il Siracusa della panchina, con Turati e Spinelli fermati dal Giudice Sportivo. Formazione ridisegnata, tra squalifiche e indisponibili. In difesa si rivedere Sapola. L’altro lituano, Gudelevicius torna in campo dal primo minuto. In attacco c’e Molina.
Parte meglio il Siracusa. Al 16 la prima conclusione, alta, di Frisenna. Al 18 destro a lato di Parigini. La Cavese prova a farsi vedere con una sortita di Fusco, senza particolari problemi per Farroni. Ma al 26 un problema fisico per Zanini scombina i piani. Prova a stringere i denti ma al 28 deve lasciare il posto a Puzone. E proprio Puzone al 38 va vicino al gol, in un flipper in area campana. In precedenza, brivido per Farroni con Nunziata che calcia di poco fuori. Valente intanto impegna Boffelli su calcio di punizione. Più Siracusa che Cavese, ma sono i campani a sfiorare il vantaggio al 43 con Fusco, Farroni si supera sul colpo di testa. Il primo tempo pare avviato a chiudersi a reti inviolate quando, al 44, c’è un tocco di mano in area della Cavese. L’arbitro non fischia, proteste del Siracusa. La panchina chiede la revisione Fvs. È rigore, batte al 48 Parigini: Boffelli para ma sulla ribattuta, l’azzurro si fa perdonare segnando il gol del vantaggio. Festa per i 28 tifosi siracusani arrivati a Cava. Si va all’intervallo con il Siracusa avanti.
Nella ripresa, Cavese subito battagliera. Orlando impegna Farroni al 51. Ed è la prova generale del pareggio che lo stesso Orlando realizza al 52 su punizione. Il Siracusa accusa il colpo e fatica a riorganizzarsi. Prova a suonare la carica Molina al 59, con un tiro alto dalla distanza. Sessanta secondi dopo, occasione clamorosa per gli azzurri in contropiede. Molina avvia l’azione, cross dalla destra di Valente su cui lo stesso Molina si getta malamente in spaccata, spedendo fuori. Si dispera la panchina del Siracusa, sembrava un gol fatto.
Allora la Cavese capisce che bisogna cambiare qualcosa. Triplo cambio al 61. E 5 minuti dopo, il neo entrato Sorrentino si gira in area con troppa facilità, fortunatamente per Farroni la palla finisce fuori di un soffio.
Servono energie fresche anche per il Siracusa. E Giordano allora gioca la carta Frosali per Ba. All’81, sugli sviluppi di un corner, si reclama un rigore per fallo su un avanti azzurro. Lunga revisione Fvs, nulla da fare: non è rigore. Entrano anche Limonelli e Di Paolo (per Frisenna e Valente) per tenere nei minuti finali. Il recupero è extralarge: 7 minuti. Ma non succede più nulla sino al triplice fischio.




Pallamano, serei A1. L’Albatro si aggiudica lo scontro diretto di Bolzano (32-27)

La Teamnetwork Albatro si impone di forza a Bolzano (32-27) e si aggiudica uno scontro diretto importante in ottica play off scudetto.
I siracusani mettono in campo rabbia agonistica e grande concentrazione. Squadra che dimostra il proprio valore senza mai far calare la tensione verso l’unico obiettivo nel mirino di questa prima giornata di ritorno.
Ci vogliono però più di 3 minuti per vedere il primo gol. Da quel momento è un continuo crescendo degli uomini di Mateo Garralda che, al 24’, raggiungono il vantaggio massimo sul +8.
Nella ripresa i siracusani tornano in campo con lo stesso piglio. Poche concessioni agli altoatesini che riescono a risalire la china fino al momentaneo -4.
Biancoblu che tornano subito a segnare il vantaggio e mettere nuovamente distanza. La difesa torna a mostrare il proprio potenziale, l’attacco riesce a concludere senza concedere troppi riferimenti ai padroni di casa.
In porta Hermones si fa rimpiangere come non mai dalla sua ex squadra Bolzano.




Pallanuoto. Finalmente l’Ortigia, successo a Palermo per riaprire la stagione

L’Ortigia chiude il girone d’andata spezzando finalmente l’incantesimo e lo fa nel modo migliore possibile: vincendo il derby siciliano contro il Telimar Palermo, con una prestazione di spessore, autorità e personalità. Una vittoria che restituisce certezze, fiducia e soprattutto la consapevolezza di poter cambiare passo nel girone di ritorno.
La squadra di Piccardo approccia la gara con l’atteggiamento giusto: aggressiva, rapida, intensa. Il Telimar prova subito a indirizzare il match, ma l’Ortigia risponde colpo su colpo, ribaltando l’inerzia e dimostrando di essere mentalmente dentro la partita. Il derby è vibrante, cambia spesso padrone e vive una fase centrale complicata per i biancoverdi, che si ritrovano sotto 6-4 a metà del secondo tempo. È lì che emerge la vera forza di questa squadra: niente panico, ordine, lucidità. Con un break di 3-0, l’Ortigia chiude avanti il primo tempo lungo.
Il terzo parziale è il manifesto della partita e, forse, della stagione che può essere. L’Ortigia alza il ritmo, difende in modo impeccabile e colpisce con continuità in attacco, sia in superiorità numerica che a uomini pari. Il Telimar viene letteralmente travolto: il parziale di 7-1 spezza il match e consegna ai biancoverdi una vittoria larga, meritata e mai in discussione negli ultimi otto minuti, gestiti con maturità e intelligenza.
La classifica resta severa, con l’Ortigia ancora penultima, ma i numeri ora raccontano una storia diversa: il distacco dal Telimar si riduce a due punti, quello dalla quartultima a sei. Con un girone di ritorno da giocare e un livello di prestazione come quello visto nel derby, i margini per risalire ci sono tutti.
Nel dopo partita, spazio alle parole dei protagonisti. Il capitano Sebastiano Di Luciano fotografa perfettamente il momento: una vittoria figlia dell’attenzione ai dettagli, del ritorno alle basi e di una ritrovata solidità mentale. Il derby, per chi vive da anni questa realtà, ha un peso specifico enorme, ma ciò che conta davvero è aver dimostrato che questa squadra non è quella vista in classifica. Velocità, gioventù, qualità: ingredienti che hanno solo bisogno di tempo e continuità. La salvezza diretta non è un’utopia, ma un obiettivo ancora possibile.
Parole cariche di significato anche nella dedica a Mimmo Contestabile, presenza fondamentale dentro e fuori dall’acqua, cui la squadra ha voluto regalare questo successo tanto atteso. Un segno di unità e appartenenza che va oltre il risultato.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giglio Rossi, autore di una prova solida e concreta. Il derby ha fatto scattare quella scintilla che ora va alimentata anche nelle partite “normali”. Fiducia, lavoro, mentalità: l’Ortigia ha finalmente raccolto i frutti di settimane difficili, ma produttive. La sosta servirà a resettare, a lasciarsi alle spalle il girone d’andata e a costruire, giorno dopo giorno, una squadra ancora più compatta.




Pallamano, inizia il girone di ritorno. L’Albatro cerca riscatto in casa del Bolzano

Giro di boa per la Serie A Gold. Inizia il girone di ritorno e la Teamnetwork Albatro riparte da Bolzano. Gli altoatesini sono al quarto posto, a due punti di distanza. Hanno però una partita in meno, quella contro il Sassari che, mercoledì prossimo, sancirà la griglia definitiva della Coppa Italia 2026.
I siracusani hanno lavorato sulla sconfitta di Fasano e Mateo Garralda ha battuto forte sulle motivazioni e la concentrazione. “Partita dura mentalmente per entrambe le squadre – dice proprio il tecnico del sette siracusano – Nell’ultima giornata abbiamo perso noi e loro, questo rende più importante l’obiettivo. Bolzano ha un’ottima difesa, molto aggressiva. In avanti schemi apparentemente semplici, ma giocatori forti e grandi tiratori.
Per quanto ci riguarda dobbiamo tornare a giocare bene in difesa e avere più intelligenza in attacco dove dobbiamo evitare cali e, soprattutto, di perdere palloni”.
Tra i giocatori grande voglia di riscatto dopo la battuta d’arresto in Puglia. “Penso che la partita di sabato scorso contro il Fasano ci abbia fatto riflettere su molte cose che dobbiamo cambiare, e credo che sia stata positiva per noi. – sottolinea Alvaro de la Santa – Credo che dobbiamo fare un passo avanti e dimostrare di cosa siamo capaci. Sappiamo che la partita di domani contro il Bolzano sarà dura perché sia loro che noi giochiamo per due punti molto importanti, e siamo concentrati su questo. So che l’Albatro darà il 100% in campo”.
A Bolzano, domani 13 dicembre, fischio d’inizio alle ore 15.30. Direzione di gara affidata alla coppia Stefano Riello Niccolò Panetta. Diretta streaming sulla piattaforma PallamanoTv.

foto: Salvo Barbagallo




Pallanuoto, Telimar-Ortigia: il primo derby siciliano di Baksa. “Saremo pronti”

L’ultima giornata del girone d’andata propone in derby tra Telimar Palermo e Ortigia. Una sfida dal peso specifico enorme in chiave salvezza, tra due squadre che negli ultimi anni erano abituate a ben altri traguardi.
Il Telimar, partito con ambizioni da primi cinque posti, è precipitato dopo otto sconfitte di fila fino al terzultimo posto con 9 punti, appena cinque in più dell’Ortigia, penultima. I siracusani cercano una vittoria che premi prestazioni spesso positive ma non sufficientemente concrete, soprattutto negli scontri diretti.
Il derby, da sempre gara imprevedibile e ricca di tensione, arriva come un’ultima occasione per raccogliere punti prima della lunga pausa: il campionato riprenderà soltanto a fine gennaio. Il match sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Telimar e sul canale YouTube Feel Rouge Tv.
Alla vigilia, coach Stefano Piccardo conferma che l’unico indisponibile è l’infortunato Gardijan e invita la squadra a ripartire dagli spunti positivi visti contro il Posillipo. “Abbiamo fatto molte cose buone, ma continuiamo a commettere errori che si ripetono. Evitarli sarebbe già un passo importante per costruire una partita solida a Palermo”. Il tecnico riconosce le difficoltà di un gruppo rinnovato e giovane, reduce da dieci sconfitte consecutive, ma chiede ai suoi di trasformare il peso della situazione in energia. “Serve trovare motivazioni proprio nelle difficoltà. I ragazzi sanno cosa significa un derby e come va affrontato”.
All’esordio in un derby siciliano, l’ungherese Benedek Baksa indica la rotta. “Questa partita è fondamentale. Credo che ci faremo trovare pronti. Una vittoria in trasferta sarebbe la scintilla che cerchiamo da tempo. Prima della sosta, vincere ci permetterebbe di liberare la mente e prepararci al meglio al girone di ritorno”.
Per l’Ortigia, Terrasini rappresenta dunque un bivio: un successo per rilanciarsi o un altro passo falso che complicherebbe ulteriormente la corsa salvezza.




Giudice Sportivo, che mazzata: due giornate a Turati, 2.500 euro di multa

L’onda lunga del discusso arbitraggio della gara con il Foggia porta il Giudice Sportivo a stangare il Siracusa.
La società azzurra è stata multata per 2.500 euro “per avere, la quasi totalità dei suoi sostenitori (90% circa), posizionati nel Settore Curva Ovest Anna, intonato, durante il minuto di raccoglimento e per l’intera durata dello stesso, un coro offensivo nei confronti delle Istituzioni Calcistiche; per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori, integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’aver lanciato, al 16° minuto del primo tempo, una bottiglietta di plastica semipiena sul terreno di gioco, senza conseguenze; per avere, alcuni dei suoi sostenitori, proferito, per tutta la durata della gara e al termine della stessa, numerose frasi gravemente offensive nei confronti della Quaterna Arbitrale e, in particolare, nei confronti dell’Arbitro”.
Un turno di stop per Bonacchi, espulso in occasione del rigore del momentaneo 1-1. Due invece le giornate di squalifica per l’allenatore Marco Turati. La motivazione: “per avere, al 25° minuto del primo tempo, tenuto una condotta non corretta e irriguardosa nei confronti dell’Arbitro in quanto, in occasione di una revisione FVS, abbandonava l’area tecnica e si avvicinava all’area di revisione proferendo parole irrispettose nei suoi confronti per contestarne l’operato; mentre si stava dirigendo verso l’uscita del terreno di gioco, sferrava un violento calcio alla copertura del tunnel che conduce agli spogliatoi, senza conseguenze”. Sempre dalla panchina, è stato espulso e squalificato anche il vice Spinelli perché “in occasione di una revisione FVS, dapprima protestava nei confronti dell’Arbitro e poi entrava sul terreno di gioco determinando un clima di confusione”.
Un turno di squalifica e 500 euro di multa per Rinaldo Longhi.




Pallanuoto, serie A1: Ortigia non basta il cuore, vince il Posillippo (14-17)

L’Ortigia ci mette tutto il suo carattere ma non basta per superare alla Caldarella il Posillipo. I campani si impongono per 17-14. La differenza di punti e di livello tra le due squadre è importante, eppure, fatta eccezione per il finale del secondo tempo, i partenopei sono riusciti a chiudere i conti solo nell’ultima frazione contro un’Ortigia capace di rincorrere e mettere paura agli ospiti, grazie a delle buone trame offensive, alle conclusioni potenti dei soliti Baksa e Carnesecchi, alla spinta di capitan Di Luciano e all’ottima prova di Aranyi ai due metri.
In generale, tutta la squadra ha giocato una buona pallanuoto, pagando però la minore esperienza e il minore spessore tecnico rispetto a un Posillipo più in fiducia e più bravo a gestire la pressione di certi momenti. Ogni volta che l’Ortigia si è riavvicinata, andando più volte a meno uno o meno due, i partenopei, con grande calma, hanno infatti trovato subito la rete utile a mantenere la distanza di sicurezza. La differenza, insomma, l’hanno fatta i dettagli e soprattutto il maggior cinismo degli ospiti. Che non a caso occupano il quarto posto in classifica. Per i biancoverdi, un’altra buona prova, altri segnali positivi, ma la casella dei punti resta ferma a quota quattro. Sabato, a Palermo, si chiude il 2025 con il derby salvezza contro il Telimar.
Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo commenta così la sconfitta: “Fra noi e il Posillipo c’è una certa differenza, loro sono quarti e noi siamo penultimi. Ci sono sedici punti di distacco e oggi si sono visti nei momenti chiave della gara. Loro, in alcuni frangenti, sono stati molto più cinici di noi, che invece abbiamo sbagliato dei gol anche abbastanza facili. E quando sbagliamo gol così facili e subito dopo li subiamo, poi si crea un gap che non è semplice recuperare. Siamo andati sotto nel punteggio e poi abbiamo faticato tanto per cercare di rientrare. Ad ogni modo, al di là della differenza tra noi e loro, oggi in acqua ho visto la mia squadra lavorare bene su tanti aspetti. Ci sono tante indicazioni positive in questa gara. Poi ce ne sono altre negative, come gli errori che continuiamo a ripetere”.
Al termine del match, parla anche Enrico Tringali Capuano: “Per prima cosa, dobbiamo fare i complimenti al Posillipo. Nello spogliatoio ci eravamo detti che questa partita potevamo e dovevamo giocarcela, che dovevamo provare a vincere. Il Posillipo, però, è più forte, ha quasi venti punti in più di noi e lo ha dimostrato”.
Il giovane numero 7 biancoverde prova a spiegare cosa manca ancora alla squadra per potersi risollevare dalla penultima posizione: “Noi fisicamente stiamo bene, ci alleniamo duramente con il mister, in settimana. Da quel punto di vista, siamo molto preparati. Quello che ci serve è solo un po’ di fiducia e quella si conquista soltanto guadagnando punti. Ne parliamo fra di noi, siamo tutti consapevoli di non essere questi, di non essere una squadra da quattro punti. Ci vuole un po’ più di fiducia e qualche punto in più in classifica. Ci dispiace se al momento non riusciamo a vincere, ma posso assicurare che lavoriamo duramente per tornare a farlo. Da domani saremo già al lavoro, perché sabato ci aspetta una battaglia, ci aspetta il derby contro il Telimar, e faremo del nostro meglio per conquistare la vittoria”.




Sport e solidarietà in piazza a Pachino con l’ex Juventus Moreno Torricelli

“Un gol bianconero per un sorriso con Moreno Torricelli” è il titolo dell’evento di sport e solidarietà che si svolgerà sabato 14 dicembre in piazza Vittorio Emanuele, a Pachino. L’iniziativa, organizzata da Juventus Official Club Pachino, col patrocinio del Comune di Pachino e in collaborazione col la Caritas cittadina, partirà alle 14,30 e prevede due momenti.
Un torneo di calcio a 5 categoria Pulcini che vedrà protagoniste le società sportive pachinesi Sportinello, Nipa, Fair Play Uliveto e Sacro Cuore, con ospite d’eccezione Moreno Torricelli, ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana, che premierà personalmente i piccoli sportivi al termine del torneo. La presenza dell’ex campione bianconero rappresenta un’occasione unica per i giovani atleti pachinesi di vivere un momento indimenticabile e ricevere l’incoraggiamento di chi ha scritto pagine importanti del calcio italiano.
L’evento non avrà solo carattere sportivo. Infatti, durante la manifestazione verrà organizzata una raccolta di giocattoli, realizzata in collaborazione con la Caritas cittadina, destinati ai bambini più bisognosi del territorio. L’obiettivo è regalare un sorriso e portare la gioia del Natale nelle case delle famiglie in difficoltà.
“Questa giornata rappresenta tutto quello in cui crediamo come club e come comunità – afferma Angelo Aliffi, presidente Juventus Official Club Pachino – Quando abbiamo pensato a questo evento, volevamo creare qualcosa che andasse oltre il semplice torneo di calcio. Certo, per i nostri ragazzi avere la possibilità di incontrare e essere premiati da Moreno Torricelli sarà un’emozione incredibile, un ricordo che porteranno nel cuore per sempre. Ma il vero significato di questa giornata è nel messaggio di solidarietà che vogliamo lanciare. Abbiamo voluto unire lo sport alla generosità, coinvolgendo la Caritas nella raccolta di giocattoli per i bambini che vivono momenti difficili. In fondo, il calcio ci insegna che insieme si può fare la differenza, dentro e fuori dal campo. Per questo invitiamo tutti a venire in piazza il 14 dicembre, a sostenere i nostri piccoli campioni e, se possibile, a portare un giocattolo da donare. Anche un piccolo gesto può regalare un grande sorriso a un bambino che ne ha bisogno, specialmente nel periodo di Natale”.




Pallanuoto, A1. Ultimo impegno casalingo dell’anno per l’Ortigia, alla Caldarella arriva il Posillipo

Il giro di boa del campionato è ormai a un passo e l’Ortigia, reduce dalla scottante sconfitta di Napoli, si prepara per l’ultimo impegno casalingo del 2025. Domani pomeriggio, alle ore 15.00, alla “Paolo Caldarella” di Siracusa, i biancoverdi affronteranno il CN Posillipo, nel match della dodicesima e penultima giornata di andata del campionato di Serie A1 di pallanuoto maschile. Una gara non semplice per l’Ortigia, che si dovrà misurare contro la quarta forza di questo campionato, una formazione esperta e ben organizzata che punta a conquistare uno spazio nei play-off scudetto. Per i ragazzi di Piccardo, però, i primi avversari da affrontare saranno le proprie paure e quei difetti di inesperienza che sono costati vittorie e punti, generando un penultimo posto che, a due turni dalla fine del girone d’andata e dalla lunga sosta per le nazionali (dal 10 al 25 gennaio ci saranno gli Europei a Belgrado), inizia a creare qualche allarme. Niente di irrimediabile, visto che il girone di ritorno offre possibilità di recupero, ma servirebbe una scossa, una vittoria inattesa, anche un po’ di fortuna per dare una svolta alla stagione. Posillipo è un ostacolo molto difficile da superare, ma i biancoverdi proveranno il tutto per tutto per reagire a questo momento non semplice. Il match sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ortigia (clicca qui).
Alla vigilia, parla capitan Sebastiano Di Luciano, che racconta l’attuale stato d’animo della squadra: “In noi c’è tanta amarezza, perché eravamo andati a Napoli per fare risultato e non ci siamo riusciti. Purtroppo, in questo momento, abbiamo un problema che è essenzialmente mentale. Avremmo bisogno di un click, di qualcosa che ci possa far prendere nuovamente consapevolezza nei nostri mezzi, perché non siamo certo una squadra da quattro punti in campionato. Meritiamo di più e lo abbiamo dimostrato giocando alla pari con formazioni più forti, come ad esempio Trieste e Savona. Il fatto è che quando non abbiamo stress facciamo bene, mentre quando ci sono gli scontri diretti spesso pecchiamo di inesperienza, ci facciamo prendere dalla frenesia e a volte mostriamo anche di avere paura di vincere. Dobbiamo scrollarci di dosso tutta questa paura”.
Il capitano biancoverde parla poi degli avversari di domani: “Il Posillpo è una squadra che ha tantissimi giocatori di esperienza e qualità, infatti sta disputando un ottimo campionato. Inoltre, ha degli ottimi stranieri e un allenatore che ritengo sia tra i migliori in circolazione. Il loro punto di forza, a mio avviso, è proprio l’esperienza, la capacità di gestire determinati momenti della partita. Insomma, è una formazione davvero forte”.
Di Luciano conclude indicando l’obiettivo che l’Ortigia deve porsi rispetto a questo match: “Sembra strano dirlo adesso, ma il nostro obiettivo deve essere quello di puntare a vincere, perché, come ripeto sempre ai miei compagni di squadra, noi non abbiamo niente di meno e niente di più dei nostri avversari. Possiamo vincere con chiunque, ma anche perdere con chiunque se non ci mettiamo la giusta determinazione e la giusta voglia. In vista di questa gara, avremo poco tempo per allenarci, quindi dobbiamo ripartire dalle cose semplici, fare quelle cose che, al momento, ci sembrano più banali e che invece sono quelle che possono ridarci la necessaria fiducia. Io sono sicuro che questa squadra alla fine riuscirà a ottenere quello che vuole”.

Foto: Simona Amato




“Oltre ogni cosa”, il mantra azzurro il giorno dopo. Arbitri, quanto inutile protagonismo

“Oltre ogni cosa”. E’ il post pubblicato questa mattina sulle pagine social del Siracusa calcio insieme alla foto della festa dei giocatori dopo un gol. Il messaggio è chiaro: squadra e società fanno quadrato. Il gruppo è unito e si sente defraudato di un risultato che avrebbe meritato, in coda ad una partita giocata per 75 minuti più recupero mostruoso in inferiorità numerica. La mazzata del pari beffa del Foggia è stata tremenda. Turati ha subito difeso il gruppo squadra. Ok, i due gol sono frutto di una serie di errori che nessuno in Serie C può permettersi, figurarsi una squadra che deve salvarsi. Ma ridurre Siracusa-Foggia solo a quegli errori, senza valutare la partita giocata col cuore in mano da Candiano e compagni, il vantaggio ritrovato, i polmoni gettati sul campo insieme ai crampi sarebbe ingeneroso e poco rispettoso verso l’impegno ed il cuore che a questa squadra vanno riconosciuti, insieme a limiti tecnici che purtroppo riemergono qua e là.
E allora bisogna andare “Oltre ogni cosa”. Oltre ad un risultato beffardo, ad una classifica pesante, a distrazioni dei singoli e persino una direzione di gara abominevole. Difficile trovare una squadra arbitrale meno preparata di questa per la direzione di uno scontro salvezza. Il fischietto Silvia Gasperotti della sezione di Rovereto ha subito perso il controllo della gara, pensando con un metro difficile da comprendere di poter gestire sventolando cartellini e con topiche clamorose su cui è bene che la Can di C rifletta un pò. Sei gialli (tre per parte e ben 3 nel recupero), un rosso diretto (Bonacchi), tre espulsioni dalla panchina azzurra. Per una partita mai cattiva, francamente troppo. Il quarto uomo (Enrico Gemelli di Messina) poi, ha presidiato costantemente la panchina azzurra – noto covo di rivoluzionari, evidentemente – e, dal campo, è sembrato intervenire più volte per influenzare le scelte dell’arbitro.
Clamoroso avere espulso Turati perchè protestava animatamente per un gol regolare, prima annullato e poi confermato dalla revisione. Insomma, aveva ragione lui e non l’arbitro (ed il quarto uomo). Disse una volta Buffon che l’arbitro della finale di Champion’s aveva un “bidone al posto del cuore”. Alle orecchie dei tifosi azzurri è forse riecheggiata quella frase mentre vedevano il fischietto ammonire ora Farroni per perdita di tempo o Candiano perchè cadeva a terra vittima di crampi ed esausto. L’arbitro non ha badato al fatto che quella squadra giocava in dieci da oltre 80 minuti, con un dispendio di energie (anche nervose, per suo merito) non indifferente. Ad un tratto, sembrava infierisse. Rischiando di far incattivire anche il pubblico. Un bravo arbitro, sa leggere le partite ed anche questi momenti. Ma se diventa lo “spettacolo”, non ha fatto bene il suo compito. O non ne è all’altezza. Una volta, si chiamava protagonismo.
“Oltre ogni cosa” è il mantra in casa azzurra. Metabolizzare, ripartire. Leccandosi le ferite e contando le assenze, altro “regalo” di un arbitraggio che ha fatto male ancor più del risultato. E si badi bene, non è questione di cercare alibi per nascondere errori del Siracusa. Ci sono stati errori ancora più marchiani.