Fernando Spinelli: “Avremmo meritato di più, oggi più consapevoli della nostra forza”

Il giorno dopo Siracusa-Trapani, bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il club manager del Siracusa, Fernando Spinelli, non ha dubbi. “Abbiamo dimostrato di essere all’altezza della nostra classifica e di avere le carte in regola per sognare. Da ieri, sottolineo, siamo ancora più consapevoli”, dice l’ex centrocampista argentino. “Alla lunga vedremo cosa succederà però i presupposti, dando continuità, sono buoni. Considerate che abbiamo affrontato una signora squadra e proprio per questo l’avere concesso poco, quasi nulla, rafforza il mio discorso. Ai punti forse avremmo meritato qualcosa in più…”. Una frase che vale come riferimento all’occasionissima capitata sulla testa di Maggio che ha chiamato al grande intervento il portiere del Trapani. “Vi dico la verità, stavo per esultare. E’ stata una grande azione. Ujkaj ha fatto una buona parata”, ammette sincero il club manager azzurro.
E guai a pensare che, ad un certo punto, Siracusa e Trapani abbiano pensato più che altro a non farsi male. “Noi volevamo vincere. Loro forse hanno ragionato in quel modo, noi abbiamo provato a fare qualcosa di più. Il Siracusa esce con una buona dose di rispetto guadagnato. Ci hanno rispettato. Siamo andati più vicini di loro alla vittoria e rimane l’amaro in bocca per il pari. Ma la consapevolezza è tanta adesso ed a questo servono partite come questa. Ci convincono che il percorso è ottimo, stiamo costruendo per migliore”, analizza Spinelli.
Il campionato assume la forma di una corsa a tre: Siracusa, Trapani e Vibonese. A dar fastidio alle battistrada ci penseranno – tra le altre – soprattutto Licata, Nuova Igea e Sant’Agata. “Invito tutti a tifare per il Siracusa. Tifiamo per questi ragazzi straordinari, stanno facendo un percorso positivo. Ieri entusiasmo contagioso, un ambiente bellissimo. E’ un piacevole segnale positivo”. Un segno che verosimilmente si ripeterà tra due settimane al De Simone, quando Benassi e compagni vivranno un nuovo scontro diretto, questa volta con la Vibonese.
Intanto da Trapani, il presidente Antonini ha affidato ad un comunicato stampa il suo pensiero sull’accoglienza a Siracusa. Ha ringraziato il presidente Ricci e si è congratulato con la tifoseria siracusana, al netto di qualche inevitabile insulto. Ma la stragrande maggioranza del pubblico siracusano ha dato prova di maturità, senza cadere nelle provocazioni dei giorni scorsi.




Pari senza reti tra Siracusa e Trapani, il big match si chiude 0-0

Niente gol tra Siracusa e Trapani, nella super-sfida del De Simone. Finisce 0-0, risultato che sta bene al Trapani e ancora meglio alla Vibonese che riposa ma resta agganciata alle due di vetta. Il Siracusa può recriminare per l’occasionissima di Maggio nella ripresa, vero brivido di una partita molto tattica e fisicamente dispendiosa. Per la squadra di Cacciola è il secondo 0-0 dopo Ragusa e, come quello, lascia l’amaro in bocca a Benassi e compagni che, ai punti, avrebbero meritato qualcosa in più. Il Trapani non prende sotto gamba gli azzurri e imbastisce una partita attenta, poggiata sulla solidità della sua difesa.
In avvio, entusiasmo e coreografie in ogni settore. Applausi sportivi accompagnano l’ingresso in tribuna del presidente granata, Valerio Antonini. Poco prima, stretta di mano in campo con il presidente del Siracusa, Alessandro Ricci.
Palla al centro e via ai novanta minuti più attesi. Parte meglio il Siracusa, che guadagna un certo predominio territoriale. Un paio di pericolose palle vaganti in area trapanese e una conclusione di Benassi sono il bottino azzurro. Poi viene fuori il Trapani che prende metri a centrocampo e si regala un paio di folate offensive che chiamano però Lamberti all’intervento solo in una occasione, senza troppo impegno.
Le due squadre giocano palla a terra e mettono in mostra buone trame. Non a caso, Siracusa e Trapani sono le prime due della classe.
Spinta dal tifo incessante del De Simone, la squadra di Cacciola cerca di infilarsi tra le linee di centrocampo e difesa del Trapani. Ospiti accorti e veloci a ripartire, con azioni a tre passaggi che li proiettano nella trequarti azzurra. E su queste accelerazioni, il Siracusa deve fare ricorso al fallo tattico che costa tre cartellini gialli nella prima parte di gara.
Nella ripresa, pressione costante del Siracusa. Alma e compagni hanno gamba per tentare l’affondo. E al 12′ lo stadio è pronto a gridare al gol quando Maggio incrocia di testa dal vertice interno dell’ area di rigore, su imbeccata perfetta. Ma Ujkaj è attento e con un riflesso miracoloso devia in angolo alla sua sinistra. Il Siracusa continua a premere, al 22′ botta da fuori di Gozo, alta di poco. Il Trapani resiste e non si scompone, tentando qualche alleggerimento senza troppe pretese.
Girandola di cambi, con Vacca che non la prende bene. La panchina ridisegna la linea d’attacco del Siracusa con Favetta e Arcidiacono. Anche il Trapani mette in campo energie fresche ed anche il temuto Kragl si accomoda in panca. Quattro minuti di recupero, ma il punteggio non cambia.




Pallanuoto, l’Ortigia cerca riscatto con il Posillipo dopo la delusione europea

Vigilia di campionato insolita per l’Ortigia, ancora alle prese con la delusione europea. Domani alle 15.00, nella calda cornice della “Scandone”, i biancoverdi affronteranno il Posillipo. Il match sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del Circolo Nautico Posillipo.
Il capitano dell’Ortigia, Christian Napolitano, spiega come la squadra stia vivendo queste ore prima del match. “Per fortuna c’è subito questa partita di campionato, che ci costringe ad accantonare la delusione per la sconfitta e la quasi eliminazione in coppa. Certo, siamo delusi, siamo arrabbiati, sappiamo che la colpa è solo di noi giocatori, che abbiamo approcciato male la gara contro Trieste. Loro sono stati bravi, hanno fatto la partita perfetta, ci hanno schiacciato in tutti i sensi. Non avevano nulla da perdere e sono venuti qui con la rabbia giusta, sembrava che fossero loro a dover vincere per forza. Noi siamo arrivati con la mentalità sbagliata, probabilmente abbiamo pensato che, avendoli già battuti due volte quest’anno, li avremmo battuti facilmente una terza volta. Ogni tanto forse ci manca un po’ di umiltà. Però, può capitare, fa parte della nostra crescita. Adesso dobbiamo pensare solo al campionato. Oggi affrontiamo un viaggio pesante, in treno, per andare a Napoli e domani, per fortuna, ci rituffiamo in campionato”.
Il capitano biancoverde sottolinea le differenze con il momento vissuto lo scorso anno, dopo l’eliminazione contro il Savona, alla quale seguì una stagione entusiasmante in campionato e coppa Italia: “L’anno scorso siamo usciti ai quarti, però abbiamo avuto un paio di giorni per parlarci, analizzare la sconfitta, metterla da parte e compattarci. Ora il morale è altrettanto basso, ma abbiamo meno tempo per parlare, perché domani già si gioca. Non so se questo sia un bene o un male, lo vedremo domani pomeriggio. L’unica soluzione oggi è pensare al campionato e alla coppa Italia, a lavorare, ad allenarci e crescere ogni giorno. Poi a Kotor si vedrà. La stagione è lunghissima. Intanto dobbiamo cercare di qualificarci al round scudetto, entrando tra le prime sette in questa prima fase, magari provando a rimanere nelle prime quattro. Adesso potremo preparare solo il campionato, dopo ci sarà la lunga sosta per le nazionali e poi praticamente inizierà un’altra stagione”.
Napolitano, infine, parla del Posillipo e di cosa dovrà fare l’Ortigia per fare risultato a Napoli: “Il Posillipo sta facendo bene e potrebbe entrare tranquillamente tra le prime sette. Se domani facesse risultato con noi si avvicinerebbe molto e, qualora dovesse vincere anche la ripetizione del match contro la De Akker, potrebbe arrivare a soli due punti da noi. A Napoli non è mai facile, quindi dovremo giocare con la testa, rimanere lucidi e calmi, fare la nostra partita, senza dimenticarci che siamo una squadra che, nella scorsa stagione, è arrivata terza e che, anche quest’anno, è stata costruita per arrivare tra le prime quattro. Dobbiamo imporre il nostro gioco ed essere convinti della nostra forza. So che dopo la sconfitta di ieri non è facile, perché la sconfitta di ieri ci brucia, però dobbiamo andare con grinta, carichi e con la testa a posto. Se andiamo scarichi contro il Posillipo, ne usciamo male”.




Siracusa-Trapani, parla Cacciola: “C’è fiducia, loro corazzata ma noi proveremo a vincere”

“C’è grande fiducia, abbiamo voglia di confrontarci con una corazzata che a chiare lettere ha sempre detto di voler dominare il campionato”. Così Gaspare Cacciola introduce il suo personale Siracusa-Trapani, supersfida in programma domenica al De Simone con vista sul primo posto del girone I della Serie D. L’allenatore degli azzurri è rilassato e sorridente e racconta su FMITALIA queste ore che separano dl big-match. “Noi daremo il massimo, per regalare una bella partita ai nostri tifosi. All’appuntamento arriviamo bene e anche il pari di Ragusa non è da buttare”. A Siracusa cresce l’entusiasmo dei tifosi, Cacciola pensa però solo a tenere alta la concentrazione della squadra. “C’è serenità nello spogliatoio. Non dobbiamo farci prendere dalla frenesia. L’ambiente è carico, ma noi sappiamo cosa dobbiamo fare, ripeto: senza frenesia”, ribadisce. Insomma, bene l’entusiasmo ma meglio fuori dal rettangolo di gioco.
Russotto, assente di lungo corso, è avviato verso il recupero. Difficile pensare di vederlo in campo contro il Trapani. Chi lo ha sin qui sostituito, non lo ha certo fatto rimpiangere e Cacciola dorme sonni tranquilli da quel punto di vista. “Abbiamo fatto sin qui un grande percorso. La nostra forza è il gruppo, fatto da uomini e giocatori speciali”, spiega il mister azzurro evitando il facile ricorso ad alibi.
Tra Siracusa e Trapani è sfida nella sfida. La seconda contro la prima, il miglior attacco contro la miglior difesa, la squadra che ha avuto 1 solo rigore a favore (Siracusa) contro quella che ne ha avuti di più (Trapani, 5). “E’ una partita importante, un big match. Non possiamo certo dire che sia come le altre. Noi e loro proveremo a vincerla. Potrebbe anche essere una gara spettacolare, di certo non decisiva. E’ una tappa importante, però non dimentichiamo che siamo ancora alla 14.a d’andata”.
Quanto al dato dei rigori a favore (1 contro 5), Gaspare Cacciola smonta qualsivoglia dietrologia. “Ogni squadra concretizza quello che gli capita. A noi piace attaccare con tanti uomini, non abbiamo avuto bisogno di rigori. Segniamo su azione più che su calcio da fermo. Il Trapani è squadra compatta, tosta. Proveremo a rovinare quel loro dato relativo alla miglior difesa”.
Il Siracusa di certo non si snaturerà per adattarsi alla capolista. “Stiamo preparando bene la partita. Dobbiamo divertirci, giocare a calcio, correre tanto. Sarà un bel confronto. Proveremo a vincere, poi si accetterà il verdetto del campo. Sapendo comunque, in un caso e nell’altro, che il campionato non finisce domenica”.
E il Trapani come verrà a Siracusa? Deciso ad imporsi o più intenzionato a non far giocare il Siracusa, puntando anche su un agonismo spinto? “Hanno un allenatore bravo e preparato, lavorano molto sulle seconde palle. Sarà una partita spigolosa, magari cercheranno di non farci giocare ma ci sta. Dovremo essere bravi noi. Il pubblico? Il nostro 12.o uomo in campo. Dagli spalti sapranno leggere ed interpretare la partita, senza cadere in eventuali provocazioni esterne”.
Parole equilibrate, mai fuori posto o provocatorie. Gaspare Cacciola, come tutto il Siracusa, non perde occasione per mostrare di avere stile.




Euro Cup Len, scivolone Ortigia: vince Trieste, biancoverde a rischio eliminazione

(cs) L’Ortigia cade in casa (11-14) contro un Trieste perfetto ed è quasi fuori dalla LEN Euro Cup. Solo un miracolo, infatti, potrebbe tenere in piedi le speranze del gruppo biancoverde. Sarà decisiva, in tal senso, la partita di stasera tra Panionios e Primorac, con i greci che hanno due risultati su tre a disposizione per eliminare l’Ortigia. Solo una vittoria dei montenegrini, nei tempi regolamentari, potrebbe infatti lasciare ancora uno spiraglio per il discorso qualificazione, che sarebbe così rimandato all’ultima giornata, con l’Ortigia che dovrebbe espugnare Kotor e al contempo sperare che i greci perdano (ma non ai rigori) a Trieste. Calcoli e speranze che, però, sono molto lontani dalla mente dell’Ortigia, concentrata più ad analizzare quanto accaduto oggi. Davanti a un Trieste tatticamente perfetto, sia in fase offensiva sia in difesa, i biancoverdi hanno sofferto, apparendo spesso poco compatti. Il match è stato un continuo inseguimento sin dal primo tempo. Nella prima frazione, i triestini hanno mantenuto sempre un gol di vantaggio, allungando ogni volta che l’Ortigia riusciva a raggiungere il pareggio. Stesso copione nel secondo parziale, anche se nel finale, gli uomini di Bettini, trascinati da Dasic e Valentino, sono persino riusciti a portare a +3 il distacco, prima che Inaba, con una bella conclusione, segnasse la rete del 6-8 di metà gara. A inizio terzo tempo, i biancoverdi precipitano a -4 dopo appena due minuti, per via delle reti di Buljubasic e Bini. Piccardo chiama time-out e la squadra reagisce, avvicinandosi con Inaba, Ferrero e Cassia e, dopo il nuovo allungo di Valentino, agguantando il pari ancora con Cassia e Ferrero. Il match sembra tornare in carreggiata, ma all’ultimo secondo Dasic buca la difesa biancoverde. Negli ultimi 8 minuti, l’Ortigia spreca subito la superiorità del possibile nuovo pareggio, poi mentalmente cede a un Trieste cinico e implacabile, che vince con merito. Per i biancoverdi questa coppa rimane stregata, ma questa volta non ci sono recriminazioni da fare. Adesso bisogna solo fare quadrato, compattarsi e pensare al campionato.
A fine match, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, rende onore agli avversari: “Trieste oggi ha giocato una grandissima partita, nonostante non avesse il centroboa titolare. Hanno fatto lo stesso tipo di gara che il Primorac ha fatto contro di noi e quindi hanno giustamente meritato la vittoria. Gli episodi determinanti sono stati due, il primo, quando prendiamo gol all’ultimo secondo del terzo tempo, che potevamo chiudere sull’11-11; il secondo, quando a inizio quarto tempo sbagliamo l’uomo in più”.
Il tecnico biancoverde individua le ragioni di questa sconfitta che, quasi sicuramente, costringe l’Ortigia a concludere questa stagione in Europa: “Questo è il primo anno che usciamo dalle coppe in maniera così anticipata. Indipendentemente dalla difficoltà del girone e dal fatto che il nostro cammino in Europa quest’anno ha avuto molti problemi, anche dal punto di vista della presenza dei giocatori, credo però che a noi, in certi momenti, manchi un po’ di statura morale. E questo è un lavoro che va fatto nel corso dell’anno, perché arriviamo a certi appuntamenti, nei quali non dovremmo sbagliare, e puntualmente sbagliamo. È vero che oggi non eravamo nella nostra piscina, però va detto che non abbiamo giocato una buona partita, individualmente non ci sono state delle buone prestazioni”.
“Come squadra – continua Piccardo – non abbiamo dato quello che avremmo dovuto dare. Anche in fase difensiva non abbiamo giocato da squadra. Trieste è una formazione che si sposa malissimo con noi, perché sono tutti grandi e grossi e noi patiamo questo uno contro uno. Avremmo dovuto leggere certe situazioni molto prima, invece non ne siamo stati capaci pur sapendolo. Questa è una cosa che ci ha punito. Ho visto tanti isolamenti, tanti uno contro uno in mezzo alla piscina, rispetto ai quali siamo perdenti già prima di iniziare”.
Intanto, dopodomani c’è già il campionato da giocare: “Ora andiamo a casa, domattina ci vedremo e intanto penseremo a come partire per Napoli, visto che ci sono problemi di voli. Prima risolviamo questi aspetti pratici, poi avremo modo di parlare con la squadra e di preparare la gara contro il Posillipo”.




Siracusa, occasione mancata a Ragusa: pari senza reti

Il Ragusa si conferma avversario ostico per il Siracusa. La squadra di Giovanni Ignoffo aveva regalato la prima delusione stagionale, battendo gli azzurri in Coppa Italia. Questa volta ha imposto il pareggio ad Alma e compagni, all’Aldo Campo di Ragusa. Secondo pareggio in campionato, dopo quello in apertura del campionato. Applaudono comunque i tanti tifosi arrivati da Siracusa e che per tutta la gara non fanno mancare il loro sostegno. Per la prima volta, attacco azzurro a secco dopo i numeri record delle passate giornate. Il risultato lascia l’amaro in bocca ma non è un dramma. Ai punti, il Siracusa avrebbe meritato certamente di più. È mancata all’appello solo la fortuna. Adesso testa al Trapani tornato primo da solo in classifica e prossimo avversario al De Simone.
Primo tempo avaro di emozioni. Il Siracusa tiene il pallino del gioco ma senza riuscire a trovare la strada della porta. C’è Favetta mentre Maggio parte dalla panchina, come Arcidiacono. Giuliano Alma si ritrova imbrigliato dalla doppia marcatura che gli viene dedicata. Partita bloccata a centrocampo, con finale di tempo in crescendo per gli uomini di Cacciola. Ma di occasione vere e proprie quasi nulla.
Nella ripresa, Siracusa con personalità in campo ed al 64′ Alma può reclamare per un tocco di mano di un difensore ragusano in area, ma per l’arbitro non è rigore: solo punizione dal limite. Il Siracusa accelera i giri e ci vuole un salvataggio miracoloso, quasi sulla linea di porta, per dire ancora no al vantaggio degli azzurri l, nuovamente pericolosi prima del 75′ con Maggio, entrato nel frattempo in campo. È bravo il portiere a dire di no.
Cinque minuti di recupero. Siracusa a trazione offensiva, con qualche rischio sulle ripartenze del Ragusa, comunque ben contenute dalla retroguardia.
Una buona punizione di Aliperta chiama ancora all’ottimo intervento il portiere di casa. È l’ultimo brivido, manca la zampata e il risultato non si sblocca.




Len Euro Cup, Ortigia ospite del Panionios. Sfida difficile per la quarta giornata

Difficile e importante sfida valida per la quarta giornata (la prima di ritorno) del Group Stage “D” di LEN Euro Cup per l’Ortigia. Giovedì sera, alle 19.30 (ora italiana), i biancoverdi saranno ospiti dei greci del Panionios (diretta streaming sul canale YouTube della LEN), in una piscina che sarà sicuramente piena di tifosi locali. Un ambiente caldo e un avversario durissimo, che nel match di andata, a Siracusa, ha dato filo da torcere agli uomini di Piccardo, arrendendosi solo nel quarto tempo, dopo aver rimontato fino a raggiungere il pareggio nel terzo parziale. La vittoria di misura ottenuta in casa non dà alcuna certezza all’Ortigia, che va in terra ellenica con l’obiettivo di cancellare il brutto stop interno con il Primorac e soprattutto di tornare da questa trasferta con un risultato positivo, che sarebbe pesantissimo in ottica qualificazione. I biancoverdi, che rispetto alla gara di andata saranno al completo, vogliono dare continuità alla bella prestazione offerta nell’ultima di campionato a Trieste e ritrovare punti e fiducia anche in Euro Cup.

Alla vigilia, mister Stefano Piccardo racconta come i suoi ragazzi si stanno preparando a questa trasferta difficilissima: “Nei giorni scorsi, la squadra ha lavorato, abbiamo rivisto la partita vinta a Trieste, ci siamo parlati, abbiamo analizzato le fasi del gioco che non sono andate bene, quindi ci siamo proiettati sulla sfida contro il Panionios. Credo che questa trasferta, insieme a quella che affronteremo a Kotor, sia indubbiamente la più difficile del girone, che ritengo essere uno dei più complicati di questa fase di Euro Cup. Giocheremo in una piscina molto calda, in cui ci saranno tanti tifosi, e contro una formazione costruita per arrivare in fondo a questa competizione. Una squadra che sul perimetro ha giocatori del calibro di Ukropina, Kopeliadis, Gkiouvetsis, Gounas, Moskov. E non dimentichiamoci che ai due metri può contare su Mourikis e Papakos. Sarà una bella partita e credo che si svolgerà in una cornice bellissima. Con i ragazzi parliamo spesso del fatto che vorremmo le piscine sempre piene, sia in casa che in trasferta”.

Il tecnico biancoverde spiega che gara si aspetta e cosa dovranno fare i suoi giocatori per arginare le qualità del Panionios: “Dovremo avere molta attenzione difensiva, cercando di essere il più orizzontali possibili durante il match, ed essere molto lucidi nelle diverse fasi del nostro attacco. Bisognerà essere bravi a difendere nel modo giusto la loro fase offensiva finale, quella del tiro, e ancor di più dovremo essere capaci di svolgere al meglio la prima parte della difesa in transizione, per poi piazzarci dietro e cercare di lasciare agli avversari le soluzioni di gioco meno congeniali. Infine, dovremo giocare una partita lunga, di attacco, sfruttando i secondi che avremo a disposizione, lavorando sempre con la linea di attacco sui due metri”.

Il centrovasca Francesco Cassia, si aspetta un match molto più difficile e duro di quello giocato a ottobre a Siracusa, ma è convinto che il gruppo abbia le qualità per tornare con un risultato positivo: “La partita di domani è molto importante perché può diventare fondamentale per passare il turno. Personalmente, credo che sarà una gara molto più dura rispetto all’andata, perché loro sono un’ottima squadra e possono contare su un fattore campo non indifferente, grazie a una tifoseria molto calda. Noi dovremo cercare di estraniarci il più possibile dal contesto che troveremo e restare lucidi, pensando solo a fare il nostro gioco e a nuotare per quattro tempi. La vittoria di Trieste ci ha dato sicuramente una bella iniezione di fiducia che, dopo l’ultima partita di coppa contro il Primorac, ci serviva. Sappiamo che ci sono sempre delle cose da aggiustare, ma siamo anche consapevoli di quello che siamo e valiamo. In Grecia, andremo con lo spirito di sempre, cioè scendendo in acqua con l’obiettivo di portare a casa il risultato”.




Questo Siracusa fa innamorare, squadra vera dal cuore (azzurro) grande

Se c’è un’immagine che più di altre descrive e racconta l’entusiasmo attorno al Siracusa, non è l’esultanza di Alma o quella di Biccio Arcidiacono che con i loro gol hanno steso il Sant’Agata, riportando i leoni in vetta alla classifica. L’immagine più bella è quella marea azzurra che riempie e colora piazza Cuella, all’uscita del vecchio De Simone.
Tifosi veri e sani che fanno festa con la squadra, al termine di una partita che vale la decima vittoria consecutiva (undici contando anche Lamezia, ndr) e certifica lo stato di salute di Benassi e compagni.
Nelle ultime due partite giocate al De Simone, sono stati poco più di settemila gli spettatori paganti, abbonati inclusi. Numeri che da anni non si registravano a Siracusa.
Certo, vincere aiuta e il primato pure. Ma la verità è anche un’altra: questa squadra ha fatto tornare la passione. Perchè se giochi sempre col cuore – una volta si diceva “per la maglia” – i tifosi se ne accorgono e “corrono” insieme alla squadra. Cacciola ha i suoi meriti: ha dato un’impronta offensiva alla squadra, una manovra tra le le più efficaci del girone. Carattere e mentalità vincente – intesa come volontà di provare sempre a vincere, che accada o meno – fanno il resto. Il 3-2 con il Licata, d’altronde, dice bene di come questa squadra abbia un cuore che sostiene le gambe, quando anche sono molle.
Domenica c’è la trasferta di Ragusa, ennesimo crocevia di una stagione in cui il Siracusa è diventato protagonista prima del previsto. Il Trapani viaggia con i favori del pronostico e la Vibonese non la si scopre certo oggi. Tra le due big annunciate, il Siracusa è autentica sorpresa che però a pieno titolo, adesso, insidia i sonni che le due protagoniste annunciate ritenevano più tranquilli. Ecco, tra due settimane c’è lo scontro diretto tra gli azzurri ed il Trapani. Si giocherà al De Simone e mentre da sponda azzurra cresca la voglia di confrontarsi con la corazzata del presidente Antonini, a Trapani sembra emergere un certo nervosismo. Le risposte scomposte all’intervista del presidente della Vibonese, gli acquisti compulsivi per arricchire un organico già ricco di suo come fosse una collezione di figurine, il dirigente “esonerato”. Una squadra “serena” e convinta dei suoi mezzi si muove, solitamente, in modo diverso.
Il peso del dovere vincere a tutti i costi stanca ed è un boomerang di cui, per fortuna, il Siracusa del presidente Ricci non è destinatario. Gli azzurri non si vogliono mangiare tutti: giocano, si divertono e fanno innamorare i tifosi. Poi, a fine stagione, si faranno i conti. Intano correre, cuore sempre. Meglio se azzurro.




Campionati italiani Fisdir, il siracusano Cassibba conquista il podio

Una medaglia d’oro ed una d’argento.
Ancora un successo per Enrico Salvatore Cassibba, classe 2002, che è tornato sul podio, questa volta ai Campionati Italiani FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) di Categoria in vasta corta a Terni, disputati il 10,11 e 12 novembre scorsi.
Entrando nel dettaglio, Cassibba si è aggiudicata una Medaglia d’oro nei 50 mt e nei 100 mt rana ed una Medaglia d’argento nei 50 mt stile.




Siracusa, vittoria e primato: superato 2-0 il Sant’Agata

Missione compiuta: il Siracusa batte il Sant’Agata e raggiunge il Trapani in vetta alla classifica. Per la verità, anche la Vibonese è lì a quota 31, ma a differenza di Siracusa e Trapani ha giocato una partita in più.
Grande entusiasmo al De Simone, dove cresce la consapevolezza che questa possa essere una stagione importante. E tra due settimane sarà sfida al vertice con il Trapani atteso nella casa degli azzurri.
Benassi e compagni ci mettono più del solito a trovare la via della rete, anche perché di fronte trovano una squadra organizzata nelle coperture nei primi quarantacinque minuti. Nella ripresa, però, gli azzurri capitalizzano subito con il sempre più letale Alma che firma la rete del vantaggio. Cinque minuti dopo, raddoppia Arcidiacono e il finale di partita diventa decisamente più sereno per la squadra di Cacciola.
Triplice fischio e aggancio alla vetta completato. Dieci vittorie consecutive, con un Alma goleador in doppia cifra. Trentuno punti su 33 disponibili. Mica male per la matricola terribile Siracusa.