Il Siracusa riparte da Castrovillari, tre gol e tre punti

Dopo due pareggi senza reti, il Siracusa riparte facendo quello che gli riesce meglio: vincere e segnare. Ma c’è voluto un intero tempo di gioco per risvegliarsi ed avere la meglio di un Castrovillari generoso, che ha provato a mettere in difficoltà la seconda forza del torneo. Riuscendoci anche, grazie al gol lampo realizzato in apertura. Lentamente, anche a causa di un campo in condizioni pessime, il Siracusa però fa valere il suo tasso tecnico maggiore.
Torna Markic in difesa, ed è la buona notizia di giornata. Per rivedere Russotto in campo, invece, serve ancora tempo.
Pronti, via ed è il Castrovillari a portarsi in vantaggio. Calcio di punizione poco fuori l’area di rigore e Cosenza infila un non incolpevole Lamberti. Forse una leggera deviazione della barriera toglie il tempo giusto al portiere azzurro. A differenza delle altre volte, il Siracusa sembra quasi timido e ci mette un po’ a riorganizzarsi e provare ad imbastire una reazione. Il terreno di gioco, in pessime condizioni, non aiuta. Giustifica però solo in parte un atteggiamento in campo lontano anni luce da quello ammirato in lungo e in largo per tutta la prima parte di stagione.
Pur senza brillare, gli azzurri collezionano occasioni. Al 10′, timide proteste per un episodio dubbio in area del Castrovillari. Tre minuti dopo, occasione per Markic ma il tocco risulta troppo morbido per impensierire il portiere. Al 26 sorprende l’errore sottomisura di Alma, una sorta di rigore in movimento. Al 38, su corner, ancora Markic di testa, centrale. La pressione azzurra, affidata più alle iniziative dei singoli che ad una manovra ragionata, produce un ennesimo corner al 40. Sugli sviluppi, Alma incorna all’altezza del primo palo e trova il pareggio. Si va all’intervallo in parità, non esattamente la partita che Cacciola aveva immaginato alla vigilia.
Nella ripresa cambia la musica. Azzurri arrembanti, il Castrovillari invece smarrisce il piglio iniziale e la carica che le ultime novità (cambio in panchina e nuove forze in squadra) avevano assicurato in avvio. Al 52′ gol annullato a Sena per fuorigioco, dopo la respinta del portiere su deviazione di testa di Maggio. Vale come prova generale del vantaggio che arriva poco dopo, al 54′, proprio con il numero 9 bravo a liberarsi in area della marcatura e colpire su punizione tagliata in area di Aliperta. Il Castrovillari sparisce piano piano dalla partita. Il Siracusa accelera a folate e in una di queste guadagna il calcio di rigore trasformato al 71′ ancora da Maggio. La partita, in pratica, finisce qui nonostante sette minuti di recupero. Nel finale, esce per infortunio Aliperta.




Pallanuoto. Ortigia pronta alla trasferta di Ostia: sfida all’Astra Nuoto Roma

(cs) Dopo la sfida contro i campioni d’Europa del Recco, l’Ortigia si prepara per il prossimo impegno, questa volta in trasferta. Domani pomeriggio, infatti, alle ore 14.00, i biancoverdi saranno di scena al Centro Federale di Ostia, impianto casalingo dell’Astra Nuoto Roma, per l’undicesimo turno di campionato, terzultimo di questa prima fase. I romani, guidati da mister Maurizio Mirarchi, sono al momento settimi e quindi in piena corsa per entrare nel round scudetto, ossia il girone di ritorno (composto dalle prime sette classificate del girone di andata), dal quale uscirà poi la griglia dei play-off. Insomma, l’Ortigia domani si troverà davanti una squadra non semplice da affrontare, con tanti giovani interessanti, alcuni anche protagonisti della vittoria dello scudetto Under 20, conquistato a Siracusa, con il precedente nome di Distretti Ecologici, proprio in finale contro l’Ortigia. Dal canto loro, gli uomini di Piccardo, dopo la buona prestazione offerta, malgrado la sconfitta, contro la corazzata Recco, cercano continuità di rendimento e soprattutto punti preziosi per concludere al meglio questa prima fase. L’atteggiamento messo in acqua mercoledì lascia ben sperare, ora serve tornare a vincere per aumentare la fiducia e l’autostima e per continuare a viaggiare ai piani alti della classifica di Serie A1. Il match sarà trasmesso in diretta streaming, in chiaro, sul canale YouTube dell’Astra Nuoto Roma.

Alla vigilia, mister Stefano Piccardo spiega quale atteggiamento e quale tipo di partita si attende dai suoi giocatori, dopo i progressi mostrati contro Recco: “Mi aspetto un’attenta lettura del gioco e del tipo di difesa che avremo davanti. Dovremo trovare il modo migliore per attaccarla e avere sempre equilibrio nella fase di transizione in cui loro sono molto bravi. E poi dovremo cercare di trasportare in questa partita i duelli individuali che abbiamo provato nella gara contro il Recco”.

Il tecnico dell’Ortigia evidenzia le insidie della trasferta di domani, contro un avversario temibile: “L’Astra Roma è una squadra che gioca molto bene a pallanuoto, con un allenatore molto bravo. Loro giocano sempre zone in movimento e hanno un paio di giovani giocatori davvero interessanti. Devo fare i complimenti all’Astra Roma per quello che sta facendo. A maggior ragione bisogna fare attenzione a questa partita, che per noi sarà un banco di prova molto importante”.

A poco più di 24 ore dal match parla anche Andria Bitadze, centroboa dell’Ortigia, il quale si concentra sullo stato d’animo del gruppo, rinfrancato dalla prova positiva contro i campioni d’Europa: “Dopo un periodo duro per la squadra e un paio di match difficili, abbiamo affrontato una grossa sfida contro la Pro Recco. Ultimamente abbiamo accusato un po’ di stanchezza. Questa è una stagione difficile per tutti, ci sono molte partite di fila, quindi si può accusare un po’ di fatica fisica e mentale, ma quel che conta è rimettersi in carreggiata molto velocemente. Contro il Recco siamo riusciti a far vedere il nostro vero volto, il nostro carattere, dimostrando di essere capaci di superare insieme, da squadra, i momenti di difficoltà. Abbiamo fatto una buona partita, secondo me. Certo, ci sono stati degli errori tecnici che possiamo risolvere con l’allenamento, ma la prestazione di mercoledì ci dà senza dubbio fiducia e sicurezza nei nostri mezzi. Sappiamo di poter continuare a giocare con questo spirito e di poter fare anche meglio”.

“Sono sicuro che quello che abbiamo messo in acqua contro il Recco – conclude il centroboa georgiano – ci aiuterà mentalmente nel match contro la Roma Nuoto. Quella di domani sarà una partita molto importante per noi. Il nostro obiettivo non può che essere quello di vincere, perché questi tre punti sono fondamentali per noi e per il nostro cammino. Io non vedo l’ora di scendere in acqua. E spero che il risultato, alla fine, sia positivo”.




Pallanuoto, la Pro Recco (7-12) vince a Siracusa ma l’Ortigia mostra qualità

La corazzata Pro Recco vince a Siracusa 7-12. Se la vittoria dei liguri era scontata, a fare notizia è la bella Ortigia che mostra qualità e lucidità. Forse con qualche piccola disattenzione in meno e un po’ di fortuna, oggi i biancoverdi avrebbero potuto ottenere qualcosina in più e magari tenere il punteggio in bilico fino all’ultimo. Davanti alla forza e alla tecnica indiscutibile dei recchelini, l’Ortigia non scompare, nemmeno quando a poco più di due minuti dalla fine del primo tempo si trova già sotto di tre gol, frutto anche di due rigori. La squadra di Piccardo resta agganciata al match, accorcia prima con Bitadze e poi, a inizio del secondo parziale, si avvicina ulteriormente grazie alla controfuga di Inaba, lanciato a rete da Carnesecchi. La difesa è attenta e lucida, sospinta da un Tempesti sontuoso, così come lo è dall’altra parte Del Lungo, che ferma spesso i tentativi dell’attacco biancoverde. Quando Di Fulvio, a metà tempo, e l’ex Ciccio Condemi, per due volte, nell’ultimo minuto prima dell’intervallo lungo, centrano il parziale che porta Recco a +4, l’Ortigia reagisce e si riavvicina nuovamente (4-7). L’allungo decisivo avviene nel terzo tempo, quando i liguri sfruttano la loro qualità e approfittano di qualche errore per indirizzare il match e tenere a distanza di sicurezza (+4) i biancoverdi, abbassando un po’ il ritmo prima degli ultimi otto minuti. Nell’ultima frazione è ormai tutto definito, le due formazioni badano a difendere e a non rischiare ripartenze, regalando al pubblico della “Caldarella” (circa 250 persone, nonostante l’orario e il turno infrasettimanale) i gol di Cassia e Cannella. Termina 12-7 per i campioni d’Italia, ma l’Ortigia ha dato una bella risposta. Se manterrà questo atteggiamento anche nelle prossime partite, potrà ritrovare presto vittorie e punti e chiudere bene questa prima fase della stagione.
A fine match, coach Stefano Piccardo, è abbastanza soddisfatto della prestazione della sua squadra: “Oggi abbiamo cercato di giocare una partita intelligente, per quelle che sono le nostre caratteristiche, perché credo che il Recco, se lo aspetti, ti fa ancora più male. Abbiamo provato a fare un po’ più di pressing alto, poi loro naturalmente hanno una qualità incredibile nel trovare gli spazi, però sono contento dell’atteggiamento della squadra. Abbiamo sicuramente disputato una buonissima partita, nonostante alcune disattenzioni, ma i miei giocatori sanno che è facile giocare contro il Recco quando sai che non hai nulla da perdere. Le gare che contano però sono quelle a Napoli, a Roma, contro il Bologna ed è lì che noi dobbiamo crescere e fare la differenza. Quello di oggi è un buon allenamento, ci devono restare nelle braccia questi uno contro uno di alto livello per proiettarci al meglio alla partita di sabato”.
Il tecnico biancoverde analizza il momento dell’Ortigia che, al di là di qualche inciampo, rimane comunque in lotta per obiettivi importanti: “Tutti gli anni si creano aspettative sempre più alte. Personalmente, malgrado io abbia criticato la prestazione di sabato scorso a Napoli, sono molto contento di come la squadra si sta impegnando quest’anno. Dobbiamo solo cercare di crescere, anche con i ragazzi più giovani, perché anche loro devono avere più impatto sulla squadra. Oggi qualche ragazzo ha sbagliato qualche scelta e a volte l’errore deriva anche dalla pressione a cui i più giovani sono sottoposti durante la partita”.
Sulle speranze dell’Ortigia di fare un miracolo a Kotor e staccare il pass per la qualificazione alle fasi ad eliminazione diretta della LEN Euro Cup, Piccardo glissa: “La speranza è sempre l’ultima a morire, ma noi adesso dobbiamo avere nella testa solo la sfida di sabato contro l’Astra Nuoto Roma, alle ore 15.00, poi penseremo alle partite successive”.




Pallanuoto Ortigia, attesa per il grande match con i campioni della Pro Recco

Una sfida da brividi per l’Ortigia nel turno infrasettimanale. Domani pomeriggio, alle ore 15.00, alla piscina “Paolo Caldarella”, infatti, i biancoverdi dell’Ortigia scenderanno in acqua contro la Pro Recco, capolista della Serie A1. Una partita che si preannuncia ardua per la squadra siracusana, contro una squadra, campioni d’Italia e d’Europa in carica, che anche quest’anno punta a vincere tutto.
“Domani giocheremo contro un avversario che oggettivamente fa un altro campionato rispetto al nostro – ha sottolineato il coach Stefano Piccardo -Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare di prestare la massima attenzione possibile alla fase difensiva, che poi è ciò che ci ripetiamo da tempo. Dovremo disputare un match aggressivo dal punto di vista difensivo, mentre in attacco dovremo provare a sbagliare pochissimo, visto che tanti errori commessi in fase difensiva dipendono dall’attacco. Con il Recco dobbiamo testare questo aspetto, perché nelle ultime partite abbiamo preso troppi gol. Su questo dovremo lavorare anche quando ci sarà la lunga sosta per le nazionali”.
Importanti anche le parole del difensore Andrea Condemi, che sottolinea la necessità di dare una risposta sul campo al periodo non particolarmente positivo.
Il difensore biancoverde, domani, avrà come avversario, per la prima volta in carriera, il fratello Francesco, approdato in estate proprio al Recco: “Per me -racconta- sarà strano avere mio fratello come avversario in acqua, perché abbiamo sempre giocato insieme, però sarà anche molto bello scendere in acqua e giocarci contro”.




Fernando Spinelli: “Avremmo meritato di più, oggi più consapevoli della nostra forza”

Il giorno dopo Siracusa-Trapani, bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il club manager del Siracusa, Fernando Spinelli, non ha dubbi. “Abbiamo dimostrato di essere all’altezza della nostra classifica e di avere le carte in regola per sognare. Da ieri, sottolineo, siamo ancora più consapevoli”, dice l’ex centrocampista argentino. “Alla lunga vedremo cosa succederà però i presupposti, dando continuità, sono buoni. Considerate che abbiamo affrontato una signora squadra e proprio per questo l’avere concesso poco, quasi nulla, rafforza il mio discorso. Ai punti forse avremmo meritato qualcosa in più…”. Una frase che vale come riferimento all’occasionissima capitata sulla testa di Maggio che ha chiamato al grande intervento il portiere del Trapani. “Vi dico la verità, stavo per esultare. E’ stata una grande azione. Ujkaj ha fatto una buona parata”, ammette sincero il club manager azzurro.
E guai a pensare che, ad un certo punto, Siracusa e Trapani abbiano pensato più che altro a non farsi male. “Noi volevamo vincere. Loro forse hanno ragionato in quel modo, noi abbiamo provato a fare qualcosa di più. Il Siracusa esce con una buona dose di rispetto guadagnato. Ci hanno rispettato. Siamo andati più vicini di loro alla vittoria e rimane l’amaro in bocca per il pari. Ma la consapevolezza è tanta adesso ed a questo servono partite come questa. Ci convincono che il percorso è ottimo, stiamo costruendo per migliore”, analizza Spinelli.
Il campionato assume la forma di una corsa a tre: Siracusa, Trapani e Vibonese. A dar fastidio alle battistrada ci penseranno – tra le altre – soprattutto Licata, Nuova Igea e Sant’Agata. “Invito tutti a tifare per il Siracusa. Tifiamo per questi ragazzi straordinari, stanno facendo un percorso positivo. Ieri entusiasmo contagioso, un ambiente bellissimo. E’ un piacevole segnale positivo”. Un segno che verosimilmente si ripeterà tra due settimane al De Simone, quando Benassi e compagni vivranno un nuovo scontro diretto, questa volta con la Vibonese.
Intanto da Trapani, il presidente Antonini ha affidato ad un comunicato stampa il suo pensiero sull’accoglienza a Siracusa. Ha ringraziato il presidente Ricci e si è congratulato con la tifoseria siracusana, al netto di qualche inevitabile insulto. Ma la stragrande maggioranza del pubblico siracusano ha dato prova di maturità, senza cadere nelle provocazioni dei giorni scorsi.




Pari senza reti tra Siracusa e Trapani, il big match si chiude 0-0

Niente gol tra Siracusa e Trapani, nella super-sfida del De Simone. Finisce 0-0, risultato che sta bene al Trapani e ancora meglio alla Vibonese che riposa ma resta agganciata alle due di vetta. Il Siracusa può recriminare per l’occasionissima di Maggio nella ripresa, vero brivido di una partita molto tattica e fisicamente dispendiosa. Per la squadra di Cacciola è il secondo 0-0 dopo Ragusa e, come quello, lascia l’amaro in bocca a Benassi e compagni che, ai punti, avrebbero meritato qualcosa in più. Il Trapani non prende sotto gamba gli azzurri e imbastisce una partita attenta, poggiata sulla solidità della sua difesa.
In avvio, entusiasmo e coreografie in ogni settore. Applausi sportivi accompagnano l’ingresso in tribuna del presidente granata, Valerio Antonini. Poco prima, stretta di mano in campo con il presidente del Siracusa, Alessandro Ricci.
Palla al centro e via ai novanta minuti più attesi. Parte meglio il Siracusa, che guadagna un certo predominio territoriale. Un paio di pericolose palle vaganti in area trapanese e una conclusione di Benassi sono il bottino azzurro. Poi viene fuori il Trapani che prende metri a centrocampo e si regala un paio di folate offensive che chiamano però Lamberti all’intervento solo in una occasione, senza troppo impegno.
Le due squadre giocano palla a terra e mettono in mostra buone trame. Non a caso, Siracusa e Trapani sono le prime due della classe.
Spinta dal tifo incessante del De Simone, la squadra di Cacciola cerca di infilarsi tra le linee di centrocampo e difesa del Trapani. Ospiti accorti e veloci a ripartire, con azioni a tre passaggi che li proiettano nella trequarti azzurra. E su queste accelerazioni, il Siracusa deve fare ricorso al fallo tattico che costa tre cartellini gialli nella prima parte di gara.
Nella ripresa, pressione costante del Siracusa. Alma e compagni hanno gamba per tentare l’affondo. E al 12′ lo stadio è pronto a gridare al gol quando Maggio incrocia di testa dal vertice interno dell’ area di rigore, su imbeccata perfetta. Ma Ujkaj è attento e con un riflesso miracoloso devia in angolo alla sua sinistra. Il Siracusa continua a premere, al 22′ botta da fuori di Gozo, alta di poco. Il Trapani resiste e non si scompone, tentando qualche alleggerimento senza troppe pretese.
Girandola di cambi, con Vacca che non la prende bene. La panchina ridisegna la linea d’attacco del Siracusa con Favetta e Arcidiacono. Anche il Trapani mette in campo energie fresche ed anche il temuto Kragl si accomoda in panca. Quattro minuti di recupero, ma il punteggio non cambia.




Pallanuoto, l’Ortigia cerca riscatto con il Posillipo dopo la delusione europea

Vigilia di campionato insolita per l’Ortigia, ancora alle prese con la delusione europea. Domani alle 15.00, nella calda cornice della “Scandone”, i biancoverdi affronteranno il Posillipo. Il match sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del Circolo Nautico Posillipo.
Il capitano dell’Ortigia, Christian Napolitano, spiega come la squadra stia vivendo queste ore prima del match. “Per fortuna c’è subito questa partita di campionato, che ci costringe ad accantonare la delusione per la sconfitta e la quasi eliminazione in coppa. Certo, siamo delusi, siamo arrabbiati, sappiamo che la colpa è solo di noi giocatori, che abbiamo approcciato male la gara contro Trieste. Loro sono stati bravi, hanno fatto la partita perfetta, ci hanno schiacciato in tutti i sensi. Non avevano nulla da perdere e sono venuti qui con la rabbia giusta, sembrava che fossero loro a dover vincere per forza. Noi siamo arrivati con la mentalità sbagliata, probabilmente abbiamo pensato che, avendoli già battuti due volte quest’anno, li avremmo battuti facilmente una terza volta. Ogni tanto forse ci manca un po’ di umiltà. Però, può capitare, fa parte della nostra crescita. Adesso dobbiamo pensare solo al campionato. Oggi affrontiamo un viaggio pesante, in treno, per andare a Napoli e domani, per fortuna, ci rituffiamo in campionato”.
Il capitano biancoverde sottolinea le differenze con il momento vissuto lo scorso anno, dopo l’eliminazione contro il Savona, alla quale seguì una stagione entusiasmante in campionato e coppa Italia: “L’anno scorso siamo usciti ai quarti, però abbiamo avuto un paio di giorni per parlarci, analizzare la sconfitta, metterla da parte e compattarci. Ora il morale è altrettanto basso, ma abbiamo meno tempo per parlare, perché domani già si gioca. Non so se questo sia un bene o un male, lo vedremo domani pomeriggio. L’unica soluzione oggi è pensare al campionato e alla coppa Italia, a lavorare, ad allenarci e crescere ogni giorno. Poi a Kotor si vedrà. La stagione è lunghissima. Intanto dobbiamo cercare di qualificarci al round scudetto, entrando tra le prime sette in questa prima fase, magari provando a rimanere nelle prime quattro. Adesso potremo preparare solo il campionato, dopo ci sarà la lunga sosta per le nazionali e poi praticamente inizierà un’altra stagione”.
Napolitano, infine, parla del Posillipo e di cosa dovrà fare l’Ortigia per fare risultato a Napoli: “Il Posillipo sta facendo bene e potrebbe entrare tranquillamente tra le prime sette. Se domani facesse risultato con noi si avvicinerebbe molto e, qualora dovesse vincere anche la ripetizione del match contro la De Akker, potrebbe arrivare a soli due punti da noi. A Napoli non è mai facile, quindi dovremo giocare con la testa, rimanere lucidi e calmi, fare la nostra partita, senza dimenticarci che siamo una squadra che, nella scorsa stagione, è arrivata terza e che, anche quest’anno, è stata costruita per arrivare tra le prime quattro. Dobbiamo imporre il nostro gioco ed essere convinti della nostra forza. So che dopo la sconfitta di ieri non è facile, perché la sconfitta di ieri ci brucia, però dobbiamo andare con grinta, carichi e con la testa a posto. Se andiamo scarichi contro il Posillipo, ne usciamo male”.




Siracusa-Trapani, parla Cacciola: “C’è fiducia, loro corazzata ma noi proveremo a vincere”

“C’è grande fiducia, abbiamo voglia di confrontarci con una corazzata che a chiare lettere ha sempre detto di voler dominare il campionato”. Così Gaspare Cacciola introduce il suo personale Siracusa-Trapani, supersfida in programma domenica al De Simone con vista sul primo posto del girone I della Serie D. L’allenatore degli azzurri è rilassato e sorridente e racconta su FMITALIA queste ore che separano dl big-match. “Noi daremo il massimo, per regalare una bella partita ai nostri tifosi. All’appuntamento arriviamo bene e anche il pari di Ragusa non è da buttare”. A Siracusa cresce l’entusiasmo dei tifosi, Cacciola pensa però solo a tenere alta la concentrazione della squadra. “C’è serenità nello spogliatoio. Non dobbiamo farci prendere dalla frenesia. L’ambiente è carico, ma noi sappiamo cosa dobbiamo fare, ripeto: senza frenesia”, ribadisce. Insomma, bene l’entusiasmo ma meglio fuori dal rettangolo di gioco.
Russotto, assente di lungo corso, è avviato verso il recupero. Difficile pensare di vederlo in campo contro il Trapani. Chi lo ha sin qui sostituito, non lo ha certo fatto rimpiangere e Cacciola dorme sonni tranquilli da quel punto di vista. “Abbiamo fatto sin qui un grande percorso. La nostra forza è il gruppo, fatto da uomini e giocatori speciali”, spiega il mister azzurro evitando il facile ricorso ad alibi.
Tra Siracusa e Trapani è sfida nella sfida. La seconda contro la prima, il miglior attacco contro la miglior difesa, la squadra che ha avuto 1 solo rigore a favore (Siracusa) contro quella che ne ha avuti di più (Trapani, 5). “E’ una partita importante, un big match. Non possiamo certo dire che sia come le altre. Noi e loro proveremo a vincerla. Potrebbe anche essere una gara spettacolare, di certo non decisiva. E’ una tappa importante, però non dimentichiamo che siamo ancora alla 14.a d’andata”.
Quanto al dato dei rigori a favore (1 contro 5), Gaspare Cacciola smonta qualsivoglia dietrologia. “Ogni squadra concretizza quello che gli capita. A noi piace attaccare con tanti uomini, non abbiamo avuto bisogno di rigori. Segniamo su azione più che su calcio da fermo. Il Trapani è squadra compatta, tosta. Proveremo a rovinare quel loro dato relativo alla miglior difesa”.
Il Siracusa di certo non si snaturerà per adattarsi alla capolista. “Stiamo preparando bene la partita. Dobbiamo divertirci, giocare a calcio, correre tanto. Sarà un bel confronto. Proveremo a vincere, poi si accetterà il verdetto del campo. Sapendo comunque, in un caso e nell’altro, che il campionato non finisce domenica”.
E il Trapani come verrà a Siracusa? Deciso ad imporsi o più intenzionato a non far giocare il Siracusa, puntando anche su un agonismo spinto? “Hanno un allenatore bravo e preparato, lavorano molto sulle seconde palle. Sarà una partita spigolosa, magari cercheranno di non farci giocare ma ci sta. Dovremo essere bravi noi. Il pubblico? Il nostro 12.o uomo in campo. Dagli spalti sapranno leggere ed interpretare la partita, senza cadere in eventuali provocazioni esterne”.
Parole equilibrate, mai fuori posto o provocatorie. Gaspare Cacciola, come tutto il Siracusa, non perde occasione per mostrare di avere stile.




Euro Cup Len, scivolone Ortigia: vince Trieste, biancoverde a rischio eliminazione

(cs) L’Ortigia cade in casa (11-14) contro un Trieste perfetto ed è quasi fuori dalla LEN Euro Cup. Solo un miracolo, infatti, potrebbe tenere in piedi le speranze del gruppo biancoverde. Sarà decisiva, in tal senso, la partita di stasera tra Panionios e Primorac, con i greci che hanno due risultati su tre a disposizione per eliminare l’Ortigia. Solo una vittoria dei montenegrini, nei tempi regolamentari, potrebbe infatti lasciare ancora uno spiraglio per il discorso qualificazione, che sarebbe così rimandato all’ultima giornata, con l’Ortigia che dovrebbe espugnare Kotor e al contempo sperare che i greci perdano (ma non ai rigori) a Trieste. Calcoli e speranze che, però, sono molto lontani dalla mente dell’Ortigia, concentrata più ad analizzare quanto accaduto oggi. Davanti a un Trieste tatticamente perfetto, sia in fase offensiva sia in difesa, i biancoverdi hanno sofferto, apparendo spesso poco compatti. Il match è stato un continuo inseguimento sin dal primo tempo. Nella prima frazione, i triestini hanno mantenuto sempre un gol di vantaggio, allungando ogni volta che l’Ortigia riusciva a raggiungere il pareggio. Stesso copione nel secondo parziale, anche se nel finale, gli uomini di Bettini, trascinati da Dasic e Valentino, sono persino riusciti a portare a +3 il distacco, prima che Inaba, con una bella conclusione, segnasse la rete del 6-8 di metà gara. A inizio terzo tempo, i biancoverdi precipitano a -4 dopo appena due minuti, per via delle reti di Buljubasic e Bini. Piccardo chiama time-out e la squadra reagisce, avvicinandosi con Inaba, Ferrero e Cassia e, dopo il nuovo allungo di Valentino, agguantando il pari ancora con Cassia e Ferrero. Il match sembra tornare in carreggiata, ma all’ultimo secondo Dasic buca la difesa biancoverde. Negli ultimi 8 minuti, l’Ortigia spreca subito la superiorità del possibile nuovo pareggio, poi mentalmente cede a un Trieste cinico e implacabile, che vince con merito. Per i biancoverdi questa coppa rimane stregata, ma questa volta non ci sono recriminazioni da fare. Adesso bisogna solo fare quadrato, compattarsi e pensare al campionato.
A fine match, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, rende onore agli avversari: “Trieste oggi ha giocato una grandissima partita, nonostante non avesse il centroboa titolare. Hanno fatto lo stesso tipo di gara che il Primorac ha fatto contro di noi e quindi hanno giustamente meritato la vittoria. Gli episodi determinanti sono stati due, il primo, quando prendiamo gol all’ultimo secondo del terzo tempo, che potevamo chiudere sull’11-11; il secondo, quando a inizio quarto tempo sbagliamo l’uomo in più”.
Il tecnico biancoverde individua le ragioni di questa sconfitta che, quasi sicuramente, costringe l’Ortigia a concludere questa stagione in Europa: “Questo è il primo anno che usciamo dalle coppe in maniera così anticipata. Indipendentemente dalla difficoltà del girone e dal fatto che il nostro cammino in Europa quest’anno ha avuto molti problemi, anche dal punto di vista della presenza dei giocatori, credo però che a noi, in certi momenti, manchi un po’ di statura morale. E questo è un lavoro che va fatto nel corso dell’anno, perché arriviamo a certi appuntamenti, nei quali non dovremmo sbagliare, e puntualmente sbagliamo. È vero che oggi non eravamo nella nostra piscina, però va detto che non abbiamo giocato una buona partita, individualmente non ci sono state delle buone prestazioni”.
“Come squadra – continua Piccardo – non abbiamo dato quello che avremmo dovuto dare. Anche in fase difensiva non abbiamo giocato da squadra. Trieste è una formazione che si sposa malissimo con noi, perché sono tutti grandi e grossi e noi patiamo questo uno contro uno. Avremmo dovuto leggere certe situazioni molto prima, invece non ne siamo stati capaci pur sapendolo. Questa è una cosa che ci ha punito. Ho visto tanti isolamenti, tanti uno contro uno in mezzo alla piscina, rispetto ai quali siamo perdenti già prima di iniziare”.
Intanto, dopodomani c’è già il campionato da giocare: “Ora andiamo a casa, domattina ci vedremo e intanto penseremo a come partire per Napoli, visto che ci sono problemi di voli. Prima risolviamo questi aspetti pratici, poi avremo modo di parlare con la squadra e di preparare la gara contro il Posillipo”.




Siracusa, occasione mancata a Ragusa: pari senza reti

Il Ragusa si conferma avversario ostico per il Siracusa. La squadra di Giovanni Ignoffo aveva regalato la prima delusione stagionale, battendo gli azzurri in Coppa Italia. Questa volta ha imposto il pareggio ad Alma e compagni, all’Aldo Campo di Ragusa. Secondo pareggio in campionato, dopo quello in apertura del campionato. Applaudono comunque i tanti tifosi arrivati da Siracusa e che per tutta la gara non fanno mancare il loro sostegno. Per la prima volta, attacco azzurro a secco dopo i numeri record delle passate giornate. Il risultato lascia l’amaro in bocca ma non è un dramma. Ai punti, il Siracusa avrebbe meritato certamente di più. È mancata all’appello solo la fortuna. Adesso testa al Trapani tornato primo da solo in classifica e prossimo avversario al De Simone.
Primo tempo avaro di emozioni. Il Siracusa tiene il pallino del gioco ma senza riuscire a trovare la strada della porta. C’è Favetta mentre Maggio parte dalla panchina, come Arcidiacono. Giuliano Alma si ritrova imbrigliato dalla doppia marcatura che gli viene dedicata. Partita bloccata a centrocampo, con finale di tempo in crescendo per gli uomini di Cacciola. Ma di occasione vere e proprie quasi nulla.
Nella ripresa, Siracusa con personalità in campo ed al 64′ Alma può reclamare per un tocco di mano di un difensore ragusano in area, ma per l’arbitro non è rigore: solo punizione dal limite. Il Siracusa accelera i giri e ci vuole un salvataggio miracoloso, quasi sulla linea di porta, per dire ancora no al vantaggio degli azzurri l, nuovamente pericolosi prima del 75′ con Maggio, entrato nel frattempo in campo. È bravo il portiere a dire di no.
Cinque minuti di recupero. Siracusa a trazione offensiva, con qualche rischio sulle ripartenze del Ragusa, comunque ben contenute dalla retroguardia.
Una buona punizione di Aliperta chiama ancora all’ottimo intervento il portiere di casa. È l’ultimo brivido, manca la zampata e il risultato non si sblocca.