Siracusa. Indifferenziata,il Comune torna alla linea dura: multe a condomini e negozi

Dal primo giugno la discarica di Lentini accetterà solo 500 tonnellate di rifiuti indifferenziati. Sono 172 i comuni che conferiscono in quel sito, fra i quali anche Siracusa. La Sola Catania produce 400 tonnellate di indifferenziata al giorno. Elementi che allarmano il Comune. La comunicazione è arrivata agli uffici del settore Igiene Urbana ieri pomeriggio. A prescindere da questo, Palazzo Vermexio aveva studiato una soluzione che potesse ridurre la quantità di indifferenziata prodotta nel capoluogo. La strada è stata annunciata questa mattina, durante una conferenza stampa ed è la strada della repressione, come accadde in passato, quando una raffica di multe fu comminata ai condomìni in cui si riscontravano situazioni di mancato rispetto delle regole del conferimento dei rifiuti. Ne seguirono polemiche e in molti casi anche ricorsi.

Secondo uno studio condotto nelle scorse settimane, come spiega l’assessore Andrea Buccheri, le due categorie che in città producono una maggiore quantità di indifferenziata sono proprio i condomìni, insieme alle attività commerciali. Proprio su queste due categorie saranno concentrate le attenzioni di quanti, a partire dalla polizia ambientale, condurrà i controlli, che saranno in tal senso potenziati. Significa nuovamente sanzioni per quanti contravverranno alle regole e se non sarà possibile avere certezza del cittadino colpevole delle violazioni, si procederà nei confronti dei condomìni.

“Quanto comunicato dal gestore-spiega Buccheri- per noi è irricevibile. Nell’immediato la soluzione è questa. Non vogliamo che i cittadini virtuosi paghino per chi,invece,continua a comportarsi in maniera scorretta, a danno di tutti e mettendo in difficoltà la città. Il giovedì deve smettere di essere il giorno del “libera tutti” perché non lo è “.

Il potenziamento dei controlli è già in essere.




Siracusa. Ciclabili in corso Gelone: “Pietra tombale sulla mobilità sostenibile”

“Le piste ciclabili così come concepite dall’attuale amministrazione, sono la pietra tombale sulla mobilità sostenibile”.

Duro il giudizio espresso dal movimento “Civico 4” con riferimento al progetto delle corsie per ciclisti sul corso Gelone, i cui lavori sono stati affidati alla ditta Medi Appalti s.r.l. per circa 1 milione e 200 mila euro.

Il movimento è contrario al progetto, evidenziando che non appartiene al Biciplan.

“Il primo cittadino – dice il leader del movimento, Michele Mangiafico – sta acciuffando fondi a destra e a manca, che poi deve necessariamente spendere, dando vita a progetti che di fatto non migliorano la qualità di vita dei cittadini”.

“Il “Biciplan” è sicuramente stato in questi anni uno strumento utile ad alimentare il flusso di denaro in uscita con cui l’Amministrazione paga tecnici esterni con i soldi dei concittadini, così come dimostra la determina 841 (un’altra) dello stesso giorno, con cui 30 mila euro dei contribuenti hanno riempito le tasche della società milanese che ha redatto il piano non sostenibile che il gruppo di potere che guida la città sta imponendo al territorio. – si legge in una nota di “Civico 4” – Ma che il “Biciplan” risponda al Piano urbano della mobilità sostenibile adottato dal Consiglio comunale nel 2019 non solo è tutto da dimostrare, ma è completamente falso”.

In quest’ultima considerazione, secondo il movimento, rientra il progetto della pista ciclabile Gelone Sud, che “Civico4” ha esaminato, concludendo che anche i tecnici firmatari del progetto ammettono che il Pums, in corso Gelone, prevedeva altro: “(…) sullo stesso asse il PUMS della Città di Siracusa prevede l’inserimento delle corsie del BRT (mezzi pubblici n.d.r.). Optando per la soluzione del PFTE (piano di fattibilità n.d.r.), non è possibile garantire la flessibilità necessaria per un futuro inserimento delle corsie del BRT. Per consentire una maggiore flessibilità nell’inserimento del BRT in futuro tramite la demolizione dello spartitraffico centrale si è optato per la realizzazione di una pista ciclabile bidirezionale”.

L’aspetto più preoccupante, secondo “Civico 4”, è il taglio dei parcheggio in corso Gelone dal lato Sud verso Nord: oltre 50 stalli auto cancellati.




Siracusa. Giornata della Memoria delle vittime delle mafie, cortometraggio degli alunni dell’Archimede

Un cortometraggio, dal titolo “Da silenziose compagne dei boss a messaggere di legalità”. E’ stato realizzato dagli alunni dell’istituto comprensivo Archimede ed oggi, nell’ambito della  Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, è stato al centro di un incontro che si è tenuto nell’auditorium del plesso di via Caduti di Nassiriya. .
Protagonisti, gli studenti della terza A della Scuola Secondaria di I grado, “portatori di memoria viva”,li definisce la dirigente Giusy Aprile.

Alla presenza delle famiglie degli alunni, del prefetto, Giusi Scaduto, del sindaco, Francesco Italia e di esponenti delle istituzioni e di Libera, i ragazzi hanno rappresentato il contenuto del cortometraggio, che li ha visti protagonisti  in occasione della  cerimonia nazionale di inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022 a Pizzo Calabro lo scorso 20 settembre 2021.  Il cortometraggio è  stato, inoltre, selezionato tra 900 scuole italiane dal Ministero dell’Istruzione, “evidenziando la qualità del lavoro svolto e testimoniando l’impegno e la passione con i quali viene realizzata la mission del sistema nazionale di istruzione”.
“Se la testimonianza è un elemento, a volte personale e intimo, legato a chi ha vissuto più o meno da
vicino determinati eventi-commenta la dirigente scolastica- l’essere portatori di alcune storie e dei loro significati, attraverso la rielaborazione e la narrazione, può e deve sempre di più essere una pratica collettiva, per essere concretamente a fianco dei familiari e dei loro percorsi di giustizia, per tenere vive le storie “orfane” di testimoni diretti, e quindi a rischio di essere dimenticate, e più in generale per arricchire la memoria collettiva e porre le basi affinché sia il prodotto duraturo di un racconto corale in continuo divenire.
Lo slogan della Giornata del 21 marzo 2022 è “Terra mia. Coltura/Cultura” e vuole unire due
dimensioni di impegno dalle quali ripartire. Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità”.




Siracusa. Passanisi nel consiglio nazionale Fp Cisl: “Rispondere alle esigenze del pubblico impiego”

Il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa Daniele Passanisi nel Consiglio generale nazionale della Cisl Funzione pubblica.

La nomina è arrivata nel corso del Congresso nazionale della Cisl Funzione Pubblica che si è tenuto a Napoli dal 15 al 17 marzo scorsi, con la riconferma di Maurizio Petriccioli alla guida della Federazione. Al Congresso ha preso parte una delegazione della Cisl Fp del territorio, insieme alla segreteria territoriale con alcuni dirigenti sindacali di diversi comparti. “Prosegue così il percorso sindacale della Cisl Fp Ragusa Siracusa a sostegno della qualità dei servizi pubblici e a garanzia dei lavoratori del settore – ha commentato il segretario generale Daniele Passanisi – la nomina di componente del consiglio generale nazionale rappresenta il risultato di un lavoro di squadra, supportata dalla forte impronta all’indirizzo del rinnovamento della propria classe dirigente, su un territorio che reclama interventi di miglioramento che devono continuare ad essere evidenziati anche in ambito nazionale. La mission è quindi indirizzata verso l’obiettivo di fare della Cisl Fp sempre più un sindacato di prossimità per rispondere alle esigenze sempre più impegnative del pubblico impiego”.




Dad solo per i non vaccinati, tutela o discriminazione? Rispondono i dirigenti scolastici siracusani

Le nuove regole per la scuola, entrate in vigore ieri, stanno alimentando un acceso dibattito. Nella gestione dell’attività didattica sono state previste azioni diverse per gli studenti vaccinati e quelli non vaccinati, unici ad andare in dad. E’ una distinzione discriminatoria? Attorno a questa domanda si interrogano presidi e famiglie, anche nel siracusano dove, intanto, già in alcune scuole ci sono classi con studenti non vaccinati che seguono le lezioni da casa, mentre gli altri compagni sono regolarmente in presenza.
“E’ bene precisare che noi, in questo momento, le regole le subiamo”, esordisce Lilly Fronte, dirigente del liceo Corbino di Siracusa e di un istituto comprensivo di Noto. “Per evitare quella che può apparire come una discriminazione, io sarei dell’idea di rendere il vaccino obbligatorio. Oggi peraltro c’è una delicata questione di privacy: sono i genitori che devono comunicare lo status vaccinale dei loro figli. Controllo green pass in classe? Lo facciamo a tutti. Ma certo è un complicarsi la vita, specie nella scuola primaria”.
Pinella Giuffrida, dirigente scolastica del comprensivo Vittorio e rappresentante dell’associazione nazionale presidi, invita a considerare l’aspetto di tutela sanitaria del principio introdotto con le nuove norme. “I non vaccinati sono tecnicamente più a rischio e pertanto la norma tende a proteggerli, lasciandoli a casa a seguire le lezioni in presenza di un rischio contagio più elevato. Da questo punto di vista, la norma potrebbe anche non essere discriminatoria. Ma certo complica l’attività didattica”.
Teresella Celesti, dirigente del comprensivo Giaracà di Siracusa e di un istituto superiore del capoluogo, è netta. “Nessuna discriminazione. In tempi di necessità, fare confusione con presunte lesioni di diritti è delitto. Abbiamo avuto cura e dovere di salvaguardare la salute. E questo sì è diritto di tutti”.




E’ convinto di acquistare ad un prezzo conveniente un ciclomotore d’epoca Lambrettino su internet ma resta vittima di una truffa. E’ successo lo scorso dicembre ad un uomo di Rosolini, 46enne, che accortosi del raggiro ha presentato denuncia al Commissariato di Noto.

Dopo aver concordato il prezzo di 150 euro al posto dei 200 euro indicati in un annuncio, l’acquirente ha richiesto al venditore un recapito telefonico. La compravendita sarebbe avvenuta mediante invio a proprie spese con un trasportatore di fiducia e contestuale al pagamento in contanti della somma.
All’atto della consegna del ciclomotore il quarantaseienne ha constatato con amara sorpresa che il numero punzonato sul telaio del Lambrettino non aveva corrispondenza con quello riportato sul certificato del ciclomotore.
Il giorno seguente alla data della consegna l’acquirente ha contattato  telefonicamente il venditore chiedendo spiegazioni ma, dopo una serie di inutili interlocuzioni telefoniche, il venditore ha bloccato la vittima del raggiro.
Gli accertamenti investigativi esperiti dagli uomini del Commissariato guidato dal dirigente Arena consentivano di individuare e denunciare il venditore, un uomo di 46 anni, residente nella provincia di Padova, per il reato di truffa.




Operazione Kronos,due condannati per associazione mafiosa pluriaggravata a Ferla

I Carabinieri delle Stazioni di Francofonte e di Ferla hanno arrestato un 33enne e un 57enne, entrambi pregiudicati, in esecuzione di un ordine di carcerazione messo dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania.
Gli arrestati sono stati riconosciuti colpevoli del reato di associazione mafiosa pluriaggravata per il quale il primo è stato condannato a espiare la pena di otto anni e il secondo di otto anni e otto mesi di reclusione con, per entrambi, la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai Pubblici Uffici.
La sentenza è divenuta definitiva giorno 21 dicembre scorso per fatti commessi fino all’anno 2016 nella parte nord della provincia.
I due, risultati affiliati al clan mafioso Nardo, erano stati arrestati il 20 Aprile 2016 a conclusione di articolata attività investigativa, denominata Kronos, condotta dal ROS Carabinieri di Catania.
Gli arrestati sono poi stati associati presso la Casa di Reclusione di Augusta – Brucoli.




Ponte di Cava Marina, strada danneggiata dal maltempo: gli ultimi lavori nel 2020

L’impietosa ondata di maltempo che ieri si è abbattuta sulla Sicilia Sud-Orientale ha causato una serie di “ferite” alla viabilità. Tra queste figura anche quella di contrada Cavamarina, tra Cassaro e Ferla. Rientra nel territorio di Cassaro e rappresenta un piccolo caso.
Il vicino ponte è nuovissimo, consegnato lo scorso anno (Aprile 2020) dopo sopralluoghi a cui partecipò anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Il cantiere era stato aperto dieci anni prima e poi lasciato incompleto. Ma la rampa di accesso, parzialmente rinnovata, ha accusato il cedimento di una parte della sede stradale. Circa dieci metri quadrati di strada sono venuti giù sotto la spinta delle acque di ruscellamento, verosimilmente.
Il vicino ponte ha resistito alle intemperie. Al momento della consegna dell’opera, la Regione sottolineò come   i Comuni di Cassaro e Ferla possano finalmente contare “su un collegamento moderno, sicuro ed efficiente con l’area di Pantalica, a beneficio della mobilità dei cittadini e delle attività economiche e turistiche della zona”.
Quei lavori hanno comportato una spesa di 1 milione e 300 mila euro.




Trattore rubato e con targa “falsa” in un’azienda agricola di Buccheri: denunciati due allevatori

Dopo i gravi incendi che hanno interessato i boschi e la macchia mediterranea dei monti iblei e i recenti arresti operati dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Noto proseguono le indagini sui soggetti che possono, per ragioni diverse, trarre vantaggio da tali eventi.

Durante un sopralluogo in una azienda agricola di Buccheri, i Carabinieri della locale Stazione, coadiuvati dai colleghi di Cassaro, hanno rinvenuto un trattore rubato.

Il mezzo agricolo, del valore di circa 15.000 euro, è risultato rubato nel 2018 ad un agricoltore di Buscemi e, verosimilmente acquistato al mercato nero dopo essere stato riverniciato e ritargato con una targa non omologata ma molto simile a quella originale.

I Carabinieri del Nucleo Operativo di Noto non si sono fatti ingannare dalle apparenze e hanno accertato, tramite il numero di telaio, che il mezzo era oggetto di furto, denunciando due allevatori per riciclaggio, reato che prevede una pena che va da 4 a 12 anni di reclusione.

Il trattore è stato restituito al legittimo proprietario.

Le attività proseguiranno con ispezioni ad altre aziende agricole con l’ausilio dei veterinari dell’Asl e dei Carabinieri del NAS.




“Potatura selvaggia ad Augusta”: esposto in Procura di Natura Sicula

Potatura selvaggia di centinaia di alberi ad Augusta. La denuncia parte dall’associazione Natura Sicula e approda in Procura. Esposto presentato dal presidente, Fabio Morreale, che racconta come alla villa comunale come in piazza Matteotti, alberi pluridecennali di Ficus, Eucalyptus e Pittosporum siano stati oggetto di interventi di potatura particolarmente aggressiva.
Entrando nel dettaglio, “agli alberi sono state tagliate le branche, anche le più grosse, con annullamento, in moltissimi casi, della chioma, contro ogni buona regola agronomica; Le potature-prosegue Natura Sicula- sono state eseguite nel periodo agronomicamente peggiore, ad agosto, ovvero in piena estate, quando le piante sono al massimo dell’attività di fotosintesi, e con temperature elevatissime”.
Secondo Morreale, in base a quanto prevedono le normative, la potatura in piena estate non era dovuta. “Lo dicono le direttive, anche per non danneggiare le popolazioni di uccelli distruggendo nidi e uova, principio contenuto anche nella Legge sulla Protezione della Fauna Selvatica”.
Morreale spiega che “la sbrancatura a pochi centimetri dal fusto dovrebbe essere praticata solo in via straordinaria, in casi di particolari interventi di riforma, quindi mai su alberi sani. Tralasciando i danni paesaggistici ed estetici arrecati, una sbrancatura che fa scomparire la chioma è una pratica agronomica dannosa che apporta danni strutturali invisibili ma fatali. Gli alberi sbrancati, infatti, diventano più fragili, e vengono esposti a un maggiore rischio di malattie e di morte. L’aspettativa di vita diventa molto inferiore rispetto a un albero potato correttamente. I grossi e numerosi tagli della sbrancatura consentono un facile accesso ai funghi, causando la carie e il degradamento del legno, provocando cavità e rendendo meno robusta la struttura. Quindi rischio di rotture, con conseguenti cadute e danni a persone e cose sottostanti l’albero.
L’asportazione di una così grande quantità di foglie produce una grande quantità di radici morenti che minano l’ancoraggio dell’albero e causano una perdita di apporto di sali ed acqua.
La soluzione alla capitozzatura non è non potare, ma farlo con criterio. Tanti tagli piccoli sono meglio di un taglio grosso”.
Alla Procura, l’associazione ambientalista chiede di disporre di opportuni accertamenti .