Tennis. Australian Open, Salvatore Caruso vola al secondo turno: battuto Laaksonen

Prima vittoria nel tabellone principale degli Australian Open per Salvatore Caruso. Il tennista avolese ha superato al primo turno lo svizzero Henri Laaksonen (139 ATP) regolato in 3 set (6-2, 6-4, 6-3). “E’ stata una prestazione solida, sono molto contento di aver portato a casa la partita in tre set. Con questo formato è molto importante stare il meno possibile in campo per poter essere freschi nel match successivo. Oggi ho servito bene. Sono fiducioso in vista del prosieguo del torneo. Si lotterà come sempre”.
Al secondo turno trova Fabio Fognini che ha superato anche lui in tre set Herbert. Sfida tutta italiana, con Fognini favorito. Ma Salvatore Caruso negli ultimi anni ha abituato spesso a grandi sorprese. “




Siracusa. Covid-19: 100 nuovi casi in provincia

Sono cento i nuovi positivi al Covid-19 in provincia di Siracusa. Lo dicono i nuovi dati forniti dalla Regione e che danno un quadro della situazione siciliana, aggiornata rispetto alle ultime 24 ore.

I ricoveri sono stati in Sicilia 47 in più a fronte dei 1095 tamponi positivi rilevati secondo il bollettino quotidiano del Ministero della Salute. Incremento dei numeri anche per le terapie intensive: dieci pazienti in più oggi. Guarite 197 persone. Purtroppo sono da registrare anche 16 decessi per Coronavirus.I tamponi processati sono stati 8547. In provincia di Agigento si registrano 110 nuovi positivi, a Caltanissetta +45, mentre a Catania altri 316. Enna ha oggi 49 positivi in più, a Messina sono 106. Palermo ancora la provincia con piu’ contagi: 277, mentre a Ragusa se ne contano 82. A Trapani, 10. Siracusa, come già detto, ha 100 casi in piu’ nella sua provincia. Attualmente la Sicilia conta 15 mila 324 positivi. I ricoveri totali sono mille 131.




Siracusa. Seconda ondata Covid: "Il Comune prenda provvedimenti urgenti"

Misure immediate per far fronte alla nuova ondata di Covid 19, dal punto di vista sanitario ed economico. A chiederlo, all’Amministrazione comunale di Siracusa, è Michele Mangiafico, ex vicepresidente del Consiglio comunale.
“È come se fossimo in guerra. – dice Mangiafico – Non sarà un lasso di tempo breve a separarci dalla fine di questo conflitto. Ci sono state e ci saranno perdite umane e materiali. Per questa ragione, abbiamo la necessità – a tutti i livelli istituzionali – di una classe dirigente reattiva, che utilizzi ogni risorsa disponibile per coniugare la salvaguardia delle vite umane e il sostegno all’economia. Il nuovo Dpcm del 25 ottobre 2020, dopo il lockdown dello scorso 8 marzo, segna ufficialmente l’ingresso nella seconda ondata del Covid-19, che sarà per forza di cose più lunga della prima. Le Pubbliche Amministrazioni Locali devono reagire con forza sia sul piano sanitario sia sul piano economico. Non è più tollerabile alcun atteggiamento attendistico né alcun provvedimento di distrazione rispetto alla possibilità di tracciare e contenere il contagio da una parte, sostenere i settori produttivi e le persone più fragili dall’altra”.
“Ancora una volta, chiamo in causa il modello Priolo Gargallo, – spiega Mangiafico – dove il sindaco ha rinunciato alla propria indennità di carica e tutti gli assessori hanno accantonato il 50% dei propri emolumenti per investire queste risorse nello screening di tutti i dipendenti del Comune. Il Comune di Siracusa è chiamato a fare altrettanto, non c’è più tempo per i tatticismi. L’Amministrazione che attualmente governa la città finanzi la ricerca del percorso del virus in città attraverso una campagna di tamponi che inizi da tutto il personale diretto e indiretto dell’ente, quindi comprese tutte le società che operano per il Comune nei servizi della nettezza urbana, della gestione idrica, del verde pubblico, del supporto amministrativo, senza alcuna esclusione. Una volta emersi i casi positivi, proceda con il sostegno nei quattordici giorni successivi dello screening di tutti i contatti diretti dei positivi. Il virus va fermato nella sua corsa”.
Ma la risposta sanitaria non basta. “Come in tutte le guerre, – continua Mangiafico – medici e infrastrutture ospedaliere servono per contenere le perdite, ma il virus va fermato anche investendo su un modello economico diverso, basato sulla distanza. L’Amministrazione comunale è chiamata a dotare tutto il personale di adeguata strumentazione tecnologica e connessione dati per lavorare da casa, sviluppando come qualunque azienda moderna tutti gli applicativi utili ad erogare servizi da remoto. Gli stessi cittadini potranno usufruire dei servizi comunali collegandosi alle medesime applicazioni da remoto. Il tempo è maturo per immaginare un modello comunale diverso, dove lo “smart working” non sia una soluzione di emergenza ma un’opportunità per dismettere tanti inutili e dispendiosi affitti comunali, recuperando risorse da mettere a disposizione della comunità”.
“L’Amministrazione comunale prenda atto che sarà un Natale diverso quello a cui ci prepariamo tra qualche settimana. Piuttosto che lasciare in bilancio soldi per luminarie, alberi e iniziative legate alle festività, costituisca un unico fondo per le persone che stanno affrontando maggiori difficoltà, dai più fragili alle nuove povertà, distribuendo subito queste risorse per tamponare il drammatico momento che stanno vivendo. Anche qui non c’è molto tempo per inutili chiacchiere. – conclude – E’ l’ora di agire per la comunità”.




Pallanuoto. L'Ortigia batte Salerno: verso la seconda fase di Coppa Italia

L’Ortigia batte anche Salerno e chiude il girone al primo posto e a punteggio pieno, centrando la qualificazione alla seconda fase di Coppa Italia. I biancoverdi, rispetto al match di ieri sera con il Posillipo, entrano in vasca meno contratti e, dopo lo svantaggio iniziale (segna Cuccovillo in superiorità), giocano un buon primo parziale, sfruttando la metà delle occasioni con l’uomo in più e chiudendo avanti per 3-1 grazie alle reti di Vidovic, Gallo e Giacoppo. Nel secondo tempo, Salerno gioca meglio, mentre l’Ortigia mostra meno lucidità in difesa, dove concede molte espulsioni, ma regge e riesce a mantenere il vantaggio minimo (6-5) all’intervallo lungo. Dopo una terza frazione in equilibrio, i biancoverdi di mister Piccardo allungano nell’ultimo quarto, grazie a Mirarchi e a un ispirato Cassia, che segna due gol in fotocopia sfruttando la superiorità. Il finale dice 11-8 per l’Ortigia, che torna a Siracusa con il bottino pieno e con il primo esame stagionale superato. Ora i biancoverdi attendono di conoscere le avversarie del prossimo turno (si gioca la settimana prossima, 26-27 settembre).

Questo il commento del capitano dell’Ortigia, Massimo Giacoppo, nel post partita: “Oggi abbiamo iniziato meglio. Abbiamo lavorato per colmare questo gap iniziale, che è una delle nostre note dolenti, ossia il fatto di concedere spesso un break all’inizio, come è accaduto ieri con il Posillipo, ma anche altre volte nella passata stagione. Poi nel secondo tempo loro hanno recuperato e noi abbiamo tenuto in vita una partita che potevamo chiudere molto prima, perché la differenza qualitativa c’è, anche se Salerno è una squadra rognosa. Va anche detto però che non era facile giocare di domenica mattina, dopo aver disputato un match come quello di ieri sera, che è stato molto dispendioso, sia sul piano fisico che su quello mentale. Ad ogni modo, credo che anche oggi abbiamo fatto una buona prova. Per adesso ci basiamo molto sul risultato, perché non siamo ancora una squadra pronta a macinare gli avversari”.

Per il capitano biancoverde, da questo doppio impegno sono emersi segnali molto positivi soprattutto sul piano del gioco: “Dopo tanti mesi di stop, ci può stare di non essere ancora al meglio. Penso che a livello di gioco non sembra nemmeno che siamo stati fermi tutto questo tempo, anzi abbiamo espresso delle buone trame. Ci mancano sicuramente un po’ di velocità e ritmo, ma questo dipende anche dal momento della preparazione che stiamo vivendo, visto che stiamo caricando e quindi non possiamo ancora avere la rapidità che poi avremo in campionato”.

Per il numero 7 dell’Ortigia, tornare in acqua dopo sei mesi è stato come tornare bambini: “C’era tanta attesa ieri, dopo un periodo così lungo, nel quale non sapevamo nemmeno quando saremmo tornati a giocare. È stata una grande emozione, anche se le condizioni erano particolari, con la piscina vuota, nessuno sugli spalti, una situazione surreale. Però è stato bellissimo, ci sentivamo dei bambini che non vedevano l’ora di giocare”.




Siracusa. La decadenza del Consiglio Comunale, Cafeo apre: "discutere nuova norma"

“Quella della decadenza del consiglio comunale ma non della giunta e quindi del sindaco in caso di mancata approvazione del bilancio consuntivo è una questione controversa. Ritengo che la questione sia ben lontana dall’essere chiusa”. Lo dice il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo a proposito del “caso” Siracusa.
“Non è possibile immaginare il governo della Cosa Pubblica senza il salutare e stimolante confronto democratico con i rappresentanti eletti dei cittadini”, taglia corta Cafeo che punta al cuore del problema.
“La recente vicenda giudiziaria che ha visto il reintegro del consigliere Pippo Ansaldi in un consesso che però di fatto non esiste più – aggiunge – ha riaperto una ferita non ancora rimarginata, privando tra l’altro del giusto ristoro un consigliere comunale vittima di una decisione illegittima”. Ansaldi ha però fatto sapere di non essere al momento intenzionato ad avviare ulteriori azioni che potrebbero persino puntare al ritorno in scena dello stesso Consiglio comunale.
“Da parte mia, sono dunque disposto a discutere e a riaprire la questione, presentando se necessario un emendamento all’attuale legge con l’obiettivo di ridare al Consiglio Comunale la giusta dignità e soprattutto ripristinare per intero le funzioni di indirizzo e controllo affidate a questo fondamentale organo democratico”, il messaggio aperto lanciato da Giovanni Cafeo che a questo punto pare attendere risposte, anche trasversali.




Siracusa. Contrada Santa Elia, fiamme nella notte vicino alla discarica Arenaura

Un incendio è divampato in contrada Santa Elia, la notte scorsa. Interessata dalle fiamme, in una zona a sud del capoluogo, un’area adibita a discarica (ormai chiusa) poco distante dal centro di raccolta di Arenaura.
A dare l’allarme sono stati alcuni passanti per quella lingua di fuoco che netta si stagliava nell’oscurità. Sul posto sono subito arrivati i Vigili del Fuoco di Siracusa, insieme ad una squadra della Ambientale. Indagini in corso anche per risalire alle cause all’origine del rogo, Non è esclusa la pista dolosa.




Droga a Melilli, operazione "Piazza Pulita" dei carabinieri: nuove "leve" spacciavano in centro

Un giro di spaccio di droga, orbitante nella zona del centro e in particolare in piazza Rizzo. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione di Melilli.
Sei le persone denunciate alle quali i Carabinieri hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per concorso in spaccio di stupefacenti.
Le attività, che sono iniziate nell’anno 2018 e si sono protratte per circa due anni, hanno monitorato le piazze di spaccio melillesi raccogliendo informazioni utili ad identificare i principali spacciatori attivi nel paese ed operanti nei più frequentati luoghi di aggregazione dei giovani.
È così emerso che attorno ai predetti soggetti gravitavano molti giovani che collaboravano nell’attività di spaccio, svolgendo funzioni di vedetta oppure occupandosi di prelevare lo stupefacente e di consegnarlo agli assuntori. Tali giovani, alcuni già noti ai Carabinieri del posto ed altri da considerarsi “nuove leve”, sostanzialmente assediavano Piazza Rizzo, praticando in essa lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana.
Poco più che ventenni e sempre con berretto da baseball e occhiali da sole per non essere riconosciuti, solitamente utilizzavano applicativi di messaggistica come Whatsapp e Messenger per comunicare tra loro e non si curavano dell’identità degli acquirenti, cedendo stupefacenti anche a minorenni. La droga, che talvolta veniva consumata sul posto dagli assuntori, veniva occultata abilmente all’interno della biancheria intima indossata dagli spacciatori o utilizzando anfratti dei muri perimetrali delle abitazioni, grondaie ovvero i contatori dell’acqua.

Le indagini hanno evidenziato come i traffici illeciti stessero progressivamente degenerando in altre attività delittuose, come spesso purtroppo accade nelle realtà gravitanti intorno al mondo degli stupefacenti.

Si è infatti accertato che due dei giovani coinvolti nel “giro”, almeno in una circostanza, hanno commesso un furto all’interno dei locali della dismessa Consulta Giovanile, asportando materiale informaticI. Quel che però è apparso particolarmente allarmante è il fatto che il giro di spaccio, diventando sempre più vasto e frenetico, stava iniziando ad attirare gli interessi di soggetti criminali di più alto profilo, essendosi rilevati più volte episodi in cui alcuni degli spacciatori sono rimasti vittime di risse e pestaggi da parte di soggetti rimasti ignoti.

Per rendere l’idea del “giro” che i sei indagati avevano messo in piedi, si può fare riferimento ai principali riscontri operati dai militari nel corso delle indagini: il 4 ottobre 2018, un minorenne fu trovato in possesso di circa grammi 30 di hashish, suddivisi in 40 dosi, e della somma contante di euro cinquanta circa in banconote di piccolo taglio che fu anch’essa sequestrata poiché ritenuta provento di attività di spaccio; il 6 dicembre 2018 furono rinvenuti nell’abitazione di un soggetto coinvolto nel giro kg. 1,600 di marijuana, kg. 3,600 di hashish e grammi 30 circa di cocaina. Nel corso dell’attività di indagine, sono stati inoltre effettuati diversi altri riscontri dell’attività di spaccio che hanno portato complessivamente all’arresto di 3 soggetti ed al deferimento a piede libero di altri tre 3




Furto di agrumi, stretta della polizia: 4 arresti e due denunce ad Avola

Campagne al setaccio in provincia.  La polizia ha intensificato i controlli, soprattutto dopo il duplice omicidio ed il tentato omicidio dello scorso febbraio nel lentinese. In questo contesto, ieri sera, dopo una segnalazione di furto di limoni, gli uomini del commissariato di Avola hanno denunciato un 49enne ed un 27enne sorpresi in contrada Renna in possesso di arnesi atti allo scasso.
Alle 3 , nello stesso posto, la polizia ha arrestato in flagranza di reato di furto di limoni, Alfio Trovato , 55 anni,  Agatino Trovato,  57 anni,  Salvatore Piterà, di 54 anni e Gino Fiducia,  37 anni, tutti catanesi e già noti alle forze dell’ordine.
I quattro ladri avevano già caricato in due autovetture oltre 2 tonnellate di limoni che sono già state restituite al legittimo proprietario.
Nel corso delle concitate fasi dell’arresto, Alfio Trovato avrebbe opposto una strenua resistenza nei confronti dei poliziotti colpendo uno di questi al volto e pertanto è stato denunciato anche per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Agatino Trovato, invece, è stato anche denunciato per avere minacciato uno dei proprietari del fondo agricolo in presenza degli agenti. Il fenomeno del furto di agrumi, che colpisce i produttori agricoli di questa provincia depredati della produzione e danneggiati a lungo termine perché i ladri effettuano la raccolta devastando irreparabilmente le piante, è stato particolarmente attenzionato dalla Questura di Siracusa che, dopo le indicazioni pervenute dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubbliche, presieduto dal  Prefetto, ha fatto scattare maggiori misure di sicurezza anche a seguito del duplice omicidio e del tentato omicidio avvenuti nelle campagne del lentinese nel febbraio scorso.
La Polizia di Stato ha messo in campo dedicati servizi finalizzati alla vigilanza ed al controllo delle aree rurali e coltivate ad agrumi, in particolar modo nella zona sud della Provincia aretusea e nelle campagne della zona nord confinanti con la provincia etnea.
Sono state eseguite anche verifiche sull’intera filiera di produzione e vendita agrumicola, con controlli effettuati sia nei mercati rionali che nei centri di grande distribuzione, che hanno consentito un innalzamento del livello di sicurezza riguardo alla genuinità ed alla provenienza dei prodotti immessi alla vendita al dettaglio.




Siracusa. Via ai controlli Asp sulla filiera del tonno: i consigli del Dipartimento Prevenzione Veterinaria

Avviati, come ogni estate, i controlli sulla filiera del tonno nei mercati e nelle pescherie della provincia. Il servizio è svolto dal Dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’Asp di Siracusa ed è finalizzato a verificare la corretta conservazione, esposizione e tracciabilità, a tutela della salute dei consumatori.
“Si parla tanto di sicurezza alimentare e tracciabilità dei prodotti su tutti gli alimenti di origine animale e soprattutto sulla carne del tonno che è un alimento altamente deperibile con le alte temperature – dichiara il direttore del Dipartimento Angelo La Vignera -. Invitiamo i consumatori ad acquistare il tonno in pescherie affidabili che mantengono il prodotto in banchi frigo ad una temperatura compresa tra 1 e 4 gradi e provvisto di tracciabilità. Le alte temperature fanno sì che una sostanza presente nel tonno chiamata istidina si trasformi in istamina provocando la sindrome sgombroidale. E’ importante divulgare una buona educazione sanitaria in quanto le persone devono essere sicure che ciò che mangiano sia mantenuto ad una temperatura consentita e che sia munito di tracciabilità. Il tonno appena comprato va posto in borsa refrigerata e portato subito nel frigo di casa per non interrompere la catena del freddo e non lasciarlo al caldo in macchina al fine di non trasformare un buon pranzo in una brutta avventura”.




Norme anti-Covid, controlli nelle imprese: multa da 10 mila euro ad un'azienda agricola

Prosegue la serie di controlli nell’ambito di tutti i settori lavorativi posti in essere dai Carabinieri della Compagnia di Noto unitamente al Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siracusa, componente specializzata dell’Arma. Tali attività sono state disposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa in ottemperanza alle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica e volte anche  alla verifica del rispetto del contenuto del protocollo di sicurezza per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto da Governo e parti sociali. Sono state questa volta sottoposte a controllo due aziende agricole che impiegavano un totale di quindici lavoratori riscontrati tutti in possesso di regolare contratto di lavoro. In una delle due aziende tuttavia è stata verificata la mancata redazione delle procedure operative dedicate all’attuazione di misure precauzionali e di contrasto alla diffusione del contagio del virus: negli ambienti di lavoro mancavano infatti dispenser per disinfettanti, gli ambienti non erano stati sanificati ed ai dipendenti, che oltretutto non erano stati tutti sottoposti alla visita medica preventiva, non erano stati distribuiti i dispositivi di protezione individuali anticovid. Per tali motivi l’amministratore dell’azienda è stato deferito alla Procura della Repubblica di Siracusa, con prescrizione di sanare le anomalie riscontrate, nonché sanzionato in via amministrativa per oltre 10.000 euro.
Le attività di controllo svolte dall’Arma dei Carabinieri unitamente al personale dei reparti speciali continueranno con assiduità, per garantire che le attività produttive riprendano il loro normale corso nel pieno rispetto delle normative sanitarie in materia di CoViD-19 garantendo piena tutela alla salute dei consumatori e dei lavoratori.