VIDEO. Sos scuola a Siracusa, nuovo episodio: intonaco “bucato” ed esce acqua

Un nuovo video finisce sui social ed è destinato a sollevare altre accese polemiche sulle condizioni strutturali delle scuole siracusane. Dopo i casi dell’istituto sotto sfratto (Bartolo, Pachino) e dell’Alberghiero di via Polibio (distacchi di intonaci e aule inibite), arriva adesso quello dell’acqua che esce dalle pareti di una aula di un istituto superiore del capoluogo.
A pubblicare il breve video è la consigliera comunale Silvia Russoniello. Nei pochi secondi di durata, si vede la parte di una classe con l’intonaco rigonfio. Utilizzando la punta di una matita, degli studenti lo “bucano” con estrema facilità. E dai fori fuoriesce dell’acqua.
“Sono immagini che mi sono state inviate dai genitori degli allievi di un istituto tecnico di Siracusa”, scrive sulla sua pagina facebook l’esponente pentastellata. “Non va bene. Non va bene per nulla. Le scuole chiedono aiuto”, scrive ancora.
L’episodio non appare di estrema gravità. Certo sorprende che possano esserci sacche (infiltrazioni?) di acqua libera tra pareti, intercapedini e solai.
Stante le casse vuote della ex Provincia, c’è la possibilità di aderire al piano straordinario del Ministero dell’Istruzione: 65,9 milioni di euro stanziati per gli enti locali proprietari di immobili pubblici adibiti ad uso scuola per la verifica della solidità delle strutture. Vengono subito finanziate le indagini diagnostiche che permetteranno di conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici. Con una seconda tranche, il Ministero finanzierà gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle strutture, dopo le verifiche. La ex Provincia deve presentare istanza entro le 15.00 del 29 novembre 2019.




VIDEO. Siracusa. Il problema irrisolto: la strada della ex Tonnara come una discarica

Per raggiungere la pista ciclabile da Santa Panagia, si percorre una lingua di asfalto che scende sino alla ex Tonnara. Strada tecnicamente inibita alla auto, costeggia della campagna. Ma l’idilliaco paesaggio naturale è pesantemente macchiato dalla continua presenza di rifiuti scaricati illegalmente, nell’indifferenza di tutti. Il Comune lo sa, la gente lo sa. Ma nessuno, oltre un paio di bonifiche straordinarie, riesce ad arginare il problema.
Gran parte dei terreni che costeggiano la strada è di proprietà privata. Nonostante gli inviti rivolti dal Comune ai proprietari, le recinzioni che avrebbero potuto limitare gli episodi di abbandono di spazzatura varia non sono mai state montante. Nè Palazzo Vermexio ha agito in danno terzi. Nel frattempo crescono i mucchi di rifiuti. Le immagini inviate da Massimo alla nostra redazione mostrano lo stato attuale dei luoghi, visti dalla prospettiva di un ciclista.




VIDEO. Via Algeri, nella scuola chiusa e pericolante vive una famiglia: “aiutateci”

Una scuola abbandonata a se stessa da pochi mesi. Eppure l’istituto scolastico di via Algeri, che era destinato ad ospitare, in una sua parte, addirittura il nuovo comando della Polizia Municipale, oggi si presenta come un edificio devastato, pericolante, più volte vandalizzato, senza quasi più nemmeno una finestra. C’è il ricordo di un androne, c’è il ricordo di una bacheca in cui ancora si leggono degli avvisi che risalgono allo scorso gennaio. Poi la scuola è stata chiusa per ragioni di sicurezza e igienico-sanitarie. Da allora, nessun intervento, solo uno scempio che aumenta giorno dopo giorno. Ringhiere divelte, strutture  con i ferri arrugginiti a fare bella mostra di sè. E addirittura, al primo piano,  un appartamento improvvisato, occupato.
Mentre giravamo le nostre immagini, ci siamo accorti della presenza di qualcuno. Siamo stati raggiunti da alcune persone. E abbiamo scoperto che un nucleo familiare vive lì da due mesi. Hanno la loro piccola cucina, un bagno, una camera da letto. Un lampadario di vetro per sentire la differenza tra scuola e qualcosa che somigli ad una casa. Ma non c’è una porta, non c’è una finestra che possano essere chiuse. Tutto spalancato. E c’è un cane come unico “guardiano”.
Sono italiani, siracusani. In passato hanno sbagliato, da anni- ci raccontano- rigano dritto. A proposito di anni, da 19 chiedono una casa popolare. Niente da fare. Hanno dei figli, vivono in una comunità. Chiedono una sistemazione più dignitosa, qualcosa che, prima che arrivi l’inverno, in quel palazzo senza finestre, possa scongiurare il peggio. Raccontano che le forze dell’ordine sanno della loro presenza in quel luogo. Che hanno fatto irruzione, un giorno, ma cercavano droga. Non l’hanno trovata. “Non troveranno niente del genere, qui- ci raccontano- noi vogliamo vivere in maniera onesta.Vogliamo che i nostri figli siano orgogliosi di noi”.
Ma nessuno è mai tornato. A quanto pare hanno anche tentato la carta della Caritas, ma i proprietari di case in affitto hanno parecchie remore a concederle per iniziative di solidarietà, nonostante la garanzia del pagamento, per un anno, del canone da parte della Caritas. E adesso la coppia che vive in quei locali- pare in origine fossero quelli destinati al custode- si dice pronta ad azioni eclatanti. E chiedono che qualcuno li aiuti.




VIDEO. Quattro catanesi arrestati a Noto: sorpresi mentre tentavano un “colpo” in villa

Quattro catanesi, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati ieri mattina a Noto in flagranza di tentato furto aggravato in abitazione. I poliziotti hanno bloccato il 51enne Alfio Bonconsiglio, Orazio Amara (46 anni), Giovanni Calì (30) e Francesco Antonino Mammone (38).
Alle 11.00 di ieri, allertati dalla segnalazione di un’autovettura sospetta, operatori della Volante sono intervenuti a San Corrado Fuori le Mura, dove si trovano numerose villette residenziali. I poliziotti hanno notato la vettura in sosta nei pressi di una villa con due individui a bordo che stavano aspettando altri complici che furtivamente, usciti dall’abitazione, hanno cercato di fuggire alla vista della Volante. Bloccati, sono stati arrestati e condotti in carcere.
“Mi complimento con il vice questore aggiunto Paolo Arena e con i suoi uomini per la brillante operazione di Polizia condotta in queste ultime ore. La presenza nella nostra Noto delle Forze dell’Ordine è ben percepita e anche questo episodio, che vede protagonisti nella segnalazione i miei concittadini, testimonia come collaborazione e denuncia siano alla base di ogni successo e risultato, determinanti per la dotazione di uomini e di mezzi necessari per la sicurezza e l’incolumità pubblica”. Lo dichiara il sindaco Corrado Bonfanti, dopo l’operazione condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto che ha portato all’arresto di quattro persone per tentato furto aggravato in abitazione.




VIDEO. “Consumi anomali, è un watergate”: parlano i consiglieri di Forza Italia

E’ il capogruppo di Forza Italia, Ferdinando Messina, a presentare il risultato dell’indagine condotta sui consumi idrici delle strutture pubbliche di Siracusa. Un costo a carico del Comune e che pare continuare a crescere. Nel 2017 era stato segnalato un costo “anomalo” forse dovuto anche a disattenzioni nelle scuole (cassette dei bagni che perdono, rubinetti aperti, perdite) e gestori di impianti e strutture comunali senza utenze volturate. Oltre a fontanelle sempre aperte e pochissimi sistemi a riciclo. Con la dovuta attenzione, possibili risparmi annui pari a 200mila euro.
Ne parlano anche i consiglieri Alessandro Di Mauro, Federica Barbagallo e Gianni Boscarino.




VIDEO. Il gestore della Cittadella dello Sport, “le bollette qui le paghiamo noi”

Dopo l’indagine di Forza Italia sui consumi idrici a carico del Comune di Siracusa e segnalati come “anomali” in quanto costosi, interviene il gestore della Cittadella dello Sport. Parla Valerio Vancheri, presidente dell’Ortigia, la società di pallanuoto che si è anche assunta l’onere della gestione e riqualificazione della più grande struttura sportiva pubblica cittadina. “Le bollette le paghiamo noi. Ma facciamo ed abbiamo fatto anche molto altro…”




Nuova famiglia per Rocky, il cane che aspettava davanti all’ospedale il proprietario morto

Una nuova vita per Rocky, il cane che per quasi tre mesi è rimasto davanti all’ospedale Di Maria di Avola aspettando il suo proprietario che purtroppo,da quell’ospedale,non è mai uscito. La sua storia ha commosso e mobilitato il web. Avrebbe seguito correndo l’ambulanza che ha trasportato il suo amico umano sino al Di Maria. E da allora non si è più mosso. Fino a ieri. Di lui si occupavano i volontari dell’associazione Giustuzia per Roby, che per settimane hanno anche cercato di scongiurare il rischio che qualcuno,infastidito dalla presenza del cane, potesse farlo allontanare in maniera. Poi questo cagnolone  ha conquistato tutti ed  è scattata una corsa per quella che è stata definita “un’adozione del cuore”. E alla fine sembra proprio che questa opportunità si sia concretizzata. Lo dimostrano le immagini girate ieri. Rocky ha una nuova casa, un bel giardino in cui scorazzare, una famiglia che potrà accoglierlo e magari alleggerire quello che è stato il suo percorso dopo la perdita del suo punto di riferimento umano. Una storia a lieto fine, insomma, su cui resterebbero tante osservazioni da fare, che non hanno a che fare, però, con il cane e la sua seconda vita. Hanno piuttosto a che fare con le persone, che non sempre si distinguono per correttezza….Ma questa è un’altra storia e non ha un retrogusto dolce come quella che riguarda quello che è ormai per tutti il cane del Di Maria.




VIDEO. Auto in fiamme in via Algeri, l’intervento dei Vigili del Fuoco

Vettura in fiamme nelle prime ore del mattino in via Algeri, a Siracusa. L’incendio si è sviluppato dalla parte anteriore di una utilitaria parcheggiata accanto alla recinzione di quella che era la scuola di via Algeri. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Squadra Ambientale della Polizia Municipale e, per le operazioni di spegnimento ,i vigili del fuoco che in pochi minuti hanno domato il rogo. Danni notevoli per il veicolo. Non sono state ancora determinate con esattezza le cause dell’incendio.




VIDEO. Rapina al centro scommesse, ai domiciliari due ventenni di Pachino

Sarebbero gli autori della rapina commessa a Pachino l’11 gennaio. Preso di mira un centro scommesse. Al termine delle delicate indagini, sono finiti ai domiciliari il 23enne Salvatore Cirinnà e il 21enne Carmelo Cavarra.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la sera della rapina Cavarra si sarebbe introdotto all’interno del centro scommesse armato di coltello e con il volto travisato dal cappuccio della giacca. Arraffati 600 euro, si sarebbe dileguato insieme al complice, rimasto all’esterno come “palo”.
Le indagini avviate dagli investigatori del Commissariato di Pachino hanno condotto sulle tracce dei due, immortalati da più telecamere di videosorveglianza lungo il tragitto.
Nello specifico, venivano ripresi sia nelle fasi antecedenti alla rapina, quando giungevano a bordo di un’auto in uso al padre di uno dei due arrestati, ma anche subito dopo il delitto, intenti a correre verso l’abitazione di uno dei due, e, subito dopo, mentre si cambiano di indumenti per evitare di essere individuati.
La ricostruzione, fondata su elementi gravemente indiziari, ha portato la Procura della Repubblica a richiedere al gip la misura cautelare.




VIDEO. Super medusa nel Porto Grande: è il polmone di mare, comune nel Mediterraneo

Avvistamento di una “super” medusa nelle acque del Porto Grande di Siracusa. Si tratta di un esemplare di polmone di mare ovvero la più grande medusa del Mediterraneo: può raggiungere i 50–60 cm di diametro e i 10 kg di peso. “Mai visto niente di simile, vista dal vivo sembrava davvero grande. Paurosa, non trovo altre parole”, racconta Paolo Cassarino che ha avvistato e filmato questa mattina l’esemplare.
Per i nostri mari, non è una grande novità. Il polmone di mare è anzi specie assai diffusa e nel Mediterraneo e comune nelle acque siracusane. Presenta un cappello di forma semisferica opalescente che tende al trasparente, con i bordi sfrangiati blu-viola. Sotto al cappello il corpo è chiamato manubrio ed è composto da 8 prolungamenti di tessuto bianco-trasparente arricciato e grumoso, dai quali partono 8 tentacoli.
A dispetto del timore che può incutere per via delle sue dimensioni, il polmone di mare è innocuo. I suoi tentacoli di norma non risultano urticanti al punto da creare pericoli seri per l’uomo. Non è comunque il caso di avvicinarsi: in acqua rilascia qualche sostanza o tossina urticante che causa piccole abrasioni di forte prurito e lieve bruciore.